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mercoledì 16 maggio 2012

Memorie Storiche dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa , sul colera del 1837. Parte Terza .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

PARTE TERZA


“ I CAPPUCCINI NEL COLERA DEL 1837 ”

Dagli anali dell’Ordine e dalle tradizioni popolari chiaramente si rileva che in tutte le pestilenze con cui IDDIO ha punito le colpe degli uomini , prevaricatori in ogni tempo dell’immacolata legge , i Cappuccini
ARDENTI DEL FUOCO CELESTE CHE CRISTO RECO’ SULLA TERRA
sono stati dei primi a prestare Pietosa assistenza ai colpiti dei rio malore ,
a soffrire ed anche a morire per i loro fratelli
che portano l’immagine del CREATORE ,
e sono stati REDENTI con lo stesso SANGUE DIVINO DEL NAZARENO .
In questo secolo di traviamenti e di politiche innovazioni l’Europa si è vista invasa da nuova crudelissima peste importata dall’Oriente nell’Inghilterra e poi estesa dovunque , quale dissero i malevoli essere opera dei governi .
Nei primi di Luglio del 1837 essa che CHOLERA MORBUS si appella , dal continente passava a gettare nella costernazione la Sicilia , ove successero popolari tumulti e private vendette . Ostinati i nemici del Governo passato nell’idea che tal male fosse cagionato da opera umana , ne davano le più strane spiegazioni , e l’Avv. Mario Adorno da Siracusa pazzamente gloriavasi in un suo manifesto , che facea il giro dell’Europa , di aver discoperto non altro essere il supposto morbo micidiale che il risultamento unico e solo di polvere e liquidi venefici , i quali agiscono nelle sostanze cibarie , nei potabili e sin anche per la via degli organi respiratori , infettando l’aria con micidiale fetore . Quindi conchiudeva che il colera aveva trovato sua tomba nella patria dell’immortale Archimede .
Belle parole che non ad altro servivano se non a muovere i popoli alla rivolta , giacché il colera , grande flagello di Dio , e riapparso altre volte e sotto un Governo che non è il Borbonico , e dopo che al 1860 certi apostoli della menzogna avevano buccinato nelle piazze che non sarebbe comparso a desolare le famiglie ei paesi .
Lasciamo queste illusioni di menti esaltate , riconosciamo il colera , come ogni altra pestilenza , la fame e la guerra , per castighi della tremenda Giustizia dell’Altissimo , e veniamo all’argomento .

Sviluppatosi il morbo epidemico nella nostra Provincia , si videro in ogni paese dolorosissime scene , che la morte squallida penetrava senza ritegno o riguardi ora in questa , ora in quella famiglia , togliendo in brevissimo tempo a chi il padre ,
a chi lo sposo , la sorella , il figlio , l’amico , il benefattore .
Le acerbe pene , il pianto , il lutto si erano estesi quasi in ogni famiglia , e venivano accresciuti dal continuo girar dei carri , ove si raccoglievano i cadaveri per trasportarli a sepoltura , e dai gemiti , i singhiozzi , le voci pietose dei superstiti che salivano sino al TRONO DI DIO per ottenere MISERICORDIA e PERDONO
ai vivi e ai trapassati .
In tali sventure che straziano il cuore l’unico conforto è la Religione che ci accompagna dalla culla alla tomba , e che mentre indirizza Suffragi per gli estinti , conforta con la sua dottrina i viventi .
QUALE AIUTO PERCIO’ SPIRITUALE NON APPRESTA IN TALI CALAMITA’ LA PRESENZA DI UN MINISTRO DI TALE RELIGIONE CHE , PENETRATO DELLO SPIRITO DI ESSA , QUALE AMOROSO SAMARITANO RISANA LE MORALI FERITE LASCIATE NEL CUORE DAL PECCATO E LENISCE IL DOLORE CON LA SPERANZA DI UN PREMIO ETERNO ?
I Cappuccini in ogni paese , conoscendo la PROPRIA MISSIONE , appena sviluppatosi il morbo fatale cominciarono a compiere con eroismo e senza timor di pericolo il loro affettuoso MINISTERO , sia amministrando di giorno e di notte i Sacramenti , sia assistendo gli agonizzanti , sia esortando i superstiti alla rassegnazione , sia Pregando per coloro che erano passati all’altra vita , sia procurando soccorsi alle povere famiglie degli estinti , restando alcuni di essi vittima della loro CARITA’ , come successe al Padre Fedele di Avola già lettore .
Egli era PROFONDO CONOSCITORE DELLA CLASSICA LINGUA LATINA ,
semplice e retto , un vero Israelita .
Se per caso riceveva un offesa , non si lamentava , anzi credeva che ciò fosse avvenuto per sua colpa . Se forse venia meno al suo dovere verso qualche Frate , la sera non andava a riposo , se prima non gli domandava scusa e perdono .
La sua CARITA’ NON CONOSCEVA OSTACOLI , e di essa MORI’ VITTIMA , quando infieriva in Avola ( SR ) il colera .
Di notte fu chiamato a ricevere la Sacramentale Confessione di una persona , nella quale si era manifestato il funesto malore . Ei senza perdere tempo , si alzò , corse , udì la Confessione ; ma venne pure colpito dal pestifero morbo , che tra spasimi e dolori l’indomani lo trascinò al sepolcro . Era il 26 Settembre del 1837 .
In quella generale costernazione i tristi abusavano per fare stragi e private vendette , gridando : Morte agli avvelenatori .
FU ALLORA CHE IL M. R. P. ANGELO DA SORTINO ( SR ) , UOMO DI DIO E AMANTE DELLA PACE E DELLA CONCORDIA , A SERENARE GLI ANIMI DEI SUOI CONCITTADINI , A RICONCILIARLI , A FAR DEPORRE LE ARMI ,
“ IMPUGNATO IL CROCIFISSO ”
E SEGUITO DALLA RELIGIOSA COMUNITA’ SI PORTO’ INTREPIDO NELLA PIAZZA , OVE TANTO DISSE CONTRO QUEGLI SCIAGURATI AVIDI DEL SANGUE
DI COLORO CHE STOLTAMENTE CREDEANO PROPINATORI DEL COLERA ,
CHE CON L’EFFICACIA DELLA SUA PAROLA LI CONVINSE DELLE LORO SCELLERATE RISOLUZIONI , LI CHIAMO’ ALLA CALMA E AL PERDONO E LI FECE PACIFICAMENTE TORNARE ALLE LORO FAMIGLIE .
COSI’ EGLI SALVO’ LA PATRIA DA UN’IMMINENTE CATASTROFE ,
CHE AVREBBE RADDOPPIATO IL DOLORE E LE LAGRIME NEI SUOI COSTERNATI SUOI CONCITTADINI .

Questi UOMINI Egregi che NON hanno CURATO la VITA per AMOR del Prossimo , perché ANIMATI dallo SPIRITO del SIGNORE che è CARITA’ :
“ DEUS CHARITAS EST ” ,
CI SERVANO DI ESEMPIO , DOPO CRISTO E I SUOI SANTI ,
A TRASCURARE NOI STESSI PEL BENE DEI NOSTRI FRATELLI .

La VITA dei GIUSTI si COMPENDIA in queste parole :
Essere Rigidi contro di sé , Condiscendenti e Pietosi verso gli altri sino al SACRIFIZIO della propria esistenza .


FINE DELLA PARTE TERZA

LAUS DEO .

Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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TESTO PARZIALMENTE RIADATTATO SULLE MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

Per Ulteriori Informazioni
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www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/