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martedì 31 luglio 2012

PADRE BIAGIO RABITO DA CALTAGIRONE SACERDOTE CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ IL M. R. P. BIAGIO RABITO DA CALTAGIRONE SACERDOTE CAPPUCCINO ”


<< Nato da Filippo e Caterina Di Martino , dopo una educazione più che mai Religiosa , ricevuta sin dagli anni più teneri , s’iniziò allo stato chiesastico . Ordinato Diacono come vennero in Caltagirone i Cappuccini , e ne prese l’ABITO , e per la sua ESEMPLARITA’ , appena Unto Sacerdote ebbe affidato il MAGISTERO DEI NOVIZI . Umilissimo e Prudente con l’Affabilità e con la CARITA’ Addolciva i rigori del suo Zelo . Tutto il tempo che fu MAESTRO DEI NOVIZI digiunò quasi sempre a pane ed acqua , PARTICOLARMENTE QUANDO AD ESSI INGIUNGEVA SIMILI PENITENZE ; e già vecchio non lasciò la vita comune , i digiuni e il Coro dove per la Recita dell’Ufficio , non si reggendo sulle gambe stava appoggiato al bastone . UBBIDIENTISSIMO PAREVA NON AVERE PROPRIA VOLONTA’ , COSI’ PRONTO ED ILARE PRESTAVASI AI PRECETTI DEI SUPERIORI .
Per non svagar lo spirito e per ESERCITARSI NEL SILENZIO AMAVA LA SOLITUDINE E PERCIO’ DI GIORNO LA PASSAVA IN CHIESA O NELL’ORTO A LAVORARE , E GRAN PARTE DELLA NOTTE SI TRATTENEVA INNANZI IL VENERABILE SACRAMENTO DI CUI ERA PARTICOLARMENTE DEVOTO .
Quando sciolto dalle cure del governo si ritirava in Cella , vi rimaneva delle ore intere Pregando , con le BRACCIA APERTE in forma di CROCE , e con la BOCCA sulle PIAGHE d’un CROCIFISSO che BAGNAVA con le sue LAGRIME .
Patì per anni molti gli scrupoli e si CONFESSAVA UNA DUE VOLTE AL GIORNO , ma era MERAVIGLIOSA L’OBBEDIENZA , che prestava al suo DIRETTORE . Pregando una notte innanzi AL DIVINISSIMO SACRAMENTO , VIDE COMPARIRSI L’ANIMA DI UN LAICO MORTO DA FRESCO , CHE LO PREGO’ DI SUFRAGI . DOPO QUALCHE TEMPO GLI COMPARVE A RENDERGLI LE DOVUTE GRAZIE , PER AVERLO SALVATO DALLE TERRIBILI PENE DEL PURGATORIO .
Il SIGNORE GESU’ anche in vita lo ILLUSTRO’ di MOLTI MIRACOLI .
Una volta che un FANCIULLO ERA CADUTO IN UNA FORNACE DI CALCE , NON DUBITO’ EGLI D’ENTRARVI PER SALVARLO , ED USCIRONO DALLE FIAMME AMBEDUE . GUARI’ MOLTI INFERMI DISPERATI DAI PRATICI , ED ERA COMUNEMENTE TENUTO PER SANTO . Nel 1575 , l’anno fatale della peste , non avendo più pane in Convento , per averlo dato la mattina da alcuni passeggeri Siracusani , e non potendo andare a provvedersi in Città , esortò i suoi Frati a sfamarsi d’erbe nell’orto ; MA ALL’ORA STESSA COMPARVE ALLA PORTA UN GIOVINETTO , CHE CONSEGNANDO AL PORTINAIO UN CANESTRO CON DODICI PANI BIANCHISSIMI , SPARI’ .
Un altro giorno di simile stremo disse ai Frati di CONFIDARE NEL SIGNORE GESU’ e di lì a poco s’udì il campanello della porta e vi fu trovato del PANE ancora caldo , senza che apparisse vestigio d’uomo che l’avesse portato .
EBBE RIVELATO DAL SOMMO E INFINITO BENE L’ORA DELLA MORTE , ed egli la Predisse un mese prima a un tal Frate Felice da Caltagirone e 3 giorni prima a un suo Fratello . PRESE IL VIATICO IN GINOCCHIO E CON UNA FUNE AL COLLO DOPO AVER DOMANDATO PERDONO AI SUOI CONFRATELLI . L’ULTIMO SUO GIORNO DISSE TUTTO L’UFFICIO , E UN’ORA PRIMA DI SPIRARE DISSE ANCHE LA COMPIETA .

<< SPIRO’ PLACIDAMANTE NEL BACIO DELLE PIAGHE DEL NAZARENO >> .

Una Pioggia Dirotta Scrosciò In Quell’Ora E Molti Uccelletti Entrarono Nella Sua Cella CANTANDO ALLEGRAMENTE .
<< LA SEGUENTE NOTTE MENTRE IL SUO CORPO ERA NELLA BARA IN MEZZO ALLA CHIESA ,
IL M. R. P. BARTOLOMEO BOSCARELLI , UOMO DI CONSUMATA VIRTU’ , LO VIDE SOLLEVATO IN ARIA IN ATTO DI PREGARE , CHE INDI TORNO’ A RICOMPORSI AL SUO LUOGO >> .
Il Popolo Ne Tolse A Furia Le Reliquie E Innumerevoli MIRACOLI Lo GLORIFICARONO Meglio Che In Vita , cosicché dopo tre giorni lo seppellirono ; fu trovato INTATTO ED AL TOCCO DELLE SUE RELIQUIE , FU RISANATO UN PARALITICO E MONDATO UN LEBBROSO .
Morì il 1 Maggio 1617 .
Si raccolsero i SUOI MIRACOLI IN MODO AUTENTICO e nel 1634 il M. R. P. Innocenzo Marcinò ( Oggi A. D. 2012 il Padre Innocenzo Marcinò per la Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana è VENRABILE ) ne scrisse la vita e ne mandò copia all’Archivio del Convento di Siracusa .

Sotto il suo Ritratto , fu apposta l’iscrizione seguente riportata dal Moretta :
Venlis P. F. Blasius Calatayeronensis Sac. Sanctimonia clarus , regularis observantiae cupidus , orationi assiduus , jeiunio deditus ; charitate ardens in calcis fornacem , ad liberandum puerum ingressus incolumis prequel egressus ; spiirtu prophetico multa praedixit : panem e coelo fratribus impetrat ; animam sibi apparentem a Purgatorio sacrificiis liberat . Quinquaginta quatour annis in Religione peractis , in ultima infirmitate corpus eius odorem suavissimum efflavit . In ora obitus sui rorante coelo , aves dulciter canentes cellam eius obvolvunt . In vitaet post mortem miraculis claret . Hic obiit anno Dni 1617 ( v. Aprile Cron. Universale f. 563 ) ( 1 ) >> .


                                                                                      FINE

                                                                                LAUS DEO

                                                                              Pax et Bonum


                                                              Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                      Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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domenica 29 luglio 2012

PADRE ANGELO DA MODICA PREDICATORE CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 )

“ IL M. R. P. ANGELO DA MODICA PREDICATORE CAPPUCCINO ”

Elegante di forme esteriori e più di Spirituali Bellezze adorno , fu il Padre Angelo da Modica , che in tutta la lunga sua vita SEPPE SEMPRE CONSERVARE SENZA MACCHIA IL FIORE GENTILE E OLEZZANTE DELLA VERGINITA’ , anche in mezzo ai gravi pericoli che lo minacciavano trovandosi nel secolo , contro i quali si fortificava con grandi
PENITENZE ED ASSIDUA ORAZIONE .
Entrato poi nell’ORDINE nostro
fu GELOSO NELL’OSSERVANZA DEI TRE VOTI SOLENNI “ POVERTA’ , CASTITA’ , OBBEDINEZA ”
e dei PRECETTI DELLA SERAFICA REGOLA ; progredì in tante Virtù e per questo fu ADORNATO di tanti DONI SUBLIMI ,
che nelle sue Fervide Meditazioni alienato dai sensi era spesso RAPITO in Dolcissima ESTASI ,
e veniva ricolmato di SPIRITUALI CARISMI , che egli per la sua umiltà procurava sempre di NASCONDERE agli altri .
Però per ORDINE del suo Confessore dovette un dì suo malgrado palesare che gli era “ APPARSA L’ALMA REGINA DEI CIELI ” , rivestita di “ CANDIDISSIMO MANTO ” in atto d’incoraggiarlo a sostenere le DURE PROVE di mansuetudine e di pazienza , a cui IDDIO per PURIFICARLO come L’ORO al FUOCA lo VOLEVA ASSOGGETTARE .
La sua vita fu TUTTA APOSTOLICA e CONSCRATA alla GLORIA DI DIO ed alla SALUTE delle anime , per le quali
CRISTO CROCIFISSO AVEVA SPARSO IL SUO SANGUE D’INFINITO VALORE E MERITO .
Si Distinse quindi nella PREDICAZIONE .
La sua Parola facile e Persuasiva , il suo atteggiamento Esemplare , al sua Condotta irreprensibile , lo Zelo energico che lo animava , traevano gran folla ad udirlo , sia nella Quaresima , sia nelle Missioni , sia nelle Novene dei santi ed in altri Spirituali Sermoni , e molti soggiogati dalla sua ELOQUENTE PAROLA PIANGEVANO E DETESTAVANO I LORO TRASCORSI errori , e cominciavano vita più castigata e CRISTIANA .
Dopo aver sostenute varie cariche di Guardiano e di Definitore di Provincia stava per essere Eletto Ministro Provinciale , quando per la SUA UMILTA’ , credendosi indegno di tale Ufficio , domandò ed ottenne di esser collocato di Famiglia in lontano Convento per potervi meglio attendere a vita Solitaria e Pentente .
Ma in questo non fu esaudito , anzi chiamato ad altre Prelature diede TESTIMONIANZE DELLA SUA INFINITA SOFFERENZA , finché affranto degli anni e delle fatiche , dopo aver incominciato il CORSO DELLE PREDICHE QUARESIMALI nella sua Patria , dalla quale era da lungo tempo bramato e con premurosa istanza richiesto , sorpreso da gravissima malattia ,
COME FORTE ATLETA CHE MUORE INTREPIDO NELL’ATTO DEL COMBATTIMENTO ,
PAGO’ IL COMUN DEBITO DELLA NATURA nel 1617 .


                                                                                        FINE

                                                                                   LAUS DEO

                                                                                 Pax et Bonum


                                                                Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                        Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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venerdì 27 luglio 2012

PADRE GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI PREDICATORE CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ IL M. R. P. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI PREDICATORE CAPPUCCINO ”

Di questo FERVIDO SERVO DEL SIGNORE ci basti il dire , a compiuto suo elogio , che fu sempre
un INTEGERRIMO ZELATORE DELLA SERAFICA REGOLA , che tanta scrupolosa esattezza OSSERVAVA e faceva col suo esempio OSSERVARE DAGLI ALTRI .
DEVOTISSIMO DELLA GRAN MADRE DI DIO MARIA SANTISSIMA , la teneva in ogni tempo nella mente ,
nel CUORE e sulle LABBRA .
A meritarsi meglio il valevole Patrocinio di LEI , passava in rigoroso digiuno tutti i giorni che precedevano le Solennità della Stessa , e nei dì a LEI dalla CHIESA CONSACRATI ne meditava i PROFONDI MISTERI , le Offriva Ossequi Speciali , e tale in premio ne riceveva ABBONDANZA di superne DOLCEZZE DA RESTARE RAPITO IN ALTISSIME ESTASI D’AMORE .
Tant’era l’Affetto che verso di LEI Nutriva e il Desiderio che Aveva di Vederla da tutti ONORATA ,
che con l’esempio e la PAROLA , in privato e in pubblico , dall’Altare e dal Pulpito si faceva ad insinuare nei fedeli
il CULTO PREZIOSO A SI ALTA REGINA .
Eccone intanto un’ultima ricompensa con cui volle rimunerarlo tal MADRE AMABILE .
Egli sebbene Ottagenario , godeva d’una giovanile gagliardia di forze .
Però nelle Domeniche di Quinquagesima , mentre prostrato davanti ad una Immagine di LEI le Offriva le sue Orazioni , la VERGINE VISIBILMENTE COMPARSAGLI L’ASSICURO’ DI PROPRIA BOCCA CHE PASSATI APPENA TRE GIORNI , SAREBBE STATO CHIAMATO A VITA MIGLIORE .
Tenne nascosto un tal SEGRETO sino a che il dì seguente fu sorpreso da cocentissima febbre .
Il Guardiano del Convento , il M. R. P. Vincenzo da Calascibetta , a tale notizia andò a visitarlo , esibendosi a somministrargli tutte le cure e i farmaci salutari .
A cui egli rispose con umiltà e rendimento di grazie :
“ NON SIATE , O BUON PADRE , SOLLECITO DELLA SALUTE DEL MIO CORPO , PERCHE’ VI FO SAPERE DI CERTO CHE IL PROSSIMO MERCOLEDI’ SARA’ IL GIORNO DELLA MIA MORTE ; SOGGIUNGENDO , COSTRETTO DELLA SANTA UBBIDIENZA , CHE LA CLEMENTISSIMA MADRE DEL SIGNORE GLI AVEVA IL GIORNO PRECEDENTE DATA ESPRESSAMANTE LA NUOVA DELLA SUA MORTE , DA SUCCEDERE IN QUEL DI’ PRECISO ” .
Come avvenne . Infatti dopo ch’egli ebbe ricevuti tutti gli Spirituali Soccorsi che la Chiesa Somministra ai Moribondi , Invocati i NOMI Dolcissimi di GESU’ e di MARIA , rassegnato e paziente spirò nel BACIO DEL SIGNORE .
La notte seguente standosi in Orazione il Guardiano il M. R. P. Vincenzo da Calascibetta , gli APPARVE IL DEFUNTO PADRE GIUSEPPE RIVESTITO DI ABITO SACERDOTALE , RISPLENDENTE E RICCHISSIMO , DICENDOGLI A VOCE CHIARA QUESTE PRECISE PAROLE :
“ IO ABITO DI GIA’ IN CIELO ” . Era il 1615 .


                                                                                   FINE

                                                                             LAUS DEO

                                                                           Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                   Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 26 luglio 2012

FRA ADRIANO DA CASTROGIOVANNI LAICO CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ FRA ADRIANO DA CASTROGIOVANNI LAICO CAPPUCCINO ”

Riassumendo in poche parole la SANTA VITA di questo FERVIDO LAICO , ci è lecito dire che fu L’UOMO DI TUTTE LE VIRTU’ , DILETTO DA DIO CHE L’ONORAVA DEI SUOI MOLTEPLICI DONI , e agli uomini che lo TENEVANO in ALTA VENERAZIONE .
In lui si ammirava la pronta OBBEDIENZA , RIGIDA POVERTA’ , CANDORE ILLIBATO ED EROICA PENITENZA , che lo indusse a CAMMINARE INTERAMENTE SCALZO PER TUTTO IL TEMPO DELLA SUA VITA .
Nutrì una speciale Devozione verso l’ARCANGELO SAN MICHELE , onde digiunava con grande rigore in tutta la Quaresima che precede la FESTA di questo ALTISSIMO PRINCIPE DELLE CELESTI MILIZIE .
La sua Santità fu ben conosciuta non solo nella Provincia di Siracusa , ove era stato Educato in ogni Virtù , ma in quella pure di Sant’Angelo di Napoli , ove dimorò per alquanti anni , ed era voce e sentimento comune che egli fosse stato irreprensibile nella regolare osservanza , singolare nell’Austerità della vita , Ammirevole nell’Esemplarità dei costumi , nella modestia degli occhi e nella Compostezza del portamento .
Era STIMATO PER UOMO TUTTO DI DIO non solo dal volgo , ma ancora dei nobili , dai sapienti e dai grandi .
Molti signori di Napoli avendo saputo che egli doveva partire da quella città , dove aveva dimorato , fecero vive istanze al Ministro Generale dell’Ordine , perché ne lo impedisse .
IL DUCA DI VANDOMO FIGLIO NATURALE DI ERICO IV RE DI FRANCIA , PIU’ VOLTE SI TRATTENNE CON LUI IN DEVOTI COLLOQUI NEL CONVENTO DI MALTA .
Fra Giovanni Ventimiglia Cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano si portava nelle maggiori distrette a raccomandarsi
alle Orazioni di lui .
Egli toccava già l’anno 72 di sua età e il 50 di religione , quando infermo di malattia mortale nel chiostro di Malta .
A tale infausta notizia , che si sparse come un baleno in tutta la città , i suoi molti devoti si portarono subito a visitarlo e arrivati nella povera stanza , dove giaceva oppresso dai dolori , ma FIDUCIOSO IN DIO l’umile Laico , gli BACIARONO per l’ultima volta la mano , PROSTRATI A TERRA GLI CHIESERO LA BENEDIZIONE , e si raccomandarono con ogni affetto alle SUE PREGHIERE , attestando con le LAGRIME quanto dispiacere provassero al pensiero di dover fra poco perdere
la sua Dolce Presenza .
Si apparecchiò egli intanto con fervidi atti con fervidi ATTI DI DOLORE E DI AMORE al tremendo passaggio dal tempo all’Eternità , ricevette gli ultimi Conforti della Religione , RECITO’ IL TE DEUM , le Litanie e alcuni Inni della Beata Vergine , della quale era stato sempre Devoto , e avvicinatosi al termine della vita , alla PRESENZA DELL’ARCANGELO SAN MICHELE , DI SAN FRANCESCO D’ASSISI e di altri BEATI VENUTI a Consolarlo nell’estrema Agonia , Placidamente Spirò nel 1614 .
IN VITA E DOPO MORTE SI RACCONTA DI AVERE OPERATO DIVERSI PRODIGI CHE SI TROVANO REGISTRATI NEGLI ANNALI DELL’ORDINE .


                                                                                       FINE

                                                                                  LAUS DEO

                                                                                Pax et Bonum


                                                                Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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martedì 24 luglio 2012

FRA CLEMENTE DA RAGUSA CHIERICO CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ FRA CLEMENTE DA RAGUSA CHIERICO CAPPUCCINO ”

Abbandonate le comodità e le ricchezze di cui godeva nel secolo , volò questo BUON GIOVANE con animo lieto e risoluto nel povero ORDINE DEI CAPPUCCINI .
Nei primi mesi però dell’anno di prova , spinto dal suo naturale troppo vivace e irrequieto traeva vita trascurata e tiepida nell’esercizio della virtù , e quindi senza quella devozione e raccoglimento che in tutte le loro azioni debbono mostrare i Novizi .
La Religiosa Comunità a tal vista era venuta nella risoluzione di cacciarlo dal SACRO ISTITUTO , pel timore anche che col suo cattivo esempio fosse di pregiudizio e di scandalo ai buoni e fervidi alunni , suoi compagni di Noviziato .
Però venuto Fra Clemente in conoscenza di quanto si stava per operare a danno di lui , rientrò subito in se stesso , si ricordò della sua VOCAZIONE allo stato Religioso , RICONOBBE LA SUA INGRATITUDINE AI DIVINI BENEFICI ; onde arrossito dalla sua tiepidezza e dolente della trascurataggine nel DIVIN SERVIZO , cominciò umiliato e contrito a piangere sul TEMPO PERDUTO con copiose LAGRIME di pentimento , e , ravveduto della sua passata negligenza , fu sollecito ad accingersi ad intraprendere una vita altrettanto VIRTUOSA ED ESEMPLARE , quanto AUSTERA DA POCHI PRATICATA .
Rinvigorito quindi dai soccorsi SOVRUMANI DELLA DIVINA GRAZIA , che in lui MISTERIOSAMENTE OPERAVA , cominciò a mostrarsi del tutto raccolto , modesto nel portamento , fervoroso nelle pratiche di PIETA’ , amante del Silenzio e dell’Orazione , PRONTO ALLA VOCE DELL’OBBEDIENZA e all’Esercizio dell’UMILTA’ e della mansuetudine .
Di tale repentino mutamento si MERAVIGLIAVANO i Frati che formavano la Famiglia del Convento della Valletta in Malta , ove egli faceva il Noviziato , e mutarono anch’essi risoluzione , onde compiuto che egli ebbe Lodevolmente l’anno della prova , lo ammisero alla PROFESSIONE DELLA SERAFICA REGOLA .
Destinato allo studio , ebbe a compagno di lettere e di VIRTU’ FRA INNOCENZO DA CALTAGIRONE , che poi MERITO’ DI ESSERE SOLLEVATO ALLA PRIMA DIGNITA’ DELL’ORDINE .
Faceva PROGRESSI in ogni ramo del sapere per l’acutezza e vivacità del suo impegno , senza però tralasciare la
SANTA ORAZIONE CHE ERA LA SUA PRINCIPALE MAESTRA , e quello SPIRITO DI UMILTA’ , senza cui la scienza acquisita dà mortal ferita .
Sostenne questo pietoso giovane terribili lotte contro il demonio che l’istigava continuamente al male , ma con la PENITENZA , con la PREGHIERA e la DEVOZIONE ALLA VERGINE SEMPRE VINSE , e TRIONFO’ delle arti maligne del nemico . Colpito di etisia cadde in una lenta febbre che a poco a poco , in sei mesi , lo ridusse all’estrema agonia .
Questa tediosa infermità NON RALLENTO’ PUNTO IL FERVORE E LA COSTANZA DEL PIO GIOVANE , al quale serviva più tosto per DISTACCO maggiore della terra e disposizione alla morte , che di momento in momento vedeva avvicinarsi .
Ricevette DEVOTAMENTE , E PER L’ULTIMA VOLTA , I SACRAMENTI DELLA PENITENZA E DEL VIATICO , ma non quello DELL’ESTREMA UNZIONE , perché prima che sii accorgessero i Frati del suo gravissimo stato , passò al SIGNORE nel sopraddetto Convento di Malta , l’anno 1614 .
Sebbene la sua vita FOSSE STATA AMMIREVOLE IN OGNI VIRTU’ , PURE EGLI DOPO LA MORTE APPARVE AD UN FRATE PREGANDOLO DI SUFRAGI PER USCIRE BEN PRESTO DAL PURGATORIO , DOVE DALLA DIVINA INESORABILE GIUSTIZIA ERA STATO DESTINATO A PURIFICARSI DA QUALCHE PICCOLA MACCHIA , RIMASTAGLI NELL’ANIMA PER NON AVERE RICEVUTO L’ESTREMA UNZIONE .
Si Celebrarono nella Comunità alcune Messe in SUO SOLLIEVO , DOPO LE QUALI TORNO’ A FARSI VEDERE A QUEL FRATE , A CUI ERA COMPARSO LA PRIMA VOLTA , RINGRAZIANDOLO DELLA CARITA’ USATAGLI , E AVVISANDOLO DELLA SUA PARTENZA IN PARADISO .


                                                                                     FINE

                                                                                LAUS DEO

                                                                              Pax et Bonum


                                                                Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                         Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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domenica 22 luglio 2012

PADRE EGIDIO DA CASTROGIOVANNI E FRA BONAVENTURA DA NOTO CAPPUCCINI .

MEMORIE STORICHEDEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R . P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ IL M. R. P. EGIDIO DA CASTROGIOVANNI SACERDOTE CAPPUCCINO E FRA BONAVENTURA DA NOTO LAICO CAPPUCCINO ”

Il PRIMO VIRTUOSO SOGGETTO CHE MERITA di essere da noi RICORDATO , e che passo a MIGLIOR VITA nel 1602 , è il Padre Egidio da Castro Giovanni .
La NATURA LO ARRICCHI’ DEI SUOI DONI , ai quali si aggiunsero pure quelli della GRAZIA .
Nella fanciullezza si dedicò al CULTO di DIO nell’Ordine Chiericale , dal quale , pel DESIDERIO di una vita più AUSTERA , passò nella SERAFICA RELIGIONE DEI CAPPUCCINI .
In essa CREBBE di giorno in giorno nella PERFEZIONE QUALE MISTICA PIANTA , CHE PRODUCEVA FRUTTI COPIOSI DI OBBEDIENZA , DI MANSUETUDINE , DI POVERTA’ e di ossequi devoti alla BEATA VERGINE E AL CASTO SPOSO DI LEI IL PATRIARCA SAN GIUSEPPE , coi quali è fama che avesse talvolta parlato .
Amico della Solitudine e si teneva lontano dal conversare , senza un preciso bisogno , con i Secolari , e con gli stessi Frati e non si vedeva in compagnia se non nelle comuni Funzioni di Coro , di Chiesa , di lavoro e di refettorio .
La Meditazione dei DIVINI MISTERI era lo SCOPO PRINCIPALE DELLA SUA RITIRATEZZA , nella quale si univa con FERVENTE CARITA’ AL SIGNORE , da cui in PREMIO VENIVA RIMUNERATO DI CELESTI CARISMI , MASSIME COLLA COGNIZIONE DELLE CSE OCCULTE E CON LA PREVISIONE DELLE LONTANE , di che diede prova nella sua patria e altrove .
IMPREZIOSITO DELL’ALTISSIMO di singolari pregi , s’aveva meritato tanta Stima e la Riverenza dai Frati e dai Secolari che tutti lo chiamavano IL DEVOTO E IL SANTO .
Trovandosi per OBBEDIENZA nel Convento di Calascibetta , e trattenendosi in Orazione , gli APPARVE LA SANTISSIMA VERGINE CHE GLI RIVELO’ NON SOLO IL GIORNO IN CUI EGLI DOVEVA MORIRE , MA ANCORA CHE SAREBBE MORTO SENZA L’ASSISTENZA DI ALCUNO .
Attese lo Zelante Sacerdote a Prepararsi con ogni diligenza ; quindi infermatosi , fu sollecito di Confessarsi e di Comunicarsi per l’ULTIMA VOLTA , e nella FESTA DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA , PURGATO da ogni umana frolezza , con SANTA MORTE abbandonò l’esilio per Portarsi alla PATRIA DEI VIVENTI .
Il Guardiano accortosi di quella Morte inaspettata , e temendo di qualche grave disturbo da parte del popolo , lo fece Seppellire prima che la notizia fosse arrivata nel paese . Di noi a contentare i molti DEVOTI furono distribuiti i POVERI OGGETTI che erano serviti ad uso DEL SERVO DI DIO , pei quali si COMPIACQUE IL SIGNORE DISPENSARE DIVERSE GRAZIE .

                                                                         *  *  *

L’anno seguente fu seguito nell’altra vita dal laico Fra Bonaventura da Noto .
Costui , sebbene nato da umili parenti , si rese ILLUSTRE E NOBILE PER LA VIRTU’ , NELLA QUALE CONSISTE LA VERA GRANDEZZA UMANA .
Egli infatti fu Ammirabile per SEMPLICITA’ , per onesti costumi , per Osservanza regolare e per CONTINUA ORAZIONE , alla quale attendendo di giorno e di notte , era da DIO FAVORITO DI ESTASI E DI RAPIMENTI SOAVI .
In ossequio alla VOLONTA’ dei Superiori per lo più esercitava l’UFFICIO DI QUESTUANTE , nel quale era modesto , ben composto e UNITO A DIO , CHE DIVENNE LO SPETTACOLO DI TUTTA NOTO .
Fu poi Religioso di TANTA PUREZZA DI MENTE E DI CUORE che il M. R. P. Francesco da Monterosso Almo suo Confessore non TROVAVA MATERIA PER DARGLI L’ASSOLUZIONE .
Visse molti anni in continuo esercizio di virtù , e MORI’ SANTAMENTE nel Convento di Modica , lasciando FAMA GLORIOSA della sua COMUNE PERFEZIONE , la quale si rese PIU’ CELEBRE QUANDO DOPO MORTE CONCESSE IDDIO VARI FAVORI PER INTERCESSIONE DI LUI .


                                                                               FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                         Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                  Terziario Francescano

sabato 21 luglio 2012

SECOLO XVII PROVINCIA MONASTICA DEI CAPPUCCINI DI SIRACUSA

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


“ SECOLO XVII ”

Governava l’Ordine nostro con SAPIENZA il M. R. P. Girolamo da Castelferretti , che nel capitolo di Roma del 1599 era stato ELETTO VICARIO GENERALE .
Era MODERATORE FERVIDO di questa Siracusana Provincia il M. R. P. Raffaele da Malta , quando spuntò l’alba del secolo XVII , CHE POSSIAMO CHIAMARE IL PIU’ GLORIOSO E INSIEME IL PIU’ FUNESTO PER LA PROVINCIA .

PIU’ GLORIOSO , perché allora essa ebbe TRE FIGLI DISTINTI PER DOTTRINA E VIRTU’ , il M. R. P. Clemente e il M. R. P. Giammaria da Noto , nonché il M. R. P. Innocenzo da Caltagirone , CHE MERITARONO DA MINISTRI GENERALI DI PRESIEDERE E REGGERE TUTTA LA CONGREGAZIONE ; e questo oltre a MOLTI Religiosi , Sacerdoti o Laici , che la DECORARONO della SANTITA’ della VITA , e di altri che pure si distinsero per SAPERE e per OPERE DEGNE di RICORDANZA .

L’Ordine anche si allargò in altri Comuni , e si edificarono Nuovi Conventi in Augusta , Aidone , Comiso , Melilli , Leonforte , ecc.
L’osservanza regolare era in pieno vigore ; i precetti e consigli dati dal PADRE SERAFICO SAN FRANCESCO , VENIVANO PRATICATI SCRUPOLOSAMENTE : lo SPIRITO di CARITA’ , di PENITENZA , e di ABNEGAZIONE animava tutti i cuori , e L’ASSOLUTA POVERTA’ di affetto e di EFFETTO , FONDAMENTO DEL MINORITICO EDIFIZIO , FORMAVA LA VITA D’OGNI BUON FIGLIO DI SAN FRANCESCO .

Fu quello per la Provincia il SECOLO PIU’ FUNESTO SI’ PER LA PESTE che nel 1626 cagionò la morte a molti nostri Padri e Fratelli dediti al PIETOSO MINISTERO di soccorrere gl’infelici , e più PEL TERRIBILE TERREMOTO del 1693 , che non pochi Conventi distrusse e danneggiò , e tanti frati mandò in un istante all’altro mondo , senza soavi conforti della Religione di Cristo .

L’Ordine cronologico che ci abbiamo proposti richiede che parliamo degli avvenimenti della nostra Provincia nel secolo XVII , cominciando dal dare alcuni cenni della vita dei seguenti SERVI DEL SIGNORE .


                                                                          FINE

                                                                     LAUS DEO

                                                                   Pax et Bonum


                                                   Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                           Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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lunedì 16 luglio 2012

ALTRI FRATI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA DEL SECOLO XVI DEGNI DI MENZIONE .





MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

* Beàtea Mariae Vìrginis de Monte Carmelo - COMMEMORATION *
La Sacra Scrittura esalta la Bellezza del Monte Carmelo , dove il Profeta Elia DIFESE la Purezza della FEDE d’Israele nel Dio vivente . Su questo monte , presso la fontana che prende il nome dallo stesso Profeta , verso la fine del secolo XII , si stabilirono alcuni EREMITI , che costruirono un oratorio in ONORE DELLA MADRE DI DIO , ELEGGENDOLA A LORO PATRONA E TITOLARE . La Considerarono e Sperimentarono MADRE E MODELLO , prima nella pratica della vita CONTEMPLATIVA e poi nel DONO ai fratelli delle ricchezze ATTINTE NELLA COMUNIONE CON DIO .
Per questo furono chiamati << FRATELLI DI SANTA MARIA DEL MONTE CARMELO >> . La Commemorazione Solenne , celebrata nel secolo XIV in diversi luoghi , si propagò un po’ alla volta in tutto L’ORDINE , come SEGNO di Gratitudine dei << FRATELLI >> per gli innumerevoli Benefici Concessi dalla PURISSIMA MADRE DI DIO alla << SUA >> Famiglia .


“ ALTRI FRATI CAPPUCCINI DEL SECOLO XVI DEGNI DI MENZIONE ”

Poche e più scarse notizie ci hanno trasmesso gli SCRITTORI dell’ORDINE di altri Padri e Fratelli Rispettabili ,
DEGNI DI MEMORIA E DI ONORE .
MOLTI ANZI SONO INTERAMENTE DIMENTICATI .
Il peggio si è che manoscritti , ritratti , tradizioni popolari , tutto col volger del tempo è stato disperso . Rammentiamo però i seguenti : nell’Opera Flores Terapici , vol. 2 pag 466 , si parla del Laico Fra Egidio da Siracusa che morì in Traina nel 1567 , e che LASCIO’ FAMA DI GRANDE VIRTU’ .
Nelle notizie biografiche dei nostri Antichi Frati mandate all’Analista Boverio è celebre la MEMORIA dei PP. Pacifico , Stefano e Silvestro da Buccheri , i quali vivendo in TERRA DI VITA CELESTE , guidati da un medesimo Spirito di PERFEZIONE , compagni nell’OSSERVANZA della stessa REGOLA , nel medesimo anno 1570 lasciarono la terra e VOLARONO in CIELO .
Non sappiamo in quale Convento , perché i Cappuccini ebbero Chiostro in Buccheri nel secolo seguente .
Fra Pietro da Castrogiovanni Laico Professo era comunemente STIMATO COME UNO DEI PIU’ PERFETTI RELIGIOSI , che colla SANTITA’ della vita avessero allora illustrato la nostra Provincia . Morì nel 1578 , e due anni dopo APPARVE al Padre Antonio che in vita gli era stato CONFESSORE , a cui disse DI AVVERTIRE I FRATI PERCHE’ SI GUARDASSERO dalle insidie del demonio , specialmente nei giorni di FESTA SOLENNE , quando egli tenta di allontanarli dalla PIETA’ e dalla Meditazione dei DIVINI MISTERI .
Padre Antonio da Piazza Armeria che MERITO’ di essere eletto PRIMO PROVINCIALE della nostra Siracusana Provincia nel Capitolo di Messina , di cui un SECOLO DI PERFETTO RIGORE nella pratica dei Religiosi doveri , era al certo fornito di singolar Pietà e di vivo Zelo per Monastica disciplina .
Padre Bonaventura da Caltagirone , dopo aver gustato i piaceri miserabili del mondo , CHIAMATO DA DIO A VITA PENITENTE E CRISTIANA , SI ARRUOLO’ ALLA CAPPUCCINA MILIZIA NEL CONVENTO di quella città , e fu fermo nel praticare con animo generoso TUTTE LE AUSTERITA’ dell’Ordine .
Visse con GRANDE ESEMPLARITA’ DI COSTUMI , e dopo la morte OPERO’ MERAVIGLIE AL SOLO TOCCARSI DELLE SUE RELIQUIE .
Padre Arcangelo Adamo o Mondaneo , pure da Caltagirone , fu ECCELLENTE ORATORE e più volte Definitore e morì con FAMA di SANTITA’ nel 1592 .
Dopo due anni un suo compagno di Patria , di Religione e di SUBLIMI VIRTU’ , il Padre Ludovico Perremuto , lasciò questo mortal Pellegrinaggio e VOLO’ AI PREMI ETERNI .
Fra Silvestro Zaccarello Liaco D’Agira fu DOTATO DI EROICHE VIRTU’ .
Meno vita AUSTERISSIMA in Roma , dove pure morì intorno l’anno 1600 .
Ivi vi trova seppellito il suo Corpo ; nel Conveto però di San Filippo si conservava un suo FAZOLETTO CON QUALCHE ALTRA RELIQUIA .

Ad onta delle nostre ricerche non abbiamo potuto attingere NOTIZIE di altri Padri e Fratelli DEGNI DI MEMORIA .








































                                                                               FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                         Pax et Bonum

                                                            Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                    Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIARCUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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venerdì 13 luglio 2012

FRA STEFANO DA CHIARAMONTE GULFI LAICO CAPPUCINO .

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


“ FRA STEFANO DA CHIARAMONTE LAICO CAPPUCCINO ”

L’ultimo Frate della Provincia di Siracusa ricordato negli Annali dell’Ordine prima di chiudersi il secolo XVI fu il Laico Fra Stefano da Chiaramonte , UOMO , dice il Boverio , DI VITA AUSTERISSIMA E DI VIRTU’ EMINENTE , AL PARI DEI MOLTI E DEI PRIMI CHE FIORIRONO IN QUELLA PROVINCIA MADRE FECONDISSIMA DI PERFETTI RELIGIOSI .
Nulla sappiamo de’ suoi parenti , dell’anno della sua nascita , della sua educazione e conversazione nel secolo , solo ci è dato conoscere che egli fu accettato come Frate Laico nell’Ordine nostro , quando il Convento era ancora in Gulfi , e in Chiaramonte esisteva un Ospizio , detto infermeria , ove andavano a curarsi i Religiosi ammalati , lasciata a questo scopo
da un BUON SACERDOTE .
Entrato nella nostra AUSTERA RELIGIONE col SANTO FINE DI SERVIRE PIU’ FEDELMENTE A DIO e di assicurarsi
l’ETERNA SALVEZZA , si diede a praticare una vita rigida e mortificata , COME ERA quella dei nostri primi Religiosi , tra i quali però gradatamente si DISTINSE .
Domava infatti la carne con aspro e continuo cilizio , con lunghe veglie , con rigorosi digiuni , spesso poco pane ed acqua , e col dormire poche ore su nude tavole , impiegando il resto della notte in FERVOROSE ORAZIONI .
Così estenuando il suo corpo , rinvigoriva lo spirito , che ad ogni istante si trovava pronto all’ESERCIZIO DELLE VIRTU’ .
Si mostrava nemico dell’ozio e della tiepidezza , onde passava sempre i giorni nella fatica , che la Natura e la Religione IMPONGONO , e nel fervore dello spirito che gli rendeva ogni difficoltà leggera e soave ogni pena .
Era amante del SILENZIO , della solitudine , della PREGHIERA , della DEVOZIONE AL SS. SACRAMENTO , ALL’IMMACOLATA VERGINE , AL PADRE SAN FRANCESCO ed esecutore fedele dei VOTI PROFESSATI , talché il suo Religioso COMPORTAMENTO SERVIVA DI GRANDE EDIFICAZIONE al popolo e a tutta la Provincia ,
CHE IN LUI VEDEVA RIVIVERE IL POVERELLO D’ASSISI .
Dopo un lungo esercizio di meravigliose Virtù praticate dovunque era mandato dai Superiori , venne colpito di mortale infermità e si ridusse al termine della vita nell’Ospizio della sua Patria , dove dal vicino Convento di Gulfi per curarsi era stato condotto .
Molti Rapiti dalla sua fama e dalla fragranza della sua vita INTEGRA e PENITENTE si portarono a visitarlo per Raccomandarsi alle sue Orazioni , e fra gli altri vi andò un certo Giacomo suo cugino , AL QUALE DOMANDO’ COME SE LA PASSASSE COL SIGNORE .
Rispose che era stato affetto da febbre , ma che in quel momento stava bene .
NON TI DOMANDO , RIPRESE IL SERVO DI DIO , COME STAI NELLA SALUTE DEL CORPO MA SEBBENE IN QUELLA DELL’ANIMA .
<< SAPPI INTANTO CHE NELLA PROSSIMA FESTA DI SAN SEBASTIANO TU MORIRAI ; PREPARATI DUNQUE , AFFINCHE’ NON TI COLGA ALL’IMPROVVISO QUEL TERRIBILE MOMENTO , DA CUI DIPENDE L’UMANITA’ >>.
<< Giacomo era uomo gioviale ed allegro che , sebbene non prestasse in tutto fede a quanto GLI ANNUNZIAVA FRA STEFANO , pure a quelle PAROLE si RACCOLSE IN GRAVI PENSIERI , SI ACCOSTO’ AI SACRAMENTI , COMINCIO’ UN TENOR DI VITA PIU’ DEVOTA E CRISTIANA , E NEL GIORNO PREDETTO DAL BUON FRATE PASSO’ ALL’ALTRO MONDO >> .
A un suo nipote gravemente ammalato fece sentire CHE NON MORIVA DI QUELLA INFERMITA’ , MA DI UN’ALTRA E NEL TALE GIORNO , CHE GLI SIGNIFICO’ . COME INFATTI AVVENNE .
AVVISO’ I FRATI DEL DI’ E DELL’ORA IN CUI EGLI STESSO DOVEVA LASCIARE questo misero mondo . CIO’ PUNTUALMENTE SI AVVERO’ , ONDE CHE EGLI GODEVA DELLO SPIRITO DELLA PREDIZIONE .
La sua Morte Preziosa , come SANTA era STATA la sua VITA , senza quei rimorsi che tormentano i colpevoli , ricevuta con pace e rassegnazione dopo di essere stato RINVIGORITO DAI SACRAMENTI , è notata nel NECROLOGICO di quel Convento e dall’Annalista predetto nel 1594 .
Una donna agonizzante , RACCONTA LO STESSO SCRITTORE , PER I MERITI E L’INTERCESSIONE DI FRA STEFANO A CUI SI ERA RACCOMANDATA , E CHE DOPO LA MORTE L’ERA COMPARSO , OTTENNE DI ESSERE GUARITA E RICHIAMATA A PERFETTA SALUTE , ED ALTRI INFERMI AVEVANO RIACQUISTATO FORZA E VIGORE PER AVER TOCCATO UN PEZZETTO DI MANTELLO DI QUESTO
<< SANTO RELIGIOSO >> .


                                                                              FINE

                                                                         LAUS DEO

                                                                       Pax et Bonum


                                                         Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                  Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


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mercoledì 11 luglio 2012

IL M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D'AGIRA PROVINCIALE CAPPUCCINO .

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ IL M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D’AGIRA PROVINCIALE CAPPUCCINO ”

Ebbe i Natali da onesta famiglia . Negli albori di sua vita , si manifestava in lui SEGNI evidenti di NON comune VIRTU’ .
Non aveva toccato i due lustri ( un lustro equivale a 5 anni ) , e già cominciava a macerar a con digiuni e cilizi la INNOCENTE SUA CARNE , ad assistere con gran sentimento di PIETA’ agli UFFICI DIVINI ,
a cercare solitari luoghi per NUTRIRSI del DOLCE PASCOLO DELL’ORAZIONE ,
a sciogliere la CASTA lingua in CANTICI e discorsi SPIRITUALI , che infiammavano i cuori di chi aveva la sorte di udirlo .
Mentr’egli si studiava a progredire nel BENE incominciato , il demonio , nemico di ogni OPERA SANTA , tentava con mille artifizi di distrarlo .
Ma nulla temendo il generoso garzone per resistergli con maggiore energia si DISTACCO’ da ogni cosa terrena , DISTRIBUI’ AI POVERI TUTTI I BENI CHE GLI APPARTENEVANO PER LA CONSEGUITA EREDITA’ DELLA DILETTA SUA MADRE , di cui fu orbato quanto aveva sedici anni , VESTI’ L’ABITO DEL POVERELLO D’ASSISI NELL’ORDINE DEI CAPPUCCINI e , trattenuto il nome di Sebastiano che gli era stato imposto nel BATTESIMO , COLL’INTERCESSIONE DI QUESTO GLORIOSO MARTIRE ROMANO CONSEGUI’ DAL SIGNORE FORZA E CORAGGIO PER DEBELLARE TUTTI GLI avversari DELLA SUA ETERNA SALUTE .
Entrata nella Serafica Religione si Fortificò meglio in ogni più bella virtù , e resistette con sì invincibile fortezza a tutti i vizi , che poteva ben GLORIARSI DI ESSERE USCITO SEMPRE VITTORIOSO dalle maligne arti infernali .
L’impareggiabile DONO DELLA VERGINITA’ CHE CUSTODIVA SEMPRE ILLIBATA , GLI TRALUCEVA MIRABILMENTE NEL VOLTO , NEGLI OCCHI , NELLE PAROLE E NELL’ONESTA COMPOSIZIONE DI TUTTO IL CORPO ; e l’umiltà , la sottomissione , il disprezzo di tutte le cose caduche lo rendevano innanzi a tutti , Religiosi e Secolari , MODELLO DI ALTISSIMA PERFEZIONE .
Ordinato Sacerdote , ben comprese l’Alta Missione che gli era stata affidata per promuovere la GLORIA DI DIO , oltraggiato in ogni tempo dalla malizia umana ,
e PROCURARE la SALVEZZA
delle anime ricomprate col SANGUE PREZIOSO DI CRISTO ;
onde trasportato dall’Energia del suo Zelo si mise ad affrontare , con acceso fervore di spirito e con ogni grave fatica di anima o di corpo , l’iniquità .
PREDICAVA senza risparmiarsi , come San Bernardino da Siena e un Beato Giacomo della Marca , nelle Chiese , nelle piazze , nelle vie e dovunque vedeva gruppi di persone , cui ritirava spesso colla sua ardente PAROLA da traviamenti della vita lubrica , dagli inganni dell’antico serpente , dalle turpi superstizioni , dai giuochi e dai discorsi non onesti .
DEVOTISSIMO DELLA PASSIONE DEL SALVATORE , cercò sempre di infondere nei cuori degli ascoltanti il più vivo sentimento di compassione , traendo dai loro occhi lagrime di vero dolore , con lunghi e FERVOSI SERMONI .
Ottenne quindi stabilire in Noto una CONGREGAZIONE che aveva lo scopo di far suonare in ogni venerdì all’ora ventuna tutte le campane della città per dar
SEGNO DELLA PREGHIERA IN MEMORIA DELLA MORTE DEL CROCIFISSO .
Questa Devozione , ACCETTA A DIO E POI DIFFUSA IN TUTTA LA SICILIA , FU SEGNALATA CON UN PRODIGIO ; in un venerdì all’ora stabilita , s’intesero , come al solito , tutte le campane insieme a quella della CHIESA DEL CROCIFISSO DOVE MANCAVA PERSONA PER SUONARLE .
Per la SUA RARA PIETA’ , prudenza e zelo della regolare osservanza , fu Eletto Guardiano di vari Conventi , Definitore , Custode , e il 22 Aprile 1580 Provinciale Ministro nel Capitolo di Modica ; nella quale Carica fu confermato l’anno seguente il 21 Gennaio nel capitolo di Noto , e poi il 31 Agosto del 1582 in quello di Licodia , presieduto dal Generale Padre Giammaria da Tusa .
La su ardente CARITA’ lo spingeva di continuo ad IMITAR quella che EBBE IL FIGLIUOLO DI DIO verso di noi , e desiderava ardentemente di portarsi a PREDICARLO tra gli infedeli , di spargere il suo sangue e di OFFRIRE la sua vita a crudeli MARTIRII per la salute del prossimo .
Manifestò quindi questo suo desiderio al Vicario Generale Padre Girolamo da Monte Fiore , il quale per giusti motivi si rifiutò di soddisfare ai VOTI del Fervido Religioso . Questi si rassegnò , ma non a restar privo d’ogni sorta di MARTIRIO , mentre si trovava nel Convento di Piazza Armerina , Pregò il Signore a Concedergliene il merito col fargli soffrire qualche dolorosa malattia .
Fu esaudito , e quindi assoggettato ad una LEBBRA così molesta , che lo afflisse orribilmente per un anno e mezzo . La sopportò con indicibile pazienza , sfogando intanto il suo cuore in CANTICI DI RINGRAZIAMENTI E DI LODI , e accettandola per MARTIRIO tanto più doloroso , quanto più lungo .
Per consiglio dei medici di Piazza Armerina fu trasportato in lettiga in San Filippo sua Patria , ove fu ACCOLTO CON GRANDE ENTUSIASMO dai concittadini , ai quali , fattosi portare in Chiesa , che per la grave età e le molte sofferenze non poteva a piedi camminare , tenne un COMMOVENTE DISCORSO che li mosse alle lagrime .
Poscia condotto all’infermeria dei Frati , fu assalito da altri mali violenti , che erano indizio della vicina sua morte .
Il giorno che la precedette chiamò a sé Fra Illuminato da ivi , che aveva servito CON MOLTA CARITA’ nella lunga e fastidiosa malattia , e con PAROLE piene di riconoscenza GLI DOMANDO’ PERDONO degli incomodi che gli aveva cagionati , lo ringraziò di tutto cuore delle amorose cure proferitegli , AUGURANDOGLI copiosa ricompensa dalla MISERICORDIA DEL SIGNORE .
Indi raccoltosi nel CUOR DOLCISSIMO DI GESU’ e CONFORTATO dai DIVINI SACRAMENTI , il dì seguente nell’ora da lui predetta , si ADDORMENTO’ NEL SIGNORE . ERA LA FESTA DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA DELL’ANNO 1583 .
Appena si divulgò la notizia della SUA MORTE , fu tale il concorso dei fedeli all’infermeria che sembrava spopolarsi la città . Tutti gareggiavano per avvicinarsi alla bara , ove era esposto il CADAVERE DEL PADRE SEBASTIANO , per baciagli le mani e i piedi , e si sentiva fortunato chi poteva arrivare al possesso di qualche RELIQUIA dell’ABITO o di altro .
Di là fu trasportato con GRAN SEGUITO di signori e di popolo , che lo accompagnavano con molte lacrime , alla Chiesa del Convento , distante dalla città circa un miglio , di cui il M. R. P. SEBASTIANO DA SAN FILIPPO D’AGIRA , EBBE ONORATA SEPOLTURA .


                                                                                         FINE

                                                                                    LAUS DEO .

                                                                                  Pax et Bonum


                                                                   Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                           Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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sabato 7 luglio 2012

FRA VITO DA RAGUSA LAICO CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ FRA VITO DA RAGUSA LAICO CAPPUCCINO ”

Sortì Fra Vito i Natali di Onesta e Religiosa Famiglia in Ragusa , oggi detta Inferiore , ed ebbe nel Battesimo
il nome di Antonino .
Nella fanciullezza , non curando i soliti puerili trastulli , con somma attenzione si diede allo studio della PIETA’ ; onde cresciuto negli anni , mentre serviva al padre nei lavori campestri nel corso del giorno , passava poi le notti nella soave CONTEMPLAZIONE DELLE DIVINE COSE
in una Chiesuola detta MADONNA DEL MONTE , ove portavasi così di nascosto , che nessuno se ne poteva accorgere .
Nel quarto lustro della sua età ( 20 anni ) abbandonò la famiglia e i campi , e ,
per SEGUIRE LA CELESTE ISPIRAZIONE che lo CHIAMAVA ALLA VITA RELIGIOSA ,
entrò con animo lieto NELL’ORDINE AUSTERO DEI CAPPUCCINI ,
ove a PASSI DA GIGANTE PERCOSSE LA VIA DELLA PERFEZIONE SERAFICA , lasciando , ovunque si fosse portato di Famiglia , SOAVE FRAGRANZA DELLE SUE VIRTU’ .
IMITATORE ASSIDUO DEL SANTO PATRIARCA ne ricopiò in sé
lo SPIRITO DI PENITENZA , onde portava sotto una rozza e vecchia Tonaca
un ASPRO CILIZIO , castigava l’insolenza della carne con severi digiuni , privavasi d’ogni cibo in tutti i venerdì ,
E IN MEMORIA DELLA PASSIONE DOLOROSA DEL FIGLIUOLO DI DIO , TENEVA IN CELLA UNA CORONA DI ACUTE SPINE , CHE IN QUEI GIORNI SI METTEVA IN CAPO E CALCAVA FORTEMENTE COLLE MANI , SENZA CHE ALCUNO SE NE FOSSE ACCORTO .
Per custodire gelosamente il BEL GIGLIO DELLA PUREZZA adoperava con esatta premura tutti i mezzi Consigliati dai MAESTRI della VITA SPIRITUALE , fuga delle occasioni pericolose , Fervente PREGHIERA , frequenza dei SACRAMENTI , DEVOZIONE A MARIA , modestia degli occhi , sottomissione dei sensi alla ragione .
Eppure vi fu tempo in cui si accese in lui sì viva la turpe passione della libidine che egli , per riuscirne vittorioso , nella rigida stagione d’inverno si gettava nel bagno di acqua fredda .

Le virtù che in lui risplendevano , erano la semplicità dei modi e la retta intenzione di OPERARE e SOFFRIRE PER DIO , l’esteriore compostezza ed una perfetta regolarità di costumi , lo Spirito di Orazione e di Contemplazione , la povertà di Affetto e di effetto e soprattutto un’UBBIDIENZA sì pronte , sì ilare , sì estesa di cui IDDIO CON UN MIRACOLO VOLLE MANIFESTARE L’ECCELLENZA E LA PERFEZIONE .
Si leggeva una volta a mensa nel refettorio del Convento di Tortorici , dove egli allora si trovava , che un Monaco di Santa Vita per COMANDO di un Abate gettò un vaso fittile pieno di olio dalla finestra , e che in prova dell’Umile Sottomissione né il vaso si era rotto , né l’olio versato .
A questa lettura il Guardiano , che ben CONOSCEVA la SANTITA’ di Fra Vito ,
ne volle fare PROVA davanti agli altri Frati e gli disse :
<< Fra Vito , se io vi COMANDASSI DI FAR LO STESSO , SARESTE PRONTO AD UBBIDIRE ? A cui il Devoto Laico : SON PRONTO , rispose senza alcuna esitazione , A FAR QUELLO CHE MI VERRA’ IMPOSTO ! IDDIO che ha OPERATO TAL MIRACOLO nel passato , LO PUO’ OPERARE , VOLENDO , ancora oggi . E COSI’ AVVENNE DOPO CHE EGLI EBBE L’ORDINE DEL SUPERIORE >> .
Meraviglioso fu in lui fu il DONO DELL’ESTASI , per cui fu visto più volte sollevato da terra , mentre Orava sia in Cella che in Chiesa .
In un giorno della PENTECOSTE , CONTEMPLANDO questo ALTISSIMO MISTERO , fu visto da molti ELEVATO IN ARIA e CIRCONDATO da LUCE SMAGLIANTE .
Nel Convento di Palermo , Pregando nella sua Stanza , venne INNALZATO fino al soffitto ,
mentre la testa era attorniata di FULGIDA LUCE che , al dire di lui stesso significava la chiara cognizione di sé CONFERITAGLI IN QUELL’ISTANTE DA DIO .

ASSISTENDO CON GLI ALTRI FRATI ALLA MESSA CONVENTUALE , QUANDO IL SACERDOTE SOLLEVO’ “ L’OSTIA CONSACRATA ” PER L’ADORAZIONE DEI FEDELI EGLI FU VISTO RAPITO DAI SENSI IN UNA BEATA ESTASI .
Nel Convento di Modica , quando Fra Vito si trovava ammalato , l’infermiere una notte aprì l’uscio della cella , e lo trovò SOLLEVATO dal letto e in Contemplazione .
Questi RAPIMENTI non solo in lui si avveravano in corso dell’Orazione , ma anche quando parlava o sentiva parlare delle COSE DIVINE , di cui egli , quantunque PRIVO DI LETTERE , discorreva a meraviglia da PROFONDO TEOLOGO .
Oltre di ciò fruì del DONO DELLE CELESTI VISIONI e di PREDIZIONI DI COSE FUTURE .
Il Maestro dei Novizi , il M. R. P. Arcangelo da Caltagirone , nel Convento di Modica temeva dell’ammissione di un Novizio alla Professione , onde confidò nella determinazione e nei consigli di Fra Vito ,
il quale postosi in ORAZIONE SENTI’ DALLA BEATA VERGINE che quell’alunno sarebbe stato nella Religione di GRANDE VIRTU’ e di molta edificazione al prossimo .
Quanto egli disse , PUNTUALMENTE SI AVVERO’ .
Nulla diciamo di MOLTI MIRACOLI OPERATI DA LUI IN VITA , e chi vuole può leggere negli ANNALI DELL’ORDINE , né della STUPENDA VISIONE DELLA CELESTE GERUSALEMME , PER CUI VIDE QUELLA CITTA’ COME SAN GIOVANNI LA DESCRIVE NELLA SUA APOCALISSE al cap. 21 , né delle APPARIZIONI DELLA GRAN MADRE DI DIO , DI ANGELI E DI SANTI DA LUI GODUTE ,
solo aggiungiamo che egli si avvicinava a 70 anni , dei quali 50 di Religione ,
e intanto con l’indebolirsi delle forze invece di RALLENTARE LE AUSTERITA’ sostenute con perseveranza nella sua vita , le aumentava con Energico Zelo , quasi che allora cominciasse .
Collocato di famiglia nel Convento di Licodia si infermò gravemente .
Molte erano le visite degli ammiratori delle sue Eroiche Virtù .
Andò pure a visitarlo il nobile Francesco Marchese di Licodia e Principe di Butera , che lo teneva in GRANDE VENERAZIONE ; il quale accorgendosi delle molte sofferenze dell’ammalato , con parole di familiarità e di piacevolezza
lo ESORTO’ A SOFFRIRE PAZIENTEMENTE le molestie del male che l’opprimeva .
Fra Vito rispose con volto sereno e gioviale :
<< Qual cagione ho io di dolermi e attristarmi , se già si avvicina la fine dei miei dolori e delle mie tristezze e il principio delle gioie e delle Allegrezze Eterne ? Io rendo anzi grazie al mio Signore , perché si degna di usare a me Misericordia col liberarmi dai legami del corpo , e aspetto che spunti finalmente per me l’Alba Preziosa del Giorno Sempre Felice ,
che non avrà Tramonto >> .

Dopo lunga malattia sostenuta con perfetta rassegnazione , serenità di mente e alacrità di animo , lasiando a’ suoi Frati ESEMPI PRECLARISSIMI DI RARE VIRTU’ , spirò negli AMPLESSI DEL SIGNORE ALL’AVE MARIA DELL’OTTAVA DELLA SOLENNITA’ DEL PATRIARCA SAN FRANCESCO 1582 .
Nel giorno seguente fu portato il cadavere in Chiesa ,
e mentre gli si CANTAVA L’UFFICIO DEI MORTI , Dorotea Barresi moglie di Giovanni Branciforte venne GUARITA da una fistola nel seno .
Altri avvenimenti PRODIGIOSI furono quindi OPERATI , specialmente quando alcuni anni fu trasferita la sua Salma in un Sepolcro nuovo , fatto per lui solo nella Sagrestia .


                                                                                            FINE

                                                                                        LAUS DEO .

                                                                                      Pax et Bonum


                                                                       Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                                Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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mercoledì 4 luglio 2012

FRA GERVASIO DA RAGUSA LAICO CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

“ FRA GERVASIO DA RAGUSA LAICO CAPPUCCINO ”

Nell’anno medesimo andava a ricevere in Cielo la CORONA de’ suoi MERITI
il Buon Frate di Ragusa detto Gervasio ,
la cui vita distesamente è registrata dal M. R. P. Zaccaria Boverio , quale io qui brevemente descrivo .
Da umili ed onesti parenti egli nacque ed ebbe nel Battesimo il nome di Giovanni , del qual SANTO PRECURSORE RICOPIO’ in sé stesso la vita di PENITENZA , crescendo coll’età nel servizio delle più ELETTE VIRTU’ .
Ancora fanciullo provava indicibile GAUDIO in VISITARE le Chiese
e STARVI molte ore in SANTE MEDITAZIONI .
Quasi ogni notte partiva dalla sua casa per portarsi
ad ONORARE LA BEATA VERGINE MARIA
in una Cappelletta distante città circa due miglia , e all’albeggiare tornava devoto al campestre lavoro .
Sin d’allora FLAGELLAVA IL SUO CORPO INNOCENTE con digiuni continui e con SANGUINOSE DISCIPLINE , e da tutti AMMIRAVASI E PROPONEVASI agli altri come SPECCHIO ed ESEMPIO di PUREZZA e di PENITENZA .
Fornito del più NOBILE CORREDO di tante VIRTU’ , nell’anno 20 di sua età , ABBANDONO’ il mondo senza che ne fosse stato CONTAMINATO , e VESTI’ L’ABITO DEI CAPPUCCINI ,
che da poco tempo si erano introdotti in quella città .
Sotto una tal DIVISA si prefisse di continuare con maggiore alacrità e zelo l’aspra guerra contro tutti i vizi che aveva cominciato nel secolo con sì felice successo .
Si CINSE QUINDI DI CILIZIO CHE PORTO’ PER TUTTA LA VITA , tolse agli occhi suoi il superfluo , anzi tante volte necessario sonno , contentandosi di prenderne solo due ore la notte , e riposando sempre su NUDE TAVOLE , per passare le altre ore in DOLCE CONTEMPLAZIONE .
Il suo Digiunare era CONTINUO , e cibavasi di solo PANE E ACQUA nelle QUARESIME E VIGILIE , sì di Precetto come DEVOZIONE .
Coll’avanzarsi degli anni AUMENTAVA sempre i rigori , ritrovando nuovi artifizi per RENDERE SOTTOMESSA la carne all’AUTORITA’ DELLO SPIRITO .
Reputava perduto quel tempo che non impiegava in Spirituali e Materiali Esercizi , onde il suo UNICO DILETTO era di starsi o in ORAZIONE o in lavori , sotto la DIREZIONE DELL’UBBIDIENZA DEI SUPERIORI .

L’abnegazione della sua volontà era tale da VENIR CORONATA CON SINGOLARI PRODIGI .
Trovavasi egli una volta ad innaffiar l’orto del Patrio Convento , quando intese la voce del Guardiano che a sé lo chiamava .
L’Ubbidiente Frate all’istante piantò la zappa nell’acquedotto per non scorrere le acque , che avrebbero facilmente dato il guasto alle piante e alle semenze ,
e quella CREATURA IRRAGIONEVOLE , quasi anch’essa volesse OBBEDIRE alla Voce del Superiore , ASPETTO’ SENZA SCORRER PIO’ OLTRE , il ritorno di Fra Gervasio per ripigliare l’ordinario suo corso .

Non solo questo , ma altri MIRACOLI ANCORA FURONO OPERATI DAL FEDELE SERVO DI DIO .
Molti infermi difatti da lui FURON GUARITI COL SOLO SEGNO DELLA CROCE .
Trovandosi in Palermo RISANO’ UN FANCIULLO AFFETTO NELLA GAMBA DA UNA PIAGA , CHE RIGUARDAVASI INCURABILE .
Nella medesima città SALVO’ LA VITA DI UN CAPITANO FERITO MORTALMENTE DI LANCIA ;
RESTITUI’ LA SALUTE AD UN SIGNORE , PER CUI FUNERALI TUTTO ERA APPARECCHIATO ;
LIBERO’ UNA POVERA DONNA TORMENTATA DAI DOLORI DI UN PARTO DIFFICILE ;
E RESTITUI’ LA VITA AD UN CONTADINO CHE DISGRAZIATAMENTE ERA MORTO IN CAMPAGNA .

Il demonio vedendo il GRAN FRUTTO che RICAVAVA Fra Gervasio dall’Orazione , IN PREMIO DELLA QUALE GLI AVEVA CONCESSO IDDIO TANTI DONI PREZIOSI , si studiò con infernali stratagemmi a distoglierlo , or coll’eccitare insolito rumore nel tempo che l’umile Frate PREGAVA o col batterlo furiosamente , ora col precipitarlo per le scale ed ora col comparirgli in mostruosa figura .
L’UOMO del SIGNORE però COMBATTEVA da PRODE contro il nemico ; più si rinvigoriva ed esercitava nella virtù , e PIU’ SI UNIVA AL SOMMO BENE ,
che in questa guerra non solo NON lo ABBANDONAVA ,
ma anzi gli CONFERIVA MAGGIOR FORZA E CERTE SPIRITUALI CONSOLAZIONI , che sempre meglio lo incoraggiavano a LOTTARE , e di tanto in tanto AVEVA CELESTI VISIONI DELLA VERGINE MARIA , DEL SERAFICO PATRIARCA SAN FRANCESCO E DI ALTRI COMPRENSORI BEATI .
Per questa VITA MERAVIGLIOSA i cittadini di Palermo lo colmavano di lodi e di onori , chiamandolo IL SANTO ;
ma Fra Gervasio per la sua profonda umiltà abborrendo come peste gli encomi del popolo , ottenuta segretamente l’Ubbidienza del Provinciale , di notte tempo abbandonò quella città e si ritirò in Siracusa , dove continuando lo stesso tenor di vita , dopo alquanti anni completò il corso de’ suoi giorni , onusto di Virtù e di Meriti e ricevuti i Religiosi Conforti , lasciò questa terra , luogo di lotte , di fatiche e di miserie , e volò nel REGNO BEATO A RICEVERE L’IMMARCESCIBILE CORONA DELLA GLORIA .
Nell’ora stessa della felice sua morte un Frate , non poco distante , vide una turbe di CELESTI ABITATORI e Fra Gervasio Ornato di Candida ricchissima veste .

Precedeva un CORO DI ANGELI e poi un altro di BEATI CAPPUCCINI
che INNEGGIAVANO AL SOMMO IDDIO ,
e con soavi concenti formavano una lieta melodia .
In ultimo vedevasi Fra Gervasio PORTANTE UNA ZAPPA D’ORO CHE ERA IL SEGNO DEL MIRACOLO ,
con cui IDDIO AVEVA VOLUTO DISTINGUERLO .
MOLTE GRAZIE , mercé la sua valevole INTERCESSIONE ,
FURONO DALL’ALTISSIMO CONCESSE ai Devoti di questo Santo Religioso ,
la cui MEMORIA RIMANE IMPERITURA IN RAGUSA sua patria e in tutta la Provincia , che si PREGIA del suo Nome .


                                                                                                   FINE

                                                                                             LAUS  DEO .

                                                                                           Pax et Bonum
                                                                                          


                                                                           Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                                    Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTA E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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lunedì 2 luglio 2012

FRA ANTONIO DA PIAZZA ARMERINA E I P. PROVINCIALI GIOVANNI DA GIARRATANA E LUDOVICO DA NOTO , CAPPUCCINI .

( Nostra Signora del Sacro Cuore , trovasi nel Serafico Convento di Sortino - SR )

FRA ANTONIO DA PIAZZA ARMERINA E I PADRI PROVINCIALI , GIOVANNI DA GIARRATANA E LUDOVICO DA NOTO , CAPPUCCINI .

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


“ FRA ANTONIO DA PIAZZA ARMERINA LAICO CAPPUCCINO ”

Nel 1568 troviamo registrata la preziosa morte di questo SERVO DI DIO ,
che in vita si DISTINSE
IN OGNI CRISTIANA VIRTU’
E PER ZELO DI REGOLAR VIRTU’ DISCIPLINA .
Egli aveva trascorsi molti anni nell’Ordine Cappuccino con profonda umiltà ,
studio di Orazione , modestia di portamento e PENITENZA continua ;
ERA STATO DA DIO IMPREZIOSITO DI MOLTI DONI , E DELLA VERGINE MARIA ONORATO DI CELESTI VISIONI , quando fu colpito di mortale infermità .
Allora era morto in quel Convento di Piazza Armerina il Guardiano per nome
Padre Angelico , e già si portava a sepoltura il suo cadavere , onde Fra Antonio , prevedendo vicina la sua morte :
“ VATTENE FELICE , esclamò , PADRE MIO CHE NEL TERMINE DI OTTO GIORNI IO TUO FIGLIO E COMPAGNO ,
TI SEGUIRO’ ” .
All’ottavo giorno lo tentarono i maligni spiriti , comparendogli in varie orribili forme , di sgomentarlo ; ma egli chiudendo gli occhi e coprendosi il volto con entrambe le mani :
“ PARTITE , gridava , spiriti infernali , POICHE’ PER MISERICORDIA DEL SIGNORE NON TROVERETE IN ME CHE RUBARE ” .
Dopo un’ora di combattimento , vinti i nemici della sua ETERNA SALVEZZA ,
e sorridente fissate le moribonde pupille nella VERGINE ,
CHE SI ERA COMPIACIUTA APPARIRGLI PER SOMMINISTRARGLI CORAGGIO E FIDUCIA le disse :
“ VI RENDO GRAZIE , O GLORIOSA MADRE DI DIO E MADRE MIA ,
CHE VI DEGNATE DI COMPARIRE A ME INDEGNO VOSTRO SERVO ,
E M’INVITATE ALLA GLORIA DEL VOSTRO SS. FIGLIO ” .
Ciò detto , rese il suo SPIRITO al CREATORE .

                                                                                              *  *  *


“ IL M. R. P. GIOVANNI DA GIARRATANA PROVINCIALE CAPPUCCINO ”

Giarratana è un piccolo ma antico paese nella Prov. E Diocesi di Ragusa .
Non vi è stato mai nostro Convento , onde dobbiam supporre che il Padre Giovanni sia stato ricevuto all’Ordine dei Cappuccini in uno di quelli più vicini , come di Vizzini , di Chiaramonte o di Ragusa che allora esistevano nei dintorni .
L’essere stato poi questo Frate Eletto MODERATORE
in tutta la nostra SERAFICA PROVINCIA di SICILIA in quei tempi Primitivi dell’Ordine Cappuccino , in cui vi era GRAN PIETA’ e PIU’ FERVIDA OSSERVANZA , è PROVE della sua VIRTU’ e del RIGORE della sua vita .
Sappiamo infatti da Rocco Pirro che egli fu BANDITORE ZELANTISSIMO DELLA DIVINA PAROLA , e che GOVERNO’ LA PROVINCIA DI SICILIA CON PRUDENZA E ZELO DELLA REGOLARE OSSERVANZA . ( Fr. Joannes a Jerratana Sacerdos et Divini Verbi praeco magni nominis totam Siculam Provinciam prudentissime maxmoque observantiae zelo moderatus fuerat .
Not. Sec. Eccl. Syrac. ) .

Fra gli altri DONI IL SIGNORE GLI CONCESSE QUELLO DELLA PROFEZIA ;
ai suoi Frati infatti egli il dì in cui sarebbe morto , dicendo :
“ IL GIORNO DI SAN GIOVANNI FU QUELLO IN CUI NACQUI IN QUESTO MONDO E RINACQUI ALLA GRAZIA MEDIANTE IL BATTESIMO , LO STESSO SARA’ QUELLO CHE TOLTOMI A VOI , MI RITORNERA’ AL SIGNORE ” .
E infatti nella FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DEL 1570 VOLO’
AL PREMIO ETERNO .
La sua morte avvenne nel nostro CONVENTO DI SIRACUSA .

                                                                                              *  *  *


“ IL M. R. P. LUDOVICO DA NOTO PROVINCIALE CAPPUCCINO ”

Questo RISPETTABILE Padre cresciuto
sotto L’OMBRA BENEFICA DELLA SERAFICA RELIGIONE ,
per i suoi singolari meriti , che a DIO e agli uomini lo RESERO CARO ed AMABILE , fu ELEVATO ALLA CARICA DI MODERATORE IN TUTTA LA SICOLA PROVINCIA prima che si fosse divisa in tre .
Era uomo di PROFONDA UMILTA’ , integrità di costumi , AUSTERITA’ DI VITA , INDEFESSA ORAZIONE E D’OGNI PIU’ ELETTA VIRTU’ ,
degno perciò di PERPETUA MEMORIA ,
di tutti VENERATO IN VITA COME UN SANTO .
Teneva sempre occupata la mente nelle DIVINE cose , e quando conversava con gli uomini per compiere il suo UFFICIO non CESSAVA DI STARSI UNITO CON LA MENTE E IL CUORE A DIO .
Stimava di non potersi trovare oggetto più misero e degradato dell’uomo ozioso , inutile a sé e agli altri e spesso nocivo , onde al riposo della mente Contemplatrice , accoppiava il lavoro delle mani ad IMITAZIONE DELL’APOSTOLO E DI ALTRI SANTI che si RESERO CELEBRI nella CHIESA .
INSEGNAVA PIU’ COI FATTI CHE COLLA DOTTRINA DI DOVERSI DOMARE LA PETULENZA DELLA CARNE RIBBELLE CON UNA ASSIDUA FATICA .
Per questo godendo di un tempo libero dalle ordinarie incombenze , vedevasi lavorare nell’orto e in altri umili UFFICI , frangendo con tali esercizi i moti disordinati del cuore .

Dopo lunga vita , CASTA SEMPRE , PENITENTE , ESEMPLARE ED OPEROSA , terminò il Pace i suoi giorni nel Convento di Siracusa ,
e PASSO’ ALL’ETERNO RIPOSO nel 1574 .


                                                                                                 FINE

                                                                                            LAUS DEO .

                                                                                          Pax et Bonum


                                                                           Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                                    Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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