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mercoledì 19 dicembre 2012

FRA FILIPPO DA PALAZZOLO ACREIDE LAICO CAPPUCCINO .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


FRA FILIPPO DA PALAZZOLO ACREIDE LAICO CAPPUCCINO .

Di un altro Laico , INSIGNE PER RELIGIOSA PERFEZIONE E PER DONI RICEVUTI DA DIO , dobbiamo ora tener parola . E’ questi Fra Filippo da Palazzolo Acreide .
Egli entrò nell’Ordine nostro per il solo fine di STACCARSI dal mondo , SERVIRE CON FEDELTA’ L’ALTISSIMO e assicurare la sua ETERNA SALVEZZA .
I fatti ben corrisposero ai suoi retti propositi , perché in tutto il tempo che dimorò in Religione fu VISTO SEMPRE AVANZARSI DI VIRTU’ , dare di sé BUONO ODORE , Mortificarsi con la Penitenza e Faticare per l’acquisto del CIELO , UNICA META DEI GIUSTI .
Le virtù però che si VIDERO in lui primeggiare furono l’UBBIDIENZA , l’ORAZIONE e l’UMILTA’ . Con la PRIMA sottometteva in tutto la sua volontà a quella del superiore , che tiene il LUOGO DI GESU’ CRISTO . Essendogli dato il laborioso Ufficio do ortolano , egli l’eseguì sino alla vecchiaia , lavorando senza lamentarsi , e accettando l’impiego come DATO DA DIO , per la cui GLORIA egli faticava e soffriva .
La SECONDA l’Orazione era il pascolo più dolce del suo Spirito : in essa si tratteneva tutto il tempo che aveva libero , sia di giorno sia di notte : spesso visitava CRISTO IN SACRAMENTO e a LUI sfogava con sospiri e pianti il suo tenero cuore :
ONORAVA E PREGAVA L’IMMACOLATA e teneva spesso sottocchio una medaglia che la rappresentava e che portava nel suo ROSARIO : anche in mezzo alle occupazioni e ai lavori manuali AVEVA DIO PRESENTE , e nulla faceva che non fosse stato diretto a maggior ONORE DI LUI , eseguendo così il detto dell’Apostolo : << Omnia in Gloriam Dei facite >> .
La TERZA l’Umiltà , FONDAMENTO d’ogni VERA PERFEZIONE , in lui era ben radicata , e si vedeva RISPLENDERE nel suo PORTAMENTO, nelle sue PAROLE , nelle sue OPERE , nel vestire , nella stanza , in TUTTO .
Qualche volta , trovandosi nell’orto , non udiva il solito segno della campana che chiamava i Frati alla povera mensa . Essi andavano in refettorio , ma prima per celia serravano la porta della selva .
Fra Filippo poi tornava , bussava sommessamente , e non essendogli aperto , senza punto turbarsi , se ne stava lì a Pregare .
GESU’ CRISTO DICE CHE CHI SI UMILA SARA’ ESALTATO . Qui se humiliat , exaltabitur .
<< Questa esaltazione compiuta la dà in Cielo ; ma la comincia a dare anche in terra a quelli che lo temono , perché essi godono del sentimento della buone coscienza , e sono da lui DIFESI E PROTETTI , sino a dire il PIETOSO SALVATORE , parlando ai giusti : UN CAPELLO NON CADRA’ DALLA VOSTRA TESTA SENZA LA VOLONTA’ DELL’ETERNO PADRE CHE STA NEL CIELO : Capillus de capite vestro non peribit . Tante volte i Santi sono da lui anche esaltati in faccia ai popoli coi MIRACOLI , che sono sospensioni delle leggi ordinarie della natura >> .
Fra Filippo era Umile , sentiva bassamente di sé , si riconosceva e si rivelava innanzi agli altri quale uomo di nulla . NELLA SUA UMILTA’ FU ESALTATO ANCHE IN QUESTA VITA E COI MIRACOLI . Trovandosi nel Noviziato si spezzò un grande vaso ripieno di olio .
I Frati presenti restarono attoniti e confusi , sì per la perdita dell’olio come per l’infausta notizia che dovevano dare al Superiore . Fra Filippo che si trovava li non si scoraggiò ; ANZI PIENO DI FEDE IN COLUI CHE TUTTO PUO’ , col mantello coprì il vaso mentre gli altri raccoglievano l’olio di terra . Tolse poi il mantello , e il vaso si trovò interamente SANO E PIENO D’OLIO , come lo era avanti .
Il Maestro dei Novizi non volendolo credere al PRODIGIO che i Frati come testimoni oculari raccontavano , ORDINO’ a Fra Filippo di riempire d’acqua un paniere ; ed egli lo fece senza esitazione alcuna .
Essendo il paese in grande scarsezza di vino , i poveri Religiosi erano costretti a provarne con più ragione il bisogno .
Un dì il nostro Laico si presentò al Guardiano , pregandolo di dargli il permesso a Questuarne qualche poco .
Questi acconsentì ; e il Fraticello si accinse all’opera , girando di qua e di là , ma indarno .
Allora PREGO’ IL SIGNORE che provvedesse LUI STESSO , direttamente , LA FAMIGLIA DEL PADRE SERAFICO SAN FRANCESCO SUO FEDEL SERVO , e all’istante si sentì ISPIRATO a portarsi alla fontana del Fiume grande , che scaturisce nella nostra selva .
Ivi giunto con quella semplicità e FIDUCIA CHE SONO PROPRIE DEI SANTI riempì la zucca di acqua e si ritirò al Convento . QUELL’ACQUA FU MUTATA IN VINO , CUI I FRATI APPENA ASSAGGIATO , NON SAPEVANO DONDE FOSSE VENUTO .
Il signor Alfio Solicato ed altri tre compagni si portarono un dì nel nostro orto per trovarvi il buon Frate .
Ivi giunti , entrarono nella grotti cella , ove Fra Filippo soleva conservare le povere masserizie necessarie per la coltivazione dell’orto ; ma lui non videro ; onde si divisero e bevvero il vino di un fiaschetto che ivi trovarono , e che Fra Filippo soleva dare a bere a quelli che lo aiutavano nella coltura dell’orto . Usciti poi , e camminando di qua e di là , mirarono il Devoto Laico intento a lavoro . Lo salutarono , ed esposto il motivo della loro venuta , stavano per licenziarsi , quando Fra Filippo GENTILMENTE LI OBBLIGO’ a condursi con lui nella grotticella e bere un po’ di vino del suo fiaschetto .
Essi si scusavano in tutti i modi , ma poi per non rendersi sospetti del furto , accettarono l’invito . Ma quale non fu la loro SORPRESA NEL TROVARE PIENO DI VINO IL FIASCHETTO CHE AVEVANO VUOTATO ?
All’istante domandarono perdono al Servo di Dio della celia che avevano inteso fargli , a cui egli rispose :
<< MARIA IMMACOLTA HA OPERATO QUESTO PRODIGIO . RENDIAMO A LEI LE DOVUTE GRAZIE >> .
Fra Filippo nell’umile impiego di ortolano non cessava di esercitare la CARITA’ e di SOCCORRERE il prossimo nei BISOGNI , somministrando agli indigenti che andavano da lui verdure mangerecce .
Un povero uomo , padre di numerosa famiglia spesso si portava a domandargli l’elemosina , e questi di BUON CUORE dava un mazzo di cavoli .
Quell’uomo credendo una volta di dare alla famiglia una pietanza più abbondante , dopo aver ricevuta la solita elemosina segretamente TAGLIO’ MOLTI ALTRI CAVOLI , NE FECE UN FASCIO E SE LI PORTO’ IN CASA dicendo : STASERA I MIEI FIGLI FARANNO LA PASQUA .
RIMASE PERO’ DI SOMMO STUPORE COLPITO , QUANDO NEL DISTRIBUIRE QUELL’ABBONDANTE VERDURA , OGNUNO RICEVEVA LA STESSA QUANTITA’ CHE AVEVA AVUTO NEL PASSATO .
Il M. R. Giacinto da Palazzolo Acreide che tali MERAVIGLIE ha registrato , aggiunge un altro prodigio CONFERMATO CON GIURAMENTO della stessa persona che lo aveva visto .
Fra Filippo mandò un giorno ad attingere acqua un giovane che faticava nell’orto .
Questi gli chiese il recipiente , e quegli gli rispose : ECCO LA’ UN PANIERE PRENDILO E VA .
RISE IN SUO CUORE IL GIOVANE PER LA NOVITA’ DEL COMANDO , MA PURE OBBLIGATO DALL’UOMO DI DIO , UBBIDI’ .
GIUNTO ALLA FONTANA CHE E’ DAVANTI ALLA GROTTA DELL’ORTO , MISE IL PANIERE SOTTO IL CANALETTO , ED ECCO IL “ MIRACOLO ” , LO RIEMPI’ D’ACQUA SINO ALL’ESTREMITA’ , lo portò seco stupefatto e lo presentò all’umile Frate , che da quella occasione prese argomento a PARLARE DELL’IMMENSA BONTA’ DEL SIGNORE .
Continuando nell’esercizio delle suddette TRE VIRTU’ , che tutte le altre compendiano , e nelle meraviglie che L’ONNIPOTENTE per lui si DEGNAVA OPERARE , CARO A DIO , ai Religiosi , al popolo , alla Provincia , egli si ridusse alla vecchiaia , nella quale non cessava , in quel modo che poteva , di lavorare , di castigare il suo corpo e di mortificare la sua volontà .
Colpito poi dall’ultima infermità che doveva trascinarlo al sepolcro , si rassegnò ai DIVINI VOLERI , chiese di essere munito dei RELIGIOSI CONFORTI e , attorniato dai Frati che PREGAVANO per lui , spirò nel BACIO DEL SIGNORE il dì 30 Marzo 1817 .



                                                                                  FINE

                                                                             LAUS DEO

                                                                           Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                   Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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