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domenica 9 dicembre 2012

PADRE LUIGI DA CASTROGIOVANNI PROVINCIALE E FRA GIUSEPPE DA MINEO LAICO , CAPPUCCINI .



 MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE LUIGI DA CASTROGIOVANNI PROVINCIALE CAPPUCCINO .

Di specchiate e singolari virtù fu adorno il Padre Luigi da Castrogiovanni .
PERFETTO OSSERVANTE DELLA REGOLA che aveva professata e delle Costituzioni dell’Ordine , si DISTINSE specialmente nella POVERTA’ SERAFICA , per la pratica della quale mostrava in ogni cosa STRAORDINARIO ZELO .
Trovandosi SUPERIORE in vari Conventi , INCULCAVA ai Frati Laici di NON QUESTUARE più di quanto esigevano i veri BISOGNI delle Comunità in quel solo giorno , RIPONENDO TUTTA LA SUA FIDUCIA NELLA DIVINA PROVVIDENZA , LA QUALE NON LASCIA DI SOCCORRERE COLORO CHE TEMONO IL SIGNORE E ADEMPIONO I PROPRI DOVERI .
In prova di che si narra che una volta , in tempo di trebbia , i Frati Laici giravano al solito per le campagne , Questuando del GRANO , e avevano già accumulato circa ettol. 8 di frumento .
Il Padre Luigi allora Superiore del Convento se ne accorse e VIETO’ di CONTINUARE la Questua .
Si afflissero a questa proibizione i Laici e dissero che si trovavano nel meglio della Questua e che molti Benefattori li attendevano per far loro l’elemosina , necessaria per altro ad una numerosa famiglia , oltre ai molti poveri .
Rispose loro il Guardiano :
<< NO , NON VOGLIO . BASTA SIN QUI . NOI ABBIAMO DUE FEUDI , IL CORO E LA PORTA ; NEL PRIMO SI FANNO PREGHIERE AL SIGNORE PER SANTIFICARE NOI E TUTTI I FEDELI . NELLA SECONDA SI DISTRIBUISCE IL PANE AI POVERELLI , CHE RAPPRESENTANO LA PERSONA DI GESU’ CRISTO . DA QUESTI DUE FEUDI CI VIENE E CI VERRA’ SEMPRE LA PROVVIDENZA PER IL NOSTRO CORPORALE SOSTENTAMENTO .
CI BASTI DUNQUE IL GRANO CHE SI E’ RACCOLTO >> .
Non passarono infatti che pochi mesi , e quando era consumato il frumento , ECCO DIVERSI BENEFATTORI CONDURRE al cenobio chi un ettolitro e chi più o meno di grano .
Così si AVVERO’ l’INTERVENTO della PROVVIDENZA non solo per il vitto necessario ai Frati ; ma ancora per una Abbondante Elemosina da farsi ai POVERELLI nella porta .
Fu GRANDEMENTE DEVOTO DELLA SS. VERGINE SOTTO IL TITOLO DI VISITAZIONE , Patrona della sua Patria . In ESSA poneva dopo DIO tutta la sua Confidenza , la PREGAVA , L’ONORAVA , E SPESSO SECO LEI SI TRATTENEVA IN FAMILIARI COLLOQUI .
Per le sue RARE QUALITA’ di mente e di cuore , dopo di essere stato innalzato alle varie cariche di Guardiano , di Lettore , di Missionario e di Definitore , nel Capitolo di Biscari ( Acate ) il 3 Gennaio 1786 fu Eletto pure Ministro Provinciale ; nel quale Ufficio tutta la sua premura era quella di caldeggiare sia con l’opera , sia con la parola , con i consigli , con le ammonizioni e con le circolari la Religiosa Osservanza , per la quale era pronto ad OGNI SACRIFICIO .
Da TUTTI ERA TENUTO COME UN PADRE DI ALTA SANTITA’ , onde lui si ricorreva negli Spirituali e temporali bisogni .
Il popolo di Enna , oggi Castrogiovanni , SPERIMENTO’ SPESSO L’EFFICACIA DELLE ORAZIONI DI LUI , per la cui cooperazione fu ricostruita la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo .
Si racconta che egli assiduamente e di presenza assisteva ai lavoratori , e che una volta si trovava con essi sopra la fabbrica , quando un manovale che vi portava una brocca di acqua , salito l’ultimo scalino della scala , cadde a terra .
Tutti gli astanti si commossero , gridando pietosamente : GESU’ , MARIA !
Il Padre Luigi però fiducioso nel patrocinio della VERGINE , senza punto scomporsi :
<< NON VI TURBATE , DISSE , CHE NON OCCORRE ALCUN DANNO >> .
Allora essi guardando attonniti il manovale , lo videro all’impiedi sano e salvo , senza alcuna lesione , con la brocca vicina ancora piena d’acqua .
Dagli astanti questo fatto venne REPUTATO PRODIGIOSI e divulgato in tutta la città .
Altra volta il popolo Ennese era molto tribolato per la carestia di quell’anno , e più per una siccità estrema nei mesi di Marzo e Aprile , onde le piante ed i seminati erano in pericolo di seccare .
Tutti quindi presagivano una pessima , anzi negativa raccolta , che avrebbe prolungata la carestia .
Erano rimaste inesaudite le continue PREGHIERE indirizzate in privato ed in pubblico all’ALTISSIMO dai lacrimosi fedeli , i quali alla fine risolvettero di RECARSI nel nostro Convento per trovare il Padre Luigi e scongiurarlo a portarsi con loro alla Chiesa Madre , per PREGARE LA MADONNA alla cui Protezione è affidata l’antica città .
Il Padre Luigi sulle prime pensava di negarsi , rimproverando anzi quell’affollato popolo , e dicendo che esso non meritava affatto la Grazia Domandata a causa dei suoi peccati e delle offese fatte a DIO e alla VERGINE MADRE .
Indi commosso dalle LACRIME e SOSPIRI di quei ferventi fedeli si recò con essi alla Chiesa Madre in atteggiamento di Penitenza e di Umile PREGHIERA .
Arrivati che furono , egli fece svelare il SIMULACRO DELLA MADONNA , salì il Pulpito e Predicò con immenso fervore , RIVOLGENDOSI ORA ALLA MADONNA CON PREGARLA DI CONCEDERE LA PIOGGIA SI VIVAMENTE DESIDERATA , ed ora il popolo piangente per eccitarlo sempre più alla fede , al PENTIMENTO e alla PREGHIERA .
In questo frattempo nell’orizzonte , che sino allora era stato sereno e limpido , COMPARVE UNA NUVOLETTA , LA QUALE GRADO GRADO CRESCENDO E LARGAMENTE ESTENDENDOSI , SI SCIOLSE IN BENEFICA PIOGGIA , CHE RISTORO’ LE ARSE CAMPAGNE e consolò quel popolo , A CUI FECE AMMIRARE L’EFFICACIA DELLE ORAZIONI del Padre Luigi e la BONTA’ DI MARIA , che in quelle strettezze SI ERA MOSTRATA PIETOSA E BENEFICA VERSO I SUOI DEVOTI .
Un uomo di tanta virtù , sì GRADITO ALLA VERGINE e al popolo sì caro , dopo una lunga vita austera e penitente MERITAVA DALLA MISERICORDIA DEL SIGNORE IN PREMIO UNA CORONA DI GLORIA .
Avendo da forte atleta combattuto contro le disordinate passioni , serbata costantemente la FEDE ai VOTI SOLENNI e consumato il corso dei suoi giorni di questa vita mortale , ben poteva ripetere con l’APOSTOLO :
<< Reposita est mihi corona iustitiae >> .
E questa CORONA nutriamo fiducia che l’ETERNO GIUDICE gli abbia CONCESSO nel 1810 , quando egli fra le Lacrime dei Religiosi e dei fedeli abbandonò la valle del pianto , addormentandosi placidamente nel sonno dei GIUSTI .


 FRA GIUSEPPE DA MINEO LAICO CAPPUCCINO .

Di costui non sappiamo se non che in varie occasioni MOSTRO’ DI POSSEDERE IL DONO DEI MIRACOLI .
Ciò basta a farci argomentare della sua VIRTU’ IN GRADO EROICO ; giacché sebbene i DONI SOVRUMANI GRATUITI DA DIO NELLA SUA IMMENSA SAPIENZA POSSA CONCEDERE ANCHE AI PECCATORI , PER L’ESECUZIONI DEI SUOI ALTISSIMI FINI , pure secondo l’economia ordinaria della dispensazioni della GRAZIA non li ACCORDA SE NON A COLORO CHE , FACENDO CONTINUA VIOLENZA A SE’ STESSI E MORTIFICANDO L’UOMO VECCHIO , FANNO RIVIVERE IL NUOVO SECONDO L’IMMAGINE DI GESU’ CROCIFISSO , UNICO MEDIATORE FRA DIO e gli uomini .
Il Necrologico della Provincia venendo in conferma di quanto affermiamo , ci dice , che Fra Giuseppe da Mineo morì in FAMA DI SANTITA’ .
Ciò vuol dire che egli FEDELMENTE OSSERVO’ I VOTI PROFESSATI , SI MANTENNE RELIGIOSO SECONDO IL CUORE DI DIO , FREQUENTO’ I SACRAMENTI CHE SONO LE SORGENTI DELLA GRAZIA ; fu Esemplare , Modesto , Devoto , Paziente , PIENO DI CARITA’ VERSO DIO E VERSO IL PROSSIMO .
Non può essere nel rigore della PAROLA SANTO IN MORTE CHI NON E’ STATO TALE IN VITA :
<< Qualis vita , finis ita >> .
Ancora si conserva in Mineo VIVA LA MEMORIA delle Virtù di Fra Giuseppe e dei PRODIGI che OPERO’ .
Raccontiamo il seguente .
Un giorno del mese di Maggio portatosi a Questuare del vino per i bisogni dei poveri frati , andò a domandarlo per Carità alla signora Donna Agrippina Cocuzza Benefattrice del Convento , la quale al vedere Fra Giuseppe col solito fiasco , afflitta perché non aveva che dargli , gli disse :
Fra Giuseppe nella botte non sta più vino ; ecco la chiave della cantina , andate e vedete con i vostri occhi ; il vino scorre appena , e se voi potete riempire il fiasco , riempitolo pure .
Fra Giuseppe allora si portò nel luogo designato , ivi si pose in ginocchio , FECE UN PO’ DI ORAZIONE , QUINDI ALZATOSI RIEMPI’ IL FIASCO DI VNO PRELIBATISSIMO , e ritornò a restituire la chiave alla padrona , dicendole :
<< SIGNORA ECCO LA CHIAVE . NELLA BOTTA VI E’ MOLTO VINO : VI AVVERTO DI NON SPOTTERLARLA >> .
La padrona volle assicurarsi del fatto e non trovò alcuna difficoltà .
ESSA ATTINSE VINO NON SOLO PER TUTTO IL TEMPO DELLA MESSE E DELLA TRABBIA , MA PURE SINO AGLI ULTIMI DI SETTEMBRE , quando suol farsi il raccolto del mosto .
Questo in quell’anno fu sì copioso , che essa non aveva dove riporlo , ONDE RISOLVETTE DI TOGLIERE IL PORTELLO ALLA BOTTE CHE SINO ALLORA AVEVA MANDATO FUORI IL SOLITO VINO . MA QUAL FU LA SORPRESA QUANDO SI ACCORSE , CHE IN ESSA NON SOLO NON SI VEDEVA SEGNO DI UMIDITA’ , MA ERA ANZI TUTTA COPERTA DI RAGNATELE ?
PER CUI EBBE MEGLIOA CONVINCERSI CHE QUELLA QUALITA’ DI VINO CHE SINO A QUEL DI’ AVEVA ATTINTO , ERA STATA PRODIGIOSA E RICEVUTA PER I MERITI DI FRA GIUSEPPE . Da altri FATTI che si narrano di lui si rileva che egli VEDEVA PURE LE COSE OCCULTE E LE LONTANE , E CHE DIO SI MOSTRAVA AMMIRABILE NEI SANTI SUOI , COMUNICANDO LORO LA SUA VIRTU’ , SI COMPIACEVA DI RENDERSI GLORIOSO IN UN POVERO FRATICELLO , CHE ERA RIEMPITO DEL SUO SPIRITO E DELLA SUA ARDENTE CARITA’ .
Per tali Meraviglie il popolo di Mineo nutriva GRANDE FIDUCIA nelle ORAZIONI di Fra Giuseppe , a cui si rivolgeva nei suoi bisogni , mentre egli sempre Umile si riconosceva il più miserabile di tutti , attendendo a Santificare se stesso con la pratica indefessa di tutte le virtù e l’osservanza della regolare disciplina .
Mentre però in vita privata Ascendeva di Virtù in Virtù sino al VERTICE della PERFEZIONE RELIGIOSA , non cessava di far bene agli altri con l’esemplarità e la Purezza dei Costumi , le Preghiere , i consigli e le correzioni .
Essendo vecchio di anni , di Religione e di meriti fu sorpreso dall’ultima infermità che doveva ridurlo alla polvere , di cui era stato plasmato .
DOMADO’ I SACRAMENTI , ricevuti i quali si mise in agonia e dolcemente spirò .
I fedeli che lo avevano AMATO ed AMMIRATO in vita , si riversarono a folla nella nostra Chiesa per vederne l’esamine spoglia e PREGARE per la PACE ed ETERNO RIPOSO di COLUI che tanto per essi AVEVA PREGATO .
La sua morte avvenne nel 1811 .



                                                                                 FINE

                                                                            LAUS DEO

                                                                          Pax et Bonum


                                                          Francesco di Santa Maria di Gesù 
                                                                   Terziario Francescano


 MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBLLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/