PARTE SECONDA
SECOLO XVI
FONDAZIONE DELLA PROVINCIA DEI CAPPUCCINI DI SICILIA .
La Riforma Francescana detta dei Cappuccini , col Divin soccorso , che nelle Opere Sante non vien meno , progrediva di giorno in giorno in appoggio della Chiesa e in sollievo dell’umanità , e si dilatava , fondando ovunque nuovi Conventi .
La Sicilia che fin dai tempi Apostolici ebbe la fortuna di abbracciare la Fede di Cristo , fu una delle prime contrade ad accogliere i Novelli Figli di San Francesco , che si presentavano ai popoli quali esempio di Abnegazione , di Umiltà , e di Penitenza ; mettevano pace e concordia nelle famiglie , riconciliavano i nemici , servivano gli infermi nelle pestilenze , PREDICAVANO IL CROCIFISSO , estirpavano gli errori e i vizi , ed inculcavano le virtù , che han vita e merito nella sola Chiesa di Gesù Cristo .
Da ciò quell’anelito Misterioso di ritornare alle ORIGINI , di far rivivere la prima età , di risalire e rifare il PRIMITIVO CAMMINO , riprendere ed emulare lo Spirito dei Fondatori . Or questo fermento Divino ( dolce eco del “ Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro ch’è nei Cieli ) possiede quella Caratteristica speciale dell’Ordine Francescano , che più di ogni altro tende irresistibilmente a risospingersi alle origini , a rivivere la sua Primavera .
In fondo al cuore di buon numero di animeche si sono raccolte e si raccolgono nella famiglia Francescana è sempre germinato questo anelito , che fa desiderare e sospirare di seguire con perfezione le Orme del Poverello ; in altri termini rinasce e rivive il bisogno di una Riforma ; perché , che cosa è mai la vita del vero cristiano e - più ancora - del Religioso , se non un’ansia permanente di volersi Riformare e Modellare sul prototipo che si è scelto a modello ?
Ultima in ordine di tempo , ebbe uno sviluppo straordinariamente rapido , in modo che , riconosciuta ufficialmente dal Papa nel 1528 , in circa vent’anni si sparse in tutta Italia .
In quel tempo - vi si dice - nella nostra Provincia di Sicilia si costumava che nel lunedì , nel mercoledì e nel venerdì di Quaresima e Avvento non si accendeva fuoco in cucina e negli altri giorni si facea cuocere una sola cosa . Quando non si digiunava , a cena non si dava altro molte volta che una fetta di zucca cruda o un po’ d’insalata , tutto l’anno . La Povertà era mirabile in tutte le cose e le discipline Lustrissime . Il vigilare era tanto , che di notte e di giorno in Chiesa non mancavano Frati a fare Orazione . Il Fervore era ammirabile nelle penitenze e cilizi . E con tutte queste austerità non c’erano malati, o erano rari .
“ La condizione dei Cappuccini era tale , che nulla paresse per loro troppo basso , ne troppo elevato ” .
Lo rivela anche all’estero uno dei più geniali scrittori , il visconte di Chateaubriand , nel suo famoso “ Il genio del Cristianesimo ” : “ Umiltà e dignità , semplicità egrandezza si accoppiano nella persona del Cappuccino , in virtù di quell’idea che accorda gli estremi e vi forma un’armonia cristiana ” .
Ciò che Vincenzo Gioberti in Italia sintetizzò in quella frase : “ Il Cappuccino è un personaggio nobile e semplice ” .
Il grande storico Cesare Cantù consacrava tale riconoscimento in una pagina della sua Storia Universale : “ Come i Gesuiti per la società colta , per il volgo sorsero i Cappuccini , che quasi all’origine divennero gli eroi delle pesti di quel secolo ” .
La prima città dell’Isola che udì la loro APOSTOLICA VOCE fu Messina .
Ed eccone il come e il quando .
Il Padre Ludovico da Reggio , famoso per Bontà di vita e zelo di Religione , dopo di aver fondati alcuni Conventi in Calabria e ricevuti dall’Ordine molti Secolari e Religiosi di altri Istituti , che erano stati COMMOSSI ALLA VISTA DELLA VITA POVERA E PENITENTE DEI CAPPUCCINI , nel 1533 mandò nella Sicilia il PADRE BERNARDINO GIORGIO , UNO DEI PIU’ EMINENTI PREDICATORI di quel tempo , acciocché vi annunziasse la DIVINA PAROLA e vi STABILISSE LA NOSTRA RELIGIONE .
COSTUI OBBEDIENTE ALLA VOCE DEL SUPERIORE , senza ritardo partì e , approdato a Messina , VI PREDICO’ CON TANTO ARDORE DI SPIRITO e copioso frutto che le anime raccoglievano dalla sua PAROLA VIVA ED EFFICACE , che quei cittadini , affezionatisi al novello ORDINE , fabbricarono in breve tempo un Convento , poco distante dalla città , E QUESTO FU IL PRIMO NELL’ISOLA .
Di poi il Buon PADRE BERNARDINO GIORGIO passò in Palermo ove dimorò qualche mese , PREDICANDO CON QUELLA SAPIENZA E ZELO , CHE GLI VENIVA DAL CIELO . In questo tempo ad istanza della stessa città che molto avea preso al AMARLO , cominciòa costruirvi un Chiostro fuori le mura . IL BENE CHE IN POCO TEMPO VI PRODUSSE IN VANTAGGIO DELLE ANIME E DELLA SERAFICA RELIGIONE FU ASSAI COPIOSO , ONDE VOLEANO I CITTADINI TRATTENERLO ; MA EGLI AVEVA LA MISSIONE DI EDIFICARE IN TUTTA L’ISOLA CONVENTI , LICENZIATOSI CON URBANI E RELIGIOSI MODI , SI PORTO’ IN CATANIA , OVE COSTRUI’ UN TERZO CONVENTO .
Intanto molte altre città faceano istanza perché vi stabilisse la NUOVA RIFORMA , ma bastevole per formare le famiglie canoniche non era il numero dei Frati venuti dalla Calabria con lo stesso Padre .
Per questo egli scrisse al Padre Ludovico da Reggio , facendogli presente che nella Sicilia molta era la MESSE , ma pochi gli OPERAI che potessero lavorare nell’UBERTOSO CAMPO DEL SIGNORE .
Padre Ludovico da Reggio NE INFORMO’ SUBITO IL GENERALE DI TUTTO L’ORDINE , pregandolo che per AMORE delle anime e la PROPAGAZIONE del SERAFICO ISTITUTO si degnasse di mandare altri Frati , i quali potessero coltivare la VIGNA DEL SIGNORE già vicina a produrre i suoi FRUTTI .
MOSSO QUESTI DA TALI LETTERE SPEDI’ ALCUNI FERVIDI PREDICATORI , con l’Opera e fatica dei quali vennero fabbricati altri Conventi , COSI’ SI FONDO’ LA PROVINCIA DEI CAPPUCCINI DI SICILIA , che poi nel 1574 , fu divisa in tre .
Costituita la Monastica Provincia di Sicilia dai Padri , che furon chiamati a governarla , si pose ogni studio perché si fosse conservata nel Serafico fervore ed estesa con la fondazione di nuovi Conventi .
In ogni città si diffondeva la fama della vita rigida dei nuovi Frati che ARDENTI di CARITA’ si prestavano al bene dei popoli con la Preghiera diurna e notturna , con l’esemplarità dei costumi , la Predicazione semplice e Apostolica e l’assistenza in ogni sventura .
La peste colpì la Sicilia nel 1576 loro accrebbe credito e divozione , giacché essi allora , non curando la propria esistenza , volarono intrepidi al servizio degli infetti , ad amministrar loro i Sacramenti , a confortarli nell’ultimo conflitto , a prepararli ai beni non fugaci dell’altra vita , PRONTI A MORIRE , ANZICHE’ VENIR MENO IN QUEST’UFFICIO DI FRATERNA CARITA’ .
Onde non fa meraviglia se a vista di tanto eroismo eran richiesti in ogni comune , e se i Capitani e gli Amministratori della pubblica azienda si portavan nei Conventi ove si celebravano i Comizi Provinciali a domandarli in nome delle popolazioni , e se i Baroni , i Conti , i Marchesi , i Principi si offrivano a fabbricare loro dei Conventi a proprie spese .
Nei tempi primitivi dell’Ordine i nostri frati oltremodo Amanti del Silenzio , della ritiratezza , dell’Orazione e della fuga del rumore della città , sceglievano di fabbricare i loro Chiostri in luoghi lontani dall’abitato , alla distanza di uno o deiu chilometri . Il loro SCOPO ERA SANTO ; però ben presto dovettero mutare indirizzo . Le popolazioni infatti li volevan più vicini per meglio godere dei loro ESEMPI e del loro Ministero .
FINE DELLA PARTE SECONDA
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
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TESTO PARZIALMENTE RIADATTATO SULLE MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMULELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .
Per Ulteriori Informazioni
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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/