Ciccina (Francesca) Costanzo
Terziaria Cappuccina
DESIDERIO DI PERFEZIONE
(Manoscritto A8)
Faccio la Comunione sovente, eppure son sempre la stessa...., sempre i medesimi languori, le medesime imperfezioni.
O Gesù, perché son sempre così? Lo riconosco, la colpa è mia, non metto bastevole impegno a fuggire tante mancanze e a coltivare un po' più la perfezione cristiana. E' l'energia del cuore che mi manca, è la costanza nei buoni propositi che mi vien meno. E fino a quando andrò avanti in questo modo? Tu che puoi fare dei miracoli, o Gesù, vieni in mio soccorso. Se non basta la Comunione quotidiana a scuotermi, moltiplica le visite al mio cuore, vieni spesso a trovarmi..., vieni, non fosse che per un'istante, ma vieni; e quello che non so fare io per mia indolenza, sia fatto dalla tua Misericordia. Vieni quando sono insidiata dal pensiero che certe imperfezioni sono poi cose da nulla, che non mi tolgono dall'anima la tua grazia, che dopo tutto si cancellano con un atto di carità, con una giaculatoria, con un segno di croce, e con la stessa Comunione Sacramentale, vieni a persuadermi che la facilità onde si cancellano, non è una ragione per commettere con tanta leggerezza, perché sebbene certe ferite si possano rimarginare prontamente, tuttavia lasciano sempre qualche debolezza in chi le ha ricevute.
Vieni a disingannarmi quando penso d'aver fatto già abbastanza per la Virtù e che perfezionarla ancora è privilegio riserbato ai Santi; vieni a farmi vedere come è vasto il campo che mi resta da coltivare e come è ancor lunga la via da battere per raccogliere quei fiori ed arrivare a quell'altezza a cui sono chiamata; vieni a persuadermi che il trascurar la perfezione può essere il principio di una rovina, e che talvolta è punita la negligenza che trascura i mezzi di santificarsi sempre più.
Vieni a farmi vedere come è bella una Virtù a misura che costa sacrifici; com'è bella l'umiltà quando non è infetta da nessun pensiero, anche leggero di vanità o d'amor proprio; com'è bella la castità quando non è toccata da nessuna polvere dei sensi; com'è bella la mortificazione quando è padrona assoluta dei sensi del corpo e di tutte le potenze dell'anima; com'è bello insomma un cuore quanto più è somigliante al tuo.
Vieni a ricordarmi quello che hai fatto per me e con quale generosità e perfezione l'hai fatto; affinché io resti persuasa che per corrispondere alla tua grazia, non avrò mai fatto abbastanza. O Gesù, ho proprio bisogno di averti sempre qui dentro nel cuore, ho bisogno di sentire la tua voce, gl'influssi della tua grazia e gli scuotimenti della tua potenza.
I libri e le prediche mi dicono tante cose, ma tu puoi illuminarmi e perfezionarmi con una sola parola. Dunque vieni, vieni e parla... Vieni quando la tiepidezza vuole addormentarmi e la stanchezza mi consiglia un deplorevole riposo. Vieni e lavora con la povera anima mia...
O Gesù, non lasciar a metà l'opera che incominciasti...., vieni ad aggiunger bellezze a bellezze, splendori a splendori, santità a santità......e non abbandonarmi finché io non abbia raggiunta una perfezione che ti faccia contento dell'opera tua.
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano