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venerdì 30 novembre 2012

I CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA NEL SECOLO XIX .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


SECOLO XIX

Entriamo ora a discorrere di ciò che è avvenuto nella nostra DILETTA PROVINCIA di Siracusa in questo secolo XIX , nell’ultimo scorcio del quale siamo già arrivati . Ogni SECOLO ha avuto le sue aberrazioni , i suoi traviamenti , le sue demenze ; ma il nostro PRESENTE QUALCHE COSA DI PIU’ , l’incredulità , lo scetticismo , l’ateismo nella stessa Italia che si era mantenuta ferma , e tale ancora si mantiene nella sua maggioranza , nella Fede , nell’Amore , nella Venerazione al SUPREMO PONTIFICATO , DAL QUALE RICONOSCE OGNI SUA GLORIA VERA .
In mezzo però a tanti delitti che si sono consumati , a tanti scandali che popoli e sovrani hanno commesso , a tante insidie dei maligni e dei novatori che si sono sofferte , la Chiesa , qual NOVELLA ARCA NOETICA , si è vista galleggiare sulle acque impure del mondo , si è estesa fra le nazioni , ha fondati nuovi Vescovadi , Prefetture o Vicariati Apostolici , richiamando a sé la STIMA E L’AMMIRAZIONE DELLE POTENZE DELLA TERRA , che loro malgrado ne hanno dovuto riconoscere la DIVINA GRANDEZZA E MAESTA’ !
L’Ordine Nostro Serafico che in modo speciale PROFESSA OBBEDIENZA A QUESTA CHIESA , la quale gode del privilegio dell’indefettibilità , ha pure con ESSA SOFFERTO LE SUE DOLOROSE VICENDE ; PERO’ CON L’AIUTO DELL’ALTISSIMO SI E’ MANTENUTO SEMPRE FLORIDO E HA DATO ALLA RELIGIONE E ALLA SOCIETA’ UOMINI EGREGI , CHE SI SONO DISTINTI PER SAPIENZA E VIRTU’ . MICARA , MASSAI E CENTO ALTRI NON SARANNO MAI DIMENTICATI , E LA STORIA PARLERA’ DI ESSI , come VERI BENEFATTORI dei popoli , perché INFORMATI ALLA CARITA’ DEL SERAFINO D’ASSISI .
LA PROVINCIA DI SIRACUSA NON E’ MAI VENUTA MENO AL SUO MINISTERO DELLA SANTIFICAZIONE DELLE ANIME CON L’APOSTOLATO , ED HA MANDATO I SUOI MISSIONARI IN MEZZO AI POPOLI NON CREDENTI ; il Padre Luigi da Siracusa nelle INDIE ; i Padri Fedele di Avola , Ludovico e Carmelo da Mazzarino , Luigi da Piazza Armerina e poi Eugenio da Sortino nel BRASILE ; Eugenio e Giuseppe da Modica , Francesco Antonio da Sortino e Clemente da Licodia in TREBISONDA ; Giambattista da Castrogiovanni nella SIRIA , ecc.
HA DATO BUONI SCRITTORI come i Padri Gaetano da Vittoria e Michelangelo da Melilli , due Definitori Generali che sono stati i Padri Gioacchino da Sortino e Felice da Villarosa , e Religiosi VALENTI nella PREDICAZIONE o AUSTERI per SANTITA’ di vita , dei quali appresso tratterremo . Qui soltanto aggiungiamo che all’apparire di questo secolo era Ministro Provinciale , eletto nel Capitolo di Chiaramonte Gulfi il 20 Maggio del 1800 , il M. R. P. Casimiro da Calascibetta .
Era egli uomo di STUDI e di ORAZIONE , ESEMPLARE nella sua condotta , rigido nella regolare Osservanza . Facendo la solita Visita Pastorale nei Conventi , fu colpito di mortale infermità in Siracusa , dove morì nella PACE del SIGNORE nel 1802 .
Alcuni credono che egli sia stato nativo di Alimena , quantunque nel ritratto che esiste nella biblioteca del Convento di Calascibetta e nella cronaca della Provincia si dica di questo comune .
Né ciò fa meraviglia , poiché si può supporre che i parenti nella sua fanciullezza si siano d’Alimena portati a domiciliarsi in Calascibetta , dove egli ebbe poi educazione ed istruzione .
Anche il Rev. Felice e detto in Villarosa , quantunque sia nato in San Cataldo . In quel tempo era Generale in tutto l’Ordine il Padre Nicolò da Bustillo , Spagnolo della Provincia di Castiglia .



                                                                                        FINE

                                                                                   LAUS DEO

                                                                                 Pax et Bonum


                                                                 Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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martedì 27 novembre 2012

ALTRI FRATI CAPPUCCINI DEL SECOLO XVIII DEGNI DI MENZIONE NELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

ALTRI FRATI DEL SECOLO XVIII DEGNI DI MENZIONE .

Padre Bonaventura da Ragusa , della nobile famiglia Paternò e Castelli , oltre a varie cariche esercitate con Zelo nell’Ordine , ebbe affidata quella di Definitore Provinciale , e si distinse sempre per modestia di portamento e PUREZZA di costumi , per Ardente CARITA’ verso il prossimo e per Spirito si SINCERA UMILTA’ , con la quale teneva in disprezzo sé stesso e tutte le cose del mondo .
In premio delle Virtù che lo IMPREZIOSIVANO IDDIO si COMPIACQUE ADORNARLO DI SOVRUMANI CARISMI , ed egli corrispose alle Grazie ricevute .
Predisse il giorno della sua morte , e questa avvenne precisamente nel giorno ed ora determinati , in Catania il 17 Ottobre 1708 .
Padre Tommaso e Padre Giombattista da Caltagirone furono due Religiosi di vita irreprensibile ed ESEMPLARE , adorna di copiosa Dottrina ed Ecclesiastica erudizione .
Il primo esercitò il Ministero di Predicatore con molta LODE e FRUTTO delle anime , e fu Annalista della Provincia . Morì in Patria il 3 Febbraio 1718 COMPIANTO dalla cittadinanza e dai Frati , dei quali si aveva attirato la Stima e la Venerazione coi suoi modi CORTESI e informati alla regolare disciplina .
Il secondo dell’antica famiglia Strazzuso , era valente nella PREDICAZIONE della DIVINA PAROLA , nel dare lezioni di filosofia e di Teologia agli alunni dell’Ordine e nella ESPOSIZIONE della SACRA SCRITTURA .
Fu sì CARO per le sue Virtù alla REGINA DELLA MISERICORDIA , che questa in fin di vita gli apparve per CONSOLARLO con la SUA DOLCE PRESENZA nell’estreme agonie e per rinvigorirlo contro le insidie di satana .
La sua morte , avvenuta nella grave età di 84 anni il 9 Marzo del 1726 , fu da DIO illustrata CON MIRACOLI .
LASCIO’ DIVERSI MANOSCRITTI PREPARATI PER LE STAMPE , che dopo la sua morte restarono inediti .
Fu pure Caltagironese e di Nobile legnaggio il Padre Girolamo , chiamato nel secolo Enrico Taranto . Corrispondendo fedelmente , e senza curare le dicerie del mondo alla VOCE DI DIO CHE LO INVITAVA NELL’ORDINE NOSTRO ,abbandonò tutto , vestì l’umile tonaca dei Cappuccini , fra i quali poi si distinse per Pietà di e Zelo della GLORIA DI DIO e per la salute delle anime .
Ebbe per compagno il suddetto Padre Tommaso , della famiglia Marusia , nell’appello che si fece alla Pietà dei cittadini di Caltagirone per la riedificazione della Chiesa di MARIA SS. Sotto il Titolo del Ponte .
Di lui parla Taranto ( Cenni Storici sull’Apparizione di Maria SS. In Caltagirone e sulla Chiesa del Ponte , pag. 24 ) citato da Mons. Mario Mineo Jannì . Fu più volte Guardiano del patrio Convento , e morì in Comiso il 12 Aprile 1727 . Nel Capitolo di Mineo il 17 Maggio 1735 furono eletti tre Annalisti della Provincia , cioè il M. R. P. Paolo da Castrogiovanni per raccogliere la vita del Padre Carmelo da Regalato e Padre Angelo da Mazzarino ; il Padre Giuseppe da Malta per quella di Padre Agostino pure da Malta ; e il Padre Clemente da Modica per le altre del Padre Gregorio da Ragusa , Padre Angelo di Avola e Padre Ludovico da Noto .
Questo VUOL DIRE CHE I PADRI , Carmelo , Angelo , Agostino , Gregorio , Angelo di Avola e Ludovico erano morti in FAMA DI SANTITA’ , ALTRIMENTI IL CAPITOLO , CHE E’ L’ASSEMBLEA PIU’ RISPETTABILE DELLA PROVINCIA , NON SI SAREBBE INTERESSATI DI ESSI .
Del Padre Gregorio da Ragusa abbiamo detto qualche cosa , rilevandola dal PROCESSO CHE PER ORDINE DEL VESCOVO DI SIRACUSA SI FECE DOPO LA SUA MORTE .
Degli altri nulla sappiamo , ché i Manoscritti che li riguardavano non sono pervenuti sino a noi . QUANTE MEMORIE PREZIOSE SI SONO DISPERSE , E DI QUANTI FRATI DOTTI E SANTI APPENA SAPPIAMO I NOMI ? MERITANO LODE PER LA BONTA’ DELLA LORO VITA E PERFEZIONE RELIGIOSA i Laici Professi Fra Macario da Caltagirone e Fra Michelangelo da Sortino morti nel 1735 , Fra Felice TERZIARIO , INSIGNE PER PAZIENZA E MORTIFICAZIONE , e il Padre Ambrogio Bonanno , entrambi da Caltagirone .
L’uno dei quali SANTAMENTE morì , l’ALTRO , DA CAPITANO DELLA GUARDIA DEL CORPO DEL RE VITTORIO AMEDEO DIVENUTO CAPPUCCINO abbandonò questo mondo nel 1744 , dopo AVER DATO nella Religione SUBLIMI ESEMPI di vita Abnegata , Penitente e Contemplativa .
Si segnalò pure per integrità di costumi e scienze Ecclesiastica il Padre Serafino da Calascibetta che fu Definitore Provinciale , e che leggiamo in un Necrologico della Provincia di AVERE LASCIATO IN MORTE ODORE DI SANTITA’ .
Finì di vivere nel 1750 .
Padre Giovanni di Castrogiovanni già Lettore di S. Teologia scrisse la Storia della sua Patria in due grossi volumi in foglio ; fatica veramente laboriosissima di circa 20 anni .
Quest’Opera manoscritta che egli terminò nel 1750 , oggi si conserva nella biblioteca comunale di Castro Giovanni . Egli passò a miglior destino nel 1758 .
Il 4 Febbraio del 1760 troviamo segnata la morte di un altro INSIGNE Religioso di Caltagirone , quale fu il Padre Bernardo , nel secolo di cognome Suriano .
La seguente iscrizione posta sotto la sua effige tratta in compendio della sua vita Santa ed operosa :
<< A. R. P. F. Bernardus Suariano a Calaty. Ord. MM. S. F. OO. Vir ingenii sublimate pollens , in sacris humanisque litteris apprime eruditus , philosophicas et Theologicas facultates per 12 annos suis communicavit ; pluries diffinitor provincialis , aliquando Vicarius Syracusanam moderavit Provinciam . Religiosae professionis integerrimus cultor , in summa patientia obiit Calaty. Anno. Din 1760 , 4 Febr. Aetatis suae 78 , Relig. 37 >> .
Padre Anselmo da Ragusa , chiaro per Pietà e per Zelo , esercitò per molti anni l’UFFICIO di MISSIONARIO APOSTOLICO nelle INDIE , dov’era stato mandato dalla SANTA CONGREGAZIONE DI PROPAGANDA .
Nel regno del Bengala fu PREFETTO APOSTOLICO , e vi OPERO’ GRAN BENE per la salvezza di quelle anime che si trovavano nelle tenebre , prive dell’Evangelica Dottrina .
Affranto dalle indefesse fatiche e dalle infermità che sopportava sempre con Cristiana rassegnazione , ritornò in Patria , ove il 15 Aprile del 1766 passò a migliore vita , quando non contava che 59 anni di età e di Religione 43 , onde era entrato nell’Ordine a 16 anni .
Padre Ferdinando da Caltagirone della nobile famiglia Gravina , ERA IL SECONDO GENITO DEL PRINCIPE COMITINI . Compiuto il corso degli studi in Siena , per una VOCAZIONE STRAORDINARIA A 33 ANNI VESTI’ L’ABITO CAPPUCCINO E BEN CORRISPOSE ALLA DIVINA CHIAMATA , VIVENDO SANTAMENTE , come richiedeva il nuovo stato . Morì a 66 anni nel 1779 .
Vincenzo Natale fra gli uomini illustri che fiorirono in Militello novera il Padre Casimiro , della famiglia Tinnirello , che dice UOMO DI STUDI E DI MOLTA VAGLIA NELL’ORDINE .
Egli infatti ACCREBBE la Biblioteca di quel Convento di OPERE SCELTE , allungò il corridoio di mezzogiorno e fece l’ARTISTICO RELIQUARIO DELL’ALTARE MAGGIORE nella nostra Chiesa ,e varie altre Opere .
Dopo avere occupato diverse cariche nel nostro Ordine , la Provincia nel Capitolo di Palazzolo Acreide , Celebrato il 31 Maggio del 1757 , lo ELESSE MINISTRO PROVINCIALE .
Era DOTTO e PIO e dava molto LUSTRO alla Provincia e a quel Convento , nel quale , vivendo lui , il Famoso Mons. Francesco Testa Vescovo di Siracusa , quante volte occorreva di far la Visita Pastorale in Militello , alloggiava e si tratteneva con piacere . Morì in Patria il 1780 .
Padre Arcangelo e Padre Giuseppe da Chiaramonte RIFULSERO DI ALTA PERFEZIONE E DI GRANDE OPEROSITA’ . Modestia , Penitenza , Mansuetudine , Osservanza Regolare li adornavano e li rendevano CARI non SOLO A DIO , ma ANCORA agli uomini .
Per la loro efficace cooperazione e per la fiducia che godevano nel popolo fu costruita l’attuale Chiesa , che furono solleciti a far CONSACRARE DA MONS. GIOMABATTISTA ALAGONA VESCOVO DI SIRACUSA il giorno 26 Luglio 1774 .
Essa venne Dedicata a Santa Maria Maddalena Penitente , come lo era l’antica , oggi divenuta Oratorio della Congregazione dei Cordigeri . Edificarono pure il dormitorio che è a Sud-Est .
A compiere tali Opere essi stessi si portavano a piedi a Questuare nelle campagne non solo ,ma ancora nei paesi vicini .
Compianti da tutti i concittadini e dai Religiosi della provincia che ne conoscevano le ESIMIE VIRTU’ , rassegnati ai DIVINI VOLERI , dopo di avere ricevuti i CONFORTI della Religione , passarono all’altra vita , il primo nel 1784 e il secondo nel 1796 .
L’anno seguente li andò a raggiungere nell’altro mondo il Padre Bonaventura da Ragusa , che era stato per molti anni Lettore di Filosofia e Teologia . AMMIRABILE COSTUI IN OGNI VIRTU’ si distinse PARTICOLARMENTE NELLA PENITENZA , per cui flagellava il suo corpo con digiuni , con cilizi , con vigilie e altre asprezze .
Abborriva gli onori , e si tenne SEMPRE FERMO a rifiutare la carica di Definitore Provinciale che gli si offrì in vari Capitoli .
ERA DEVOTISSIMO DELLA MADRE ADDOLORATA , LA QUALE POI SI DEGNO’ DI CHIAMARLO A SE’ NEL GIORNO PRECEDENTE LA FESTA DEI SUOI SETTE DOLORI . EGLI PREVIDE LA VICINA SUA MORTE E NE ANNUNZIO’ IL GIORNO , che fu il 7 Aprile del 1797 , quando contava 71 anni , dei quali 51 aveva passati SANTAMENTE nella RELIGIONE .



                                                                                   FINE

                                                                              LAUS DEO

                                                                            Pax et Bonum


                                                           Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                   Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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mercoledì 21 novembre 2012

PADRE FRANCESCO DI AIDONE PREDICATORE CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . 
( 1895 ) .


PADRE FRANCESCO DI AIDONE 
PREDICATORE CAPPUCCINO .

Il Padre Francesco di Aidone della famiglia Correnti entrò giovanetto nella SERAFICA FAMIGLIA DEI CAPPUCCINI , e fece ben presto CONOSCERE ai PP. e FF. della sua Provincia l’ALTA PERFEZIONE , a cui sarebbe giunto .
Esercitandosi nei più bassi Uffici del Noviziato , non veniva meno alla PREGHIERA e alle ASTINENZE , e coll’avanzarsi negli si vedeva spesso assorto in lunghe Contemplazioni .
Devoto in modo SPECIALE del SS. SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA
E DELLA VERGINE ADDOLORATA
PASSAVA MOLTE ORE PROSTRATO INNANZI AD ESSI .
Ai TRE VOTI da lui Professati aggiunse il cumulo delle altre Virtù , che lo rendevano caro a tutti E PIU’ A DIO che gli riempiva la mente e il cuore delle SUE GRAZIE .
Benché spesso gli si offrissero delle Cariche , egli era pronto a rifiutarle , reputandosene indegno , e non volendo scostarsi dal suo tenore di vita privata e silenziosa .
La sua Umiltà però dovette cedere il posto all’Obbedienza , per cui fu costretto ad occupare la carica di Missionario , nella quale riuscì mirabilmente per lo Zelo della Salvezza delle anime che lo ANIMAVA .
Il suo LINGUAGGIO era così dolce ed energico che traeva a lui i traviati fratelli , i quali RAPITI DALL’ESEMPIO delle sue Virtù e della sua insinuante e VIBRATA PAROLA , SI RICONCILLIAVANO CON DIO , e COMINCIAVANO una vita Devota e Cristiana .
Fu Profondo Teologo e Valente Poeta Latino .
A lui si attribuiscono i vari Distici che si leggono nella nostra Chiesa di Aidone .
Alla destra dell’Altare Maggiore sta scritto il seguente :
Hic genibus flexis - Extemplo Numer odora - Sub specie panis nosce - Manere Deum .
All’altare di San Francesco di Assisi : Jure secundum - Possideat teneatque Sacellum - Franciscus Christi Stigmata - Sacra gerens .
All’Altare del SS. Crocifisso : Tertium amara - Petit Domini jam passio Christi - Ipsam si cogites , crede - Beatus eris .
A sinistra di chi entra in Chiesa , all’Altare di San Felice sta scritto : Divo Feliei - Quintum ( il quarto Distico è illeggibile ) sacrare videtur - In manibus retulit ille - Deum .
All’Altare dell’Addolorata : In sexto - Genitum defunctum plena dolorum - Palmis extensis squalida - Virgo gemit .
All’Altare di San Giuseppe Sposo di Maria : Septimus iste locus - Patriarchae rite Joseph - Convenit et stabit ; nos rite - Rogamus eum .
COMPOSE pure un’ORAZIONE GENETLIACA che RECITO’ in Militello il 8 Settembre 1756 , quale gli venne confutata dal Conventuale il M. R. P. Ludovico Fazio ,e taluni SERMONI sui VANGELI delle Domeniche che restarono manoscritti , e che SONO PROVA DELLA SUA DOTTRINA E DELLA SUA PIETA’ .
Per calunnia orditagli si dice che fu chiamato in ROMA DAL TRIBUNALE DEL SANTO UFFIZIO , dove dimorò sette anni , dando ESEMPI LUMINOSI DI UMILTA’ , DI PAZIENZA , DI RASSEGNAZIONE AL DIVINO VOLERE , e alla fine venne dichiarato , come in realtà , INNOCENTE .
Tornato in patria , non pensò che a prepararsi alla morte , perdonando di cuore i suoi nemici , accettando in punizione delle sue colpe le sofferte calunnie , che anche i SANTI CON CRISTO CAPO DEGLI ELETTI HANNO DOVUTO SOSTENERE , e PURIFICANDO sempre più il suo cuore per UNIRLO AL CUORE SS. DI GESU’ .
Il giorno 29 Settembre del 1794 egli RICCO DI VIRTU’ E DI MERITI ABBANDONAVA la terra , e passava a MIGLIOR DESTINO .
Il popolo che ne conosceva la SANTITA’ della Vita corse alla Chiesa del Convento , dove gli si Celebrarono le Esequie ; domandò quindi ed ottenne come PREGIATO RICORDO qualche porzione del di lui Abito .
Un ritratto con questa iscrizione ancora lo rammenta :
Rev. Pater Franciscus Correnti ab Aydone Capuccinus . Doctrina ac spiritu , ingenio meritisque refectus . A raro exemplo clarus in orbe fuit . Obiit die XXIX dec. 1794 .

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                         


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . 
( 1895 ) .

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martedì 20 novembre 2012

PADRE ARCANGELO DA MODICA DEFINITORE E PADRE SEBASTIANO DA CALTAGIRONE EX PROVINCIALE , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE ARCANGELO DA MODICA DEFINITORE E PADRE SEBASTIANO DA CALTAGIRONE EX PROVINCIALE , CAPPUCCINI .

Padre ARCANGELO sortì i natali in Modica dalla famiglia Castagna e Giannone , dalla quale sin dall’infanzia ricevette un’educazione TUTTA CRISTIANA , per cui si vedeva dedito alla PIETA’ , alla frequenza dei SACRAMENTI , alla DEVOZIONE ALLA MADRE DI DIO ,
alla PREGHIERA in casa e in Chiesa e alla fuga dei cattivi compagni , che fan perdere il tesoro dell’innocenza e del buon costume .
Ornato di sì belle qualità , non CONTAMINATO dai vizi del secolo ,
TUTTO PURO COME UN ANGELO ,
da fanciullo sentiva una forte inclinazione verso L’ORDINE DEI CAPPUCCINI , allettatovi dalla loro vita semplice e frugale , dalla loro ritiratezza , povertà e penitenza , e in generale dal loro ISTITUTO in tutto conforme ai desideri del suo cuore .
Compiuti i 18 anni di età , con animo generoso abbandonò gli agi della famiglia , rinunziò al mondo che gli prometteva un liete avvenire , e scelse , entrando nella RELIGIONE SERAFICA , una vita povera ed austera , come fu quella del FIGLIUOLO DI DIO E DEL PATRIARCA D’ASSISI ,

PERFETTO IMITATORE DI LUI .
Nell’anno della prova diede segni della sua perseveranza nella VOCAZIONE allo stato Religioso , e fu sì pronto nell’esercizio dell’Umiltà , della mansuetudine , della CARITA’ verso i simili che la famiglia del Noviziato non trovò alcuna difficoltà a dargli favorevoli Suffragi per la Professione Solenne , alla quale venne ammesso con grande giubilo del suo cuore .
Essendo dotato di chiaro ingegno , di mente e levata e di volontà ferma fece grandi progressi nelle lettere e nelle scienze , onde compiuti con Lode i suoi studi , e Ordinato Sacerdote , il 9 Maggio 1741 dopo un luminoso concorso ebbe la Patente di Lettore .
Sostenne per alcuni anni con plauso della Provincia e con vero profitto degli alunni una tal carica , nella quale mostrò una RARA erudizione nello spiegare le TEOLOGICHE DISCIPLINE e la SACRA SCRITTURA , di cui già era peritissimo .
Nel 1744 venne eletto Segretario del Provinciale Innocenzo di Aidone , che nel necrologico della Provincia , leggiamo di essere morto in ODORE DI SANTITA’ .
Nel 1746 fu creato la prima volta Definitore ed Annalista della Provincia , nella quale carica per l’attività e lo Zelo dimostrato venne confermato nel 1748 . Nel 1754 nel Capitolo tenuto in Comiso fu scelto PREFETTO DELLE MISSIONI della nostra Provincia .
Così dopo avere sparsi i raggi della sua Sapienza nei recinti del chiostro , dov’era da tutti AMATO e AMMIRATO , cominciò la PREDICAZIONE a diffonderli per AMMAESTRAMENTO ed EDIFICAZIONE dei fedeli .
Sebbene anche prima avesse in varie circostanze Predicato , pure , avuto l’Ufficio di Missionario , anzi di Prefetto delle nostre Missioni , si diede con maggiore energia ed Apostolico Zelo a far sentire la robusta sua VOCE , ed ammaestrare gli altri nelle ETERNE VERITA’ della FEDE , ad atterrire i peccatori e farli sorgere dal lezzo del vizio , a consolare i giusti e tenerli perseveranti nella Virtù con la SPERANZA di un PREMIO CELESTE , e ad inculcare la necessità della Penitenza ai figli della Fede , che a folla correvano ad ascoltare con docilità di mente e di cuore quest’UOMO loro INVIATO DA DIO , PER PROCURARE LA SALVEZZA DI TUTTI .
Praticò tal Sacro Ministero molti anni , non risparmiando a viaggi , a sudori , a contradizioni , a sofferenze d’ogni genere ; ed essendo poi avanzato nell’età , si ritirò nel Convento della sua patria , che migliorò e ingrandì e costruendo a SPESE DEL POPOLO , CHE IN LUI AVEVA LA MASSIMA FIDUCIA , l’attuale Chiesa è la migliore di quante ne abbiamo nella Provincia .
Logoro delle fatiche e dalla Penitenza , egli , sebbene vecchio , non tralasciava i soliti digiuni , frequentava i Sacramenti , ogni notte si portava con gli altri al Mattutino ,e si preparava con sentimenti di un PERFETTO RELIGIOSO AL GRAN PASSAGGIO CHE DAL TEMPO CONDUCE ALL’ETERNITA’ .
E’ santo costume di tutti i Cappuccini nel Te Deum , che si Canta dopo il Mattutino , BACIARE in terra in segno di PROFONDA ADORAZIONE E RICONOSCENZA , arrivati a quelle parole :
<< Te ergo quaesemus tuis famulis subveni , quos pretioso sanguine redemisti >> .
Una notte tutti i Frati che a tali detti si erano prostrati , si alzarono per continuare l’Inno Ambrosiano . Ma non si alzò il M. R. P. Arcangelo . Egli nell’inchinarsi era stato colpito da paralisi .
Fu preso e portato nella stanza , ove ebbe tempo per ricevere gli ULTIMI SACRAMENTI ,e poi SANTAMENTE morì .
Dopo alcuni giorni , per il GRANDE CONCETTO DI PERFEZIONE RELIGIOSA che godeva , FU SALASSATO , E DIEDE VIVO SANGUE CHE MERAVIGLIAVA TUTTI COLORO CHE L’ATTORNIAVANO .
La famiglia Moncada sin oggi possiede in fazzoletto bianco intriso di tal SANGUE , un paio di SANDALI e un CORDONE di questo SERVO DI DIO , oltre a un bel ritratto che al vivo lo rappresenta . La sua morte avvenne il 2 Maggio del 1793 , quando egli contava anni 78 , dei quali 59 aveva impiegato nella Religione .

Dell’ex Provinciale Padre Sebastiano da Caltagirone , ecco quel che scrive Monsignor Mario Mineo Jannì . << Padre Sebastiano Scarfia , fratello minore del sullodato Padre Ambrogio e non degenere a lui , fu LETTORE DI TEOLOGIA ed egregio ORATORE .
Per Breve di Clemente XIV ebbe il TITOLO DI EX PROVINCIALE e poi fu scelto Definitore .
Predicò la Quaresima nelle più cospicue Città del Regno come Palermo , Siracusa , Caltagirone , Modica , Castro Giovanni ed altrove per ben 37 volte ; Predicò in Roma alle SACRE STIMMATE e nella CASA DI LORETO .
CONOSCITORE VASTISSIMO DELLA SANTA SCRITTURA ERA RICEVUTO DOVUNQUE CON PLAUSO STRAORDINARIO . DEVOTISSIMO DEL SACRAMENTO SIGNORE , essendo Guardiano , INTRODUSSE NELLA CHIESA QUI DEL CONVENTO LA BENEDIZIONE OGNI SERA .
Morì dopo 3 mesi di penosa infermità , nella quale UNICO SUO CONFORTO ERA LA QUOTIDIANA COMUNIONE , nel 1784 il 22 di Dicembre >> .
<< DIEDE ALLA LUCE UNA DECADE DI PANEGIRICI , stampati a Caltagirone e un Panegirico a San Nicolò di Bari RECITATO A NICOSIA nell’ultimo suo Quaresimale .
Lasciò preparati per le stampe il QUARESIMALE , L’ORAZIONE FUNEBRE che Recitò ai piè del feretro del Rev. Giombattista Zaffarana Priore Generale dei Fate-Benfratelli ed un Orazione ACCADEMICA a MARIA SANTISSIMA de Conadomini .


                                                                                      FINE

                                                                                 LAUS DEO

                                                                               Pax et Bonum


                                                                Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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lunedì 19 novembre 2012

PADRE FRANCESCO DI AVOLA PROVINCIALE , PADRE LUIGI DA MALTA PREDICATORE , FRA MICHELE DA CALTAGIRONE LAICO E PADRE GIACINTO DA PALAZZOLO ACREIDE PROVINCIALE , CAPPUCCINI .


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE FRANCESCO DI AVOLA PROVINCIALE , PADRE LUIGI DA MALTA PREDICATORE , FRA MICHELE DA CALTAGIRONE LAICO E PADRE GIACINTO DA PALAZZOLO ACREIDE PROVINCIALE , CAPPUCCINI .

Dopo il Padre Angelo Caprera che morì il giorno 1° Marzo del 1734 , illustrò il Convento di Avola e l’intera Provincia il PADRE FRANCESCO , che si segnalò per illibati e Santi costumi , per immensa erudizione Sacra e profana , per PROFONDA Dottrina e per diversi Offici che gli furono affidati .
Egli portò a compimento il nuovo Convento della sua Patria , che l’antico era stato distrutto dal terremoto del 1693 , mercè la costruzione di un dormitorio , e fornì la Chiesa di quanto le mancava , Arredi Sacri , utensili e altro .
Nella Religione occupò con ONORE diversi Posti , e fu Lettore , definitore , Missionario Apostolico , Provinciale , Commissario e Visitatore Generale nelle Provincie della Calabria .
In ognuna di queste Cariche era suo unico impegno la sua regolare osservanza di cui DAVA PROVE in se stesso con la PRONTA OBBEDIENZA , L’ASSOLUTO DISTACCO D’OGNI COSA , L’ESIMIA CASTITA’ E LA FEDELE ESECUZIONE DEI PROPRI RELIGIOSI DOVERI .
In Napoli si DISTINSE in maniera tale che DIVENNE CARO ED ACCETTO AL SOVRANO allora regnante , del quale OTTENNE singolari favori per sé e la sua povera famiglia , a cui venne fatto un assegno per l’onesto mantenimento a carico dello Stato .
Gli eredi di tale famiglia chiamati Di Maria godettero per molti anni di tale rendita , benché COL VOLGERE DEL TEMPO SIANO DIVENUTI RICCHI E POTENTI .
Questo Dotto Padre passò a miglior VITA nel 1775 , dopo di avere pubblicate per le stampe le seguenti Opere :
1 ) Ibla Rediviva - Descrizione Istorica della florida Ibla Maggiore , una delle più vetuste Città del Regno di Sicilia , dalle cui rovine è Risorta Avola , oggi esistente . Un vol. in ottavo grande di pag. 163 stampato nel 1745 in Caltagirone nelle stanze dell’illustrissimo Senato per Simone Trento . Appena fu data alla luce quest’Opera , comparve un opuscoletto stampato in Palermo col titolo : Disabbaglio al Leggitore dell’Ibla Rediviva , con cui si faceva una critica in forma di satira vigliacca ed insolente al nostro Autore .
FU ALLORA CHE IL PADRE FRANCESCO IN DIFESA DI QUANTO AVEVA SCRITTO PUBBLICO’ UN ALTRO LAVORO CON IL TITOLO :
2 ) Difesa dell’Ibla Rediviva , ovvero dell’Ibla Maggiore , oggi Avola . Risposta Apologetica contro le calunnie e maldicenze di Nicolò Tademo e di Ludovico Capponetta , critici di finto nome anagrammatico . Nelle stanze dell’Illustrissimo Senato per Simone Trento 1749 . Un vol. ottavo grande di pag. 279 . In quest’Opera il Padre Francesco mostra più che altrove la vastità della sua erudizione e la sua logica assai stringente .
Quand’egli fu costretto a scrivere la difesa della SUA IBLA REDIVIVA e mandarla alle stampe per fare ammutolire i suoi detrattori , aveva per le mani un altro lavoro molto interessante , cioè la STORIA ECCLESIASTICA DI TUTTA LA CHIESA SICILIANA , che si ignora se poi abbia compiuto e mandato alle stampe .
3 ) Dilucidazione del Trattato della regolata Devozione dei Cristiani . Siracusa 1772 coi tipi di Francesco Puleo . Vol. 1° in ottavo di pag. 276 . E questo una confutazione di alquanti errori degli eretici intorno alla stessa Devozione .
4 ) Discorso Accademico sulla prosperità di un Regno . Fu LETTO questo discorso innanzi ad un Congresso di Dotti Religiosi e Secolari in Lentini in occasione del Capitolo Provinciale ivi tenutosi , e quindi stampato con l’aggiunta di parecchi Sonetti e di altre Poesie che vi furono Recitate dai vari membri di quella dotta assemblea .


Aggiungiamo ora due parole per il PADRE LUIGI DA MALTA , quali troviamo registrate in Latino nell’Opera del Padre Bernardo da Bologna che tratta del nostro Scrittore .
Egli lo ricorda con AMMIRAZIONE , COME UN FRATE VERSATO IN TUTTO LO SCIBILE E LO DICE PREDICATORE , FILOSOFO , TEOLOGO , STORICO , MATEMATICO , GEOMETRA , GEOGRAFO ED ARCHITETTO .
Ci fa sapere che fu CELEBRE NEL DISEGNO SINO A DELINEARE CON LA PENNA ALCUNI PROSPETTI CHE SEMBRAVANO SCOPITI AD INCISIONE , E CHE SI SEGNALO’ TALMENTE NELLA PITTURA , QUASI CHE’ AVESSE FATTI I SUOI STUDI UNICAMENTE INTORNO A QUEST’ARTE .
Con tutta PERFEZIONE infatti DIPINSE certe immagini in miniatura .
Deplora però che egli si sia trovato in una Provincia ove allora mancavano le tipografie , onde non ebbe alcuna spinta a scrivere , ne tutto quello che scrisse , poté pubblicare .
Però in Palermo nel 1740 presso l’Orlando stampò un Opera con il Titolo :
<< Pianta e prospettiva del territorio e della città di Mineo , con una succinta descrizione dell’antichità e preminenza di detta città , cavata da Diodoro Siculo e da molti monumenti >> .
Nella nostra biblioteca di Noto si conserva un suo Manoscritto intitolato :
<< Compendio della Geografia Universale tradotta dal Francese con l’aggiunta di un lungo Trattato cosmografo del Regno d’Italia e delle Isole adiacenti >> .
Altro suo Manoscritto di molto lavoro e di gran pregio egli lasciò .
<< Era un Elucidarium Biblicum sive sacrorum Bibbliorum Concordantiae nova methodo illustratae et coordinatae , ubi moralia , historica , geographica et grammaticalia omnia , quae in Bibliis occurrunt , exponuntur >> .
Nel necrologico della Provincia non avendo potuto trovare l’anno della morte in cui passò all’altra VITA questo Dotto Padre , ci siamo convinti che egli morì in qualche altra Provincia , onde , solo per ricordarlo , ne abbiamo fatto memoria in questo luogo .


Nel sopraddetto anno 1775 , il 3 Novembre , morì pure con FAMA DI SANTO FRA MICHELE DA CALTAGIRONE , nel secolo di cognome Vacirca .
Nella patria aveva occupato pubblici impieghi , ma chiamato da DIO ABBANDONO’ TUTTO ed entrò nella nostra umile Congregazione per attendere solamente all’affare IMPORTANTISSIMO DELL’ETERNA SALUTE . Contava allora 32 anni .
Avendo una sufficiente istruzione poteva essere ammesso come Chierico per salire poi al Sacerdozio , ma non volle per Spirito di umiltà , contentandosi di essere ricevuto come Laico ; nella quale CONDIZIONE fu da tutti AMMIRATO come ESEMPLARE di Modestia , di mansuetudine , di penitenza , di dolcezza , onde i nobili stesso facevano a gara per ONORARLO .
Il vederlo MENDICARE di porta in porta per lo spazio di 30 anni era per tutti UNA GRANDE LEZIONE DI DISPREZZO DEL mondo e un INCITAMENTO ALLA VIRTU’ , CHE SOLO RENDE L’UOMO DEGNO DI STIMA E DI VENERAZIONE .
Il popolo di Caltagirone riceveva vantaggi dai saggi consigli , dalle PREGHIERE e dalla ESEMPLARITA’ della VITA di questo SERVO DI DIO , onde non a dire quanto rammarico provò quand’egli a 67 anni , dopo averne passato 35 nella Religione , lasciò la terra , per VOLARE , come SPERIAMO , nel CIELO .


PADRE GIACINTO DA PALAZZOLO ACREIDE PROVINCIALE .

Il Padre Giacinto da Palazzolo fu un Religioso di GRANDE PIETA’ , di VASTA Dottrina e tale che Meriti una pagina LUMINOSA non solo nella Storia di quel Convento , ma ancora in quella della patria ove sortì i natali , e della Provincia che lo
EDUCO’ ALLA VIRTU’ .
Di lui si conserva un ritratto in pittura assai guasto dal tempo , e guasta soprattutto è l’iscrizione lodativa che si leggeva
sotto di esso .
Però da ciò che può ancora vedersi , della rozza Tonaca e dell’incolta barba , può bene argomentarsi la SEVERITA’ della sua vita , la quale del resto ci si fa chiara dalla tradizione municipale e da alcune scritture della Provincia .
Trovandosi questa un po’ turbata dai dissensi , e perché si era introdotta in alcune Comunità una certa rilassatezza , A RISOLLEVARE GLI ANIMI EA RIMETTERE UNA COMPLETA CONCORDIA FU MANDATO COME VISITATORE e COMMISSARIO GENERALE il Padre Leone da Sambuca , Provinciale della Provincia di Palermo .
Sotto la sua Presidenza il 4 Luglio 1748 fu tenuto Capitolo in Vittoria , nel quale per voti furono eletti come Definitori il Padre Ambrogio da Caltagirone e il Padre Arcangelo da Modica , e per Breve il Padre Francesco Maria da Piazza Armerina e il Padre Tommaso da Mazzarino . In Provinciale pure per Breve venne Eletto il Padre Giacinto , come uomo di concordia e di PACE , di fervore e di Osservanza regolare .
Si legge ancora con piacere la sua prima lettera Pastorale indirizzata a tutti i nostri Frati , e non si sa se in essa si debba più ammirare l’Unzione e la CARITA’ , o lo Zelo , la Fortezza e il CORAGGIO , con cui INTRAPRENDEVA il Governo della Provincia .
Nel tempo del suo regime si mostrò tale quale si manifestò in questa lettera , onde sotto il suo prudente indirizzo la Provincia PROGREDI’ DI BENE IN MEGLIO rallegrandosi di avere a capo un uomo sì PACIFICO , sì affettuoso e sì rigido . TUTTA LA SUA PERFEZIONE E QUELLA CHE VOLEVA NEGLI ALTRI COMINCIAVA DALL’AMORE ALLA POVERTA’ .
NE’ CIO’ FA MERAVIGLIA , GIACCHE’ LE NOSTRI COSTITUZIONI DICONO CHE APPENA IL FRATE MINORE ALLONTANA DA SE’ LA POVERTA’ , CADE IN OGNI ALTRO VIZIO . ( Anche Padre Pio da Pietrelcina era solito dire queste cose ai suoi Figli Spirituali ) .
Il Padre Giacinto era così Amante di questa PREZIOSA MARGHERITA che prima di morire , facendo la sua espropria , non ebbe a riconsegnare al Superiore che un CROCIFISSO , una Tonaca e alcune mutande .
Spinto dalla sua PIETA’ e dall’OBBEDIENZA dei Superiori , come si rileva dalla prefazione , scrisse in Latino un Aureo libro con il titolo THEOLOGIA MYSTICA , quale ancora si conserva nella biblioteca del Convento , oggi comunale .
IN ESSO DA ALLE ANIMEUN CODICE DI PERFEZIONE CHE PUO’ DIRSI IMPAREGGIABILE , sia per l’ordinamento delle idee , sia per la chiarezza , come per la brevità .
Si è sempre desiderato di metterlo alle stampe , ma fin oggi nulla si è fatto .
L’Amore alla terra natale è un istinto di natura , e sino ad un certo segno è anche una VIRTU’
che VEDIAMO RISPLENDERE NEI SANTI .
Questo fervido Religioso spinto dall’uno , ESERCITO’ L’ALTRA , Amò con AMORE PURO e retto la Patria sua , ne MEDITO’ PROFONDAMENTE LA STORIA ASSAI OBLIATA , LA STUDIO’ SEVERAMENTE e scrisse un grosso volume che intitolò :
<< Selva di antiche memorie uscite dalle tenebre alla luce intorno a Palazzolo >> .
Questo libro è un LAVORO di IMMENSA PAZIENZA e di AMMIRABILE INGEGNO .
Ivi stanno le citazioni di 200 Autori .
Esso mostra nel suo Autore un VERO GENIO NELLA STORIA , per l’esattezza dei suoi criteri e della sua critica severa . Una illustrissima città come Acri , fabbricata dai Siracusani nei tempi della loro floridezza e potenza , seconda solo alle città reine , la quale nei suoi monumenti ricorda la civiltà Greca e la Fenicia , MERITAVA DI ESSERE STUDIATA ,
ed EGLI LA STUDIO’ A FONDO .
E quando già ne era perfino dimenticato il sito , e gli scrittori di cose siciliane avevano cominciato ad assegnarlo dove essa non fu mai , questo eruditissimo Padre lo indicò con tal precisione che il Barone Gabriele Iudica , praticando dopo di lui degli scavi ha potuto , nel luogo indicato dal Padre Giacinto , trovare un limitare della porta orientale di quell’antichissima città , un vasto sistema di catacombe , un Teatro , un Odeo e una ingente quantità di monete di bronzo , di argento e di oro , nonché dei vasi greco-sicoli che adornano i musei di quasi tutta l’Europa , e che avrebbero formato un museo patrio , se non fossero stati saccheggiati , appena morto l’illustre archeologo .
Nell’anno 1754 il nostro Padre venne rieletto Provinciale nel Capitolo di Comiso celebrato il 10 Settembre . Ciò che dimostra la Stima e la Fiducia che godeva nella Provincia .
Terminato il Governo si ritirò a vita privata , di Orazione e di Studio , e quindi Santamente , come era vissuto , chiuse i suoi giorni nel patri Convento , il 16 Settembre del 1779 .


                                                                                FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                        Pax et Bonum


                                                       Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                               Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 15 novembre 2012

PADRE TOMMASO DA MAZZARINO , PADRE INNOCENZO DI AIDONE PROVINCIALI E PADRE BENEDETTO DA MILITELLO PREDICATORE , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE TOMMASO DA MAZZARINO
Fra i molti Predicatori della Siracusana Provincia si distinse nel secolo di cui parliamo il Padre Tommaso da Mazzarino .
Ammirabile nella facondia del dire , elegante e forbito nelle sue Orazioni Sacre , retto e profondo in Sacra Teologia , seppe guadagnarsi l’onorifico TITOLO DI PREDICATORE INSIGNE DEI TEMPI SUOI .
La sua parola Evangelica , scorrevole e piana , AVVALORATA DALLA DIVINA GRAZIA , RIMASE NEL DIRITTO SENTIRE CHE AL CIELO CONDUCE MOLTE ANIME traviate , RICONDUCENDOLE PER MEZZO DEI SACRAMENTI ALL’UNICO OVILE DI GESU’ CRISTO . Osservante Fedelissimo della SERAFICA POVERTA’ , non pensò mai ad approvare a sé cosa alcuna , ma tutto ciò che riceveva incorporava alla Comunità , o impiegava con la dovuta licenza in beneficio della Chiesa o del Convento , come ancora ne fanno testimonianza la sepoltura , il terrazzo ed altre Opere che furono compiute coi suoi stenti e sudori .
Nei suoi 67 anni di vita Claustrale si mostrò Adorno di tutte le Virtù , specialmente della prudenza , della CARITA’ verso i poveri , gli infermi e gli anziani , e l’illibatezza dei costumi , per lo che si attirò gli SGUARDI della Provincia , che ben tre volte lo Elesse Definitore , due volte Provinciale e CUSTODE GENERALE ; nelle quali Cariche si comportò sempre rigido Custode della regolare Osservanza , che era zelante a caldeggiare in ogni Convento .
Dimorò qualche tempo a Roma , OVE VENNE AMMIRATA LA SUA SANTITA’ DI VITA . IVI EBBE ACCESSO PRESSO ALTI DIGNATARI DELLA SANTA SEDE CHE NE LODARONO LA VIRTU’ E LA DOTTRINA .
Ritornato nel Patrio Convento , lo arricchì di Pregiatissime Reliquie di alcuni Santi , fra le quali sono degne di nota il Cappello e una Particella di VELO DELLA MADONNA , alcune OSSA DI SAN GIOVANNI BATTISTA , di SAN GIOCCHINO PADRE E DI SANT’ANNA MADRE DELLA SS. VERGINE , DEI SUI SS. APOSTOLI E DI ALTRI MARTIRI DELLA CHIESA , E QUALCHE FRAMMENTO DEL LEGNO DELLA SANTA CROCE .
Tali Reliquie insieme a molte altre sono conservate in appositi Reliquari Artisticamente costruiti e di gran pregio , ed esposte alla Venerazione dei fedeli . Onusto di meriti , quando già contava 84 anni , il Signore lo chiamò a SE’ con la morte dei GIUSTI avvenuta il 7 Marzo del 1768 .

PADRE INNOCENZO DI AIDONE PROVINCIALE
Dopo un anno passò a miglior vita un altro insigne Religioso , che pure godeva FAMA di SAPIENZA , di ZELO , di SANTITA’ e di PENITENZA .
Era il Padre Innocenzo di Aidone , in memoria del quale abbiamo due iscrizioni , l’una che si legge nel suo ritratto , quale si conserva in quella un tempo nostra sagrestia , l’altra in una lapide marmorea sita nella CAPPELLA DEL SS. CROCIFISSO della Chiesa .
La prima è la seguente :
Rev. Pater Innocentius ab Aydone Ex Provincialis Urbis erat decus , ingenio spirituque refulsit ; Fervidus in Deum , ac pia corda gerens . Obiit anno D.ni 1769 , aetatis suae 82 .
La seconda è questa che riferiamo :
Adm. Rev. P. Innocentius ad Aydone Cappuccinus , doctrina , exemplo , pietate Vir maxime insignis , Zelator magnus , Concionator et missionarius ardentissimo , Guardianus , Definitor , Provincialis ; Prudentia , Charitate , totus mirabilis : Patientia , Humilitate , omnique virtute ornatissimus . Orando , legendo , contemplando semper assiduus - Hic sepultus . Obiit VIII Kalendas Januari MDCCLXIX . Dalle relazioni avuteci intorno a cotesto Padre rileviamo che apparteneva alla famiglia Correnti di Aidone , ove sortì i natali .
Chiamato a DIO allo STATO RELIGIOSO , ne VESTI’ le SERAFICHE LANE con tutto fervore di spirito e con la sola intenzione di SEVIRE MEGLIO DIO di assicurarsi la SALVEZZA dell’anima con l’osservanza dei VOTI della REGOLA .
L’effetto ben presto mostrò la Sincerità dei suoi propositi , giacché riuscì ammirabile per Dottrina , Santità e Zelo .
Fu Missionario Apostolico , e bandì la Divina Parola con tanto FUOCO CELESTE e con tanto profitto degli uditori che fu chiamato PREDATORE DELLE ANIME .
Memore intanto delle Parole dell’Apostolo , mentre Predicava agli altri la Penitenza con Austerità e digiuni martirizzava il suo corpo , e si udiva sovente ripetere :
<< Ne cum aliis praedicavero, ipse reprobus efficiar >> .
Il vivo desiderio e la continua operosità della SALUTE delle anime fece sempre meglio spiccare la sua Virtù , talché quanti lo conobbero , restarono presi e invaghiti della SUA ARDENTE CARITA’ , dei suoi modi urbani e cortesi , della sua pazienza e dei suoi costumi PURI e illibati .
L’ASPETTO MAESTOSO E TRANQUILLO , GLI OCCHI VIVACI E PENETRANTI , IL PORTAMENTO GRAVE E SERENO , LO DAVANO A CONOSCERE QUAL VERO APOSTOLO DI CRISTO , E QUAL VERO FIGLIO DEL SERAFINO D’ASSISI .
Lo Studio , la Preghiera , la Contemplazione , l’Ufficio di Missionario erano le sue occupazioni predilette , Per questi suoi meriti da tutti conosciuti , con pienezza di voti fu Eletto Provinciale nel capitolo di Comiso del 1° Dicembre 1744 , dopo che il Padre Bernardo pure di Aidone fece le sue dimissioni del Governo della Provincia , dicendo di essere inabile a camminare a piedi per le sue indisposizioni .
In tale carica fu anche confermato con nuova pienezza di voti nel Capitolo di Modica celebrato il 17 Maggio del 1746 .
Dal che si rileva la grande fiducia che la Provincia aveva in lui e nel suo saggio regime .
Una VITA sì PURA , PENITENTE e OPEROSA , spesa in mezzo alle fatiche , agli stenti , agli studi , alla Predicazione , al Governo , meritava di essere CORONATA di una MORTE SANTA .
E tale si fu quella del Padre Innocenzo di Aidone .
Non appena egli rese l’anima sua BELLA al CREATORE il popolo si affollò nella Chiesa del Convento ad assistere Piangente ai suoi Funerali e ad ottenere qualche ricordo ; e si stimò fortunato chi poté avere un frammento della Tonaca di lui , che poi conservò come Reliquia .
Per la fama di Santità in cui visse e morì , i Religiosi seppellirono il suo corpo , come in luogo di deposito , in un muro della Cappella della Chiesa , ove tuttora si conserva .

PADRE BENEDETTO DA MILITELLO PREDICATORE
Ricordiamo in fine il Padre Benedetto da Militello , della famiglia Laganà , religioso d’irreprensibile condotta e di svegliato ingegno .
Compiuto il settennio dello studio prescritto dai nostri Statuti , ottenne la meritata Patente di Predicatore , e bandì con lode e frutto la DIVINA PAROLA .
Si distinse però nella POESIA , per la quale provava un invincibile TRASPORTO , e diede alle stampe due Opere Sacre Encomiate dai Letterati contemporanei , l’una impressa in Catania coi tipi di Gioacchino Puleo nel 1755 con il titolo :
CRISTO CONDANNATO , AZIONE SACROTRAGICA e l’altra pubblicata pure in Catania per Bisagni nel 1752 , che porta il nome : IL PROFETA ABBORRITO OSSIA CRISTO AL CALVARIO ED ALLA SEPOLTURA , AZIONE SACROTRAGICA .
<< Questi due drammi , dice il Natale , furono ristampati in Palermo l’anno 1763 per la stamperia di Francesco Valenza da un fratello dell’autore con il titolo :
OPERE SACRE ABBOZZATE DAL PADRE FRANC. BENEDETTO DA MILITELLO PREDICATORE CAPPUCCINO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA .
E vi furono aggiunti di nuovo altri sette Drammi :
CRISTO NEL PRESEPIO - IL RITORNO DI EGITTO - LA GARA DELL’AMORE DI GESU’ SACRAMENTATO E MILITELLO - IL VERO OMAGGIO A GESU’ SACRAMENTATO - CRISTO NEI TRIBUNALI - IL COMPENDIO DELLA PASSIONE - CRISTO RESUSCITATO - Una giunta di 5 scene al compendio della Passione forma il CRISTO RESUSCITATO >> .
Non pensi il lettore di ammirare in questi Drammi quel linguaggio Profetico , e della Santa Scrittura , che Apostolo Zeno così bene ritrasse il nostra idioma ad insegnamento di tal genere di Poesia .
Il Nostro frate credette piuttosto brillare in quei componimenti con arguzie seicentistiche innestate ad una qualche imitazione della Poesia Metastasiana .
Non mancava tuttavia di una certa vena facile ed abbondante , s epur non si voglia tenere per prolissità . Pubblicò egualmente in Palermo , per Francesco Valenza 1759 , una ORAZIONE PANEGIRICA IN LODE DEL GLORIOSO MARTIRE SAN VITO PROTETTORE DELLA CITTA’ DI REGALBUTO , IN RECITA DEL CORSO QUARESIMALE DELL’ANNO 1759 , E CONSACRATA ALLA GRANDEZZA DI MONSIGNORE DOTTORE D. ASDRUBALE INTERLANDI DEI PRINCIPI
DI BELLAPRIMA ecc. >> .
<< Il Fazio raccomandò con LODE il Frate Laganà ,e meritava un luogo in questo catalogo , dove trattiamo di Letterati e di uomini che ottennero un nome , come costui per le sue STAMPE , non potendosi esigere che fossero poi tutte eminenti , quando possono influire almeno col buono esempio . Altri manoscritti del Laganà si conservano nella libreria del Convento .
Questo BUON POETA CHE CON I VERSI SI AFFATICAVA A CHIAMARE I FEDELI A MEDITARE LA PASSIONE DEL FIGLIO DI DIO , morì nel Patri Convento con dolore della Provincia , dei concittadini e di quanti avevano il bene di conoscerlo nel 1772 .


 LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                   Terziario Francescano                                                                         



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lunedì 12 novembre 2012

PADRE AMBROGIO DA CALTAGIRONE PREDICATORE E PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE AMBROGIO DA CALTAGIRONE PREDICATORE E PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE CAPPUCCINI .

Di questo Buon Padre ecco quanto leggiamo nell’opera altre volte citata da Mons. Mario Mineo Iannì : << Il Solo nome di lui è un ELOGIO . Nacque da Vincenzo e Rosaria Graziano di buona famiglia , quantunque non molta agiata .
Si diede per tempo agli studi e fanciullo per l’ingegno svegliatissimo di che DIO LO FORNI’ , nella grammatica e nella retorica , e versò nella poesia latina e italiana con qualche lode , nelle scuole tolse sempre i primi posti , nelle dispute i primi onori .
Allo studio delle lettere però , sin dalla prima età , unì quelle delle virtù e fu assiduo alle più devote Congregazioni , ai Sacramenti ed alla SOLITUDINE .
Amante della SANTA PURITA’ , di qualunque parola l’avesse potuto offendere egli arrossiva ; e tredicenne trovandosi in villa e sollecitato da un’avvenente di una donna , fuggì con eroica virtù .
Si privava volentieri del pane e delle cose , che gli dava la madre e le distribuiva ai poveri .
<< A 15 anni Abbracciò la Religione Cappuccina e fornito il Noviziato ed emessi i Voti Solenni , si diede a studiare Filosofia e Teologia sotto la direzione del Padre Bernardo Suriano Caltagironese anch’esso Cappuccino , uomo distinto per PERFEZIONE , di sottilissimo ingegno , ESPERTO di Lettere Umane e DIVINE .
Appena Sacerdote fu destinato alla Cattedra , che egli ritenne tanto tempo con plauso . A lui si portavano le più INTRIGATE questioni , a lui i più DIFFICILI casi di coscienza , a lui si correva per CONSIGLI e RESPONSI , COME AD ORACOLO .
<< Riuscì Sommo Oratore e DESTO’ GRIDO FAMOSO DELLA SUA DOTTRINA E PIETA’ , COSICCHE’ I VESCOVI DI CATANIA E DI SIRACUSA L’APPROVARONO ILLIMITATAMENTE PER UDIRE LE CONFESSIONI COSI’ DEI SECOLARI E DELLE MONACHE .
L’inesorabile maniera con cui trattava il suo corpo sin da fanciullo , CREBBE CON L’ESSERE MONACO , ED USAVA ASPRI CILICI E PESANTI FLAGELLI .
Prolungava i digiuni sino a 6 o 7 mesi , NON USAVA ALTRO CHE CIBI QUARESIMALI ; ed infermo , gli si doveva imporre in VIRTU’ DI SANTA OBBEDIENZA per farli mangiare carne nei giorni vietati . Umilissimo com’era e oppresso non si lamentò mai ; onorato non si levò mai in superbia .
Infiammato di CARITA’ era tutto a tutti ; le vedove , i pupilli , gli infermi , i poveri erano soccorsi , visitati confortati DALL’INESAURIBILE SUA CARITA’ .
Lunghe inedie , geli d’inverno , incomodi d’ogni sorta , stenti e persecuzioni non cessavano del Ministero :
<< PER GUDAGNARE UN’ANIMA AVREBBE DATO LA SUA >> .
ISTITUI’ LA CONGREGAZIONE DEL SS. CROCIFISSO in Piazza Armerina , Terranova , Scicli , Ragusa , Licodia Eubea e in tanti altri paesi .
In Terranova poi altrove Istituì ancora LA CONGREGAZIONE DEI PRETI , PER L’ASSISTENZA DEI MORIBONDI .
Qui in Caltagirone iniziò LE 4 CONGREGAZIONI DEL SS. SACRAMENTO , ED ERESSE NELLA CHIESA DEL SUO CONVENTO L’ALTARE DI MARIA SS. ADDOLORATA , che aggregò al primario dei Serviti , ottenendo tutte le INDULGENZE e i PRIVILEGI di QUELLO .
Negli ultimi giorni della sua vita e nell’ultima infermità fu straordinario l’ESERCIZIO delle più PERFETTE VIRTU’ .
Chiese i Sacramenti e ricevuti Devotamente domandò l’Assoluzione Generale , che ebbero CONCESSA I FRATI MINORI DA EUGENIO IV , e mentre il Sacerdote , che gliela impartiva quelle parole :
<< restituendo te illi statui innocentiae in quo eras quando baptizatus fuisti >> lo pregò che facesse presso ; ed appena ebbe detto << in Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti Amen >> spirò che aveva 42 anni !…
Gli fecero Solenni Funerali nella Collegiata e Parrocchiale Chiesa di San Giuliano , con l’assistenza del Capitolo , recitandovi l’Orazione Funebre il Padre Reggente Pier Antonio da Palermo dei MM. Conventuali , la quale si diede alla luce nel 1754 , per cura del fratello di lui Padre Sebastiano , che voleva scrivere la vita .
Sul suo cadavere scrissero così : << Adm. R. P. Ambrosius Scarfia a Calatayerone , vir undique Apostolicus et SSmae . Eucharistiae eximus cultor , clarus miraculis Calatay. Obiit die 18 Decembris an. 1753 , aetatis suae 42 >> .
<< Diede alle stampe un’Orazione in Lode del R.mo Giovanbattista Zaffarana da Caltagirone Priore Generale dai Fate ben-fratelli . Lasciò preparate alle stampe-Storia degli acerbissimi Dolori della Vergine-e-La Scuola di Maria per tutti gli stati delle persone . ( 1 )
( 1 ) Biografia del Padre Innocenzo Marcinò da pag. 103 a pag. 105 .


PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE .

Era costui di nobilissimo legnaggio , nato in Portogallo , e Cavaliere Gerosolimitano .
Assai più nobile però e più illustre si rese nell’Ordine nostro per la pratica delle Virtù .
Egli all’età di 26 anni transitava questo nostro mare Africano , quando si sollevò una terribile tempesta che minacciava di sommergere la nave . Mentre tutti i passeggeri che in essa si trovavano erano atterriti e temevano di lasciare ad ogni istante la vita nelle acque , EGLI ALZO’ FIDUCIOSO GLI OCCHI AL CIELO DONDE DISCENDE OGNI VERO CONFORTO , ED INVOCATI I NOMI DOLCISSIMI DI GESU’ , DI MARIA E DI SAN GIUSEPPE , FECE VOTO DI ABBANDONARE IL MONDO E FARSI RELIGIOSO IN UN CONVENTO CHE PRIMO GLI SI PRESENTAVA NELLA CITTA , SE IL SIGNORE LO FACESSE ARRIVARE INCOLUME ALLA SPIAGGIA . FU ESAUDITO .
La nave agitata dai venti approdò a Scoglitti , vicino Vittoria .
Egli discese a terra lieto di avere scampato il pericolo e risoluto di SODDISFARE IL VOTO ; dove incominciò a cercare un Convento per vestirsi della Divisa di Frate .
Restarono attoniti i colleghi a vedere quello spirito bellicoso in uno SPIRITO DI UMILTA’ e di riconoscenza a DIO , mentre egli senza indugiare si metteva in viaggio per cercare un Convento che trovò in Comiso , ed era quello dei Cappuccini .
Entrò , espose le sue sventure e il Suo VOTO , e PREGO’ con le più vive istanze , con LACRIME e con SOSPIRI il Superiore della Provincia che ivi si trovava in Sacra Visita il Padre Giuseppe da Militello , ad ammetterlo per l’Amore del Serafico Patriarca nel Penitente Istituto .
Il Provinciale non facile a credere ad ogni spirito , prima di accettarlo nell’Ordine , lo volle assoggettare a dure prove , e fra le altre alla seguente . Vedendolo vestito con eleganza e da ricco cavaliere . ( della impugnatura della sua spada se né formò poi un calice d’oro . Così raccontano i Frati del Convento di Comiso , e molti della Provincia ) .
Andate gli disse , date al primo povero che incontrerete questo vostro abito signorile ; vestitevi dei suoi miserabili cenci
e tornate .
Il nobile Portoghese , perché era ANIMATO DA SINCERA VOCAZIONE allo stato Religioso , si mostrò pronto a tutto , uscì lieto dal Convento , nel quale poi rientrò coperto delle sdrucite vesti di un mendico , a cui aveva dato con grande ilarità le sue .
Il Superiore , avuta tal prova , con piacere della Religiosa Famiglia l’accettò , lo Vestì del nostro umile Saio , e gli mutò il nome di Don Gaspare Merrinto Pereira Moscheira di Portogallo in quello di Fra Giuseppe Antonio da Comiso , permettendogli di tenere relazioni Epistolari col solo Re di Portogallo , col quale egli aveva intimità , e ciò forse per finalizzare certi affari d’interesse , a cui rinunziava col cuore , e che sarebbe poi per rinunziare legalmente con la Professione Religiosa .
Ben presto il NOSTRO Fra Giuseppe Antonio , già Cavaliere di San Giovanni di Gerusalemme , fu ammesso come Chierico al Santo Noviziato .
Appena entrato cominciò a dare TALI SPLENDORI di sua Virtù da oscurare quella degli altri compagni . Né poteva essere diversamente , giacché la sua Vocazione era SINCERA e FERMA , e la GRAZIA aveva già MUTATO il cuore di lui che tutto BRUCIAVA di ARDENTE CARITA’ .
EGLI NON PIU’ VISSE A STESSO , ma camminò docilmente sotto l’OBBEDIENZA dei Superiori nella vita Spirituale ; non ebbe affetto a cosa alcuna temporale : non cercò le proprie soddisfazioni , non usò riguardi al suo corpo , ma si considerò sempre come TUTTO di DIO e venuto alla RELIGIONE per servizio della Monarca dei Secoli .
Una volta mangiando genuflesso a terra , come fanno tre volte alla settimana i Novizi , e avendo dinanzi un piatto di fave , non poteva frenare le LACRIME che copiose gli sgorgavano dagli occhi .
Il Superiore temendo quell’atto di umiltà e di mortificazione lo affliggesse , gli domandò del perché , ed egli con tutta sincerità rispose :
<< Piango al considerare che cibo più squisito di questo non ho mai mangiato nella mia vita >> .
Avendo compiuto con LODE e AMMIRAZIONE il SANTO NOVIZIATO , SI LEGO’ COI VOTI SOLENNI ALL’ALTISSIMO SOMMO E INFINITO BENE , e poiché anche nel secolo aveva ricevuto molta istruzione , in breve tempo venne innalzato all’ORDINE SACERDOTALE e poi eletto GUARDIANO in quel Convento e di altri ancora , giacché ove egli andava da Superiore , si VEDEVA RIFIORIRE L’OSSERVANZA REGOLARE .
Il suo Governo era quello di un PADRE , che si mostrava affabile verso tutti , ammoniva i trasgressori della REGOLA , AMAVA i Frati , li provvedeva delle cose necessarie , li esortava sempre al bene con la sua umiltà e dolcezza li richiamava ai loro Religiosi doveri ,e si mostrava il primo alla fatica e al coro , onde li preveniva con la parola e l’esempio .
Intanto bisognava nel Convento di Comiso un Maestro dei Novizi , vi fu richiamato il Padre Giuseppe Antonio per esercitare questo importantissimo Officio , che praticò con Zelo per lo spazio di venti anni .
Dal Noviziato da lui diretto USCIRONO OTTIMI RELIGIOSI CHE POI FURONO IL DECORO DELLA PROVINCIA .
Amava e faceva AMARE la Meditazione che era la SUA SPIRITUALE MAESTRA e che praticava sempre , come può rilevarsi dal fatto seguente .
Era suo costume non uscire mai dal Convento e spendere quel poco tempo che gli restava dalle ordinarie occupazioni , passeggiando nel corridoio che conduce in Coro .
I Religiosi secondo l’uso giovedì e domenica solevano uscire a diporto , e al ritorno trovavano lui , che passeggiava nel detto dormitorio . Essi gli domandavano cosa facesse in quei corridoi , ed egli rispondeva :
<< FACCIO LA GUARDIA D’ONORE AL MIO RE >> .
Intendeva parlare di CRISTO RE dei re e DOMINATORE dei dominati VIVENTE NELLA SANTA EUCARISTIA .
Quindi possiamo asserire che questo nostro Buon Confratello se ne stava in CONTINUA ORAZIONE , perché mentre passeggiava ADORAVA IL SS. SACRAMENTO nella Nostra Chiesa Conservato , oltreché molte ore della notte come del giorno passava in continuo Raccoglimento .
Ricco di Virtù e di meriti , dopo di avere ricevuto con singolare Devozione i Religiosi Conforti , morì nel Convento di Comiso , che CHIAMAVA CON AFFETTO SUA PATRIA , il dì 16 Agosto 1758 . Contava 82 anni , dei quali 56 passati nella Religione Cappuccina .
A perpetuare la fama di illustre personaggio i Religiosi furono sollecitati a fargli dipingere un ritratto che ancora si conserva nella sagresita , ove si legge questa iscrizione :
<< F. D. Gaspar Merrinto Pereira Moscheira Porthughensis Eques S. R. H. generis nobilitate illustris , virtute nobilior , relicto soeculo Cappuccinorum Ordini , sibi soliq. Deo notus sub nomine P. Ioseph Antonii a Vhomiso adscriptus , pluries Guardiani munere p. totam pene Provinciam et Tyronum Magistri officio annos ultra viginti , quam magno Religionis incremento egregie functus . Humilitate , obedientia , paupertate , oratione et in primis regularis disciplinae observantia nemini secundus . Obiit in hoc Vhomisi praedilecto Caenobio die 16 Aug. 1758 , aetatis suae 82 , Religionis vero 56 >> .


                                                                               FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                        Pax et Bonum


                                                        Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                               Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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mercoledì 7 novembre 2012

FRA MANSUETO DA COMISO LAICO CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


FRA MANSUETO DA COMISO LAICO CAPPUCCINO .

Il SOMMO IDDIO che nella sua INFINITA SAPIENZA si degna di mostrarsi SEMPRE GLORIOSO nei SANTI , comunicando loro la SUA GRAZIA e partecipando la SUA POTENZA col DONO DEI MIRACOLI , si è compiaciuto di RENDERSI AMMIRABILE in Fra Mansueto da Comiso umile Fraticello Cappuccino .
Costui infatti , ricevuta una educazione tutta cristiana , era attento al lavoro ed alla PREGHIERA , e sino all’età di 29 anni conduceva ai pascoli sui monti Erei l’armento del suo padrone .
Là nella solitudine e nel silenzio , non turbato dai rumori del secolo , pensava alle vanità del mondo che tutte finiscono nella cenere e ai pericoli dell’anima in mezzo al turbine delle passioni umane .
Assorto in tali Meditazioni SENTIVA LA CAMPANA DEL CONVENTO DEI CAPPUCCINI che chiamava i religiosi o a porgere Preghiere a DIO , o a rendergli GRAZIE del parco nutrimento RICEVUTO per CARITA’ dai Benefattori , o a per solvere
le DIVINE LAUDI .
Mansueto allora sentiva nel suo cuore una VOCE POTENTE che L’INVITAVA AD ENTRARE IN QUELL’ORDINE e assicurare la sua Eterna Salvezza .
Ben presto corrispose alla Grazia che operava efficacemente nel suo cuore , risolvette , affidò agli altri l’armento , camminò , frettoloso , si PRESENTO’ alla porta del Convento e con le LACRIME agli occhi domandò , pregò , scongiurò il Padre Guardiano , perché l’accettasse nel numero dei Laici . Il Superiore a tali istanze e per gl’Interiori Lumi della Grazia Benevolmente l’accolse , e prima di tutto gli disse :
<< Va , licenziati dal tuo padrone e ritorna e sarai accettato >> .
Mansueto non se lo fece ripetere , seguì tosto quando gl’imponeva il Guardiano , ed eccolo di nuovo innanzi a lui con lo stesso modesto e supplichevole atteggiamento .
Il Convento dei Cappuccini di Comiso era allora luogo di Noviziato .
Mansueto fu ammesso all’Ordine , Vestì la Serafica Lana ed entrò nel tirocinio .
In questa nuova palestra egli tosto divenne la MERAVIGLIA dei Religiosi che componevano quella numerosa Comunità , giacché invece di mostrarsi incipiente nella Via della Virtù , si rivelava in tutte le sue Opere UOMO PERFETTO .
In quel tempo si trovava nel Noviziato Fra Giuseppe da Comiso , inteso il Cavaliere di Malta .
I cuori dell’uno e dell’altro subito si compresero : si UNIRONIO nel reciproco DESIDERIO della Virtù :
<< Formarono una sola cosa in CRISTO , Emulando l’uno la PERFEZIONE che VEDEVA RISPLENDERE l’altro >> .
Terminato il Noviziato , fu ammesso alla Santa Professione . Ed ho ! Qual gioia provò il suo cuore in quel giorno memorando , in cui calcate tutte le vanità della terra , si legò il più arcano modo al SUO DIO , che aveva proposto di farne
un UOMO SECONDO IL SUO CUORE .
Compiuto un tale Atto Sublime NON INDIETREGGIO’ NELL’OSSERVANZA delle fatte PROMESSE , ma continuò nella cultura delle Sante Virtù , principalmente nei VOTI .
IDDIO intanto a DISTINGUERLO dagli altri Religiosi lo arricchiva di non comuni Doni Celesti , mentre Fra Mansueto per umiltà si ingegnava a nasconderli ; ma quanto più egli li occultava , tanto meglio L’ALTISSIMO LI RENDEVA PALESI .
Un giorno il Superiore lo mandò per la questua in campagna ove Fra Mansueto , cammino facendo , trovò un fanciullo che dirottamente piangeva innanzi ad una mula e due barili vuoti .
PERCHE’ PIANGI FIGLIO MIO , egli domandò ?
PIANGO , egli rispose , AVEVO COMPRATO QUESTO VINO IN COMISO , INTANTO LA MULA CADDE E IL VINO SI E’ SPARSO SULLA TERRA ; ORA CERTAMENTE SARO’ RIMPROVERATO , CASTIGATO E MANDATO VIA dal mio padrone .
CORAGGIO , gli disse Fra Mansueto , INVOCHIAMO INSIEME LA NOSTRA MADRE IMMACOLATA , ED ELLA TI CONSOLERA’ . Prostrati a terra RECITARONO L’AVE MARIA , il Buon Frate prese i due barili , li RIEMPI’ DI ACQUA LI’ VICINA , E POI FATTO IL SEGNO DELLA CROCE LI POSE SOPRA LA MULA , E , VA , disse al fanciullo , SPERA NELLA MADONNA CHE ESSA TI PROTEGGERA’ . L’ACQUA PRODIGIOSAMENTE FU MUTATA IN VINO CHE , provato dai coloni , fu rivenuto del tutto eccellente e superiore ad ogni altro .
IL MIRACOLO FU SAPUTO DA TUTTI , E LA FAMA DI FRA MANSUETO ANDAVA SEMPRE PIU’ CRESCENDO nel popolo Comisano .
Egli però che amava di essere sconosciuto , si lamentava con la Madonna , perché veniva esaltato , mentre desiderava umiliazioni e disprezzi .ad ottenere questo scrisse pure al Provinciale , pregandolo di essere collocato di Famiglia in un altro Convento .
Fu esaudito , e a malincuore dei Religiosi e degli abitanti di Comiso partì per Piazza Armerina .
In quel Convento noi lo vediamo primeggiare nella bontà della vita fra tutti quei Fervidi Religiosi e in un assidua Orazione innanzi alla MADONNA , una Immagine della quale era situata in un muro , in mezzo alla scala del Convento .
I Frati conobbero ben presto la SANTITA’ di Mansueto ; il Guardiano particolarmente col suo occhio non cessava di AMMIRARE LA PERFEZIONE di un tanto uomo . Un giorno in tempo d’inverno era caduta copiosissima neve , ed il claustro n’era pieno a zeppo .
I religiosi erano congregati per la refezione meridiana , quando il Superiore in un modo piuttosto scherzevole cominciò a interloquire col SERVO DI DIO :
<< FRA MANSUETO GLI DISSE : QUANTA RICOTTA E’ CADUTA NELLE CAMPAGNE DI PIAZZA ARMERINA ! Che sarebbe se riempiate una fiscella , la deste ai Frati che sono stati questa notte a mattutino ! ANDATE PURE , CHE VI DO IL MERITO DELLA SANTA OBBEDIENZA ! A tali parole Fra Mansueto non sofistica , non frappone dimora , MA INTETO SOLO AL MERITO DELL’OBBEDIENZA , PRENDE LA FISCELLA , LA RIEMPE DI NEVE DEL CLAUSTRO , RECITA DEVOTAMENTE “ L’AVE MARIA ” ED ECCO IL MIRACOLO . LA NEVE E’ GIA’ MUTATA , E’ DIVENUTA CALDA RICOTTA CHE , DIVISA TRA I RELIGIOSI , FA DA TUTTI AMMIRARE LA LIBERALITA’ DEL SIGNORE E IL VALORE CHE HA PRESSO LUI L’OBBEDIENZA UMILE E PRONTA >> .
Egli frattanto , perché nulla attribuisce a sé stesso e si riguarda come un grande peccatore , si porta nella scala del Convento , ove si venerava la detta Immagine della Madonna in pittura , che ora è Onorata nella nostra Chiesa , a ringraziare la Vergine , perché lo aveva fatto degno di eseguire Prontamente L’Obbedienza impostagli dal Guardiano .
Allora la DIVINA MADRE , che come FIGLIO DILETTO teneramente lo AMAVA , per confermare la SANTITA’ DI LUI si compiacque Operare un altro MIRACOLO , dandogli dal piccolo quadro , innanzi al quale egli si sfogava il Suo Amore una guanciata e redarguendolo , perché altra volta non dovesse forzarla a fare Prodigi .
D’allora in poi quella Immagine cominciò ad essere tenuta in maggior Venerazione , e già ogni Sabato tutti i Frati della Comunità , accesi alquanti cerei , le Cantavano devotamente le Litanie .
Intanto il popolo Comisano era ansioso grandemente del ritorno del loro Fra Mansueto , onde spediva continue suppliche al Provinciale , pregandolo a restituirlo nel Patrio Convento .
Come infatti successe con immensa gioia di tutti i concittadini , i quali si portarono ad incontrarlo , mentre egli a piedi , col bastone in mano e gli occhi bassi , come per nascondersi da quella dimostrazione di affetto , transitava il paese e si portava in Convento .
Intanto IDDIO continuava ad Operare MERAVIGLIE per mezzo del suo Servo fedele .
Era un anno di DOLOROSA CARESTIA , quando il Guardiano , vedendo venir meno la questua del frumento , impone al Buon Fraticello di portarsi dai Benefattori a domandarne per Carità qualche poco in pro della Religiosa Famiglia .
Egli aveva per speciale Benefattrice la moglie di un certo proprietario Curcio ( inteso Canterone ) onde si presenta a quella signora , chiedendo del frumento per elemosina .
Sebbene essa non fosse solita a negare cosa alcuna al Devoto Frate , pure in quella circostanza rispose di non poterlo accontentare , perché lo sposo aveva fatto la provvigione per i coloni e per la messe , onde non poteva darne .
Allora il SERVO DI DIO FIDUCIOSO NEL PATROCINIO DI MARIA :
EBBENE DISSE , ANDIAMO AL MAGAZZINO A RECITARE UN AVE MARIA ALLA VERGINE , CHE CI DARA’ FRUMENTO SUFFICIENTE . LA DONNA , CHE CONOSCEVA LA SANTITA’ DI FRA MANSUETO , SENZA ESITAZIONE PARTE CON LUI , TENTA DI APRIRE IL MAGAZZINO E LA PORTE RESISTE . SI APPRE PER FORZA , E IL MAGAZZINO SI TROVA PIENISSIMO DI FRUMENTO . ALLORA LA SIGNORA GRIDA AL MIRACOLO , IL POPOLO ACCORRE A VEDERE QUESTO NUOVO PRODIGIO , CHE MIRO’ CON I PROPRI OCCHI .
Riferisco altro Prodigio .
Si trovava Fra Mansueto per la solita questua nel feudo di Dirillo , quando si presentò al proprietario di quel fondo , domandando l’elemosina . In un vicino poggio vi era un toro fiero che se ne stava libero , perché nessuno poteva avvicinarlo , né frenarlo .
ANDATE , disse il padrone a Fra Mansueto , E SE POTETE CONDUCETOLO VIA . QUESTI RIPONE LA SUA FIDUCIA NEL SOCCORSO DELL’IMMACOLATO , RECITA LA SOLITA AVE MARIA, E SI PRESENTA A QUELLA BESTIA FEROCE , A CUI INTIMA IN NOME DI DIO AD ANDARE SECO . IL TORO SI ARRENDE COME UN MANSUETO ANIMALE , E IL FRATE LO LEGA E LO CONDUCE COME SUOL FARSI DI UN ASINELLO . I COLONI E IL PADRONE RICONOSCONO IN CIO’ UN MIRACOLO , ESALTANO LA POTENZA DI DIO E ACCOMPAGNANO FRA MANSUETO AL CONVENTO CON SEGNI EVIDENTI DI ALTO STUPORE .
<< DI ALTRI FATTI , CHE BREVITA’ TRALASCIO , SI RILEVA CHE GODEVA PURE DEL DONO DEL DONO SOVRUMANO DELLA PROFEZIA >> .
Ricco di virtù e onusto di meriti all’età di 54 anni e 23 di Religione , con DOLORE di tutta la Cittadinanza , e PIU’ della Religiosa Famiglia , passò a miglior vita il 26 Giugno del 1749 .
Il Suo Corpo è posto in cassa separata nella sepoltura dei Frati . Il popolo Comisano NUTRE immensa fiducia nelle PREGHIERE di FRA MANSUETO PRESSO IL TRONO DI DIO .
<< IL CORDONE DI LUI SI SPERIMENTA ANCORA AMMIRABILE DALLE DONNE PARTORIENTI ; GRAZIE EMMENSE CONCEDE IDDIO AI FEDELI PER SUA INTERCESSIONE , E AMMIRABILE E’ QUELLA AI FEDELI DELLA MOGLIE DI GIUSEPPE CITRELLA , LA QUALE DICHIARATA DAI MEDICI PERDUTA , PER L’INVOCAZIONE DI FRA MANSUETO RECUPERO’ LA SALUTE , E IN RINGRAZIAMENTO FECE CANTARE UNA MESSA SOLENNE >> .
Buona parte dei Comisani posseggono con Devozione qualche Reliquia del suo Abito ; la lampada al suo Sepolcro sta quasi sempre accesa . Un iscrizione posta appié del suo ritratto nel Convento di Comiso ricorda le sue Belle Virtù :
Frater Mansuetus a Yhomiso fuit omni virtute insignitus . Praecipue resplenduit in eo humilitas , obedientia atque amor erga Beatissiman Virginem Mariam . Miraculis clarus amnibus se praebuit perfectionis exemplare . Sanctimonia qua vixit obbormivit in Domino anno reparatae salutis 1749 , die 26 Iunii , aetatis suae 54 , Religionis vero 23 .


                                                                              FINE

                                                                         LAUS DEO

                                                                       Pax et Bonum


                                                       Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                               Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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