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giovedì 31 gennaio 2013

PADRE GIUSEPPE ANTONIO DI AIDONE DEFINITORE CAPPUCCINO .



 MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE GIUSEPPE ANTONIO DI AIDONE DEFINITORE CAPPUCCINO .

Da Filippo e Margherita Matrascia il giorno 22 Dicembre del 1809 spuntava alla luce in Aidone un bimbo a cui nel Battesimo veniva imposto il nome di Tommaso .
Dall’Elogio Funebre recitato in onore di lui dal canonico Giuseppe Scopazzo e poi pubblicato per le stampe stralciamo questi pochi cenni della sua vita .
La pia genitrice restò dolente perché il padrino al fonte battesimale gli fece imporre il suddetto nome , come quello che non suonava bene al suo orecchio .
Ma l’APOSTOLO DELLE INDIE apparendole in sogno la notte seguente le fece comprendere che il fanciullo a lei nato era ben degno di portare il suo nome , e che ESSO LO AVREBBE SEGUITO NELLA SUA EVANGELICA MISSIONE .
Rallegrata per tale assicurazione essa si prostrava nel sogno innanzi all’Apostolo benedetto e gli chiedeva perdono del suo malcontento nell’udire imposto al figlio il suo bel nome .
Tommaso venne iniziato nello studio delle lettere e progrediva in esse con stupore della madre , alla quale ella con ingenuità che un personaggio a lui sconosciuto lo istruiva nel sogno .
Intanto un vecchio venuto in casa di lei si levò il berretto innanzi al fanciullo Tommaso che attentamente leggeva , e piangendo le disse ad alta voce :
<< VOSTRO FIGLIO SARA’ SACERDOTE >> .
Noi non intendiamo attribuire grande importanza a questi sogni e a questi fatti che riferiamo come li abbiamo letti , ma negare non possiamo che IDDIO , QUANDO VUOLE , in MILLE MODI PUO’ RIMUNERARE LA FEDE , LA PIETA’ , IL DISINTERESSE E LE SPECCHIATE VIRTU’ DI UNA SANTA GENITRICE , QUAL’ERA MARGHERITA , DONNE DI ESEMPLARE E DI SCRUPOLOSA CONDOTTA .
Del resto i lieti presagi che da tutti si erano fatti per l’avvenire di un tal giovane NON FALLIRONO .
Il giorno 9 Agosto del 1829 egli umile e devoto si presentava al Padre Felice da Comiso , allora Provinciale che si trovava nel convento di Aidone per la Sacra Visita e domandava con tutto fervore di essere ammesso nell’Ordine .
Il detto Provinciale , provante la VOCAZIONE SINCERA , lo esaminò nelle lettere italiane , l’approvò e gli diede licenza di potersi portare nel NOVIZIATO DI SORTINO .
Il giorno 6 Giugno 1830 egli vestiva l’Abito Serafico .
Nel Noviziato diede prove evidenti di Virtù ,e compiuto l’anno fu ammesso alla Solenne Professione , E PER L’OSSERVANZA DEI VOTI VENNE POI RIGUARDATO COME UNO DEI PIU’ CALDI IMITATORI DEL PATRIARCA D’ASSISI .
Dopo tre anni di studio , cioè nel Settembre del 1834 , in Piazza Armerina da Mons. Aprile
veniva CONSACRATO SACERDOTE .
Ma mentre per questa alta dignità era ripieno di SANTA LETIZIA , sentiva in sé stesso quella profonda confusione , che provavano i VERI MINISTRI DEL SANTUARIO , CREDENDOSI INDEGNI DI TANTO ONORE .
Si mostrava quindi nel Sacerdozio esempio di UMILTA’ , di PUREZZA , di SOTTOMMISSIONE , come si era mostrato nel tirocinio dei suoi studi e come aveva dato PROVE LUMINOSE nel SANTO NOVIZIATO .
EGLI SI DICHIARAVA IL SERVO DI TUTTI , era buono ed affabile , e si conciliava la stima e l’affetto di quanti lo conoscevano .
Nel settembre del 1838 sostenne il concorso del Lettorato , in cui ebbe gli applausi e le approvazioni ben meritate degli esaminatori , e poi gli elogi dei Discepoli che lo PROCLAMAVANO MAESTRO DOTTO ZELANTE , ED AFFETTUOSO . Nel 1843 per la sua PRUDENZA e sperimentata morigeratezza veniva ELETTO MAESTRO DEI NOVIZI nel Convento di Piazza Armerina , dove per ben due anni sostenne quella carica che gli fruttava gli ENCOMI dei Superiori .
A tale carica seguiva l’elezione a Guardiano di quel medesimo Convento , dove allora stava una numerosa famiglia . Tale Ufficio sostenne con molta prudenza e dignità .
Egli per riuscirvi ripose la sua fiducia in Dio , e DIO si mostrava pronto per soccorrerlo in ogni bisogno .
La PREGHIERA , l’ASTINENZA , il DIGIUNO , le AUSTERITA’ PENITENZIALI furono a lui molto gradite , ed egli se ne serviva per mortificare il suo corpo e renderlo soggetto allo SPIRITO , o meglio per raffrenare quella legge interiore , che SECONDO L’APOSTOLO , PUGNA E COMBATTE CONTRO LA LEGGE DELL’ANIMA CHE DEVE SERBARE IL SUO DOMINIO E ATTUTIRE E RAFFRENARE le passioni del corpo . Nel 1862 nel Capitolo Provinciale convocato in Ottobre in Caltagirone , sotto la Presidenza del Definitore Generale Padre Daniele d’Acquaviva della Provincia di Bari , venne eletto Definitore ; con che IDDIO VOLLE PREMIARLO malgrado tutti gli ostacoli che
per umana presunzione si opponevano a quella carica da lui non ambita .
Il Rev. Giuseppe però non aveva altra ambizione che quella di
CONSACRARSI ALL’ISTRUZIONE E AL PROFITTO DELLE ANIME .
Egli tutto si esercitava nella CONFESSIONE , che San Carlo Borromeo veniva MERITAMENTE CHIAMATA
<< L’ARTE DELLE ARTI >> .
La sua PRUDENZA e SAVIEZZA nell’AMMAESTRARE e DIRIGIRE le anime alla PERFEZIONE , la sua DOLCEZZA nella PERSUASIONE e nell’imporre il riparo alla colpa sono cose ben note .
E Valguarnera più di tutti i paesi può rendere testimonianza delle sue altre Virtù , della sua condotta irreprensibile e della sua PRUDENZA ed UMILTA’ .
In quel Comune esercitò per più di 20 anni l’UFFICIO di CONFESSORE ; e il morbo fatale che anzi tempo lo trascinò al sepolcro , ben si conosce essergli stato cagionato dalla cura indefessa
nel dirigere le anime.
Allorché giunse l’ordine del Governo per la soppressione degli Ordini Religiosi , il suo cuore restò immensamente afflitto e turbato .
Ma riflettendo che tutto SUCCEDE QUAGGIU’ O PER VOLERE O PER PERMISSIONE DIVINA , UMILE E PAZIENTE SI RASSEGNAVA ALLE DISPOSIZIONI DELL’ALTISSIMO , CHE IN UN MODO O IN UN ALTRO PUNISCE LE NOSTRE COLPE , e solo si doleva di non potere più godere la pace e la felicità del Chiostro .
Svestito dell’Abito Religioso si ritirò in casa di una sua nipote e traeva i giorni nell’Osservanza dei propri doveri , dando ESEMPIO ai nipoti e pronipoti del MODO COME SI DEVE ADORARE IDDIO , ONORARE LA VERGINE ED I SANTI E PROCURANDO D’ISTILLARE NEI LORO VERGINI CUORI I PRINCIPI SACROSANTI DELLA VERA RELIGIONE E DELLA PIETA’ , CHE NE DERIVA .
La fama delle sue Virtù , la sua morale condotta tanto edificante e lo zelo per la salute delle anime erano ben note ai Superiori , onde vacando la Chiesa di Raddusa del suo Vicario Curato , Monsignore Interlandi Vicario Capitolare di Caltagirone consapevole dei meriti di lui lo destinava a quell’Ufficio , il giorno 10 Gennaio 1868 .
Però in quel Comune egli si preparava a grandi dolori e la sua malferma salute risentiva gravi incomodi che di quando in quando procurava allontanare , portandosi a rimpatriare .
Le sue angosce intanto non cessarono un istante , molto più i dolori neufritici , che spesso lo tormentavano .
L’uomo giusto però , il Sacerdote Esemplare , l’ottimo Religioso nelle sue gravi sofferenze e continuati martiri , non ebbe mai da lamentarsi , la sua bocca non si aprì ad ATTI D’IMPAZIENZA , a lamenti e ad inutili parole , ma ripetendo spesso i NOMI DOLCISSIMI DI GESU’ , DI MARIA E DI GIUSEPPE , E RECITANDO LE SUE PRECI quotidiane cercava di lenire i suoi dolori , giacché SAPEVA PER PROVA CHE LA SOLA RELIGIONE DI CRISTO E IL FARMACO POTENTE E IL CONFORTO PIU’ DOLCE CHE L’UOMO POSSA RINVENIRE SULLA TERRA .
Ad onta delle sue angosce , non lasciava l’adempimento dei propri doveri , onde seduto nel CONFESSIONALE CONTINUAVA A RICONCILLIARE A DIO LE ANIME AFFIDATE ALLA SUA CURA , E ISTITUIVA DUE SALUTARI CONGREGAZIONI , L’UNA DEL SS. SACRAMENTO E L’ALTRA SOTTO IL TITOLO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI , CHE FU AGGREGATA ALL’ARCI - CONFRATERNITA DI PARIGI NEL GIORNO 25 DICEMBRE 1871 .
Il suo male intanto di giorno in giorno aumentava , e faceva presagire che anzi tempo doveva fargli perdere la vita . Come infatti avvenne ; giacché malgrado i ripari che in tale congiunture si possono apprestare e l’affettuosa assistenza dei parenti e degli amici , egli Confortato dei SACRAMENTI allo spuntare del SOLE del 23 Aprile 1872 con volto placido e sereno rendeva lo SPIRITO AL CREATORE . Un eco di dolore e di mestizia si sparse all’istante in tutto il paese , e la voce dell’universale compianto si levò al CIELO per IMPLORARE la PACE ETERNA a COLUI che era morto da GIUSTO .



                                                                                  FINE

                                                                             LAUS DEO

                                                                           Pax et Bonum


                                                             Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                    Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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venerdì 25 gennaio 2013

PADRE GIANCRISOSTOMO DA COMISO DEFINITORE CAPPUCCINO .



 MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE GIANCRISOSTOMO DA COMISO DEFINITORE CAPPUCCINO .

Il nome di costui era nel secolo quello di Emanuele Garofalo , nacque il 25 Gennaio 1802 da poveri , ma onesti genitori .
Suo padre faceva da Sagrestano nella Chiesa della SS. Annunziata , e coi proventi che ricavava da questo Ufficio alimentava l’amata famigliola .
Il Nostro essendo di svegliato ingegno e conoscendo che i suoi genitori non potevano rogare le poche spese del Noviziato , al quale ardentemente ASPIRAVA nell’ORDINE CAPPUCCINI , oltre all’assiduo studiare per la cultura del proprio intelletto , cominciò a dare lezione di grammatica italiana , con la SPERANZA di raccogliere dagli alunni la somma che era necessaria per il Noviziato .
La sua ferma volontà lo fece arrivare al SANTO SCOPO che si aveva prefisso ; onde superati tutti gli ostacoli , il giorno 19 Gennaio 1819 con immenso giubilo del suo cuore VESTI’ LE SERAFICHE LANE e mutò il nome di battesimo in quello di Giancrisostomo .
Nel tirocinio diede prove non dubbie di soda virtù , e poi nello studio di argomenti d’ingegno vasto e penetrante , che mostrò ad evidenza nell’esame LUMINOSO di PREDICATORE .
Ottenne , come già meritava , la Sacra Oratoria , sì per la sua natura gracile e debole , come per la sua voce fievole .
Si dedicò quindi al difficile Ministero dell’istruzione , nel quale con sentito Zelo la durò venti anni , formando in tal tempo alla virtù e alla dottrina molti allievi che poi furono il decoro della Provincia . Intanto non lasciava di dare lezioni di lingua italiana e latina , francese e greca , come pare di fisica razionale ai giovani Secolari , che ANDAVANO da lui per esseri istruiti .
Trovandosi Lettore nel nostro Convento di Siracusa , strinse amicizia con il letterario Marchese Gargallo , che l’onorava delle sue visite , e ne ammirava nelle conversazioni AMMIRAVA nelle conversazioni la VASTITA’ del SAPERE , CONGIUNTA AD UNA GRANDE ESEMPLARITA’ DI VITA .
In questa città con biblica erudizione CONVINSE dei loro errori alcuni protestanti , uno dei quali PROMISE che appena tornato in Inghilterra si sarebbe CONVERTITO al Cattolicesimo ; e perché il Padre Giancrisostomo conservasse sempre di lui memoria , gli complimentò una copia dell’Antico Testamento scritta in greco .
Oltre alla carica di Lettore ebbe quella di Guardiano in vari Conventi ; nella quale però non riuscì gradito per la rigidezza della sua vita . Era nato per AMMAESTRARE non per governare .
Nel 1855 venne a visitare questa Provincia il Ministro Generale Padre Salvatore da Ozieri il quale mostrò vivo desiderio di conoscere quest’uomo ( quanto pietoso , altrettanto dotto ) di cui aveva sentito notizie .
Avutolo a sé , ne AMMIRO’ LE RARI DOTI DI MENTE E DI CUORE , LO SCELSE PER SUO CONSULTORE , E LO CONDUSSE SECO NELLA VISITA PASTORALE DEI CONVENTI .
VOLEVA PURE CHE LO AVESSE ACCOMPAGNATO SINO A ROMA , ma per grave malattia , il Padre Giancrisostomo ne fu impedito .
Era PROFONDO CONOSCITORE DELLE SCIENZE SACRE , ma più del Diritto Canonico e Regolare che si poteva dirsi la sua scienza prediletta .
In questa per i suoi assidui studi riuscì così perfetto e godeva tanta fama , che da ogni parte della Sicilia nelle difficoltà SI RICORREVA A LUI COME AD ORACOLO .
Il fatto seguente è una prova della sua dottrina canonica e del suo Zelo per la conservazione dei diritti dei Regolari Con ordine del medico e con il permesso del Provinciale , il Padre Bartolomeo da Comiso giovane Sacerdote Cappuccino , affetto d’etisia , se ne giaceva in casa dei suoi genitori .
Venuto agli estremi della sua vita , l’Arciprete allora Don Giambattista Distefano , per ministero di uscire Secolare , passava a far protesta al Guardiano del Convento dei Cappuccini , dicendo che spettava a loro il diritto per il trasporto funebre del cadavere . Si trovava allora ad Acate il Provinciale .
Il Guardiano a lui tosto si diresse , ed ebbe per risposta che inviolati si sostenessero i privilegi dell’Ordine ; onde si fece riprotesta al Curato .
Il 20 Gennaio 1850 ( nella Festa di San Sebastiano Martire ) il Padre Bartolomeo cessò di vivere e il Guardiano con la propria CROCE e COMUNITA’ , irrequisito Parocho , eseguì recto tramite il trasferimento del cadavere dalla sua casa alla Chiesa del Convento .
Ciò fu una causa di molte lotte e di molti dispiaceri al nostro Padre che in quest’affare era l’agente principale .
Ma egli non si smarrì , anzi sicuro del diritto dei Regolari portò la causa al Tribunale dell’Apostolica Legazia e Regia Monarchia in Palermo , dal quale ebbe sentenza favorevole , che nel 1857 fece pubblicare insieme ad un Cenno dei fatti e delle circostanze che precedettero ed intravvennero nella causa ecclesiastico-funebre tra il Parroco di Comiso e i Padri Cappuccini dello stesso Comune .
Il Padre Giancrisostomo fu Definitore Provinciale eletto nel 1842 , Esaminatore pro-Sinodale sotto il Governo di Mons. Angelo Rubino Arcivescovo di Siracusa , Socio corrispondente della Vera e Buona Novella che vedeva la luce in Firenze sotto la direzione del Sacerdote Pierini , uomo dotto e impavido , e fondatore in Comiso dell’Associazione della Propagazione della Fede , che ancora dura , caldeggiata del R. P. Fedele Cannata .
Affranto dagli studi e dell’assistenza quotidiana al Confessionale , dopo 69 anni di vita esemplare e mortificata , munito dei Religiosi Conforti e COMPIANTO da tutto il popolo , passò a miglio vita il giorno 24 Dicembre del 1871 .



                                                                                  FINE

                                                                             LAUS DEO

                                                                           Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                  Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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lunedì 21 gennaio 2013

IL M. R. P. ANGELO SANTO DA SORTINO PROVINCIALE CAPPUCCINO . - PARTE SECONDA .





MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


 IL M. R. P. ANGELO SANTO DA SORTINO 
PROVINCIALE CAPPUCCINO .

Parte Seconda
Il M. R. P. Angelo , RICONOSCIUTO OPEROSO e INSTANCABILE , dovette pure , suo malgrado , sobbarcarsi ad altre onorevoli incombenze che gli vennero affidate .
Fu infatti Commissario Generale nella Provincia di Messina , Presidente in un Capitolo provinciale celebrato in Palermo , Custode Generale nel Capitolo di Roma del 1847 ed esaminatore pro-Sinodale nella Diocesi di Siracusa .
Fu CARO ai Vescovi di Noto , di Caltagirone , di Piazza Armerina e agli Arcivescovi di Siracusa , Amorelli , Manzo , Robino e allo stesso Governo del Re , anzi all’immortal PIO IX che si dice di averlo designato Generale dell’Ordine , se l’età di lui , già inoltrata negli anni , l’avesse permesso .
E qui non vogliamo tacere che nel suddetto Capitolo Generale del 1847 egli per i SUOI TALENTI FU ELETTO MEMBRO DI UNA COMMISSIONE e dato come socio all’immortal Padre Knoll da Bolzano , ben conosciuto per la profondità del suo sapere , di cui son prova le opere che ci ha lasciate per le stampe , e che , come si legge appié del suo ritratto , SAREBBE STATO VESCOVO , SE PER LA SUA UMILTA’ NON AVESSE RIFIUTATO UN TANTO ONORE .
Si disse , ma non si è provato , dai nemici del monachismo che il Frate è nemico della patria .
Costoro non hanno compreso in che questo AMORE CONSISTE , giacché l’ingiustizia , la prepotenza , il disprezzo dei propri fratelli , l’abusare della miseria dei poveri , l’abbandonarsi a sgregolatezze che ogni legge condanna , l’ingannare i semplici , non possono essere segni di affetto alla patria .
Al contrario non offendere gli altri né l’onore , né la vita , né nelle sostanze ; consigliare e promuovere il buon costume , evitare gli scandali , far tutto quel bene che si può , edificare con gli esempi di una vita irreprensibile , ecco in che è riposto il vero patriottismo .
Il M. R. P. Angelo AMO’ la sua Patria 
come l’AMANO i GIUSTI , i SANTI ,
come l’AMO’ LO STESSO CRISTO ,
 e lo provano la PAZIENZA , l’assiduità , il disinteresse nel Confessionale ogni sorta di persona , per fare che i cristiani giustificati nel Lavacro della Penitenza si mostrassero buoni cittadini , amanti del proprio dovere e rispettosi dei diritti degli altri ; la Predicazione Apostolica con cui metteva in FUGA il vizio e faceva RITORNARE LA PRATICA DELLE SANTE VIRTU’ ; i saggi consigli che dava , i vari uffici disimpegnati con zelo , gli ESEMPI di una vita sempre uguale e intemerata e soprattutto il fatto che narriamo .
<< Un Frate che appena udito l’imminente pericolo di Sortino , sua Patria , minacciata da un’orda di popolo inferocito che gavazzava nel sangue e inoltre cerca a morte i pretesi ministri del colera , brucia le case e le masserie di tre sventurate famiglie e tenta di recare altro disordine e lutto , senza che nessuno osasse opporsi .
Un Frate , il quale godeva già  
STIMA di SANTO , SI ARMA DI UN GRANDE CROCIFISSO ,
 che a tali infauste nuove , lascia la diletta solitudine del Chiostro , si porta intrepido nel centro della piazza ove ferve il popolare tumulto , e con l’eloquente sua PAROLA , frena la tumultuosa masnada dei malfattori che abusavano del sognato veleno per recare veleno e commettere delitti , umilia e fa deporre le armi ai faziosi e convince di follia i pregiudicati , ricorda i PRECETTI DEL VANGELO E CHIAMA TUTTI AL CRISTIANO PERDONO , assicurando che era DIO a mandare quel flagello e non mai gli uomini .
Ma poiché taluni audaci osavano ancora insistere , EGLI NELLA MAESTA’ DI UN VERO MESSO DI DIO , DEPOSE IL CROCIFISSO IN MEZZO ALLA PIAZZA , E GRIDO’ ALLA FOLLA FREMANTE , MA AMMUTOLITA DIFRONTE A TANTO CORAGGIO : 
“ DACCHE’ ANCORA INSISTETE E DISPREZZATE LA VERITA’ E LE PAROLE CH’IO VI DICO IN NOME DI QUESTO DIO , VENITE A CALPESTARE QUESTO CROCIFISSO E ME INSIEME CON LUI ! ” .
LO STUPORE NON FU POCO A QUESTA SCENA MAI VISTA .
Il bollore delle passioni si tacque , la folla gradatamente si diradò e si disperse , fu frenato il disordine , e insieme alla FEDE TORNO’ A DOMINARE LA RAGIONE .
UN TAL FRATE NON E’ L’ESEMPLARE DI VERACE PATRIOTTISMO ?
Si specchiano in lui quanti hanno la patria sulle labbra , e mai nel cuore che è pieno di rancori , di gelosie , d’invidia .
Nel Padre Angelo TROVERANNO L’UOMO DELLA RETTITUDINE , DELLA GIUSTIZIA E DELLA VERITA’ , L’UOMO CHE AMA LA PATRIA , COME UN ONESTO CITTADINO , E PIU’ UN BUON CRISTIANO E UN FERVIDO RELIGIOSO DEVONO AMARLA .
Egli nella sua Patria AVEVA FONDATO IL TERZ’ORDINE DEL NOSTRO PADRE SAN FRANCESCO << quasi presagio della sua imminente morte VOLLE A QUEL VIRGINEO , SACRO ED ELETTO STUOLO DAR GLI ULTIMI RICORDI DELLA PERSEVERANZA E DELLA FORTEZZA ; lo INCITO’ a nuovo Fervore , lo ESORTO’ a nuove lotte per RIPORTARE NUOVE PALME E NUOVE VITTORIE , QUINDI LI BENEDISSE E SI RITIRO’ PER NON COMPARIRE MAI PIU’ .
Ricco di meriti e di onorate fatiche durante l’anno Ottuagesimo sesto , adornò di Virtù ed onusto di Penitenziali rigori , vide sotto i suoi piedi aprirsi il sepolcro ; ma non impallidì .
L’uomo del mondo scolorarsi e trema ; ANGELO SANTO SI FA PIU’ LIETO IN VISO E GIOISCE . PARLA DELLA MORTE CON GRANDE ILARITA’ E PRESENZA DI SPIRITO :
<< vede che la sua vita volge a sera , come sole , che luminoso tramonta da quest’orizzonte per apparir vivido e smagliante in altro emisfero >> .
Egli sovente anelava al CIELO , e in CIELO il serto dovuto alla sua Dottrina era ormai compiuto ;
I FIORI DI SUE VITTORIE AZIONI ERAN TUTTI VOLATI AGLI ETERNI TABERNACOLI A NARRAR DEL M. R. P. ANGELO SANTO I PIU’ MIRIFICI ATTI DI ASPREZZA , CONGIUNTI AI MERITI DELLE PIU’ BELLE E RICCHE VIRTU’ .
DIO AMMIRA QUEI FIORI , LI VAGHEGGIA SEN DILETTA E CHIAMA IL FIGLIO ALL’ETERNO GUIDERDONE .
Il M. R. P. Angelo ne sente l’INVITO , fortificarsi con gli estremi SACRAMENTI , e colto al risalto di sincope nervosa , sedendo sul povero pagliericcio , spira lieve e dolce come alito di Angelica farfalla e sale agli ETERNI RIPOSI .
La sua morte avvenne il giorno 11 Marzo 1871 .

FINE PARTE SECONDA

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
 Terziario Francescano

                                        


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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sabato 19 gennaio 2013

IL M. R. P. ANGELO SANTO DA SORTINO PROVINCIALE CAPPUCCINO . - PARTE PRIMA .





MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


IL M. R. P. ANGELO SANTO DA SORTINO 
PROVINCIALE CAPPUCCINO .

Parte Prima
UNO DEI RELIGIOSI PIU’ SAGGI , PIU’ GRAVI , PIU’ DILIGENTI NELL’OSSERVANZA DELLA PROMESSA REGOLA E PIU’ OPEROSI NEL PROCURARE LA SALVEZZA DELLE ANIME , i quali hanno illustrato la nostra Provincia in questo secolo di follie e amante della materia , è stato certamente il Padre Angelo , di cognome Santo .
Di lui ben possiamo a comune edificazione rammentare , il Fervore , l’Abnegazione , la Pazienza , il Candore dell’Anima che gli traspariva nel volto , la sottomissione , l’operosità , il distacco dalle mondane cose , nell’esercizio delle quali Virtù , da tutti praticabili , consiste L’ORDINARIA SANTITA’ , alla quale deve ASPIRARE OGNI CRISTIANO , E PIU’ OGNI RELIGIOSO CHE PER I SUOI VOTI HA PROMESSO SOLENNEMENTE ALL’ACQUISTO DELLA PERFEZIONE .
Chi scrisse e pubblicò L’ELOGIO FUNEBRE di lui non poteva meglio iniziare
con le parole dell’Ecclesiastico :
Quasi sol refulgens effulsit in templo Dei ,
PERCHE’ EGLI FU VERAMENTE UN SOLE DI VIRTU’ E DI SAPIENZA CHE RIFULSE NON SOLO NELLA PROVINCIA , MA IN TUTTO L’ORDINE E NELLA CHIESA DI DIO .
Nacque difatti il nostro Angelo in Sortino nel 1785 da umili , ma onesti e Religiosi genitori , che sin dall’infanzia l’educarono alla PIETA’ , al DISTACCO dal mondo e alla pratica del VIVERE morigerato
e cristiano .
LE LORO ASSIDUE CURE NON FURONO PERDUTE , che egli quale PIANTA
“ secus decursus aquarum ” ,
apprendeva e METTEVA IN PRATICA i loro AMMAESTRAMENTI ; crescendo negli anni , cresceva nella Religiosità e conoscendo le insidie del mondo , pregava per esserne liberato e Dio lo esaudì .
Caro ad un suo zio Cappuccino Padre Felice da Sortino il quale visse Santamente , poté ottenere di essere VESTITO OBLATO a 11 anni e di ABITARE in Convento , dove si rese accetto a tutti .
Appena varcato il terzo lustro ( 15 anni ) , dopo di essersi esercitato per ben quattro anni da Oblato nella PALESTRA DELLE VIRTU’ , entrò nel nostro Noviziato allora in Caltagirone , dove confermò in pieno le sue ottime qualità di Vita Religiosa , Devoto , Fervido ed era di Ammirazione ai più provetti nella regolare disciplina .
Era il primo nel coro , al Lavoro , al Silenzio , alla Mortificazione , alla Preghiera orale e mentale , diurna e notturna .
Terminato così lodevolmente l’anno di prova fu ammesso agli studi , nei quali per il suo svegliato ingegno e per la sua assiduità fece sì rapidi progressi , essendo costantemente il primo in tutte le classi , che a 25 anni , Ordinato Sacerdote diede AMPI SAGGI del suo sapere , tanto da riuscire CARO al Prof. Giuseppe Gentile , famoso letterato del tempo , che lo teneva in alta considerazione , fu Promosso al delicato Ufficio di Lettore della nostra gioventù , al quale attese con tanto Zelo che dalla sua SCUOLA di Fervore e di scienze uscirono UOMINI EGREGI CHE POI FURONO IL DECORO
della Siracusana Provincia .
Insieme al Padre Mariano d’Alimena fu eletto Missionario delle nostre Comunità , affinché con la sua Parola viva ed energica rimettesse l’Osservanza Regolare dov’era DECADUTA , la PERFEZIONASSE dov’era in FIORE .
Il primo PREDICAVA le Meditazioni , ed egli le ISTRUZIONI , per le quali la Natura l’aveva fornito di Doti Particolari , Dolcezza di voce , facilità di eloquio , GRAZIA di comunicazione , urbanità di modi e mozioni di affetti .
Dalle mura del Chiostro passò a Predicare gli Esercizi Spirituali ai Seminaristi e Monache , nonché ai fedeli di molti comuni , in Lentini , Ragusa , Palazzolo Acreide , Augusta , Comiso , Mineo , Ferla , Sortino , RIPORTANDO OVUNQUE FRUTTI COPIOSI DI CONVERSIONE E DI SALUTE , NON SOLO PER LA SUA EFFICACE E APOSTOLICA PREDICAZIONE , MA MOLTO PIU’ PER GLI ESEMPI DI MODESTIA , DI CARITA’ , DI POVERTA’ , DI RIGIDEZZA , CHE EGLI DAVA A TUTTI CON LA SUA VITA IRREPRENSIBILE E AUSTERA .
Il M. R. P. Giannangelo da Cuneo , Confessore del Re di Napoli , trovandosi Visitatore Generale della nostra Provincia , e conoscendo i meriti letterati e morali lo volle suo Segretario e compagno per tutta la Sicilia .
Rientrato da Palermo nella sua Provincia di Siracusa , nel Capitolo di Vittoria , del 29 Settembre 1819 fu eletto Definitore Provinciale e quindi Guardiano del Convento di Sortino , nelle quali cariche si distinse per Prudenza , Zelo e Carità .
La FAMA della SUA SAPIENZA ed AUSTERITA’ , del suo operare RETTO e SANTO , AVENTE DI MIRA LA SOLA << GLORIA DI DIO >> E LA SALVEZZA delle anime , del suo portamento in TUTTO CONFORME ALLO SPIRITO FRANCESCANO , PERGIUNSE LUMINOSA IN ROMA AL MINISTRO GENERALE , che con apposito BREVE nel 1826 lo chiamò al Governo della nostra Provincia ; nelle quale carica di nuovo fu innalzato e poi confermato , compiuto il Triennio .
Costituito in tale Ufficio nulla tralasciò di quanto poteva giovare al buono andamento della nostra Religione ; viaggi , esortazioni , Veglie , Preghiere , fermezza di carattere , bontà di costumi , RIGORE DI CARITA’ , TUTTO EGLI MISE IN PRATICA PER IL RIFIORAMENTO DELLA PROVINCIA , per l’Osservanza Regolare , per la Religiosa educazione ed istruzione dei Novizi , per la conservazione dello SPIRITO e i progressi nelle scienze degli studenti , per l’armonia tra i Guardiani e i Lettori , per il regolamento delle Missioni e per tutto ciò che conosceva
CONFORME ALLA PROFESSATA REGOLA .

Fu chiamato RIGOROSO , ma a torto , il suo era ZELO GIUSTO e SANTO . Egli era facile a concedere quando non ledeva la sua delicata coscienza :
<< NEGAVA RISOLUTAMENTE TUTTO CIO' CHE POTEVA RECARE RILASSAMENTO DI DISCIPLINA NEGLI INDIVIDUI E NELLE COMUNITA' >> .

<< DIO VOGLIA CHE TALI UOMINI DELL'ANTICO STAMPO NE SORGAN MOLTI ! >> .

Ma il secolo con il suo alito e pestifero e velenoso tutto ha invaso .

PREGHIAMO E SPERIAMO CHE IDDIO , IL QUALE HA FATTO SANABILI LE PIAGHE DELLE NAZIONI , VENGA ALLA FINE COL SUO " BRACCIO ONNIPOTENTE " IN NOSTRO SOCCORSO , ILLUMINANDOCI A CONOSCERE I NOSTRI DOVERI E SOMMINISTRANDOCI FORZA E A METTERLI IN PRATICA .

FINE PARTE PRIMA 

LAUS DEO 

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

                                                              


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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domenica 13 gennaio 2013

I CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA NEL COLERA DEL 1837 .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


 I CAPPUCCINI NEL COLERA DEL 1837 .

Dagli annali dell’Ordine e delle tradizioni popolari chiaramente si rileva che in tutte le pestilenze con cui IDDIO ha punito le colpe degli uomini , prevaricatori in ogni tempo dell’immacolata sua legge , i Cappuccini ARDENTI DEL FUOCO CELESTE DI CRISTO RECO’ SULLA TERRA SONO STATI DEI PRIMI A PRESTARE PIETOSA ASSISTENZA ai colpiti dal rio malore , a soffrire ed anche a morire pei loro fratelli che portano l’IMMAGINE DEL CREATORE , E SONO STATI REDENTI CON LO STESSO SANGUE DIVINO DEL NAZARENO .
In questo secolo di traviamenti e di politiche innovazioni , l’Europa si è vista invasa da nuova crudelissima peste importata dall’Oriente nell’Inghilterra e poi estesa dovunque .
Nei primi di Luglio del 1837 essa che cholera morbus si appella , dal continente passava a gettare nella costernazione la Sicilia , ove successero popolari tumulti e private vendette .
Ostinati i nemici del Governo passato nell’idea che tal male fosse cagionato da opera umana , ne davano le più strane spiegazioni , e l’Avv. Mario Adorno da Siracusa si gloriava in un suo manifesto , che faceva il giro dell’Europa , di avere scoperto di essere il morbo micidiale che il risultato di polvere e liquidi venefici , i quali agiscono nelle sostanze cibarie , nei potabili e anche per via per organi respiratori , infettando l’aria con micidiale fetore .
Quindi concludeva che il colera aveva trovato sua tomba nella patria dell’immortale Archimede .
Belle parole CHE NON ALTRO SERVIVANO SE NON A MUOVERE I POPOLI ALLA RIVOLTA , giacché il colera , grande flagello di DIO , è riapparso altre volte e sotto il Governo che non è il Borbonico , e dopo che al 1860 certi apostoli della menzogna avevano buccinato nelle piazze che più non sarebbe comparso a desolare le famiglie e i paesi .
Lasciamo queste ILLUSIONI e riconosciamo il colera , come ogni altra pestilenza , la fame e la guerra , per castighi della tremenda GIUSTIZIA DELL’ALTISSIMO , e veniamo all’argomento .
Sviluppatosi il morbo epidemico nella nostra Provincia , si videro in ogni paese
DOLOROSISSIME SCENE , che la morte squallida penetrava senza ritegno o riguardi ora in questa , ora in quella famiglia , togliendo in brevissimo tempo a chi il padre , a chi lo sposo , la sorella , il figlio , l’amico , il benefattore .
Le acerbe pene , il pianto , il lutto si erano estesi quasi in ogni famiglia , e venivano accresciuti dal continuo girare dei carri , ove raccoglievano i cadaveri per trasportarli a sepoltura , e dai gemiti , i singhiozzi , le voci pietose dei superstiti che SALIVANO SINO AL TRONO DI DIO PER OTTENERE MISERICORDIA E PERDONO AI VIVI E AI TRAPASSATI .
In tali sventure che straziano il cuore l’UNICO CONFORTO E’ LA RELIGIONE CHE CI ACCOMPAGNA DALLA CULLA ALLA TOMBA , e che mentre indirizza i Suffragi per gli esistenti , CONFORTA CON LA SUA DOTTRINA I VIVENTI .
Quale AIUTO PERCIO’ SPIRITUALE NON APPRESTA IN TALI CALAMITA’ LA PRESENZA DI UN MINISTRO DI TALE RELIGIONE BENEFICA CHE , PENETRATO DELLO SPIRITO DI ESSA , QUALE AMOROSO SAMARITANO RISANA LE MORALI FERITI LASCIATE NEL CUORE DAL PECCATO E LENISCE IL DOLORE CON LA SPERANZA DI UN PREMIO ETERNO ?
I CAPPUCCINI , in ogni paese , CONOSCENDO LA PROPRIA MISSIONE , appena sviluppatosi il morbo fatale COMINCIARONO A COMPIERE CON EROISMO E SENZA TIMORE DI PERICOLO IL LORO AFFETTUOSO MINISTERO , sia amministrando di giorno e di notte i SACRAMENTI , sia ASSTISTENDO agli agonizzanti , sia ESORTANDO i superstiti alla rassegnazione , sia PREGANDO per coloro che erano passati all’altra vita , sia procurando soccorsi alle povere famiglie degli estinti , restando alcuni di essi VITTIMA DELLA LORO CARITA’ , come successe al Padre Fedele di Avola già Lettore .
Egli era PROFONDO CONOSCITORE DELLA LETTERATURA LATINA , semplice e retto ,
un VERO ISRAELITA .
Se per caso riceveva un offesa , non si lamentava , anzi credeva che ciò fosse avvenuto per sua colpa .
Se forse veniva meno al suo dovere verso qualche Frate , la sera NON ANDAVA A RIPOSO , se prima non gli domandava scusa e perdono .
La sua CARITA’ NON CONOSCEVA OSTACOLI , E DI ESSA MORI’ VITTIMA , quando inferiva in Avola il colera .
Di notte fu chiamato a ricevere la SACRAMENTALE CONFESSIONE di una persona , nella quale si era manifestato il funesto malore .
EGLI SENZA PERDERE TEMPO , SI ALZO’ , CORSE , UDI’ LA CONFESSIONE ; MA VENNE PURE COLPITO DAL PESTIFERO MORBO , CHE TRA SPASIMI E DOLORI L’INDOMANI LO TRASCINO’ AL SEPOLCRO . Era il 26 Settembre del 1837 .
In quella generale costernazione i tristi abusavano per fare stragi e private vendette , gridando :
Morte agli avvelenatori .
Fu allora che il M. R. P. Angelo da Sortino , UOMO DI DIO E AMANTE DELLA PACE E DELLA CONCORDIA , a serenare gli animi dei suoi concittadini , a riconciliarli , a far deporre le armi , IMPUGNATO IL CROCIFISSO E SEGUITO DALLA RELIGIOSA COMUNITA’ SI PORTO’ INTREPIDO NELLA PIAZZA , OVE TANTO DISSE CONTRO QUELLI SCIAGURATI AVIDI DEL SANGUE DI COLORO CHE STOLTAMENTE CREDEVANO RAPINATORI DEL COLERA , CHE CON L’EFFICACIA DELLA SUA PAROLA LI CONVINSE DELLE LORO SCELLERATE RISOLUZIONI , LI CHIAMO’ ALLA CALMA E AL PERDONO E LI FECE PACIFICAMENTE TORNARE ALLE LORO FAMIGLIE .
COSI’ EGLI SALVO’ LA PATRIA DA UN IMMINENTE CATASTROFE , CHE AVREBBE RADDOPPIATO IL DOLORE E LE LACRIME NEI SUOI COSTERNATI SUOI CONCITTADINI .

<< QUESTI UOMINI EGREGI CHE HANNO CURATO LA VITA PER AMORE DEL PROSSIMO , PERCHE’ ANIMATI DALLO SPIRITO DEL SIGNORE CHE E’ CARITA’ : Deus Charitas est ,
CI SERVANO DI ESEMPIO , DOPO
CRISTO E I SUOI SANTI
A TRASCURARE NOI STESSI PER IL BENE DEI NOSTRI FRATELLI >> .

<< LA VIRTA DEI GIUSTI SI COMPENDIA IN QUESTE PAROLE :
ESSERE RIGIDI CONTRO DI SE’ , CONDISCENDENTI E PIETOSI VERSO GLI ALTRI SINO
AL SACRIFICIO DELLA PROPRIA ESISTENZA >> .


                                                                                FINE

                                                                           LAUS DEO

                                                                         Pax et Bonum


                                                         Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                 Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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martedì 8 gennaio 2013

PADRE LUIGI PREDICATORE , PADRE MARIANO D'ALIMENA E PADRE GIROLAMO DA PALAZZOLO ACREIDE DEFINITORI CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . 
( 1895 ) .


PADRE LUIGI PREDICATORE E 
PADRE MARIANO D’ALIMENA 
DEFINITORI CAPPUCCINI .

Si conserva ancora in Calascibetta Venerata Memoria di questi due FERVIDI Padri , che come furono fratelli carnali , lo furono anche Spirituali , in SAN FRANCESCO , vestendo l’uno dopo l’altro l’Abito Cappuccino .
Nati entrambi in Alimena , ove non c’è stato Convento del nostro ORDINE , furono accettati dalla Comunità di Calascibetta , in cui lasciarono di sé ESEMPI DI OPEROSITA’ E DI SANTE VIRTU’ .
Il PADRE LUIGI che non sentiva chiamato all’Apostolato della Predicazione , si mise a studiare profondamente la scienza del Confessore che fu DETTA LA MASSIMA : “ ARS ARTIUM REGIMEN ANIMARUM ” ; onde riuscì valente nella Teologia Morale , nell’Ascetica soprattutto , tanto che dal CLERO di colà , ove non sono venuti meno mai i DOTTI nelle DISCIPLINE ECCLESIASTICHE , veniva tenuto come Religioso CONSUMATO in questa materia e in diversi casi consultato .
Assiduo nel Ministero del CONFESSIONALE adempiva scrupolosamente agli OBBLIGHI DI PADRE , DI GIUDICE , DI MAESTRO E DI MEDICO DELLE ANIME , moltissime delle quali col suo zelo erano guidate al ALTA PERFEZIONE E PIETA’ CRISTIANA , ed altre , richiamate dalla colpa , venivano riconciliate al PADRE DELLA MISERICORDIA .
MENTRE PERO’ ATTENDEVA A SANTIFICARE IL PROSSIMO COL SACRAMENTO DELLA PENITENZA , non dimenticava i famigliari , anzi con la sua fermezza e severità non disgiunta dalla prudenza era sollecito a mantenere la Religiosità Osservanza in Convento .
Nel 1824 lo troviamo Maestro dei Novizi , Ufficio delicato , dal quale in gran parte dipende il BENESSERE DELLA RELIGIONE .
La sua morte è avvenuta nel 1848 .

Il suo fratello minore PADRE MARIANO , oltre ad essere un Religioso di Spirito e un buon Confessore , divenne pure Missionario , dotato di una robusta voce e di un contegno che ISPIRAVA RACCOGLIMENTO E AMORE ALLA VIRTU’ IN CHI LO VEDEVA .
Predicò per molti anni in vari paesi della nostra Provincia d’unita al M. R. P. Angelo da Sortino , come in Leonforte , in Calascibetta , Regalato e molti altri paesi , lasciando ovunque nel CUORE e nella VITA DEI FEDELI FRUTTI DEGNI DI PENITENZA , quali confermava con la pratica dell’Osservanza Religiosa e delle Sante Virtù da lui mantenuta costante sino alla morte .
Di questo Padre sì AUSTERO nella sua condotta , VERO SEGUACE DI GESU’ CROCIFISSO , ben può dirsi che “ coepit facere et docere ” mentre Ammaestrando gli altri nel distacco dalle cose della terra , nel rispetto all’autorità , nella fuga del vizio e della lussuria , egli stesso si mostrava POVERISSIMO , OBBEDIENTE , CASTO E ADORNO DI TUTTE QUELLE QUALITA’ CHE DECORANO UN APOSTOLO DI GESU’ CRISTO .
Singolare era in lui la DEVOZIONE ALLA GRA MADRE DI DIO , quale si ADOPERAVA D’INFONDERE nel cuore dei fedeli , e FERVIDO L’AMORE VERSO GESU’ SACRAMENTO , CHE SEMPRE MEGLIO SI AMMIRAVA NELL’ATTENTA CELEBRAZIONE DELL’INCRUENTO SACRIFICIO .
Quei che con lui convissero , RIFERISCONO , CHE SI PORTAVA ALL’ALTARE AD IMMOLARE LA << VITTIMA IMMACOLATA >> DOPO UN LUNGO APPARECCHIO’ E CON PARTICOLARE SPIRITO DI PIETA’ , TANTO CHE SPESSO DA TENEREZZA COMMOSSO VERSAVA LACRIME COPIOSE CON QUELLA EFFUSIONE DI CUORE CHE GLI ERA PROPRIA IN TUTTE LE FUNZIONI CHE RIGUARDAVANO IL DIVIN CULTO .
La Provincia , conoscendone il merito , gli diede un Attestato della sua stima eleggendolo Definitore nel Capitolo di Caltagirone il 19 Marzo 1819 . Prima di morire IDDIO lo volle PROVARE con gravi tribolazioni , con malattie e con la CROCE della cecità , che egli sopportò con completa rassegnazione ai VOLERI DEL CIELO .
Nel Marzo del 1856 dopo avere ricevuti con tutto affetto i Conforti che dà la CHIESA ai moribondi , lasciava questa valle del pianto per VOLARE a vita migliore .


PADRE GIROLAMO DA PALAZZOLO ACREIDE DEFINITORE CAPPUCCINO .

Il Padre Girolamo da Palazzolo Acreide fu pure un DEGNISSIMO RELIGIOSO , e perciò meritevole di avere un posto in queste MEMORIE . La condotta che tenne sempre irreprensibile , accoppiata ai RARI TALENTI DELLA MENTE ED ALLA SVARIATA ERUDIZIONE CHE POSSEDEVA , lo resero sempre grato ai Frati ed ai Secolari d’ogni condizione .
Esiste di lui un ritratto in pittura nella pubblica biblioteca del Comune di Palazzolo Acreide e un altro nella sala del marchese di Castelluccio in Noto , posto fra i ritratti degli illustri antenati di quella nobile famiglia , quale Don Corrado di Lorenzo , a cui il Padre Girolamo era carissimo , fece dipingere a sue spese .
Questo Padre fu SACRO ORATORE NON COMUNE .
Predicò molte volte la Quaresima ed altre missioni ; e la sua Predicazione fu sempre GRADITA per due qualità che egli possedeva mirabilmente , la DOTTRINA E LA DOLCEZZA DEL DIRE .
E’ UN MARE DI SAPIENZA , dicevano i popoli che lo ascoltavano , ed è così tenero che ci sforza al pianto .
E veramente sembrava che AVESSE DA DIO OTTENUTO IL DONO DELLE LACRIME , giacché ogni sua Predicazione , SPECIALMENTE SULLA PASSIONE DEL NAZARENO , TERMINAVA CON LE LACRIME DEL PREDICATORE E DEGLI ASCOLTANTI .
Fu Letterato , e diciamolo pure , sino a un certo punto fu SCIENZIATO .
La sua mente era vasta e versatile su qualunque obbiettivo egli volgesse .
Per lui le discipline filosofiche e teologiche , la fisica e la botanica , la storia e la geografia , erano PASCOLO soavissimo .
Da solo si occupò nell’arduo studio delle lingue , e con infiniti stenti arrivò ad apprendere il francese , il greco , lo spagnolo , l’inglese ed il tedesco .
Intraprese anche uno studio sulla lingua ebraica ; ma in sul principio ne vide tutte le difficoltà , onde ne dimise il pensiero .
La musica fu una sua occupazione prediletta per cui diversi strumenti da suono gli furono oggetti carissimi . Venne però in lui notato il pluribus intentus minor est ad singula sensus , la onde non poteva riuscisse profondo in ogni ramo dello scibile , acui si applicava .
Però merita la LODE di essere stato sino alla più tarda età sempre assiduo e uguale il suo AMORE ALLO STUDIO . Teneva a memoria un numero sconfinato di detti e di MASSIME dei più rinomati scrittori italiani e latini , di che condiva opportunamente le conversazioni , nelle quali era sempre lieto e piacevole . E per questo che la sua povera stanzuccia si vedeva spesso FREQUENTATA dalle migliori intelligenze della città , dal Marchese Corradino D’Albergo autore delle Spagne Liberate e Ministro di Ferdinando II , dal fratello di lui cav. Giuseppe , forbitissimo scrittore di tragedie e di estetica , dal Barone Vincenzo Messina di Bibbia valente in prosa e in versi , dai fratelli Raffaele e Pietro Messina ; il primo giureconsulto di alto valore ed il secondo medico di gran rinomanza .
Arricchì la biblioteca del Convento , oggi del Comune , di moltissimi volumi , che con ogni impegno aveva acquistato , e fu causa perché la stessa biblioteca avesse una rendita annuale e perpetua di once 25 , pari a Lire 318, 75 , le quale fosse spesa in aumento di buoni libri ed in miglioramenti della medesima . Ebbe la carica di Definitore di Provincia nel nostro Convento di Piazza Armerina il 31 Luglio 1845 , quando fu letto il BREVE che creava Provinciale il M. R. P. Fedele da Bordonaro , essendo Visitatore Generale il Rev.mo Padre Felice da Lipari .
Morì di apoplessia il giorno 4 Giugno 1857 con gravissimo dispiacere di tutto il popolo che ne restò COMMOSSO e ADDOLORATO .
Il trentesimo giorno dalla sua morte nella Chiesa dei PP. Domenicani furono tenuti pomposi funerali e dopo una splendida Accademia Poetica nella quale , fra le altre molte , furono toccate le cetre del Bibbia e Giaracà .

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                                 


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 3 gennaio 2013

PADRE INNOCENZO E PADRE VINCENZO ENTRAMBI DI AVOLA LETTORI E CAPPUCCINI


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

PADRE INNOCENZO DI AVOLA LETTORE CAPPUCCINO .

Questo Padre oltre a possedere le scienze Sacre necessarie al suo Ufficio , FU CONOSCITORE SOTTILE DELLE LETTERE LATINE ED ITALIANE , e per parecchi anni INSEGNO’ nella Provincia con VERO PROFITTO degli alunni che lo Stimavano ed Amavano come Padre .
Ebbe pure dei discepoli Secolari , che facevano a gara per essere ammaestrati da lui , del quale poi dicevano i più grandi ELOGI .
Alla scienza e alle lettere aggiunse l’arte Oratoria per la quale aveva attitudine particolare , onde fu PREDICATORE ELOQUENTE che riportava applausi e FRUTTI di CONVERSIONE e di SALUTE per le anime che giacevano nel vizio .
Più volte Predicò la Quaresima nella Chiesa Maggiore della sua Patria , in quella di Ragusa e nella Cattedrale di Siracusa , sempre con sua lode e con PROFITTO per gli uditori , che uscivano dai Sacri tempi persuasi e commossi .
Nel 1829 il 19 Maggio fu Celebrato il Capitolo in Caltagirone , nel quale egli fu eletto Definitore .
Il Provinciale Padre Angelo da Sortino , che andava a terminare il suo Ufficio , lo invitò a RECITARE in quella Cattedrale il Panegirico di San Giacomo Patrono della città , il quale fu così ben tessuto che venne inteso con molto gradimento , ove egli vi LASCIO’ FAMA IMMORTALE .
Alla Dottrina accoppiava l’Osservanza regolare e la Rigidezza dei costumi .
Ma quando era nel bel mezzo della sua carriera Religiosa ed Oratoria , ancora giovane colpito da gravissima malattia morì in Avola nella Carica di Definitore il 18 Febbraio 1832 , lasciando di sé BUON ODORE e grave rammarico nella Provincia che in lui PERDEVANO un Ottimo concittadino e un ESEMPLARE DI RELIGIONE e di PIETA’ .



 PADRE VINCENZO DI AVOLA LETTORE CAPPUCCINO .


Questo Venerabile Padre insieme al concittadino Padre Salvatore fece il suo anno di prova e poi completò i suoi studi nel continente nei primi anni di questo secolo , quando in Sicilia erano chiusi i Noviziati . Ritornato poi in Provincia , fu tenuto da tutti in MOLTO PREGIO ed ebbe affidate diverse cariche , come quelle di Superiore in varie Comunità , di Maestro dei Novizi e di Lettore della nostra Studentesca .
In ognuna di esse si regolò con quella Religiosità che lo RENDEVA CARO A TUTTI E LO MUOVEVA AD OSSERVARE E FAR PRATICARE LA DEVOZIONE E IL DOVERE .
Non possedeva una scienza alta e sublime che tante volte fa insuperbire , ma la sufficiente .
Ebbe però la CARITA’ che certamente E’ la MIGLIORE di tutte le scienze CHIAMATA perciò dall’APOSTOLO :
<< Supereminentem scientiam IESU CHRISTI >> .
In prova della quale si oda questo fatto .
L’anno 1846 fu assai funesto , specialmente per i POVERI , a causa di una grande carestia che allora venne a visitare la Sicilia .
In Avola come altrove , molte persone perivano di fame , perché il frumento che era scarso e si vendeva a carissimo prezzo , onde erano costretti a cibarsi , quelle che potevano averle , di sole carrube .
Altri per sfamarsi raccoglievano erbe nei prati e le mangiavano cotte e condite con il solo sale .
Le strade , più di tutto la sera , si vedevano gremite di ragazzi e di poverelli affamati , che appena si reggevano in piedi e con voce fievole , andando di porta in porta , chiedevano mercè .
Era uno spettacolo lacrimevole e straziante . In tale doloroso frangente rifulse l’ardente CARITA’ del nostro Padre Vincenzo .
Questo FERVIDO Religioso infatti si vedeva allora , da mattina a sera , girare per tutte le vie della città con la bisaccia sulle spalle , appoggiato , perché molto avanzato negli anni , con una mano al suo bastone , e presentarsi all’uscio dei ricchi a chiedere ELEMOSINA di ogni sorta , pane , legumi , denari , quali poi con benevolenza e discrezione distribuiva agl’indigenti , tenendo presenti le famiglie bisognose che , arrossendo di cercare elemosine , perivano d’inedia nelle proprie case .
IL PADRE VINCENZO OPERO’ QUESTO QUOTIDIANAMENTE , SENZA STANCARSI MAI , QUANTUNQUE DEBOLE E VECCHIO ; FINO A CHE IL BISOGNO DURO’ .
Era poi MIRABILE il SENTIRLO PREDICARE al popolo , in quelle infauste congiunture raccolto a PENITENZA nella nostra Chiesa .
Proferiva brevi discorsi con quel suo linguaggio semplice e rozzo , ma ANIMATO con tanto FERVORE di SPIRITO e con tanta compunzione d’AMMOLIRE i cuori più duri e da stemprarli in lacrime .
Per la bontà dei suoi costumi e per queste OPERE DI MISERICORDIA era VENERATISSIMO DA TUTTO IL POPOLO , E SPECIALMENTE DAL DOTTO SIGNOR POMPEO INTERLANDI PRINCIPE DI BELLAPRIMA CHE LO VOLEVA SPESSO AL SUO FIANCO , RIGUARDANDOSI ONORATO NEL TENERE A SE’ VICINO UN SI’ OTTIMO RELIGIOSO , POVERO DI COSE TEMPORALI , MA RICCO DI CELESTI VIRTU’ .
Lacrime e LUTTO GENERALE si sparsero nel paese nel giorno della MORTE del Padre Vincenzo , divenuto già carico di anni e ONUSTO DI MERITI DAVANTI A DIO e innanzi agli uomini .
Tutti facevano a gara per BACIARGLI LE SACRE MANI , contato benefattrici del popolo , ed aversi qualche pezzettino di tonaca per conservarlo come RELIQUIA e come RICORDO di questo FEDELE Servo di DIO .
Il sullodato Signor Principe volle per sé il ROSARIO di cui egli si serviva per RECITARE la CORONA alla VERGINE , e il BASTONCELLO che usava nella sua nella sua vecchiezza ; lo fece seppellire nella stessa tomba ove riposavano le ceneri della Principessa sua madre , morta tre anni avanti e , a perpetuarne la memoria , ordinò che sue spese ne fosse dipinto un ritratto che finora si conserva con semplice iscrizione :
<< Rev. P. Vincenzo d’Avola Ex - Lettore e Maestro dei Novizi ; Cappuccino : Morì a 12 Aprile 1853 . Di età 84 - di Religione 66 >> .



                                                                                   FINE

                                                                             LAUS DEO

                                                                           Pax et Bonum


                                                            Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                     Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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