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venerdì 26 aprile 2013

SANTA EUSTOCHIA CALAFATO ( 1434 - 1485 ) VERGINE , MONACA CLARISSA DI SAN FRANCESCO - PARTE PRIMA .



Pace e bene !
Oggi vorrei proporre ai fratelli lettori e lettrici del blog , la testimonianza di vita di una grande Santa vissuta a Messina . 
Si tratta di Santa Eustochia Smeralda , Clarissa del Serafico Ordine Francescano . Gloria della Chiesa e delle chiese di Sicilia . 
Spero che tanti fratelli e sorelle possano scoprire la vita straordinaria della nostra sorella Eustochia Smeraldo . Ripropongo volentieri il testo della vita di Santa Eustochia che ho trovato in rete e che ritengo interessante . Purtroppo non posso segnalarvi una biografia della Santa nè l’ho trovata nelle librerie cattoliche . 
Buona lettura e che Santa Eustochia Smeraldo conquisti i vostri cuori .
Pace e bene ! Francesco di Santa Maria di Gesù , OFS Capp.

SANTA EUSTOCHIA SMERALDO CALAFATO 
(1434 – 1485) 
Vergine , Monaca Clarissa di San Francesco 
        PARTE PRIMA                                                                                 Eustochia Calafato (al secolo Smeralda) nacque a Messina il 25 Marzo 1434 (giovedì santo) , nel villaggio detto Annunziata , presso Messina , quarta dei sei figli di Bernardo Cofino detto Calafato e Mascalda Romano, modesti lavoratori . Smeralda crebbe in un'atmosfera di pietà : infatti , la madre , indotta dal Beato Matteo di Agrigento , si era affiliata al Terz'Ordine di S. Francesco e viveva una perfetta vita cristiana , il padre possedeva una piccola imbarcazione con la quale esercitava il commercio anche per conto di altre persone , secondo gli usi del tempo e di Messina in particolare .
La piccola Smeralda trascorse i primi anni della fanciullezza senza notevoli avvenimenti , nella casa paterna , affidata alle cure della madre , fervente cristiana ed entusiasta ammiratrice del Francescanesimo nella sua peculiare riforma dell'Osservanza che si andava proprio allora affermando nell'Ordine .
Quel movimento ebbe in Italia il suo principale animatore ed esponente in S. Bernardino da Siena (+ 1444) , accanto al quale e sul cui esempio fiorì tutta una schiera di spiriti eletti , insigni per Santità, dottrina e attività sociali , tra i quali spiccano il Beato Alberto da Sarteano (+1450) , S. Giovanni da Capestrano (+ 1456) e S. Giacomo della Marca (+ 1476) .
Il nuovo spirito di riforma , che si proponeva la stretta osservanza della regola di S. Francesco specialmente nella particolare prerogativa della povertà , pervase anche il Secondo Ordine Francescano , cioè quello delle Clarisse , in seno al quale vecchi monasteri erano ricondotti a più stretta osservanza e regolare vita religiosa , o se ne fondavano dei nuovi secondo la cosiddetta " Prima regola " di S. Chiara e sotto l'egida e la cura dei Frati minori dell'Osservanza " .
In Sicilia il movimento osservante apparve nel 1421 , ma ufficialmente lo si può datare dal 1425 , quando il Beato Matteo d'Agrigento che ne fu il valido organizzatore , ottenne da Martino V la facoltà di fondare tre nuovi Conventi per i Frati desiderosi di vivere secondo lo spirito della riforma . Il primo di questi Conventi fu aperto proprio a Messina , dove il Beato Matteo , famoso ed ammirato Predicatore , aveva suscitato con la sua ardente parola un grande entusiasmo tra il popolo e viva partecipazione alla riforma spirituale da lui propugnata .
A quelle Prediche assistette anche Mascalda Romano , allora giovane sposa diciottenne , e conquistata dalle parole del Predicatore si scrisse nelle file del Terz'Ordine Francescano , Consacrandosi ad una vita di intensa Preghiera e di aspre penitenze , dedicando parte del suo tempo e delle sue sostanze al prossimo bisognoso . Mascalda trasfuse i suoi sentimenti e le sue aspirazioni anche nella piccola Smeralda , iniziandola sin da bambina alla pietà e all'esercizio delle cristiane virtù , ottenendone dei frutti che superarono ogni più rosea e nobile aspettativa della pur virtuosa madre .
La fanciulla , infatti , non solo fece tesoro degli insegnamenti materni sforzandosi , secondo le sue capacità , di imitarne gli esempi e orientare la sua vita religiosa secondo lo spirito Francescano , ma aspirando a vette più alte si consacrò a Dio tra le Clarisse e più tardi fondò anche un nuovo Monastero per poter più intensamente e profondamente seguire il suo ideale di perfezione cristiana . Prima però di iniziare e dare compimento alle sue aspirazioni , la piccola Smeralda dovette subire la prova di un triste ma provvidenziale evento , l'unico di un certo rilievo accaduto nella sua fanciullezza .
Nel dicembre 1444 , infatti , quando Smeralda aveva appena undici anni circa , senza neppure essere interpellata e secondo i costumi del tempo , il padre la promise in matrimonio ad un maturo vedovo di pari condizione sociale ed economica ; ma il concertato matrimonio sfumò per l'improvvisa e repentina morte del promesso sposo nel luglio 1446 . Anche se non pienamente cosciente di quanto era accaduto , l'evento dovette provocare nella piccola Smeralda un tremendo e comprensibile trauma ,
ma la Provvidenza Divina che aveva ben altri disegni su di lei, se ne servì per attirare alle Cose Celesti il suo cuore , del resto già ben disposto alle più ardite e sublimi decisioni .
Così la morte del promesso sposo spinse soavemente ma fortemente Smeralda a considerare nella sua vera realtà e alla Luce del Soprannaturale la vanità delle cose terrene e dei piaceri mondani , per cui nonostante reiterate pressioni dei parenti e le ottime occasioni che si presentavano per un nuovo fidanzamento , rimase sempre tetragona nel rinunciarvi , decidendo di Consacrarsi a Dio nella vita Religiosa , decisione maturata verso l'età di 14 anni . I parenti però , e specialmente il padre , non erano assolutamente disposti ad assecondare le sue aspirazioni : da qui un inevitabile conflitto familiare , che la spinse anche a tentare una inutile fuga dalla casa paterna , ma che si risolse dopo qualche tempo a suo favore , quando verso la fine del 1448 , durante uno dei suoi soliti viaggi commerciali , il padre morì improvvisamente in Sardegna .
L'attesa si protrasse ancora per un anno , poichè soltanto alla fine del 1449 Smeralda potè appagare il suo ardente desiderio entrando nel monastero delle Clarisse di S. Maria di Basico in Messina : aveva circa 15 anni e mezzo ! Una visione di Gesù Crocifisso , avuta in una Chiesa , la convinse a darsi completamente al Signore . Le suore , però , intimorite dai fratelli della Calafato, che avevano minacciato di dar fuoco al Convento se vi fosse entrata Smeralda , si rifiutarono di accoglierla , ma le insistenze della giovane Smeralda ebbero infine ragione dell'opposizione dei fratelli ed ella , vestendo l'Abito Religioso , ricevette il nome di Eustochia . Una sua Preghiera al Crocifisso mostra da quale desiderio di soffrire fosse animata :
" O dolcissimo mio Signore , vorría morire per lo tuo santo amore , cosí come Tu moristi per me ! Forami il cuore con la lancia e con i chiodi de la tua amarissima Passione ; le Piaghe che tu avesti nel tuo Santo Corpo , che io le abbia nel cuore. Ti domando piaghe , perché mi è grande vergogna e mancamento vedere Te , Signore mio , piagato , che io non sia piagata con Te " .
La Calafato , sceltasi per cella un sottoscala , visse penitente , dormendo poco e sulla nuda terra e affliggendo le sue carni col cilicio e la flagellazione  . Fin dal Noviziato la giovane Suora si distinse per la pietà e le spiccate virtù . Incredibile infatti fu l'impegno , lo slancio , l'entusiasmo con cui Suor Eustochia si accinse a vivere la sua Vocazione dedicandosi alla preghiera , alla meditazione assidua della Passione di Cristo , alla mortificazione , al servizio delle inferme ; i suoi progressi nella via della perfezione furono talmente cospicui ed evidenti da attirare su di se l'ammirazione , la stima e la venerazione delle consorelle .
Non paga però di attendere alla sua personale perfezione , suor Eustochia desiderava ardentemente che tutto il Monastero risplendesse per l'esemplare osservanza della regola .
Purtroppo proprio in quegli anni la Badessa del tempo , Madre Flos Milloso, con progressiva e tenace azione e con scopi non del tutto lodevoli , aveva sottratto il Monastero dalla Direzione Spirituale degli Osservanti , e pur non trascurando le necessità spirituali delle suore , era troppo invischiata ed immersa negli affari terreni e temporali .
Tutto ciò aveva creato un certo disagio e profondo disappunto nelle suore più sensibili e fervorose tra cui primeggiava suor Eustochia , e poichè a nulla approdarono gli sforzi ed i tentativi per ricondurre a più severa disciplina la vita regolare del monastero , la nostra Santa e qualche altra decisero di cercare altrove quanto mancava a Basicò ; maturò in lei il proposito di fondare un nuovo monastero secondo il GENUINO Spirito della Povertà Francescana e sotto la Direzione dei Frati Minori dell'Osservanza .
Nel Convento di S. Maria di Basicò , uno dei più importanti della Sicilia di allora , asilo delle nobili fanciulle messinesi e perciò oggetto dei privilegi dei re , la beata, infatti , non aveva trovato il suo ideale di rinunzia , poiché la vita regolare era mitigata da dispense che dispiacevano al suo spirito , nutrito dalle laudi di Jacopone da Todi : progettò quindi una Riforma .
Callisto III , col decreto del 18 ottobre 1457 , accolse le richieste della Calafato ch e, aiutata anche finanziariamente dalla madre e dalla sorella , si trasferì nel nuovo convento di S. Maria Accomandata . Nonostante l'opposizione di superiori e consorelle , che non vedevano di buon occhio la riforma , Eustochia vi entrò con la madre , la sorella e Jacopa Pollicino .
Nemmeno i Frati Minori Osservanti vollero andare a celebrare la Messa nella nuova fondazione e , abbandonata da tutti , la Calafato si rivolse a Roma , ottenendo un nuovo Breve Pontificio , in seguito al quale l'Arcivescovo di Messina impose ai Frati Osservanti , sotto pena di scomunica , di assumere la cura spirituale delle Suore Riformate .



SEGUE

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano