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martedì 31 maggio 2016

TERESA MARGHERITA REDI DEL SACRO CUORE DI GESU' MONACA CARMELITANA SCALZA ( TERESIANA ) SANTA * 1747 + 1770 - PARTE QUARTA.




Teresa Margherita Redi 
del Sacro Cuore di Gesù 
Monaca Carmelitana Scalza 
 (Teresiana) 
Santa 
*1747 +1770 

Anna Maria cresceva intanto nella pietà e nelle scienze, e poteva dirsi il modello dell’educandato. In breve era divenuta così umile, che amava fuggir sempre qualunque singolarità e di non far cosa che in alcun modo la distinguesse dalle altre. L’umiltà era come la via che la conduceva alla santità. 
Per amore a questa virtù, e perché le altre la stimassero migliore di loro, anche col Confessore si tratteneva solamente il tempo necessario alla sacramentale confessione. Così, per questi riguardi e timori, ella non aveva aperto mai ancora intermente il suo cuore al alcun direttore di spirito. 
Dio solo ne conosceva il segreto. Ma dopo che ebbe fatta la prima Comunione, s’accorse che l’anima sua non aveva che un pensiero, che una parola, che un amore, che uno scopo in tutte le azioni: Gesù, lo Sposo Immacolato che le domandava tutti gli affetti e tutto il cuore. Come fare? Come seguire questo impulso divino, senza timore di errare, se ella mancava di una guida che la dirigesse per i sentieri meravigliosi a cui la chiamava il Signore? 
Da se stessa conobbe la necessità di comunicare il suo interno a qualche prudente e saggia persona, e specialmente d’interrogarla sopra alcune difficoltà che incontrava tra il volersi celare agli occhi altrui e il voler praticare con tutta perfezione le virtù in modo da piacere sempre più a Dio. << Combattuta così dall’umiltà e dall’amore - ci dice un suo biografo - non sapeva la buona giovinetta a qual partito appigliarsi per secondare l’amore senza pregiudizio dell’umiltà >> ( Mons. ALBERGOTTI ). 
Pensò un poco; e, ricordandosi delle buone e virtuose istruzioni ricevute dal Cavaliere suo padre, stabilì di tenere con lui un carteggio più frequente che potesse supplire alla mancanza del direttore spirituale. In tal modo, per una disposizione amorosa della Provvidenza che non ricordiamo aver letto in altra vita di Servi di Dio, la nostra Santa fino dai suoi primi passi nel cammino luminoso della virtù ebbe a maestro di perfezione lo stesso suo padre, ricevendo così il primo indirizzo della vita spirituale da colui dal quale riconosceva la vita temporale. 
A lui scriveva lettere << piene di sentimenti altissimi a Dio e di finissima perfezione cristiana >> : lettere che egli bruciava volta per volta per appagare gli umili desideri di lei. 
Quanto è mai buono e fedele Dio! Quali vie apre e di quali mezzi provvede quelle anime che lo cercano con semplicità cuore! Ma chi incomincia a condurre vita perfetta, è senza dubbio nella necessità di un padre spirituale. Anna Maria sentiva questa necessità. L’aprire il proprio cuore a suo padre le fu molto vantaggioso, è vero: ella stessa lo attestò quando disse che << ne aveva trovato tanto vantaggio ne suo spirito per i buoni effetti provati, che sempre, finchè visse, si credè obbligata al padre suo, più di quello che non fosse per la stessa vita temporale >>; ma ora che in quei giorni Iddio mandava a quel Monastero un pio e dotto confessore, certo Don Pietro Pellegrini, era tempo che le aprisse l’animo suo a questo esperto direttore di anime. 
Per consiglio dello stesso genitore, non indugiò a presentarsi a quel sacerdote, il quale rimase fortemente meravigliato di tanta innocenza. Esaminata alquanto la sua ordinaria condotta, trovò che era mirabilmente guidata da Dio ad una eminente perfezione. 
Pensò come avrebbe potuto aiutare quell’anima << tanto ben disposta - sono sue parole - a volare nella via di Dio >>. Finalmente risolve, con fine accortezza, di non distoglierla dalla pace del suo tanto amato nascondimento, non obbligandola a lunghe conferenze di spirito che avrebbero potuto essere facilmente notate; né di lasciarla senza qualche cultura, perché potesse fare maggiori e più veloci progressi nell’orazione mentale e nella pratica delle virtù. Quindi, valendosi solo del giro ordinario delle confessioni destinato a tutte le educande, le dava brevemente e senza la minima apparenza esteriori quei lumi che credeva opportuni, vedendo per esperienza che con lei bastavano pochissime parole per ottenere subito anche più di quello che bramasse. Le approvò quindi alcune maniere di mortificazione; e fra altre dopo molte istanze, le permise di fare qualche volta la disciplina. Non avendo questo strumento e non conoscendo il modo con cui la praticavano le religiose, parlando con la Madre Teresa Luisa Ridolfi, che tanto l’amava, fece cadere il discorso su tale argomento. E seppe far così bene, che non solo quella Madre le concesse di provare quello - come diceva la giovinetta - che facevano le Monache, ma le procurò un luogo appartato perché potesse compiere più liberamente quell’atto di mortificazione, senza che alcuno se ne accorgesse. 
Quale sete inestinguibile di umiliazione e di penitenza non scorgiamo già in questa anima amante! Quali sante industrie per lavare e purificare maggiormente il suo cuore! E a queste mortificazioni si univa l’oblio, il disprezzo, il sacrificio completo di tutto ciò che non fosse Gesù o per Gesù. 
Ella sentiva disgusto per ogni altra bellezza che non fosse il suo Dio, e fin d’allora << con quegli occhi che dovevano contemplare un giorno Cristo, sdegnò guardare qualsiasi altra cosa >>. ( S. HIERONIMUS DE S. JOANNE BAPT. ). 
Tali penitenze e mortificazioni era solita praticare in particolar modo nelle novene e nei tridui precedenti le feste della SS. Vergine, di cui era devotissima. 
Per Lei aveva una tenerezza particolare: era la sua cara Mamma Celeste, e l’amava con affetto filiale, lieta di presentarle continui ossequi, di darle qualche segno determinato d’amore. Erano per Gesù e per Lei tutte le sue mortificazioni; era in modo particolare per Lei, per imitarne gli esempi, che sacrificava anche i più piccoli desideri, benchè pii e santi, quando non fossero voluti dall’obbedienza. Ne parlava spesso; e passando davanti davanti a qualche immagine ( che se ne trovavano molte nel Monastero ) non poteva non dimostrare con qualche atto esterno la sua devozione, fermandosi quasi estatica, mirandola con tenerezza sfogando i suoi più accesi affetti verso la Regina degli Angeli. 
Nella sua cameretta, fin da piccola, teneva sempre una statuetta della Madonna: davanti a quell’immagine aveva passato molte ore della notte pregando la Vergine a renderla buona, virtuosa e santa. La Vergine benedetta non poteva lasciare senza ricompensa tanto amore, e, fin d’allora, le dette prove della sua predilezione materna. Una sera dei primi del 1673 la fanciulla scendeva le scale, tenendo nelle mani uno scaldino con ardenti carboni. Ad un tratto sdrucciola, sente mancarsi gli scalini sotto i piedi e, coscia del pericolo, invoca ad alta voce la Madonna. 
Prodigio! Si trovò, senza saper come, sana e salva in fondo alle scale davanti ad un’immagine quivi venerata. In memoria di così segnalata grazia fu appeso a quell’immagine un voto d’argento; e questo fatto restò tanto impresso nella memoria della giovinetta, che ne parlò spesso durante il breve corso della sua vita. 
Maria l’aveva dunque soccorsa, l’aveva salvata!  
Questo pensiero ricolmò di gioia la fanciulla, ed in cuor suo promise di voler ricopiare in se stessa la santità di sì buona Madre. Quanto doveva esser cara a Maria questa promessa! Quali rivi di grazie non avrà diffuso su questa anima privilegiata! E se Maria è la sola creatura che possa sul Cuore di Dio ciò che vuole ( cantava l’Alighieri: 
Amor ti prego, Regina, che puoi 
Cio che tu vuoli….. ) Paradiso, XXXIII, 34-35 
come si sarà impegnata presso Gesù, perché questo fiore venisse trapiantato nel suo diletto Carmelo! 
E già una voce arcana risuonava nel cuore della giovinetta: un desiderio vivo, chiaro, la invitava a fuggire il mondo tristo, cattivo, e a raccogliersi sicura all’ombra del Chiostro. 
Era questa la voce del Diletto? Era vera vocazione? E qual’era l’Ordine a cui Dio la chiamava? 

FONTE: 
Padre Stanislao di Santa Teresa, dell’Ordine Teresiano dei Carmelitani Scalzi. Un Angelo del Carmelo, Santa Teresa Margherita Redi del Sacro Cuore di Gesù. 1934. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano