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giovedì 5 settembre 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI - PARTE TERZA .


LA SUA UMILTA’


Questi atti eroici di carità fluivano al nostro Santo dalla profonda umiltà che aveva acquistato e continuamente alimentava con la meditazione di Gesù Crocifisso . Il pensiero che richiamava agli altri : << Un Dio umiliato…! >> egli lo aveva fisso nella mente e nel cuore . Di qui , il non sentirsi mai sazio di disprezzo e di umiliazione ; di qui , la Santa ebbrezza della Croce . Andando al Santo Altare gli pareva di essere un orribile dragone con paramenti Sacri e tutto confuso ripeteva : << Si avvicina il momento che il Figlio dell’uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori >> . Con questa convinzione non fa meraviglia che si reputasse l’ultimo di tutti e ritenesse come adatti a sé gli uffici più faticosi e più umili . Finché ebbe forze sufficienti , non permise che gli pulissero e ordinassero la camera , ma volle farlo da se stesso . Alle volte andava in cucina a lavare i piatti , serviva i malati , si metteva in ginocchio davanti ai suoi religiosi e , battendosi il petto , si raccomandava , con le lacrime agli occhi . Il più grande dispiacere che gli si poteva dare , era fargli dimostrazioni di stima .
Dicendo il giorno della festa di Sant’Ignazio che gli << si era raccomandato di cuore perché suo amico >> , il religioso confermò che certamente era suo amico perché anch’egli Fondatore . 
Paolo , troncandogli la parola : << Tacete , che se Sant’Ignazio è un gran Santo , io sono peggiore di una bestia >> . 
Un’altra cosa che lo faceva tanto soffrire era il titolo di fondatore . 
 << Oh , se sapessero quei che mi chiamano fondatore e mostrano di avere qualche concetto a fare stima di me , che stoccate mi danno al cuore e che pena mi cagionano ! Per compassione non avrebbero cuore di dirmelo , né mostrerebbero il minimo segno di stima . Essi propriamente mi annientano e mi farebbero cadere in pusillanimità , se non mi sollevassi con una viva confidenza nella bontà ed infinita misericordia di Dio , nei meriti infiniti della Passione e Morte di Gesù Cristo . Col rammentarmi la fondazione della Congregazione , mi mettono avanti le mie ingratitudini e mi fanno ricordare di aver io imbrattate ed impedite con le mie colpe le Opere di Dio . Questa è una delle più terribili amarezze e pene di spirito che provo in tali circostanze >> . Per lui l’unico Fondatore della Congregazione era Gesù Crocifisso .
Avendogli domandato il Cardinale Orsini come avesse fatto a fondare la Congregazione , il nostro Santo rispose : << Eminenza , sono cose lunghe >> . Insistendo il Cardinale per sentire se egli fosse Fondatore , Paolo con sentimenti di profonda umiltà : << Il Fondatore , Eminenza , è il Crocifisso . Io ho imbrattata l’Opera con le mie imperfezioni >> . Un’altra volta , trovandosi a Roma nell’anticamera di un prelato , i domestici gli domandarono chi fosse il fondatore dei Passionisti . Paolo rispose che era un peccatore . Un giorno s’incontrarono insieme ad Acquapendente lui e San Leonardo da Porto Maurizio .Celebri l’uno e l’altro per Santità e per Zelo Apostolico , furono richiesti di tenere un discorso al popolo . Per il popolo l’uno valeva l’altro , bastava che uno dei due avesse parlato . Ma chi ? Ne nacque una santa gara di umiltà : tocca a lei ; - no , tocca a lei . Dopo essere rimandato reciprocamente l’onore di Predicare , il Santo Minorita non poté più resistere alle umili insistenze del nostro Paolo e dovette predicare .
Fatto coraggioso da quella vittoria , né tentò un’altra e l’ottenne : volle qualche consiglio per la buona riuscita delle Missioni . San Leonardo , umilissimo anche lui , non ardiva dar suggerimenti a chi già trascinava le folle ai Piedi del Crocifisso , ma Santamente importunato , dovette contentarlo , facendo però spiccare , nello stesso tempo che gareggiava in umiltà col Santo Fondatore dei Passionisti . << Io sono di sentimento , disse , che per essere un buon Missionario ci voglia un interno ben aggiustato >> . La sentenza piacque tanto , che Paolo non si mendicò più . Pietra di paragone della vera umiltà sono le offese e gli oltraggi sopportati pazientemente . Davanti a questa prova non c’è da confondere la vera con la falsa umiltà . Per il nostro Santo , niente di più caro , di più prezioso ed amabile che i disprezzi , gli insulti e le umiliazioni di ogni specie . Egli non solo ama e ricerca le umiliazioni , ma trovatele , ne gode , ci si riposa ; sente che allora è propriamente Discepolo di Colui che divenne l’obbrobrio e il rifiuto dell’umanità . Non si creda , però , che fosse così per temperamento ; no , era frutto di virtù . Egli gioiva negli affronti e soffriva negli onori perché il suo sguardo l’aveva continuamente a Gesù Crocifisso 
ed era deciso a ricopiarlo nella sua vita .
Sapendo che qualche documento conteneva cose risultavano a sua lode , se ne portava danno all’Istituto , lo strappava o lo bruciava : 
 << Se io potessi , e mi fosse lecito , scancellerei perfino il mio nome dai Brevi Pontifici . Non voglio che resti nessuna memoria di me nella Congregazione >> .
Nel Ritiro della Presentazione si conservarono alcuni documenti , riguardanti i primi anni della sua Consacrazione a Dio , che il Padre Fulgenzio aveva venire da Alessandria debitamente legalizzati . Il Santo Fondatore sospettò di qualche cosa e andato in Santa Visita in quel convento , ordinò che gli si consegnassero tutti gli scritti che riguardavano lui . Avutoli , nonostante le raccomandazioni dei religiosi , li bruciò . Il suo tiro non riuscì completamente perché il prudente Superiore della casa , prima di consegnare gli originali , trovando ora una scusa , ora un’altra , fece trascrivere i principali , senza che il nostro Santo ne venisse a conoscenza .
Un altro tormento , forse il maggiore , che ebbe a sperimentare per la sua umiltà fu la stima di Santo che spesso gli dimostravano . Paolo non riusciva a capire come si potesse aver di lui quel concetto e , affondandosi sempre più nel suo niente , esclamava :  
<< Oh , quanto s’ingannano sopra di me ! Ma io non ho mai avuto intenzione d’ingannare alcuno , e se il Signore mi concedesse il Purgatorio sino alla fine del mondo , mi userebbe una grande carità >> . 
Mons. Cavalieri , vedendo il fratello moribondo , gli applicò un segno usato dal Padre Paolo e all’istante guarì . Scrisse poi al Padre Fulgenti e questi lo comunicò al Santo . Non lo avesse mai fatto : Paolo incominciò a piangere inconsolabile .
Alle volte l’indiscrezione dei devoti arrivava al punto , che gli tagliavano il mantello per avere reliquie . Accorgendosene dopo il fatto , il Santo alle volte esclamava : << Mi hanno tagliato il mantello , credendo che io sia il Padre Abate , ed io sono il cuoco . Se mi conoscessero fuggirebbero via come il contagio . Iddio mi vuole confuso ed umiliato . Sia fatta la Sua Santissima Volontà >> .
Altre volte diceva :  << Questa buona gente vuole fare le calzette alle galline . Quanto sono ciechi . Diversi sono i giudizi degli uomini da quelli di Dio >> . Per amore all’umiltà fuggiva i luoghi dove poteva essere onorato e vigilava perché non gli venisse scambiata la sua biancheria . Accorgendosi della sostituzione faceva subito il più energico reclamo . Non permetteva neppure che gli baciassero la mano , benché fossero uomini .
Negli ultimi anni della sua vita , non potendo più camminare ai religiosi che lo recavano in portantina diceva : << Andate avanti e non vi fermate >> . Se quelli che lo portavano e gli facevano segni di venerazione erano persone secolari , egli diceva con tristezza : 
<< Me infelice ! Chi sa che questa povera non sia migliore di me innanzi a Dio ! >> .
Un giorno , recandosi da Orbatello al Monte Argentario con un compagno , incontrarono un pescatore il quale , dopo aver salutato i due religiosi , che non conosceva chi fossero , incominciò a dire : << Come siete felici di andare lassù , al convento dove abita un Santo , il Padre Paolo ! >> . Queste parole furono come un colpo di sferza per il nostro umile Santo che rimase quasi stordito . Poi per fargli cambiar parere disse : << Ma chi è questo santo , il Padre Paolo ? >> . - << Sì , rispose il pescatore , il Padre Paolo è un vero Santo >> . - << Io invece posso assicurarvi ch’egli non crede assolutamente di essere un santo >> - << Lo creda o non lo creda , riprese il pescatore un po’ indignato , io vi dico che è un Santo , un vero Santo , un gran Santo >> .
Non avendo la virtù dei Santi , ci sembra difficile a noi che a tanti onori e a tanti miracoli non si levi almeno qualche leggera aura di vanità ; per San Paolo della Croce invece la superbia sarebbe stata la cosa più assurda . Era tanta la sua umiltà , che arrivò a dire al suo Confessore : << La superbia , per grazia di Dio , non mi si accosta ; mi crederei dannato se mi venisse un pensiero di superbia >> . 
Come non è possibile che mendico tutto ricoperto di piaghe si inorgoglisce in mezzo ad un’assemblea di nobili , , riccamente vestiti , così Paolo , credendosi peccatore , non portava nessuna compiacenza di sé . Anziché un Santo , Paolo si credeva un peccatore , e che profonda convinzione ne aveva ; fino a tremare per la sua salvezza . << Iddio mi tiene aperto avanti agli occhi un gran libro , la cognizione dei miei peccati . Pregate per la povera anima mia affinché Iddio le usi misericordia >> .
Il testimonio di queste espressioni , che è lo stesso religioso che gli serviva da segretario , aggiunge : << Le proferiva con tale umiltà , che mi faceva piangere >> . Potremmo riferire molti tratti meravigliosi sull’umiltà , sulla mortificazione , sull’amore alla sofferenza , alla povertà , ma contenti di questo piccolo saggio , passiamo alla sua OBBEDIENZA e alla sua ANGELICA PUREZZA .

LA SUA OBBEDIENZA
Paolo fin da giovane aveva fatto voto di Obbedienza . Secondo questa promessa , suo superiore era chiunque l’avesse comandato . Percorrendo la sua vita prima nel Castellazzo , poi nel romitorio della Catena , alla Madonna della Civita e soprattutto a San Gallicano , noi vediamo Paolo rimaner fedele al voto di obbedire a tutti per amor di Dio . Fondatore e Superiore Generale della Congregazione , si trovava nella condizione di dover comandare , piuttosto che obbedire , eppure il suo amore all’Obbedienza sa trovare il modo di praticare ancora una virtù tanto cara a Dio . Avendo un vero culto alla Santa Regola e per la sua osservanza , al primo segnale del campanello correva prontamente a tutti gli esercizi della comunità . Per lui il Direttore Spirituale era il suo Superiore e non si permetteva un passo senza il suo permesso . Richiesto di una favore da un’anima che dirigeva , le risponde :
<< Pregherò il Padre Gian Battista che mi conceda di venire in Orbetello . Se si contenterà , domani… sarò in San Francesco , se no , bisognerà aver pazienza… >> . Nelle malattie il Santo vecchi si sottometteva all’infermiere con la semplicità di un bambino . Obbediva con rispetto profondo ai Vescovi ai Parroci , a tutti i superiori ecclesiastici ; quando poi si trattava del Papa , arrivava fino ad operar miracoli . 

TESTO TRATTO : PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P. 
SAN PAOLO DELLA CROCE FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE  PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA .


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano