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venerdì 16 ottobre 2015

IL CAMMINO DI FEDE DI SAN GIUSEPPE DEL SERVO DI DIO FRA ANASTASIO DEL SANTISSIMO ROSARIO CARMELITANO SCALZO - QUARTA ED ULTIMA PARTE.




IL CAMMINO DI FEDE DI 

SAN GIUSEPPE 

DEL SERVO DI DIO 

FRA ANASTASIO DEL SANTISSIMO ROSARIO 

CARMELITANO SCALZO 




Dal Vangelo secondo Luca (2,15-19) 
Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, 
i pastori dicevano fra loro: 
«Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che 
il Signore ci ha fatto conoscere». 
Andarono dunque senz'indugio e trovarono 
Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 
E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato 
detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono 
delle cose che i pastori dicevano. 
Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose 
meditandole nel suo cuore. 


Se guardiamo a San Giuseppe come modello esemplare della nostra vita di preghiera, vediamo di aver molto da imparare dalla sua devozione a Gesù e a Maria. 

Da lui possiamo imparare prima di tutto ad onorare la Madonna, perché nessuno l’ha onorata, venerata e amata come lui. Egli è stato veramente un grande devoto di Maria, nel senso più forte della parola. Ha visto in lei la creatura tutta santa, tutta sacra a Dio e la ragione della sua fedeltà e del suo affetto era proprio l’elezione di cui questa creatura era stata oggetto da parte di Dio.

Le è rimasto accanto fin quando essa ha avuto bisogno di lui e della sua presenza e il suo andarsene è stato un estremo atto di devozione e di amore: come aveva preparato la dimora terrena per Gesù e per Maria, così eccolo andarsene per primo, quasi per preparare loro la dimora eterna. 

Quando Gesù è tornato al Padre, certamente la prima creatura umana che gli è andata incontro è stata San Giuseppe. Giuseppe ci insegna poi la devozione e il servizio al Signore e alla Madonna. Abbiamo tanto bisogno di tradurre la nostra devozione in servizio, in un’operosità dove, invece di cercare il nostro tornaconto, cerchiamo solo il compimento dei disegni di Dio e la sua gloria. 

Facendo così, diventiamo i collaboratori del Signore, diventiamo veri strumenti nelle mani di Dio per l’avvento del suo Regno. 

Da San Giuseppe impareremo anche ad onorare la Madonna proprio nelle cose che essa preferisce. Prima di tutto il servizio di Gesù benedetto e poi quel silenzio, quel rispetto, quel nascondimento con cui essa stessa ha accolto il mistero del Figlio di Dio e col quale è stata custodita dal suo sposo Giuseppe.

Quando egli ha saputo le meraviglie che Dio operava nella sua vergine sposa, non le ha rivelate a nessuno, non è andato a pavoneggiarsi con le sue grandezze. Ha custodito tutto nel segreto del cuore, come Maria che conservava dentro di sé il mistero del Figlio suo. 

Dobbiamo intendere così la nostra vita, se vogliamo che il mistero di Gesù, di Maria e di Giuseppe diventi la nostra ricchezza, quel piccolo paradiso terrestre dove noi, giorno per giorno, custodiamo la beata speranza della gloria. 

Mettiamoci per questa strada, proprio con il desiderio di entrare nell’intimo del mistero di Nazareth, mistero che è anticipazione del Paradiso. 

FONTE: Card. Anastasio Ballestrero OCD, Il Cammino di Fede di San Giuseppe, Ed. OCD, 1993.

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Cari amici, termino così la pubblicazione di alcune pagine del bel testo su San Giuseppe scritto dal Servo di Dio Padre Anastasio del Santissimo Rosario. Quanti desiderano approfondire la lettura di questa preziosa e utile opera spirituale, troveranno il libro nelle librerie cattoliche o presso le edizioni dei Carmelitani Scalzi. 

Ho voluto rendere omaggio devotissimo al grande Cardinale Anastasio Ballestrero di cui è iniziata la causa di beatificazione. Il Carmelo Teresiano continua a donarci dei maestri spirituali per il nostro cammino di fede. Vi ricordo che Sua Santità Papa Francesco, il 18 ottobre canonizzerà i genitori di Santa Teresa di Lisieux: Luigi e Zelia Martin! Nel mio Blog ho già dedicato alcune pagine alla vita della sorella maggiore di Santa Teresina, Paolina (Madre Agnese di Gesù). Il mio auspicio, se è volontà di Dio, è quello di poter vedere beate le sorelle Martin, sorelle di Teresa di Lisieux: una famiglia di santi da proporre come modelli di virtù cristiane a tutti i credenti della Santa Chiesa di Dio.

Scriveva il monaco Trappista americano Thomas Merton che tutta la Chiesa è debitrice al Carmelo Teresiano! 

Un saluto a tutti voi e Pace e Bene! 
Francesco di Santa Maria di Gesù, Terziario Cappuccino.