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sabato 29 settembre 2012

PADRE FRANCESCO DA CALTAGIRONE PROVINCIALE E PADRE GIUSEPPE DA COMISO DEFINITORE CAPPUCCINI .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


SANTI ARCANGELI MICHELE , GABRIELE E RAFFAELE       -  FESTA  -

ARCANGELO MICHELE * Daniele 12 , 1 - La finale retribuzione -
Ma in quel tempo sorgerà MICHELE , il PRINCIPE GRANDE CHE STA ALLA DIFESA dei figli del popolo , e verrà un tempo quale mai non fu dacché cominciarono le genti ad esistere fino allora . E in quel tempo sarà salvato il tuo popolo , chiunque sarà trovato scritto nel libro .
ARCANGELO GABRIELE * Daniele 9,21-23 - Termine fisso di settanta settimane per la Venuta di Cristo -
Stando dunque ancora in Preghiera , ecco quell’uomo , GABRIELE , che da principio mi era comparso in VISIONE , Volando subitamente mi toccò ; era l’ora del sacrificio della sera .
Volle istruirmi , e volgendomi la parole disse : - Daniele , sono uscito or ora per istruirti e farti consapevole . La parola è uscita al principio delle tue preghiere e io sono venuto per notificartela , perché sei un uomo ben accetto : tu dunque bada bene alle parole e a comprendere la visione .
ARCANGELO RAFFAELE * Tobia 12,15-20 - L’Angelo si manifesta -
Io dunque son L’ANGELO RAFFAELE , uno dei sette che stanno dinnanzi al Signore .
Ciò udito restarono sbigottiti e caddero tremanti con la faccia a terra . E l’Angelo disse loro :
<< La Pace sia con voi ; non temete , se infatti son stato con voi , è stato per Volontà di DIO ; Lui Benedite , a lui Cantate ( Lodi ) . A voi sembrava che io mangiassi e bevessi , ma io ho un Cibo Invisibile , e una bevanda che gli uomini non possono vedere . E’ tempo ch’io Ritorni a COLUI che m’ha mandato . Voi poi BENEDITE IDDIO ,
e fate CONOSCERE TUTTE LE SUE MERAVIGLIE >> .


 << PADRE FRANCESCO DA CALTAGIRONE PROVINCIALE E PADRE GIUSEPPE DA COMISO DEFINITORE
CAPPUCCINI >> .

Costui fu uno dei fratelli del Rev.mo INNOCENZO MARCINO’ . Gli altri furono PADRE BONAVENTURA , FRA ONORATO che morì Chierico e PADRE TOMMASO di cui abbiamo parlato . Il PADRE FRANCESCO << Dotato di d’inarrivabile Prudenza UNITA alla più Gran Carità , fu Amatissimo dai suoi sudditi , dice il più volte citato Mons. Mineo , tra i quali seppe mantenere negli anni del suo Governo Ammirabile concordia .
Per quanto dolce con gli altri , altrettanto era austero con se stesso .
Nel visitar la Provincia sempre a piedi , e nell’ultimo Provincialato , faceva pietà a vederlo , così vecchio , giungere ai Conventi sfinito , senza mai volere usare mezzi di quei tempi .
Ebbe MEMORIA STRAORDINARIA ; e il Gran Maestro dei Cavalieri Gerosolimitani ebbe a provarlo più volte in Noto e in Caltagirone ; mentre gli proponeva una lista di nomi Spagnoli , tedeschi e Italiani , che egli ripeteva , uno per uno senza punto sbagliarne .
Versatissimo nelle materie speculative fu acclamto e FRUTTUOSO ORATORE >> .
Si piaceva anche di VERSO e COMPOSE alquante TRAGEDIE che riscossero GRAN PLAUSO e dovevano stamparsi .

QUELLE CHE CONOSCIAMO SONO : << L’AGATA , CHE SI RAPPRESENTO’ IN CATANIA ; LA SOFIA CHE SI RAPPRESENTO’ IN SORTINO ; L’ANGELO CARMELITA CHE SI RAPPRESENTO’ IN TERRANOVA ( GELA ) ; LA LUCIA CHE SI RAPPRESENTO’ IN SIRACUSA ; I TRE FRATELLI MARTIRI CHE SI RAPPRESENTO’ IN LENTINI ( SR ) ; OLTRE ALLA MORGANTA , AMIRA E LA CATERINA . Di esse esistono intere Amira e i Tre Fratelli Martiri ; le altre rimangono ancora , ma dimezzate >> . E’ ricordato dal Moretta , dal Padre Aprile e dal Ragusa .
Fu due volte Provinciale , nel 1659 e nel 1665 . Morì nel 1667 .


PADRE GUISEPPE DA COMISO DEFINITORE

Nacque nel 1616 dalla famiglia Garofano , e nel Battesimo ebbe imposto il nome di Alberto .
Nella gioventù visse senza pensare a Dio e dei doveri Cristiani , abbandonandosi a seguire ciecamente le vanità e i piaceri che in tazza dorata gli offriva il mondo .
Per sua buona ventura si PORTO’ a PREDICARE in Comiso il M. R. P. Pietro Palazzo , che ivi fu l’Istitutore dell’ORATORIO SAN FILIPPO NERI .
Alberto si PORTO’ AD UDIRLO , che quello godeva FAMA di Eloquente PREDICATORE , TUTTO PIENO DELLO SPIRITO DI DIO . In quella fausta OCCASIONE la GRAZIA COMINCIO’ AD OPERARE nel cuore dissipato del giovane Alberto , il quale RAPITO DALLE DOLCEZZE DELLA VITA SPIRITUALE , conobbe la stoltezza dei suoi traviamenti , li PIANSE , e a riparare al mal fatto CHIESE DI ESSERE AMMESSO nella Congregazione dei Filippini .
Il Padre Pietro Palazzo gli RACCOMANDO’ DI RIVOLGERE FERVIDE PREGHIERE A DIO prima d’impegnarsi in un AFFARE DI TANTA RILEVANZA .
Il Galofaro PREGO’ , si mostrò Perseverante nella SUA VOCAZIONE , fu ammesso , e sotto la morale disciplina di un tanto Maestro fece grandi progressi nella VIA DI DIO , assoggettandosi a dure prove di UMILTA’ , di OBBEDIENZA e di MORTIFICAZIONE .
Intanto i parenti soffrivano a malincuore che il figlio avesse abbracciato quell’Istituto , onde gli mossero guerra si fiera ed ostinata che alla fine quasi per forza lo tolsero dall’Oratorio , e lo mandarono nell’Università di Palermo per fargli compiere gli studi cominciati , e conseguire la laurea di avvocato . MA E’ STOLTEZZA LOTTAR CONTRO DIO ?
Egli aveva CHIAMATO A SE quel giovane , i parenti alla fine dovevano riconoscere che AL DI SOPRA degli uomini c’è il PADRE CELESTE , CHE TUTTO DISPONE CON SOAVI MODI .
Alberto dopo due anni di università , nulla curando il secolo e la vita brillante che esso gli preparava , CHIESE E OTTENNE DI ENTRARE NELLA CONGREGAZIONE DEI CAPPUCCINI , ove gli fu mutato il nome in quello di FRA GIUSEPPE DA COMISO .
Lasciamo che si parli del suo Noviziato , nel quale DIEDE ESEMPI CHIARISSIMI DI ELETTE VIRTU’ , e dei suoi studi in cui si distinse tra i Condiscepoli per l’elevatezza del suo ingegno , e solo diciamo che INNALZATO ALLA DIGNITA’ SACERDOTALE , ben COMPRESE LA GRANDEZZA DELLA MISSIONE DIVINA AFFIDATAGLI in vantaggio delle anime , onde cominciò a SPARGERE LA SEMENZA DELLA DIVINA PAROLA CON TANTA SAPIENZA , con tanta GRAZIA e tale FUOCO CELESTE che si riguardava fortunato in tutta la Sicilia chi l’avesse potuto ASCOLTARE .
Per questo era chiamato ora in una , ora in un’altra città , ove PREDICAVA le virtù e i vizi , le pene e la Gloria , la felicità del giusto e i rimorsi dell’empio , e RASSODAVA NELLA FEDE I DEBOLI , CONVERTIVA A PENITENZA i peccatori , e si FACEVA COME L’APOSTOLO TUTTO A TUTTI , ai sapienti e a chi era lontano dalla fede , PER GUADAGNARE TUTTI A GESU’ CRISTO .
La Provincia lo teneva in GRANDE Stima e Venerazione , per cui a darli un attestato di BENEVOLENZA lo elesse prima CUSTODE GENERALE , E POI NEL CAPITOLO DI RAGUSA , IL 9 MAGGIO 1664 , DEFINITORE , nella quale Carica fu confermato nel Capitolo di Noto nel 1665 .
Lo avrebbe pure scelto MINISTRO PROVINCIALE , se non sarebbe stato prevenuto dalla morte .
Ma egli aveva molto faticato e patito ; il suo corpo era già affranto dai disagi , le penitenze e la puntuale OSSERVANZA regolare di notte e di giorno , la vita gli veniva meno , si ritirò nel Convento della sua Patria , ove colpito da mortale infermità , quando aveva 54 anni , CONFORTATO DAI SACRAMENTI E ASSISTITO DALLE AMOROSE CURE DEI SUOI CONFRATELLI , lasciò il mondo per VOLARSENE A DIO NEL 1670 .


                                                                                         FINE

                                                                                    LAUS DEO

                                                                                  Pax et Bonum


                                                                   Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                            Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 27 settembre 2012

PADRE TOMMASO DA CALTAGIRONE E PADRE FRANCESCO CAVALLO DA SCICLI PREDICATORE CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE TOMMASO DA CALTAGIRONE PROVINCIALE E PADRE FRANCESCO CAVALLO DA SCICLI PREDICATORE CAPPUCCINI .

Prima di parlare del Padre Tommaso bisogna avvertire con Mons. Mario Mineo Janni che
<< Don Pietro , padre del Rev.mo ( Innocenzo ) in 38 anni che stette con la moglie Laurea Barone ebbe 13 figli ; quattro di essi morirono ancora fanciulli ; degli altri cinque furono CAPPUCCINI , uno GESUITA ; mentre delle tre donne , due ABBRACCIARONO L’ISTITUTO DI SANBENDETTO nel Monastero del SS. SALVATORE , e l’altra andò sposa al signor Don Filippo Longobardi .
Vedovato Don Pietro ( 8 Dicembre 1614 ) ABBRACCIO’ lo stato di Ecclesiastico , iniziandosi agli Ordini Sacri e visse 18 anni SACERDOTE .
Fece ingenti spese per arricchire la Biblioteca del Convento di opere classiche e rare , e morì dopo una vita intemerata di 75 anni il 4 Aprile 1633 >> .
Il PADRE TOMMASO fratello minore del Rev.mo PADRE INNOCENZO , fu ORATORE CELEBRATISSIMO dei tempi suoi , come ne fan fede le OPERE che si stamparono in occasione della sua Predicazione ( Spanocchia - Imola trasformata per le Prediche del Padre Tommaso da Caltagirone 1643 . Le Gloriose fatiche del Padre Tommaso da Caltagirone nella Cattedrale di Imola 1643 .
Gennaio . L’Orazione delle 40 Ore Recitata in Cesena dal Padre Tommaso da Caltagirone 1642 .
Vedi pure Morretta . Brevis Notitia . Ragusa . M. SS. Centuria VIII , n. 91 . ) , dalle quali leggendoli si raccoglie il FRUTTO DELLA SUA APOSTOLICA PAROLA ; riforma generale di costumi , pubbliche straordinarie penitenze ; strepitose Conversioni , ed altro che desta la più gran Meraviglia .
Fu più volte Definitore Provinciale e levò tanto grido di sé , CHE L’E.MO CARDINALE TRIVULZIO VICERE’ DI SICILIA E INQUISITORE DEL REGNO LO MANDARONO , PER AFFARI DI GRAN RILIEVO , LEGATO ALLA MAESTA’ DEL RE CATTOLICO ED INQUISITORE MAGGIORE DI SPAGNA , NEL 1647-1648 .
Nel ritorno da detta legazione S’INCONTRARONO COL FRATELLO GENERALE PADRE INNOCENZO , AD HAJA . Si rimettevano alla sua revisione , per la stampa i libri non solo dai Superiori della Provincia , ma ancora dall’autorità dei paesi .
PREDICO’ LA QUARESIMA NELLE PIU’ COSPICUE CITTA’ DI SICILIA ED IN MOLTI LUOGHI D’ITALIA .
Di lui così dice il Morretta :
<< P. Thomas a Calatayerone Provinciae Syracusanae Moderator et Orator Christianus , ad populorum animos , tam in Sicilia quam in Italia excitandos inflammandosque perfectus , ut fidem faciunt ipsa consignata typis volumina >> .
 << Compose per le stampe il 40 ORE che FACEVA NEL QUARESIMALE , E COMMENTARI SUL LIBRO D’ESTER - Esisteva ancora Mss. il Quaresimale , e si è stampata un’Orazione Panegirica a Sant’Antonio di Padova , Recitata in Forlì , dove si esponeva un quadro che lo rappresentava nell’atto di Predicare la prima volta >> .
Fu Provinciale nel 1613 eletto nel Capitolo di Siracusa , e poi nel 1644 nel Capitolo di Caltagirone , presieduto dal Rev.mo Innocenzo Ministro Generale .
Morì nel 1655 un anno dopo di suo fratello .


PADRE CAVALLO DA SCICLI PREDICATORE

L’Arciprete di Scicli , Don Antonio Carioti , nel libro III della sua Storia Patria tra i tanti illustri di quel Paese ricorda il nostro Padre Francesco , detto nel secolo Dottor Pietro Antonio Cavallo ,
UOMO DI ILLUSTRE LEGNAGGIO E DI GRANDE MENTE .
Compì il corso degli studi nella celebre Università di Padova , e fu Laureato in Medicina il 15 Giugno del 1618 .
Nel PRIVILEGIO che gli venne allora rilasciato e che si Conservava nel Convento dei Cappuccini di Scicli , fra le altre cose , di lui si leggeva :
<< Eundem perillustrem Antonium Cavallo Virum quidem doctissimum , et universis naturae dotibus ornatum , in Dei nomine approbavimus et approbatum esse volumus , ecc. >> .
Ritornato in Patria contrasse matrimonio con una signora della nobile Famiglia Spinello ( congiunta per sangue a quella di Gravina e Mistretta ) , dalla quale però forse non ebbe figli .

ESERCITAVA LA SCIENZA MEDICA CON TANTA ABILITA’ CHE BEN PRESTO LA SUA FAMA SI ALLARGO’ IN TUTTA L’ITALIA E FUORI ITALIA . INFATTI IL SERENISSIMO DON FERDINANDO DUCA DI MANTOVA che poi morì nell’Ottobre del 1626 , LO VOLLE PER SUO MEDICO PRIMARIO e il suo successore DON VINCENZO gli assegnò 1200 scudi all’anno , oltre alle spese di due servitori destinati a lui esclusivamente .
ATTESE ANCHE ALLA CURA DEI PRIMI MONARCHI D’EUROPA E DELLA REGINA MARIA ANNA MOGLIE DI FILIPPO IV RE DI SPAGNA E MADRE DEL RE CARLO 11° .
SOTTRASSE DALLA MORTE IL GRAN LEOPOLDO IMPERATORE E PER QUESTO SI ACCREBBE PIU’ STREPITOSA LA SUA FAMA TRA I PRINCIPI PER MEDICO CURANTE .

Morta la moglie , egli ILLUSTRATO DA LUME CELESTE ABBANDONO’ DI TUTTO CUORE il mondo , che gli sorrideva intorno , e scelse L’UMILE VIA dei Cappuccini , dei quali VESTI’ l’Abito . Non sappiamo se questa risoluzione l’abbia fatta in qualche città della Penisola o altrove . Il detto Carioti dice che << si ritirò nel Convento della Patria , ove non lasciò di dare saggio del Gran Talento o del suo spirito nel Predicare >> .
Padre Francesco morì nel 1662 .
Don Francesco Melfi da Scicli che sposò in Chiramonte Gulfi nel 1660 Donna Giovanna Catania ne aveva SCRITTO la vita , ma poi a causa del terremoto del 1693 essendo egli morto sotto le rovine del Convento dei Cappuccini di detto paese , le sue carte si smarrirono .
Ciò aveva fatto per gratitudine al detto Padre Francesco , perché essendo giovane e gravemente infermo , per le assidue cure di lui era STATO GUARITO . Ciò raccontò al detto Arciprete Carioti il figlio stesso di Don Francesco Melfi Don Giombattista regio Cavaliere e Barone di Sant’Antonino che , entrato poi nella Riforma dei Carmelitana della Madonna alla Scala di Noto , prese il nome di Fra Giovanni della Croce .
Del Padre Francesco parla con LODE il Mongitore e dice che lasciò inediti tre Volumi :
<< Reliquit de herbis volumina tria , in quibus de earumvirtute et praeparatione disserit . Servantur M:SS. In coenobio Siclensi >> .
<< Ed io , dice il Carioti , ne son testimonio di averli venduti più volte in foglio , in cui si dimostravano distinte le piante coi colori , come la natura vuole produrle ; ma da pochi anni in qua scomparvero dalla Biblioteca del Convento >> .
Nella Biblioteca Scriptorum Ordinis si legge di lui :
<< Franciscus a Sciclis , natione Siculus , Provinciae Syracusanae alumnus . In facultate medica peritus ille fuit et naturalium seu artificialium medicamentorum diligens investigator . Scripsit propterea volumen de rebus medicis , quae sunt in quotidiano usu , et quas perfecte callere debent medici et Pharmacopei . Venetiis 1662 . Citatur ab Antonio de Sgobbis sub nomine P. Francisci Caballi in suo Theatro Pharmaceutico >> .


                                                                                         FINE

                                                                                    LAUS DEO

                                                                                  Pax et Bonum


                                                                  Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                          Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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lunedì 24 settembre 2012

FRA NATALIZIO DA CALTAGIRONE TERZIARIO , FRA BONAVENTURA DA RAGUSA LAICO E PADRE ANGELO DA SORTINO PREDICATORE CAPPUCCINI

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


FRA NATALIZIO DA CALTAGIRONE TERZIARIO , FRA BONAVENTURA DA RAGUSA LAICO E PADRE ANGELO DA SORTINO PROVINCIALE .

Nello stesso anno un altro Santo Religioso , pure da Caltagirone , passò al Cielo a RICEVERE il PREMIO delle sue VIRTU’ . Fu questi FRA NATALIZIO , CHE VOLLE RESTARSI NELL’UMILE CONDIZIONE DI TERZIARIO ; però , quantunque NON LEGATO DA VOTI , “ OSSERVO’ ”
le nostre Regole e consuetudini con PERFETTA esattezza .
Fu prima Minore Riformato , e nell’Ufficio di CERCATORE si aveva acquistato la Benevolenza di tutti . Passato all’Ordine nostro , si tenne sempre Povero , Casto , Penitente , sottomesso e adorno di tutte quelle Virtuose prerogative , che in un VERO SERVO DI DIO è facile supporre , onde passiamo alla fine dei suoi giorni .

La morte di un TALE TERZIARIO FU QUELLA DI UN UOMO CHE SEMPRE ERA DISTACCATO DAL MONDO , E TUTTO FISSO COL PENSIERO E CON L’AFFETTO DI DIO .

Ciò meglio si provò quando i Frati per lavare il cadavere e mutargli la Tonaca , lo trovarono flessibile , come di persona ancora viva .
A mostrare il credito in che l’aveva tutta la città , basta dire che i Reggitori di essa IMPEDIRONO AI FRATI DI DARGLI SEPOLTURA PRIMA CHE ESSI FOSSERO ARRIVATI AD ASSTISERE ALLE ESEQUIE , e che a spese del comune gli si fece decente cassa mortuaria e Ritratto .
I funerali SOLENNISSIMI , poiché oltre dei suddetti CONCORSE nella nostra Chiesa immensa calca di popolo di ogni ceto , che avidamente ne toglieva i ritagli dell’Abito che conservava come Reliquia .

IDDIO SI COMPIACQUE DI ONORARLO DI VARI PRODIGI , DI QUALE SI FECE IL PROCESSO IL 2 APRILE E POI IN ALTRI GIORNI E MESI DEL 1647 . Quando in vita GUARIVA qualche infermo , SOLEVA PRIMA INVOCARE DIO PER I MERITI DI SAN FRANCESCO , DEL BEATO FELICE DA CANTALICE ( oggi Santo ) E DEL PADRE INNOCENZO DA CALTAGIRONE CHE ALLORA VIVEVA .


FRA BONAVENTURA DA RAGUSA LAICO .

Di Fra Bonaventura da Ragusa altro non sappiamo e altro dir non possiamo , se non che fu un Laico PRESTANTE per ogni Religiosa Virtù . Colpito da grave paralisi la soffrì con rassegnazione per lungo spazio di anni 18 , ADORANDO I DECRETI DEL SIGNORE , accettandola come penitenza , e MEDITANDO GLI ASPRI DOLORI SOFFERTI DAL FIGLIUOLO DI DIO SULLA CROCE . Finalmente l’ALTISSIMO CHE DI DONO L’AVEVA ARRICCHITO , accettando il SACRIFICIO di questo FEDELE SERVO , si compiacque di toglierlo da tante sofferenze e di RIMUNERARLO DELLA GLORIA DEI SANTI .
Fra Bonaventura con PROFETICO SPIRITO sentì il giorno della sua morte , alla quale si preparò con tutta rassegnazione . Aveva 65 anni quando passo ai SOAVI AMPLESSI DEL CREATORE CHE TANTO AVEVA AMATO E DEVOTAMENTE SERVITO NEI 42 ANNI DI VITA RELIGIOSA .
La nostra Comunità di Ragusa che ne AMMIRO’ la SANTITA di VITA , lo RICONOBBE di ESSERE RICORDATO AI POSTERI con un Ritratto e questa iscrizione :
<< Fra Bonaventura a Ragusia Laicus Capp. Virtutibus , miraculis , humilitate , paupertate , charitate , et praesertim admirabili patientia clarus . Dira paralisi 18 annis laboravit . Obijt Ragusiae 1640 , aetatis suae 65 , religionis 42 >> .


 PADRE ANGELO DA SORTINO PROVINCIALE .

Il Padre Angelo da Sortino fu contemporaneo e concittadino del M. R. P. Bernardino , che , come si disse altrove , Santamente morì nel nostro Chiostro di Mineo .
Di lui sia scritto nel necrologico del Patrio Convento che MORI’ IN ODORE DI SANTITA’ .
Questo insigne Padre , nell’OSSERVANZA COSI’ RIGIDO , nel 1635 Celebrandosi il Capitolo in Siracusa , fu eletto terzo Definitore , mentre il Padre Innocenzo da Caltagirone veniva assunto al Grado di Ministro Provinciale . Viceversa in una altro Capitolo Celebrato nello stesso Convento di Siracusa il 26 Gennaio 1641 quegli fu Eletto Provinciale , e questi primo Definitore .
Donde si argomenta che il Padre Angelo doveva esser FORNITO di tanta VIRTU’ , DA POTERE STARE A FIANCO DI QUELL’UOMO TANTO BENEMERITO DELL’ORDINE E DELLA SOCIETA’ . Per i suoi MERITI ben noti nel CAPITOLO di Noto Celebrato il 11 Febbraio 1650 fu eletto altra volta Provinciale , nella quale Carica fu confermato nel Capitolo di Mineo del 12 Maggio 1651 .
Però logoro dagli anni , dalle tante fatiche e dalle austerità , trovandosi in SACRA VISITA nel Convento di Augusta , ed ivi infermatosi gravemente , il 24 Dicembre con Perfetto Spirito di Religiosa Uniformità al VOLERE DEL CIELO abbandonò l’esilio per VOLARE alla PATRIA , e VENNE COMPIANTO da tutta la città , che assistendo ai funerali fu sollecita a Prestargli i Dovuti Onori , e dalla Provincia che aveva Governata con CARITA’ DI PADRE E ZELO DI APOSTOLO .


                                                                                FINE

                                                                           LAUS DEO

                                                                         Pax et Bonum


                                                         Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                 Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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domenica 23 settembre 2012

FRA FRANCESCO DA RAGUSA NOVIZIO E PADRE BIAGIO DA CALTAGIRONE SACERDOTE CAPPUCCINI




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

FRA FRANCESCO DA RAGUSA NOVIZIO E PADRE BIAGIO DA CALTAGIRONE SACERDOTE CAPPUCCINI .

Merita al certo ALMENO UN RICORDO QUESTO CARISSIMO GIOVANE che in tenera età , TRATTO DALL’AMOR DIVINO , CHE E’ PIU’ FORTE DELLA STESSA MORTE , e DALLA SOAVE SPERANZA DEI BENI CELESTI , sebbene nato da nobile e ricco legnaggio , con animo intrepido RINUNZIO’ al mondo , alle ricchezze , agli onori , agli agi , CHE GLI SI PROMETTEVANO DELLA BARONIA GUASTELLA , DI CUI ERA EREDE , ed ABBRACCIO’ la povertà SERAFICA , quale si professa , nell’Ordine di Cappuccini .
Ricevuta con somma allegrezza l’Obbedienza per il Noviziato , META DEI SUOI DESIDERI , partì per Vizzini dove era allora destinato , cominciò con lieti auspici l’anno di prova , e si diede ad un tenore di vita sì Fervorosa e Penitente , che era ammirato dai più provetti nella Virtù , i quali grandi cose PRONOSTICAVAN di lui a FAVOR della Provincia e dell’ORDINE intero .
Ma diversamente era SCRITTO NEI DECRETI DELL’ETERNA SAPIENZA .
Egli si mostrava MATURO PER IL CIELO , quando gli altri incominciano a camminare nella DIFFICILE VIA DELLA PERFEZIONE .
Una lenta consunzione da lui sopportata con Pazienza e senza un minimo lamento , dopo sei mesi di Noviziato lo fece scendere nella tomba , quando egli si trovava nell’anno sedicesimo della sua età . Un Ritratto esposto nel nostro Convento di Ragusa , Rammenta le Virtù di questo FERVIDO NOVIZIO , che in brevi tempora multa nel 1635 .


IL M. R. P. BIAGIO DA CALTAGIRONE

Anche di vita INTEGRA ED ESEMPLARE fu il Padre Biagio da Caltagirone Famiglia S. Martino , mentre ancora si trovava in mezzo ai gravi pericoli del secolo . Fuggiva i puerili trastulli e le cattive compagnie , frequentava la scuola , dopo la quale si ritirava nella Parrocchiale Chiesa di San Giuliano , oggi Cattedrale , ed ivi per più ore si TRATTENEVA IN ORAZIONE . Si portava spesso dai PP. Gesuiti , da cui ricevette maggior impulso alla virtù , nella quale si avanzava sempre col crescere degli anni . L’Ordine nostro , ne fece domanda al M. R. P. Giacomo Palmieri Lettore di Teologia , che lo presentò e lo fece accettare dal Provinciale di quel tempo .
Compiuto con SEGNI di non dubbia Virtù l’anno di prova , i Superiori lo assegnarono di Famiglia nei luoghi di Noviziato , perché ANIMASSE GLI ALUNNI NELL’OSSERVANZA DELLA REGOLA E DELLE COSTITUZIONI CON GLI ESEMPI DELLA SUA PROFONDA UMILTA’ , ANGELICA PUREZZA

ED INALTERABILE PAZIENZA .

Non erano trascorsi dieci anni della sua vita Religiosa , quando fu chiamato all’eterno riposo nel Convento di Terranova . Nell’ultima malattia , che lo condusse al sepolcro , diede PROVA di singolare rassegnazione al VOLERE DIVINO , e sembra che gli sia stata rivelata l’ora della morte ; poiché avendo chiesto AL FRATE ASSISTENTE CHE ORA FOSSE , e rispondendo questi le due e mezza della sera , egli soggiunse :
<< SIA BENEDETTO DIO , QUESTA E’ L’ORA DA ME TANTO SOSPIRATA , dette le quali parole spirò >> .

Nel Registro dei morti i nostri scrissero di lui :
<< Venerabilis P. F. Blasius a Calatay. Sac. vitam plane admirabilem duxit , iis virtutibus ornatam , quae evangelicum hominem praestant . Ultimum spiritum reddidit Creatori 1636 >> .


                                                                                       FINE

                                                                                 LAUS DEO

                                                                               Pax et Bonum


                                                                Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                        Terziario Francescano

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 20 settembre 2012

FRA PIETRO DA VIZZINI E FRA FRANCESCO DA CHIARAMONTE GULFI LAICI CAPPUCCINI


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

FRA PIETRO DA VIZZINI E FRA FRANCESCO DA CHIRAMONTE GULFI LAICI CAPPUCCINI .

Sebbene FRA PIETRO si fosse distinto nel secolo per un ricchissimo patrimonio , pure allettato dalle DOLCEZZE DELLA DIVINA GRAZIA , CON GENEROSITA’ DI ANIMO FECE DI TUTTO VOLONTARIA RINUNZIA , E ABBRACCIO’ LA STRETTA POVERTA’ DEI CAPPUCCINI ,
QUALE AMAVA PIU’ D’OGNI TESORO DELLA TERRA , e dimostrava nel vestire un Abito grossolano con industria rattoppato , nel coprirsi in tempo d’inverno di un ruvido e vecchio mantello , nel raccogliere quei pezzetti di panno tenuti dagli altri in comune rifiuto , e nel conservare nella stanza a semplice uso le cose di prima necessità , due nude tavole che gli servivano di letto , UN CROCIFISSO , qualche IMMAGINE DELLA MADONNA e cose simili . Amatissimo dell’ORAZIONE e del SILENZIO stava sempre raccolto e UNITO A DIO , PARLAVA POCO E DI COSE SPIRITUALI . PREGHIERE E LAVORO ERANO IN LUI INCESSANTI . Estenuava il suo corpo con le Privazioni e i Sacrifici , e non contendo dei soli digiuni comandati dalla Regola , ne praticava altri ; si cibava per lo più di solo pane e di qualche oliva , né quasi mai mangiò carne , uova e pesce nella sua lunga vita di anni 80 . Arrivato alla vecchiaia cominciò a soffrire atroci dolori cagionatagli da una postema , ma sempre tacendo , sempre rassegnato , MAI PROROMPENDO IN UN SOLO LAMENTO . Ciò che venne notato con alto stupore dal medico , il quale l’interrogò se provasse veramente dolore . A cui egli rispose : << SIGNORE LA MIA CARNE NON E’ CERTAMENTE DI BRONZO , MA CONSIDERO CHE SPASIMI PIU’ CRUDELI SOFFRI’ NELLA SUA MORTE IL NOSTRO REDENTORE >> .

 

Sebbene intanto fosse Vigoroso nello Spirito si avvicinava a grandi passi alla morte , perché ridotto per le fatiche , le austerità , le malattie e i molti anni ad una estrema languidezza di corpo . Vi si dispose con Cristiana rassegnazione , e nelle ultime agonie era assistito dal Padre Benedetto da Caltagirone e dal Padre Marcello da Vizzini , i quali si ACCORSERO che ad un tratto rizzatosi il moribondo Frate , ALZAVA VERSO IL CIELO le languide braccia . Il primo , che era Guardiano , gli COMANDO’ DI MANIFESTARE QUEL CHE VEDESSE . A cui l’OBBEDIENTE Laico rispose : << E NON VEDETE LA REGINA DEL PARADISO , CHE INCONTRO MI VIENE E M’INVITA AI GAUDI ETERNI ? IO ME NE VADO ; MA DI GRAZIA LEGGETEMI PRIMA L’EVANGELO DELLA PASSIONE DINOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO >> .
Lo accontento il Superiore ; ma arrivato a quelle parole : Et Inclinato capite , Emisit Spiritum , l’agonizzante Laico Dolcemente si Addormentò nel Signore .
Era l’anno 1632 .


FRA FRANCESCO DA CHIARAMONTE GULFI

Un altro devoto Laico , FRA FARNCESCO DA CHIARAMONTE GULFI , si rese Ammirabile in ogni Religiosa Virtù , particolarmente nell’Osservanza della POVERTA’ SERAFICA ,
DA SAN FRANCESCO CHIAMATA ALTISSIMA NELLA SUA REGOLA .
Acceso sempre di Zelo costante nel praticarla e provarne gli effetti , nei 60 anni che dimorò in Religione non vestì mai Abito nuovo , né portò mai sandali nuovi , che si accontentava di rattoppare alla meglio quelli che gli altri avevano usati . Ridotto all’estrema vecchiezza e oppresso da gravi languori non soffrì punto che fatta gli fosse alcuna singolarità nella mensa , né rallentò mai quella Regola di rigido digiuno che intimato si aveva sin dal suo Ingresso nell’Ordine .
FAVORITO DEL DONO DI UN’ALTISSIMA CONTEMPLAZIONE PASSAVA ORANDO LA MAGGIOR PARTE DELLA NOTTE , SPARGENDO COPIOSE LACRIME APPIE’ DEL CROCIFISSO ED ALLARGANDO IL CUORE CON INFUOCATI SOSPIRI , CHE EROMPEVANO DALL’ARDENZA DELLA SUA CARITA’ .
All’Orazione accoppiava anche il lavoro , onde appena fatto giorno si portava sollecito a compiere le MANUALI FATICHE , quantunque fosse di età avanzata e carico del Fardello di Sedici Lustri . Non però distraeva negli Esercizi degli Umili impieghi il suo Fervido Spirito da DIO , PER LA CUI GLORIA , SECONDO L’AVVISO DELL’APOSTOLO TUTTO OPERAVA CON RETTA INTENZIONE .
Ricco di meriti conseguiti in tanti anni di vita OPEROSA e PENITENTE , dopo aver sofferto molte infermità con PAZIENZA e CORAGGIO , sorpreso dall’ultima malattia e rinvigorito dei Cristiani conforti , con morte DOLCISSIMA PASSO’ dalla valle del pianto
ALL’ETERNO SOGGIORNO DEGLI ELETTI ,
come ci è dato Sperare da una VISIONE , alla quale fu elevata SUOR CATERINA CARRERA , TERZIARIA FRANCESCANA DELLO STESSO COMUNE , ILLUSTRE PER FAMA DI SANTITA’ , LA QUALE IN UN RAPIMENTO CELESTE VIDE L’ANIMA DI FRA FARNCESCO , APPENA MORTO , CONDOTTA IN CIELO CON POMPA SOLENNE SOTTO UN RICCO BALDACCHINO PORTATO DA QUATTRO CAPPUCCINI VESTITI DI ABITO RISPLENDENTE .
Dopo la sua morte Fra Stefano pure da Chiaramonte Gulfi AFFIDANDOSI ALL’INTERCESSIONE DI LUI , FU LIBERATO DA GRAVI DOLORI , a cui da molto tempo era soggetto .
La morte del NOSTRO Laico successe nel 1634 .


                                                                           FINE

                                                                      LAUS DEO

                                                                    Pax et Bonum


                                                     Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                              Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) . 

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martedì 18 settembre 2012

PADRE MARIANO DA GIARRATANA ( RG ) PREDICATORE CAPPUCCINO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


IL M. R. P. MARIANO DA GIARRATANA PREDICATORE CAPPUCCINO

Un altro illustre Suo Figlio Degno della nostra Memoria spedì quest’anno al CIELO la nostra Provincia in persona del PADRE MARIANO DA GIARRATANA ( RG ) , che morì nella grave età di 93 anni .
Costui fu sollecito a CONSERVAR SEMPRE IL CANDIDO GIGLIO DELLA PUREZZA ,


onde affliggeva il suo corpo con acutissime spine ,


con breve sonno su di una tavola , con cilizi , con la frequenza dei SACRAMENTI E L’ASSIDUA PREGHIERA .
Quantunque d’ingegno Sublime faceva consistere la principale sua scienza nell’UMILTA’ .
Contro sua voglia venne innalzato a diverse Cariche della Provincia , che seppe bene esercitare sino a restarne gli altri meravigliati .
Spesso fu mandato a Roma per affari di grande importanza , quale maneggiò con tale destrezza da acquistarsi un gran Nome presso i Frati e i Secolari .
Fu sempre fervoroso nelle cose riguardanti il SERVIZIO DI DIO , sì dentro , che fuori Convento , onde quantunque fosse stato stanco pei lunghi viaggi , bagnato dalla pioggia e indebolito di forze , pure arrivato la sera nel chiostro , non cessava la notte di andare con i Frati a CANTARE LE DIVINE LODI ; ciò che faceva anche dopo 80 di vita , sebbene costretto ad appoggiarsi alle povere grucce .

LA PIETA’ DI LUI SPECIALMENTE RIFULSE NEL CELEBRAR LA SANTA MESSA .























IN QUESTO INCRUENTO SACRIFICIO NON POTEVA FRENARE GEMITI E SOSPIRI , PERCHE’ MEDITAVA LA GRANDEZZA DELL’AMORE DIVINO E I DOLORI CHE CRISTO SOFFERSE NELLA SUA PASSIONE .


L’avanzata età non poté indurre QUEST’UOMO PENITENTE neppure a lasciare quei digiuni che sono lasciati liberi dalla Regola , ed essendo di 93 anni SI ASTENNE DALLA CARNE E DA ALTRI CIBI DELICATI . Trovandosi aggravato da molti mali , e non potendo uscire dalla Cella ERA VISITATO DA MOLTI NOSTRI CELEBRI PADRI , COME FURONO CLEMENTE DA NOTO E INNOCENZO DA CALTAGIRONE , CHE PARLAVANO CON LUI DI COSE DIVINE , E PROVAVANO UNA GRANDE DOLCEZZA NEL CONVERSARE CON UN UOMO SI’ PIO ED AUSTERO .
Avvicinatosi la morte il Padre Mariano CHIESE A DIO CON FERVORE TRE GRAZIE :
1. Che non morisse nella nostra infermeria di Siracusa , perché credeva che i Frati nella fabbrica di essa avessero alquanto sorpassato i limiti della SANTA POVERTA’ .
2. Che morisse quando i Frati fossero Congregati in Capitolo .
3. Che spirasse nelle mani del celebre Padre Innocenzo da Caltagirone .
QUESTE COSE SUCCESSERO SECONDO I SUOI DESIDERI .
Morì nel Convento di Siracusa , perché la malattia assai grave impedì che fosse portato nell’infermeria .
Morì quando si Celebrava il Capitolo Provinciale .
Morì ed Intervenne il Padre Innocenzo da Caltagirone , che gli Amministrò i Sacramenti e lo Confortò nelle Ultime Agonie .

Le Forze dell’Ammalato furono debilitate al primo impeto della febbre . Per cui il Padre Innocenzo accorgendosi che egli veniva meno , prudentemente lo avvertì che si preparasse l’indomani a RICEVERE IL SANTO VIATICO , premessa la SACRAMENTALE CONFESSIONE .
Gli piacque tale consiglio , onde passò la notte in Esaminare la vita passata .
La mattina seguente ritornando il Padre Innocenzo alla Cella del povero infermo , lo richiese se avesse da parlare qualche cosa in CONFESSIONE .
Il Buon Religioso DICHIARO’ LE MISERIE ALTRE VOLTE CONFESSATE , E RICEVETTE IL SANTO VIATICO .
PRIMA PERO’ CHE SI FOSSE CIBATO DEL PANE DEGLI ANGELI


egli si cinse una corda al collo e con LE LLACRIME AGLI OCCHI pregò gli astanti a perdonarlo dello scandalo dato e a tenerlo presente nelle loro Orazioni .
Tutti i Frati Piangevano a VISTA DELL’UMILTA’ DI UN UOMO SI’ PURO E SI’ PENITENTE , A CUI IL PADRE INNOCENZO DOPO IL VIATICO AMMISTRO’ L’ESTREMA UNZIONE .
MUNITO DEI SACRAMENTI , mentre i Frati ne seguente giorno Cantavano in Coro il versetto : “ Beati Immaculati in via ” il PADRE AMRIANO NELLE BRACCIA DEL SUO DILETTO INNOCENZO RESE L’ANIMA A DIO .


                                                                                  FINE

                                                                            LAUS DEO

                                                                          Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                  Terziario Francescano

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domenica 16 settembre 2012

PADRE CLEMENTE DA NOTO MINISTRO GENERALE DELL'ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO . PARTE SECONDA .

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


IL M. R. P. CLEMENTE DA NOTO 
MINISTRO GENERALE 
DELL’ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO .

PARTE SECONDA

Terminata la Cerimonia suole il PONTEFICE fare un’Esortazione per animare i Religiosi al FERVORE .
Per quella volta però non fu di bisogno di servirsi di altre espressioni , giacché dalle dimostranze di singolare Stima verso il Generale , senza che avesse fatto discorso , ben potevano argomentare i Vocali QUANTA FOSSE LA BENEVOLENZA DI S. SANTITA’ VERSO L’ORDINE , che sotto il governo di un tanto soggetto doveva ripromettersi OGNI BENE .
NON SOLO IL VICARIO DI CRISTO FACEVA GRAN CONTO DI QUESTO SERVO DI DIO , MA I PRINCIPI ANCORA , I RE E GLI IMPERATORI LO TENEVANO IN GRANDISSIMA STIMA .
Trattò con questi non poche rilevanti affari , in cui essi l’Ammiravano come UN’ANIMA TUTTA DI DIO , e copiosamente fregiata dalle più nobili qualità che possono mettere in Venerazione un soggetto . I popoli della città ove giungeva USCIVANO A FOLLA nelle vie per vederlo con rispetto , QUASI FOSSE UN APOSTOLO O UN PROFETA e correvano a gara a Baciargli la Mano o l’Abito .
In questo movimento aveva gran parte la fame che lui precedeva , ma assai più LA MANO DI DIO CON LE GRAZIE CHE DISTRIBUIVA A DIVERSI INFERMI , I QUALI ACQUISTAVANO LA SALUTE AL SOLO TOCCAMENTO DEL SERVO DI DIO O AL SEGNO DELLA CROCE CON CUI EGLI BENEDICEVA .

Per essere molte LE GUARIGIONI avvenute per INTERCESSIONE del Padre Clemente , non potendo far menzione di tutte , raccontiamo la seguente .

In Francia la figlia unica di un Cavaliere era consumata dalla febbre , che ardentemente la bruciava . Si erano adoperati tutti i mezzi che offre la scienza medica , ma senza profitto . La giovane era già in fin di vita , quando arrivò il Padre Clemente , dal quale si narravano tante meraviglie . Il padre di lei confidò in questo Servo di Dio e non restò deluso , che il Generale mosso a compassione della paziente IN MOME DI GESU’ COMANDO’ ALLA FEBBRE DI PARTIRSI E LASCIAR LIBERA LA GIOVANE .
MIRABIL COSA !
QUASI CHE LA FEBBRE FOSSE CAPACE DI SENSO E D’INTENDERE IL PRECETTO , LASCIO’ L’INFERMA , CHE RIMASE LIBERA E GUARITA .

Moltissimi furono i casi in cui IDDIO per i meriti del Suo Servo si compiacque OPERAR DEI PRODIGI , I QUALI ERANO IN TALE QUANTITA’ , CHE EGLI STESSO DIVCEVA :
<< Io mi confondo nel vedere come il Signore prontamente rimeriti la Fede viva di quei devoti , che a me ricorrono >> .

Quando la gente gli veniva incontro , affinché fosse curata dai mali , egli PIANGENDO diceva ai compagni :
<< Allontanate da me queste persone , perché non s’ingannano sotto il pretesto di mia santità , poiché io sono un povero peccatore indegno d’ogni bene , quantunque il popolo mi riguardi per uomo di DIO >> .

Così egli parlava , essendo questo il linguaggio col quale l’Umiltà fa discorrere gli UOMINI SANTI .
Benché però egli sentisse di sé tanto bassamente , pure le sue Orazioni avevano una GRANDE EFFICACIA VERSO LA DIO E LA VERGINE MARIA DELLA QUALE ERA DEVOTISSIMO .


In prova di che aggiungiamo questo fatto .
Compiuta la Sacra Visita dei Conventi in Sicilia , passò nell’isola di Malta .
Il viaggio cominciò e proseguì ad esser prosperoso , ma venne turbato da alcuni bastimenti di Turchi , che corseggiando per quelle spiagge , inseguivano a vele gonfie quello in cui era il Padre Clemente . Già tutti i suoi compagni di viaggio si riguardavano come perduti , non trovando alcuna via per scampare l’imminente pericolo di cadere nelle loro mani . Il PADRE CLEMENTE SENZA SCOMPORSI , CON LA SERENITA’ DEI SANTI LI ESORTO’ A CONFIDARE IN DIO , IL QUALE ESAUDISCE I SUOI SERVI CHE A LUI FIDUCIOSI RICORRONO .
SI MISE IN GINOCCHIO , E SUPPLICO’ IL SIGNORE A VENIRE IN SUO SOCCORSO


INTERPONENDOVI LA MEDIAZIONE DELLA VERGINE .


INDI INSIEME AGLI ALTRI RECITO’ LE LITANIE .


FU TOSTO ESAUDITO , IMPEROCCHE’ LA NAVE DEI TURCHI CON TUTTO I FAVOR DEI VENTI NON POTERONO AVVICINARSI ALLA NAVE CRISTIANA , LA QUALE DIVENNE INVISIBILE PER UNA FOTA NEBBIA CHE LA COPRIVA .
I Turchi alla fine stanchi voltarono la prora , e rimasero privi della preda che credevano sicura . La Nave Cristiana felicemente approdò al porto di Malta , ed i marinai RICONOSCENDO LA GRAZIA RICEVUTA DA DIO PER L’EFFICACIA DELLE ORAZIONI DEL SANTO RELIGIOSO , non finivan di Ringraziarlo , di Ammirarlo , di Venerarlo , confessando che a lui eran debitori della loro SALVEZZA . ( 1 )
( 1 ) Nella Bibbliotheca Scriptorum Ordinis di lui si legge :
Imperatore , reges principes ad quos accessit uti homine coelitus dedineatum honoribus exceperunt . Populorum turbae ei praecedebant obviam quasi uni ex prophetis . Re autem vera non se optimum tantum , sed et mire beneficum ille se exibuit , nam plures aegrotos sola benedictione sanitati reddidit , et sua voce frequenter ab obsessis corporibus doemones fugabat .
Obijt Syracusis anno 1631 ) .

Finalmente quale era stata la sua vita fu al certo la sua morte .
Terminato infatti che ebbe il suo OFFICIO DI MINISTRO GENERALE , si ritirò nel Convento di Siracusa per attendere a se stesso in vita privata , ESERCITANDOSI NELL’UMILTA’ E NELL’OBBEDIENZA , ed ivi con esempio ammirabile di perfetta Rassegnazione al DIVINO VOLERE



compì la carriera de’ suoi giorni il 22 Settembre del 1631 , LASCIANDO DOPO MORTE NOME GLORIOSO


come di uno dei Padri più benemeriti della regolare osservanza fra quanti FIORISSERO nella nostra Religione .
Il Padre Clemente prima che fosse stato Eletto Ministro generale tenne in Provincia per molti anni Dottamente la cattedra di filosofia e di Teologia intorno alle quali scienza lasciò diversi Manoscritti che sino ai tempi del Padre Bernardo da Bologna si conservarono . Fra questi era di molto Pregio un Trattato sopra la REGOLA e la POVERTA’ dei Frati Minori col titolo : “ Tracatatus super Regulam FF. Minorum , praesertim super votum Puupertatis Seraphicae ” .


 LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                   Terziario Francescano
                                                                   

                                                                          

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venerdì 14 settembre 2012

PADRE CLEMENTE DA NOTO MINISTRO GENERALE DELL'ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO . PARTE PRIMA .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


IL M. R. P. CLEMENTE DA NOTO 
MINISTRO GENERALE 
DELL’ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO .

PARTE PRIMA

Al Celeste Porto della Beatitudine Eterna , a cui giunse , come speriamo , il Padre Giammaria da Noto , nutriamo pure fiducia che sia approdato ai 22 di Settembre del medesimo anno il suo Concittadino PADRE CLEMENTE , che prima di lui era stato MINISTRO GENERALE .
Dei suoi Meriti RICONOSCIUTI dai Principi e dai popoli , SENTIAMO IL DOVERE DI FARE ONORATA RICORDANZA .
Non contava che a 16 anni quando entrò nell’Ordine nostro ; MA LA SERIETA’ DEL TRATTO E LA PRUDENZA NEL DISCORSO ERAN TALI CHE LO DAVAN A DIVIDERE DI ETA’ MATURA .
PORTO’ NELLA RELIGIONE ILLIBATO IL BEL GRIGIO DELLA PURITA’


QUALE CONSERVO’ SEMPRE INTATTA , come ATTESTO’ CHI UDI’ L’ULTIMA SUA GENERALE CONFESSIONE PRIME CHE EGLI MORISSE .
A PASSI DI GIGANTE si avanzò nelle lettere e nella Perfezione Religiosa , nonché nella stima di tutti , onde ben presto gli venne affidato il Governo dei nostri Studenti e comunità .
In questo si regolò con grande Prudenza , CARITA’ , Sapere e Destrezza , per cui con soddisfazione di tutti venne SOLLEVATO ai primi ONORI della Provincia .
Ne fu Eletto infatti quattro volte Provinciale , , cioè nel 1590 , 1594 , 1603 e 1609 , e CRESCENDO sempre più il suo credito fu CHIAMATO al GOVERNO DELLA PROVINCIA DI COSENZA , Eleggendo i Capitolari a voti concordi , mentre si trovava assente , onde fu Pregato istantaneamente ad ACCETTARE QUELLA CARICA che tenne per ben tre anni .
Dopo questo Triennio fu DESTINATO COMMISSARIO GENERALE PER LE PROVINCIE DI PALERMO , MESSINA E DI CALABRIA , OVE LASCIO’ ESEMPI LUMINOSI DI VITA PURA E SANTA


e carissime memorie del suo nome , della sua Saggezza e del suo Governo .
Al vederlo DESIDERATO E CHIESTO da tante Provincie , la nostra che lo voleva vicino , aveva proposto di rieleggerlo la QUINTA VOLTA suo Moderatore , come poi fece del PADRE GIAMMARIA , ma ciò NON le fu CONCESSO , perché portatosi in Roma al Capitolo Generale , fu Eletto PROCURATORE DELL’ORDINE ; nel quale Ufficio gli si APRI’ un Vasto Campo per fare maggiormente SPICCARE LE NOSTRE QUALITA’ CHE LO IMPREZZIOSIVANO .
A cagione di tale CARICA SPESSO ERA OBBLIGATO DI PORTARSI DAL SOMMO PONTEFICE , CHE ALLORA ERA PAOLO V , IL QUALE INDAGATORE ACCORTISSIMO DEGLI UOMINI OSSERVO’ NEL PADRE CLEMENTE UNO SQUISITO GIUDIZIO , CONGIUNTO AD UNA MERAVIGLIOSA PERFEZIONE DI VITA , ONDE COMINCIO’ A FORMARSI ALTISSIMA OPINIONE DEI MERITI DI LUI , ED AVERNE GRANDE STIMA , DALLA QUALE PASSO’ AD UNA SINGOLARE BENEVOLENZA , PER CUI LO VOLEVA SPESSO IN DISCORSI FAMILIARI , E SI PREVALEVA DEI SUOI SENSATI CONSIGLI NEI GRAVISSIMI AFFARI CON LE CORTI DEI PRINCIPI .
A coloro che si meravigliavano di TANTA PREDILEZIONE VERSO IL PADRE CLEMENTE DA NOTO , con piacevolezza soleva dire :
“ Inveni virum secundum cor meum ” .
Gl’impieghi intanto commessigli dal PAPA e richiesti dal suo Ufficio lo teenvano talmente occupato , che non gli lasciavano un po’ di tempo libero .
Ma questo egli lo trovava , quando si raccoglieva in Orazione , alla quale non cessò di assegnare alcune ore determinate . Siccome poi nel corso del dì non gli era possibile far ciò , a soddisfare alle brame dell’INFERVORATO SUO CUORE pensò di eseguire tale opera alla notte .
Si levava due ore prima degli altri , ed impiegava tale spazio di tempo in Santa Meditazione ; quale costume giammai fu interrotto , quantunque per altra parte la sua vita fosse una CONTINUA ORAZIONE , perché in mezzo ai negozi stava sempre con lo Spirito UNITO AL SIGNORE .
La fama delle sue Gloriose azioni nel Ministero Affidatogli era NOTA A TUTTO L’ORDINE , ONDE RIUNITI I PP. NEL 1618 PER ELEGGERE I NUOVI SUPERIORI , LO SCELSERO “ MINISTRO GENERALE ” .
CIO’ INTENSO IL SOMMO GERARCA , NE MOSTRO’ GRAN PIACERE , ED IMMEDIATAMENTE MANDO’ UN PRELATO A FARE DA PARTE SUA VIVE CONGRATULAZIONI AL PADRE CLEMENTE , E AD ASSICURARLO DI ESSERE STATA GRADITISSIMA TALE ELEZIONE ; e poco dopo comandò che fosse portata al nostro Convento grande quantità di butiro rappresentante il Castel Sant’Angelo , al quale Dono aggiunse un grosso toro con le corna indorate .
DI NUOVO LO STESSO SOMMO PONTEFICE MANIFESTO’ A TUTTI QUANTO APPREZZAVA I MERITI DI QUEST’UOMO ECCELLENTE .
Infatti dopo il Capitolo i Vocali , come al solito , si portarono ad OSSEQUIARLO e furono ammessi al BACIO del SACRO PIEDE ; ed egli non si scompose dal posto , né dalla Maestà in cui gli conveniva stare .
Ma quando gli venne alla presenza il Generale per abbassarsi e Baciargli il piede , egli stese la mano per sostenerlo e con SOAVISSIMO ABBRACCIO lo tenne in Amichevole Confidenza , Congratulandosi con lui del posto a cui era stato INNALZATO .


FINE PRIMA PARTE

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                      

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martedì 11 settembre 2012

FRAT'AGOSTINO DA CALTAGIRONE E FRA RUFFINO DA SORTINO LAICI CAPPUCCINI

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SURACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


FRA AGOSTINO DA CALTAGIRONE E FRA RUFFINO DA SORTINO LAICI CAPPUCCINI .

“ FRA AGOSTINO ”

Adorno di PURERZZA e di modestia singolare fu Frat’Agostino da Caltagirone .
Con le sue continue Meditazioni aveva acquistato un ALTISSIMO Concetto di DIO e quindi dei Sacerdoti


che lo rappresentano sulla terra , ai quali in Persona degli APOSTOLI


disse Cristo : CHI ASCOLTA VOI , ASCOLTA ME .



Li Onorava perciò come Ministri visibili del RE IMMORTALE ED INVISIBILE e come coloro che ci Guidano dalla culla alla tomba al FINE SOVRANNATURALE .
Terminate le faccende richieste da’ suoi umili impieghi e quelle che venivano imposte dai Superiori , non si abbandonava all’ozio , o ad inutili discorsi , ma tutto il tempo che gli restava libero lo passava in FERVENTE ORAZIONE , nella quale tanto si vedeva Assorto , che pareva di RITROVARSI IN MEZZO AI BEATI CONPRENSORI A VEDERE E CONVERSARE CON DIO , che si DILETTA delle anime semplici , e a loro COMUNICA IN MAGGIOR COPIA I TESORI DELLA SUA SAPIENZA INFINITA .
Dopo essersi reso celebre per FAMA DI SANTITA’ presso i Religiosi e i Secolari , terminò i suoi giorni con una morte Preziosa , quale suole essere DEI GIUSTI , nel Patri Convento e nell’anno stesso , che passò amiglior vita il sopraddetto Generale . Dopo qualche tempo il suo Cadavere fu trovato INCOROTTO , come se in quel giorno medesimo fosse stato sepolto .

“ FRA RUFFINO ”

Un altro insigne Religioso , celebre per l’AUSTERITA’ della vita e dello studio indefesso della PREGHIERA , passò in quell’anno dal tempo all’eternità -
Fu questi Fra Ruffino da Sortino .
Egli conobbe la necessità della Penitenza

Per tenere i sensi ribelli soggetti all’autorità dello Spirito ; onde afflisse la carne con cilizi e flagelli , con breve sonno sulle nude tavole e con digiuni continui spesso in solo pane ed acqua .
Dopo le quotidiane fatiche di Sagrista , di Ortolano , di Cercatore , in che era occupato , passava il resto del tempo in Chiesa


o Meditando o Recitando Devote CORONE ALLA VERGINE ,


di cui era Servo Fedelissimo .
Tale era la sua COMPOSTEZZA RELIGIOSA , l’Osservanza delle nostre LEGGI e l’assidua pratica delle Virtù , che il PADRE GIAMMARIA DA NOTO , SIA DA PROVINCIALE , SIA DA GENERALE DI TUTTO L’ORDINE , LO VOLLE PER SUO COMPAGNO , E LO TENNE CARISSIMO SINO AL TERMINE DEI SUOI GIORNI .
Colpito in Sortino da moleste e grave malattia , non rallentò il rigore delle sue astinenze , né l’esercizio della FERVENTE ORAZIONE , che era il PASCOLO della sua anima .
Quasi ogni giorno riceveva la SANTISSIMA EUCARISTIA ,

( Padre Guglielmo Maria Raele OFM Cappuccino 1915 - 2012 ) .

PANE DEI FORTI ,


MA CON TANTA DEVOZIONE INTERIORE , che gli si leggeva in tutto l’esteriore atteggiamento .
Soffrì con rassegnazione la sua lunga e penosa infermità , e cessò di vivere con morte serena , alla quale si era da gran tempo apparecchiato .
Il popolo che teneramente lo AMAVA , all’udire dell’infausta notizia , si affollò nella nostra Chiesa a vedere per l’ultima volta L’UOMO DI DIO , e si stimò fortunato chi poté ottenere qualche piccolo ritaglio del suo Abito o dei suoi capelli .


                                                                                      FINE

                                                                                LAUS DEO

                                                                              Pax et Bonum


                                                               Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                       Terziario Francescano

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