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martedì 13 agosto 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI - PARTE PRIMA .



SAN PAOLO DELLA CROCE 
E LE SUE 
QUALITA' NATURALI

Siamo al termine ; tra non molto il nostro amatissimo Padre ci sarà rapito . Il cielo l’attira dolcemente e la sua anima non vive più che nelle altre regioni della luce . Come i figli desolati gettano un luogo e profondo sguardo al padre che tra poco lascerà definitivamente per imprimere indelebili nel loro cuore le amate sembianze , così noi vogliamo contemplare ancora una volta questa augusta immagine , quest’anima di Santo che sta per divenire l’ornamento del Paradiso . Fin dal primo incontro , Paolo esercitava un’indicibile attrattiva per i doni eminenti di natura e di grazia dei quali la Divina Provvidenza l’aveva largamente favorito .
Grave , maestoso e insieme dolce e affabile , ispirava confidenza e rispetto . Guardandolo , l’anima si sentiva portata a Dio : pareva che emanasse profumo di pietà che suscitava devozione .
Tutto in lui era in perfetto accordo : alta statura , costituzione robusta e di squisita sensibilità ; modi cortesi e pieni di eleganza e di grazia ; fronte alta e spaziosa ; sguardo vivo e penetrante che sotto l’azione oratoria faceva quasi scaturir lampi , la cui fiamma era tempesta con la bontà e la modestia ; voce simpatica , sonora e penetrante ; passo né lento , né affrettato , ma pieno di maestosa naturalezza . La sua anima era ardente ed elevata ; l’intelligenza luminosa , vasta e profonda ; la memoria fedele ; la volontà risoluta e costante ; il cuore tenero , nobile e generoso , di una franchezza si direbbe , cavalleresca .
Quando Clemente XIV , ancora Cardinale , lo vide la prima volta , rimase colpito da questa figura di antico stampo e lo circondò della più cordiale amicizia , dicendo di aver trovato in Padre Paolo un uomo tagliato all’antica . 
Era facile infatti vedere che apparteneva alla famiglia delle anime grandi , a coloro che la Chiesa saluta come grandi legislatori monastici , dinanzi ai quali impallidisce anche la luce dei geni ; per la sua Santità il prezioso contributo di Apostolato Paolo sarebbe stato collocato accanto a Benedetto , a Domenico , a Francesco d’Assisi , Ignazio , Teresa ecc. la vivacità e la pazienza ; la forza e la dolcezza ; la prudenza e la semplicità , in una parola le qualità più contrastanti tra loro , trovavano nel nostro Santo la più bella e la più perfetta alleanza .
Ecco la natura eletta che Dio aveva scelto per una grande missione che un giorno avrebbe dovuto compiere .
Che occorreva infatti a un fondatore , soprattutto in un’epoca di guerre accanite contro gli Ordini Religiosi ? Una forte tempra spirituale che non si scoraggia né per le difficoltà dell’impresa , né per l’ardore degli aspri combattimenti che si devono sostenere , né per il tempo che bisogna saper aspettare . Sì , anche il tempo , il grande nemico che solo pochi uomini sanno vincere .
La vita di Paolo della Croce non è da perpetua irradiazione delle più eroiche virtù . Abbiamo visto questo bell’astro fin dal suo sorgere mandare un vivo splendore e salire sempre più radioso , senza eclissi , né soste . Riuniremo alcuni raggi sparsi delle sue virtù .

LA SUA FEDE
La sua fede era quella che Gesù Cristo chiede nel Santo Vangelo : fede ferma che non vacilla , che non dubita mai . Ecco il segreto della sua potenza sulle anime e sui demoni ; ecco il lievito potente col quale sollevava il mondo e obbligava il Signore a fare dei miracoli . Si udiva spesso ripetere espressioni di Santa invidia per i Martiri . Oh , quanto volentieri , a loro imitazione avrebbe suggellato la sua fede col proprio Sangue ! 
Tutto in lui , parole , azioni , l’intera vita riposavano sulla fede , la pura fede , la fede viva :  
<< Lasciatevi guidare della fede…! >> era una delle sue massime più care ; 
<< Quanto amo le anime che camminano nella fede pura e in un completo abbandono nelle mani di Dio ! >> .
Con questo spirito di fede , si considerava straniero sulla terra ed il suo cuore era fisso in cielo . 
Un giorno trattenendosi con i suoi religiosi in santi ragionamenti , animato dal Fuoco Celeste , esclamò : << Io non posso capire come si possa trovare alcuno che non pensi sempre a Dio >> . E nell’impeto del fervore , presa la mano di un religioso gli disse : << Questa pelle è sua , vero ? Queste vene , questi nervi , questo braccio son suoi , vero ?… Così è perché sta attaccato al suo corpo . Eppure è più certo che Dio abita dentro di noi che lei abbia questo braccio . Quello ce l’insegna la fede che è infallibile…, che lei abbia questo braccio potrebbe essere falso , perché il mio tatto si può ingannare >> .
Altra volta diceva : << Voi siete il tempio di Dio . Visitate spesso questo tempio interiore ; guardate se le lampade stanno sempre accese… >> alludendo alla fede , alla speranza e alla carità . Altre volte diceva sorridendo : << State in casa vostra ; andate in casa vostra >> . Oppure interrogava : << Come state in casa ? >> . Se qualcuno non capiva , il Santo riprendeva : << Ah , la casa vostra è il vostro spirito , l’anima vostra che è il tempio di Dio vivo , dove si abita per fede >> .
Nell’abituale presenza di Dio egli realizzava la sua prediletta espressione : preghiera , ventiquattrore al giorno . Per San Paolo della Croce il Creato era una scala che lo innalzava a Dio . Finché la Santa Regola non fu approvata , egli andava a capo scoperto per all’Infinita Maestà di Dio che riempie l’universo . Dopo che il Papa impose l’uso del cappello , da figlio devoto accettò la prescrizione , ma parlando con persone pie stava a capo scoperto perché le vedeva tempio vivo dello Spirito Santo . Il suo attaccamento alla fede lo faceva vegliare con cura scrupolosa sulla più schietta ortodossia delle nostre scuole . Quando specialmente i nostri giovani studiavano il trattato della predestinazione , che sollecitudine materna aveva il nostro Santo ! Interrogava egli stesso or l’uno or l’altro , e questo perché in altra circostanza vi erano stati dei giovani che avevano concepito troppo timore e andavano dal loro venerando Padre con l’anima turbata . E il Santo attaccandosi alla fede : << Chi avrà fatto il bene avrà la vita eterna ; chi il male , il fuoco eterno . Questa è la fede Cattolica . 
Così dico a voi se vi viene qualche turbamento su questo particolare… >> .
Per mettere i suoi religiosi dalle dottrine sospette , fece della Dottrina del Dottore Angelico un punto della Regola e un articolo del suo Testamento , rinnovando la raccomandazione di non allontanarsi dal Grande Maestro San Tommaso .
Dopo le dolorose prove contro la fede sofferte nella gioventù , la vittoria riportata aveva lasciato nella sua intelligenza una luce senza ombre . Da qui quel rispetto e quell’amore che portava in sì alto grado alla Santa Chiesa Cattolica e al suo Capo , il Vicario di Gesù Cristo . Per disposizione speciale della Provvidenza i Sommi Pontefici del suo tempo dettero tutti segni evidenti di una bontà senza limiti . Il Santo dimostrò la sua più tenera riconoscenza innalzando al cielo ferventi e continue preghiere per essi . Volle inoltre che nella sua Congregazione si avesse una speciale devozione al Romano Pontefice . Era tanto il rispetto che il Santo aveva per il Papa , che , sentendo pronunciare il nome , si scopriva il capo e con profondo raccoglimento diceva : 
<< Il Papa è il Vicario di Gesù Cristo ! >> .
Aveva una ferma persuasione che le preghiere del Papa godessero di un’efficace particolare nel far discendere le grazie dal trono della Divina Misericordia :  
<< Tali suppliche fatte al suo Vicario , oh , quanto devono essere gradite al Signore ! >> .
Ma se lo rallegravano i trionfi della Chiesa , nessuno può comprendere il dolore che gli procuravano le sue persecuzioni . In questi casi gemeva , gridava , insorgeva come un figlio tenerissimo che vede oltraggiare sua Madre :  
<< Oh , quanto sento al vivo queste tribolazioni , perché mi protesto di essere vero figlio della Chiesa >> , sapendo che  
<< chi non tiene la Chiesa per Madre , non avrà Iddio per Padre >> .
<< Non una spina , ma un fascio di spine mi affogano il cuore nel sentire queste notizie tanto funeste . 
Volesse Iddio che finissero qui , ma non finiranno qui i presenti castighi >> . 
Vedendo le violenze sacrileghe che nel mondo si commettevano contro la Chiesa e la Divina Giustizia , che ne era irritata , usciva in accenti profetici che , purtroppo , ebbero un pauroso avvenimento . Alla fede il nostro Santo univa una generosità sempre pronta al sacrificio .  
<< Siate magnanimi , carissimi , scriveva ai suoi religiosi , e ricordatevi che dobbiamo camminare sugli esempi di Gesù Crocifisso >> . Ma nonostante tanta austerità di fede , Paolo si rivelava di una grande semplicità , quando celebrava i Santi Misteri .


La vigilia di Natale , nel cantare il Martirologio , versava abbondanti lacrime . La notte poi , prima di mattutino , accompagnato dai religiosi con candele accese , portava in processione il Santo Bambino adagiato nella culla , cantando un inno . Amava completare - la Divina Onnipotenza , Bontà e Sapienza ristretta in poveri pannicelli - .
Le sue lacrime , il suo raccoglimento , la sua fede , il suo amore invitavano i religiosi a dimenticare il mondo per immergersi in questo Grande Mistero : 
 << Un Dio Bambino , un Dio avvolto in poveri panni , un Dio sopra un po’ di paglia , tra due giumenti…! 
Chi rifiuterà di umiliarsi ? 
Chi rifiuterà di sottomettersi alla Creatura per Amor di Dio ? 
Chi avrà l’ardire di lagnarsi ? 
Chi non custodirà il silenzio interno ed esterno ne dolore ? >> .
Ma il grande pensiero , il pensiero universale che penetra , anima assorbe la vita intera di San Paolo della Croce , il pensiero che ha conservato il profumo dell’innocenza nella sua infanzia , coronato di trionfo i combattimenti della sua gioventù , fecondato le fatiche del suo apostolato , sostenuto le sue austerità del chiostro e nella solitudine , il pensiero che consacrerà finalmente il suo ultimo respiro , dando alla sua anima la trasfigurazione di spine , il suo fiele , il suo aceto , il furore degli uomini , la rabbia dei demoni , le agonie del Getsemani , i formidabili abbandoni , del calvario e anche la ferita del Santo Costato . Per imprimere in se stesso questa Divina somiglianza , Paolo si abbandonò a tutte le fatiche , a tutti i dolori , e il suo amore fu sempre più forte della sofferenza .
Stupito un suo amico dei rigori della sua vita , gli domandò : << Come fate Padre Paolo , a menar questa vita ? >> . La risposta fu semplicissima : << Dio ha patito tanto per me ; non è gran cosa che io faccia qualche cosa per amor suo >> .
La Passione di Gesù Cristo egli la ritrovava nella SS. Eucaristia che ne perpetua le sofferenze attraverso tutti i secoli ed in ogni luogo .  
Le sue visite al SS. Sacramento erano frequentissime ; avrebbe voluto passare la sua vita in Adorazione davanti al Tabernacolo , come gli Angeli in Cielo e consumarsi d’amore come la Lampada del Santuario .
Quando da vecchio non poteva più andarci , ci si faceva portare spesso . La prima volta che i nostri fecero l’esposizione dei Quarantore ai SS. Giovanni e Paolo , il Santo per fare la sua Adorazione si fece condurre in corretto , dando ordine di chiudere la porta a chiave e non chiamarlo per nessun motivo . Proprio in quel tempo venne un illustre personaggio che voleva parlargli . Al religioso che fece l’ambasciata Paolo rispose : << Adesso non è tempo di parlare con le creature , perché sta in Trono il Padrone della casa , il Signore dei Signori , il Padrone del mondo >> . E il Signore lo ricompensò abbondantemente in questa terrena devozione . Quando entrava in una Chiesa , prima di conoscerlo dai segni esterni , sentiva , per una segreta attrazione del cuore , in quale Altare si conservava il SS. Sacramento . Accadde una volta che , dopo un enorme sacrilegio , gli fu consegnata una Particola Consacrata . Dagli effetti che provò la sua anima , Paolo comprese che era VERAMENTE CONSACRATA ; pareva che Gesù trasalisse di gioia nelle mani del suo servo fedele .
Che meraviglia che il Giovedì Santo volesse custodire egli stesso la Chiave del Santo Sepolcro e , portandola al collo , la baciasse devotamente , dicendo : 
<< Questa è la Chiave che racchiude il mio Tesoro , il mio Bene , il mio Dio >> .  
 Dopo Gesù , Paolo della Croce nutriva una devozione tenerissima per la Madonna . 
Poteva essere diversamente ?
Maria l’aveva salvato nella sua gioventù ; l’aveva rigenerato , per così dire , alla vita Divina , aveva dato ORIGINE ALL’ISTITUTO DELLA PASSIONE . 
Il suo amore per la Divina Madre doveva essere dunque tenerissimo .
Le sue solennità liturgiche erano l’occasione più bella per rinnovare le sue proposte di affetto filiale . Vi si preparava con novene che faceva col più grande fervore . Al suo tempo non era definito dalla Chiesa il domma dell’Immacolata Concezione , eppure il nostro Santo NON SOLO ERA UNA VERITA’ CERTISSIMA , ma oggetto di SPECIALE DEVOZIONE che inculcava anche ai suoi figli ai quali diceva : << Non è stato dichiarato di fede dalla Chiesa un tal punto , ma io vorrei dare il sangue e sacrificare la vita ai tormenti per la difesa del medesimo… Se con ciò non diverrei martire , son certo però che darei una GRANDE GLORIA a questa GRANDE SIGNORA . Oh , me felice , se potesse riuscirmi ! >> . Altra solennità che lo estasiava era la Natività di Maria . Che gioia per il santo innamorato della Madre Celeste contemplare il Cuore della Grande Bambina che , dopo il Cuore di Gesù , Re di tutti i cuori , amava Dio più di tutti gli Angeli e di tutti i Santi ! Sappiamo con quali Santi trasporti celebrasse la Festa della Presentazione che egli richiamava la sua Consacrazione a Dio nel fiore degli anni . La Festa dell’Assunta la faceva precedere da una Quaresima durante la quale si privava di ogni specie di frutto . Da questo segno di devozione non si dispensò né durante le sue convalescenze , né durante la vecchiaia , anche se il suo stomaco avesse reclamato come unico sostegno un frutto . Però il nostro Santo trovava il modo di distogliere l’attenzione , dicendo graziosamente : << Io sono come un famoso capo di banditi che il mercoledì non volle mangiar carne essendogli stata offerta , perché faceva il mercoledì di Sant’Antonio e intanto tornava da un omicidio commesso >> .
Ma il titolo che maggiormente commoveva il suo cuore e gli faceva versare abbondanti lacrime era quello dell’Addolorata , di Regina dei Martiri . 
I Dolori della Madonna richiamavano quelli di Gesù ; non era possibile propagare la Devozione alla Passione di Gesù senza ricordare i dolori di Maria : 
<< Se andate dal Crocifisso , diceva , vi troverete Maria ; 
e là dove è la Madre è pure il Figlio >> .
Qualche volta faceva un dialogo tra la Madre e il Figlio , ma così commovente , che inteneriva chi ascoltava . Per il nostro Santo i dolori dell’uno e quelli dell’altra erano come due oceani che si scambiano continuamente le acque .
<< Il dolore di Maria è come il Mediterraneo…; da questo mare si passa all’altro sterminato della Passione di Gesù… >> . 
 << In questo gran mare si pescano le perle 
        di tutte le virtù di  Gesù e di Maria >> .
Diceva che il culmine dei Dolori della Vergine fu quando si vide tra le braccia , esamine , il caro Figlio , aggiungendo che , apparsa ad un’anima come era al momento del grande lutto , fu vista portare sul volto i segni della morte , tante erano le sofferenze che l’avevano alterato . Chi fosse quest’anima non c’è da dubitare , era egli stesso . Trattenendosi un giorno a parlare con un Sacerdote sulla Passione del Salvatore e dei Dolori di Maria , nel momento di maggior fervore , prese una piccola immagine che aveva fatto dipingere dal Cav. Conca , pregandolo che la rappresentasse il più Addolorata possibile , e : << Tenete , gli disse , ve la dono , perché non è espressa Addolorata quanto conviene . Io l’ho veduta più Addolorata >> . Un giorno , verso la fine della sua vita , mentre faceva il suo ringraziamento , nel Ritiro dei SS. Giovanni e Paolo , gli apparve l’Addolorata col Cuore trafitta da una spada e gli occhi inondati di Lacrime . Gli parlò dei suoi Dolori , ma con parole così commoventi , che si sarebbe spezzato anche un cuore di pietra . Gli fece comprendere che i suoi Dolori erano stati immensi e per la grandezza del suo Amore e per l’estensione del suo Spirito capace di contenere un Oceano di Dolori.
Si lamentò della falsa devozione di coloro che pretendono di essere suoi servi e oltraggiano orribilmente il suo Divin Figlio . Poi , vedendo la Madre di Misericordia venire in suo soccorso di un povero Sacerdote , rivelò al Santo il triste stato della sua anima . 
Un giorno che lo andò a trovarlo , Paolo appena lo vide gli disse :  
<< Ah , mi sembra di vedere un demonio ! >> .
Era venuta l’ora della Grazia ; il colpevole confuso e pentito si gettò ai piedi del Santo che ebbe la fortuna di ritornare a Dio .
Il culto verso Dio porta anche la devozione ai Servi di Dio : gli Angeli e i Santi .  
Paolo aveva un culto speciale per il suo Angelo Custode e l’Arcangelo San Michele che aveva costituito Protettore della Congregazione ;

per San Giuseppe Sposo Purissimo della Vergine e Grande Maestro della Vita interiore ; per San Pietro , il Principe degli Apostoli , per San Paolo , il miglior Cantore della Croce di Cristo ; per San Luca , modello di mortificazione ; per San Francesco d'Assisi , che con le sue Stimmate divenne Immagine vivente di Gesù Crocifisso .
Ebbe pure una devozione particolare per Santa Maria Maddalena che , dopo la SS. Vergine , aveva più di tutti Amato Iddio ; per Santa Teresa , della quale gustava la Celeste Dottrina Mistica ; per Santa Caterina da Genova , che fu un prodigio di Amore Divino . Profonda era pure la venerazione che Paolo aveva per le Sante Reliquie che erano state un tempo membra viventi di Cristo e Tempio dello Spirito Santo.


FINE PARTE PRIMA

TESTO TRATTO DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA  

  
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                    Terziario Francescano