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domenica 25 agosto 2013

SOLENNITA' DELLA FESTA DELLE CINQUE PIAGHE DI GESU' CROCIFISSO - FERLA SR - ULTIMA DOMENICA D'AGOSTO - A. D. 2013 .


SALMO 21 - PASSIONE E TRIONFO 
( SALMO MESSIANICO ) 

- Al corifero . Su << Cerva dell’aurora >> Salmo di David . 
2 Dio , Dio mio , guarda a me : perché m’hai abbandonato ? 
Lungi dalla mi salvezza stan le voci dei miei falli ! 
3 dio mio , io grido il giorno e non m’esaudisci , 
e la notte ( io grido ) e non v’ha quiete per me . 
4 eppure nel santuario tu risiedi , 
lode d’Israele ! 
5 in te sperarono i nostri padri , 
sperarono e li liberasti . 
6 a te levarono il grido e furono salvi , 
sperarono in te e non furono delusi . 
7 Ma un verme son io e non un uomo , 
( son ) l’obbrobrio degli uomini e lo spregio del popolo . 
8 Quanti mi vedono , mi scherniscono , 
sussuran con le labbra e scuotono il capo : 
9 << Ha sperato nel Signore , ch’egli lo liberi ! 
Che lo salvi , giacché gli vuol bene ! >> . 
10 Sei tu invero che m’hai tratto fuori dal seno ( materno ) 
tu mia speranza già sulle poppe della mia mamma . 
11 Sei tu gettato ( all’uscir ) dall’utero , 
fin dal seno di mia madre tu sei il mio Dio . 
12 Non t’allontanar da me , perché la tribolazione è prossima , 
perché non v’è chi ( mi ) soccorra . 
13 M’han circondato giovenchi in gran numero , 
pingui tori m’hanno assediato . 
14 Spalancan contro di me la lor gola , 
come leone che addenta e rugge . 
15 Come acqua mi son effuso , 
e slogate si son tutte le mie ossa : 
s’è fatto il mio cuore come cera , 
s’è squagliato in mezzo alle mie viscere . 
16 Inaridito , come un coccio , è il mio vigore , 
e la mi lingua mi s’è attaccata alle fauci : 
alla polvere della morte m’hai ridotto ! 
17 Poiché m’han circondato cani in gran numero ,
 una turba di malfattori m’han assediato : 
hanno trafitto le mie mani e i miei piedi . 
18 Si contan tutte le mie ossa , 
ed essi guardano e mi osservano . 
19 Si son divisi i miei panni , 
e sulla mia veste han gettato la sorte . 
20 Ma tu , o Signore , non allontanar da me il tuo soccorso , 
volgiti a mia difesa . 
21 Libera dalla spada l’anima mia 
e dalla zampa del cane l’unico mio ( bene ) . 
22 Salvami dalle fauci del leone , 
e dalle corna de’ bufali ( salva ) la mia impotenza .
23 Racconterò il tuo nome a’ miei fratelli , 
nel mezzo dell’adunanza ti loderò . 
24 << O voi che temete il Signore , dategli lode ; 
stirpe tutta di Giacobbe , glorificatelo : 
25 lo tema tutta la progenie d’Israele . 
Perché non disprezzò né ebbe a vile la preghiera del misero , 
ne rivolse la sua faccia da me , 
ma quando a lui gridai , m’esaudì >> . 
26 Su te ( si fermerà ) la mia lode in numerosa riunione , 
i miei voti si scioglieranno al cospetto de’ tuoi fedeli . 
27 Mangeranno i poveri e si satolleranno , 
e loderanno il Signore quei che lo cercano : 
vivranno i loro cuori in eterno . 
28 Ricorderanno e si volgeranno al Signore tutti i confini delle terra ,
e adoranti si curveranno al suo cospetto le famiglie delle genti . 
29 Perché del Signore è il regno , 
e d egli è il dominator delle genti . 
30 Mangeranno e adoreranno i potenti della terra . 
Al suo cospetto si prostreranno quei che scendon nella polvere . 
31 E l’anima mia vivrà per lui 
e la mia stirpe a lui servirà . 
32 Darà il suo nome al Signore la generazione ventura , 
e annunzieranno i cieli la giustizia di lui al popolo che nascerà , 
( al nuovo popolo ) che il Signore ha formato ( per sé ) . 


COMMENTO DEL SALMO 21 . 
SACERDOTE DON DOLINDO RUOTOLO - 
TERZIARIO FRANCESCANO 
3. LA VITTORIA DEL CROCEFISSO 
ED I FRUTTI 
DELLA SUA PASSIONE .

Le vie di Dio sono tanto diverse da quelle umane . Una scena di umiliazione e di dolore così terribile quale quella del Calvario , era umanamente la più adatta a far perdere ogni fiducia nel Redentore ; e infatti , gli Apostoli ed i discepoli , dispersi dalla bufera , se ne stettero rintanati , turbati nella loro fede e nelle loro speranze . Il Calvario fu per loro come il fallimento di un piano di rinnovazione nel quale avevano tanto sperato , fino al punto da desiderare i posti di onore nel futuro regno d’Israele . Eppure non era così , perché nelle mani di Dio l’umiliazione e il dolore sono la base dell’esaltamento e dell’attività . Il Crocifisso non fu il vinto ma il vincitore , non rimase per obliato , come avevano sperato gli Scribi ed i Farisei , ma fece sentire la potente voce del suo Amore in tutti i secoli . Questa voce di trionfo , venuta dalla Divina potenza , fu così forte che risuonò mille anni prima del suo avveramento , risuonò nei secoli , risuonerà in eterno . Il Signore annunziò la Passione del Re Divino , perché non avesse gettato nello smarrimento i suoi figli , annunziò il trionfo perché essi avessero avuto il più valido conforto nel vedere avverata la prima parte smagliante PROFEZIA . Ecco perché la scena profetica che appare storia per la sua precisione , si muta improvvisamente . Non c’è alcun passaggio tra lascene del dolore e quella del trionfo , è un lampo improvviso che letterariamente è Sublime e Misticamente ci mostra che il Trionfo è il Frutto meraviglioso della Passione . E’ l’argomento più grande per mostrare che Chi ha sofferto è veramente il Figliolo di Dio , giacché dalla morte non poteva nascere la vita , se Colui che morì non fosse stato Dio . La morte potette separare l’anima dal corpo , ma non potette separare la Divinità dal corpo e dall’anima ; rimase dunque la vita divina là dov’era subentrata la morte , ed entrasse novellamente l’anima al Corpo incorrotto .
E’ mirabile ! Il Redentore si paragonò al verme , dicendo :
Ma io sono un verme e non un uomo . Sant’Agostino ammirato esclama : Anche l’uomo è un verme , ma Egli è un verme e non è uomo , perché è Dio . E’ verme eppure non è uomo . Perché è verme ? Perché è mortale , è nato di carne , è nato senza concubito . Perché non è uomo ? Perché in principio era il Verbo , ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio ( Ennarrat. II in Ps. XXI, 7 ) .
Or se il Redentore si paragonò ad un verme , Egli si chiuse nella tomba come il verme si chiude nel bozzolo , morto come verme , vivo come vita che trasforma l’umiliata crisalide in farfalla . E’ certo che nel Sepolcro il Corpo di Gesù Cristo si trasformò in Corpo Glorioso , riassumendo tutto quello che aveva perduto . La virtù Divina fu quella mirabile vita che , nascosta nell’umiliazione di Colui che per amore s’era fatto verme , ridonò al Corpo la vita trasformandolo . Il verme del filugello è tardo nel camminare , è impacciato dalla sua forma , è limitato nella sua attività ; poi s’immola , per così dire , per dare all’uomo con la seta che fila , una veste di splendore , muore alla vita di verme sviscerandosi e quasi esaurendosi tutto nel fare il bozzolo . Chiuso nel suo sepolcro sigillato , sembra inerte e morto , invece vive e si trasforma , finché rompe il bozzolo e viene fuori come farfalla che non conosce impacci e non cerca la terra . Così fece Gesù : si schiuse alla vita nostra , partecipò alle nostre pene ed ai nostri impacci , poi dette tutto se stesso , emise tutto il suo Sangue per formarci la veste di grazia , e fu chiuso nel sigillato Sepolcro come in un bozzolo .
Era morto , ma aveva la vita Divina , e per quella vita trasformò il suo Corpo e Risorse , agile , Immortale , Glorioso , Re del Cielo e della terra , mostrandosi vivo a coloro che chiamò suoi fratelli , alla sua piccola Chiesa appena nata , raccolta trepidante lontana dagli uomini .
La Profezia con un volo sublime lo riguarda vivo , dopo averlo mostrato trafitto nelle Mani e nei Piedi ; Colui che si lamentava della sua debolezza ( vers. 23 ) , improvvisamente appare forte e vivo , esclamando :
Annunzierò il tuo nome ai tuoi fratelli , ti loderò in mezzo alla Chiesa . Egli infatti annunziò il Nome Divino dicendo agli Apostoli che avessero Battezzare le genti nel Nome del Padre del Figliolo e dello Spirito Santo ( Matteo XXVIII, 19 ) , e lodò il Padre in mezzo alla sua Chiesa nascente , mostrando la Gloria dalla quale era rivestito e la magnificenza del Disegno Divino .
Egli poi esortò i suoi fedeli Apostoli a Glorificar il Signore , dando loro la sua medesima missione : O voi che temete il Signore lodatelo , stirpe tutta di Giacobbe , glorificatelo ( vers. 24 ) .
Sulla Croce era stato abbandonato , e la sua preghiera era apparsa inesaudita , ma dopo la Resurrezione egli potette dire che il Padre non aveva disprezzato né tenuta a vile la preghiera del misero , la preghiera di Lui ridotto come misero per amore , e che lo aveva esaudito nella grande preghiera del suo Sublime Olocausto . Egli perciò loda il Padre nella grande Chiesa , cioè nella Chiesa Cattolica , dove Egli solo loda continuamente Dio , rinnovando il Sacrificio del Calvario nel Sacrificio della Messa . Ed ecco i frutti dell’Opera della Redenzione in mezzo all’umanità , annunziati dalla Profezia e realizzati mirabilmente nella diffusione della Chiesa in tutto il mondo : Mangeranno i poveri e saranno satollati , mangeranno il Cibo della Divina parola ed il Cibo Eucaristico ; loderanno il Signore quelli che lo cercano , vivranno i loro cuori nei secoli dei secoli , perché il Pane di vita li vivificherà in terra , dando loro la forza di lodare Dio , e dare ai loro cuori la vita eterna .
Si ricorderanno del Signore e si convertiranno tutti i confini della terra , e adoreranno in sua presenza tutte le famiglie delle nazioni , perché l’Evangelo passerà alle nazioni le quali si ricorderanno delle promesse di Dio e si convertiranno , riconoscendo Dio solo per RE . Si convertiranno i grandi Re , medesimi potenti del mondo , i quali mangeranno il Pane della vita , e adoreranno partecipando al Sacrificio Eucaristico ; mangeranno e adoreranno innanzi a Dio non già i superbi , ma tutti quelli che scendono in terra , cioè quelli che si abbassano fino a terra con gli umili , e formano con loro una sola famiglia intorno alla Mensa Eucaristica , nella comune partecipazione al Sacrificio della Messa . Tutto questo si è verificato e si verifica nella Chiesa Cattolica e solo nella Chiesa Cattolica . Dunque si mangia Colui che s’immola , e mangiando si adora ; dunque non si mangia un simbolo o uno sterile ricordo , perché il ricordo non è adorazione ed il simbolo non è cibo di vita eterna . Per questo il Salmo , determinando meglio la natura del Cibo che è adorazione , soggiunge facendo parlare la Chiesa : E l’anima mia vivrà per Lui , la mia stirpe a Lui servirà . Dunque il Cibo di vita fa vivere l’anima di Lui , del Cristo , di Dio ; non può essere quindi che Lui stesso vero Dio e vero uomo , Corpo reale e Sangue vero , che vivifica l’anima , e le dona la vita soprannaturale che la rende capace di servire Dio . Il Salmo si chiude con una profezia sintetica che è mirabile . Il Frutto della Croce è la predicazione del Nome di Dio in tutto il mondo : Si parlerà del Signore alla generazione futura ; la predicazione è fatta dagli Apostoli , che nelle scritture sono chiamati Cieli , e dai loro successori i quali annunziano la giustizia di Dio , sia parlando dell’espiazione della Croce , e sia annunziando un Dio rimuneratore e giustissimo . L’annunzio è fatto al popolo che nascerà nelle acque del Battesimo , e che il Signore ha fatto con la sua elezione e con la sua Grazia . Ancora : Si parlerà del Signore alla generazione futura , cioè a quelli che verranno dopo lunghi secoli , si parlerà a questa generazione negli ultimi tempi , in una mirabile rifioritura della Divina Parola , ed i cieli col loro finale sconvolgimento annunzieranno la giustizia di Dio alle ultime generazioni che il Signore formerà con Grazie particolari e con speciali Misericordie . Come si vede il quadro della profezia è completo , giunge fino agli ultimi tempi del mondo ; è una PROFEZIA che da sola basterebbe a disingannare i miscredenti e ad avvicinarli alla Chiesa Cattolica , per vivere della vita di Gesù Cristo , e salvarsi eternamente .

TESTO TRATTO : LA SACRA SCRITTURA - PSICOLOGIA - COMMENTO - MEDITAZIONE - VOLUME X - I SALMI - I CANTI DEL REGNO DEL RE D’AMORE - TERZA EDIZIONE APOSTOLATO STAMPA NAPOLI 1998 . 



ORIGINE ED ECCELLENZA 
DEL CINGOLO 
DI SAN FRANCESCO
Il Serafico Padre San Francesco , abbracciata la povertà evangelica , prese una ruvida tonaca , cinta ai fianchi da una corda , per ricordare a se stesso il Redentore legato alla colonna . Il suo tenero amico San Domenico , dopo il famoso incontro avvenuto a Roma nell’anno 1215 , mentre si celebrava il Concilio Lateranese , in testimonianza dell’intima unione degli animi loro e del fraterno amore , gli chiese in dono questa corda , che aveva cinta ai lombi : e , Francesco dopo che si ebbe alquanto ricusato per umiltà , lasciatosi infine vincere dalla carità , se la sciolse e gliela diede ; ed Egli se la cinse sotto la bianca veste di Frate Predicatore , portandola fino alla morte . L’esempio di San Domenico fu imitato da numerosi suoi figli , da innumerevoli fedeli in tutti i tempi ed anche da un grande numero di signori e di re , che hanno voluto cingere i lombi col cingolo di San Francesco in segno di umiltà . V’ebbero anche molti Prelati , che portarono questo fregio intorno ai loro stemmi ; di questa corda si cingeva Santa Brigida , oltre il suo cilicio , portandola , come piamente credesi , ad imitazione di Cristo e di San Francesco . Questa Santa Corda fu portata da quel grande Santo di Dio che fu San Francesco di Paola , il quale nacque per voto fatto al Serafico Patriarca d’Assisi .
SIGNIFICATO DEL CINGOLO
Nessuno ignora quanto stava a cuore al Serafico Padre San Francesco la meditazione dei patimenti di un Dio Redentore . L’anima sua era così penetrata dai sentimenti della Passione di Gesù Cristo , che in tutte le ore era come forzato a scoppiare in pianto . Sicché egli , per imitare il penante Gesù , si cinse una corda , nella quale seppe con tre nodi esprimere le corde che volte legarono il Signore , cioè nell’Orto , alla Colonna ed alla Croce . E col continuo meditare che egli fece della Passione del Redentore , meritò di divenire un’IMMAGINE del FIGLIUOLO di DIO CROCIFISSO .

TESTO TRATTO : IL CORDIGERO FRANCESCANO - MILANO ( 120 ) REDAZIONE DEGLI ANNALI FRANCESCANI - VIALE PIAVE , 2 - 1928 .


“ Ricordi di Gesù ” 
Beata Camilla Battista da Varano .  
Io stetti nudo sulla Croce : voglio che tu pure stia nuda sulla Croce della Santa Religione , spogliata sulla Croce di ogni amore umano . Io fui confitto da Tre Chiodi : voglio che tu pure sia inchiodata alla Croce con i Tre Chiodi della Povertà , Obbedienza e Castità… Ricordati la sincera offerta che facesti a Dio : lo volevi servire non per evitare l’inferno e meritare il Paradiso , ma solo perché Lui è il Signore che merita di essere servito , amato , lodato da ogni creatura . E tu fai così : servilo con tutto l’ardore dell’anima tua fino alla morte .



Frate Umile da Petralia 
OFM Osservante .
<< ...lavorando al più umano ed ultimo dei suoi Crocefissi . Cadde infermo , accecò ad un occhio e non potè più camminare , muovere le mani , sentiva acuti dolori alle braccia e alle gambe e sul letto gemeva in un silenzio , imitando Gesù sulla legno della 
Santa Croce con le sue ultime agonie , vicino a Gesù e a sua Madre Maria , offrendosi lui vittima per la salvezza e il bene delle anime . Prima che la sua anima fosse portata dagli Angeli per stare al cospetto del suo Amato Gesù disse : vi ringrazio mio Sommo e Infinito Bene , che mi avete fatto conoscere quello che mai potei penetrare in tanto tempo , perchè  io miseria del mondo . Vi ringrazio , o Signore poichè mi avete fatto soffrire i vostri amati dolori ! >> .

San Paolo della Croce .
“ La Passione di Gesù è il Miracolo dei Miracoli dell’Amore di Dio ; è un mare di dolori , ma altresì un mare di amore , è un mare di pene che scaturisce dall’immenso mare dell’amore di Dio . Per questo fondate sempre la vostra meditazione sui Misteri della Passione di Gesù , non tralasciate mai ; dedicatevi ad essa ogni giorno . Lasciate che questo desiderio vi inzuppi , vi penetri fino alla midolla delle ossa . Vedete miracoli della Misericordia di Dio . Gusterete quanto siano dolci i frutti di questo Albero di vita : 
la Croce . 
Prendete in mano un Crocifisso :
fatevi fare una predica da Lui . Oh , che predica sentirete ” .


PREGHIERA 

Gesù Crocifisso 
sempre ti porto con me ,
a tutti ti preferisco .
Quando cado , Tu mi risollevi ,
quando piango , Tu mi consoli ,
quando soffro , Tu mi guarisci , 
quando ti chiamo , Tu mi rispondi .

Gesù Crocifisso 
Tu sei la Luce che m'illumina ,
il Sole che mi riscalda ,
l'Alimento che mi nutre ,
la Fonte che mi disseta ,
la Dolcezza che m'inebria ,
il Balsamo che mi ristora ,
la Bellezza che m'incanta .

Gesù Crocifisso 
Sii Tu mia difesa in vita , 
mio conforto e fiducia
nella mia agonia . 
E riposa sul mio cuore , 
quando sarà la mia ultima ora .
Così sia .


                                              LAUS  DEO

                                            Pax  et Bonum 


                            Francesco di Santa Maria di Gesù
                                      Terziario Francescano

lunedì 19 agosto 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI - PARTE SECONDA .


IN DIO 
TUTTE LE SPERANZE

Se la fede di Paolo era ammirabile , non poteva esserlo meno la sua speranza . Si considerava un bambino tra le braccia della mamma . Sì , vedeva intorno a sé pericoli e precipizi , ma se una madre non si lascia sfuggire il figlio nel vuoto , come è possibile che questo avvenga a Dio ?
Fondato su questa verità , Paolo diceva di vivere tranquillo , abbandonato sul seno della Bontà di Dio e la sua speranza diveniva tanto più forte , quanto maggiori erano gli ostacoli . Quale coraggio e quanta costanza non dimostrava quando lo richiedeva la Gloria di Dio e il bene della Congregazione !
Per quest’ora infatti quante fatiche , quanti disgusti e quante umiliazioni dovette sopportare !
E tutto questo per lo spazio di 47 anni , prima di vederla approvata dalla Chiesa !
Quando andò la prima volta a Roma , a chi gli avesse domandato per quale motivo era venuto da solo , scalzo e mal vestito , avrebbe risposto : - Per fondare una nuova Congregazione di Apostoli che porteranno nel mondo la luce l’amore che scaturiscono da Gesù Crocifisso . 


- Se meravigliati di questo piano grandioso , gli avessero chiesto dei suoi protettori a Roma , dei suoi compagni e delle sue risorse , Paolo avrebbe dovuto rispondere :  
<< Io non ho né protettori , né amici , né compagni , né denaro , né scienza ; vado perché Dio me l’impone ed io non conto che su di Lui >> .  
Che concludere da una tale risposta ? O questo giovane è un eroe di fiducia di Dio o è il presuntuoso degli uomini , la vittima più compassionevole delle proprie illusioni . Ma Paolo ha fondato la sua Grande Opera , lasciando alla sua morte 14 Case piene di vita spirituale e di attività apostolica , con un buon numero di religiosi . E’ vero che spesso la vide , secondo la sua espressione , attaccata ad un filo , ma egli non ebbe mai il più piccolo dubbio che la Congregazione avrebbe progredito :  
<< Vedrete , vedrete , diceva ai suoi figli ; so io… che sarà di questa Congregazione >> .
Le sue parole ebbero la più solenne conferma : grandi personaggi , Sacerdoti , Vescovi , Cardinali e Sommi Pontefici gli offrirono tutto il loro appoggio . Era il premio della fiducia che Paolo aveva riposto in Dio .

LA SUA CARITA’ VERSO IL PROSSIMO
Che dire della sua Carità ? Abbiamo già riferito fatti meravigliosi , da strappare un grido di ammirazione per questo SERAFINO della terra , ma quanti altri se ne potrebbero riferire !
Ci contentiamo di dire che San Paolo della Croce è una di quelle anime che maggiormente hanno fatto sbalordire il mondo con l’ardore della loro carità verso Dio . Diamo un semplice sguardo ai suoi invincibili slanci verso l’Eterno Amore , diadema di luce che coronerà la sua Gloria .
L’Amore di Dio è il principio e la misura dell’amore del prossimo . Quando Gesù Crocifisso entra in un’anima non vi entra solo , ma con l’umanità intera , racchiusa nel suo Cuore .
Ecco perché accade in questa anima un amore inestinguibile e universale , mentre delle sue Piaghe emana un’immensa compassione per ogni dolore ; compassione ardente e generosa che va fino la sacrificio , alla completa immolazione di sé per recare conforto e aiuto .
Tale fu la carità del nostro Santo che visse per gli uomini perché viveva per Iddio . Egli avrebbe voluto , anche a prezzo del suo sangue , comunicare a tutti i veri beni : la luce , la verità, la pace , il cielo , Dio . Come il Divino Maestro , anch’egli sarebbe morto per un’anima ; come il Grande Apostolo , avrebbe consentito di essere anatema per i fratelli .
Nessuno ama i poveri come li amano i Santi che possiedono il SEGRETO della vera CARITA’ che dà e si dona . Paolo si era fatto povero , ma anche nella sua povertà , sapeva dare . Per nutrire le membra sofferenti di Gesù Cristo soffriva la fame : << La minestra mia datela ai poveri e ancora la pagnotta ; per me ponete in refettorio un tozzo di pane , avete capito ? >> . Così ordinò in anno di carestia . Andava alle volte egli stesso alla porta , anche da vecchio , per dare l’elemosina ai poveri . E con quanta bontà la porgeva ! Si metteva in ginocchio davanti a loro e a capo scoperto , con le lacrime agli occhi , li esortava a mangiare . Dopo l’elemosina materiale , quella spirituale , incoraggiandoli a soffrire pazientemente la loro miseria per amore di Dio : << Fatevi coraggio , poverelli di Gesù Cristo , perché il Paradiso è dei poveri . Guai a ricchi ! Le loro ricchezze saranno di maggior tormento nell’inferno >> .
Volendo ispirare la sua tenera carità ai suoi figlioli , diceva alle volte : << Guardatevi in fronte…, portano scolpito il nome di Gesù Cristo >> . E voleva che nelle nostre case i poveri trovassero sempre la carità . In tempo di carestia faceva appello ai suoi figli invitandoli a cedere la metà del loro povero pasto per aiutare meglio gl’indigenti . E come era grande la gioia del padre nel vedere i suoi religiosi che con santa emulazione si privavano in parte del loro nutrimento per i poveri !
La sua carità era delicata ed ingegnosa ; per quanto dipendeva da lui avrebbe voluto togliere l’umiliazione dell’indigenza . Era generoso specialmente quando si trattava di salvare l’innocenza che la miseria esponeva al pericolo . Un giorno aveva ricevuto una moneta d’oro . Tornando a casa incontrò due povere giovani che gli domandarono l’elemosina . Paolo , dopo aver raccomandato di essere virtuose e devote alla Passione di Gesù , donò loro la preziosa moneta . Arrivò perfino a dare dei mobili e denaro per facilitare il collocamento di giovani povere . A Orbetello , una donna gravemente malata , avrebbe lasciato con la sua morte , una figlia giovane , sola e povera . Il Santo ne fu commosso e disse al Padre Fulgenti : << Quanto desidererei soccorrerla ! >> . 
La notte seguente apparve all’ammalata e miracolosamente guarì . Quando non aveva nulla , la sua voce d’Apostolo patrocinava la causa dei poveri di Gesù e si faceva mendicante , per essi , alla porta dei ricchi .  Le malattie , le tristezze , le agonie trovavano in lui  un Angelo Consolatore .
Non era possibile che partisse da un luogo dove aveva predicato senza aver portato negli Apostoli e nelle prigioni il Balsamo 
della sua Carità . Se così pensava alle indigenze materiali dei vivi , poteva trascurare quelle spirituali dei morti che sono molto più bisognosi di aiuto ?

Ed eccolo il grande Discepolo della Carità di Gesù usar tutti i mezzi disponibili per aiutare le ANIME DEL PURGATORIO : preghiera , indulgenze e aspre discipline fino a cadere svenuto . Non poteva fare diversamente perché , accompagnato dalla Madonna e dell’Angelo Custode a VISITARE il PURGATORIO , aveva visto che quelle pene hanno tanta rassomiglianza con quelle dell’inferno . Ma i bisogni erano tanto grandi e numerosi che ci voleva altro per sollevarli tutti ! 
E il nostro Santo si fa Apostolo delle anime del Purgatorio chiamando altri in aiuto , fomentando quella devozione specialmente tra i suoi figli . 
Si vide così nella sua camera una continua processione di anime che venivano a raccomandarsi alle sue preghiere o a ringraziarlo di quelle fatte . Riportiamo un fatto narrato da Paolo stesso a Rosa Calabresi . Vi fu un Sacerdote al quale aveva raccomandato di emendarsi di alcuni difetti . La raccomandazione , purtroppo , non ebbe buoni risultati . Una notte nel Ritiro di Sant’Angelo , mentre Paolo riposava , sentì picchiare forte alla porta . Credendo che fosse il demonio che veniva a disturbarlo , il Servo di Dio , gli disse : << Va via >> . Dopo un po’ , un altro busso come prima . E Paolo , di nuovo : << Va via >> . Alla terza volta pensò che non fosse il demonio e rispose : << Io ti comando da parte di Dio che dica chi sei e cosa vuoi >> . Sente una voce rispondere : << Sono l’anima di… ( il Sacerdote amico ) che sono morto questa notte alle sei e mezza , e sono stato condannato al Purgatorio per quei difetti dei quali più volte mi ha avvertito . Oh , che pene ! Mi pare che siano migliaia di anni che mi trovo in Purgatorio ! >> . Paolo guardò l’orologio ; erano le sei e tre quarti . << E’ un quarto d’ora che siete spirato e vi paiono migliaia di anni ? >> . - << Sì , mi paiono migliaia di anni >> . Mosso a compassione per le sofferenze di quell’anima , dà mano alla disciplina e si batte con gran fervore . Non avendo ricevuto nessun segno di liberazione , ripete la disciplina e prega fervorosamente il Signore . Iddio gli fa capire allora che quell’anima sarà liberata il giorno seguente . La mattina durante la consumazione nella Santa Messa vede quell’anima che tutta circondata di luce sale alla Gloria del Cielo .
E’ stato detto che la riconoscenza è il fiore della carità ; essa dunque spicca più che in tutti nei Santi . Sensibile al più piccolo beneficio , Paolo mostrava la più viva gratitudine per i Benefattori . La sua anima strettamente legata ad essi , era piena di attenzione verso di loro ; pareva che avesse voluto procurare loro ogni bene in questo 
mondo e i primi posti in Paradiso .
Ne parlava ai suoi religiosi per accenderli della stessa riconoscenza ed esortarli alla preghiera . Se li sapeva nel dolore voleva che tutta la Comunità facesse violenza la Cielo con insistenti preghiere perché fossero confortati . Li accoglieva in Ritiro o li visitava in casa con la più grande carità e gentilezza . Alla loro morte faceva raddoppiare le preghiere , affinché potessero al più presto godere della Felicità Eterna . Oltre le preghiere quotidiane , prescrisse che per i Benefattori vivi e defunti si facessero preghiere speciali al principio di ogni mese , in certe solennità dell’anno e nell’Ottavario dei Defunti . In loro vantaggio , mentre ancora era in vita , ottenne da Dio il potere di OPERARE MIRACOLI , come avvenne per la famiglia Grazi di Orbetello , per i Costantini di Tarquinia , per i Frattini di Roma , per gli Angeletti di Ceccano e per altri .
Ma la carità di predilezione il nostro Santo la riservò per i suoi nemici . Ebbe persecutori che attaccarono la sua persona e la sua OPERA con tutti i mezzi e in tutti i modo cercarono di rovinare tutto . Arrivarono a calunniarlo , perfino a percuoterlo ed attentargli la vita . Paolo , anziché credersi dispensato dall’amarli e beneficarli aumentò verso di essi amore e benefici . Per lui le ingiurie erano un titolo speciale alla benevolenza . Essendo stato accusato da alcuni calunniatori in un tribunale ecclesiastico , Paolo , dopo essersi rimesso interamente nelle mani di Dio , disse : << Adesso mi corre l’obbligo di raccomandarli particolarmente al Signore >> . In un viaggio che fece a Roma per ottenere l’approvazione delle Regole , incontrò una persona che , perduto lo spirito della sua vocazione e dimenticò anche di quello cristiano , incominciò ad insultarlo . Paolo tacque . Quella mansuetudine , invece di calmarlo , lo irritò maggiormente , dalle parole ai fatti , lo investì gettandolo a terra e calpestandolo . Il nostro Santo , calmo e silenzioso , ad imitazione del suo Gesù , si lasciò flagellare , dispiancente solo dell’offesa a Dio . Ad un Sacerdote suo amico che , vedendolo più serio e pensieroso del solito , gli aveva domandato cosa avesse , Paolo della Croce rispose semplicemente invitandolo a pregare per un’anima che stava in grave pericolo di perdersi .


TESTO TRATTO DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA .


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                                          

martedì 13 agosto 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI - PARTE PRIMA .



SAN PAOLO DELLA CROCE 
E LE SUE 
QUALITA' NATURALI

Siamo al termine ; tra non molto il nostro amatissimo Padre ci sarà rapito . Il cielo l’attira dolcemente e la sua anima non vive più che nelle altre regioni della luce . Come i figli desolati gettano un luogo e profondo sguardo al padre che tra poco lascerà definitivamente per imprimere indelebili nel loro cuore le amate sembianze , così noi vogliamo contemplare ancora una volta questa augusta immagine , quest’anima di Santo che sta per divenire l’ornamento del Paradiso . Fin dal primo incontro , Paolo esercitava un’indicibile attrattiva per i doni eminenti di natura e di grazia dei quali la Divina Provvidenza l’aveva largamente favorito .
Grave , maestoso e insieme dolce e affabile , ispirava confidenza e rispetto . Guardandolo , l’anima si sentiva portata a Dio : pareva che emanasse profumo di pietà che suscitava devozione .
Tutto in lui era in perfetto accordo : alta statura , costituzione robusta e di squisita sensibilità ; modi cortesi e pieni di eleganza e di grazia ; fronte alta e spaziosa ; sguardo vivo e penetrante che sotto l’azione oratoria faceva quasi scaturir lampi , la cui fiamma era tempesta con la bontà e la modestia ; voce simpatica , sonora e penetrante ; passo né lento , né affrettato , ma pieno di maestosa naturalezza . La sua anima era ardente ed elevata ; l’intelligenza luminosa , vasta e profonda ; la memoria fedele ; la volontà risoluta e costante ; il cuore tenero , nobile e generoso , di una franchezza si direbbe , cavalleresca .
Quando Clemente XIV , ancora Cardinale , lo vide la prima volta , rimase colpito da questa figura di antico stampo e lo circondò della più cordiale amicizia , dicendo di aver trovato in Padre Paolo un uomo tagliato all’antica . 
Era facile infatti vedere che apparteneva alla famiglia delle anime grandi , a coloro che la Chiesa saluta come grandi legislatori monastici , dinanzi ai quali impallidisce anche la luce dei geni ; per la sua Santità il prezioso contributo di Apostolato Paolo sarebbe stato collocato accanto a Benedetto , a Domenico , a Francesco d’Assisi , Ignazio , Teresa ecc. la vivacità e la pazienza ; la forza e la dolcezza ; la prudenza e la semplicità , in una parola le qualità più contrastanti tra loro , trovavano nel nostro Santo la più bella e la più perfetta alleanza .
Ecco la natura eletta che Dio aveva scelto per una grande missione che un giorno avrebbe dovuto compiere .
Che occorreva infatti a un fondatore , soprattutto in un’epoca di guerre accanite contro gli Ordini Religiosi ? Una forte tempra spirituale che non si scoraggia né per le difficoltà dell’impresa , né per l’ardore degli aspri combattimenti che si devono sostenere , né per il tempo che bisogna saper aspettare . Sì , anche il tempo , il grande nemico che solo pochi uomini sanno vincere .
La vita di Paolo della Croce non è da perpetua irradiazione delle più eroiche virtù . Abbiamo visto questo bell’astro fin dal suo sorgere mandare un vivo splendore e salire sempre più radioso , senza eclissi , né soste . Riuniremo alcuni raggi sparsi delle sue virtù .

LA SUA FEDE
La sua fede era quella che Gesù Cristo chiede nel Santo Vangelo : fede ferma che non vacilla , che non dubita mai . Ecco il segreto della sua potenza sulle anime e sui demoni ; ecco il lievito potente col quale sollevava il mondo e obbligava il Signore a fare dei miracoli . Si udiva spesso ripetere espressioni di Santa invidia per i Martiri . Oh , quanto volentieri , a loro imitazione avrebbe suggellato la sua fede col proprio Sangue ! 
Tutto in lui , parole , azioni , l’intera vita riposavano sulla fede , la pura fede , la fede viva :  
<< Lasciatevi guidare della fede…! >> era una delle sue massime più care ; 
<< Quanto amo le anime che camminano nella fede pura e in un completo abbandono nelle mani di Dio ! >> .
Con questo spirito di fede , si considerava straniero sulla terra ed il suo cuore era fisso in cielo . 
Un giorno trattenendosi con i suoi religiosi in santi ragionamenti , animato dal Fuoco Celeste , esclamò : << Io non posso capire come si possa trovare alcuno che non pensi sempre a Dio >> . E nell’impeto del fervore , presa la mano di un religioso gli disse : << Questa pelle è sua , vero ? Queste vene , questi nervi , questo braccio son suoi , vero ?… Così è perché sta attaccato al suo corpo . Eppure è più certo che Dio abita dentro di noi che lei abbia questo braccio . Quello ce l’insegna la fede che è infallibile…, che lei abbia questo braccio potrebbe essere falso , perché il mio tatto si può ingannare >> .
Altra volta diceva : << Voi siete il tempio di Dio . Visitate spesso questo tempio interiore ; guardate se le lampade stanno sempre accese… >> alludendo alla fede , alla speranza e alla carità . Altre volte diceva sorridendo : << State in casa vostra ; andate in casa vostra >> . Oppure interrogava : << Come state in casa ? >> . Se qualcuno non capiva , il Santo riprendeva : << Ah , la casa vostra è il vostro spirito , l’anima vostra che è il tempio di Dio vivo , dove si abita per fede >> .
Nell’abituale presenza di Dio egli realizzava la sua prediletta espressione : preghiera , ventiquattrore al giorno . Per San Paolo della Croce il Creato era una scala che lo innalzava a Dio . Finché la Santa Regola non fu approvata , egli andava a capo scoperto per all’Infinita Maestà di Dio che riempie l’universo . Dopo che il Papa impose l’uso del cappello , da figlio devoto accettò la prescrizione , ma parlando con persone pie stava a capo scoperto perché le vedeva tempio vivo dello Spirito Santo . Il suo attaccamento alla fede lo faceva vegliare con cura scrupolosa sulla più schietta ortodossia delle nostre scuole . Quando specialmente i nostri giovani studiavano il trattato della predestinazione , che sollecitudine materna aveva il nostro Santo ! Interrogava egli stesso or l’uno or l’altro , e questo perché in altra circostanza vi erano stati dei giovani che avevano concepito troppo timore e andavano dal loro venerando Padre con l’anima turbata . E il Santo attaccandosi alla fede : << Chi avrà fatto il bene avrà la vita eterna ; chi il male , il fuoco eterno . Questa è la fede Cattolica . 
Così dico a voi se vi viene qualche turbamento su questo particolare… >> .
Per mettere i suoi religiosi dalle dottrine sospette , fece della Dottrina del Dottore Angelico un punto della Regola e un articolo del suo Testamento , rinnovando la raccomandazione di non allontanarsi dal Grande Maestro San Tommaso .
Dopo le dolorose prove contro la fede sofferte nella gioventù , la vittoria riportata aveva lasciato nella sua intelligenza una luce senza ombre . Da qui quel rispetto e quell’amore che portava in sì alto grado alla Santa Chiesa Cattolica e al suo Capo , il Vicario di Gesù Cristo . Per disposizione speciale della Provvidenza i Sommi Pontefici del suo tempo dettero tutti segni evidenti di una bontà senza limiti . Il Santo dimostrò la sua più tenera riconoscenza innalzando al cielo ferventi e continue preghiere per essi . Volle inoltre che nella sua Congregazione si avesse una speciale devozione al Romano Pontefice . Era tanto il rispetto che il Santo aveva per il Papa , che , sentendo pronunciare il nome , si scopriva il capo e con profondo raccoglimento diceva : 
<< Il Papa è il Vicario di Gesù Cristo ! >> .
Aveva una ferma persuasione che le preghiere del Papa godessero di un’efficace particolare nel far discendere le grazie dal trono della Divina Misericordia :  
<< Tali suppliche fatte al suo Vicario , oh , quanto devono essere gradite al Signore ! >> .
Ma se lo rallegravano i trionfi della Chiesa , nessuno può comprendere il dolore che gli procuravano le sue persecuzioni . In questi casi gemeva , gridava , insorgeva come un figlio tenerissimo che vede oltraggiare sua Madre :  
<< Oh , quanto sento al vivo queste tribolazioni , perché mi protesto di essere vero figlio della Chiesa >> , sapendo che  
<< chi non tiene la Chiesa per Madre , non avrà Iddio per Padre >> .
<< Non una spina , ma un fascio di spine mi affogano il cuore nel sentire queste notizie tanto funeste . 
Volesse Iddio che finissero qui , ma non finiranno qui i presenti castighi >> . 
Vedendo le violenze sacrileghe che nel mondo si commettevano contro la Chiesa e la Divina Giustizia , che ne era irritata , usciva in accenti profetici che , purtroppo , ebbero un pauroso avvenimento . Alla fede il nostro Santo univa una generosità sempre pronta al sacrificio .  
<< Siate magnanimi , carissimi , scriveva ai suoi religiosi , e ricordatevi che dobbiamo camminare sugli esempi di Gesù Crocifisso >> . Ma nonostante tanta austerità di fede , Paolo si rivelava di una grande semplicità , quando celebrava i Santi Misteri .


La vigilia di Natale , nel cantare il Martirologio , versava abbondanti lacrime . La notte poi , prima di mattutino , accompagnato dai religiosi con candele accese , portava in processione il Santo Bambino adagiato nella culla , cantando un inno . Amava completare - la Divina Onnipotenza , Bontà e Sapienza ristretta in poveri pannicelli - .
Le sue lacrime , il suo raccoglimento , la sua fede , il suo amore invitavano i religiosi a dimenticare il mondo per immergersi in questo Grande Mistero : 
 << Un Dio Bambino , un Dio avvolto in poveri panni , un Dio sopra un po’ di paglia , tra due giumenti…! 
Chi rifiuterà di umiliarsi ? 
Chi rifiuterà di sottomettersi alla Creatura per Amor di Dio ? 
Chi avrà l’ardire di lagnarsi ? 
Chi non custodirà il silenzio interno ed esterno ne dolore ? >> .
Ma il grande pensiero , il pensiero universale che penetra , anima assorbe la vita intera di San Paolo della Croce , il pensiero che ha conservato il profumo dell’innocenza nella sua infanzia , coronato di trionfo i combattimenti della sua gioventù , fecondato le fatiche del suo apostolato , sostenuto le sue austerità del chiostro e nella solitudine , il pensiero che consacrerà finalmente il suo ultimo respiro , dando alla sua anima la trasfigurazione di spine , il suo fiele , il suo aceto , il furore degli uomini , la rabbia dei demoni , le agonie del Getsemani , i formidabili abbandoni , del calvario e anche la ferita del Santo Costato . Per imprimere in se stesso questa Divina somiglianza , Paolo si abbandonò a tutte le fatiche , a tutti i dolori , e il suo amore fu sempre più forte della sofferenza .
Stupito un suo amico dei rigori della sua vita , gli domandò : << Come fate Padre Paolo , a menar questa vita ? >> . La risposta fu semplicissima : << Dio ha patito tanto per me ; non è gran cosa che io faccia qualche cosa per amor suo >> .
La Passione di Gesù Cristo egli la ritrovava nella SS. Eucaristia che ne perpetua le sofferenze attraverso tutti i secoli ed in ogni luogo .  
Le sue visite al SS. Sacramento erano frequentissime ; avrebbe voluto passare la sua vita in Adorazione davanti al Tabernacolo , come gli Angeli in Cielo e consumarsi d’amore come la Lampada del Santuario .
Quando da vecchio non poteva più andarci , ci si faceva portare spesso . La prima volta che i nostri fecero l’esposizione dei Quarantore ai SS. Giovanni e Paolo , il Santo per fare la sua Adorazione si fece condurre in corretto , dando ordine di chiudere la porta a chiave e non chiamarlo per nessun motivo . Proprio in quel tempo venne un illustre personaggio che voleva parlargli . Al religioso che fece l’ambasciata Paolo rispose : << Adesso non è tempo di parlare con le creature , perché sta in Trono il Padrone della casa , il Signore dei Signori , il Padrone del mondo >> . E il Signore lo ricompensò abbondantemente in questa terrena devozione . Quando entrava in una Chiesa , prima di conoscerlo dai segni esterni , sentiva , per una segreta attrazione del cuore , in quale Altare si conservava il SS. Sacramento . Accadde una volta che , dopo un enorme sacrilegio , gli fu consegnata una Particola Consacrata . Dagli effetti che provò la sua anima , Paolo comprese che era VERAMENTE CONSACRATA ; pareva che Gesù trasalisse di gioia nelle mani del suo servo fedele .
Che meraviglia che il Giovedì Santo volesse custodire egli stesso la Chiave del Santo Sepolcro e , portandola al collo , la baciasse devotamente , dicendo : 
<< Questa è la Chiave che racchiude il mio Tesoro , il mio Bene , il mio Dio >> .  
 Dopo Gesù , Paolo della Croce nutriva una devozione tenerissima per la Madonna . 
Poteva essere diversamente ?
Maria l’aveva salvato nella sua gioventù ; l’aveva rigenerato , per così dire , alla vita Divina , aveva dato ORIGINE ALL’ISTITUTO DELLA PASSIONE . 
Il suo amore per la Divina Madre doveva essere dunque tenerissimo .
Le sue solennità liturgiche erano l’occasione più bella per rinnovare le sue proposte di affetto filiale . Vi si preparava con novene che faceva col più grande fervore . Al suo tempo non era definito dalla Chiesa il domma dell’Immacolata Concezione , eppure il nostro Santo NON SOLO ERA UNA VERITA’ CERTISSIMA , ma oggetto di SPECIALE DEVOZIONE che inculcava anche ai suoi figli ai quali diceva : << Non è stato dichiarato di fede dalla Chiesa un tal punto , ma io vorrei dare il sangue e sacrificare la vita ai tormenti per la difesa del medesimo… Se con ciò non diverrei martire , son certo però che darei una GRANDE GLORIA a questa GRANDE SIGNORA . Oh , me felice , se potesse riuscirmi ! >> . Altra solennità che lo estasiava era la Natività di Maria . Che gioia per il santo innamorato della Madre Celeste contemplare il Cuore della Grande Bambina che , dopo il Cuore di Gesù , Re di tutti i cuori , amava Dio più di tutti gli Angeli e di tutti i Santi ! Sappiamo con quali Santi trasporti celebrasse la Festa della Presentazione che egli richiamava la sua Consacrazione a Dio nel fiore degli anni . La Festa dell’Assunta la faceva precedere da una Quaresima durante la quale si privava di ogni specie di frutto . Da questo segno di devozione non si dispensò né durante le sue convalescenze , né durante la vecchiaia , anche se il suo stomaco avesse reclamato come unico sostegno un frutto . Però il nostro Santo trovava il modo di distogliere l’attenzione , dicendo graziosamente : << Io sono come un famoso capo di banditi che il mercoledì non volle mangiar carne essendogli stata offerta , perché faceva il mercoledì di Sant’Antonio e intanto tornava da un omicidio commesso >> .
Ma il titolo che maggiormente commoveva il suo cuore e gli faceva versare abbondanti lacrime era quello dell’Addolorata , di Regina dei Martiri . 
I Dolori della Madonna richiamavano quelli di Gesù ; non era possibile propagare la Devozione alla Passione di Gesù senza ricordare i dolori di Maria : 
<< Se andate dal Crocifisso , diceva , vi troverete Maria ; 
e là dove è la Madre è pure il Figlio >> .
Qualche volta faceva un dialogo tra la Madre e il Figlio , ma così commovente , che inteneriva chi ascoltava . Per il nostro Santo i dolori dell’uno e quelli dell’altra erano come due oceani che si scambiano continuamente le acque .
<< Il dolore di Maria è come il Mediterraneo…; da questo mare si passa all’altro sterminato della Passione di Gesù… >> . 
 << In questo gran mare si pescano le perle 
        di tutte le virtù di  Gesù e di Maria >> .
Diceva che il culmine dei Dolori della Vergine fu quando si vide tra le braccia , esamine , il caro Figlio , aggiungendo che , apparsa ad un’anima come era al momento del grande lutto , fu vista portare sul volto i segni della morte , tante erano le sofferenze che l’avevano alterato . Chi fosse quest’anima non c’è da dubitare , era egli stesso . Trattenendosi un giorno a parlare con un Sacerdote sulla Passione del Salvatore e dei Dolori di Maria , nel momento di maggior fervore , prese una piccola immagine che aveva fatto dipingere dal Cav. Conca , pregandolo che la rappresentasse il più Addolorata possibile , e : << Tenete , gli disse , ve la dono , perché non è espressa Addolorata quanto conviene . Io l’ho veduta più Addolorata >> . Un giorno , verso la fine della sua vita , mentre faceva il suo ringraziamento , nel Ritiro dei SS. Giovanni e Paolo , gli apparve l’Addolorata col Cuore trafitta da una spada e gli occhi inondati di Lacrime . Gli parlò dei suoi Dolori , ma con parole così commoventi , che si sarebbe spezzato anche un cuore di pietra . Gli fece comprendere che i suoi Dolori erano stati immensi e per la grandezza del suo Amore e per l’estensione del suo Spirito capace di contenere un Oceano di Dolori.
Si lamentò della falsa devozione di coloro che pretendono di essere suoi servi e oltraggiano orribilmente il suo Divin Figlio . Poi , vedendo la Madre di Misericordia venire in suo soccorso di un povero Sacerdote , rivelò al Santo il triste stato della sua anima . 
Un giorno che lo andò a trovarlo , Paolo appena lo vide gli disse :  
<< Ah , mi sembra di vedere un demonio ! >> .
Era venuta l’ora della Grazia ; il colpevole confuso e pentito si gettò ai piedi del Santo che ebbe la fortuna di ritornare a Dio .
Il culto verso Dio porta anche la devozione ai Servi di Dio : gli Angeli e i Santi .  
Paolo aveva un culto speciale per il suo Angelo Custode e l’Arcangelo San Michele che aveva costituito Protettore della Congregazione ;

per San Giuseppe Sposo Purissimo della Vergine e Grande Maestro della Vita interiore ; per San Pietro , il Principe degli Apostoli , per San Paolo , il miglior Cantore della Croce di Cristo ; per San Luca , modello di mortificazione ; per San Francesco d'Assisi , che con le sue Stimmate divenne Immagine vivente di Gesù Crocifisso .
Ebbe pure una devozione particolare per Santa Maria Maddalena che , dopo la SS. Vergine , aveva più di tutti Amato Iddio ; per Santa Teresa , della quale gustava la Celeste Dottrina Mistica ; per Santa Caterina da Genova , che fu un prodigio di Amore Divino . Profonda era pure la venerazione che Paolo aveva per le Sante Reliquie che erano state un tempo membra viventi di Cristo e Tempio dello Spirito Santo.


FINE PARTE PRIMA

TESTO TRATTO DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA  

  
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                    Terziario Francescano                                                                                              

venerdì 2 agosto 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E GLI ABBANDONI DA PARTE DI DIO .


SAN PAOLO DELLA CROCE
E GLI ABBANDONI 
DA PARTE DI DIO 

Per circa cinquant’anni Dio lasciò Paolo nelle tenebre , nella aridità , nelle desolazioni interne le più dolorose ; soltanto a rari intervalli faceva discendere nella sua anima un raggio di cielo , come nella prigione dei Martiri . Volendo essere cercato con premura e con desiderio ardente dal suo Servo , il Signore , dopo avergli fatto gustare le più ineffabili gioie , gli aveva sottratto le sue comunicazioni e l’abbondanza dei suoi lumi . Sì , abitava in fondo al suo cuore e Paolo non ne dubitava , ma , fenomeno misterioso dei Santi ! A Paolo sembrava che Iddio fosse fortemente irritato contro di lui .
Era il culmine della Passione , l’ultimo tratto di rassomiglianza con Gesù nell’abbandono nel Calvario . 
La pace , la luce , l’amore , tutto pareva che fosse sparito !
La sua anima era immersa in un oceano di tristezza , era avvolta nell’oscurità .
Paolo non vedeva più Iddio nella sua anima , non lo sentiva più nel suo cuore .
La fede viva di una volta sembrava svanita in una notte di fitta tenebre . Pareva che il cielo non fosse più per lui e l’inferno gli si aprisse sotto i piedi . Senza appoggio né in cielo , né in terra , invocava un sostegno , implorava un raggio di luce…!
Era stato tormentato dai demoni , perseguitato dagli uomini , provato da Dio con dolorose infermità , ma non era questa la parte più acuta delle sue pene ; la spada che maggiormente feriva il suo cuore , la suprema agonia della sua anima era il timore di aver perduto il suo Dio , di non vedere più il suo Volto Divino . 
Fin dalla sua gioventù , preso da amore per la Divina amabilità , aveva desiderato l’unione col suo Dio . Per godere unicamente di lui , aveva tutto abbandonato ; per piacere al suo Sovrano Bene avrebbe dato mille volte la vita… E ora gli sembra di vedere Dio che lo respinge con disprezzo , Dio irritato , Dio lontano , Dio perduto per lui . Non sa trovare nel suo dolore né riposo , né consolazione . Il suo cuore si slancia verso Dio con tutte le sue forze…, ma nello stesso tempo gli sembra fortemente respinto , battuto , spezzato da una mano di ferro…

O abbandono del Golgota…! 
O terribile esilio del cuore…! 
O tenebre spaventose , angosciose agonie , strazi di tutto l’essere…!
Non una goccia dell’amaro Calice del Redentore , di cui il nostro Santo non sia stato abbeverato !
Dal più profondo di un immenso abisso , in mezzo ai flutti sollevati della tempesta , spinto a destra e a sinistra , in alto , in basso , col cuore spezzato e respirando appena anche Paolo grida : 
<< Mio Dio , mio Dio , perché mi hai abbandonato ? 
Oh , in quale stato mi trovo ! Temo a ogni istante che il Signore comandi alla terra d’inghiottirmi ! >> .
<< Sono in molti combattimenti , scrive ad un religioso , ma Dio non li fa conoscere all’esterno . Spesso anche nel dormire peno e tremo tutto , quando mi sveglio ; sono degli anni che spesso mi trovo in questo misero stato . Eppure questo mi pare un nulla in confronto di una grande Croce che tanti anni provo senza conforto…; mi pare una grandine che vendemmia ogni cosa e resto… come chi sta nel profondo del mare in fiera tempesta , senza aver chi gli porga una tavola per fuggire da naufragio , né dall’alto , né dalla terra . Vi è un lumino di fede e di speranza , ma così piccolo , che appena accorgo… >> .
<< Si figuri di vedere un povero naufrago… che se ne sta sopra una tavola…, ad ogni onda , ad ogni urto di vento teme di affogarsi… ( Si figuri ) di vedere un povero condannato alla forca che sta aspettando con continuo battimento di cuore , di momento in momento , che lo portino al supplizio . Così è lo stato mio >> .
La sua suprema risorsa nell’ora dell’agonia era l’abbandono in Dio , come Gesù abbandonato che si getta nelle sue braccia : << Padre , nelle vostre mani metto l’anima mia >> .
Iddio pareva lo fuggisse , ma Paolo si protestava che sempre l’avrebbe amato e seguito ovunque andasse , volendo essere tutto suo . Alle volte è stato inteso esclamare : << Nulla cerco in questo mondo se non voi , mio Dio !… Io vi voglio amare finché avrò vita… Niente voglio in questo mondo , ma solo il mio Dio… che è tanto buono… >> .

CANTO D’AMORE 

Qualche volta in questo oceano di prove , rialzando la testa al di sopra dei flutti , cantava con santo entusiasmo . Il canto è l’esplosione dell’anima che non può contenere in sé i suoi sentimenti . Tutti i Santi hanno cantato , i Martiri cruenti sul Patibolo , e i Martiri della carità sull’Altare del Sacrificio .
Nei canti di amore di Paolo della Croce pare sentire i canti d’amore di Francesco d’Assisi e di Teresa di Gesù .
<< Con la Croce il Santo amore perfeziona l’anima amante che gli offre un cuore ardente e generoso . 
<< Oh , perché no so dire i tesoro più prezioso del Divino che l’Altissimo nasconde nella sofferenza ? 
<< Ma è un grande segreto conosciuto soltanto da colui che ama , ed io che ne ho l’esperienza , mi limito ad ammirarlo da lontano . 
<< Felice il cuore che sta sulla Croce tra le braccia dell’Amato e non arde che di santo amore ! 
<< Più felice colui che nella sofferenza pura si mantiene trasformato in Cristo . 
<< Felice colui che soffre senza attacco alla sua sofferenza , non avendo altro desiderio che di morire a se stesso per amare maggiormente colui che lo ferisce !
<< Io ti do questa lezione della Croce di Gesù che maggiormente comprenderai 
nella santa orazione ! >>
Cosa sorprendente…! Quando maggiori erano le aridità , le tenebre , gli abbandoni divini , allora soprattutto sfuggivano dal suo cuore gli accenti più infuocati di amore , le più puri luci del cielo . Anche allora però il pensiero di dannarsi lo faceva tremare da capo a piedi e comunicava il suo terrore all’uditorio . Benché in quella condizione , afferrava alla prima parola lo stato delle anime , vedendo le loro prove e le loro difficoltà . Il suo stato gli serviva per ispirare meglio il coraggio , per dilatare il cuore , per suggerire i mezzi più efficaci , per vincere le tentazioni e disporsi ai favori celesti . 
Era nelle tenebre e diffondeva la luce ; nelle aridità ed infiammava i cuori di santo amore ; nella desolazione e consolava meravigliosamente le anime . 
Chi non avesse penetrato il suo interno l’avrebbe preso per un uomo favorito da Dio delle più grandi consolazioni .
Le virtù maschie sanno far senza delle dolcezze che vengono concesse alla debolezza dei principati . Il Signore , facendogli ignorare i suoi meriti , non gli dava alcuna luce del suo stato . Ecco perché , per quanto fosse abile a consolare gli altri , non poteva egli stesso uscire dall’abisso di amarezza in cui era immerso , né appoggiarsi ai consigli che dava alle anime o trovava nei libri .
<< La mia condotta interna , diceva al suo Direttore , è così oscura tenebrosa e intrecciata dai timori di avvilimenti , che non trovo in nessun libro da potermi sollevare , …né quietarmi . Leggo il Trattato Mistico del Taulero : qui ci trovo qualche cosa , ma non tutto ; sicché nel mare , delle mie tempeste , in cui mi trovo affondato , conviene che stia >> . 
Vedremo ancora nella sua anima qualche lampo , sentiremo anche qualche rombar di folgore , ma di una folgore che si allontana a poco a poco per lasciar posto alla serenità dei suoi ultimi giorni e del cielo . 

TESTO TRATTO DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI
SS. GIAVANNI E PAOLO - ROMA 




LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                   Terziario Francescano