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sabato 30 novembre 2013

IL SANTO PAPA PIO X , TERZIARIO CAPPUCCINO - PARTE OTTAVA .


IL SANTO PAPA
PIO X
TERZIARIO CAPPUCCINO
FAMA DI SANTITA’ . 
MIRACOLI . 

Questo capitolo è soltanto il riflesso delle voci che circolavano nel popolo , vivente ancora Pio X e più accentuatamente dopo la sua morte . Noi non facciamo altro che raccogliere queste voci come le abbiamo lette e sentite , senza aggiungere nulla di nostro e senza idea d’intralciare o anticipare le conclusioni del processo di Beatificazione che allo studio presso le supreme gerarchie della Chiesa .

< VOCE DI POPOLO > 
<< Il popolo è unanime nei suoi voti ma non sta a lui giudicare >> . Così chiude il Bazin il suo magistrale libro su Pio X . E noi ripigliamo queste parole sottoscrivendole pienamente . I giudizi degli uomini in questa materia valgono quello che valgono . Tuttavia , alcuni secondo la bocca da cui provengono , acquistano maggiore o minore autorità . Il Pastor , che aveva conosciuto Pio X molto da vicino , disse che chiunque lo avvicinava doveva avere la convinzione di trovarsi al cospetto d’un SANTO . 
La morte , che abbiamo narrata in altra parte di questo manuale , fu quella di un SANTO . Il più volte citato P. G. Albrecht ha scritto questa parole : << Con piena convinzione facciamo nostra la sentenza che all’annunzio della morte ( di Pio X ) venne pronunziata da molti : non mi meraviglierei affatto , se , a suo tempo , Pio X fosse innalzato all’onere degli altari . L’ Abate Pierami riferisce vari MIRACOLI , compiuti dal SANTO PAPA in vita e in morte .

< IL CONSOLE BELGA >
<< Il console belga Sig. Charles Dubbi - scrive l’Abate - da molto tempo soffriva gravemente per un’infezione in tutto il corpo di foruncoli di natura maligna . Egli ricorse a medici e aveva tentato tutti i rimedi per guarire , ma senza risultato . Anzi le sue condizioni andavano peggiorando . La mattina dell’8 Ottobre 1912 la signora Dubbi , non sapendo più a che appigliarsi e disperando di ogni rimedio umano , piena di fede ricorse a Pio X , il quale , richiesto del suo intervento , alzò gli occhi al cielo , pregò brevemente e quindi disse alla signora :  
- Sarà esaudita in quello che ha chiesto , fiducia , sempre fiducia in Dio e la benedisse .   
Tornata a casa piena di speranza , mentre la signora si disponeva a curare suo marito , trovò che questo era guarito completamente e istantaneamente .
<< In una pubblica udienza , concessa dal Papa . Era presente un uomo con un braccio completamente paralizzato . Invano aveva sperimentato gli aiuti dell’arte medica , invano si era recato a Lourdes per trovarvi salute . Ebbene infine la speranza di essere guarito da Pio X . Quando questi gli fu vicino , l’uomo gli si rivolse con fede e mostrandogli il braccio inerte : - Padre Santo , guaritemi , - supplicò . Il Papa sorridendo gli pose la mano sul braccio e quasi carezzandolo , ripetè tre volte : si , si , si .
In quello stesso momento un fremito di vita corse per il braccio , inerte che improvvisamente distese ripigliando i suoi liberi movimenti . Era guarito .

< LA PICCOLA FRANCESE > 
<< Una bambina di 11 anni , francese , era colpita fin dalla nascita , da paralisi in tutto il corpo e non poteva muoversi . I genitori la condussero a Roma , e , chiesta un’udienza , la presentarono al Santo Padre . Quando la giovinetta fu alla presenza del Pontefice , si sentì ISPIRATA a chiedergli la guarigione e il Papa , uditala , disse : - Che Iddio vi mandi tutto quello che desiderate . - In quell’istante un fremito corse per le sue membra e tosto si mise a camminare . 
ERA GUARITA .
Il Bazin , ci dà questo , raccontato in una maniera ammirabile : 
<< Quando il Sarto era Vescovo a Mantova , un giorno , trovandosi a Castiglion delle Stiviere , patria di San Luigi Gonzaga , fu condotto in casa dell’economo del collegio , dove aveva destinato. Lì in una culla c’era un bambino di tre anni , malato di febbre tifoidea che i genitori temevano di veder morire . Il Vescovo si accostò e disse al padre : - Non morirà , non morirà Luigi .

 < MISTERI DOLOROSI E MISTERI GAUDIOSI >
- Quindi , benedetto il bambino si ritirò . Il bambino , infatti , si rimise e i testimoni non gridarono al miracolo , ma molti dovettero pensare , come in altre circostanze , del tutto somiglianti , della vita di Pio X , che vi sono per il mondo dei misteri dolorosi e misteri gaudiosi >> . Una suora d’un Monastero di Roma - ancora vivente Pio X - era affetta da infermità , dai medici dichiarata inguaribile . Rassegnata alla sua morte ma tuttavia fidente nella virtù taumaturga del Santo Padre la monaca andò un giorno da una delle sorelle del Papa , forse sperando di ottenere , per questo mezzo , una udienza . La pia Sarto no le rifiutò i suoi buoni uffici ma lì per lì le diede una sottoveste usata dal Pontefice , che la suora gradì molto , portò al Monastero e la sera come una preziosa RELIQUIA si applicò sulla parte malata . MIRACOLO VERO , l’indomani la suora stava già meglio e in breve guarì completamente .

 < QUELLA SUORA E’ PIU’ BUONA DI ME >
Quando la cosa fu riferita a Pio X , Egli dapprima rimproverò dolcemente la sorella poi disse : - Se le cose stanno in quel modo , vuol dire che la suora è più buona di me . Questi sono alcuni dei Miracoli operati da Pio X in vita . E i MIRACOLATI son la vivi e sani per testimoniarli . Ma più ancora sono i MIRACOLI ottenuti , per INTERCESSIONE DI PIO X , dopo la sua morte .
<< Una bambina di tre anni , figlia di un ferroviere abitante a Roma , il 15 Aprile 1915 fu colpita da meningite che la ridusse agli estremi . Il medico disse alla madre : - Faccia tutto quello che può , ma faccia pur conto che la sua bambina sia già morta . - La povera madre , costernata , vedendo che non c’era più da sperare dall’opera umana , ricorse all’Intercessione di Pio X , facendo voto di andare in pellegrinaggio alla sua tomba e farvi celebrare una Messa . La figlia cominciò a migliorare e tre giorni dopo era fuori dal letto completamente guarita . << Il 6 Settembre 1915 la bambina Maria Zappino di San Sebastiano in Ispagna , trovandosi presso la nonna a Usurbil venne travolta sotto le ruote di un’un automobile e vi rimase come schiacciata . Le ruote del veicolo le erano passate sulla parte superiore della persona ed avevano fatto scempio specialmente della testa . I medici le riscontrarono gravi fratture alla base e in altre parte del cranio , molte ferite al cuoio capelluto e alla faccia , distorsione e slogamento delle mascelle , spezzature dei denti ecc. Davanti a tale sfacelo i sanitari si trovarono come perduti . Capirono quindi che l’arte umana a nulla avrebbe valso di fronte a quel triste caso . Ma ciò che era follia sperare dagli uomini , lo potè ben CONCEDERE IDDIO AD INTERCESSIONE DI PIO X . La madre della bambina , piena di fiducia , si rivolse al Servo di Dio e collocò una sua RELIQUIA , avuta dal Conte Lariz , sotto il guanciale della figlia . Questa in pochi giorni tornò in perfetta salute , contro le previsioni della scienza e senza gli aiuti di questa . << Eufrasia Natali , Suora di carità , addetta all’ospedale di Anagni , il 19 Agosto 1918 cade gravemente inferma di colica addominale a tipo appendicolare con minaccia di peritonite che in pochi giorni la ridusse in istato preagonico e comatoso . Il medico propose l’operazione , ma con scarsissima speranza di riuscita . La superiora invitò l’infermiera a raccomandarsi con fede a Pio X e le diede una RELIQUIA del Servo di Dio , che pose sulla parte malata . La povera morente balbettò una preghiera e tosto fu sorpresa da un sonno benefico . Quando si destò era un’altra . Gridò : - Son guarita , son guarita ! Pio X m’ha fatto il MIRACOLO . E quando alle tre dello stesso giorno venne il chirurgo per l’operazione , rimase come sbigottito davanti a quello spettacolo . Ma dovette riconoscere e verificare la realtà della guarigione istantanea .


TESTO TRATTO : IL SANTO PAPA PIO X , OPERA DELLE BIBLIOTECHE FRANCESCANE 
ALESSANDRO FRANCINI BRUNI 
UNIONE FRANCESCANA , VIA DEI CAPPUCCINI 28 - FIRENZE 1936 .






LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

domenica 17 novembre 2013

IL SANTO PAPA PIO X , TERZIARIO CAPPUCCINO - PARTE SETTIMA .


IL SANTO PAPA 
PIO X
TERZIARIO CAPPUCCINO
PROFEZIE SUE E DEGLI ALTRI . 

Pio X ha avuto i suoi PROFETI e le sue SIBILLE ed è stato PROFETA lui stesso . In quanto alle sibille non so quanto siano da prendere sul serio i loro vaticini e forse meglio lasciare là . Ma in quanto ai profeti molti furono i PRESAGI dati da persone serie e savie e si AVVERARONO ammirabilmente .

< “ IL MIO CAPPELLANO NE SA PIU’ DI ME ” >
Il primo luogo , ove il Sarto esercitò il suo Ministero Sacerdotale fu Tombolo , villaggio campestre di circa 2200 anime . Ebbe la fortuna di essere iniziato nella cura di queste anime da un Sacerdote esperto che fu per lui un vero padre . Questi scriveva al riguardo del Sarto : << Mi hanno mandato un giovane Prete per istruirlo in tutti i doveri del Sacro Ministero . Ma tanto è sveglio e tanto prudente che io stesso posso imparar molto da lui . Sono convinto che un giorno gli metterano in capo la Mitria e poi chissà…. >> . A Mantova si recava spesso al palazzo vescovile per commissioni dei suoi superiori un laico della Compagnia di Gesù di nome Tacchini . Ogni qual volta il laico Gesuita si presentava al Vescovo si prostrava per baciargli non l’anello ma bensì il piede . La cosa dispiaceva molto a Monsignor Sarto , il quale anzi un giorno rimproverò piuttosto aspramente il laico dell’atto fuor di luogo e dell’ostinazione . Il Tacchini , calmo , rispose che così faceva e così avrebbe seguitato a fare perché sapeva di certo che Monsignor Sarto un giorno doveva essere Cardinale , poi Patriarca di Venezia , poi Papa . Quando Monsignor Sarto fu nominato Cardinale Patriarca , il Padre Bernardino di Portogruaro , che fu Generale dei Frati Minori e poi Arcivescovo titolare di Sardica , si trovava al Collegio Serafico di San Bonaventura a Quaracchi . Appena seppe di quella nomina , siccome conosceva assai bene il novello Porporato , esclamò alla presenza dei suoi religiosi : 
<< QUELLO SARA’ IL FUTURO PAPA ! >> . Questa , invece la raccontò lo stesso Prof. Minozzi , Conservatore del Museo di Vicenza - il profeta - che fece il ritratto al Cardinale Sarto . Il Minozzi era alla stazione di Vicenza ad aspettare il Cardinale che doveva raggiungere la sua sede di Venezia .

< “ EL ME FAZA BELO… ” > 
Presentato al Cardinale questi gli disse : - Se ben son vecio , el me fazo belo , me raccomando . - E , scherzando , si accomodava il ciuffo con le dita . Parlando poi del ricevimento che lo aspettava a Venezia : - Se podese andar a Venezia in una scatola serada senza farme vedar saria ben più contento - . Il Minozzi fece il ritratto e , quando lo ebbe finito , ottenne , prima di dargli gli ultimi tocchi , di confrontarlo con l’originale . Guardando il Cardinale , il pittore disse : - Vostra Eccellenza somiglia a Pio IX , ci metteremo sotto Ritratto di S. Santità . - Il Cardinale si mise a ridere e disse che accettava l’augurio sebbene lontano dal vero . E il pittore di rimando : - Chissà se non debba aggiungere il mio biglietto da visita : pittore di S. Santità . 

< UN GIUDIZIO DI EMILIO OLLIVIER >
Emilio Ollivier espresse questo giudizio lapidario : 
 << Se le circostanze divenissero difficili aspettatevi grandi cose . Egli sarà all’occasione un eroe ed un Santo >> . Fra i vaticini va ricordata l’interpretazione di una profezia o meglio del motto d’una profezia di San Malachia .nell’ordine dei motti del Santo Profeta quello che spetta a Pio X è IGNIS ARDENS . 
Infatti Pio X arse di carità e zelo per la Gloria di Dio , per la DISCIPLINA , per il CULTO . Dunque << ignis ardens >> . 
Nel suo Stemma c’è una stella d’oro che ricorda lo splendore del fuoco . In quanto alle circostanze della sua elezione al pontificato non si dimentichi che il Conclave fu tenuto il giorno di Sant’Ignazio ( ignis ) il cui stemma è il monogramma Iesus fiammeggiante e terminò il giorno di San Domenico nel cui stemma si vede un cane che tiene in bocca una torcia accesa ( ardens ) .

< SCAMBIO DI CONSONANTE >
Con le profezie e con l’ignus ardens del suo stemma - non vorrei cadere nella banalità d’una cabala - ci sta bene un’altra sfumatura . E’ una sfumatura ma è significativa : lo stesso suo nome sembrava un vaticino . Da Sarto a Santo non c’è che il cambio d’una consonante . Ci scherzava anche lui bonariamente . In una udienza a una dama che gli disse che tutti lo chiamavano Santo il Papa rispose : - Sbagliano una consonante , io sono Sarto . Pio X fu PROFETA lui stesso e quale PROFETA ! Affidando ai missionari della Consolata di Torino il governo spirituale della Prefettura di Kaffa in Etiopia aveva detto loro : - Andate fidenti , l’Angelo del Signore vi condurrà e vi ricondurrà - . La PROFEZIA si è AVVERATA a meraviglia . I missionari torinesi cacciati dal Negus ritornarono nel giugno di quest’anno a Kaffa , chiamati dal Duca di Addis Abeba Maresciallo Badoglio . L’Apostolato che eserciteranno d’ora in poi i missionari non sarà più esposto agli agguati ed ai pericoli , ed il nome di Cristo sarà GRIDATO FORTE , sotto il sole infiammato dell’Africa , a milioni di anime da redimere e dai templi sontuosi che la pietà e il genio latino faranno sorgere al posto dei Tukul immondi dei pagani .

< BENEDICE LA PACE E MUORE PER LA GUERRA > 
La guerra fu l’estremo tormento della sua giornata terrena . E propria e proprio da questo tormento trasse lo ultimo e più funesto PRESAGIO . 
La sua anima ne fu esacerbata fino alla morte .  
Ci sono le testimonianze ineccepibili che confermano il contraccolpo che il tremendo flagello ebbe sull’animo del Santo Pontefice . Egli sentiva prossima la sua fine e lo diceva agli intimi . L’orrore della guerra lo colpì assai prima che divampasse . - Nel 1914 - AVEVA PROFETIZZATO - scoppierà una grande guerra ; io farò di tutto per impedirla e non vi riuscirò . E quando la guerra fu dichiarata diceva : - Io soffro per tutti quelli che muoiono sui campi di battaglia , soffro per le loro anime , soffro per le loro famiglie . Al medico curante disse , e le parole avevano la loro angoscia d’un PRESAGIO APOCALITTICO , - : Sono milioni di uomini che muorono. Non ho potuto evitarlo . Non mi resta che il dolore . E quando l’Ambasciatore d’Austria , al nome del suo Imperatore andò a chiedergli di benedire le armi dell’Austria e della Germania , rispose sdegnoso : - IO BENEDICO LA PACE - . 
Le sue ultime parole furono : - Faccio sacrificio della mia vita a Dio per quella dei figli - . E piangeva . 
La sera stessa era morto . Era il 9 Agosto del 1914 . 
Una cosa è ormai certa : Pio X morì di crepacuore . 


TESTO TRATTO : IL SANTO PAPA PIO X , OPERA DELLE BIBLIOTACHE FRANCESCANE 
ALESSANDRO FRANCINI BRUNI 
UNIONE FRANCESCANA VIA DEI CAPPUCCINI 28 - FIRENZE . 1936 .


                                                   LAUS  DEO 

                                                   Pax et Bonum 


                                     Francesco di Santa Maria di Gesù
                                              Terziario Francescano

domenica 10 novembre 2013

IL SANTO PAPA PIO X , TERZIARIO CAPPUCCINO - PARTE SESTA .


IL SANTO PAPA 
PIO X
TERZIARIO CAPPUCCINO
CURIOSITA’ , ANEDDOTI GENTILI 
E SPASSOSI . 


< IL NUMERO PERFETTO DI PIO X >
Dante chiama il tre numero perfetto . 
Sarebbe forse stato il nove il numero perfetto di Pio X ? 
Si osservi . Nove anni stette Cappellano a Tombolo ; nove anni Parroco a Salzano ; nove Canonico , professore e Rettore del Seminario di Treviso ; nove anni , non un giorno di più né un giorno di meno , Vescovo a Mantova . E infine , strano a dirsi , nove anni precisi Cardinale e Patriarca a Venezia .
La vita dei Santi è , più o meno , ricca di fatti edificanti . Ma , senza che l’una sia la copia dell’altra - poiché il fatto bello e saliente della Chiesa di Cristo è proprio il diagramma della virtù di essere di molteplici aspetti ed effetti -  si può dire che i SANTI hanno almeno un punto di contatto fra loro , l’AMORE di Gesù ,
e , per questo certe virtù dell’uno sono anche le virtù dell’altro .
La vita di Pio X è edificante come tutte queste ma è , di più , attraente e , come poche , ricca di aneddoti gustosi ed ameni . Gli aneddoti della sua vita di Cardinale e di Patriarca fiorirono a centinaia come gigli , nelle convalli . E’ rimasta memorabile , per varie ragioni , l’ascensione che il 4 Agosto 1901 il Patriarca fece nella sua vetta del Monte Grappa per andare a benedire la statua enorme innalzata con gli oboli dati per sottoscrizione popolare . S. Eminenza fece l’ascensione a cavallo di una mula bianca accompagnato da una folla di diecimila pellegrini accorsi da tutti i luoghi della vallata sottostante . Giunto nella vetta il Patriarca celebrò la Santa Messa , parlò adorabilmente e benedisse la folla dei fedeli . Quindi , allo stesso modo , ridiscese la montagna mentre i pellegrini cantavano laudi e canzoni alle quali lo stesso Patriarca univa la sua voce . La sera quando rientrò al palazzo si trovò il cappello cardinalizio adorno di stelle alpine che il suo popolo avevo raccolte a fatica per lui .

< MADONNINA DEL GRAPPA ! > 
Madonnina del Grappa ! Lo sa la fede dei nostri combattenti sui baluardi contesi e insanguinati , quale presidio fosse per loro nell’agone micidiale , la presenza di quell’IMMAGINE CARA .
La statua della Vergine fu ferita e mutilata . Presso il suo piedistallo giacquero feriti e morenti , ma , nel suo SANTO NOME i nostri soldati - i vecchi dai capelli bianchi e i ragazzi del ’99 - vincevano , morivano ricacciavano il nemico e il suolo d’Italia fu salvo .
La Madonna del Grappa divenne famosa ed anche oggi si canta la canzone del Grappa :

O Grappa nostro , gl’invasor son vinti 
E la Madonna torna alla montagna 
Torna la Madre presso i figli estinti ; 
Diceva una canzon che ai piedi tuoi moria 
Monte Grappa tu sei la patria mia . 

Il 4 Luglio 1902 il campanile di Venezia crollò e , fatto miracoloso , non colpì nessuno . Il Patriarca notò la cosa , e , condividendo il giudizio dei veneziani , pensò e disse : - Xe stado un gran galantomo - Il 25 Aprile 1903 , festa di San Marco Evangelista Protettore di Venezia , S. Eminenza ebbe la gioia di benedire la prima pietra del nuovo campanile , ma non quello di vederlo finito . Quando andava in visita negli istituti di educazione , negli orfanotrofi ecc. si metteva la cappa rossa soltanto per questo : - Cari putei - diceva - che piasi el rosso . I suoi biografi sono unanimi nel descriverne lo umore festevole e arguto . Mons. Marchesan racconta che al seminario di Treviso si divertiva a punzecchiare bonariamente colleghi e discepoli quando li vedeva aggrondati . Non voleva musoni attorno a sé ; nelle riunioni la sua persona era ricercatissima e , quando mancava , desiderata . Era il re delle comitive . Se a Venezia lo chiamavano << Sior Bepi dei gondolieri >> , da Papa non smentì la sua natura di uomo giocondo , alla mano , burlone .

< “ SON SARTO E FAZO EL BARBIER ” >
Un giorno , un Cardinale lo sorprese mentre si faceva la barba e si mostrò meravigliato - Cara Ela - rispose il Santo Padre volgendosi da quella parte con la faccia insaponata - la gaverà visto che in zerte boteghe de campagna se ghe lesi : << Sarto e barbiere >> . Bon , mi son Sarto e fazo el barbier . Conservo la tradizion . In un ricevimento del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede , scorto il Ministro d’Austria , gli disse : - La ricordo benissimo . Lei mi fece arrestare quando partecipai ai moti nazionali che poi liberarono la mia Patria . - Il ministro impallidì ma il Papa in tono bonario soggiunse : - Ma ora xe finio tuto . Ghe perdono e la benedisso . Una deputazione diocesana di Frascati si recò dal Papa a chieder che mandasse loro come Vescovo il Cardinal Casetta , famoso per la sua ricchezza e generosità . Il Papa pensò un po’ poi disse : - Digo ben , fioi , voleù el Cardinal casetta o la casetta del Cardinal ? Nella prigionia del Vaticano - per lui la più afosa era l’etichetta - amava parlare coi dipendenti umili quando gli capitava il destro e sempre e sempre eludendo l’untuosa sorveglianza del seguito .

 < “ UNA CANAGIA DE BIONDIN ” > 
Un giorno , salendo in ascensore , disse ad un ragazzetto addetto alla manovra : << Biondin te si una gran canagia >> . E siccome sapeva che quella canagia aveva traversie in famiglia , in fretta , non visto da nessuno , gli fece scivolare tra le mani due biglietti da cento .

< I CONFETTI DELLA VECCHINA >
Una volta , ricevendo dei pellegrini del suo paese , riconobbe , fra tanti , una vecchierella e fu felice di dirglielo . La donna , con la semplicità del suo grado , e con disinvoltura , trasse di tasca un involtino dove c’erano dei confetti ; l’aprì e lo pose al Pontefice dicendogli : - Don Giuseppe , non ho altro . - Il papa che non cercava che queste occasioni per mettere a prova l’ingenua semplicità del suo popolo , prese l’involto , ne trasse un confetto e mettendoselo in bocca alla presenza di tutti , disse : - Ecco - Dove si vede che le gioie innocenti negate alla gente del gran mondo , sono invece accessibili ai poveri e agli umili . 
Pio X aveva una viva simpatia pei CAPPUCCINI - per questo s’era fatto TERZIARIO della loro OBBEDIENZA - e non lasciva passare occasione per dimostrarlo . Quando vedeva un Cappuccino era come un fanciullo , gli prendeva fra le mani la barba folta e fluente e si divertiva a tirarla garbatamente dicendo : - Oh questa si che è … barbina . Una volta , in Quaresima , successe nell’intimità del Santo Padre , questo fatterello che ho raccolto da un gustoso scritto di Don Giovanni Santi , di buona memoria . Dopo l’ultima predica del quaresimale , tenuta dal Padre Pacifico da Seggiano - l’Uomo insigne che aveva ricoperto tutte le cariche dell’Ordine dei CC. Fino al Generalato - il suo laico , Fra Felice da Tobiana , un tipo caratteristico , lo aiutava a mettersi il mantello . << Il Papa mise fuori la testa del suo nascondiglio ( si sa che il Papa ascolta la predica senz’esser visto ) ed imbattutosi lì presso con Fra Felice stese verso di lui le braccia e lo salutò dicendo : - Fra Felice , buona Pasqua e buon’alleluia , Dio ti benedica - . A quell’atto e a quelle parole il buon laico cascò con le ginocchia in terra e versò lacrime di consolazione. E’ il caso di dire che i Santi si conoscono reciprocamente anche senz’essersi mai visti o parlato insieme >> . Considerando Pio X nel suo insieme c’è da domandarsi se , fuori di Venezia , no sarebbe stato un disambientato . Forse nemmeno noi lo avremmo veduto alla stessa maniera . Il Sarto fece Venezia , ma più Venezia fece lui , dandogli contorni e Aureola . E’ difficile immaginare se , posto in altra sede , avrebbe avuto la popolarità che ebbe a Venezia . Idolatrato anche a Mantova , come del resto , dappertutto , dal Clero e dal popolo , e non dimeno più facile immaginarlo appartato e un po’ malinconico .

< “ OH LA MIA VENEZIA ! ” >
Invece Venezia per lui - veneto - è cuor del suo cuore . Tutto quel pittoresco sciame di popolino semplice e buono , garrulo ed espansivo , rispettoso e devoto , che sembra non abbia mutato punto dai tempi del buon Padre Goldoni , e l’oggetto perenne delle sue premure e inclinazioni . Questa inclinazione accentuata di venezianità gli velò sempre il cuore nostalgicamente . E , o fossero i veneziani che andavano a ripungerlo col ricordo della sua Venezia , o fossero rintocchi delle campane di San Marco , a traverso il telefono , a ridestargli l’eco di lontane armonie , tutto contribuiva a commuoverlo . Allora i suoi occhi si inumidivano , la voce si velava di pianto e il vecchio cuore istintivamente correva a un’un esclamazione irrefrenabile e malinconiosa : - Ah , la mia Venezia non te vedarò mai più ! 
 - Quando l’Italia entrò in guerra anche i parenti del Papa dovettero lasciare il Veneto . La regione era piena di soldati alleati , italiani , francesi , inglesi , cecoslovacchi . Si requisivano alloggi , e Riese era agli avamposti . La casa bianca , dov’era nata il Sarto , era esposta al riflusso della vicenda guerresca . Per difenderla i Sarto avevano scritto sulla porta in gessetto : RISPETTATE QUESTA CASA CHE E’ QUELLA DOVE E’ NATO PIO X .
Bastò . Le truppe passarono e ripassarono nella prospera e nell’avversa fortuna . Ufficiali e soldati si accostavano e leggevano . Chi non capiva se lo faceva spiegare .

< IL MUSEO DI PIO X >
Ora la casa bianca di Riese è del municipio che ne ha fatto il << MUSEO DI PIO X >> . 


TESTO TRATTO : IL SANTO PAPA PIO X - OPERA DELLE BIBLIOTECHE FRANCESCANE -
ALESSANDRO FRANCINI BRUNI 
UNIONE FRANCESCANA VIA DEI CAPPUCCINI 28 - FIRENZE . 1936




 LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano