IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO
OFM CAPPUCCINO
1827-1911 .
PARTE SECONDA
Ma a noi interessa soprattutto conoscerlo nella sua vita di Convento e nelle sue relazioni coi Religiosi .
L’ AMORE alla POVERTA’ gli faceva EMULARE la vita del Serafico Padre San Francesco , per cui adoperava un ZELO PARTICOLARE per la sua OSSERVANZA . ( “ Visto che la rovina della Provincia è il non esserci vita comune , il Padre Eugenio dietro ORDINI DI PIO IX , stabilì la vita comune con una comunità canonica in Militello , come era a Sortino . Lo stesso ORDINO’ per Mazzarino e Melilli . Per i Frati che non volevano assoggettarvi , lasciò il Convento di Vizzini ” - Annali di Prov. V. 3, pag.22 - “ 3 Dicembre 1879 . Si stabilisce che nella Provincia di Siracusa i Novizi , prima di essere ammessi alla Professione , facciano Promessa formale di vita comune ” - Relazione del Padre Egidio da Cortona - ) .
Tutto era bianco e pulito nel Convento di Sortino : le celle , i corridoi , le scale ; ma tutto ISPIRAVA SEMPLICITA’ E POVERTA’ .
N’era gelosissimo e vegliava affinché nessuna novità ne offuscasse in un modo qualsiasi la TRADIZIONALE OSSERVANZA .
Ma varie cose , che anticamente si potevano ritenere di lusso , presto , a causa del crescente sviluppo dell’industria e del commercio , erano divenute comuni anche ai poveri . Ma egli non sapeva indursi ad adottarle , molto più che i giovani sono facili alle novità .
Nel Convento esistevano ancora alle finestre - invece dei vetri - le vecchie tele , buone a trasmettere l’umidità e ad angustiare la luce ; in refettorio , invece dei bicchieri di vetro , si usavano le ciotole ; nei corridoi e nelle stanze , invece di lume a petrolio , si usavano lampade ad olio , buone per affumicare , che per diradare le tenebre . Ma sotto la pressione delle necessità , quelle innovazioni e quei cambiamenti , per se stessi innocenti , erano divenuti indispensabili .
L’austero vecchio però non sapeva adattarvisi , e se qualche volta si fermava innanzi alle vetriate , col suo accento rigido e franco esclamava : “ Ah ! L’influsso delle innovazioni entra anche nei Conventi ! ” .
I Frati non mancavano all’occasione di fargli notare rispettosamente la necessità che li aveva costretti ; ma il Sant’uomo non seppi mai adattarvisi , NE’ MAI PERMISE CHE ALLA FINESTRA DELLA SUA CELLA SI METTESSERO VETRI ; IN REFETTORIO ADOPERO’ SEMPRE LA CIOTOLA ; SI EBBE CARISSIMO L’ABITUALE ABITO DI ALBAGIO .
La sua Cella era SEMPRE POVERISSIMA e semplice , senza ornamenti di sorta , con poche sedie , un tavolo e pochi di libri .
ERA POI DI UN’ESTREMA DELICATEZZA NEL SERVIZIO DI DIO .
Trovandosi in Convento, mai lasciava di levarsi la notte per andare a CANTARE MATTUTINO A CORO con gli altri Frati , anche se rientrato la sera stessa dalle sue Perigrinazioni Apostoliche .
NEL RECITARLO STAVA POI COMPOSTISSIMO , TENENDOSI RIGIDAMENTE IN PIEDI , SENZA RIPOSARSI SULL’UNA O SULL’ALTRA GAMBA , SALMEGGIANDO CON ATTENZIONE , CON GRAVITA’ , CON DEVOZIONE , CON DOVUTE PAUSE . SE TALVOLTA L’UFFICIO DI NOTTE VENIVA DISPENSATO ( COME NEI GIORNI FESTIVI ) , EGLI SI LEVAVA LO STESSO E ANDAVA A CORO PER LA VISITA AL SS. SACRAMENTO , SEMPRE .
Nella funzione di Chiesa portava quella gravità e quell’attitudine maestosa c’erano sue doti particolari , pronunziando o cantando in maniera edificante .
In tutto era singolare quell’uomo , ma nel SERVIZIO DIVINO singolarissimo .
Recitava quelle ORAZIONI con canto semplice e piano , con voce robusta e allo stesso tempo chiara , sonora , vibrata ; marcava e delineava ogni parola ed espressione con una POSA SOLENNE , che dava agio di comprendere il senso , d’assaporarne L’ALTO SIGNIFICATO , accompagnando il tutto con un TUONO COSI’ ESPRESSIVO , che SCUOTEVA L’ANIMA e la FORZAVA al CONCENTRAMENTO .
A tutto IMPRIMEVA un CARATTERE MAESTOSO e SOLENNE , senza punto cadere in affettazione .
Un nostro Frate Laico , che aveva fatto il Noviziato sotto di lui a Sortino , non finisce di raccontare fin oggi la impressione incancellabile che ricevette quando un giorno , uscendo coi compagni dal Convento , vide fare al Padre Eugenio uno di questi gesti netti e categorici , che all’occasione caratterizzavano in maniera singolare il suo agire e l’efficacia della sua parola su tutti .
Il fatto fu questo .
UN PO’ DI DONNE AVAVANO STESA DELLA BIANCHERIA AL SOLE DAVANTI AL CONVENTO E SUL MURO DI FRONTE . I NOVIZI INTANTO ERANO USCITI TUTTI , E ULTIMO VENNE IL LORO MAESTRO PADRE EUGENIO , IL QUALE A VEDERE QUELL’APPARATO DI BIANCHERIA AL SOLE , CHE IMPEDIVA IL PASSAGGIO , NON FECE CHE UN SEMPLICE ED ENERGICO GESTO CON LA MANO , DICENDO CON TONO FORTE E NETTO : “ HOE’ ! ” .
Fu come un lampo .
In un momento scomparvero biancheria e donne , da lasciare attoniti i giovani .
Una delle sue più vive preoccupazioni , era L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI ( Aperse il Noviziato in Sortino nel 1881 , primo in tutta l’Italia meridionale dopo la soppressione del 1866 . Prima del 1881 erano stati mandati a Malta . “ Siracusa : Novizi del 1879 n. 1 ; del 1880 , n. 8 , Professi del 1883 6 ; del 1881 , n. 12 , Professi 10 ; del 1882 , n. 16 Professi 10 ; del 1883 , n. 5 , dimesso n. 1 ” ) , e per questo coglieva tutte le occasioni più propizie . Sovente si fermava coi Novizi intenti alla pulizia del Convento e diceva loro “ SAPPIATE APPREZZARE QUESTE UMILI OCCUPAZIONI , CHE POSSONO DIVENIRE MEZZI PREZIOSI SI SANTIFICAZIONE . RAMMENTATEVI DI SAN BONAVENTURA , IL QUALE , SCRIVENDO I SUOI IMMORTALI VOLUMI , NON DIMENTICAVA DI SCENDERE IN CUCINA , PER CONTENDERE ALL’ULTIMO DEI FRATI LAICI L’UFFICIO DI LAVARE I PIATI ” .
E in così dire , con le braccia conserte - come sempre - si allontanava SALMEGGIANDO .
Non finiva d’ILLUMINARLI sulla IMPORTANZA della VOCAZIONE RELIGIOSA .
“ RIFLETTETE BENE - diceva - CHE DIO NON CHIAMA TUTTI I QUESTO SANTO LUOGO : SAPPIATELO QUINDI RINGRAZIARE DI AVER CHIAMATO VOI , E SOPRATTUTTO SAPPIATENE PROFITTARE . VEDETE QUESTO CONVENTO ?…
QUESTO CONVENTO IN CUI VI AGGIRATE ?… QUI SONO VISSUTI RELIGIOSI DI VITA MOLTO ESEMPLARE E DEI QUALI NOI SIAMO INDEGNI DI OCCUPARE IL POSTO E DI CHIAMARCI DISCENDENTI ” .
Una volta un Novizio tirò di manica in sua presenza un fazzoletto rosso .
“ COS’E’ QUESTO ? - chiese con serietà e con quelle sue labbra sempre abbronciate - CHE E’ QUESTO ? SIETE ANCHE VOI garibaldino ?… A NOI SI CONVENGANO FAZZOLETTI DI COLORE SCURO E MODESTO ” .
Quindi glielo cambiò .
Allorché i giovani commettevano difetti rilevanti , assumeva il suo aspetto rigido , e con voce severa li riprendeva . La parola allora gli veniva alla lingua spontanea e vibrata : “ CREDETE FORSE - diceva loro - CHE LA RELIGIONE ABBIA BISOGNO DI VOI ?…
NO ! NO !… GUAI SE FOSSE COSI’ ! NULLA NUOCE TANTO ALLA VITA DEI CONVENTI , QUANTO LA MOLTITUDINE DEI FRATI INUTILI E SENSUALI !…
SE NON TENDIAMO ALLA SANTITA’ SERIAMENTE , NON POSSIAMO DIRCI CAPPUCCINI !…
SANTI DOBBIAMO ESSERLO PER NOI E PER GLI ALTRI : PER NOI , PERCHE' DOVENDOCI SALVARE , NON POSSIAMO SALVARCI CHE DA SANTI ; PER GLI ALTRI , PERCHE' DOBBIAMO ESSERE LO SPECCHIO IN CUI MIRANDOSI I FEDELI , POSSONO ESSI PURE SANTIFICARSI .
NON LO DIMENTICATE , QUESTI SONO I SENTIMENTI CHE DOVETE NUTRIRE , QUESTI E NON ALTRI . CREDETE A ME , CREDETE A ME - aggiungeva ripetendo e marcando maggiormente le parole che voleva far notare - OLTRE A PARLARVI DA SUPERIORE VI PARLO DA PADRE ,
E DA PADRE CHE ANZITUTTO HA DI MIRA IL VOSTRO BENE SPIRITUALE .
SE NON VI SENTITE D'ABBRACCIARE I RIGORI DEL NOSTRO ISTITUTO , TORNATE AL SECOLO , TORNATE AL SECOLO ; MEGLIO BUONI SECOLARI CHE CATTIVI RELIGIOSI .
VOI LO VEDETE CHE QUANDO SI TRATTA DI RICEVERE NOVIZI NOI APRIAMO PARTE SOLTANTO DELLA PORTA D'INGRESSO , E L'APRIAMO CON DIFFICOLTA' ; MA ALLORCHE' SI TRATTA DI RIMANDARLI A CASA , CON FACILITA' POSSIAMO APRIRLA INTERA E FARLI USCIRE TUTTI IN UNA VOLTA .
GUAI SE SI FACESSE DIVERSAMENTE ! GUAI SE INTRODUCESSE RILASSAMENTI NELLA NOSTRA VITA , VI SI DORMISSE DI SOPRA !
ALLORA CON TUTTO IL CUORE BISOGNEREBBE RIVOLGERE A DIO LA PREGHIERA DI SANTA TERESA , CHE CADESSERO CIOE' QUESTE MURA E CI SEPPELLISSERO .
ANDATE E PENSACETI BENE !
In queste genere di riprensioni era insuperabile e faceva un gran bene , CHE IL RIGORE ILLUMINATO NON HA FATTO MAI MALE .
La ragione della decadenza e rovina di tanti Istituti Religiosi va cercata in gran parte - nella mancanza di disciplina e di rigore , nel lasciar passare facilmente i difetti e le rilassatezze , nel risparmiare quella verga che a detta dello SPIRITO SANTO è la SALVEZZA dei FIGLI , soprattutto nel non rimandare a tempo coloro che NON HANNO VOCAZIONE O L'HANNO PERDUTA .
Coi giovani specialmente vuol essere rigore ( rigore sempre prudente e illuminato ) , vuol essere fermezza , fermezza e rigore costanti .
Se ne loro cuore NON ABBARBICA E NON METTE RADICI PROFONDE UN'EDUCAZIONE ROBUSTA , INTEGRA E VIGOROSA , SPECIALMENTE NEI GIOVANI CHE ASPIRANO ALLA VITA ECCLESIASTICA E RELIGIOSA , NULLA PUO' SPERARSI DI SERIO .
SON TANTE LE DIFFICOLTA' CHE S'INCONTRANO , NON SI' FORTI GLI OSTACOLI CHE SORGONO NELL'ESERCIZIO DI QUESTO SANTO MINISTERO , CHE SE L'ANIMA NON E' BEN TEMPRATA D'ENERGIE SPIRITUALI , NON SI PUO' OPERARE ALCUN BENE .
SONO POI TANTI I PERICOLI CHE LA CIRCONDANO , SI' VIGOROSI GLI ASSALTI DEI NEMICI MOLTEPLICI E POSSENTI , CHE PRESTO HAN RAGIONE ANCHE DI ESSA , SE NON LE FA SCUDO UNA SERIA E PROFONDA FORMAZIONE RELIGIOSA .
FINE DELLA PARTE SECONDA
LAUS DEO .
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
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IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLNO OFM CAPPUCCINO . 1827-1911.
MEMORIE STORICHE PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO . ( 1955 ) .
Per Ulteriori Informazioni
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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/