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mercoledì 11 luglio 2012

IL M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D'AGIRA PROVINCIALE CAPPUCCINO .

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ IL M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D’AGIRA PROVINCIALE CAPPUCCINO ”

Ebbe i Natali da onesta famiglia . Negli albori di sua vita , si manifestava in lui SEGNI evidenti di NON comune VIRTU’ .
Non aveva toccato i due lustri ( un lustro equivale a 5 anni ) , e già cominciava a macerar a con digiuni e cilizi la INNOCENTE SUA CARNE , ad assistere con gran sentimento di PIETA’ agli UFFICI DIVINI ,
a cercare solitari luoghi per NUTRIRSI del DOLCE PASCOLO DELL’ORAZIONE ,
a sciogliere la CASTA lingua in CANTICI e discorsi SPIRITUALI , che infiammavano i cuori di chi aveva la sorte di udirlo .
Mentr’egli si studiava a progredire nel BENE incominciato , il demonio , nemico di ogni OPERA SANTA , tentava con mille artifizi di distrarlo .
Ma nulla temendo il generoso garzone per resistergli con maggiore energia si DISTACCO’ da ogni cosa terrena , DISTRIBUI’ AI POVERI TUTTI I BENI CHE GLI APPARTENEVANO PER LA CONSEGUITA EREDITA’ DELLA DILETTA SUA MADRE , di cui fu orbato quanto aveva sedici anni , VESTI’ L’ABITO DEL POVERELLO D’ASSISI NELL’ORDINE DEI CAPPUCCINI e , trattenuto il nome di Sebastiano che gli era stato imposto nel BATTESIMO , COLL’INTERCESSIONE DI QUESTO GLORIOSO MARTIRE ROMANO CONSEGUI’ DAL SIGNORE FORZA E CORAGGIO PER DEBELLARE TUTTI GLI avversari DELLA SUA ETERNA SALUTE .
Entrata nella Serafica Religione si Fortificò meglio in ogni più bella virtù , e resistette con sì invincibile fortezza a tutti i vizi , che poteva ben GLORIARSI DI ESSERE USCITO SEMPRE VITTORIOSO dalle maligne arti infernali .
L’impareggiabile DONO DELLA VERGINITA’ CHE CUSTODIVA SEMPRE ILLIBATA , GLI TRALUCEVA MIRABILMENTE NEL VOLTO , NEGLI OCCHI , NELLE PAROLE E NELL’ONESTA COMPOSIZIONE DI TUTTO IL CORPO ; e l’umiltà , la sottomissione , il disprezzo di tutte le cose caduche lo rendevano innanzi a tutti , Religiosi e Secolari , MODELLO DI ALTISSIMA PERFEZIONE .
Ordinato Sacerdote , ben comprese l’Alta Missione che gli era stata affidata per promuovere la GLORIA DI DIO , oltraggiato in ogni tempo dalla malizia umana ,
e PROCURARE la SALVEZZA
delle anime ricomprate col SANGUE PREZIOSO DI CRISTO ;
onde trasportato dall’Energia del suo Zelo si mise ad affrontare , con acceso fervore di spirito e con ogni grave fatica di anima o di corpo , l’iniquità .
PREDICAVA senza risparmiarsi , come San Bernardino da Siena e un Beato Giacomo della Marca , nelle Chiese , nelle piazze , nelle vie e dovunque vedeva gruppi di persone , cui ritirava spesso colla sua ardente PAROLA da traviamenti della vita lubrica , dagli inganni dell’antico serpente , dalle turpi superstizioni , dai giuochi e dai discorsi non onesti .
DEVOTISSIMO DELLA PASSIONE DEL SALVATORE , cercò sempre di infondere nei cuori degli ascoltanti il più vivo sentimento di compassione , traendo dai loro occhi lagrime di vero dolore , con lunghi e FERVOSI SERMONI .
Ottenne quindi stabilire in Noto una CONGREGAZIONE che aveva lo scopo di far suonare in ogni venerdì all’ora ventuna tutte le campane della città per dar
SEGNO DELLA PREGHIERA IN MEMORIA DELLA MORTE DEL CROCIFISSO .
Questa Devozione , ACCETTA A DIO E POI DIFFUSA IN TUTTA LA SICILIA , FU SEGNALATA CON UN PRODIGIO ; in un venerdì all’ora stabilita , s’intesero , come al solito , tutte le campane insieme a quella della CHIESA DEL CROCIFISSO DOVE MANCAVA PERSONA PER SUONARLE .
Per la SUA RARA PIETA’ , prudenza e zelo della regolare osservanza , fu Eletto Guardiano di vari Conventi , Definitore , Custode , e il 22 Aprile 1580 Provinciale Ministro nel Capitolo di Modica ; nella quale Carica fu confermato l’anno seguente il 21 Gennaio nel capitolo di Noto , e poi il 31 Agosto del 1582 in quello di Licodia , presieduto dal Generale Padre Giammaria da Tusa .
La su ardente CARITA’ lo spingeva di continuo ad IMITAR quella che EBBE IL FIGLIUOLO DI DIO verso di noi , e desiderava ardentemente di portarsi a PREDICARLO tra gli infedeli , di spargere il suo sangue e di OFFRIRE la sua vita a crudeli MARTIRII per la salute del prossimo .
Manifestò quindi questo suo desiderio al Vicario Generale Padre Girolamo da Monte Fiore , il quale per giusti motivi si rifiutò di soddisfare ai VOTI del Fervido Religioso . Questi si rassegnò , ma non a restar privo d’ogni sorta di MARTIRIO , mentre si trovava nel Convento di Piazza Armerina , Pregò il Signore a Concedergliene il merito col fargli soffrire qualche dolorosa malattia .
Fu esaudito , e quindi assoggettato ad una LEBBRA così molesta , che lo afflisse orribilmente per un anno e mezzo . La sopportò con indicibile pazienza , sfogando intanto il suo cuore in CANTICI DI RINGRAZIAMENTI E DI LODI , e accettandola per MARTIRIO tanto più doloroso , quanto più lungo .
Per consiglio dei medici di Piazza Armerina fu trasportato in lettiga in San Filippo sua Patria , ove fu ACCOLTO CON GRANDE ENTUSIASMO dai concittadini , ai quali , fattosi portare in Chiesa , che per la grave età e le molte sofferenze non poteva a piedi camminare , tenne un COMMOVENTE DISCORSO che li mosse alle lagrime .
Poscia condotto all’infermeria dei Frati , fu assalito da altri mali violenti , che erano indizio della vicina sua morte .
Il giorno che la precedette chiamò a sé Fra Illuminato da ivi , che aveva servito CON MOLTA CARITA’ nella lunga e fastidiosa malattia , e con PAROLE piene di riconoscenza GLI DOMANDO’ PERDONO degli incomodi che gli aveva cagionati , lo ringraziò di tutto cuore delle amorose cure proferitegli , AUGURANDOGLI copiosa ricompensa dalla MISERICORDIA DEL SIGNORE .
Indi raccoltosi nel CUOR DOLCISSIMO DI GESU’ e CONFORTATO dai DIVINI SACRAMENTI , il dì seguente nell’ora da lui predetta , si ADDORMENTO’ NEL SIGNORE . ERA LA FESTA DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA DELL’ANNO 1583 .
Appena si divulgò la notizia della SUA MORTE , fu tale il concorso dei fedeli all’infermeria che sembrava spopolarsi la città . Tutti gareggiavano per avvicinarsi alla bara , ove era esposto il CADAVERE DEL PADRE SEBASTIANO , per baciagli le mani e i piedi , e si sentiva fortunato chi poteva arrivare al possesso di qualche RELIQUIA dell’ABITO o di altro .
Di là fu trasportato con GRAN SEGUITO di signori e di popolo , che lo accompagnavano con molte lacrime , alla Chiesa del Convento , distante dalla città circa un miglio , di cui il M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D’AGIRA , EBBE ONORATA SEPOLTURA .


                                                                                         FINE

                                                                                    LAUS DEO .

                                                                                  Pax et Bonum


                                                                   Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                           Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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