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venerdì 26 luglio 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E GLI ASSALTI DEL DEMONIO .



SAN PAOLO DELLA CROCE 
E GLI ASSALTI DEL DEMONIO .

La Provvidenza spesso si serve anche del demonio per formare i suoi Santi ; al nostro era necessaria in modo particolare la rassomiglianza con Gesù Cristo che nell’ora della prova nel deserto , nell’ora della potestà delle tenebre della Passione , abbandonò , lui stesso , il suo corpo alla discrezione di satana . Sapendo Iddio che Paolo era un generoso atleta , lo scelse per umiliare il genio superbo di satana che freme di rabbia quando si vede vinto da una debole creatura .
Per prepararlo al combattimento il Signore disse un giorno al nostro Santo nel segreto dell’anima :
<< Ti voglio far calpestare dai diavoli >> . Gli spiriti maligni , per vendicarsi della santità di Paolo che tanto l’irritava e , soprattutto per fargli pagare a buon prezzo le continue brecce che egli apriva nel loro tenebroso regno , approfittarono largamente del permesso avuto da Dio per scagliarli addosso tutto il loro furore . 
Ascoltiamo lo stesso Santo : << Oh , quanto fa fracasso il diavolo con noi ! Oh , quanto è arrabbiato contro la Congregazione ! Non è poco tempo , anzi molto lungo , che un povero vecchio di Congregazione , e vecchio nei vizi , sente di notte chiari fischi nelle orecchie che lo svegliano e fanno tremare , ma tutto passa… e nulla gli nuocerà : non temete , non abbiate paura , il Signore combatterà per voi : Alleluia , Alleluia , Alleluia ! 

Il diavolo si spaventa anche dell’Alleluia , voce venuta dal Paradiso >> .
<< Io sto nelle mani della Divina Misericordia , ma molto flagellato dai ministri della sua giustizia , e molto più dei miei peccati >> . Gli attacchi satanici , sempre ispirati da una malizia profonda , rivestono talvolta degli andamenti rumorosi , meschini e puerili . Quando si tratta di nuocere , questo nemico non è davvero delicato ; tutti i mezzi gli sono buoni , per riuscire nei suoi neri progetti : non arrossisce nel discendere ai più ridicoli dispetti e di prendere le forme degli animali , non come Dio li ha creati , ma contraffatti . Sembra che operando in questo modo , sia più cattivo che superbo seppure non si voglia dire che è uno dei castighi del suo orgoglio , per insegnarci che ogni genio , qualunque sia la sua sublimità nella luce , quando vuol innalzarsi al di sopra di Dio , cade perfino al di sotto del bruto .
Spesso , dunque , i demoni apparivano al nostro Santo sotto forme orribili di gatti selvatici , di mastini arrabbiati , di uccellaci da preda . Per tendere più dolorose le loro vessazioni , sapevano abilmente cogliere le occasioni : il tempo delle sue malattie e degli abbandoni Divini . Appena dopo lunghe insonnie Paolo incominciava a dormire un poco , quei maligni interrompevano il suo sonno , urlando , fischiando , facendo altri rumori assordanti : alle volte gli riproducevano all’orecchio la denotazione di parecchi pezzi dell’artiglieria . Paolo si svegliava di soprassalto spaventato perché alle volte gli tiravano con rabbia le coperte e altre volte gli camminavano come gatti sopra il letto .
Nella terribile malattia che soffrì ad Orbetello furono così atroci i dolori , che per quaranta giorni e altrettante notti non poté chiudere occhio . Una notte , calmati un poco i dolori , incominciò ad assopirsi . Fu un riposo brevissimo : improvvisamente il diavolo si mise ad aprire e chiudere con violenza uno scaldaletto che stava in camera . Il povero malato si svegliò e armato di pazienza , preso il bastoncello che aveva vicino al letto , e rivolto verso il demonio , minacciandolo disse : 
 << Questa è quella notte che ti spezzo le corna >> .
Satana nel suo orgoglio ne fu sconcertato e prese la fuga , lasciandolo per un po’ di tempo senza molestarlo . Paolo che sapeva nascondere così bene le sue virtù , nel raccontare questi fatti al suo Confessore , quasi celiando , diceva :  
<< Ma che te ne pare ? Dice il proverbio : non stuzzicare il cane che dorme . Un pover’uomo che di quaranta giorni e quaranta notti non dormiva , al primo addormentarsi , sentirsi svegliare ? Son cose da farsi , queste ? >> . Un’altra volta il Santo stava a letto tormentato dalla gotta . Il demonio per farlo soffrire più crudelmente , gli afferrò il pollice del piede che era il più addolorato e glielo torse con tanta violenza , che il Servo di Dio credette provare un tormento d’inferno . Quando Paolo era occupato in qualche opera che doveva dar Gloria a Dio o cooperare alla salute del prossimo , allora più che mai i demoni l’attaccavano con maggior accanimento . Cominciava la sua orazione o il suo Ufficio ? Sembrava che si fosse scatenato l’inferno . Se prendeva la penna per trattare qualche affare importante , la rabbia del demonio scoppiava con rumore spaventoso ; se in ricreazione parlava delle cose di Dio , i demoni sfogavano contro di lui la loro collera appena rientrava in cella . Nel Luglio del 1770 , mentre stava lavorando col più grande zelo per fondare le Religiose della Passione , il demonio gli cagionava le più penose insonnie . Una notte , essendosi alzatosi un pochino perché non dormiva , una mano invisibile gli afferrò la testa e la batté con forza contro il muro . Il rumore così forte , che svegliò perfino l’infermiere della camera vicina . Alla domanda rivoltegli dal Confessore , come stesse , Paolo rispose sorridendo : << Iddio non permette che le operazioni del demonio facciano molto nocumento , ma del bene non te en fanno >> . 
E continuò : << Adesso al diavolo scotta questo Monastero >> .
Da Apostolo pieno di zelo , Paolo lavorava per la salvezza delle anime che numerose ritornavano a Dio . E questa era la causa principale che suscitava il furore di satana . Nei primi tempi del suo soggiorno al monte Argentario , andando a il sabato a Portercole per il servizio spirituale del prossimo , mentre durante la notte , pregava davanti a Gesù Sacramentato 
il demonio cercava di spaventarlo con fracasso infernale , ma Paolo senza tenerne conto , continuava la sua Preghiera e al mattino si metteva all’Opera Apostolica con un successo spirituale che corrispondeva alla preparazione .
Se andava in missione , satana pare lo seguisse per fargli pagare care le anime che il suo zelo gli rapiva . E non solo lo tormentava per tutto il tempo , ma appena il Santo missionario , spossato per fatica appesantito dal bisogno del sonno , poggiava la testa per prendere qualche ora di riposo , pare che entrasse nella sua camera un battaglione di demoni , producendo il fragore di un popolo in rivoluzione . Qualche volta lo levavano a forza dal suo letto e trascinandolo lontano dalla camera , gli dicevano : 
<< Tu sei venuto a tormentarmi… mi hai rubato già un grande numero di anime…! >> .  
Le sue meditazioni sulla Passione cagionavano ad essi le più profonde ferite ; dovettero confessarlo per bocca di un ossesso mentre veniva esorcizzato da un Santo Sacerdote . 
Detto che la Messa del Padre Paolo era la loro tortura , furono interrogati se ci fosse qualche altra cosa che tanto scottasse al Servo di Dio . Il demonio con un grido di rabbia rispose : 
<< La Passione…, la Passione…! >> .
Durante la notte battevano il suo corpo con sì terribili colpi , che , fatto giorno , si trovava il pover’uomo pallido in volto , con le gambe livide e costretto a rimanere a letto senza potersi muovere . Accadde pure di vederlo arrivare in Convento quasi trascinandosi . Un giorno , mentre si recava al Monte Argentario , giunto alla Feniglia , ai piedi del monte , fu assalito in forma visibile dai demoni che gli fecero ala , ma nel passare in mezzo , lo battevano crudelmente con le verghe . Non è possibile raccontare tutti i maltrattamenti che il terribile nemico fece al nostro Santo , l’importante però è questo , che più diminuiva le forze al suo corpo e più aumentava il vigore della sua anima . 
Il nostro Apostolo diventava sempre più ardente nel combattimento ; satana gli dava occasione di affilare sempre più la spada contro se stesso . Per meglio ingannarlo , i demoni qualche volta rivestirono la forma umana . Così nella malattia che ebbe a Sant’Angelo poco dopo la morte del Padre Gian Battista , Paolo una notte vide entrare nella sua camera sei o sette persone che si presentarono come medici dei dintorni . Dissero che avendo saputo della sua malattia , erano venuti a dirgli che si preparasse alla morte , perché il suo male era senza rimedio , tanto più che perfino suo fratello in un’apparizione aveva assicurato che il mercoledì prossimo sarebbe morto . Chi sa che avranno preteso quei dottori di nuovo genere ? Forse di spaventarlo ? Si sarebbero ingannati . Il nostro Servo di Dio non aveva altro desiderio che di lasciare l’esilio per unirsi al suo Dio nella Patria Eterna . Però vedendo che tra essi mancava il Dott. Mattioli , il suo medico curante , capì il tranello e rispose tranquillamente che loro signori avevano potuto risparmiarsi quella fatica , bastandogli la parola del suo medico . Confusi per non avere potuto scuotere l’uniformità del Santo alla Volontà di Dio , i demoni scomparvero . Un’altra volta Paolo alloggiava con un nostro Religioso presso un benefattore . Appena ritirati in camera per il riposo notturno , apparve il demonio sotto l’aspetto di un uomo di statura gigantesca e di aspetto spaventoso . Il compagno tutto tremante gli disse : << Vede lei…? >> . E Paolo , abituato a quelle visite : << State quieto , non è venuto per voi…! >> . Si vide infatti il giorno seguente contro chi dei due fosse arrabbiato il demonio . Paolo aveva le gambe nere per i colpi che aveva ricevuto nella notte . Da questi assalti vigorosamente sostenuti , si può comprendere , si può comprendere quale coraggio animasse il Servo di Dio nel perseverare fino alla fine della sua vita .
Del resto sapeva benissimo che di un tale nemico non bisogna aver paura , né mostrare di avere paura , bisogna invece affrontarlo con la confidenza in Dio . Avrebbe potuto invocare spesso il Soccorso Divino , ma non lo faceva per mostrare al suo nemico che non lo temeva affatto . Sapendo che è più audace che sapiente , non opponeva altro a quel genio superbo , che un profondo disprezzo : si armava del suo Crocifisso , si metteva il Rosario al collo e , invocando i nomi di Gesù e Maria , comandava con tono fermo al demonio di fuggire . E realmente fuggiva , ma non tardava a rinnovare i suoi assalti .

DESOLAZIONI INTERNE  
Gli attacchi esterni però non sono né i più penosi , né i più pericolosi . Il ruggito del leone avverte del pericolo , il serpente che si nasconde silenzioso nell’ombra è più da temersi . E quegli spiriti malvagi non si arrestarono all’esterno , ma tentarono d’infiltrarsi segretamente anche nella sua anima per tormentarla . . Ed eccoli all’assalto , provocando disgusti , noie , tristezze le più strazianti : << Oggi mi sentivo impeti fortissimi di andarmene disperso per queste selve >> , disse un girono Paolo al suo Confessore .
Altre volte erano provocazioni così violente alla collera , che ci voleva la virtù eroica del Santo per non esplodere . Che martirio essere di peso perfino a se stesso !… Per timore che in tali circostanze gli sfuggisse qualche parola d’impazienza , se en stava solo e chiuso nel suo silenzio , soffriva tutto per amor di Dio , benché le tentazioni lo provocasse orribilmente e alla bestemmia e al suicidio e alla disperazione . Parlando col suo Direttore gli disse un giorno che era stato tentato fortemente di gettarsi dalla finestra . Ma gli sforzi maggiori i demoni li facevano suscitandogli dubbi intorno alla sua salvezza . Quanto sofismi a questo riguardo ! E glieli presentavano con tanta astuzia , che il povero Servo di Dio durava gran fatica a resistere , tanto più a questi assalti venivano specialmente quando la sua anima era nelle tenebre e nell’abbandono .
Allora quegli spiriti menzogneri più che mai si affacendavano per dare colore di verità alle loro menzogne . 
Ma tutte queste tentazioni non facevano che moltiplicare i suoi meriti , lepiù dei miei peccati >> . renderlo un abilissimo maestro nell’arte di dirigere le anime . Insegnando agli altri i mezzi per combattere e vincere , ci rivela il segreto delle sue vittorie . Diceva che si mette il freno al demonio , resistendogli con coraggio e disprezzando i suoi furori . E al Padre Gian Maria di Sant’Ignazio , Maestro dei Novizi , che aveva un discepolo tormentato da satana , diceva :
<< Non mi stupisco delle mie tempeste ed assalti dei diavoli , perché alla fine sta scritto che sono molti i flagelli del peccatore , ma di codesti buoni figlioli innocenti ho gran compassione . Bisogna però far argine al nemico , mostrargli , come si suol dire , i denti , tormentarlo con rigorosi precetti , 
aggiungergli pene sopra pene , se non obbedisce >> . 
A Suor Chiara di San Filippo scriveva :
<< Si armi sempre più di fede , di confidenza in Dio e di profonda umiltà di cuore , e rinnovi precetti al diavolo , gli comandi in Nome di Gesù Cristo che si parta da lei e vada al luogo destinatogli da Dio per la di lui superbia . Non tema di nulla ; questa diaboliche apparizioni con le orribili tentazioni che le accompagnano sono ottimi segni e il patire che l’anima sua si sente serve di fuoco per più purificarla e renderla sempre più disposta all’unione d’amore con Dio… >> . << Oh , che bel lavoro…! Profonda umiltà , silenzio , annichilamento… Questa è la regola per far un voto alto… Quando l’anima sua si ritrova più approfondita in solitudine interiore ed in maggior riposo d’amore nel seno del Padre Celeste , faccia anche qualche gemito da bambina e gli mostri ciò che fa la rabbia del demonio . Egli già lo sa , ma vuole che lei glielo dica con gemito bambinesco . Gli dica con profondo annichilimento che non permetta al diavolo di molestarla con quelle bruttissime apparizioni , però si abbandoni alla SS. Sua Volontà che deve essere il suo cibo continuo , poiché il dolce Gesù sempre si cibò della Volontà del Padre in un mare di patimenti . Lei si faccia un animo grande e avverta a ( non ) lasciarsi mai spaventare dal demonio ; stia nascosta in Dio , niuna cosa ; mai lasci l’orazione quando vede quei fantasmi , ma stia forte , costante , né si levi mai dal luogo dell’orazione . In tal forma il diavolo partirà confuso . Animo grande ché Dio la vuol far santa… >> . Maestro di menzogna , il diavolo spesso si presenta come angelo di luce . Chi può prevedere il danno che fa questo nemico se non è riconosciuto ? Paolo , sempre vigilante intorno alla salute dei suoi figli , ecco come parlava ad uno di essi : << In ordine al Confratel NN. anch’io spero che la sua condotta sia secondo Dio , ma il diavolo fa molto la scimmia sotto un gran preteso falso di bene . Nelle stesse battaglie vi può far nascere un’occulta superbia ; …conviene fargli conoscere che per un sol peccato veniale meriterebbe la pena del danno e del senso nel purgatorio con pene orribili , che gran cosa è l’Infinita Bontà di Dio gli muta tal pene in queste piccole gocce di travagli ?… 
Si umili , si rassegni , e si abbandoni in Dio con grande confidenza in lui e stia sempre nel suo nulla >> .

Sono tratti maestri che rilevano l’esperienza di un Santo che ha trascorso la sua lunga vita , non solo tra gli assalti dell’inferno , ma anche negli abbandoni più dolorosi da parte di Dio .


TESTO TRATTO :
DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA 



LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
 Terziario Francescano  




venerdì 19 luglio 2013

SAN SEBASTIANO MARTIRE PATRONO DI FERLA IN PROVINCIA E DIOCESI DI SIRACUSA .



Le notizie storiche su San Sebastiano sono davvero poche , ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni , ed è tuttora molto vivo , ben tre Comuni in Italia portano il suo nome , e tanti altri lo venerano come Santo Patrono . Le fonti storiche certe sono : il più antico calendario della Chiesa di Roma , la ‘ Depositio martyrum ’ risalente al 354 , che lo ricorda al 20 gennaio e il “ Commento al Salmo 118 ” di Sant'Ambrogio (340-397) , dove dice che Sebastiano era di origine milanese e si era trasferito a Roma , ma non dà spiegazioni circa il motivo . Le poche notizie storiche sono state poi ampliate e diciamo abbellite , dalla successiva ‘ Passio ’ , scritta probabilmente nel V secolo dal Monaco Arnobio il Giovane . Ne facciamo qui il riassunto integrando le due fonti, dando prima una introduzione storica . Nel 260 l’imperatore Galliano aveva abrogato gli editti persecutori contro i cristiani , ne seguì un lungo periodo di pace , in cui i cristiani pur non essendo riconosciuti ufficialmente , erano però stimati , occupando alcuni di loro , importanti posizioni nell’amministrazione dell’impero . E in questo clima favorevole , la Chiesa si sviluppò enormemente anche nell’organizzazione ; Diocleziano che fu imperatore dal 284 al 305 , desiderava portare avanti questa situazione pacifica , ma poi 18 anni dopo , su istigazione del suo cesare Galerio , scatenò una delle persecuzioni più crudeli in tutto l’impero . 

Sebastiano, che secondo Sant'Ambrogio era nato e cresciuto a Milano , da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese , era stato educato nella fede cristiana , si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283 , fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma , stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano , che non sospettavano fosse cristiano .
Grazie alla sua funzione , poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati , curare la sepoltura dei Martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte , dove era stato introdotto da Castulo , domestico (cubicolario) della famiglia imperiale , che poi morì Martire .
La leggendaria ‘ Passio ’ , racconta che un giorno furono arrestati due giovani cristiani Marco e Marcelliano , figli di un certo Tranquillino ; il padre ottenne un periodo di trenta giorni di riflessione prima del processo , affinché potessero salvarsi dalla certa condanna sacrificando agli dei . Nel tetro carcere i due fratelli stavano per cedere alla paura, quando intervenne il tribuno Sebastiano riuscendo a convincerli a perseverare nella fede; 
mentre nel buio della cella egli parlava ai giovani, i presenti lo videro circondato di luce e tra loro c’era anche Zoe , moglie del capo della cancelleria imperiale , diventata muta da sei anni .  
La donna si inginocchiò davanti a Sebastiano , il quale dopo aver implorato la Grazia Divina fece un segno di Croce sulle sue labbra , restituendole la voce .  
A ciò seguì una collana di conversioni importanti , il prefetto di Roma Cromazio e suo figlio Tiburzio , Zoe col marito Nicostrato e il cognato Castorio ; tutti in seguito subirono il Martirio, come pure i due fratelli Marco e Marcelliano e il loro padre Tranquillino .
Sebastiano per la sua opera di assistenza ai cristiani , fu proclamato da Papa San Caio “ Difensore della Chiesa ” e proprio quando , secondo la tradizione , aveva seppellito i Santi martiri Claudio , Castorio , Sinforiano , Nicostrato , detti Quattro Coronati , sulla via Labicana , fu arrestato e portato da Massimiano e Diocleziano , il quale già infuriato per la voce che si diffondeva in giro, che nel palazzo imperiale si annidavano i cristiani persino tra i pretoriani , apostrofò il tribuno : “ Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me , ingiuriando gli dei ” . Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce ; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘ campus ’ , fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio ; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici . Ma la nobile Irene , vedova del già citato San Castulo , andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura , secondo la pia usanza dei cristiani, i quali sfidavano il pericolo per fare ciò e spesso venivano sorpresi e arrestati anche loro . Ma Irene si accorse che il tribuno non era morto e trasportatolo nella sua casa sul Palatino , prese a curarlo dalle numerose lesioni .  
Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire 

e poi nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma , egli che cercava il Martirio , decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano , mentre gli imperatori si recavano per le funzioni al tempio eretto da Elagabolo , in onore del Sole Invitto , poi dedicato ad Ercole .
Superata la sorpresa , dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani , innocenti delle accuse fatte loro , Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte ; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino , il corpo fu gettato nella Cloaca Massima , affinché i cristiani non potessero recuperarlo . L’abbandono dei corpi dei Martiri senza sepoltura , era inteso dai pagani come un castigo supremo , credendo così di poter trionfare su Dio e privare loro della possibilità di una Resurrezione . La tradizione dice che il Martire apparve in sogno alla matrona Lucina , indicandole il luogo dov’era approdato il cadavere e ordinandole di seppellirlo nel cimitero “ ad Catacumbas ” della Via Appia . Le Catacombe , oggi dette di San Sebastiano , erano dette allora ‘ Memoria Apostolorum ’ , perché dopo la proibizione dell’imperatore Valeriano del 257 di radunarsi e celebrare nei cosiddetti  " Cimiteri cristiani " , i fedeli raccolsero le Reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo dalle tombe del Vaticano e dell’Ostiense , trasferendoli sulla via Appia, in un cimitero considerato pagano . Costantino nel secolo successivo, fece riportare nei luoghi del martirio i loro corpi e dove si costruirono poi le celebri Basiliche . Sulla Via Appia si costruì un’altra Basilica costantiniana la “ Basilica Apostolorum ” , in memoria dei due Apostoli .  Fino a tutto il VI secolo , i pellegrini che vi si recavano attirati dalla ‘memoria’ di San Pietro e San Paolo , furono divise durante il pontificato di Papa Eugenio II (824-827) il quale ne mandò una parte alla Chiesa di S. Medardo di Soissons il 13 ottobre 826 ; mentre il suo successore Gregorio IV (827-844) fece traslare il resto del corpo nell’oratorio di San Gregorio sul colle Vaticano e inserendo il capo in un prezioso reliquiario , che Papa Leone IV (847-855) trasferì poi nella Basilica dei Santi Quattro Coronati , dove tuttora è venerato . 
Gli altri resti di  San Sebastiano rimasero nella Basilica Vaticana fino al 1218 , quando Papa Onorio III concesse ai Monaci Cistercensi , custodi della Basilica di San Sebastiano , il ritorno delle Reliquie risistemate nell’antica cripta ; nel XVII secolo l’urna venne posta in una cappella della nuova Chiesa , sotto la mensa dell’altare , dove si trovano tuttora .  

San Sebastiano è considerato patrono degli arcieri e archibugieri, tappezzieri, fabbricanti di aghi e di quanti altri abbiano a che fare con oggetti a punta simili alle frecce. Patrono di Pest a Budapest e dei Giovani dell’Azione Cattolica, è invocato nelle epidemie , specie di peste , così diffusa in Europa nei secoli addietro .
Nell’arte antica San Sebastiano fu variamente raffigurato come anziano , uomo maturo con barba e senza barba , vestito da soldato romano o con lunghe vesti proprie di un uomo del Medioevo . Dal Rinascimento in poi diventò nell’arte , l’equivalente degli dei ed eroi greci , celebrati per la loro bellezza come Adone o Apollo, poi ispirandosi ad una leggenda dell’VIII secolo , secondo la quale il Martire sarebbe apparso in sogno al vescovo di Laon , nelle sembianze di un efebo , pittori e scultori cominciarono a raffigurarlo come un bellissimo giovane nudo , legato ad un albero o colonna e trafitto dalle frecce . Il soggetto si presentava ad una libera interpretazione del primo martirio delle frecce , (non si teneva conto che fosse poi morto con il flagello) e secondo l’estro dell’artista per un compiaciuto virtuosismo anatomico , applicato ad un soggetto religioso . Anche Michelangelo nel “ Giudizio Universale ” , lo immaginò nudo e possente come un Ercole , mentre stringe in pugno un fascio di frecce , interpretazione guerriera del mite santo, beato nella comunione del Signore. Innumerevoli sono le opere d’arte che lo raffigurano e quasi tutti gli artisti , pittori e scultori , si cimentarono nell’opera , anzi la semplicità del soggetto , uomo nudo legato ad una colonna , fu congeniale specie agli scultori . Ancora vivente, il papa lo denominò “difensore della Chiesa”, e celeste patrono e difensore fu denominato da intere città, capolavoro di questo tema è l’affresco di Benozzo Gozzoli nella chiesa di S. Agostino , della turrita San Gimignano (1465) ,  dove San Sebastiano come le iconografie della Madonna della Misericordia , accoglie gli abitanti della città sotto il suo mantello , sorretto da Angeli e contro il quale si spezzano le frecce scagliate dal cielo da Dio . Infine è da ricordare che insieme a San Giovanni Battista , è molto raffigurato nei gruppi di Santi che circondano il trono della Madonna o che sono posti ai lati della Vergine .

Dopo la Beatificazione di Giovanni Paolo II , il corpo del Beato giorno 3 Maggio 2013 è stato tumulato nella Cappella di  San Sebastiano , all'interno della Basilica di San Pietro .



Autore: Antonio Borrelli
http://www.santiebeati.it/dettaglio/25800 



328. Se il culto delle creature è superstizione , come non è superstizione il culto cattolico degli Angeli e dei Santi ?
Il culto cattolico degli Angeli e dei Santi non è superstizione perchè non è culto divino o di adorazione dovuta a Dio solo : noi non li adoriamo come Dio , ma li veneriamo come amici di Dio e per i doni che hanno da Lui , quindi per onore di Dio stesso che negli Angeli e nei Santi opera meraviglie .
329. Chi sono i Santi ?  
I santi sono coloro che , praticando eroicamente le virtù secondo gli insegnamenti di Gesù Cristo , hanno meritato speciale gloria in cielo e anche in terra , dove , per autorità della Chiesa , sono pubblicamente onorati e invocati .
330. Che differenza c'è tra il culto che rendiamo a Dio e quello che rendiamo ai Santi ?
Tra il culto che rendiamo a Dio e quello che rendiamo ai Santi vi è questa differenza : Dio Lo adoriamo per la sua Infinita Eccellenza , mentre i Santi non li adoriamo , ma li veneriamo come amici di Dio e nostri Intercessori presso di Lui . Il culto che si rende a Dio si chiama  " latria "  cioè di  " adorazione "  , il culto che si rende ai Santi si chiama  " dulia "  , cioè di  " venerazione "  ; il culto particolare che si presta a Maria Santissima si chiama  " iperdulia "  , cioè di specialissima venerazione , come a Madre di Dio .
331. Perchè veneriamo noi anche il corpo dei Santi ?
Noi veneriamo anche il corpo dei Santi perchè servì loro ad esercitare le virtù eroiche , fu certamente Tempio dello Spirito Santo e risorgerà glorioso alla vita eterna . 
332. Perchè veneriamo anche le minime Reliquie e le immagini dei Santi ?
Veneriamo anche le minime Reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore , ma in modo conteplamente diverso da quello degli idolatri , che rendono alle immagini o idoli un culto divino . 
( Catechismo di San Pio X ) . 
 

PREGHIERA
Donaci, o Padre,
il tuo spirito di fortezza,
perchè ammaestrati
dal glorioso esempio
del tuo Martire Sebastiano
impariamo ad obbedire 
a Te, piuttosto che agli uomini.

Per Cristo Nostro Signore,
                                                                     Amen.                                      


 

  LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                    Terziario Francescano                                                                                                

martedì 16 luglio 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE GUIDA DI ANIME .


SAN PAOLO DELLA CROCE 
GUIDA DI ANIME .

Non erano le Spose di Cristo viventi all’ombra dei chiostri che si mettevano sotto la direzione del nostro Santo , ma anche anime che gemevano nel mondo come colombe fuori dell’arca ; vergini , vedove , spose uomini e Sacerdoti . Questo eccellente Maestro della vita spirituale formò con l’orazione una scelta di anime pure Consacrate al Santo Amore . Pur conservandole fedeli ai doveri del loro stato , voleva che la loro conversazione fosse in Cielo con gli Angeli e con Dio . La sua corrispondenza soprattutto , mostra la grande abilità che aveva acquistato nella scienza dei Santi , scienza che attingeva continuamente ai Piedi di Gesù Crocifisso .
Direttore Illuminato , possedeva a fondo i grandi Mistici ; era soprattutto uomo di Orazione , iniziato dallo Spirito Santo a tutte le vie della Grazia . Con dolcezza e con forza sapeva dissipare i timori , guarire gli scrupoli , rialzare il coraggio , prevenire le illusioni , scoprire gli inganni dello spirito maligno , trarre profitto dalle colpe per l’interesse dell’anima , ispirandole umiltà , disprezzo di sé , diffidenza della propria debolezza , fiducia in Dio . Sopra questo soggetto , del quale si potrebbero dire tante cose , faremo solo qualche rilievo parlando in modo generale delle sue qualità di Direttore , dei suoi principi , e con qualche tratto delle sue lettere , vedremo come parlasse il vero linguaggio della spiritualità solida , pratica , lontana da artifici , asilo sicuro da ogni illusione , semplice e insieme sublime .  
La prima qualità di un Direttore di anime è il discernimento degli spiriti . Il discernimento degli spiriti , propriamente parlando , non è il dono della profezia né quella penetrazione delle coscienze che scopre i segreti dei cuori , dono sublime che il Santo possedeva in grado sublime . Il discernimento degli spiriti , secondo il senso ordinario , è una luce speciale che fa distinguere da quale principio procedono i moti interni e giudicare sicuramente della direzione che si deve dare alla coscienza . Ora è in Dio che un Direttore vede le anime , le sente , le indovina . E’ dunque necessaria una luce superiore per discernere in esse o la fibra umana o la suggestione satanica o l’impulso dello Spirito Santo . E’ questo un punto capitale . Senza un profondo discernimento di spirito , si corre pericolo di guidare le anime per vie errate e funeste . Il nostro Santo possedeva lo Spirito di Dio che penetra fino al fondo dei cuori e discernere i diversi movimenti . Spirito sempre ricco di eloquenza , d’insinuazione , di dolcezza e di Grazia che , essendo uno e multiplo nei suoi ammirabili effetti , si fa tutto a tutti , ora innalzandosi con i perfetti all’apice della Santità , ora abbassandosi come una tenera madre con i deboli . Sì , egli possedeva questo Spirito che parla da Maestro di ogni verità , che non ha per le anime che sussulti Divini e parole di Amore . Come infatti non crede che egli fosse animato da questo Spirito ? I suoi insegnamenti che erano sempre così oppurtuni e così saggi , la facilità con la quale si entrava nelle diverse situazioni delle anime per applicare a ciascuna il soccorso conveniente ; la facilità , la chiarezza con cui esponeva i più Segreti Misteri che Dio Opera nel suo Santuario dell’anima , tutto ciò non poteva essere il prodotto dello spirito umano che è così incapace , con i suoi occhi oscuri , di vedere la Luce delle Sublimi Verità e che è così debole , così incostante nei suoi pensieri .  
Il suo principio di vita spirituale , di purificazione di progresso , e di perfezione , era la Passione di Gesù Cristo .
Via la più breve , secondo lui , la più semplice , la più sicura per arrivare allo spogliamento di sé e al rivestimento di Dio . La Passione di Gesù Cristo era la porta che da nei Pascoli deliziosi dell’anima . << Ego sum ostium >> diceva con gran affetto ; << Ego sum ostium >> . Un’anima che entra per questa porta va sicura .
Nella Passione non c’è inganno , no , non c’è inganno . 
Nella Contemplazione delle sofferenze del Salvatore vedeva dunque il mezzo più efficace per correggersi dei propri difetti e di spogliarsi dei propri peccati .  
<< Pensando a un Dio che ha patito per me , a un Dio Flagellato , Coronato di Spine , sputacchiato per me , in Croce per me , come è possibile che penetrato oggi e domani da queste verità di fede , si abbia ad offendere ?… >> .
Da Direttore prudente , il Santo dava i consigli più opportuni per l’acquisto delle virtù . Scrivendo ad un numero di Novizi , dice : << …..Sebbene NN. Cominci ad avere dono di orazione , conviene stare in guardia che non si addormenti nell’esercizio delle virtù e dell’imitazione di Gesù Cristo , portando sempre all’Orazione qualche Mistero della Passione , senza mai forzarsi per meditare ; ma a modo di dolci colloqui soliloqui e quando poi Iddio tira al silenzio di fede e di Amore in sinu Dei , che è l’orazione che dice V. R. , non bisogna allora disturbare l’anima con riflessioni esplicite da tal riposo e quiete ecc. ; ma soprattutto fondi bene tutti nella profonda umiltà , odio di se stessi ecc. perché questo non è mai abbastanza….. >> .
<< Ringrazio la Divina Misericordia , scriveva a Sr. Chiara di San Filippo , che il di lei Spirito non si allontani mai dalla memoria delle pene dello Sposo Celeste . Vorrei però che si lasciasse tutta penetrare dall’amore con cui egli le ha patite ; la via corta però è di perdersi tutta nel mare di queste pene , giacché , come dice il Profeta , la Passione di Gesù è un Mare di Amore e di Dolore . Ah figliola , questo è un gran segreto scoperto solo agli umili di cuore . In questo gran Mare l’anima pesca le perle delle virtù , e si fa sue le pene dell’Amato Bene . Ho viva fiducia che lo Sposo le insegnerà questa Divina Pesca , e le sarà insegnata nella solitudine interna , sgombra da tutte le immagini , sola da ogni affetto terreno , astratta da ogni cosa creata , in pura fede e Santo Amore… >> .
Scrive ad un Religioso : << Non dubito che lei non se ne stia in sinu Dei intus , nel nihilo passivo modo , viia curta per perdersi e abissarsi nell’Infinito tutto , passando però per la porta deifica che è Cristo Crocifisso , facendosi proprie le di Lui Pene amarissime . L’amore insegna tutto , giacché la SS. Passione è Opera dell’Infinito Amore ecc… >> .
Man mano che l’anima camminava per le vie dell’orazione e della virtù , dava con discrezione , gli avvisi più propri per farla progredire .
Scrive a Suor Cherubina Bresciani : << Le sue lettere mi rallegrano molto in Dio , e mi danno motivo di benedire quella sovrana Bontà che usa tanta misericordia e quella figliola che la Sua Altissima Provvidenza mi ha confidato ; e desidero una sopragrande fedeltà al Sommo e Infinito Bene , in corrispondenza ai benefici tanto eccelsi , i quali preparano l’anima a grazie più grandi , a lumi più alti e sublimi , per i quali l’anima s’innamorerà più di Dio , acquisterà più virtù , l’eserciterà in modo più eroico perché quando l’anima è più illuminata in Santa fede nella Santa Orazione , resta più intimamente unita con Dio ; e per mezzo di questa unione col Sommo e Infinito Bene , vengono all’anima tutti i beni , ed opera alla grande , con vera umiltà ed annichilamento di se stessa , e quest’annichilamento dispone la medesima anima ad essere assorbita in Dio nella Santa contemplazione….. Le raccomando di non perdere di vista la SS. Passione e Morte di Gesù , nostra Vita . Avverta , figlia mia , che adesso non deve meditare come al principio , ma secondo le Sante Regole che le ho date… L’amore è virtù unitiva e fa le sue le pene dell’Amato Bene >> .
Dopo aver indicato la via che consiste nel far proprie le sofferenze dell’Amato Bene , il saggio Direttore sorvegliava l’Azione Divina nelle anime raccomandando di lasciarsi guidare da Dio .
Ecco come scriveva ad Agnese Grazi : << Bisogna annichilarsi sempre più e sotto i piedi di tutti , lasciando l’anima in Santa libertà di fare GRAN VOLI AL LUME E POI SI BRUCIA IN ESSO . Così l’anima giri pure intorno , anzi dentro a quel Lume Divino e tutta s’incenerisca in esso e massime in questa grande e dolcissima ottava dell’Amor Sacramentato… >> .
Dirigendole sempre verso l’umiltà e gli atti di virtù , questo GRANDE MAESTRO vedeva le anime , affidate alle sue cure , innalzarsi di grado in grado ai più alti stati dell’orazione , raccoglimento , silenzio spirituale , riposo , unione , trasformanza Divina . Ci si permetta qualche altra citazione , nella quale ci guarderemo dal portare lo scalpello di una rigida analisi per non guastare l’attrattiva e l’unzione Celeste che il nostro Santo ha saputo dare alle sue parole .
<< Dopo che vi sarete ben annichilata , sprezzata ed abissata nel niente , scrive a Suor Bresciani , domandate licenza a Gesù di entrare nel suo Cuore Divino e subito l’otterrete . Poi volate in spirito in quel bel Cuore ed ivi mettetevi come una vittima sopra quell’Altare Divino , nel quale ARDE SEMPRE IL FUOCO DEL SANTO AMORE , e lasciatevi penetrare fino al midollo della ossa da quelle sacre fiamme , anzi lasciatevi tutta incenerire e se il vento soavissimo dello Spirito Santo innalza questa cenere alla contemplazione dei Divini Misteri , date libertà all’anima d’ingolfarsi tutta in questa Sacra contemplazione… >> .
Per farsi meglio comprendere illustrava i suoi insegnamenti con graziosi paragoni : << Il bambino dopo aver fatto molte carezze e scherzi amorosi intorno al collo della madre , si riposa nel seno della medesima e si addormenta , senza lasciare di muovere le piccole labbra succhiando il latte . Così l’anima , stanca già dagli affetti , sol deve prendere riposo nel nel seno del Celeste Padre e non risvegliarsi da quella dolce attenzione amorosa e di fede , senza licenza del Sommo e Infinito Bene… >> .
A Suor Chiara di San Filippo scrive : <<Se lo Sposo Divino vi facesse prendere sonno , dormite pure in pace , e non vi svegliate senza sua licenza . Questo sonno divino è un’un erd che il Divin Padre ai suoi diletti . In questo sonno di fede e di amore s’impara la Scienza dei Santi e si digeriscono tutti i bocconi amari delle avversità ecc. Oh silenzio ! Oh sonno santo ! O solitudine preziosa ! Lei si umili sempre più ; stia sempre in vera povertà di spirito ; si spogli come le dissi , di tutti i doni giacché restano imbrattati dal suo fango , e en faccia un sacrificio di lode , di onore di benedizione all’Altissimo , restandosene nella sua nudità . Tal sacrificio si deve fare nel fuoco dell’amore , senza mai uscire dal Sacro deserto >> , ecc.
Però se in questo riposo interiore Iddio invita l’anima ad alcuni atti , bisogna seguire quei moti interni . Il Santo infatti continua : << Quando l’anima sta in quella dolce solitudine , in quel sacro silenzio di fede e di amore , se sente qualche tocco interno o svegliamento di carità di esclamare per i bisogni della Chiesa e del mondo o particolari o generali , conviene farlo subito , ma cessata quella dolce esclamazione interiore , bisogna subito ripigliare il Sacro riposo in Dio ; che se si convertisse in sonno d’amore e di fede ecc , sarà meglio . Spero che Dio le farà intendere quanto dico , se sarà ben umile e buttata nel niente… >> .
Ecco come egli parla dei contatti Divini che provocano l’anima a uscire da tutto e da se stessa per inabissarsi in Dio : << Gl’impeti del Santo Amore con cui la Sua Divina Maestà assalta il suo cuore , non li deve lasciar uscire dall’interno , poiché quel Dolce Gesù Sacramentato con cui l’impeto la porta ad unirsi , già lo tiene seco ; né potrebbe amarlo , se non avesse seco il fonte vivissimo del Santo e Puro Amore . Onde quando è assalita da tali impeti , , che sono grazie singolari del Santo , Puro e netto Divino , li lasci sparire in quell’Infinito Bene , a cui di già è unito il suo spirito per grazia ed ivi la faccia da bambina e si addormenti con sonno di fede e di Santo Amore nel seno del Celeste Sposo… L’amore lascia parlar poco . Osservi però se questa sovrana grazia di orazione che le dona l’Altissimo , produce in lei maggior cognizione del suo vero orribile niente , di essere segreta a tutte le creature e scoperta solo a Dio , con vivo desiderio della Sua maggior Gloria e proprio disprezzo di se stessa , con l’accompagnamento di tutte di tutte le virtù , massime dell’umiltà , pazienza , mansuetudine , tranquillità di cuore e perfetta carità uguale col prossimo… >> .
Ascoltiamolo nel suo insegnamento come l’anima si perda in Dio per non più ritrovare se stessa : << …Lei deve starsene tutta abissata in Dio e lasciar perdere codesta goccia del povero suo spirito in quel Mare Immenso di Carità , ed ivi riposarsi e ricevere ciò che Dio le comunica , senza perdere di vista il suo niente . In quella Divina solitudine interiore s’impara tutto… In questa Divina scuola interiore s’impara più con tacere che col parlare . Santa Maria Maddalena cadeva d’amore ai piedi di Gesù ; ivi taceva , ascoltava , amava , anzi si liquefaceva d’Amore . Questa orazione e raccoglimento interiore lo porti sempre seco alla ruota del suo ufficio , ed in ogni luogo esca da se stessa e si perda in Dio ; esca dal tempo e si perda nell’eternità : in Dio non v’è temporale , ma tutto è Eterno… >> . 
<< Io , per esempio , mi trovo alla spiaggia del mare , tengo una goccia d’acqua pendente da un dito di mia mano , parlo a questa goccia di acqua : O povera piccola goccia , dove vorresti essere ? Sentite la risposta : al mare , al mare , dice essa . Ed io che fo ? Scuoto il dito e lascio cadere questa piccola goccia nel mare . Or domando io : vi è questa piccola goccia nel mare , è vero ? Certamente vi è ; ma trovala , se ti dà l’animo . E’ abissata in quel gran mare suo centro . Oh , se potesse parlare , che direbbe ? Faccia la conseguenza ed applichi la similitudine . Perda di vista e cielo e terra e mare e arene ed ogni cosa creata e lasci che codesta goccia di spirito che Dio le ha dato si perda nella sua origine che è Dio , ed ivi , nascosta nella Divinità , lasci operare l’amore e sia più passiva che attiva . Lei m’intenderà : per fare questo bel volo d’amore , bisogna passare per la porta che è Cristo… >> .
Quale linguaggio ! Per parlare così , bisogna essere sotto l’ispirazione dello Spirito Santo .  
Ma saliamo , saliamo ancora . Ecco l’annientamento completo del’io umano , la sommità della Croce , la morte mistica col Dio del Calvario , per arrivare alla vita Divina , poi l’anima potrà esclamare : << Non sono io che vivo , 
ma Gesù Cristo che vive in me >> .
Il nostro Santo propone Gesù Crocifisso a modello di questa morte con le sue angosce e la sua sete d’amore :
<< Stia sul suo letto come sulla Croce . Gesù ( pregò ) tre ore sulla Croce , fu un’Orazione veramente Crocifissa , senza conforto né di dentro , né di fuori . Oh Dio ! Che grande insegnamento ! Preghi Gesù che me l’imprima nel cuore . Oh , quanto vi è da meditare sopra ciò ! Io ho letto che quando Gesù era agonizzante sula Croce dopo le tre prime Fiamme d’Amore , cioè dopo le tre prime parole , stette in silenzio tutto il resto fino all’ora nona , e in questo tempo pregò . Le lascio considerate che Orazione penosa fosse quella… >> .
Si riposi sulla nuda Croce del Dolce Gesù , e non faccia altro lamento che questo gemito da bambina : - Padre mio , Padre mio , sia fatta la vostra Volontà - e poi zitta , e seguiti il suo riposo sulla Croce , sin tanto che arrivi il prezioso tempo della vera morte mistica , poiché in tal preziosa morte più desiderabile della stessa vita , si troverà tutta nascosta , come dice San Paolo , con Gesù Cristo in Dio , e si troverà in quell’altissima solitudine che brama , con totale spogliamento di ogni cosa creata . Ora è tempo di silente e tranquilla pazienza , soffrendo con alta rassegnazione l’agonia in cui si trova , che la porta alla mistica morte >> . 
Ma se l’anima muore , muore per ricevere una nuova vita ; se essa è spoglia , si riveste di tesori Celesti . Citiamo alcune parole del nostro Santo su questa trasformazione Divina : << …Con questi sentimenti di totale annientamento e spogliamento si butti con ogni fiducia in quell’Abisso di ogni Bene e lasci la cura a quell’Infinità Bontà… di trapassarla con i raggi della sua Divina Luce , di trasformarla tutta in sé per amore , di farla vivere del suo Divinissimo Spirito , di vivere vita d’amore , vita Divina , vita Santa . Lasci che la povera farfallina , dopo aver girato attorno a questo Lume Divino con le ali degli affetti delle umili azioni , e soprattutto di viva fede e carità , si slanci un questo Lume Divinissimo , che è lo stesso Dio , ed ivi resti incenerita che è più che morta , che così vivrà vita non sua , ma nella vita del Sommo e Infinito Bene . Queste sono le opere eccelse , che fa Sua Divina Maestà nelle anime che si annichilano , che si impiccoliscono , che danno tutta la Gloria a Dio dei suoi doni , e li rimandano con umile ed amorosa offerta al suo Divino Cospetto , come un odoroso incenso . Legga con attenzione tutti questi sentimenti , ma li legga con un cuore umile , semplice ed aperto come una madreperla che riceve la rugiada del cielo , poi si serra forte , se ne va al fondo del mare ed ivi genera la sua cara perla… >> .
Il pio lettore ha dovuto notare come il Santo , per non lasciar l’anima smarrirsi nel vuoto , nell’illusione o nella sterilità , dà come pietra fondamentale l’orazione e i frutti che deve produrre : la pratica delle virtù , l’umiltà soprattutto , e il disprezzo di se stessi . Noi non abbiamo preteso dare un ritratto completo di San Paolo della Croce come Direttore delle anime , ma un semplice tratto , il grande tratto della sua predestinazione :
la parte che riguarda la Passione di Gesù Cristo .
Noi non abbiamo voluto che indicare come egli abbia saputo fare della Passione del Salvatore la potente leva che , per mezzo delle ascenzioni del cuore innalza gradatamente le anime alla più alta contemplazione .
Noi lasciamo con dispiacere questi PREZIOSI TESORI SPIRITUALI , usciti dalla sua bocca e dal suo cuore : e tutto ciò , detto nell’armoniosa e ricca lingua italiana , così adatta per esprimere gli affetti dell’anima . Tuttavia , questo semplice cenno basterà , spero , per far capire che non si parla di cose così sublimi , con tanta luce e con tanta facilità , se non quando si vive in queste regioni superiori di amore e di fede . Il nostro Santo può dunque prender posto vicino ai grandi Maestri della vita spirituale .


Testo Tratto dal Padre Luigi Teresa di Gesù Agonizzante , C.P.
San Paolo della Croce Fondatore dei Passionisti 
Postulazione Generale PP. Passionisti 
SS. Giovanni e Paolo - Roma . 1952 .


                                                                                      
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano 

martedì 9 luglio 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE CON LA PASSIONE DI GESU' INNALZA LE ANIME ALL'NIONE CON DIO .


CON LA PASSIONE DI GESU’ 
SAN PAOLO DELLA CROCE 
INNALZA LE ANIME 
ALL’UNIONE CON DIO .

Nel Monastero delle Carmelitane a Vetralla parlò dell’amore di Dio , prendendo per testo : 
<< Se qualcuno ha sete , venga a me >> .
Il Soggetto fu svolto con tanto fuoco , con espressioni così vive , che il Santo pareva fuori di sé .


 Per dilatare il cuore delle Serafiche Vergini del Carmelo disse che la comunione frequente era il mezzo più efficace per unirsi a Dio e le incoraggiò fortemente accostarsi senza timore al Banchetto degli Angeli . 
Questo discorso lasciò tutta la Comunità così ben rianimata ed accesa di Santo amore , che non lo dimenticarono più . Ci piace ora inserire un fatto che non sarà senza una certa attrattiva . Si tratta di una Vocazione Religiosa predetta molti anni prima . Si trovava San Paolo della Croce a Civita Castellana ospite del Dott. Ercolani , nostro benefattore . Questi aveva una figliola di 7-8 anni , Elisabetta , che Paolo soleva chiamare << la sua monachella >> . Non avendo nessuna inclinazione per lo stato religioso , quella denominazione le dispiaceva e per protestare rispondeva : << Monaca non voglio essere >> . Alla domanda perché non volesse essere Monaca , rispondeva : << Perché voglio stare con la mamma >> . - << Sì , adesso >> . - << Ed io ci voglio stare per sempre >> , ripetendo queste parole con un’ostinazione che si sarebbe detta invincibile .
Partito il Padre Paolo , Elisabetta che aveva certamente inteso dire che il Santo leggeva nell’avvenire , finì per temere che parlasse così per intuizione profetica e diceva piangendo : << Vedrete , Padre Paolo parla così perché mi ho da fare Monaca >> . La mamma accondiscendendo alla figliola , per consolarla rispondeva : << Non mi contento io , così tu non ti farai >> . - << Dite sempre così , che non mi contentate , perché così non mi potrò mai far Monaca >> .
Queste assicurazioni calmavano gli allarmi della fanciulla e la rendevano felice . Una volta però il Servo di Dio sembrò togliere ogni speranza di restare nella casa poiché chiamandola al solito , la monachella , la mamma gli disse : << Come volete si possa far Monaca se sta sempre male ? >> - << State tranquilla , replicò il Santo , la Madonna ci penserà >> . All’udire queste parole Elisabetta esclamò molto inquieta : << No , non mi ci voglio fare , no >> . E il Servo di Dio scherzando santamente con l’innocenza soggiunse : << Non aver paura che Priora non ti ci faranno >> .
La fanciulla crebbe conservando la sua estrema ripugnanza per la vita religiosa . All’età di diciannove anni il male di cui soffriva prese uno sviluppo preoccupante . Non sperando più nei rimedi umani , la mamma la condusse per venerare un’immagine della Vergine posto sotto l’arco di Costaguti , onorata sotto il 
titolo del Carmelo .   
Là , mentre pregava , Elisabetta ricevette con la guarigione il DONO sublime della VOCAZIONE Religiosa .  
Così si verificarono le parole del Santo : 
<< La Madonna ci penserà >> . 
Per obbedire alla voce del Cielo andò a presentarsi alle Carmelitane di Vetralla , ma queste facevano grande difficoltà ad accettarla per la sua costituzione troppo delicata .
In quel momento Paolo trovandosi in Monastero per la Professione di una religiosa , fece chiamare Elisabetta : << Figlia mia , le disse , come state ? Non temete ; vivrete e morrete religiosa >> . Poi battendo le mani sulla grata : << Sarete Religiosa qui >> .
Infatti proprio un anno dopo la predizione , rivestì il Sacro Abito . Paolo l’aveva inoltre assicurata che avrebbe avuto sempre abbastanza salute per osservare tutta la Regola , ed anche questo si è pienamente verificato .
<< Suor Maria dello Spirito Santo , ( è il suo nome di religione ) , ha sempre potuto seguire gli esercizi in comune , malgrado il suo stato di debolezza , aggiunse San Vincenzo Strambi che scrisse mentre ella viveva ancora : abito , nutrimento , assistenza al coro e altre osservanze , ha sopportato da sedici anni e ancora sopporta , quantunque un tal regime sembri al di sopra delle sue forze . E ancora : quando , causa un’indisposizione più grave , fece uso delle dispense che la carità accorda sempre in simili casi , mai non recuperò la salute , che lasciando da parte tutti i rimedi per conformarsi alla vita comune >> . 


Testo Tratto dal Padre Luigi Teresa di Gesù Agonizzante , C. P.
San Paolo della Croce Fondatore dei Passionisti
Postulazione Generale PP. Passionisti 
SS. Giovanni e Paolo - Roma .

                                                                                      
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano 

sabato 6 luglio 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E IL METODO DELLE SUE MISSIONI .

SAN PAOLO DELLA CROCE 
E IL METODO 
DELLE SUE MISSIONI

In quanto al metodo il Venerabile Padre incominciava col dare avviso ai Parroci del giorno di arrivo dei missionari . In queste lettere si vedeva la delicatezza e il rispetto che il Santo aveva verso i Sacri Pastori , ma nello stesso tempo il fuoco del suo zelo ardente . Avvicinandosi il tempo stabilito , partiva con i suoi compagni a piedi nudi e , arrivato a una certa distanza dal luogo della missione , si faceva annunziare per disporre l’entrata solenne . Messo piede nel paese , al primo incontro col popolo , dava il suo saluto di pace e di perdono . Si ordinava poi la processione , aperta dal missionario che portava il Crocifisso e , dietro a lui il clero e il popolo , cantando Inni Sacri .
Arrivati in Chiesa , uno dei missionari faceva un fervente discorso per richiamare il fine della missione e il dovere di approfittarne . Il missionario portava pace e guerra : pace delle anime con Dio ; guerra al peccato e all’inferno .
Preso Gesù per mediatore e capitano , li assicurava che sotto il comando e la mediazione di tal Capo , il trionfo sui nemici della salute e la riconciliazione con Dio erano certi . Così la missione era iniziata . Durante la Santa missione si tenevano due corsi di Catechismo , uno di buon mattino per non impedire alla povera gente i lavori di campagna ; l’altro nel pomeriggio . Nel primo si spiegava per un’ora circa , con chiarezza semplicità e unzione , i Comandamenti di Dio ; nel secondo , che durava circa mezz’ora , si parlava delle disposizione che bisogna avere per ricevere i Santi Sacramenti . Dopo il secondo catechismo saliva subito sul palco l’altro missionario e faceva la grande predica , prendendo per soggetto le Massime Eterne . Nei primi tempi specialmente , organizzava alle volte processioni ed altre pie cerimonie , faceva svegliarini e oratori di penitenza . Il Santo grande importanza agli oratori destinati a preparare gli uomini a fare buone e sante confessioni . In che cosa consistevano ?
Nel radunare soli uomini in Chiesa dopo l’Ave Maria e con sante riflessioni e forti motivi al pentimento dei loro peccati . Da essi erano escluse le donne che Paolo voleva che rimanessero a casa a pregare , durante quel tempo , per la conversione dei lor mariti . Questo pio esercizio lo ripeteva cinque o sei volte durante la missione .  
Voleva inoltre che ogni sera , un’ora dopo il tramonto del sole le campane di tutte le parrocchie suonassero a morto . Qui lugubri rintocchi dovevano ricordare ai peccatori che , privi della grazia , erano morti davanti a Dio . A quel segno si doveva pregare per i peccatori recitando 5 Pater e 5 Ave alle Piaghe di Gesù .
Il Santo Missionario aveva inoltre l’abitudine di scegliere quattro persone delle più ragguardevoli che lavorassero alla riconciliazione dei nemici e a ristabilire la pace nelle famiglie . La sua predica era preparata con lo studio e secondo i principi della Sacra eloquenza , ma il frutto l’aspettava , l’Apostolo del Crocifisso , principalmente dalla preghiera . Perciò prima di salire sul palco si prostrava davanti al Crocifisso 
pregando di trasfondere nella sua anima quella virtù che trionfa anche dei più ostinati .
Spesso la sua preparazione prossima la faceva inginocchiato sopra una tavoletta armata di punte di ferro . Predicando la Santa missione a Bassano di Sutri , fu richiesto d’urgenza mentre il Servo di Dio era ritirato in camera a prepararsi la predica . Il benefattore che lo alloggiava , Nicola Cappelli , si permise di andare ad avvertirlo . Paolo sorpreso da quella visita inattesa cercò di nascondere destramente lo strumento di penitenza e poi per distogliere meglio l’attenzione esclamò :
<< Ecco dove io studio la predica , ai Piedi del Crocifisso >> . Terminata la predica , andava a prostrarsi davanti al SS. Sacramento e recitava il simbolo di Sant’Atanasio << Quicúmque vult >> per ravvivare la fede .
 Poi alzandosi diceva : << Ecco il momento , Signore , di Glorificare le vostre Misericordie ! >> .
E saliva sul palco . Dati alcuni avvisi pratici . Stava a quello che aveva preparato , alle volte , però sotto l’inpulso di un lume superiore , si lasciava condurre dallo Spirito di Dio , e senza perdere di vista il soggetto principale , faceva delle digressioni , i cui mirabili effetti mostravano chiaramente che venivano da Dio . Appena salito sul palco pareva che si operasse in lui una trasformazione ; si sarebbe detto detto che non avesse più nulla di terreno , che fosse diventato un essere sovrumano .
Si diceva : << Basta che il Padre Paolo compaia sul palco , perché la missione sia già fatta >> .
La sua eloquenza ora forte e ora dolce , chiara e facile , ma vibrante di zelo Apostolico , aveva tale potenza , che non le si poteva resistere . E si diceva : << E’ impossibile ascoltare il Padre Paolo e non amare il Signore >> . Le sue parole spiranti amore e zelo , , facevano conoscere chiaramente che il nostro Apostolo non cercava altro che la Gloria di Dio e la salvezza delle anime . Acceso da questo duplice desiderio di vedere amato Iddio e salve le anime , ora sembrava lanciare scintille dagli occhi , ora impallidiva di orrore dinanzi al peccato , ora gemeva per le anime in pericolo di perdersi ed ora scoppiva in pianto per quelle perdute . Quando trattava soggetti terribili , bastava guardarlo per essere atterriti : il suo sguardo , il suo gesto , la sua voce tutto esprimeva il terrore di cui era preso .
<< Si vedeva tremare in tutte le membra >> , disse un testimone oculare . << Spaventava perché era spaventato >> .
Un bandito gli disse un giorno : << Io tremo da capo a piedi , Padre Paolo , quando vi vedo sul palco >> . Un ufficiale che fu suo penitente gli diceva : << Padre , io sono stato in guerra viva , sono stato sotto il cannone , non ho mai tremato , e voi mi fate tremare da capo a piedi >> . Predicava sull’inferno ? Gli si drizzavano i capelli sulla testa e pareva che partissero lampi dai suoi occhi quando esclamava : << Mai vedrete Iddio…; sempre senza Dio… >> . << Oh , dura necessità di odiare in eterno chi ab eterno ci amò… >> . E ripeteva : << Sempre mai… >> con grida di spavento come se il cuore si spezzasse… Tremava , fremeva , piangeva e tutto il suo uditori piangeva , fremeva , tremava con lui . Però , qualunque soggetto trattasse , verso lal fine della predica prendeva sempre un altro tono di voce ; la sua anima e le sue parole non erano più allora che dolcezza e tenerezza . Dilatava talmente i cuori con la confidenza e l’amore che anche i più duri erano inteneriti .
Predicava sul Paradiso ? Insieme con lui si abbandonava la terra ; sembrava che si vedessero già gli splendori eterni , che si gustassero le inenarrabili delizie del Paradiso .
<< Il Padre Paolo , dicevano dottori sapienti , parla di teologia molto meglio di noi…; gusta le delizie del Cielo ; ecco perché ne parla così bene >> .
Predicava sull’Eucaristia ? Ah ! Era un canto di amore , un inno di Serafini .
Spesso era rapito in estasi ; spesso circondato da una luce radiosa .
Predicava sulla Passione di Gesù Cristo ? Oh , allora la sua anima usciva in sospiri , in lacrime . Si diceva : << Questo Padre qualche giorno nel predicare la Passione di Gesù Cristo resterà morto sul palco >> .
Ripeteva spesso con con indicibile emozione : << Un Dio incatenato per me…! Un Dio flagellato per me…! Un Dio morto per me…! >> . 
Dall’espressione che dava alle sue parole , si vedeva che egli era penetrato nel Santuario della Divinità ; in questo Oceano di bontà e di perfezioni infinite , l’amore lo portava fuori di sé ; nessuno sapeva parlare della Passione di Gesù Cristo come il Padre Paolo . Questa eloquenza attinta al Calvario , produceva frutti incancellabili di salute . Spesso i suoi discorsi erano interrotti dai singhiozzi , dai gemiti dei peccatori che si battevano il petto e facevano confessioni pubbliche… ed egli andava a strapparli fin dalle braccia di satana . Si accorreva da ogni parte per ascoltarlo e tutti volevano ad ogni costo confessarsi da lui . Erano persone del popolo e persone ragguardevoli , verso le quali il Santo prodigava senza distinzione la più tenera carità . Ma come il medico usa una particolare per coloro che sono più ammalati , così il nostro Apostolo raddoppiava il suo zelo quando si trattava di ricondurre a Dio persone che ne erano più lontane . Tra i peccatori San Paolo della Croce amò , si direbbe di un amore di predilezione , i banditi , arrivando perfino a dire che essi erano i suoi migliori amici . Questi , da parte loro accortosi della sincerità di quell’affetto , lo rimarono sinceramente e si misero con illimitata fiducia nelle sue mani . Per guadagnarli il Servo di Dio usava le migliori risorse della dolcezza e dell’insinuazione : compativa le loro pene , li accarezzava , li abbracciava ; si faceva loro padre per liberarli dalle catene del peccato . Aveva tale attrattiva , che difficilmente si poteva resistere al suo zelo . Davanti a un peccatore ostinato si diceva per proverbio : << per te ci vorrebbe il Padre Paolo >> .
Quanti volumi si riempirebbero se si volessero raccontare le mirabili conversioni che Dio Operò in questa classe di persone per il Ministero del sua Apostolato . Il buon Padre dilatava il loro cuore , a un perfetto pentimento , e li assicurava al perdono . Con parole che manifestavano la sua sollecitudine per essi ispirava confidenza : << Abbiate ora molto coraggio ; siate senza timore , senza inquietudine ; io prendo sopra di me i peccati che avete commesso fin qui ; pensate all’avvenire ; io m’incarico del passato >> . A questo proposito il demonio tentò un giorno di tubarlo . Mentre Paolo era davanti al Santissimo Sacramento , gli suggerì questa riflessione : << Miserabile ! Tu ti cariche dei peccati degli altri ; io te li ricorderò al giudizio ! >> . Ma il buon Padre , ricordando che Gesù Cristo è la vittima di propiziazione dei nostri peccati ,
cercò subito di scaricarsene sul Salvatore , dicendogli dal fondo del cuore con sincerità tutta filiale : << Signore , eccomi qui , io sono caricato dei peccati altrui per amor vostro : dunque a voi li do e pensateci Voi perché io me ne scarico ; e facevo anche l’atto con le spalle , come uno che si scarica di qualche peso…>> .
Gesù Crocifisso era il principio del suo Apostolato , ne era anche il mezzo potente .
Tutti i giorni dopo la grande predica , Consacrava una meditazione sulla Passione del Signore . Spesso nel corso della sua predicazione metteva Gesù Crocifisso sotto gli occhi dei suoi uditori e mostrandone le Piaghe , rialzava con l’infinita Misericordia , coloro che erano rimasti colpiti per la Eterna giustizia .
Verso la fine della missione , faceva un discorso più solenne sulla Passione di Gesù , lo riservava come lo sforzo supremo per trionfare sulle anime che avevano fino allora resistito alla voce di Dio .
Il Santo Apostolo era rapito dai prodigi di Grazia che otteneva con un metodo così potente .
<< Si tocca sempre più con mano , diceva in una sua lettera , che il mezzo più efficace per convertire le anime più ostinate è la SS. Passione di Gesù Cristo , predicata secondo il metodo che l’Ineffabile Increata Pietà Divina ha fatto approvare dal Suo Vicario in terra >> .
Quantunque il Servo di Dio moltiplicasse gli esercizi , prescriveva tuttavia , la descrizione così necessaria per condurre a buon fine un’impresa qualsiasi soprattutto quelle che richiedevano fatica . Quando le sue forze cominciarono a mancare , dovette moderare il suo ardore . Impiegava dunque la mattina ad ascoltare le confessioni fino a mezzo giorno ; le riprendeva alla sera , quando poteva , dopo la predica e qualche momento di riposo o , per dir meglio dopo assai raccolto per raccomandare a Dio il successo della predicazione . Per lui il mezzo più efficace per assicurare il Frutto della missione era la Passione di Gesù Cristo . Esortava , perciò tutti a meditare le crudeli sofferenze del Redentore o almeno a richiamarle spesso al pensiero . 
<< Come è possibile , diceva , che si offenda un Dio Flagellato , un Dio Coronato di Spine per noi , un Dio inchiodato in Croce per noi ? E come è possibile che penetrati oggi e domani da queste massime e verità di fede si abbi ad offendere ? Non è possibile . Io con questi sentimenti ho convertito i più ostinati peccatori , banditi ed ogni sorta di persone , che poi con il tempo , sentendoli in confessione , tanta era stata la mutazione di vita , che non trovavo materia d’assolverli . Eraano stati puntuali nel meditare davvero le pene amarissime di Cristo >> . Per quelli che non avevano ancora sperimentato quanto sia dolce avvicinarsi alle Piaghe del Salvatore , queste Fontane di Dolcezza e di vita , si adattava ala loro debolezza e dava per consiglio : << Non lasci passar giorno senza meditare qualche Mistero della SS. Passione per mezzora o almeno un quarto… Con questo mezzo conserverà l’anima sua monda da ogni peccato e ricca di virtù… >> . La missione durava un tempo conveniente . Paolo ne fissava la durata con quella prudenza che sa discernere i bisogni del popolo e il profitto che gliene deriva dagli esercizi . Terminava partiva , ma portava con sé un ardore , sempre uguale , per il bene delle anime che aveva aiutato nel cammino della perfezione .


Testo tratto dal Padre LuigiTeresa di Gesù Agonizzante , C.P.
San Paolo della Croce Fondatore dei Passionisti 
Postulazione Generale PP. Passionisti 
SS. Giovanni e Paolo Roma 



 LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                    Terziario Francescano