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martedì 16 ottobre 2012

PADRE BENEDETTO DA TERRANOVA LETTORE E FRA ILLUMINATO DA MILITELLO LAICO , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE BENEDETTO DA TERRANOVA LETTORE CAPPUCCINO .

Diamo principio alle Notizie Monastiche della Provincia con il riferire ciò che il Damaggio Scrive di questo Insigne Frate << Il M. R. P. Lettore Benedetto Murchio , nel secolo Bonaventura , ILLUSTRE ORATORE , e PERFETTO MODELLO di Cristiane Virtù .
Nato da ragguardevole famiglia il 28 Agosto 1667 , e rimasto orbo del padre nel quinto anno di età fu dalla vedova madre , tutta intenta alle cure di quest’unico figlio , mandato a scuola , ove qual pianticella in buon terreno locata , cresceva rigoglioso , e imparando i primi elementi del Sapere >> .
<< Esatto nell’adempimento dei Religiosi Precetti , VISITAVA spesso il DIVINISSIMO SACRAMENTO
 , e si CIBAVA con gran Devozione di quel PANE EUCARISTICO ;
 e di frequente rimaneva a lungo in Chiesa , RECITANDO , GENUFLESSO , IL ROSARIO
 ALLA MADRE DI DIO >> .
<< Spinto dal suo affetto verso il PROSSIMO , congregava quasi ogni giorno in casa i ragazzi del vicinato , e li ISTRUIVA nella DOTTRINA CRISTIANA ; e di tanto in tanto vi radunava dei POVERI , e dava loro da mangiare con sua massima
soddisfazione >> .
<< Fatto grandicello , per DARSI TUTTO A DIO pensò di VESTIRSI CAPPUCCINO ; e come tale incominciò a frequentare il Chiostro, e ad assistere al Coro con i Frati >> .
<< Addolorata pertanto la mare , che aveva sul figlio ben altri propositi , adoperò ogni arte per dissuaderlo di quel proposito ; ma per quanto vi si affaticasse , o con i sospiri e le lacrime , con promesse di matrimonio , si rese vano ogni suo intento >> .
<< Informata essa che un giorno era venuto a visitare la Comunità il Ministro Provinciale e sospettando quello che DOVEVA REALIZARE CHIUSE L’AMATO FIGLIO IN UNA STANZA QUASI NUDO ; ma fosse il caso O MEGLIO IL VOLERE DI DIO , LASCIO’ UNA PORTICINA CHE SI IMMETTEVA IN UNA SCALA SEGRETA , DI DOVE BONAVENTURA USCI’ TOSTO , e prese il largo verso il SOSPIRATO CONVENTO .
Qui si presentò al Superiore tal quale era fuggito , ed ESPOSTA LA SUA VOCAZIONE ALLA VITA CLAUSTRALE , venne ACCOLTO AMOREVOLMENTE ; e richiestone il consenso alla madre rassegnata fu mandato a Vizzini , ove INDOSSO’ L’ABITO nel 1681 >> .
<< Trascorso l’anno di prova , e fatta la Professione dei SACRI VOTI , ai quali era stato ammesso per ACCLAMAZIONE , passò a Leonforte , in cui per mirabile Ingegno , e per soavi costumi , non solo fu L’ORGOGLIO dei Maestri , ma il MODELLO di PERFEZIONE ai suoi Condiscepoli >> .
<< Terminato il corso degli studi , si diede alla PREDICAZIONE , in modo che , là dove PREDICO’ LA DOTTRINA EVANGELICA , cioè in Patria , in Mazzarino , San Filippo , Licodia , Palazzolo Acreide , Melilli e Modica , si SENTI’ con molto piacere e IMMENSO VANTAGGIO .
Chiuse gli occhi in PACE nella verde età di 32 anni il 7 Settembre 1701 , con GRAN DOLORE della cittadinanza . ( 1 )
( 1 )  ( I Cappuccini in Terranova di Sicilia , pag. 10 e 11 . L’Autore a proposito cita il Candioto , Dei Saggi Storici di Sicilia , lib. VI n. 59 pag. 131 Caltagirone 1755 ) .


FRA ILLUMINATO DA MILITELLO LAICO CAPPUCCINO .

Da Antonino e Filippa Basso il giorno 11 Novembre 1643 nacque il NOSTRO FRA ILLUMINATO CHE NEL BATTESIMO EBBE IL NOME DI FRANCESCO .
Allevato e cresciuto nelle Cristiane Virtù riuscì di genio ilare e giocondo , inclinato a suonare e cantare , onde la sera andava in giro per le vie della città e dei comuni vicini , specialmente nelle feste sollazzandosi come un vagabondo con la compagnia della sua sola chitarra .
Ma quando prendesse diletto in tal tenore di vita , mai si lasciò precipitare nei vizi della poca cauta gioventù , anzi dopo di aver suonato e cantato ridicoli motteggiamenti , ai fanciulli e agli adulti che aveva congregato attorno a sé PREDICAVA LA DIVINA PAROLA con discorsi rozzi sì , MA EFFICACI , e tali che li INFIAMMAVANO D’AMOR DIVINO SINO A FARLI BENE SPESSO PROROMPERE IN LACRIME .
AVANZATO IN ETA’ e riflettendo a quel suo modo di vivere non del tutto confacente a buon Cristiano , per assicurare la SUA SALVEZZA ETERNA incominciò a frequentare più spesso i SACRAMENTI e poi a RIVOLGERSI AI CAPPUCCINI , il Convento dei quali iniziò a frequentare con maggior assiduità . Gli pareva da principio IMPOSSIBILE il potere ridurre sé stesso all’uniformità del rigido STATO DEL SACRO ISTITUTO , pure rinvigorito dalla GRAZIA DEL SIGNORE SUPERO’ ogni difficoltà che gli presentava il demonio , e si fece innanzi al Superiore della Provincia , chiedendo con umiltà il SACRO ABITO , al quale , GIUBILANTE nel suo cuore , fu ammesso il 13 Dicembre 1665 , quando contava 22 anni .
ALLORA mutò il nome di FRANCESCO in quello di FRA ILLUMINATO .
Trapiantato nella RELIGIONE SERAFICA si avanzò nella Virtù che si rese a TUTTI ESEMPIO di Modestia , di Umiltà , di Obbedienza , di Orazione si Vocale che Mentale , che praticava di giorno e di notte GENUFLESSO IN CHIESA o in CELLA , SFOGANDO IL SUO CUORE CON FREQUENTI GIACULATORIE ( Frecce Infuocate d’Amore ) , e considerando in ogni luogo SEMPRE PRESENTE IL SUO DIO .
Fu di grande semplicità e di angelici costumi e PIENO D’IMMENSA CARITA’ come verso il SIGNORE , così verso il prossimo CHE LO RAPPRESENTA SULLA TERRA .
Destinato infatti Infermiere e indicibile con quel FERVORE si portò in SOCCORSO DEI POVERI ammalati , a cui dava di notte e di giorno ogni sollievo , servendoli con TANTO AFFETTO COME SE AVESSE SERVITO GESU’ .
Prove più chiare della SUA CARITA’ diede nel 1671 , QUANDO L’ISOLA NOSTRA ERA TRAVAGLIATA DA ORRIBILE CARESTIA , per la quale la povera gente , priva del necessario nutrimento , in ogni comune miseramente moriva .
Allora egli si mostrò tutto sollecito in vantaggio dei vivi e dei morti . Ai primi recò sollievo con procurare delle elemosine presso le famiglie agiate , che a loro con CRISTIANA PIETA’ distribuiva , ONDE DA TUTTI VENNE CHIAMATO
<< IL PADRE COMUNE >> .
Ai secondi con il girare per le vie e per le case della città dove trovava cadaveri , LI CONDUCEVA COME IL VECCHIO TOBIA A SEPOLTURA , RACCOMANDANDO QUINDI DEVOTAMENTE LE ANIME DI ESSI AL GRAN PADRE DELLE MISERICORDIE .
Lo stesso PRATICO’ dopo l’infausto terremoto del 1693 , CHE EGLI AVEVA PIU’ VOLTE PREDETTO .
Fu MOLTO OSSERVANTE della REGOLA PROFESSATA , e assai GELOSO A CUSTODIRE
IL BEL GIGLIO DELLA CASTITA’ ,
onde per SERBARLA PURISSIMA fuggiva ogni pericolo , PREGAVA E TENEVA IL SUO CORPO SOGGETTO ALLO SPIRITO .
<< DISSE UN GIORMO A UN SUO CONFIDENTE CHE EGLI CONSIDERAVA QUESTA VIRTU’ COME LA PRINCIPALE , DA CUI TUTTE LE ALTRE DIPENDONO , e che essendo una volta assalito da forti tentazioni , con l’Invocare il DIVINO AIUTO e i SOCCORSI DELLA VERGINE IMMACOLATA ottenne una VITTORIA tanto più GLORIOSA , quanto più gagliardi erano stati i conati dell’inferno .
Perché adorno di questo PREGIO in GRADO EROICO , i suoi ragionamenti si RIVELAVANO COSI’ EFFICACI che eccitavano chi li udiva la compunzione e il pentimento , e per questo molte donne , che sembravano perdute per la loro vita scandalosa , ridusse nella via della rettitudine e della salute >> .
Era così AMANTE della Santa Povertà che nella sua CELLA non teneva altro in suo uso che una CROCE DI LEGNO , UN QUADRETTINO DELL’IMMACOLATA e due tavole , sopra le quali DUE ORE la notte dava riposo all’affranto suo corpo , e vestiva un ABITO VECCHIO e rattoppato . OBBEDIENTE IN TUTTO ,
si assoggettava con animo giocondo ad ogni Superiore che gli veniva assegnato ; manifestava ad ognuno di essi tutta la sua condotta si esterna che interna , DICENDO : “ PRONTO A MUTARLA , quanto loro fosse diversamente piaciuto ” .
Fu molto MORTIFICATO nella gola , evitando i cibi delicati , osservando i digiuni della Regola con tutta puntualità , digiunando in Pane e Acqua in tutti i Lunedì , Mercoledì e Venerdì dell’anno .
Nella sua lunga dimora di quasi 20 anni in luoghi di Noviziato faceva la disciplina con i Novizi e con essi mangiava per terra . Flagellava il suo corpo con tale asprezza in CELLA e nella CHIESA che spesso si trovava il pavimento bagnato di sangue .
Considerandosi per eccesso di Umiltà come uno scandaloso e il più grande peccatore del mondo
quando veniva motteggiato e vilipeso come ipocrita , si mostrava lieto e sorridente .
Era intentissimo il SUO AMORE VERSO IL NAZARENO E LA SS. MADRE DI LUI , E QUANDO NE MEDITAVA GLI ATROCI DOLORI E GLI SPASIMI , SI DISTEMPRAVA IN COPIOSE LACRIME : FIDAVA SEMPRE NEL PATROCINIO DI MARIA , PER OTTENERE IL QUALE LE SI MOSTRAVA FIGLIO E DEVOTO , Osservando affinché visse inviolabile DIGIUNO in PANE e ACQUA in tutte le VIGILIE delle SUE FESTE .
In premio di una Virtù sì consumata nelle Opere di Pietà OTTENNE DA DIO LA GRAZIA DI OPERARE MERAVIGLIE , delle quali molte se ne potrebbero qui raccontare .

<< Ma per non dilungarci di troppo basti il dire CHE ALLA SUA VOCE POTENTE RINVIGORITA DA CELESTE SOCCORSO “ PANE , VINO , OLIO E ALTRE COSE ” ABBONDEVOLMENTE SI MOLTIPLICAVANO . FACENDO UNA VOLTA IL SEGNO DELLA CROCE COL SUO CORDONE AD UNA BOTTE PIENA D’ACQUA , QUESTA SI MUTO’ IN VINO PRELIBATISSIMO >> .
Fece diverse PREDIZIONI che si Avverarono sino nelle più minute circostanze .
Leggano che il Ristretto della sua Vita si conserva il manoscritto nella Libreria dei cappuccini di Militello , e troveranno ivi ricordati i molti Prodigi che durante la sua vita si Operarono .
Finalmente con fama celebre di SANTITA’ , dopo aver sofferto Pazientemente per lo spazio di 7 anni una grave penosissima malattia , PASSO’ ALL’ETERNO RIPOSO nel Nostro Convento di Militello il GIORNO FESTIVO DELL’ASSUNZIONE DI MARIA dell’anno 1706 , come si legge dalla seguente Iscrizione scolpita sulla lapide che venne posta sul suo Sepolcro .
                                                                                         D.M.O.
Jacet hic frater Illuminatus a Militello laicus Cappuccinus qui onestate virtutum ac austeritate vitae clarus Deo fuit et hominibus . Obiit XVIII Kalendas Septembris anno MDCCVI , aetatis suae LXII , Religionis L. ( 1 )
( 1 ) V. Manoscritto di Fra Ludovico Fazio Francescano Conventuale che si conserva nell’Archivio Parrocchiale di Maria SS. Della Stella in Militello , dove pure si parla di altri Cappuccini ivi morti con Fama di Santità .


                                                                                       FINE
           
                                                                                  LAUS DEO

                                                                                Pax et Bonum


                                                                 Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

Per Ulteriori Informazioni Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/