Visualizzazioni totali

domenica 10 novembre 2013

IL SANTO PAPA PIO X , TERZIARIO CAPPUCCINO - PARTE SESTA .


IL SANTO PAPA 
PIO X
TERZIARIO CAPPUCCINO
CURIOSITA’ , ANEDDOTI GENTILI 
E SPASSOSI . 


< IL NUMERO PERFETTO DI PIO X >
Dante chiama il tre numero perfetto . 
Sarebbe forse stato il nove il numero perfetto di Pio X ? 
Si osservi . Nove anni stette Cappellano a Tombolo ; nove anni Parroco a Salzano ; nove Canonico , professore e Rettore del Seminario di Treviso ; nove anni , non un giorno di più né un giorno di meno , Vescovo a Mantova . E infine , strano a dirsi , nove anni precisi Cardinale e Patriarca a Venezia .
La vita dei Santi è , più o meno , ricca di fatti edificanti . Ma , senza che l’una sia la copia dell’altra - poiché il fatto bello e saliente della Chiesa di Cristo è proprio il diagramma della virtù di essere di molteplici aspetti ed effetti -  si può dire che i SANTI hanno almeno un punto di contatto fra loro , l’AMORE di Gesù ,
e , per questo certe virtù dell’uno sono anche le virtù dell’altro .
La vita di Pio X è edificante come tutte queste ma è , di più , attraente e , come poche , ricca di aneddoti gustosi ed ameni . Gli aneddoti della sua vita di Cardinale e di Patriarca fiorirono a centinaia come gigli , nelle convalli . E’ rimasta memorabile , per varie ragioni , l’ascensione che il 4 Agosto 1901 il Patriarca fece nella sua vetta del Monte Grappa per andare a benedire la statua enorme innalzata con gli oboli dati per sottoscrizione popolare . S. Eminenza fece l’ascensione a cavallo di una mula bianca accompagnato da una folla di diecimila pellegrini accorsi da tutti i luoghi della vallata sottostante . Giunto nella vetta il Patriarca celebrò la Santa Messa , parlò adorabilmente e benedisse la folla dei fedeli . Quindi , allo stesso modo , ridiscese la montagna mentre i pellegrini cantavano laudi e canzoni alle quali lo stesso Patriarca univa la sua voce . La sera quando rientrò al palazzo si trovò il cappello cardinalizio adorno di stelle alpine che il suo popolo avevo raccolte a fatica per lui .

< MADONNINA DEL GRAPPA ! > 
Madonnina del Grappa ! Lo sa la fede dei nostri combattenti sui baluardi contesi e insanguinati , quale presidio fosse per loro nell’agone micidiale , la presenza di quell’IMMAGINE CARA .
La statua della Vergine fu ferita e mutilata . Presso il suo piedistallo giacquero feriti e morenti , ma , nel suo SANTO NOME i nostri soldati - i vecchi dai capelli bianchi e i ragazzi del ’99 - vincevano , morivano ricacciavano il nemico e il suolo d’Italia fu salvo .
La Madonna del Grappa divenne famosa ed anche oggi si canta la canzone del Grappa :

O Grappa nostro , gl’invasor son vinti 
E la Madonna torna alla montagna 
Torna la Madre presso i figli estinti ; 
Diceva una canzon che ai piedi tuoi moria 
Monte Grappa tu sei la patria mia . 

Il 4 Luglio 1902 il campanile di Venezia crollò e , fatto miracoloso , non colpì nessuno . Il Patriarca notò la cosa , e , condividendo il giudizio dei veneziani , pensò e disse : - Xe stado un gran galantomo - Il 25 Aprile 1903 , festa di San Marco Evangelista Protettore di Venezia , S. Eminenza ebbe la gioia di benedire la prima pietra del nuovo campanile , ma non quello di vederlo finito . Quando andava in visita negli istituti di educazione , negli orfanotrofi ecc. si metteva la cappa rossa soltanto per questo : - Cari putei - diceva - che piasi el rosso . I suoi biografi sono unanimi nel descriverne lo umore festevole e arguto . Mons. Marchesan racconta che al seminario di Treviso si divertiva a punzecchiare bonariamente colleghi e discepoli quando li vedeva aggrondati . Non voleva musoni attorno a sé ; nelle riunioni la sua persona era ricercatissima e , quando mancava , desiderata . Era il re delle comitive . Se a Venezia lo chiamavano << Sior Bepi dei gondolieri >> , da Papa non smentì la sua natura di uomo giocondo , alla mano , burlone .

< “ SON SARTO E FAZO EL BARBIER ” >
Un giorno , un Cardinale lo sorprese mentre si faceva la barba e si mostrò meravigliato - Cara Ela - rispose il Santo Padre volgendosi da quella parte con la faccia insaponata - la gaverà visto che in zerte boteghe de campagna se ghe lesi : << Sarto e barbiere >> . Bon , mi son Sarto e fazo el barbier . Conservo la tradizion . In un ricevimento del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede , scorto il Ministro d’Austria , gli disse : - La ricordo benissimo . Lei mi fece arrestare quando partecipai ai moti nazionali che poi liberarono la mia Patria . - Il ministro impallidì ma il Papa in tono bonario soggiunse : - Ma ora xe finio tuto . Ghe perdono e la benedisso . Una deputazione diocesana di Frascati si recò dal Papa a chieder che mandasse loro come Vescovo il Cardinal Casetta , famoso per la sua ricchezza e generosità . Il Papa pensò un po’ poi disse : - Digo ben , fioi , voleù el Cardinal casetta o la casetta del Cardinal ? Nella prigionia del Vaticano - per lui la più afosa era l’etichetta - amava parlare coi dipendenti umili quando gli capitava il destro e sempre e sempre eludendo l’untuosa sorveglianza del seguito .

 < “ UNA CANAGIA DE BIONDIN ” > 
Un giorno , salendo in ascensore , disse ad un ragazzetto addetto alla manovra : << Biondin te si una gran canagia >> . E siccome sapeva che quella canagia aveva traversie in famiglia , in fretta , non visto da nessuno , gli fece scivolare tra le mani due biglietti da cento .

< I CONFETTI DELLA VECCHINA >
Una volta , ricevendo dei pellegrini del suo paese , riconobbe , fra tanti , una vecchierella e fu felice di dirglielo . La donna , con la semplicità del suo grado , e con disinvoltura , trasse di tasca un involtino dove c’erano dei confetti ; l’aprì e lo pose al Pontefice dicendogli : - Don Giuseppe , non ho altro . - Il papa che non cercava che queste occasioni per mettere a prova l’ingenua semplicità del suo popolo , prese l’involto , ne trasse un confetto e mettendoselo in bocca alla presenza di tutti , disse : - Ecco - Dove si vede che le gioie innocenti negate alla gente del gran mondo , sono invece accessibili ai poveri e agli umili . 
Pio X aveva una viva simpatia pei CAPPUCCINI - per questo s’era fatto TERZIARIO della loro OBBEDIENZA - e non lasciva passare occasione per dimostrarlo . Quando vedeva un Cappuccino era come un fanciullo , gli prendeva fra le mani la barba folta e fluente e si divertiva a tirarla garbatamente dicendo : - Oh questa si che è … barbina . Una volta , in Quaresima , successe nell’intimità del Santo Padre , questo fatterello che ho raccolto da un gustoso scritto di Don Giovanni Santi , di buona memoria . Dopo l’ultima predica del quaresimale , tenuta dal Padre Pacifico da Seggiano - l’Uomo insigne che aveva ricoperto tutte le cariche dell’Ordine dei CC. Fino al Generalato - il suo laico , Fra Felice da Tobiana , un tipo caratteristico , lo aiutava a mettersi il mantello . << Il Papa mise fuori la testa del suo nascondiglio ( si sa che il Papa ascolta la predica senz’esser visto ) ed imbattutosi lì presso con Fra Felice stese verso di lui le braccia e lo salutò dicendo : - Fra Felice , buona Pasqua e buon’alleluia , Dio ti benedica - . A quell’atto e a quelle parole il buon laico cascò con le ginocchia in terra e versò lacrime di consolazione. E’ il caso di dire che i Santi si conoscono reciprocamente anche senz’essersi mai visti o parlato insieme >> . Considerando Pio X nel suo insieme c’è da domandarsi se , fuori di Venezia , no sarebbe stato un disambientato . Forse nemmeno noi lo avremmo veduto alla stessa maniera . Il Sarto fece Venezia , ma più Venezia fece lui , dandogli contorni e Aureola . E’ difficile immaginare se , posto in altra sede , avrebbe avuto la popolarità che ebbe a Venezia . Idolatrato anche a Mantova , come del resto , dappertutto , dal Clero e dal popolo , e non dimeno più facile immaginarlo appartato e un po’ malinconico .

< “ OH LA MIA VENEZIA ! ” >
Invece Venezia per lui - veneto - è cuor del suo cuore . Tutto quel pittoresco sciame di popolino semplice e buono , garrulo ed espansivo , rispettoso e devoto , che sembra non abbia mutato punto dai tempi del buon Padre Goldoni , e l’oggetto perenne delle sue premure e inclinazioni . Questa inclinazione accentuata di venezianità gli velò sempre il cuore nostalgicamente . E , o fossero i veneziani che andavano a ripungerlo col ricordo della sua Venezia , o fossero rintocchi delle campane di San Marco , a traverso il telefono , a ridestargli l’eco di lontane armonie , tutto contribuiva a commuoverlo . Allora i suoi occhi si inumidivano , la voce si velava di pianto e il vecchio cuore istintivamente correva a un’un esclamazione irrefrenabile e malinconiosa : - Ah , la mia Venezia non te vedarò mai più ! 
 - Quando l’Italia entrò in guerra anche i parenti del Papa dovettero lasciare il Veneto . La regione era piena di soldati alleati , italiani , francesi , inglesi , cecoslovacchi . Si requisivano alloggi , e Riese era agli avamposti . La casa bianca , dov’era nata il Sarto , era esposta al riflusso della vicenda guerresca . Per difenderla i Sarto avevano scritto sulla porta in gessetto : RISPETTATE QUESTA CASA CHE E’ QUELLA DOVE E’ NATO PIO X .
Bastò . Le truppe passarono e ripassarono nella prospera e nell’avversa fortuna . Ufficiali e soldati si accostavano e leggevano . Chi non capiva se lo faceva spiegare .

< IL MUSEO DI PIO X >
Ora la casa bianca di Riese è del municipio che ne ha fatto il << MUSEO DI PIO X >> . 


TESTO TRATTO : IL SANTO PAPA PIO X - OPERA DELLE BIBLIOTECHE FRANCESCANE -
ALESSANDRO FRANCINI BRUNI 
UNIONE FRANCESCANA VIA DEI CAPPUCCINI 28 - FIRENZE . 1936




 LAUS  DEO 

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano