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lunedì 26 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE SESTA .







IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati 
da Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 


Nel crogiuolo della prova 
Sorpresa e sgomento suscitò nel piccolo centro di Rosolini e nei dintorni la chiusura del Santuario del Sacro Cuore e dell’allontanamento delle fedeli adoratrici di quell'immagine sacra che era divenuta il cuore della popolazione: lì si volgevano da tempo le speranze e le suppliche di tanti che solo da Dio attendevano il soccorso delle loro angustie e vicende umane. 
Madre Carmela Aprile, rifugiata a Siracusa per l'intero anno 1930-1931, riceveva notizie e messaggi che le straziavano lo spirito; erano fedeli e palpitanti testimonianze che esprimevano il rammarico dei parenti, amici e perfino di sacerdoti. Interessante, soprattutto, la corrispondenza con Suor Colomba, che, nell'Istituto delle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, aveva fatto vestizione religiosa nel 1930, prendendo il nome di Suor Eufrosina. 
Da queste lettere, provvidenzialmente custodite nell'Archivio del Monastero della Visitazione di Rosolini, apprendiamo la profonda sofferenza di Madre Carmela, che sente fortemente il dolore dell'esilio, e vorrebbe riallacciare buoni rapporti con Monsignor Giuseppe Vizzini, Vescovo di Noto; ma attraverso le righe scopriamo anche la statura morale e spirituale di Suor Colomba, premurosa ed attenta nei riguardi di quella che considera sempre sua Madre: 
Sto molto preoccupata per la sua salute, per carità, mi raccomando.....Pensi a non farsi mancare niente....Io sapendo che Lei sta bene, sono tranquilla e dormo in pace (Lettera n°15, Primavera 1931). 
In un'altra lettera muove un affettuoso rimprovero: 
Credo che in questi tempi Lei non prenda uova, cosa che mi tiene preoccupata non poco. Per carità, le prenda anche se costano due lire; gliel'ho detto e glielo ripeto sempre, scambi le cartelle e prenda quello che le occorre, anche per Serafinuccia (Le “cartelle” qui ricordate erano probabilmente certificati di deposito intestati a Suor Colomba, poiché anche in altre occasioni ella ne parla come di beni di cui può disporre). 
Serafina, la piccola speranza 
La piccola Serafina, pur nella precaria situazione in cui vivono, appare sempre più la creatura della speranza a cui si volge la sollecitudine e la tenerezza di Madre Carmela, ma anche di Suor Colomba – ora Suor Eufrosina – che ne segue da lontano i passi, giorno per giorno. 
Giuseppina deve restare con lei; poi, se piace al Sacro Cuore che io ritorno, si farà la decisione. Anzi, le dica che impari tutto. Cosa ne fa Dio di una Suora ignorante?.....Per me, io la terrei per 2 anni a scuola e lavori; anche perché, entrando piccole in Noviziato, la salute viene meno, e molte sono obbligate ad uscire, con tanto dolore (Lettera n°6, fine 1930, Archivio Visitazione Rosolini).
In una lettera, databile tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 1931, Suor Eufrosina si rivolge direttamente a Serafina con accenti di tenerezza materna: 
Cara Serafinuccia, falla uscire ogni tanto la mamma (Madre Carmela), portala sul mare e tienila contenta.....cerca di farle dimenticare quello che soffre. Quando fai la Santa Comunione, dì a Gesù che l'accontenti....Sii giudiziosa nella scuola e nella strada, ti raccomando. Ricordati che ogni mattina ricevi Gesù (Lettera n°10, gennaio-febbraio 1931, Archivio Visitazione Rosolini). 
Talvolta gli dà consigli pratici, sulle attitudini da coltivare e le arti femminili da apprendere; ci pare di leggere pagine di antiche agiografie di perfette donne di casa: 
Cara Serafinuccia, ricevetti la tua letterina, ma non sono contenta – vorrei che scrivessi bene – spero che con il tempo e con la scuola arriverai dove ti voglio. Mi piace che ti eserciti nella pittura. Ma cosa fai? Ti prego di completare l'arazzo....con la cicogna. Puoi fare un arazzo con le figure, così impari a fare le facce. Mi piace che ti alzi presto per le lezioni, la mattina la mente è serena. Nel ricamo abbi pure impegno, in quello in seta e oro pure....Tu dovrai stare contenta e studiare con amore. Sei sempre religiosa, giacché Gesù sembra che ti volle fin dal nascere. Quando sarai grande ti racconterò come all'età di 4 anni ti trovi nella casa del Sacro Cuore e fosti eletta prima di nascere. Ancora sei piccola per capire questo mistero. Scrivimi quando hai tempo; non celare niente a chi ti ha portato in braccio e ti ha vegliato la notte (Lettera n° 4). 
Queste parole sono una conferma delle pie memorie tramandate nel paese di Rosolini e nel Monastero che si trovano raccolte nel Manoscritto inedito del 1983, sulla vita e le virtù di Madre Maria Serafina Rubbera. Conferma ancora più autorevole troviamo nella lettera al Vescovo di Noto Monsignor Vizzini, del Parroco Vincenzo Sgadari del 29/07/1920, nella quale il sacerdote di venerata memoria, non esita ad affermare: ….il fatto miracoloso della visione prima della nascita della fanciulla che ora sta in casa del Sacro Cuore, fatto del quale io sono testimone...(Citato da: Don Giuseppe Saletti, Il Sacro Cuore e Rosolini, pag.30). 
Nel buio dell'incertezza 
Ai piedi di Gesù Sacramentato, nella sua nuova condizione di religiosa, Suor Eufrosina vive da contemplativa, immersa nel silenzio e nella preghiera: ma non può far tacere l'ansia che le fornisce il cuore al pensiero di Madre Carmela, la povera esiliata che brucia dal desiderio di tornare a Rosolini, mentre resta inchiodata dal divieto di Mons. Vizzini. 
L'agitazione del paese si fa sempre più allarmante: gli abitanti di Rosolini si sentono defraudati del loro bene più prezioso e sono pronti a forzare la porta del Santuario vuoto, per ottenere la restituzione dell'immagine del Sacro Cuore. A questo punto, le autorità civili si mobilitano, tanto che il Podestà emana un'ordinanza nella quale minaccia l'arresto immediato dei cittadini che si raggruppino in pubblico in numero superiore a otto. 
E' l'ora buia del Getsemani per Madre Carmela; Suor Eufrosina comprende e, da angelo consolatore, la raggiunge con i suoi messaggi di conforto: 
Mamma carissima, in alto lo sguardo. La terra non deve essere più per noi. Viviamo d'amore e non la degnano più di uno sguardo. I santi la guardavano come esilio; noi la guarderemo come purgatorio per espiare tutte le macchie che ne abbiamo contratto. Una sera – se Lei si ricorda – vicino a Gesù Sacramentato abbiamo gridato: Viva la Croce! - diceva Lei. Ed io: Viva l'Amore!. Adesso congiungiamo insieme questo grido in questo deserto: Viva la Croce-Viva l'Amore. Croce e Amore, il grido di tutte quelle che si trovano in cielo. Hanno attraversato la Croce, ora godono l'Amore (Lettera n° 10, Archivio Visitazione Rosolini). 
L'oro si purifica nel fuoco del crogiolo e acquista nuovo splendore. E' il caso di queste anime semplici e abbandonate all'azione di Dio, nella fornace ardente del Divin Cuore. Nella prova, esse avvertono sempre più urgente e luminosa la loro missione di essere apostole dell'Amore in quel preciso luogo, la piccola Rosolini, scelta da Dio per manifestare la Sua Misericordia. 

Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009. 


LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

venerdì 23 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE QUINTA .






IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati 
da Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 

 NELL'ANDARE SE NE VA E PIANGE 
LA TEMPESTA DELL'INCOMPRENSIONE
La piccola Comunità di consacrate, radunata intorno a Madre Carmela, vive come nell'intimità di una famiglia; alla beniamina, la piccola Serafina, ora si è aggiunta la dolce Suor Maria Elena Aneli; ma nel momento è una bambina di 9 anni che con grande determinazione ha superato la sgomenta opposizione della mamma per unirsi a Madre Carmela, a Suor Colomba e Suor Gemma, all'ombra del Sacro Cuore di Gesù. 
Ma ecco che improvvisamente la tempesta dell'incomprensione si abbatte sul piccolo gruppo di consacrate, così soavemente raccolto nel Santuario. Le ragioni vanno cercate nell'intento del Vescovo di Noto, Monsignor Giuseppe Vizzini, che desidera dare un assetto giuridicamente valido al piccolo Santuario. 
Quì, infatti, affluiscono offerte consistenti, con le quali Madre Carmela pensa di acquistare qualche casetta adiacente per ingrandire la cappella e per dare una sistemazione migliore alla Comunità. Il dialogo tra lei e il Vescovo Mons. Vizzini purtroppo non viene ad un'intesa. Il Prelato avanza varie possibilità: creare un Ente morale per la gestione del Santuario, oppure affidarlo ad un Rettore o, ancora, erigerlo a una nuova parrocchia.....! 
Madre Carmela non aderisce a nessuna di queste proposte, perché non vede in esse la volontà di Dio. Indubbiamente, sia Monsignor Vizzini che Madre Carmela Aprile, sono anime di preghiera, informate da retta intenzione e determinate a servire il Signore nel modo migliore possibile; tuttavia nasce tra loro una tale incomprensione da indurre il Vescovo, nel 1930, a sospendere il culto nel Santuario del Sacro Cuore di Rosolini. 
Perché mai si volle imporre come soluzione solo ed esclusivamente la “visione particolare” della Curia Vescovile di Noto in modo intransigente e che avrebbe sortito, se applicata, l'affidamento in toto del piccolo Santuario e della Comunità delle consacrate ad estranei? Diffidenza clericale verso l'operato di una piccola comunità di donne votate e consacrate al Signore? 
Il colpo fu duro, schiacciante per l'umile Madre Carmela e le sue figlie: tutto sembrava finito! 
Noi oggi, considerando gli avvenimenti a circa 90 anni di distanza, possiamo scorgere in essi un intervento provvidenziale; il Signore, infatti, permette talvolta che i suoi piani si realizzino attraverso percorsi tortuosi, al ritmo dell'umana debolezza e attraverso errori, sempre contingenti che non riescono a intaccare il progetto divino. Questo emergerà nell'ora segnata da Dio, e sarà unicamente opera di Dio. 
Ma per Madre Carmela, in quell'ora di tenebra, la sospensione del culto eucaristico nella cappella del Sacro Cuore di Gesù è una tempesta lacerante, una catastrofe alla quale vuole mettere riparo a tutti i costi. 
Riaffiora così l'antico desiderio mai sopito, di affidare la proprietà e la gestione del piccolo patrimonio a delle Suore, e precisamente all'Istituto del Sacro Cuore, fondato a Ragusa, che ha una casa anche a Siracusa. 
Accolta cordialmente da Monsignor Carabelli, Arcivescovo di Siracusa, Madre Carmela si ritira in città nella Borgata Santa Lucia, presso le suore di quell'Istituto, portando con sé il quadro del Sacro Cuore di Gesù che viene esposto nella cappella. 
Con lei rimane Serafina Rubbera perché ancora troppo piccola, mentre Suor Colomba, Suor Gemma e Giovannina Aneli entrano in noviziato della casa Madre dell'Istituto Sacro Cuore di Ragusa fondato dalla Beata Maria Schininà
Così i fatti; ma ciò che passa nel cuore......somiglia a quanto avviene nel chicco di grano quando nel gelo dell'inverno resta sepolto nella terra, non per morire ma in attesa di risorgere con nuova vita. 

Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

martedì 20 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE QUARTA .






IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati 
da Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 


La Grande Guerra e la Grande Fede 
E' il 1915, anno tragico per l'Italia, l'Europa e il mondo intero. Nell'Archivio del Monastero della Visitazione di Rosolini, troviamo due documenti commoventi, che trascriviamo per la loro intensa espressione di fede e quale testimonianza di quanto viva fosse già a Rosolini la devozione al Sacro Cuore di Gesù (I Documenti citati sono datati al 6 luglio 1015). 
I Documento 
Quì riunite nel vostro piccolo Santuario, prostrate ai vostri santissimi piedi, purificate dalla Santa Comunione, imploriamo con infinito ardore la pace universale e, a vittoria ottenuta, vi promettiamo in questo momento e sempre di ringraziarvi nel modo migliore che potranno i nostri cuori contriti e riconoscenti, e di presentarvi i doni promessi insieme con i nostri uomini. 
Seguono i nomi di 18 spose che implorano la salvezza per i loro mariti impegnati al fronte. 
II Documento 
Offerta di un cuore d'argento (simboleggiante il cuore delle donatrici). Le afflitte spose, madri, sorelle e parenti depongono i nomi dei rispettivi sposi, figli, fratelli, congiunti, nel vostro purissimo e miracoloso Cuore, accioché abbiano tutti la vostra Celeste Benedizione. Vegliate, Cuore Divino, accanto ad essi, santificate ogni loro pensiero, ogni loro azione e fate che mostrandosi prodi e valorosi soldati, tornino sani e floridi e coperti di gloria. 
Seguono i nomi di trenta soldati. 
E' bello pensare che nell'infuriare del conflitto, i cuori di tante donne vegliano in preghiera fidente davanti all'immagine del Cuore Divino, il cui potere taumaturgico è sempre più sperimentato e riconosciuto, con rendimento di grazie. 
Da ora in poi, le richieste di preghiere, le suppliche e gli attestati di gratitudine si moltiplicano. 
Le prime compagne di Madre Carmela 
La giovane vedova Carmela Aprile, tutta dedita ad onorare il Sacro Cuore di Gesù, ben presto si trova accanto un'ardente giovanetta disposta a collaborare e condividere la sua vita: è Filomena Scrivano, proveniente da Ragusa. 
Il loro incontro è segnato da un momento forte per entrambi: la consacrazione. Questo intimo avvenimento si desume dal fatto che già dal 1917 vengono chiamate rispettivamente Suor Carmela, o più comunemente Madre Carmela, e Suor Colomba. 
Come non pensare alla tenerezza con cui Madre Carmela avrà guardato alla giovane Filomena, la cui anima innocente le appariva come il candore di una colomba? 
Il segno esterno della loro consacrazione sarà l'abito religioso che vestiranno nel 1921: una tunica rossa ricoperta da un velo blu. 
Nel 1918 si unisce alle due apostole la piccola Giuseppina Rubbera, una bimba che Madre Carmela chiamerà Serafina
Serafina sarà una pietra miliare per la nascente opera, una creatura di eccezione nella pietà e nel servizio di Dio, che si consumerà come lampada dinanzi all'altare, riverberando sui fedeli la fiamma di carità che lo Spirito riversava nel suo intimo. 
Nasce così la prima piccola Comunità stretta attorno al Sacro Cuore di Gesù, a cui ricorrono cuori spezzati in attesa di soccorso. Piovono da ogni parte suppliche e messaggi indirizzati a Madre Carmela; la carità ha indotto questa a cancellare la firma di tanti mittenti; rimangono però a testimonianza le confessioni di tanti peccatori, indotti dai richiami di Madre Carmela, ma soprattutto dalla potenza del Cuore Divino, a cercare perdono e pace nella Confessione. 
A Rosolini, come una volta in Galilea, Nostro Signore si rivela medico delle anime, prima dei corpi, poiché attraverso i secoli la sua voce non cessa di invitare: Venite a Me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò. 
La gratitudine di quanti sperimentano la misericordia del Sacro Cuore di Gesù, si traduce spesso in offerte di denaro o addirittura in lasciti e legati testamentari a favore della piccola opera, che si vede così coinvolta, senza volerlo, in problemi a carattere amministrativo piuttosto complessi. 
Intanto, bisogna provvedere ad ingrandire la piccola Cappella che ospita il quadro miracoloso, troppo angusta per ricevere il flusso dei pellegrini sempre più numerosi. Si pensa di ristrutturare a questo scopo il convento dei Francescani, rimasto incompleto, adattando il refettorio a chiesa; ma durante i lavori un giovane operaio cade da un'impalcatura e solo l'intervento miracoloso del Sacro Cuore di Gesù evita pesanti conseguenze giudiziarie per Madre Carmela, dato che i lavori sono condotti in economia e gli operai non risultano assicurati. Il giovane si risveglia presto dal profondo sopore nel quale era piombato in seguito alla caduta, e quando i medici, confortati da questa svolta felice, pensano di intervenire per ridurre la brutta frattura alla gamba, ecco che l'arto appare perfettamente indenne e il giovane, tra lo sbalordimento dei sanitari, risulta guarito. 
Questo fatto induce l'anima semplice di Madre Carmela a desistere dal progetto di ingrandire la chiesa, poiché non vi riconosce la volontà di Dio. 
Un dato interessante e confortante emerge dalle numerose lettere dei devoti: le suppliche, la lode, l'onore, il rendimento di grazie, sono tutti diretti al Cuore Divino; Madre Carmela è considerata come un'anima vicina a questo Cuore Misericordiose, in grado di ottenere grazie con il suo fervore, ma nulla più. Così scrive una corrispondente dagli Stati Uniti: 
Nel leggere il contenuto della sua ultima, sono arrossita di confusione e di vergogna, nel vedere il modo con cui si abbassa ed umilia... Essendo il suo cuore infiammato del Divino Amore, vorrebbe amarlo di più di quello che può; se, invece, non masse molto Lui e la sua Croce, sarebbe soddisfatta di quello che fa e si crederebbe degna (Lettera di Angelina Lorefice, 23-05-1927 Archivio Visitazione di Rosolini). 
Queste ed altre testimonianze rivelano l'umiltà di Madre Carmela Aprile e il suo fervore, elementi necessari perché il Sacro Cuore di Gesù intrattenga con lei un rapporto privilegiato ( Il parroco della Chiesa Madre di Rosolini, Don Vincenzo Sgadari, direttore spirituale di Madre Carmela, in una lettera del 29/07/1920 a Monsignor Vizzini, Vescovo di Noto, afferma: Madre Carmela è in buona compagnia e speciale relazione con Gesù). 

Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009.

sabato 17 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE TERZA .




IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati da 
Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 


 DIO HA SCELTO CIO' CHE NEL MONDO E' DEBOLE 


L'umile strumento
Ci accingiamo a ripercorrere attraverso le memorie e la memoria vivente delle testimonianze, la storia del Monastero della Visitazione di Rosolini, noto più comunemente quale Santuario del Sacro Cuore; una storia come un misterioso evolversi di eventi, in cui Dio la luce attraverso le ombre e conduce per mano i protagonisti per attuare un progetto che gli sta a cuore. 
E' appunto il Sacro Cuore il vero e unico protagonista di questa storia; Egli si è scelto dei collaboratori tra i più piccoli e i deboli, secondo la Sua preferenza nota all'Apostolo San Paolo: Non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i forti.... perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio (I Cor 1,27-29). 
Tra questi deboli, emerge la figura di una donna, Carmela Aprile, che avrà un ruolo fondamentale nell'attuazione di questa opera. 
Carmela Aprile 
Il 25 aprile 1878 nasce nella ridente località di Rosolini, da povera famiglia, Carmela Aprile. 
Rimasta precocemente orfana del padre, patisce sofferenze fisiche e morali che segnano profondamente la sua adolescenza. 
Nel 1896, a soli 18 anni, contrae nozze, continuando ad assaporare tristezze e difficoltà: la morte di un bimbo in tenerissima età, la povertà e la disoccupazione del marito costretto ad emigrare ad Alessandria d'Egitto, dove muore di polmonite nel 1904. 
A questo lutto, segue la morte della madre e di un altro figlio: dolori sopra dolori, da togliere il fiato. Secondo gli usi del tempo, soprattutto nei piccoli centri rurali, la vita della vedova ventiseienne doveva trascorrere chiusa nel ritiro domestico, avvolta e quasi sigillata in perenni gramaglie. 
Alle vedove non era riconosciuto alcun ruolo sociale, perché dove non c'è uomo, non c'è nome, come recitava un amaro proverbio. L'unica occupazione compatibile con la sua sventura era quella di restare nell'ombra, accudire i familiari anziani, se ve ne erano, e frequentare la Messa mattutina, quella che veniva celebrata all'alba. 
Se la vedova si trovava in condizioni economiche precarie, non aveva altre risorse che affidarsi alla generosità dei parenti, propri o del marito, ed eseguire piccoli lavoretti e servizi presso famiglie benestanti. Ma Carmela non si uniforma a questo modello: da quando, all'età di 22 anni, ha ricevuto la Cresima, ha intrapreso una vita di soda pietà, sotto la paterna e dolce guida spirituale del Parroco Don Vincenzo Sgadari, sacerdote esemplare e di venerata memoria per la santità di vita. 
La tempesta del dolore, quindi, non l'abbatte, ma fa maturare nel suo intimo frutti di rassegnazione e di amore alla Croce. 
Non conosciamo i particolari, ma è certo che la sua devozione è forte, risoluta, generosa, se nel 1907 spende ben tre Lire – una discreta somma per quei tempi – per acquistare un'immagine del Sacro Cuore di Gesù particolarmente espressiva per la dolcezza e profondità dello sguardo, in cui il pittore ha concentrato tutto il suo talento. 
Incorniciata e appesa sopra un altarino nella modestissima casa di Carmela, questa icona dell'Amore divino diviene oggetto di umili omaggi, depositaria di preghiere, sfoghi, aspirazioni, sorgente di consolazione; e poiché l'occhio di Dio si posa volentieri sull'umile, ed è disposto a concedere tutto ciò che gli viene chiesto con fede nel nome del Figlio suo, le grazie non tardano a scendere, come rugiada benefica, su tante anime tribolate. 
Un fiume di Misericordia 
Nell'intimità del proprio cuore, Carmela intanto si rende docile alle ispirazioni della grazia e accoglie con semplicità ciò che lo Spirito le fa intravedere: 
Quì sorgerà un Santuario, un giardino, un Istituto.... Avverte, inoltre, dei segni esterni un po' misteriosi che la tengono in stato di vigile attesa. 
Un giorno – era il 28 settembre 1909 (una felice coincidenza il cinquantesimo di fondazione del monastero con il centenario – 1909-2009 di questo avvenimento che ha ispirato l'opera di cui si rievoca la storia), durante una passeggiata in campagna con alcune amiche, ecco un vento impetuoso, un bagliore, e il disegno di un cuore apparire nitido sulla terra. Mentre le amiche che le sono accanto appaiono scosse da un timore reverenziale, Carmela raccoglie quel segno come una spinta a rinvigorire la propria devozione
Questa data, in seguito, sarà ricordata con una solenne festa annuale, per commemorare l'intervento di Dio sui passi delle Sue creature. 
Lo zelo e il confidente abbandono al Cuore divino della giovane vedova, si traducono in fecondo apostolato per impetrare grazie segnalate. 
Carmela Aprile ha iniziato la sua missione, quale umile apostola del Sacro Cuore di Gesù; a lei ricorrono quanti attendono una grazia, un miracolo. Ed ella, ardita e confidente, addita quel Cuore fa cui la fede tutto ottiene. 
Si racconta che nel 1910, durante un periodo di siccità cha aveva fatto prosciugare la cisterna, rimedio alla sete di tutto il quartiere, Carmela con la fiducia dei piccoli, cala nel fondo asciutto della cisterna una piccola immagine del Sacro Cuore, e subito l'acqua affluisce. Nel 1914 il giovane Salvatore Azzaro, di 18 anni, affetto da tifo, meningite e polmonite, dato per spacciato dai medici, non esita ad attribuire la sua insperata guarigione al Sacro Cuore ( Questo documento, come gli altri di cui si farà menzione, sono conservati nell'Archivio del Monastero della Visitazione di Rosolini). 
Perfino dall'America Latina, una signora, Maria Bravo Lopez, con espressioni poetiche, ringrazia il Sacro Cuore per aver salvato la vita del marito. 
Da ora in poi, le richieste di preghiere, le suppliche e gli attestati di gratitudine si moltiplicano. 
Il Parroco, Don Vincenzo Sgadari, segue con interesse e saggezza questa benefica e multiforme manifestazione dell'Amore Misericordioso, incoraggia la sistemazione di una prima cappellina, e ottiene da Vescovo di Noto, Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Vizzini, la facoltà di celebrarvi la Santa Messa e custodirvi il Santissimo Sacramento. 

Continua 

Fonte
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della 
Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

mercoledì 14 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE SECONDA .




IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati da 
Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 


Il sigillo del Sacro Cuore 
Il 27 dicembre 1673 è una data storica per l'Ordine della Visitazione, un'ora di grazia in cui il cielo sembra discendere sulla terra, scegliendo la piccola cappella del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Quì Nostro Signore si manifesta sensibilmente allo sguardo estatico di un'umile visitandina, Margherita Maria Alacoque.


Le scopre i suoi divini segreti e i suoi progetti di misericordia verso gli uomini, la sceglie quale sua depositaria e apostola, affidandole una missione: far conoscere al mondo l'Amore non amato! 
Il mio cuore è così appassionato d'amore per gli uomini che non potendo più contenere le fiamme della sua ardente carità, vuole espanderle per tuo mezzo e manifestarsi agli uomini per arricchirli dei suoi preziosi tesori”(Santa Margherita Maria Alacoque, Autobiografia e scritti scelti, Gregoriana Ed, PDA 1959, p.54.). 
In realtà, dall'Ora Nona scoccata sul Calvario, il Cuore di Cristo non ha cessato di emanare fiumi di acqua e di sangue: ricchezze inestimabili che attendono di essere ricevute da ogni uomo, ma che spesso rimangono misconosciute. Proprio questa freddezza, questo stolto rifiuto mi è più doloroso – confida Gesù all'umile religiosa – di quanto ho sofferto nella mia Passione. (Ivi, p.56). 
Al gelido rigore di un giansenismo ancora serpeggiante, alla superbia di un razionalismo già avviato verso l'esaltazione dell'intelletto e dei suoi poteri, ad una Europa politicamente instabile e prossima ad essere devastata da lotte di potere che faranno sentire i contraccolpi anche negli altri continenti, il Verbo di Dio, manifestandosi con la Sua Umanità sofferente, rivela la realtà del Suo Amore, chiede corrispondenza, ricorda la necessità, per ogni battezzato, di vivere il mistero pasquale di morte e risurrezione per divenire, con Cristo e per Cristo, riparatore e redentore. 
Francesco di Sales contemplava questo mistero quando scriveva: Indubbiamente, Teotimo, l'amore divino, assiso sul Cuore del Salvatore come sul suo trono regale, guarda attraverso lo squarcio del suo costato trafitto tutti i cuori dei figli degli uomini; infatti, quel Cuore, che è il Re dei cuori, ha sempre gli occhi rivolti ai cuori. (San Francesco di Sales, Trattato dell'Amor di Dio, libro V, cap.11.). 
Nella celebre apparizione del 2 luglio 1688, festa della Visitazione di Maria Santissima, Margherita Maria assiste con lo sguardo estatico ad una meravigliosa scena: 
il Cuore di Gesù le appare con la sua piaga aperta, assiso su un trono di fiamme; gli fanno corona la Santissima Vergine, San Francesco di Sales e il Padre La Colombière S.J., mentre innumerevoli Visitandine avanzano accompagnate dai loro Angeli custodi, ciascuno dei quali porta in mano un cuore. E' la Santissima Vergine che, indicando il Cuore Divino, svela il disegno di Dio riguardo all'Ordine della Visitazione e la missione loro affidata, come i santi Fondatori avevano intravisto nella luce dello Spirito: 
Ecco il prezioso tesoro manifestato a voi in modo particolare dal tenero amore del Figlio mio verso il vostro Istituto, che Egli considera a ama come il suo caro Beniamino e che perciò vuole arricchire di questa eredità, sopra tutti gli altri. Tuttavia, non solo dovete personalmente profittare di tanto tesoro, ma vi conviene distribuire questa preziosa moneta quanto vi è possibile, con generosità, procurando di arricchirne tutti, senza temere che venga meno, perché più sarete prodighe del suo valore, più lo riconoscerete immenso! (Santa Margherita Maria Alacoque, Autobiografia e scritti scelti, cit. Lettera alla Madre de Saumaise, p.191.). 
La devozione e il culto al Sacro Cuore si sono estesi con la forza di un fuoco che divampa dal piccolo e lontano Paray-le-Monial. La Chiesa ne ha riconosciuto l'origine divina, accogliendo il messaggio trasmesso da Margherita Maria, fino alla solenne consacrazione del mondo intero al Divin Cuore per opera del Sommo Pontefice Leone XIII nel 1899. 
Ogni monastero della Visitazione è come un cenacolo, dove il Sacro Cuore pone la Sua dimora. Quante umili Visitandine hanno seguito la via della Santa Sorella, quali apostole dell'Amore Misericordioso! 
Il parlatorio di ogni Monastero Visitandino è luogo privilegiato di incontri spirituali, grazie ai quali tante anime ritrovano pace, serenità, forza di vivere e capacità di dare un senso alla propria esistenza. 
La Maternità Spirituale, carisma riconosciuto nelle Visitandine, scaturisce dall'assidua contemplazione di quel Cuore, che diviene sorriso e calore nei rapporti con i fratelli. 
Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009.


LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano 

lunedì 12 maggio 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE PRIMA.




IL SACRO CUORE DI GESU' 
A
 ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati da 
Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù e il Monastero 
della Visitazione di Santa Maria a cinquanta cinque 
anni dalla fondazione



Dalla ferita del Sacro Cuore 

Ritorno alle sorgenti 
Celebrare il Giubileo, a cinquanta anni dalla fondazione, significa per un monastero fermarsi un istante e volgere lo sguardo indietro fino alla scaturigine, quel momento lontano, ma sempre presente nella realtà di oggi, come il seme è presente nel frutto maturo. 
E l'esperienza commossa e gioiosa della Visitazione del monastero di Rosolini, che vivono questa significativa memoria rievocando la loro storia con viva gratitudine verso Colui che tutto opera attraverso l'umile mediazione umana. 
L'inizio di questa storia risale al 1959, data canonica dell'erezione della fondazione; ma tale inizio invita a riscoprire la ancora più lontana origine nella Santa Sorgente, luogo considerato come la fonte da cui come ruscelli sono scaturiti, uno dopo l'altro, i Monasteri della Visitazione nel corso di quattro lunghi secoli. 
Lì dobbiamo risalire, sui monti della Savoia, per scoprire il fondamento dell'edificio, la roccia su cui sorge il piccolo monastero di Rosolini. 
E' la sera del 6 giugno 1610, giorno in cui quell'anno ricorreva la Solennità della Santissima Trinità. Francesco di Sales, Vescovo di Ginevra, benedice e accompagna nella modesta “Casa della galleria”di Annency , 
la baronessa Giovanna Francesca Frémiot di Chantal e le sue due compagne, dando inizio nell'umiltà e nella povertà alla sua Congregazione. Quel piccolo seme avrebbe dato vita all'Ordine della Visitazione, una nuova famiglia religiosa che sarebbe stata scelta come depositaria, custode e apostola delle più sconvolgenti rivelazioni dell'Amore: i messaggi del Sacro Cuore a Santa Margherita Maria Alacoque, destinati a segnare profondamente la spiritualità degli ultimi secoli in tutta la Chiesa cattolica. 
A differenza di altri Ordini religiosi già esistenti, che ponevano l'accento sulle macerazioni e sulle austerità come mezzi di santificazione, il Fondatore della Visitazione propone alle sue Figlie una ascesi che impegna nel volontario spogliamento di se stessi, per divenire le imitatrici dei Sacri annientamenti del Verbo incarnato. 
Il modello da seguire è Gesù, fattosi ubbidiente fino alla morte, per amore
In uno dei Trattenimenti Spirituali sulle Regole, il santo Vescovo sintetizza con una frase lapidaria le caratteristiche del nuovo istituto: Lo spirito della Visitazione è uno spirito di profonda umiltà verso Dio e di grande dolcezza verso il prossimo (Francesco di Sales, Trattenimenti Spirituali, Paoline, Milano, p.222.). 
Non meno significativa, e perfino profetica, è l'intuizione della Fondatrice, Santa Giovanna Francesca di Chantal: Le religiose della Visitazione che avranno la fortuna di osservare fedelmente la loro Regola, potranno veramente portare il nome di Figlie evangeliche, chiamate ad essere in modo particolare le imitatrici delle virtù più care al Sacro Cuore del Verbo Incarnato: la dolcezza e l'umiltà, che sono la base e il fondamento del loro Ordine e danno loro il privilegio particolare di portare il carattere di Figlie del Cuore di Gesù (Giovanna Francesca di Chantal, Opere, curate dal Monastero di Annency, p.489.). 
Tale programma troviamo chiaramente espresso in una celebre lettera inviata da Francesco di Sales a Giovanna Francesca di Chantal, il 10 giugno 1611: quel giorno era il venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini, una data che non può non colpire alla luce dei successivi avvenimenti di Paray-le-Monial, per la sua valenza profetica: 
Vi comunico.....il pensiero che Dio mi ha dato questa notte: la nostra casa della Visitazione è, per sua grazia, così nobile e degna di stima da avere le sue armi, il suo blasone, la sua divisa e il suo grido di guerra. Ho dunque pensato, mia cara Madre, se siete d'accordo, che dobbiamo prendere come nostra arma un unico cuore trafitto da due frecce, racchiuso in una corona di spine, un povero cuore che serve da piedistallo ad una croce che lo sormonterà e porterà scolpiti i due nomi di Gesù e di Maria. La nostra piccola Congregazione è davvero un'opera del Cuore di Gesù e di Maria. Il Salvatore morente ci ha generati dall'apertura del suo Sacro Cuore (San Francesco di Sales, Tutte le lettere, Paoline 1967, vol.I, lett.693.). 
Se le Suore della nostra Congregazione sono umili e fedeli a Dio, avranno il Cuore di Gesù, loro Sposo crocifisso, per soggiorno e dimora in questo mondo, e il suo palazzo celeste come abitazione eterna (Vol.II,lett.1470). 
Forte tensione spirituale, sorretta da una fede incrollabile come quella di Abramo, virtù che riempiono di consolazione il cuore del santo Vescovo e lo inducono a concludere: ….... io non cesso di sperare che il Dio dei nostri Padri moltiplicherà la sua devota discendenza come le stelle del cielo e come l'arena che è sulle rive dei mari (Vol.II, lett.1470). 
In un frammento della già citata lettera ribadisce ancora: Non meravigliatevi quando vedete le nostre Figlie di Santa Maria così trascurate e abbandonate, Dio le soccorrerà e le farà crescere: questo piccolo Istituto si moltiplicherà e come le violette spargerà dappertutto il suo profumo (Vol.III, lett. 1576). 
Il linguaggio del Fondatore, nel definire la nuova famiglia religiosa, è volutamente sobrio e concreto: Non si ottiene la perfezione incrociando le braccia, ma lavorando coscienziosamente e operando come donne forti, con virile e soda perfezione (Costituzione XXXIII del 1618). 
Sostenute dall'incessante anelito di unione con il Diletto, abbandonate con semplicità alla volontà di Dio, forti per fede e soavi per umiltà, le Visitandine ben presto si moltiplicano, l'albero estende i suoi rami di paese in paese, oltre i monti della Savoia e viva via oltre il mare. 
Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009. 



LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

mercoledì 7 maggio 2014

CICCINA ( FRANCESCA ) COSTANZO TERZIARIA CAPPUCCINA - " MANOSCRITTO A 10 " .




Ciccina (Francesca) Costanzo 
Terziaria Cappuccina 
PER CONOSCERE SE STESSA 
Manoscritto A10 


Se ti amo così poco, o mio Gesù, è perché amo troppo me stessa. Non ho ancora imparato a disprezzarmi; non conosco ancor abbastanza l'abisso di miseria che io sono. Tu solo puoi gettar un raggio di Luce sul mio nulla e farmene comprendere l'estensione e la profondità. 
Vieni, vieni, Tu che sei la vera Luce che illumina ogni creatura di questo mondo............ 
Vieni e come una lampada rischiara quanto c'è in me, sì che io lo veda ed impari a disprezzarmi. Le letture e le meditazioni che faccio, le prediche che ascolto, le esortazioni ed i rimproveri che ricevo, mi dicono già qualche cosa di quel che sono; ma se vieni Tu stesso nel mio cuore, se mi visiti e mi scruti l'anima, la rivelazione del mio essere sarà perfetta. 
O Gesù, che cosa sono io? E' vero che quanto io sono lo debbo a Te, e che se Tu non mi sostieni, io ripiombo nel nulla? E' vero che senza la Tua grazia non posso neppur concepir un buon pensiero? 
Queste cose le conosco, ma solo con la mente e non ancora col cuore; ed è il cuore che ha bisogno di saperle e di sentirle. Dunque vieni nel mio animo e parla..................., parla forte o Gesù, perché io intenda. 
Sono piena d'orgoglio.............,eppure non so spogliarmene, perché mi sento quasi in diritto di reputarmi meglio degli altri. Prego, ma mi par di pregar meglio e più degli altri; faccio qualche cosa di bene, ma le mie opere mi paiono sempre le più perfette; faccio qualche sacrificio, ma mi sembra che i miei siano i più generosi..................., mi vengono i rossori al volto nel confessarlo, ma è così.....................: sono SUPERBA! 
O Gesù, un po' di Luce! Umiliami davanti a me stessa, fammi conoscere quel che sono..............., destami nel cuore la persuasione chiara e profonda che se prego è con languore che prego ed in mezzo a distrazioni volontarie; che se faccio qualche cosa di bene, lo faccio intercalato e guasto da mille imperfezioni e venialità, che se faccio qualche sacrificio, contento molte volte la mia indolenza e la mia sensualità con atti di pigrizia, di gola e d'intemperanza. 
O Gesù, un poco di Luce sulla mia coscienza! Fammi conoscere quanto fui e quanto sono ingrata ai tuoi benefizi, come corrispondo male alla mia vocazione e come è grande il debito di penitenza che ancor mi resta a fare. 
Un poco di Luce o Gesù! Mettimi davanti agli occhi tutta la bassezza mia e l'altrui virtù, affinché da questo terribile contrasto io impari non a scoraggiarmi, ma ad umiliarmi. E quando alla prima conoscenza di me stessa, quando saprò star umile nella mia indegnità, allora spero che saprò amarti.................. 
O Gesù, vieni, vieni qui nel mio cuore e concedimi questa grazia: che io riesca a glorificare con quell'amore che vive di umiliazioni e di umiltà Tua 
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina 




LAUS  DEO

 Pax et Bonum


 Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano 

domenica 4 maggio 2014

CICCINA ( FRANCESCA ) COSTANZO TERZIARIA CAPPUCCINA - " MANOSCRITTO A 9 " .




Ciccina (Francesca) Costanzo 
Terziaria Cappuccina 
PER CONOSCERE GESU’ 
Manoscritto A9 


Non trovo nulla su questa terra che riesca a soddisfare i bisogni del mio cuore. Tu solo Gesù puoi farlo, tu solo puoi rendermi contenta, lo so, ma intanto è sempre nelle creature che vo cercando consolazioni senza mai trovarle. 
Oh se conoscessi chi sei Tu, quanto ti amerei e come sarei felice! Ho la mente oscurata....., sono una povera ignorante......... 
Vieni, o Gesù, vieni a portarmi la tua Luce, vieni a farti conoscere ma vieni a rivelarmi le Tue perfezioni meglio che non mi tien palesi le perfezioni delle creature, affinché possa amarti più di ogni cosa creata. So che sei amabile, e lo so perché me lo dice la Fede, perché lo vedo in tutte le Tue opere, perché lo sperimento in me..............., ma non potrei vederne qualche cosa di più? 
Lo sguardo dell'anima mia è ottenebrato da tante colpe passate e dalle imperfezioni presenti, e ciò che per altre anime è chiaro come un raggio di sole, a me appare come tra la nebbia; non lo vedo abbastanza, e perciò il mio cuore non resta così affascinato come vorrei. 
Vieni adunque a manifestarmi un poco della tua Sapienza, che scruta le reni ed i cuori, che vede tutte le debolezze di un'anima, che pesa le cadute, che ne misura la buona volontà, che ne enumera i desideri, gli slanci, le aspirazioni verso la Virtù, che ne ascolta i gemiti e le ardenti preghiere. Vieni a manifestarmi la Tua potenza che cambia le pietre in figliuoli di Adamo, che solleva i miseri dal fango e dalla sozzura, persino alla dignità di eredi suoi, che trasforma in santi i peccatori ed incorona di gloria eterna le fronti più curve sotto il peso dell'ignominia. 
Vieni a manifestarmi il Tuo amore......oh! Il Tuo amore quanto poco lo conosco! Dimmi qualche cosa della Carità infinita ed eterna che ti trasse al Cielo in terra, che ti spinse fino al sacrificio della Croce, che ora t'incatena dentro i Tabernacoli. 
Dimmi quel che senti in Cuore quando un'anima ti s'accosta per riceverti, quando la visiti, quando la possiedi.......... 
Dimmi come ti piace rimettere una stola d'innocenza laddove prima gravava un giogo di colpe, dimmi la Tua festa quando un prodigo è tornato alle Tue braccia, dimmi le Tue tenerezze quando accogli un'anima appena staccata dal corpo e che Tu porti in Paradiso. 
Dimmi...........,dimmi il Tuo amore, o Gesù, mio dolcissimo Gesù, ti conosco troppo poco e vorrei conoscerti tanto.....,tanto....,per poterti amar come un serafino. 
Vieni adunque, vieni nel mio cuore e qui nell'intimità delle nostre anime, parlami il linguaggio che sospiro d'intendere, rivelami un Tuo sguardo, un Tuo sorriso, un raggio di Tua bellezza, una fiamma della tua Carità.............., e quando ti avrò conosciuto, non mi peseranno più le mie croci............, le porterò volentieri perché sarò dolcemente costretta..........ad amarti. 
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina 



LAUS  DEO 

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano 

venerdì 2 maggio 2014

CICCINA ( FRANCESCA ) COSTANZO TERZIARIA CAPPUCCINA - " MANOSCRITTO A 8 " .




Ciccina (Francesca) Costanzo 
Terziaria Cappuccina 
DESIDERIO DI PERFEZIONE 
(Manoscritto A8) 


Faccio la Comunione sovente, eppure son sempre la stessa...., sempre i medesimi languori, le medesime imperfezioni. 
O Gesù, perché son sempre così? Lo riconosco, la colpa è mia, non metto bastevole impegno a fuggire tante mancanze e a coltivare un po' più la perfezione cristiana. E' l'energia del cuore che mi manca, è la costanza nei buoni propositi che mi vien meno. E fino a quando andrò avanti in questo modo? Tu che puoi fare dei miracoli, o Gesù, vieni in mio soccorso. Se non basta la Comunione quotidiana a scuotermi, moltiplica le visite al mio cuore, vieni spesso a trovarmi..., vieni, non fosse che per un'istante, ma vieni; e quello che non so fare io per mia indolenza, sia fatto dalla tua Misericordia. Vieni quando sono insidiata dal pensiero che certe imperfezioni sono poi cose da nulla, che non mi tolgono dall'anima la tua grazia, che dopo tutto si cancellano con un atto di carità, con una giaculatoria, con un segno di croce, e con la stessa Comunione Sacramentale, vieni a persuadermi che la facilità onde si cancellano, non è una ragione per commettere con tanta leggerezza, perché sebbene certe ferite si possano rimarginare prontamente, tuttavia lasciano sempre qualche debolezza in chi le ha ricevute. 
Vieni a disingannarmi quando penso d'aver fatto già abbastanza per la Virtù e che perfezionarla ancora è privilegio riserbato ai Santi; vieni a farmi vedere come è vasto il campo che mi resta da coltivare e come è ancor lunga la via da battere per raccogliere quei fiori ed arrivare a quell'altezza a cui sono chiamata; vieni a persuadermi che il trascurar la perfezione può essere il principio di una rovina, e che talvolta è punita la negligenza che trascura i mezzi di santificarsi sempre più. 
Vieni a farmi vedere come è bella una Virtù a misura che costa sacrifici; com'è bella l'umiltà quando non è infetta da nessun pensiero, anche leggero di vanità o d'amor proprio; com'è bella la castità quando non è toccata da nessuna polvere dei sensi; com'è bella la mortificazione quando è padrona assoluta dei sensi del corpo e di tutte le potenze dell'anima; com'è bello insomma un cuore quanto più è somigliante al tuo. 
Vieni a ricordarmi quello che hai fatto per me e con quale generosità e perfezione l'hai fatto; affinché io resti persuasa che per corrispondere alla tua grazia, non avrò mai fatto abbastanza. O Gesù, ho proprio bisogno di averti sempre qui dentro nel cuore, ho bisogno di sentire la tua voce, gl'influssi della tua grazia e gli scuotimenti della tua potenza. 
I libri e le prediche mi dicono tante cose, ma tu puoi illuminarmi e perfezionarmi con una sola parola. Dunque vieni, vieni e parla... Vieni quando la tiepidezza vuole addormentarmi e la stanchezza mi consiglia un deplorevole riposo. Vieni e lavora con la povera anima mia... 
O Gesù, non lasciar a metà l'opera che incominciasti...., vieni ad aggiunger bellezze a bellezze, splendori a splendori, santità a santità......e non abbandonarmi finché io non abbia raggiunta una perfezione che ti faccia contento dell'opera tua. 
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina 




LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
 Terziario Francescano