IN MEMORIA
DEL M. R. P. SAMUELE CULTRERA
OFM CAPPUCCINO
PARTE SESTA
“ IL MAESTRO DEL NOVIZIATO ”
Le parole di San Bonaventura : “ E’ VERO MAESTRO SOLTANTO COLUI CHE SA ARRICCHIRE DI PENSIERI LA MENTE , ILLUMINARLA E INFONDERE LA VIRTU’ NELL’ANIMA DEL DISCEPOLO ” , le trovo molto opportune per riferirle al metodo formativo praticato dal mio caro Padre Maestro . Con illuminate conferenze egli arricchiva la nostra mente di tutte le verità necessarie per farci apprezzare il Grande Dono della Vocazione Religiosa ; mentre con l’esempio ci spingeva al fervore e alla pratica delle virtù proprie del Religioso ESEMPLARE . ( Voglio esprime un mio pensiero su Padre Guglielmo : il suo Maestro di Noviziato è stato Padre Samuele Cultrera . Francesco di Santa Maria di Gesù ).
Non è mia intenzione illustrare il metodo pedagogico adottato dal mio vecchio Padre Maestro , voglio limitarmi semplicemente a stralciare alcune paginette del Diario che scrissi durante l’anno del Noviziato , nella speranza di fare risaltare quello che fu il lavoro intenso , Illuminato e coscienzioso del M. R. P. Samuele Cultrera nel fedele adempimento del suo delicato ufficio di Maestro di Novizi .
Il Padre Sertillanges scrive : “ I PROCESSI DI CANONIZZAZIONE SONO UNA SFILATA DI PERSONE PICCOLE CHE RACCONTANO STORIE PICCOLE , LA CUI CONCLUSIONE SARA’ : QUESTI E’ UN PRINCIPE DEL REGNO DEI CIELI ; QUELLA E’ UN ASTRO DEL REGNO DI DIO , UNA GRANDEZZA ; IL MOTIVI E’ CHE , L’UNO E L’ALTRA , IN QUESTE NULLITA’ HANNO MESSO CONTINUAMENTE QUELLO CHE E’ TUTTO ” .
Questa verità dovette apparire molto chiara al mio Padre Maestro , perché ci teneva molto impegnati nella pratica delle piccole virtù e ci sapeva abituare benissimo a saper trarre profitto Spirituale anche dalle occasioni più insignificanti .
Trovo scritto nel Diario : “ Il Padre Maestro ci ripete continuamente che siamo VENUTI alla Religione SOLO per FARCI SANTI , e per acquistare la Santità e NECESSARIO che siano ARDENTI DESIDERI e SALDI PROPOSITI . Dobbiamo cercare di lasciar contento il Signore in ogni cosa che facciamo : Per cui se conosciamo che dicendo quela parolina o dando quello sguardo o concependo quel pensiero offendiamo Iddio , sebbene minimamente , subito dobbiamo vincerci , perché il demonio per queste piccole cose ci farebbe arrivare alle grandi ” .
E’ proprio li l’invisibile segreto per ottenere quello che si vede : nella pratica di quelle virtù “ piccole ” che richiedono tanta forza di anima .
Per spronarci a maggior generosità ci portava gli esempi dei nostri Antichi Religiosi , delle cui virtù ci parlava con molta frequenza . E la sua parola era così convincente che eravamo portati a fare delle mortificazioni di iniziativa nostra personale . Le stesse Penitenze che ci venivano inflitte , le accettavamo con Amore . Ricordo che , nelle vigilie delle principali festività , facevamo sciogliere , per mortificazione , una compressa di chinino in bocca . Così non mangiavamo la frutta durante la Quindicina dell’Assunta e ci astenevamo dell’uva sino alla Festa di San Michele Arcangelo .
Come la natura , scrive il Rodriguez , non produce alberi senza foglie e senza corteccia , né dei frutti senza buccia , così la Grazia , Operando conforme la natura e meglio della natura , non depone e non fa sbocciare la virtù in un’anima , senza circondarla di quei mezzi esterni di cui abbisogna .
Non mi fa meraviglia dunque se nel Diario Spirituale trovo con frequenza che il Padre Maestro insisteva sovente sulla Pratica del “ SILENZIO ” e della “ MODESTIA ” . erano i mezzi necessari per Custodire e Rendere OPERANTE la Grazia !
Il “ SILENZIO ” doveva essere assoluto , quindi non doveva consistere semplicemente nel sapere tacere nei tempi prescritti , ma doveva essere praticato anche nell’aprire e chiudere le porte o le finestre , nel modo di camminare , insomma nell’evitare tutto ciò che potesse fare rumore .
La “ MODESTIA ” degli occhi doveva essere praticata anche tra noi compagni .
E ci abituò talmente a tenere gli occhi bassi che , andando fuori , per noi era cosa naturale osservare la Modestia .
Se tanta cura ebbe il Padre Maestro nel farci praticare i mezzi esterni , necessari alla custodia del raccoglimento , la sua mira principale era senza dubbio quella di curare la nostra vita interiore :
“ CHE E’ LA VITA DELLO SPIRITO SECONDO LO SPIRITO ” . ( Pio XII ) .
A questo scopo insisteva molto nella pratica dell’Orazione Mentale , dell’esame particolare e sull’esercizio della Presenza di Dio .
C’invogliava a saper trarre profitto dalla Direzione Spirituale : “ Il Padre Maestro ci parla sovente dell’apertura di cuore , dicendoci che più noi ci apriamo , più contenti ci sentiremo , e ci troveremo molto meglio , perché avremo maggiori aiuti . Inoltre ci dice che tutti quelli che sono stati chiusi hanno fatto male il Santo Noviziato ” .
Si serviva poi di diversi mezzi ( Guardia d’Onore , Novene particolari , Giaculatorie , pratica di Fioretti ) per alimentare la nostra pietà .
Quando andavamo a passeggio ci leggeva sempre un brano dell’Imitazione di Cristo e c’intratteneva spesso in discorsi di cose Spirituali .
Era solito ripeterci : “ Figliuoli miei , contrariate la natura ed esercitate la carità coi pensieri : allora immancabilmente verrà il fervore ” .
Esigeva poi che anche le cose semplici e ordinarie le compissimo con grande attenzione e perfezione , ricordandoci sempre che chi sa essere FEDELE nelle cose piccole lo sarà pure nelle grandi .
E i questo insegnamento corrispondeva perfettamente ai principi d’una sana pedagogia . “ Prima che il giovane Religioso -- Ammonisce S. S. Pio XII -- possa essere fulgido esempio , si studi di diventare uomo perfetto nelle cose ordinarie e quotidiane : non può scalare le vette dei monti se non è capace di camminare in pianura con passo spedito ” ( Atti e discorsi di Pio XII , v. XIII , 271 ) .
Queste parole le trovo citate molto sovente nel Diario del Noviziato . Riflettendoci su mi accorgo sempre meglio del fine senso pedagogico di cui fu dotato il mio Caro Padre Maestro .
Egli seppe anche mettere in guardia i Novizi sui vari pericoli che in seguito avrebbero potuto incontrare nella vita di Comunità .
Nel Diario trovo scritto : “ Il Padre Maestro ci dice : Non guardate mai come fanno gli altri ma specchiatevi nella Santa Regola , nelle Costituzioni e nelle Ordinazioni , perché innanzi al TRIBUNALE DI DIO non potremmo scusarci dicendo : così hanno fatto gli altri . Ci fa capire che non vi è pace e tranquillità in quelle Comunità dove fra i Religiosi non regna la Carità e che per praticare questa VIRTU’ e necessaria L’UMILTA’ onde saper sopportare e scusare i difetti dei propri confratelli…
Nei nostri confratelli o Superiori non dobbiamo guardare difetto alcuno , ma dobbiamo fare come l’ape : prendere solo quello che è buono ; esercitando sempre la Carità coi pensieri . Quando ci comandano cose contrarie alla nostra natura o ci danno oggetti usati e vecchie oppure ci trattano come gli ultimi della Comunità , se sapremo vincerci , il diavolo scappa via e noi acquistiamo grandi meriti innanzi a Dio . E quando l’amor proprio si risente per essere stati trattati male , allora dobbiamo ripetere : se ti sei fatto verme , perché ti lamenti d’esser calpestato ? Inoltre ci raccomanda di far saper far tesoro delle Grazie del Signore ; di non passar mai tempo in ozio per non essere dei frati “ MOSCA ” ; di non trascurare mai le pratiche di PIETA’ : di saper apprezzare anche il lavoro manuale , perché fa molto bene alla salute ” .
Per completare trascrivo i “ RICORDI SPECIALI ” che il Padre Maestro consegnare ai Novizi che si Professavano :
“ Fra gl’insegnamenti dataVi e ripetutiVi sì di sovente nel Noviziato dovete tenere principalmente a cuore i seguenti :
1) Per l’amata Provincia , alla quale la Provvidenza ci ha fatto l’onore di appartenere , dovete sentire un amore superiore a quello dei parenti del secolo ; diversamente sarete indegni di Lei .
2) Vero amore sarà quello che vi stimolerà a fare dei sacrifici per Essa , a Pregare spesso per i suoi bisogni , il suo sviluppo , la Santificazione dei suoi membri .
3) A questo amore per la Provincia deve fare riscontro un distacco perfetto dal convento patrio , e un amore vivo per i Religiosi degli altri conventi . La preferenza per quelli della vostra patria e di grave nocumento all’anima vostra e alla Provincia .
4) Studiare con affetto la sua storia , per conoscere ed apprezzare bene il glorioso passato .
5) Nelle Preghiere , fra i vostri Intercessori , collocate pure i Religiosi della Provincia che già si trovano in Paradiso .
6) Studiatevi seriamente di stimare tutti i confratelli senza lasciarvi adombrare dai loro difetti .
7) Industriatevi molto d’avere amore particolare per i Sofferenti ed Ammalati , a somiglianza del caro Padre Innocenzo da Caltagirone , il quale aveva per loro una Predilezione , e poneva la sua gloria nel Servirli .
“ Trascrivete questi ricordi nel vostro Diario Spirituale scritto durante l’anno del Noviziato . Procurate di tenerli ben presenti , senza dimenticare gli altri , come : contrariare la natura ed esercitare la Carità coi pensieri ; non fumare , non fiutare tabacco ; non portare - più che potete - scarpe ; essere sempre fervorosi ; ecc… ecc… ecc… ” .
Sarebbe superfluo ogni commento a quanto riportato sopra per capire la delicatezza dei sentimenti d’amore verso la Religione che egli sapeva istillare nei nostri cuori . Con quanto affetto ci faceva baciare l’abito Religioso che indossavamo e i muri della celletta che ci teneva al riparo dei pericoli del mondo !
Il regnante Pontefice Pio XII , agli educatori , rivolgeva le seguenti parole :
“ SIATE PADRI DELLE ANIME , PIUTTOSTO CHE PROPAGATORI DI STERILI COGNIZIONI : FORMATE I VOSTRI ALUNNI SOPRATTUTTO CON L’ESEMPIO DELLA VITA ” .
Il Padre Samuele Cultrera , per i suoi amati Novizi , oltre che Maestro sagace e premuroso , fu anche Padre , e direi Madre tenera ed affettuosa .
La vigilia della partenza del Noviziato scrissi nel Diario : Oh ! Quale dolore per me dover lasciare il Padre Maestro , colui che mi accolse nella Religione ; colui che , come una Madre , per un anno intero non ha fatto altro che stare in mezzo a noi , infervorandoci con la parola e con l’esempio , aiutandoci in tutte le nostre necessità a costo di tanti suoi Sacrifici personali . Separarmi da quella Buona Madre che non ci abbandonava mai sia il giorno , negli atti di Comunità , che di notte , quando - ilari e contenti - andavamo a Coro . Quante volte , la sera tardi , veniva ad assicurarmi che a letto fossimo ben coperti ! Quante delicate erano le sue premure ! … ” .
“ Ancora un dolce ricordo del Caro Padre Maestro : Quando si assentava per qualche giorno , subito ci scriveva e non vedeva l’ora di tornare in mezzo a noi . Appena ritornava , tutti contenti andavamo a Baciargli la mano , ed egli ci accoglieva sempre con un Dolce Sorriso sulle labbra .
Andando poi a passeggio , quale Madre tenera che porta sempre qualche regaluccio ai suoi bambini , egli ci distribuiva quei dolci che aveva ricevuto in dono , e ci raccomandava tanto di ringraziare i Benefattori e Pregare sempre per loro ” .
Dai brevi cenni fatti , penso che potrà apparire Luminosa la Figura del M. R. P. Samuele Cultrera , Maestro dei Novizi , che viene ad aggiungersi alla Gloriosa schiera di coloro i quali , nel loro arduo e delicato compito di educatori della gioventù nostra , si sono saputi mantenere fedeli al Metodo Preventivo inculcato dalla legislazione Cappuccina ; il quale appunto comporta una “ educazione di molti esempi e di pochi precetti ” e richiede la “ fraterna convivenza tra educatori ed educandi ” .
Del mio Caro Padre Maestro conserverò un ricordo indelebile , perché la sua OPERA BENEFICA nei miei riguardi continuò anche dopo il Noviziato .
Come suo Testamento Spirituale io custodisco gelosamente un biglietto che , anni addietro , mi scrisse in occasione del Santo Natale : “ Ti ricambio i saluti con gli stessi sentimenti e ti faccio i medesimi Auguri , si capisce dopo che avrai molto lavorato per le anime e per la Madre Provincia ; purchè non ti lasci irretire in belghe , e lavori sempre con disinteresse , pagando - come si dice - di persona .
Mi spiego ? Dio sempre , anzitutto , in tutto ! Lo sguardo all’eternità … ” .
Qui c’è tutto il PROGRAMMA di vita del Padre Samuele Cultrera !
Dall’intimo del cuore ti ringrazio , o Caro Padre Maestro , anche a nome di tutti i tuoi ex Novizi , per il GRAN BENE che FACESTI . La nostra aspirazione è di restare sempre FEDELI ai tuoi SAGGI INSEGNAMENTI .
F. V. M. DA MAZZARINO .
FINE DELLA PARTE SETTIMA
LAUS DEO .
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
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