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mercoledì 27 marzo 2013

SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO . - FERLA ( SR ) 23 MARZO 2013 .



SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA PASSIONE DI N. S. G. C. FERLA ( SR ) 23 MARZO 2013 .

Grazie alla partecipazione attiva e sentita di alcuni fedeli di Ferla , tra i quali ci sono anchio , ogni anno si realizza una Sacra rappresentazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo .
Ciò comporta anche un piccolo sacrificio per quanti vi prendono parte e sono i protagonisti , infatti non è sempre facile trovare il necessario tempo libero per la preparazione di questa Sacra rappresentazione . Un grazie particolare va all’Associazione culturale ricreativa sociale nuova Iblea la quale promuove le tradizioni Religiose popolari delle comunità montane degli Iblei e nel caso specifico della comunità di Ferla .
Con questa Sacra rappresentazione annuale intendiamo infondere con il cuore un pensiero di Luce e di Bene , su ogni persona che partecipa , al memoriale del Mistero della Passione , Morte e Resurrezione di Gesù , fonte della Misericordia , di Amore verso il Prossimo e di Speranza .
I momenti da noi vissuti durante le prove , sono state impegnativi per noi e per l’Organizatrice - regista , Maria Carmela Giansiracusa , la quale ci ha trasmesso tanto amore interiore per il suo personale impegno di fedeltà a Gesù , ma ha anche interpretato con dolcezza il ruolo della Madonna .
Va ricordata l’interpretazione intensa dell’attore Simone Mangiagli di Palazzolo Acreide , il quale nella parte di Gesù ha commosso i fedeli . Sabato , 23 marzo 2013 , la sacra rappresentazione si è svolta pubblicamente con successo , e il momento in cui già affiorano nei nostri cuori i ricordi .
Rimarranno impresse nel mio cuore la commozione e gli sguardi attenti dei numerosi fedeli convenuti per assistere alla Sacra rappresentazione .
Sono fermamente convinto che le manifestazioni religiose popolari fortunatamente ancora vive nel nostro Sud , diventano Luce , Luce che illumina ogni volto , Luce che sottrae le tenebre dal nostro cuore , Luce che rifulse in terra d’Oriente attraverso l’Incarnazione di un Dio diventato Bambino .
I volti e il cuore di ogni partecipante tanto cari a Gesù , imprime attraverso il silenzio il cambiamento interiore , nulla è per caso nella nostra vita , penso che il Signore si serva anche di una rappresentazione della sua Passione , Morte e Resurrezione , per piantare il buon seme della conversione a Lui nel cuore delle creature .
Mi viene da pensare in questo momento alla vita e agli scritti di Sant’Agostino .
Quel suo ( tardi ti ho amato ) non è un rammarico del Santo d’Ippona per aver conosciuto tardi Gesù nella sua vita , bensì una presa di coscienza gioiosa di quanto la Grazia di Dio ha operato in bene nella sua anima .
Ma non si può pensare che Gesù non l’abbia Amato prima della sua Conversione ?
Anzi per questa vita sua passata il Cristo è Morto in Croce per assumere su di Se il tutto dell’esistenza di Agostino .
Ringraziamo il Signore Gesù , Sommo e Infinito Bene , che la Sacra rappresentazione si è svolta secondo il Cuore di Dio . Infatti ritengo utile per la nuova Evangelizzazione , riproporre la Passione , Morte e Resurrezione di nostro Signore in questi nostri tempi in cui le creature sembrano allontanarsi .
Il richiamo , forte e convinto , di Papa Francesco sulla Croce di Cristo ha risvegliato molti fedeli dal torpore spirituale vissuto nel mondo secolarizzato .
Il Santo Padre sicuramente aveva in mente l’esempio di vita e la predicazione del Serafico Padre San Francesco , il quale visse e incarnò il Vangelo riferendosi sempre alla Croce di Cristo Gesù .
La mia esperienza in qualità di attore << improvvisato >> nella Sacra rappresentazione svoltasi sabato 23 , mi fa pensare che tutti siamo chiamati al Bene .
L’amore a Cristo del Serafico Padre San Francesco possa condurci al Sacratissimo Cuore Misericordioso di Gesù . Spero di cuore che con l’aiuto materno di Maria Santissima , Madre della Chiesa , la Sacra rappresentazione della Passione , Morte e Resurrezione di nostro Signore possa accrescere la fede nel Cristo nella mia piccola patria : Ferla .
Il Castissimo Sposo della Vergine Maria e Padre putativo di nostro Signore , il Patriarca San Giuseppe , possa essere sempre più amato e soprattutto imitato nella sua Umiltà , così come ci ha ricordato recentemente il Santo Padre Papa Francesco .
La Santissima Trinità Benedica Ferla e il Sommo Pontefice Papa Francesco , il dolce Vicario di Cristo in terra .
Possano tutti i fedeli cattolici amare e seguire Gesù nella sua Chiesa , con umiltà , fraternità , obbedienza .








                                                                          LAUS DEO

                                                                        Pax et Bonum


                                                        Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                 Terziario Francescano

domenica 24 marzo 2013

L'EUCARISTIA , LA GRANDE SCUOLA DELLA NOSTRA ORAZIONE , DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE DON DOLINDO RUOTOLO TERZIARIO FRANCESCANO - TERZA E ULTIMA PARTE .



DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE 
DON DOLINDO RUOTOLO 
TERZIARIO FRANCESCANO .


L’EUCARISTIA , LA GRANDE SCUOLA DELLA NOSTRA ORAZIONE .

<< Quale esempio per noi che siamo pellegrini in terra , che abbiamo estremo e continuo bisogno della GRAZIA , e preghiamo così poco ?
Quale esempio vivo , che si RINNOVA per noi ogni momento nella SANTISSIMA EUCARISTIA !


Si può dire senza esagerazione che GESU’ CRISTO come PANE di VITA ci NUTRE , e come PRIGIONIERO DI AMORE NEL SANTO TABERNACOLO PREGA E CI INSEGNA A PREGARE .


L’EUCARISTIA è la grande SCUOLA della nostra Orazione , e per questo le anime profondamente Eucaristiche sono Anime di Grande Preghiera .
Basta CONCENTRARSI d’innanzi a GESU’ SACRAMENTATO con fede e con costanza , per imparare da LUI a Pregare .
EGLI ci vivifica ed insensibilmente ci ORIENTA a DIO ; a poco a poco ci ILLUMINA , ci RISCALDA , e ci rende capaci di parlare a DIO .
Il SILENZIO che lo circonda è una SCUOLA di SILENZIO interiore per noi , e la pace che EGLI diffonde d’intorno , ci abitua alla Serenità ed all’ABBANDONO a DIO , indispensabili per la Preghiera . L’anima innanzi a GESU’ si persuade che non può nulla da sé , e questo non la scoraggia ma la riempie di fiducia in LUI .
Se vaga nei pensieri della terra , se si concentra nelle proprie croci , se si preoccupa del suo avvenire , se s’agita e si turba e si turba NON si raccoglie nella Preghiera , non vi si può raccogliere .
Innanzi a GESU’ , sol che rinnovi la Fede in LUI , si sente fuori della terra , sicura del soccorso di DIO , calma nell’attesa delle SUE MISERICORDIE , e prega .


O mio Gesù , Orante in quest’OSTIA di AMORE ,


insegnaci a raccoglierci ed a pregare , e non permettere mai che , avendoti con noi vivo e vero , passiamo la vita agitandoci e non sappiamo renderti testimonianza di Fede , di fiducia filiale e di vero abbandono di AMORE .
Soffriamo , è vero , ma le sofferenze non sono per noi un tesoro ?
Non sei TU VITTIMA perenne per noi sull’ALTARE , e non c’insegni ad Immolarci continuamente per AMORE ?
Se ci duole per esempio un occhio , non è questo un segreto per guardarti di più CROCIFISSO ?


E se ci duole un piede , non è un segreto per star confitti con Te sulla Croce ?
Oh , come la vita addolorata può diventare una VITA DI PREGHIERA INNANZI A GESU’ SACRAMENTATO , e come può mutarsi in PERENNE OLOCAUSTO DI AMORE !
Mi insultano e che importa ? Sono forse da più del mio RE NASCOSTO che raccoglie ingratitudini ed ingiurie nel SANTISSIMO SACRAMENTO ?
Mi riguardano come nulla e che fa ? EGLI è totalmente nascosto ed annientato , e le mie umiliazioni mi uniscono a LUI , alla SUA VITA . O mio GESU’ SACRAMENTATO , veramente SOLO nella TUA ORAZIONE SUL MISTICO MONTE DELL’ALTARE ,


insegnaci a vivere della TUA VITA , ed a mutare tutta la nostra vita in una PERENNE ORAZIONE ed in un perenne olocausto . >>

Cf. DON DOLINDO RUOTOLO , Commento ai Quattro Vangeli . Casa Mariana  Editrice , Napoli 2007 .


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                            

venerdì 22 marzo 2013

GESU' ORANTE : UNA LAMPADA ETERNA INNANZI AL PADRE , DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE DON DOLINDO RUOTOLO TERZIARIO FRANCESCANO - PARTE SECONDA .





DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE 
DON DOLINDO RUOTOLO 
TERZIARIO FRANCESCANO .


 GESU’ ORANTE : UNA LAMPADA ETERNA INNANZI AL PADRE .

 << GESU’ IN PREGHIERA , solo , prostrato innanzi al PADRE , con le Braccia aperte e lo Sguardo al Cielo .
Era uno SPETTACOLO meraviglioso DEGNO DI DIO , come VERBO ETERNO , CONOSCENZA DEL PADRE , LUCE DA LUCE INFINITA . EGLI ERA COME LAMPADA ETERNA INNANZIA LUI . Come la luce manifesta la bellezza delle cose così GESU’ CRISTO Manifestava la BELLEZZA DI DIO . La Chiesa conserva un perenne ricordo di questa caratteristica della PREGHIERA DI GESU’ , nella Lampada che accende innanzi al SANTISSIMO SACRAMENTO .
Quel piccolo lume fa risaltare la Bellezza dell’Altare , e parla dell’Ineffabile Amore che SILENZIOSAMENTE ARDE NEL “ SANTO CIBORIO ” ; esprime un simbolo delicato la Realtà Infinita del VERBO ETERNO , LUCE DEL PADRE , e la Realtà del VERBO INCARNATO Vittima che perennemente ARDE e si CONSUMA .
Raccoglie l’anima nostra nella Fede , che è Conoscenza di Dio , e l’ACCENDE di tenero Amore ; non è un semplice lume , MA UN COMPLESSO DI CUORI ACCESI INNANZI ALL’AMORE CHE SI DONA . Ogni vibrazione di quella Luce esprime la VIBRAZIONE DI UN’ANIMA , ogni efflusso dell’olio verso la fiammella esprime il rifluire della vita verso DIO , accendendosi di AMORE e consumandosi di CARITA’ ; ogni crepitare tranquillo della placida Luce esprime la TREPIDAZIONE DELLA CARITA’ INTERIORE .
La Lampada , posta dalla Chiesa , NON E’ MUTA , ma è la Rappresentanza della Chiesa , GENERATA dal REDENTORE e SUA GLORIFICAZIONE PERENNE .
La Lampada ! L’orante fiammella , tutta chiusa nel suo vasetto avvolto di Pace nella placida UMILTA’ dell’olio , liquido silenzioso espresso dall’immolazione dell’uliva nel torchio .
La Lampada ! Piccolo cuore vibrante , che esprime la circolazione di una VITA CHE E’ FIAMMA E DI UNA FIAMMA CHE E’ OLOCAUSTO .
Simbolo dolce del Sangue della nostra vita di orazione , che scorre placido nell’unzione della Grazia , rifluisce nell’intelletto e lo illumina , nel cuore lo accende , nella vita e la immola , diffondendo interno calore di CARITA’ e TENEREZZA di BONTA’ .
La Lampada ! Piccola pellegrina solitaria del TEMPIO DI DIO , che non attinge nulla da altri , ma ha bisogno solo dell’Amore di un’anima che la rifornisca ; sospesa , abbandonata , poverella , piccola , piccola , difesa dal vento , la cui folata la spegnerebbe , tutta di GESU’ , solo per LUI , eppure tutta per chi innanzia GESU’ PREGA E SI DONA .
Così era GESU’ ORANTE : UNA LAMPADA ETERNA INNANZI AL PADRE , una Luce accesa nel pellegrinaggio terreno per indicarci le VIE DEL CIELO , un’Effusione di CARITA’ del Suo CUORE , un rifluire di Grazie e di Benedizioni , una continua Immolazione di AMORE . Pregava per noi , PREGAVA PER L’OPERA SUA , e compiva nel SILENZIO quello che la stessa CARITA’ gl’impediva di compiere nei cuori . EGLI Guariva , Consolava , soccorreva tutti quelli che andavano a LUI , ma doveva provare una grande pena nel costatare in mezzo al popolo la ressa per i benefici corporali e l’indifferenza
per quelli spirituali .
Elargiva la SUA CARITA’ , ma sentiva il bisogno di effondersi nei cuori e PREGAVA .
La grande PREGHIERA che c’insegnò , in fondo , era la sua PREGHIERA : si rivolgeva al PADRE , lo GLORIFICAVA , ne preparava il regno fra gli uomini , si univa alla sua VOLONTA’ OFFRENDOSI , e domandava per gli uomini la MISERICORDIA nella vita del tempo , il PERDONO per la VITA ETERNA , e la GRAZIA PER POTERLA RAGGIUNGERE ATTRAVERSO LE LOTTE E LE PROVE DEL PELLIGRINAGGIO .
Il SUO CUORE DI VERO FIGLIO DI DIO , poi , sentiva il bisogno d’effondersi nel PADRE , e PREGAVA tra immense TENEREZZE d’AMORE .
Tutte le Elevazioni Mistiche dei Santi SONO NULLA di fronte a quelle della SANTISIMA ANIMA DI GESU’ NELLA SUA ORAZIONE : essa Contemplava , Amava , si Univa al PADRE , ed era in una continua INTIMITA’ con LUI , Glorificando coi Canti sublimi delle Sue Lodi sostanziali . >>

Cf. : DON DOLINDO RUOTOLO , Commento ai Quattro Vangeli . Casa Mariana  Editrice , Napoli 2007 .

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

                                                           

giovedì 21 marzo 2013

GESU' SI RITIRAVA IN LUOGHI SOLITARI PER PREGARE , DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE DON DOLINDO RUOTOLO TERZIARIO FRANCESCANO - PARTE PRIMA -



DAGLI SCRITTI DEL SACERDOTE  
DON DOLINDO RUOTOLO 
TERZIARIO FRANCESCANO .


GESU’ SI RITIRAVA IN LUOGHI SOLITARI PER PREGARE .

<<  Il SACRO TESTO soggiunge che la fama di GESU’ si diffondeva più che mai , RICHIAMANDO intorno a LUI gran turba di popolo , che andava per ascoltarlo e per ottenere la guarigione delle sue infermità .
Ma il Redentore , pur essendo TUTTO A TUTTI e pur prodigandosi senza RISPARMIO , si ritirava in luoghi solitari per PREGARE .
EGLI così ci insegnava che le OPERE dello Zelo e della CARITA’ non debbono distrarci dalla PREGHIERA , senza la quale miseramente s’isteriliscono ed inaridiscono completamente .
PREGAVA GESU’ , e in che modo ?
Se EGLI ERA DIO : in qual modo poteva Pregare ?
ERA DIO ma era anche VERO UOMO , e PREGAVA COME ETERNO SACERDOTE ,
come VITTIMA e come MEDIATORE ; come SACERDOTE OFFRIVA al PADRE se stesso in un SACRIFICIO PERENNE , e si Donava qual VITTIMA di AMORE .
Il Suo CUORE era un OLOCAUSTO , il Suo CORPO un SACRIFICIO CONTINUO , perché continuamente caricato dalle nostre iniquità ; EGLI era come CANDELABRO ACCESO , per lo Splendore dei Suoi Pensieri , era ALTARE DI PROFUMI PER LE AMOROSE ESPANSIONI DEL SUO AMORE , era come Mensa dei PANI della Proposizione , perché già PENSAVA di ESSERE per gli uomini il PANE VIVO che doveva alimentarli .
EGLI ERA IL TEMPIO DI DIO , il VERO TEMPIO , ed essendo VERO DIO per l’unione ipostatica , aveva in sé il SANTO dei SANTI , come essendo Vero Uomo , era , per così dire l’atrio del popolo eletto ed i VESTIBOLO delle genti .
La SUA PREGHIERA era come l’insieme delle FUNZIONI DEL TEMPIO nel senso PIU’ ALTO DELLA PAROLA , ed EGLI riconciliava così a poco a poco l’uomo con DIO .
Andava in luoghi solitari per non farsi vedere , ed anche per nostro esempio ; faceva completamente tacere il suo corpo nelle sue imprescindibili esigenze , e si levava in ESTASI CONTEMPLANDO LA DIVINA GLORIA , ED AMANDO LO STESSO DIVINO ETERNO AMORE .
EGLI ERA MEDIATORE TRA L’UOMO E DIO .
GESU’ non poteva riguardare le umane infermità ; le aveva tutte presenti , e la SUA ORAZIONE era anche un’AGONIA di AMORE e di RIPARAZIONE .
Pregando INCORPORAVA a SE’ tutti gli uomini , e li presentava al PADRE in se stesso come SUA Discendenza e sua figliolanza ; il SUO CUORE s’inteneriva e si Effondeva in GRANDI espansioni di Misericordia .
Anche noi , quando preghiamo per gli altri , li riguardiamo come una cosa con noi , e li presentiamo a DIO nell’attività della nostra vita spirituale ; ma GESU’ , PREGANDO per gli uomini , li incorporava a SE’ , e li presentava al PADRE ammantati dei SUOI MERITI DIVINI , accumulando per essi TESORI di GRAZIE . >> 
Cf. : DON DOLINDO RUOTOLO , Commento ai Quattro Vangeli . Casa Mariana  Editrice , Napoli 2007 .


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

                                       

martedì 12 marzo 2013

PADRE MICHELANGELO DA MELILLI LETTORE CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE MICHELANGELO DA MELILLI LETTORE CAPPUCCINO .

Nacque costui in Melilli il 11 Luglio 1819 da Michele Leonardi e da Concetta Marino , e nel Battesimo ebbe il nome di Angelo .
Da fanciullo rivelava un’indole Docile e Virtuosa e un ingegno vivace , onde suo zio il M. R. P. Giuseppe Maria da Melilli , a tenerlo lontano dal secolo e a farlo avanzare nella PIETA’ e nello studio , si affaticò perché fosse affidato alla disciplina dei PP. Cappuccini di Regalato .
In questo Convento CONCEPI’ tanto affetto alla vita ritirata che risolvette abbracciare l’Umile Istituto dei Frati con i quali viveva .
Contava 16 anni quando vestì l’Abito Cappuccino con il nome di Fra Michelangelo , conservando quello ricevuto nel Battesimo , e aggiungendovi l’altro del padre .
Compiuto lodevolmente il Noviziato , studiò lettere e scienze nei Conventi di Ragusa Inferiore , di Aidone e di Terranova , facendosi sempre ammirare per i continui progressi in ogni ramo dello scibile . Trovandosi Mons. Dente Vescovo di Caltagirone in Sacra Visita in Visita in Vizzini , lo CONSACRO’ sacerdote nel 1842 .
Due anni dopo fu nominato Missionario Apostolico per le regioni dell’Africa , ove dimorò 4 anni sostenendo molti Sacrifici e superando gravi ostacoli che si opponevano alla propagazione della FEDE . Però i copiosi FRUTTI prodotti dalla sua quotidiana OPERA e dalla sua PREDICAZIONE servirono di compenso alle sue indefesse fatiche .
Allora scrisse la sua prima OPERA col titolo : Le mie Missioni , ossia l’Africa sotto l’influenza del secolo XIX ; quale per diverse ragioni rimase inedita .
Nel 1848 ritornò dall’Africa , e da quel tempo continuò ad esercitare il Ministero della Predicazione sempre
plaudito ed ammirato .
Il personaggio , la voce , il gesto , l’istruzione , tutto influiva a renderlo SACRO ORATORE RINOMATO E DI GRAN FAMA . Predicò la QUARESIMA in Tunisi , Siracusa , Caltanissetta , Noto , Acireale , Regalato , Frascati , Messina , Mazzara ; in Piazza Armerina la Quindicina dell’Assunta , in Chiramonte Gulfi , in Vittoria Spirituali Esercizi .
Dicasi lo stesso di altre città e paesi , ove con FRUTTO degli uditori
fece SENTIRE L’EVANGELICA DOTTRINA
CHE ILLUMINA , COREGGE E RIFORMA INDIVIDUI , FAMIGLIE E L’INTERA SOCIETA'  .
Oltre alla Predicazione si distinse in diversi altri Uffici , che fu Guardiano in diversi Conventi .
LETTORE DI SACRA ELOQUENZA , PROFESSORE DI LETTERE ITALIANE , STORIA E GEOGRAFIA NELLE REGIE SCUOLE TECNICHE , PROFESSORE PARTICOLARE DI FILOSOFIA E DI DIRITTO NATURALE , SOCIO EFFETTIVO DELL’ACCADEMIA DI FILOSOFIA ITALOVICHIANA DI NAPOLI , DELL’ALIGHERIANA DI FIRENZE E DELLA DAFANICA DI ACIREALE ; SOCIO CORRISPONDENTE DELL’ACCADEMIA DELL’IMMACOLATA DI ROMA , DELLA PELORITANA DI MESSINA , DEL PROGRESSO DI PALAZZOLO ACREIDE , DELLA ZELANTEA DI ACIREALE , ecc .
Nel 1874 fu Nominato ARCIDIACONO PARROCO dell’ex-Cattedrale di Lentini , essendo Arcivescovo di Siracusa Mons. Giuseppe Guarino . Ivi molto lavorò con la PREDICAZIONE , con la CONFESSIONE e con la FONDAZIONE di alcune Pie Unioni , tra cui quelle delle FIGLIE DI MARIA , che Progrediva di giorno in giorno nel buon esempio e nelle virtù .
Nel 1882 fu colpito da grave sventura , perché gli venne meno l’organo prezioso della vista , e a poco a poco rimase interamente cieco .
Consultò è vero i più valenti Oculisti di Sicilia , di Napoli e di Bologna , ma le prescritte cure e i tentati rimedi non valsero a nulla , onde sopportò con pazienza e rassegnazione la cecità fino al termine della sua vita , per circa sei anni .
In questo tempo però , per quanto poteva , continuava il suo NOBILE MINISTERO , EDIFICANDO TUTTI CON LA SUA OPEROSITA’ E IL SUO ZELO .
Affranto da molte fatiche cadde gravemente infermo , e vedendosi avvicinarsi la fine dei suoi giorni ricevette Devotamente i SACRAMENTI e poi morì il 14 Aprile del 1893 .
Gli si Celebravano le Esequie e dopo due giorni della morte la sua salma fu trasportata in Santa Maria di Licodia , donde traeva sua origine , e dove abitano i suoi congiunti .
Egli ci ha lasciato molte Opere edite e molte inedite . Quelle pubblicate per le stampe sono le seguenti : 1. Sull’Eloquenza del Padre Ottavio di Savona .
2. Chiarimenti storici .
3. Sull’Eloquenza Sacra in Italia .
4. Sull’Istruzione Elementare .
5. Sull’Educazione dei giovani nobili .
6. Saggio di Discorsi filosofico - morali .
7. Cenno storico sopra il Comune di Santa Maria di Licodia .
8. Discorsi funebri .
9. Libertà Cattolica .
10. Il Papato possibile ed i Papato impossibile .
11. Quindicina di Maria SS. Assunta .
12. La Filosofia Cristiano - Cattolica .
13. Sull’Importanza civile e morale della donna .
14. Sulla vita di Santa Venera Acitana .
15. Il Vangelo , Renan , la storia .
16. Sul programma di esposizione agraria .
17. La divina Commedia di Dante Alighieri .
18. Poesie Sacre .
Tutto questo oltre a varie sue lettere , componimenti e giudizi pubblicati in diversi giornali .
Per le sue Opere molteplici e bene scritte fu PREMIATO CON MEDAGLIA D’ORO E DI ARGENTO E CON NUMEROSI ATTESTATI DI LODE E DI BENEMERENZA DA VARIE SOCIETA’ LETTERARIE ITALIANE .
Le OPERE di lui rimaste inedite sono 19 . Vi è tra di esse quella che porta il titolo :
I Quattro Poeti Italiani - Studi e Pensieri , di cui si pubblicarono la prima parte su Dante e la Terza sull’Ariosto .
Donde si rileva la sua IMMENSA OPEROSITA’ , nel compiere i DOVERI imposti dal nostro Sacro Istituto , di Predicare , di Confessare , di studiare , attendeva pure a scrivere molte Opere che ci sono rimaste quale prove del suo Ingegno , delle sue fatiche e della sua scienza ed eloquenza .
<< Troppo noto , dice il Cav. Profes. Francesco Minervini nell’Eco di San Francesco , è il nome del Chierico Profes. Padre Michelangelo Leonardi , perché io molto mi dilunghi onde metterlo in vista a quanti sono amatori delle Scienze Sacre e positive e delle buone lettere >> .
<< Basti solo per cenno che dal fondo del suo modesto ritiro egli ha mirato sempre con ogni sorta di studi ad allargare il dominio dello scibile , dettando Opere filosofiche e morali , disquisizioni storiche e didattiche , note critiche e polemiche , sennati giudizi estetici e discorsi eruditi , non senza spargere di quando in quando candidi ed eleganti FIORI nel CAMPO


della Cristiana Poesia .
In ogni suo Lavoro campeggia eminentemente il PRINCIPIO CATTOLICO , che EGLI HA PRESO A SOSTENERE CON FERMEZZA E PERSEVERANZA DEGNA DI UN “ SEGUACE ” DEL SERAFICO PADRE ,


che in mezzo alla lotta e alle contradizioni del secolo , NON lascia di essere fedele ai suoi VOTI e alla sua DIVISA .
MIRABILE SALDEZZA DI CARATTERE CHE TANTO ONORA LA DISPERSA FRATELLANZA MONASTICA D’ITALIA >> .





                                                                                    FINE

                                                                               LAUS DEO

                                                                             Pax et Bonum


                                                             Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                     Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

 Per Ulteriori Informazioni Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/

domenica 3 marzo 2013

PADRE GIACINTO DA PALAZZOLO ACREIDE DEFINITORE CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE GIACINTO DA PALAZZOLO ACREIDE DEFINITORE CAPPUCCINO .

Fu costui uno di quelli uomini che da principio nulla promettono , ma che poi fanno una LUMINOSA COMPARSA nella società e nella CHIESA .
In tenera età imparò a leggere e scrivere assai mediocremente , e quindi si addisse ai lavori della campagna sino al quarto lustro ( ogni lustro equivale a 5 anni ) .
Intanto sentiva un forte impulso che lo CHIAMAVA ALLA VITA DEI CAPPUCCINI .
Risolvette al fine , tornò a studiare , si presentò all’esame fu accettato ed entrò nel Noviziato . In questo diede segni di VOCAZIONE e di VIRTU’ : ognuno presagiva che sarebbe stato un BUON RELIGIOSO , ma non mai che si sarebbe distinto , che avrebbe fatto una qualche riuscita .
Per il fatto mostrò che un grande impegno allo studio ed una mente svegliata lo misero accanto ai migliori soggetti della Provincia . Sostenne con lode il concorso di Lettore in filosofia e Teologia e con Zelo esercitò per molti anni l’insegnamento dell’una e dell’altra scienza .
Nella Sacra Visita che fece in Provincia il Rev.mo Generale Padre Salvatore d’Ozieri fu trovato dei migliori , e d’allora in poi venne Definitore nel 1855 e poi confermato nella carica nel 1858 .
Esercitò l’Apostolico Ufficio della Predicazione , nella quale fu popolarissimo , FACENDOSI TUTTO A TUTTI E SPEZZANDO IL PANE DELLA DIVINA PAROLA a chi ne aveva maggior bisogno .
Per i suoi meriti venne eletto PREFETTO nelle due Missioni che tennero i Cappuccini in Scordia e Vittoria : per diversi anni Predicò in vari paesi la Quaresima , e in tutte le Chiese di Palazzolo Acreide , sua Patria , ANNUNZIO’ continuamente la PAROLA DI DIO , SEMPRE CON FRUTTO SPIRITUALE DEI FEDELI , CHE NUMEROSISSIMI SI AFFOLLAVANO A SENTIRLO .
Zelantissimo della SALUTE delle anime , non contento della sola Predicazione , spese gran parte della vita nell’ASCOLTARE LE CONFESSIONI dell’uno e dell’altro sesso ; ed AVEVA TANTA EFFICACIA NELL’AMMINISTRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA CHE INNUMEREVOLI ANIME PECCATRICI , CONVERTITE A DIO , STETTERO FERME PER TUTTA LA VITA NEL LORO RAVVEDIMENTO .
Diresse in Patria il TERZ’ORDINE del NOSTRO CARO SAN FRANCESCO e lo dilatò assai .
Molto si distinse nel colera del 1855 , prima ed ultima volta che Palazzolo Acreide sino al presente sia stato visitato da questa luttuosa epidemia , che è uno dei GRANDI FLAGELLI CON CUI IDDIO UNISCE LE COLPE DEGLI UOMINI .
La povera gente spaventata dello sterminio che minacciava quel morbo fatale , se ne fuggiva in campagna , ove pure il male era penetrato , e vi faceva innumerevoli stragi . Il Padre Giacinto persuaso che il MINISTERO SACERDOTALE ERA PIU’ NECESSARIO NELLE CAMPAGNE CHE NELLA CITTA’ , IN ESSA SI PORTO’ E , FACENDO CENTRO DI SUA ABITAZIONE L’EREMO DI SANTA LUCIA SI MUTO’ BEN PRESTO IN FREQUENTISSIMA PARROCCHIA , LA GENTE VI SI AFFOLLAVA DA TUTTE LE PARTI A CONFESSARE I PROPRI PECCATI ED A :
<< RICEVERE LE CARNI DELL’IMMACOLATO AGNELLO >> .


Spesso egli era costretto a percorrere molte miglia di strada difficile per recare i conforti spirituali a qualche moribondo , e i non moribondi si prostravano innanzi a lui per confessare le loro colpe e averne l’ASSOLUZIONE .
Era ammirabile vedere in un momento come improvvisava i Confessionali per le donne : allora si appuntava un lungo bastone in qualche buco di parete esterna di casa campestre o anche in qualche rupe , vi si appendeva una coltre o una tenda qualunque o quivi , sotto la volta del cielo ,
ESERCITAVA IL SACRAMENTO DEL PERDONO ,
ascoltando le Confessioni da un lato , mentre le penitenti , l’una dopo l’altra , si succedevano dall’altro a dichiarare con umiltà e contrizione i loro traviamenti .
La CARITA’ per i poverelli ebbe sempre nel suo tenero cuore un posto distinto .
Egli non si vergognava di DOMANDARE elemosine per sfamare qualche ritirata famiglia , ora per vestire oneste persone , perché potessero frequentare la Chiesa .
E ancora a memoria di tutti come in quella copiosa neve del 1856 , che per triste rinomanza e chiamata tutt’ora NEVE GRANDE , pensando quanti infelici si trovassero fra le strettezze della miseria e della fame , il Padre Giacinto non potendo più camminare a piedi , come aveva fatto sempre in ossequio al Precetto della Regola , e costretto a cavalcare una mula , andava a battere ai portoni dei ricchi e a raccogliere pane , denaro e legumi in gran copia .
Così molte famiglie bisognose ebbero inaspettato sollievo , e cento minestre quotidiane , per molto tempo , si distribuivano ai poveri alla porta del Convento .
Scrisse e pubblicò per le Stampe LA NAZARENA . I critici vi fecero delle osservazioni . Ma l’intento dell’Autore era quello di mettere un libro di ASCETICA IN MANO DI ANIME DEVOTE CHE VOLESSERO ESSERE GUIDATE NELLA VIA DELLA PERFEZIONE
e che sapessero almeno leggere , o che non sapendo leggere , capissero subito , queste ascoltando e quelle leggendo , il senso dello Scrittore .
Questo fine fu al certo raggiunto , almeno nel suo paese , ove aveva molte PENITENTI che professavano VITA DEVOTA .
Volle pure scrivere di cose Patrie , e un grandissimo zibaldone , riepilogata la SELVA DI MEMORIE STORICHE dell’antico Padre Giacinto , notò sino alla sua morte quanto di utile ed anche d’inutile poté sapere intorno a Palazzolo Acreide . Veramente la sua Opera , rimasta manoscritta , riuscì una selva troppo selvaggia sì per mancanza di ordine , come di criterio storico .
Però fece un GRAN BENE , perché in quell’informe compagine si trova sempre ciò che si cerca in ordine alla sua Patria . Godeva di una Vena Poetica , e scrisse molte poesie , parte in italiano e parte in siciliano . In esse si scorge una disposizione spontanea ed un sentimento delicato e pio .
I SUOI CANTI DEVOTI E POPOLARI HANNO SPESSO UNA GRAZIA ED UN’UNZIONE CHE SCENDONO DIRITTO A TOCCARE LE FIBRE DEL CUORE .
“ Il suo Patri , deh Patri teneru , a lu to Cori amanti ” tradotto in italiano in una nostra operetta sul CUORE DI GESU’


si legge con gran piacere ( l’anima cristiana guidata nella dolce Devozione al CUORE SS. Di GESU’ ) , e la sua Coroncina a SAN FRANCESCO D’ASSISI ,


ristampata senza nome dell’autore a migliaia di copie in Trapani e stupendamente musicata , si eseguisce per tutti i giorni del NOVENARIO DEL SERAFICO PATRIARCA nella Chiesa dell’Abbadia Grande , ove abitano in Clausura numerose Francescane che professano la Regola del Terz’Ordine .
La presente rivoluzione , sotto la quale giace l’Italia , all’epoca nefasta della soppressione degli Ordini Religiosi , lo giudicò degno dei suoi strali , e lo cacciò vestito da Prete a domicilio coatto sino a Como . Ivi egli fu l’anima e il conforto dei suoi numerosi compagni di sventura , e per questo in una fotografia che fu tirata su di loro occupa il primo posto . Ritornato in Patria , vi continuò per molti anni il SUO APOSTOLICO MINISTERO , finché , travagliato da lunga e penosa malattia sofferta con Religiosa rassegnazione e munito dei CRISTIANI SOCCORSI , il 16 Giugno , passò a vita migliore .
Quando la di lui Salma veniva trasportata all’ultima dimora coll’accompagnamento di gran popolo mesto e dolente , uno degli oratori che dissero parole di lode sull’illustre estinto ,
credette incominciare col dire :
<< Pertransiit bene faciendo >> .




                                                                                     FINE

                                                                                LAUS DEO

                                                                              Pax et Bonum


                                                              Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                      Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/