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sabato 4 giugno 2016

TERESA MARGHERITA REDI DEL SACROCUORE DI GESU' MONACA CARMELITANA SCALZA ( TERESIANA ) SANTA * 1747 + 1770 - PARTE QUINTA.




Teresa Margherita Redi 
del Sacro Cuore di Gesù 
Monaca Carmelitana Scalza 
 (Teresiana) 
 Santa 
 *1747 +1770 

Il Carmelo è il giardino vivente del Signore, il monte santo, il << monte in cui Dio si è compiaciuto abitare >>, la solitudine deliziosa che fiorisce gli olezzanti gigli: ivi corrono le anime sitibonde di giustizia e di santità e trovano pace e letizia. Isaia lo intravide e profetò: 
<< Nel deserto l’equità e nel Carmelo la giustizia. E opera della giustizia sarà la pace, e prodotto della pace sarà la quiete e la sicurezza in sempiterno >> Is. XXXII, 16 - 17. 
Chi potrà degnamente cantare le glorie del Carmelo? 
La sua Origine: vanta per fondatore lo zelante Profeta Elia. 
I suoi privilegi: le predilezioni di Maria; lo scapolare, pegno di eterna salute; le promesse della Vergine a San Simone Stock. 
La sua dignità: è l’Ordine di Maria! Lo splendore della Vergine, intraveduto nelle figure dell’antico Testamento, s’irraggia di piena luce sui Carmelitani, figli prediletti di questa Regina Immacolata << Vaghezza del Carmelo e di Saron! >>. 
Il suo scopo: lo zelo della divina gloria! Il grido di Elia fregia lo stemma fiammante del Carmelo: << Io ardo di zelo per il Signore Dio degli eserciti >>. 
Le sue vittorie: vittorie pacifiche, sicure eterne, riportate nelle palestre della solitudine contro i nemici delle anime, con la spada a doppio taglio dell’orazione e mortificazione. 
La sua durata: il Carmelo sussisterà fino alla fine dei secoli: Maria Santissima lo rivelò a San Pier Tommaso. 
La sua bellezza: << Numera le stelle, se puoi… al pari di esse brillano in Cielo i miei Carmelitani >>, - diceva la Vergine ad un anima eletta. Che fioritura di santi! San Cirillo di Costantinopoli, insignito di spirito profetico; San Brocardo che lascia ai romiti del Carmelo sapienti ammaestramenti; Sant’Alberto di Sicilia, chiaro per miracoli; il glorioso Sant’Angelo martire; San Simone Stock, il prediletto della Regina del Cielo; Santa Maria Maddalena de’ Pazzi; Sant’Andrea Corsini; e tanti altri confessori, martiri , vergini eroiche e magnanine, fino alla Santa Madre Teresa. La grande Riformatrice fa rifiorire il Carmelo, lo rende il luogo di delizie dello Sposo Celeste, lo popola all’infinito di nobilissimi drappelli di vergini, di elette schiere di figli guidati dall’eroico lor santo Padre Giovanni della Croce sino alle più alte cime della contemplazione, tra i sentieri sicuri della mortificazione, del nascondimento, del distacco, della generosità. 
E un fatto: il Carmelo, in ogni tempo, ha avuto attrattive potenti sulle anime. Si son vedute figlie predilette di opulenti famiglie, e spesso figlie di monarchi, abbandonare con ferma risoluzione il mondo e volare al Carmelo. Ed anche al tempo a cui siamo giunti con la nostra storia, il Carmelo dava i suoi fiori. Mentre in Francia la figlia di Luigi XV passava dagli splendori della reggia a vita umile e mortificata e, fra lo stupore e l’ammirazione di tutto il mondo, si rendeva scalza col nome di Suor Teresa di Sant’Agostino; in Italia Iddio si degnava arricchire questo diletto giardino con la vocazione di Anna Maria. Quella fu come una splendida stella che lo illuminò con i suoi chiarori; questa come giglio purissimo che tutto lo imbalsamò con soave profumo delle più elette virtù. Anna Maria aveva 16 anni quando la voce di Dio la chiamò in un modo meraviglioso al Chiostro. 
Nel settembre 1763 una nobile sua concittadina, la signorina Cecilia Albergotti, si reca a visitarla per annunziarle la sua prossima vestizione fra le Carmelitane Scalze di Firenze. All’uscire dal parlatorio Anna Maria si sente ad un tratto investita da un’impressione straordinaria, mentre ode una dolce voce che le dice: << Io sono Teresa di Gesù, e ti voglio fra le mie figlie >>. Sorpresa commossa, corre nella Cappella, e prostrata innanzi al SS. Sacramento, effonde l’anima sua in ardenti preghiere. Quindi di nuovo lo Spirito del Signore la investe, e ode replicarsi più chiaramente: << Io sono Teresa di Gesù, e ti dico che fra poco sarai nel mio Monastero >>. 
Nell’anima sua si dileguò allora ogni dubbio, stabilì di correre là dove la chiamava il Signore, per scorrervi la vita, nascosta e dimenticata dalle creature, nel solo pensiero di Dio. L’invito della Riformatrice era dunque accettato; ella sarebbe Carmelitana e figlie fedelissima di Teresa. 
Ogni volta che dipoi parlò della sua vocazione, non potè non ricordare con entusiasmo questo giorno: 
<< Gran giorno - diceva - fu quello per me, in cui ricevei quella visita in Santa Apollonia! >>. 
Ed aveva ragione di dire così: poteva far di più il Signore per mostrarle i suoi divini voleri? Come è veramente mirabile Iddio nei suoi Santi! Di quale mezzi non si serve, quali segreti prodigi non opera in quelle anime elette, preordinate ad essere fiaccole vive, luminose e ardenti, destinate a far rifiorire sula terra la grazia e la virtù! Egli le previene con le benedizioni di sovrannaturale dolcezza (Ps. XX, 4 ), eclissa in esse tutto ciò che non è Lui, fa divampare in esse tutte le fiamme dell’amore divino. 
Non c’è grazia, non virtù di cui non le rivesta e le adorni, perché si veda da tutti che esse sono frutto preziosissimo del suo amore. Esse rispondono subito all’appello divino, sono docili alla parola di Cristo, si mettono d’accordo con Lui anche nei piccoli desideri: per questo Iddio, che non si lascia mai vincere in generosità, divine per quelle anime un amico, un padre. Tale fu veramente il Signore per Anna Maria: Egli la chiamava ora al diletto Carmelo, dove più vicina a Lui, in più intima comunione, avrebbe cominciato a vivere quaggiù una vita simile a quella che menano gli Angeli in Cielo. 
Ed in realtà è questo lo spirito che il Carmelo prefigge alle sue religiose, attendere ad un’assidua orazione e al conoscimento di Dio; ed è questo che spiritualizza e divinizza gradatamente la religiosa: amare e lodare continuamente Dio; ed è questo l’ufficio che esercitano gli Angeli in Cielo. 
La Carmelitana si nasconde, dimentica le creature, perché sa che << l’anima non può arrivare all’unione divina che spogliandosi dell’amore delle creature >> ( Santo Padre Giovanni della Croce - Salita, libro 1°, c. 4 ); ma se altresì di avere un’altra missione da compiere su questa terra: la missione di redimere le anime per mezzo della preghiera e del sacrificio. 
E non è questa la missione più nobile che possa esercitare un’anima? Il mondo ha torto a credere che certi cambiamenti che molte volte si osservano negli individui, nelle famiglie, nei popoli; che certe mutazioni inaspettate siano opera dell’eloquenza, dell’arte usata con la squisita finezza per trionfare dei cuori e delle volontà; oh! No: spesso sono il frutto di preghiere segrete, di lacrime e di sacrifici ignorati
L’ufficio della Carmelitana è dunque di amare, di contemplare, di redimere con la preghiera e col sacrificio le anime. 
Ecco il genere di vita a cui Dio chiamava Anna Maria. 
Per questo Dio aveva fatto nascere in lei fin da piccolina quel desiderio grande della vita nascosta, quell’attrattiva della preghiera, che dovevano formare in questa Vergine, sebbene in corpo mortale, un Serafino dei più ardenti. 
La seconda locuzione della Santa Riformatrice le aveva riempito il cuore di pace e di sicurezza. Aspettava ora il momento in cui avrebbe rivelato il grande segreto del cuore ai genitori; ma il suo pensiero volava costante a quella << Casa di Angeli >> - come la chiamerà fra poco - dove avrebbe atteso con tutte le energie della sua anima verginale a quella vita di amore, di cui intravedeva già gli orizzonti luminosi e infiniti. Il candido giglio vagheggiava ora le beate convalli del Carmelo, che tra poco le si sarebbero schiusi dinnanzi! 

FONTE: 
Padre Stanislao di Santa Teresa, dell’Ordine Teresiano dei Carmelitani Scalzi. Un Angelo del Carmelo, Santa Teresa Margherita Redi del Sacro Cuore di Gesù. 1934. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano