Pace e Bene ! Questo blog ha come autore un Terziario dell'Ordine dei Francescani Minori Cappuccini che vive a Ferla, piccolo centro dei Monti Iblei, sovrastante la splendida valle dell'Anapo. Il blog è consacrato al Crocifisso ligneo, opera di Fra Umile da Pietralia, venerato nella Chiesa di Santa Maria di Gesù di Ferla e vuole umilmente diffondere tra i lettori la conoscenza dei testimoni della fede in Gesù poco conosciuti o talvolta dimenticati. Deus meus et omnia.
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giovedì 31 gennaio 2013
PADRE GIUSEPPE ANTONIO DI AIDONE DEFINITORE CAPPUCCINO .
MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .
PADRE GIUSEPPE ANTONIO DI AIDONE DEFINITORE CAPPUCCINO .
Da Filippo e Margherita Matrascia il giorno 22 Dicembre del 1809 spuntava alla luce in Aidone un bimbo a cui nel Battesimo veniva imposto il nome di Tommaso .
Dall’Elogio Funebre recitato in onore di lui dal canonico Giuseppe Scopazzo e poi pubblicato per le stampe stralciamo questi pochi cenni della sua vita .
La pia genitrice restò dolente perché il padrino al fonte battesimale gli fece imporre il suddetto nome , come quello che non suonava bene al suo orecchio .
Ma l’APOSTOLO DELLE INDIE apparendole in sogno la notte seguente le fece comprendere che il fanciullo a lei nato era ben degno di portare il suo nome , e che ESSO LO AVREBBE SEGUITO NELLA SUA EVANGELICA MISSIONE .
Rallegrata per tale assicurazione essa si prostrava nel sogno innanzi all’Apostolo benedetto e gli chiedeva perdono del suo malcontento nell’udire imposto al figlio il suo bel nome .
Tommaso venne iniziato nello studio delle lettere e progrediva in esse con stupore della madre , alla quale ella con ingenuità che un personaggio a lui sconosciuto lo istruiva nel sogno .
Intanto un vecchio venuto in casa di lei si levò il berretto innanzi al fanciullo Tommaso che attentamente leggeva , e piangendo le disse ad alta voce :
<< VOSTRO FIGLIO SARA’ SACERDOTE >> .
Noi non intendiamo attribuire grande importanza a questi sogni e a questi fatti che riferiamo come li abbiamo letti , ma negare non possiamo che IDDIO , QUANDO VUOLE , in MILLE MODI PUO’ RIMUNERARE LA FEDE , LA PIETA’ , IL DISINTERESSE E LE SPECCHIATE VIRTU’ DI UNA SANTA GENITRICE , QUAL’ERA MARGHERITA , DONNE DI ESEMPLARE E DI SCRUPOLOSA CONDOTTA .
Del resto i lieti presagi che da tutti si erano fatti per l’avvenire di un tal giovane NON FALLIRONO .
Il giorno 9 Agosto del 1829 egli umile e devoto si presentava al Padre Felice da Comiso , allora Provinciale che si trovava nel convento di Aidone per la Sacra Visita e domandava con tutto fervore di essere ammesso nell’Ordine .
Il detto Provinciale , provante la VOCAZIONE SINCERA , lo esaminò nelle lettere italiane , l’approvò e gli diede licenza di potersi portare nel NOVIZIATO DI SORTINO .
Il giorno 6 Giugno 1830 egli vestiva l’Abito Serafico .
Nel Noviziato diede prove evidenti di Virtù ,e compiuto l’anno fu ammesso alla Solenne Professione , E PER L’OSSERVANZA DEI VOTI VENNE POI RIGUARDATO COME UNO DEI PIU’ CALDI IMITATORI DEL PATRIARCA D’ASSISI .
Dopo tre anni di studio , cioè nel Settembre del 1834 , in Piazza Armerina da Mons. Aprile
veniva CONSACRATO SACERDOTE .
Ma mentre per questa alta dignità era ripieno di SANTA LETIZIA , sentiva in sé stesso quella profonda confusione , che provavano i VERI MINISTRI DEL SANTUARIO , CREDENDOSI INDEGNI DI TANTO ONORE .
Si mostrava quindi nel Sacerdozio esempio di UMILTA’ , di PUREZZA , di SOTTOMMISSIONE , come si era mostrato nel tirocinio dei suoi studi e come aveva dato PROVE LUMINOSE nel SANTO NOVIZIATO .
EGLI SI DICHIARAVA IL SERVO DI TUTTI , era buono ed affabile , e si conciliava la stima e l’affetto di quanti lo conoscevano .
Nel settembre del 1838 sostenne il concorso del Lettorato , in cui ebbe gli applausi e le approvazioni ben meritate degli esaminatori , e poi gli elogi dei Discepoli che lo PROCLAMAVANO MAESTRO DOTTO ZELANTE , ED AFFETTUOSO . Nel 1843 per la sua PRUDENZA e sperimentata morigeratezza veniva ELETTO MAESTRO DEI NOVIZI nel Convento di Piazza Armerina , dove per ben due anni sostenne quella carica che gli fruttava gli ENCOMI dei Superiori .
A tale carica seguiva l’elezione a Guardiano di quel medesimo Convento , dove allora stava una numerosa famiglia . Tale Ufficio sostenne con molta prudenza e dignità .
Egli per riuscirvi ripose la sua fiducia in Dio , e DIO si mostrava pronto per soccorrerlo in ogni bisogno .
La PREGHIERA , l’ASTINENZA , il DIGIUNO , le AUSTERITA’ PENITENZIALI furono a lui molto gradite , ed egli se ne serviva per mortificare il suo corpo e renderlo soggetto allo SPIRITO , o meglio per raffrenare quella legge interiore , che SECONDO L’APOSTOLO , PUGNA E COMBATTE CONTRO LA LEGGE DELL’ANIMA CHE DEVE SERBARE IL SUO DOMINIO E ATTUTIRE E RAFFRENARE le passioni del corpo . Nel 1862 nel Capitolo Provinciale convocato in Ottobre in Caltagirone , sotto la Presidenza del Definitore Generale Padre Daniele d’Acquaviva della Provincia di Bari , venne eletto Definitore ; con che IDDIO VOLLE PREMIARLO malgrado tutti gli ostacoli che
per umana presunzione si opponevano a quella carica da lui non ambita .
Il Rev. Giuseppe però non aveva altra ambizione che quella di
CONSACRARSI ALL’ISTRUZIONE E AL PROFITTO DELLE ANIME .
Egli tutto si esercitava nella CONFESSIONE , che San Carlo Borromeo veniva MERITAMENTE CHIAMATA
<< L’ARTE DELLE ARTI >> .
La sua PRUDENZA e SAVIEZZA nell’AMMAESTRARE e DIRIGIRE le anime alla PERFEZIONE , la sua DOLCEZZA nella PERSUASIONE e nell’imporre il riparo alla colpa sono cose ben note .
E Valguarnera più di tutti i paesi può rendere testimonianza delle sue altre Virtù , della sua condotta irreprensibile e della sua PRUDENZA ed UMILTA’ .
In quel Comune esercitò per più di 20 anni l’UFFICIO di CONFESSORE ; e il morbo fatale che anzi tempo lo trascinò al sepolcro , ben si conosce essergli stato cagionato dalla cura indefessa
nel dirigere le anime.
Allorché giunse l’ordine del Governo per la soppressione degli Ordini Religiosi , il suo cuore restò immensamente afflitto e turbato .
Ma riflettendo che tutto SUCCEDE QUAGGIU’ O PER VOLERE O PER PERMISSIONE DIVINA , UMILE E PAZIENTE SI RASSEGNAVA ALLE DISPOSIZIONI DELL’ALTISSIMO , CHE IN UN MODO O IN UN ALTRO PUNISCE LE NOSTRE COLPE , e solo si doleva di non potere più godere la pace e la felicità del Chiostro .
Svestito dell’Abito Religioso si ritirò in casa di una sua nipote e traeva i giorni nell’Osservanza dei propri doveri , dando ESEMPIO ai nipoti e pronipoti del MODO COME SI DEVE ADORARE IDDIO , ONORARE LA VERGINE ED I SANTI E PROCURANDO D’ISTILLARE NEI LORO VERGINI CUORI I PRINCIPI SACROSANTI DELLA VERA RELIGIONE E DELLA PIETA’ , CHE NE DERIVA .
La fama delle sue Virtù , la sua morale condotta tanto edificante e lo zelo per la salute delle anime erano ben note ai Superiori , onde vacando la Chiesa di Raddusa del suo Vicario Curato , Monsignore Interlandi Vicario Capitolare di Caltagirone consapevole dei meriti di lui lo destinava a quell’Ufficio , il giorno 10 Gennaio 1868 .
Però in quel Comune egli si preparava a grandi dolori e la sua malferma salute risentiva gravi incomodi che di quando in quando procurava allontanare , portandosi a rimpatriare .
Le sue angosce intanto non cessarono un istante , molto più i dolori neufritici , che spesso lo tormentavano .
L’uomo giusto però , il Sacerdote Esemplare , l’ottimo Religioso nelle sue gravi sofferenze e continuati martiri , non ebbe mai da lamentarsi , la sua bocca non si aprì ad ATTI D’IMPAZIENZA , a lamenti e ad inutili parole , ma ripetendo spesso i NOMI DOLCISSIMI DI GESU’ , DI MARIA E DI GIUSEPPE , E RECITANDO LE SUE PRECI quotidiane cercava di lenire i suoi dolori , giacché SAPEVA PER PROVA CHE LA SOLA RELIGIONE DI CRISTO E IL FARMACO POTENTE E IL CONFORTO PIU’ DOLCE CHE L’UOMO POSSA RINVENIRE SULLA TERRA .
Ad onta delle sue angosce , non lasciava l’adempimento dei propri doveri , onde seduto nel CONFESSIONALE CONTINUAVA A RICONCILLIARE A DIO LE ANIME AFFIDATE ALLA SUA CURA , E ISTITUIVA DUE SALUTARI CONGREGAZIONI , L’UNA DEL SS. SACRAMENTO E L’ALTRA SOTTO IL TITOLO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI , CHE FU AGGREGATA ALL’ARCI - CONFRATERNITA DI PARIGI NEL GIORNO 25 DICEMBRE 1871 .
Il suo male intanto di giorno in giorno aumentava , e faceva presagire che anzi tempo doveva fargli perdere la vita . Come infatti avvenne ; giacché malgrado i ripari che in tale congiunture si possono apprestare e l’affettuosa assistenza dei parenti e degli amici , egli Confortato dei SACRAMENTI allo spuntare del SOLE del 23 Aprile 1872 con volto placido e sereno rendeva lo SPIRITO AL CREATORE . Un eco di dolore e di mestizia si sparse all’istante in tutto il paese , e la voce dell’universale compianto si levò al CIELO per IMPLORARE la PACE ETERNA a COLUI che era morto da GIUSTO .
FINE
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .
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