IL SACRO CUORE DI GESU'
A
ROSOLINI
La storia di due grandi tesori spirituali seminati
da Dio nel cuore di Rosolini:
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù
e il Monastero
della Visitazione di Santa Maria
a cinquanta cinque anni dalla fondazione
Nel crogiuolo della prova
Sorpresa e sgomento suscitò nel piccolo centro di Rosolini e nei dintorni la chiusura del Santuario del Sacro Cuore e dell’allontanamento delle fedeli adoratrici di quell'immagine sacra che era divenuta il cuore della popolazione: lì si volgevano da tempo le speranze e le suppliche di tanti che solo da Dio attendevano il soccorso delle loro angustie e vicende umane.
Madre Carmela Aprile, rifugiata a Siracusa per l'intero anno 1930-1931, riceveva notizie e messaggi che le straziavano lo spirito; erano fedeli e palpitanti testimonianze che esprimevano il rammarico dei parenti, amici e perfino di sacerdoti. Interessante, soprattutto, la corrispondenza con Suor Colomba, che, nell'Istituto delle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, aveva fatto vestizione religiosa nel 1930, prendendo il nome di Suor Eufrosina.
Da queste lettere, provvidenzialmente custodite nell'Archivio del Monastero della Visitazione di Rosolini, apprendiamo la profonda sofferenza di Madre Carmela, che sente fortemente il dolore dell'esilio, e vorrebbe riallacciare buoni rapporti con Monsignor Giuseppe Vizzini, Vescovo di Noto; ma attraverso le righe scopriamo anche la statura morale e spirituale di Suor Colomba, premurosa ed attenta nei riguardi di quella che considera sempre sua Madre:
Sto molto preoccupata per la sua salute, per carità, mi raccomando.....Pensi a non farsi mancare niente....Io sapendo che Lei sta bene, sono tranquilla e dormo in pace (Lettera n°15, Primavera 1931).
In un'altra lettera muove un affettuoso rimprovero:
Credo che in questi tempi Lei non prenda uova, cosa che mi tiene preoccupata non poco. Per carità, le prenda anche se costano due lire; gliel'ho detto e glielo ripeto sempre, scambi le cartelle e prenda quello che le occorre, anche per Serafinuccia (Le “cartelle” qui ricordate erano probabilmente certificati di deposito intestati a Suor Colomba, poiché anche in altre occasioni ella ne parla come di beni di cui può disporre).
Serafina, la piccola speranza
La piccola Serafina, pur nella precaria situazione in cui vivono, appare sempre più la creatura della speranza a cui si volge la sollecitudine e la tenerezza di Madre Carmela, ma anche di Suor Colomba – ora Suor Eufrosina – che ne segue da lontano i passi, giorno per giorno.
Giuseppina deve restare con lei; poi, se piace al Sacro Cuore che io ritorno, si farà la decisione. Anzi, le dica che impari tutto. Cosa ne fa Dio di una Suora ignorante?.....Per me, io la terrei per 2 anni a scuola e lavori; anche perché, entrando piccole in Noviziato, la salute viene meno, e molte sono obbligate ad uscire, con tanto dolore (Lettera n°6, fine 1930, Archivio Visitazione Rosolini).
In una lettera, databile tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 1931, Suor Eufrosina si rivolge direttamente a Serafina con accenti di tenerezza materna:
Cara Serafinuccia, falla uscire ogni tanto la mamma (Madre Carmela), portala sul mare e tienila contenta.....cerca di farle dimenticare quello che soffre. Quando fai la Santa Comunione, dì a Gesù che l'accontenti....Sii giudiziosa nella scuola e nella strada, ti raccomando. Ricordati che ogni mattina ricevi Gesù (Lettera n°10, gennaio-febbraio 1931, Archivio Visitazione Rosolini).
Talvolta gli dà consigli pratici, sulle attitudini da coltivare e le arti femminili da apprendere; ci pare di leggere pagine di antiche agiografie di perfette donne di casa:
Cara Serafinuccia, ricevetti la tua letterina, ma non sono contenta – vorrei che scrivessi bene – spero che con il tempo e con la scuola arriverai dove ti voglio. Mi piace che ti eserciti nella pittura. Ma cosa fai? Ti prego di completare l'arazzo....con la cicogna. Puoi fare un arazzo con le figure, così impari a fare le facce. Mi piace che ti alzi presto per le lezioni, la mattina la mente è serena. Nel ricamo abbi pure impegno, in quello in seta e oro pure....Tu dovrai stare contenta e studiare con amore. Sei sempre religiosa, giacché Gesù sembra che ti volle fin dal nascere. Quando sarai grande ti racconterò come all'età di 4 anni ti trovi nella casa del Sacro Cuore e fosti eletta prima di nascere. Ancora sei piccola per capire questo mistero. Scrivimi quando hai tempo; non celare niente a chi ti ha portato in braccio e ti ha vegliato la notte (Lettera n° 4).
Queste parole sono una conferma delle pie memorie tramandate nel paese di Rosolini e nel Monastero che si trovano raccolte nel Manoscritto inedito del 1983, sulla vita e le virtù di Madre Maria Serafina Rubbera. Conferma ancora più autorevole troviamo nella lettera al Vescovo di Noto Monsignor Vizzini, del Parroco Vincenzo Sgadari del 29/07/1920, nella quale il sacerdote di venerata memoria, non esita ad affermare: ….il fatto miracoloso della visione prima della nascita della fanciulla che ora sta in casa del Sacro Cuore, fatto del quale io sono testimone...(Citato da: Don Giuseppe Saletti, Il Sacro Cuore e Rosolini, pag.30).
Nel buio dell'incertezza
Ai piedi di Gesù Sacramentato, nella sua nuova condizione di religiosa, Suor Eufrosina vive da contemplativa, immersa nel silenzio e nella preghiera: ma non può far tacere l'ansia che le fornisce il cuore al pensiero di Madre Carmela, la povera esiliata che brucia dal desiderio di tornare a Rosolini, mentre resta inchiodata dal divieto di Mons. Vizzini.
L'agitazione del paese si fa sempre più allarmante: gli abitanti di Rosolini si sentono defraudati del loro bene più prezioso e sono pronti a forzare la porta del Santuario vuoto, per ottenere la restituzione dell'immagine del Sacro Cuore. A questo punto, le autorità civili si mobilitano, tanto che il Podestà emana un'ordinanza nella quale minaccia l'arresto immediato dei cittadini che si raggruppino in pubblico in numero superiore a otto.
E' l'ora buia del Getsemani per Madre Carmela; Suor Eufrosina comprende e, da angelo consolatore, la raggiunge con i suoi messaggi di conforto:
Mamma carissima, in alto lo sguardo. La terra non deve essere più per noi. Viviamo d'amore e non la degnano più di uno sguardo. I santi la guardavano come esilio; noi la guarderemo come purgatorio per espiare tutte le macchie che ne abbiamo contratto. Una sera – se Lei si ricorda – vicino a Gesù Sacramentato abbiamo gridato: Viva la Croce! - diceva Lei. Ed io: Viva l'Amore!. Adesso congiungiamo insieme questo grido in questo deserto: Viva la Croce-Viva l'Amore. Croce e Amore, il grido di tutte quelle che si trovano in cielo. Hanno attraversato la Croce, ora godono l'Amore (Lettera n° 10, Archivio Visitazione Rosolini).
L'oro si purifica nel fuoco del crogiolo e acquista nuovo splendore. E' il caso di queste anime semplici e abbandonate all'azione di Dio, nella fornace ardente del Divin Cuore. Nella prova, esse avvertono sempre più urgente e luminosa la loro missione di essere apostole dell'Amore in quel preciso luogo, la piccola Rosolini, scelta da Dio per manifestare la Sua Misericordia.
Continua
Fonte:
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009.
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano