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domenica 30 dicembre 2012

PADRE GIUSEPPE ANTONIO DA MELILLI LETTORE E PADRE VINCENZO DA CALTAGIRONE PROVINCIALE , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE GIUSEPPE ANTONIO DA MELILLI LETTORE CAPPUCCINO .

Apparteneva costui ad una delle famiglie Passanesi . Da fanciullo venne educato nella PIETA’ , nella frequenza dei SACRAMENTI e nell’Osservanza dei Precetti di DIO e della Chiesa .
Ben presto la vicinanza della sua casa al nostro Convento , i saggi consigli dei parenti e dei Religiosi , la bontà dei suoi irreprensibili costumi , e più che tutto , le CELESTI ISPIRAZIONI che sentiva nel suo VERGINE CUORE , lo trassero alla Sequela del PATRIARCA D’ASSISI nel nostro Istituto .
Vestì la povera divisa di Cappuccino , e fu ammesso nel Noviziato , dal qual uscì giovane Saggio , Fervoroso , di liete speranze per la Provincia .
Si applicò quindi alle belle lettere e alla scienze Sacre , che meglio si addicono al Sacerdotale Ministero . Divenuto poi UNTO del SIGNORE e avuta , previo esame , la patente di Predicatore , si ritirò , parecchi anni nel nostro cenobio di Calascibetta per Studiare Profondamente in quella Biblioteca , una delle più fiorenti della Provincia , ove compose il suo Quaresimale ed altre Prediche con alcune Mute di Spirituali Esercizi , nella Predicazione dei quali Mirabilmente si DISTINSE .
Indi per Obbedienza si ritirò nel Patrio Convento , in cui dimorò finché visse , uguale sempre
a se stesso .
RISPLENDEVANO IN QUEST’UOMO I LINEAMENTI DEL PATRIARCA D’ASSISI E DEL DOTTORE SERAFICO .
Era Umile , senza affettazione , mansueto , dolce , familiare a tutti senza volgarità , opportunamente faceto senza leggerezza , CONSULTATO DA TUTTI , anche dai Preti , ma senza sua ostentazione . RIGIDO OSSERVATORE DELLA POVERTA’ non permetteva che in modo alcuno e sotto diversi pretesi si fosse offesa , contro la volontà espressa del SANTO LEGISLATORE .
Quando veniva a conoscere che si preparava carne o pesce per la mensa dei Religiosi , soleva domandare se l’una o l’altro erano stati comprati oppure offerti dai Benefattori .
Nel primo caso non li mangiava , nel secondo sì - Prestandogli i devoti al denaro come elemosina di Messa , EGLI NEMMENO VOLEVA TOCCARLO CON LE MANI , MA OFFERIVA LA MANICA DELL’ABITO , donde poi era deposto sul tavolo del Superiore .
In ogni cosa , nel vestire , nella stanza , nei cibi amava sempre l’uso POVERO e di PROVARE gli effetti del VOTO , che oltre dell’OBBEDIENZA e della CASTITA’ AVEVA FATTO A DIO .
Dettò lezione di scienze Sacre alla nostra gioventù , e dalla sua scuola uscirono diversi Padri che si distinsero per Pietà e Sapere , principalmente l’ex Provinciale Angelo da Sortino che per vari anni dimorò nel Convento di Melilli , e fu sì retto , adornò di tanta PERFEZIONE RELIGIOSA , Dotto e Pio , che si ritenne come uno dei più BELLI ornamenti della Siracusana Provincia in questi ultimi tempi . Egli stesso soleva dire in lode dell’antico Maestro che il Lettore Giuseppe Antonio era CHIAMATO ai suoi tempi il SAN FRANCESCO della Provincia .
Si segnalò nella Predicazione degli Esercizi Spirituali , e particolarmente nella PARTE ISTRUTTIVA , sia nei Conventi , sia nella MADRE CHIESA della Patria , o altrove .
Predicando , il suo portamento e il suo dire avevano del serio e del grazioso , ed era esatto nella Dottrina , castigato nella Parola , fervido e pieno di Unzione nel MUOVERE gli affetti .
Pochi anni prima che morisse IDDIO lo volle assoggettare alla dura prova della cecità , ed ecco in qual maniera . Si soleva Festeggiare , come oggi si fa , nella nostra Chiesa ogni anno in Settembre l’ADDOLORATA , anche con qualche Solennità esterna .
Fu deposto un sacco di polvere nella sua Cella , e quindi si mosse dubbio sulla qualità di essa .
Egli che si trovava solo , ne prese alcuni acini , quali appena accesi , la fiamma si comunicò in tutto il sacco .
Lo scoppio e il fetore trassero in un istante gli spaventati Religiosi , che trovarono lo sventurato prosteso a terra semivivo , e non si sa come , fuori la Cella , già fessa e piena di fumo .
Si prestarono tutti i soccorsi alla vita del paziente , il quale però rimase cieco .
Sciagura fu questa che egli soffrì con rassegnazione , senza perder punto la sua naturale e virtuosa amenità , espressa in tutte le occasione favorevoli o infauste col ripetere :
<< Sia per Amore di Dio >> .
Durante la prefata cecità , aiutato dal suo bastoncello e assistito da qualche Frate che lo faceva scendere in Chiesa , proseguì la sua VITA APOSTOLICA Predicando e Ascoltando le Sacramentali Confessioni sino agli ultimi giorni , finché Settuagenario il 5 Agosto del 1819 , terminata questa mortale carriera , COMINCIO’ A VIVERE PER GLLI ANNI ETERNI .
I cittadini accorsero numerosi attorno alla bara del defunto , già trasportato nella nostra Chiesa , e proclamandolo Santo facevano a gara per aversi un pezzettino della sua Tonaca , sicché i Religiosi dovettero supplirne un’altra .
Per mezzo di lui IDDIO si compiacque concedere diverse Grazie , delle quali per brevità raccontiamo la seguente . Era gravemente infermo un certo Ferdinando Cianfrino , fratello germano di un altro Padre Giuseppe Antonio venuto all’Ordine più tardi del primo , di cui prese il nome .
L’AMMALATO SE NE STAVA A LETTO CON UN TUMORE AL GINOCCHIO , CHE DOVEVA ASSOGGETTARE AL TAGLIO , E GIA’ IL CHIRURGO CANNATA ERA PREPARATO PER LA DOLOROSA OPERAZIONE . LA SERA PRECEDENTE FU CONSIGLIATO L’INFERMO DI APPLICARE SUL GINOCCHIO UN PEZZETTO DELLA TONACA DEL SERVO DI DIO .
LA MATTINA ANDO’ IL CHIRURGO E TROVO’ FERDINANDO ALZATO DAL LETTO INTERAMENTE GUARITO .
<< RIMASTO ATTONNITO DI QUELLA NOVITA’ ATTESTO’ CHE SENZA UN MIRACOLO , DI CUI SAREBBE PRONTO A FAR FEDE GIURATA , NON POTEVA QUELLA AVVERARSI >> .


PADRE VINCENZO DA CALTAGIRONE PROVINCIALE CAPPUCCINO .

Questo Padre Vincenzo , della famiglia Mingrino , dopo di avere nel Convento di Caltagirone e nella Provincia sostenuto con decoro diverse cariche , di Guardiano , di Lettore della nostra gioventù e di Definitore eletto nel 1791 , fu assunto due volte al Provincialato ; la prima nel Capitolo di Lentini il 27 Maggio 1794 , e la seconda in quello celebrato nella stessa città il 12 Maggio 1802 .
Fu uomo di ORAZIONE , di Studi e di governo , e l’ultimo che FIORI’ nel Convento di Caltagirone di cui parla Mons. Mario Nineo Jannì , dandoci questi pochi cenni :
<< Ultimo a ricordarsi è il Padre Vincenzo Mingrino… socio dell’Accademia Calatina e Predicatore ACCLAMATISSIMO .
Studioso della storia del proprio Convento , aveva già intrapreso a scrivere la vita del Padre Innocenzo , ma non poté schizzarne se non i primi capitoli , i quali non riuscirono altro che un compendio dell’Itinerario .
Promosse l’OPERA stupenda degli adorni della Sepoltura dei Frati , che allogò al Padre Bonaventura Paternò , RINCALORI’ la DEVOZIONE alla VERGINE ADDOLORATA e morì in età di 82 anni , dei quali 65 ne aveva passati Monaco , il 1° Febbraio del 1825 . ( 1 ) >> .

( 1 ) - Questa sepoltura in cui si esponevano alla vista dei riguardanti i cadaveri dei Monaci ed anche di taluni Secolari in veste da Frate , a bello studio secchi , era una meraviglia di arte e di pazienza , poiché sulle pareti all’intorno , il suddetto Paternò aveva condotto bellissimi disegni , a scudi e fiori , di piccole ossa di morti , intrecciate e inanellate così , che componevano il più gentile bassorilievo .
Profittiamo di questa occasione per rendere i dovuti ringraziamenti a Mons. Mario Jannì , CAMERIERE D’ONORE IN ABITO PAONAZZO DI S. S. LEONE XIII , PROF. DI TEOLOGIA DOGMATICA E DI S. ELOQUENZA , DIRETTORE DELLA POLIANTEA ORATORIA DI PALERMO E BEN CONOSCIUTO NELLA REPUBBLICA LETTERARIA ; perché con tanto AFFETTO ALL’ORDINE in età giovanile , al 1871 , ebbe la premura di RACCOGLIERE e PUBBLICARE la Biografia del Padre Innocenzo Marcinò con appendice do cenni sui più ILLUSTRI CAPPUCCINI CALTAGIRONESI .
Oh ! - se si fosse fatto lo stesso per i Frati degli altri Conventi della Provincia !
Allora avremmo trovato pronto altro materiale per queste MEMORIE .
A LUI QUINDI LODE .
E’ STATO IL PRIMO CHE SI SIA INTERESSATO DEI NOSTRI .
Dopo del suo troviamo soltanto un altro grazioso lavoretto di Salvatore Damaggio Cavarra con il titolo : I Cappuccini in Terranova di Sicilia , 1895 .

* DESIDERIAMO CHE IL LORO ESEMPIO SIA SEGUITO DA ALTRI PER AVERCI POI UNA MONOGRAFIA COMPLETA DELLA PROVINCIA .



                                                                                           FINE

                                                                                      LAUS DEO

                                                                                    Pax et Bonum


                                                                     Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                              Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

Per Ulteriori Informazioni Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/