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giovedì 6 settembre 2012

PADRE GIAMMARIA DA NOTO MINISTRO GENERALE DELL'ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO . PARTE PRIMA .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


IL M. R. P. GIAMMARIA DA NOTO 
MINISTRO GENERALE 
DELL’ORDINE SERAFICO CAPPUCCINO

PARTE PRIMA

Come il GLORIOSO SAN NICOLA detto da Bari per un PRODIGIO e come PRELUDIO di NON ORDINARIA SANTITA’ , essendo ancora bambino nei MERCOLEDI’ e VENERDI’ NON PRENDEVA LATTE SE NON UNA VOLTA E LA SERA , così il Padre Giammaria , nato in Noto da Religiosi Genitori , ancor PARGOLETTO NON SUCCHIAVA IL LATTE MATERNO NEI SUDDETTI DUE GIORNI PRIMA DELL’ORA CONSUETA , il che significava quel costantissimo esercizio di ASTINENZA che doveva praticare in tutta la sua vita , e che perciò fina dalla culla egli era stato prevenuto di GRAZIE SINGOLARI E AVVIATO NELLA VIA DELLA PENITENZA .
Giunto poi all’età di CONOSCERE DIO , cominciò tosto a servirlo con tutta FEDELTA’ e PUREZZA di CUORE ; e per la sua vita INTEGRA e per le OPERE di assidua Devozione , sebben Fanciulla , era riguardato e STIMATO da tutti come uomo di SENNO e di MATURO GIUDIZIO .
Non trovava alcun diletto nei puerili trastulli , fuggiva le conversazioni inutili de’ suoi compagni di età e di studio , non perdeva il tempo in ozio , onde dalla casa paterna passava alla scuola e dalla scuola CHIESA , ove si tratteneva lungamente in Devoti Esercizi .
Progrediva intanto nelle lettere per il suo ingegno svegliato e più per le sue Ferventi Orazioni , come ben ne restaron persuasi i suoi stessi maestri .
CHIAMATO DAL SIGNORE ALL’UMILE ISTITUTO DEI CAPPUCCINI , PRONTAMENTE UBBIDI’ , IDOSSO CON FERVORE DEL SUO SPIRITO LE SERAFICHE LANE , entrò e compì con singolari esempi di Virtù il Noviziato , e senza difficoltà fu GIUDICATO MERITEVOLE DELLA PROFESSIONE SOLENNE .
Attese quindi a studiare le filosofiche e teologiche discipline , e DIVENNE UTILE a sé , alla Provincia e alla Chiesa .
Passò per tutti i GRADI DELL’ORDINE , e fu LETTORE , GUARDIANO , DEFINITORE e PROVINCIALE , nei quali Uffici avendo dato Saggi Luminosi di Finissima Prudenza , il PADRE CLEMENTE DA NOTO SUO CONCITTADINO E MINISTRO GENERALE DELL’ORDINE , se lo scelse per CONSULTORE e COMPAGNO nella VISITA delle varie Provincie dell’Ordine .
Si parlava prima da per tutto delle Esimie Virtù di un tanto Padre , ma questa Carica lo rese meglio conosciuto , di modo appena il detto Padre Clemente compì gli anni del suo Governo , i Provinciali e i Custodi chiamati in Roma al Generale Capitolo , con applauso comune LO ELESSERO A CAPO SUPREMO DI TUTTO L’ORDINE : NELLA QUALE DIGNITA’ SI MOSTRO’ AMABILE ED AMMIRABILE , PIENO DI DOLCEZZA E DI ZELO , RICCO DI PRUDENZA E DI SANTITA’ .
Quantunque infatti prima di essere SUBLIMATO a tal POSTO fosse stato sempre di vita castigata ed Esemplare , tuttavia collocato in QUEL GRADO SUPREMO DEL NOSTRO ISTITUTO , COME CANDELIERE SUL MONTE , SPARSE MAGGIORE LUCE DELLE SUE VIRTU’ PER TIRARE TUTTI AD IMITARLO .
Amante dell’astinenza si privò , come AVEVA FATTO DA FANCIULLO , dell’uso delle carni e delle uova , contentandosi di legumi e di erbe , di cui parcamente si serviva , che appena poteva comprendersi come provvedesse ai bisogni della natura , mentre portava il peso di tante fatiche , occupazioni , viaggi e visite nelle varie Provincie . A tante Penitenze aggiunse un continuo ed aspro cilizio , che indicibilmente doveva tormentarlo , specialmente nei lunghi e difficili viaggi .
Più volte lo pregarono i Padri ad aver cura della sua Preziosa salute , troppo cara ai molti Suoi Figli ; ma non per questo egli rallentò le sue consuete Austerità , DICENDO CHE AVEVA CONSACRATA LA SUA VITA ALL’ONORE DI DIO E AL SERVIZIO DI TUTTO L’ORDINE .
Ardentissimo fu in lui lo zelo della SANTA POVERTA’ , talmente lo occupava , che lo spingeva non solo a praticarla in se stesso , ma anche ad imprimerla COL SUO ESEMPIO E COI SUOI ESORTAMENTI NEGLI ANIMI DEI SUDDITI .
Viveva così distaccato dalle cose fugaci della terra , che ma mostrò desiderio di alcuna , anzi costretto a servirsene per le ordinarie necessità della natura , era sommamente cauto nell’usare semplicemente il bisognevole .
Nei viaggi che intraprendeva o da PROVINCIALE O DA GENERALE VIETAVA AI SUOI COMPAGNI DI FAR PROVVISIONI DI CIBI , DICENDO CHE L’UOMO EVANGELICO DEVE SOLO PORTARE SOLO DIO NEL CUORE E VIVERE FIDUCIOSO IN LUI , CHE CERTAMENTE NON LASCIA DI MANDAR SOCCORSO ALLE SUE CREATURE .
Che se talvolta doveva camminare intere giornate per luoghi disabitati , ove era certo di non potere ricevere alcun sussidio , in tal caso mostrava di arrendersi alla necessità , MA IN MODO SEMPRE POVERO , portando qualche tozzo di pane , senza aggiungere altro .
Arrivato in qualche Convento si applicava subito alla visita , ascoltando , provvedendo , confortando i Religiosi , rimediando al male , promovendo al Bene , e leggendo le lettere che da diversi regni e con differenti lingue gli erano pervenute , a ciascuna delle quali con prontezza rispondeva .
Intanto non lasciava di trovarsi in Coro all’ora dell’Orazione Mentale , per la quale non solo il giorno , ma ancora impiegava parte della notte , e allora si univa con TANTO AFFETTO AL SIGNORE , che spesso rimaneva privo dell’uso dei sensi , senza più avvedersi in sé , ne di quanto si faceva d’intorno .


FINE PRIMA PARTE

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
                                                                      
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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M.R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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