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lunedì 23 settembre 2013

IL SANTO PAPA PIO X , TERZIARIO CAPPUCCINO - PARTE PRIMA .


IL SANTO PAPA 
PIO X 
TERZIARIO CAPPUCCINO

Unione con Cristo
Ai tre disordini che perdono una gran parte dei viventi nel secolo - disobbedienza , danaro , donna - la Chiesa , sapientissima contrappone tre virtù costruttrici d’ordine : umiltà , carità , castità . Strana magia di parole , il trinomio forma l’acrostico che abbiamo messo per titolo di questo capitolo e che è proprio il programma della perfetta vita cristiana . Chi lo pratica è perfetto o quasi perfetto . Di questi perfetti - nel senso e nell’estensione comprensibile pel nostro giudizio - è stato PIO X , l’uomo del quale mi accingo a tracciar << LA MIRABILE VITA >> . 
Preso da intensa passione per l’argomento , ma poco fidando delle mie forze , fin dall’inizio ho pregato quell’Anima Santa di assistermi nel far cosa non del tutto indegna di lui . Ora che l’ho finita mi domando se ci sarò riuscito .
E un’altra cosa era poi necessario scrivere ancora di Pio X dopo le opere esaurienti , alcuni imponenti , offerte da uomini autorevolissimi e da scrittori di fama ? C’è qualcosa di inesplorato nella vita di Pio X che non sia venuto alla LUCE per soddisfare la legittima brama dei milioni di ammiratori della benedetta Memoria ? Che io sappia , no . E allora ? Allora la ragione per cui ho preso la penna è questa : far giungere qualche raggio di questa LUMINOSA FIGURA anche là dove le altre vite più luminose e quindi più costose non potrebbero giungere . E poi il mio manuale non ha pretese , aggiunto ai cinque , che lo hanno preceduto , per completare la serie dell’annata , esso è fatto più che altro per gli ascritti alla nostra Opera delle Biblioteche Francescane e non promette più quello che può mantenere , poiché non è in 64 pagine che si possa scrivere tante cose .  E allora , considerato da questo punto di vista , il volume è possibile che riesca a smontare i giudizi mal prevenuti e anche interessare qualche lettore incontentabile e forse deluso . Avverto che non è una biografia quella che ho scritta , dovendo inquadrare altrimenti la figura di Pio X ; e quindi esula dal mio campo rifrustare notizie che si possono leggere in qualunque vita completa del Papa . Nondimeno , ai fini dell’argomento , era necessario ricordare , in compendio , quelli che sono i punti basilari dell’ascensione pastorale , i perni del perfezionamento individuale del Servo di Dio . Tanto perché il lettore comprenda - leggendolo comprenderà anche meglio - lo spirito di questo scritto dirò che la vita di Pio X , invece della solita cosa piatta e usuale , viene qui incorniciata negli episodi e negli aneddoti che da soli devono riprodurla al vivo nei vari momenti e nei tratti personali più accentuati .
Se fu Santo , come ormai il popolo l’ha battezzato , la Santità deve essere il suo riverbero anche dai piccoli fatti , dagli episodi che pullulano a centinaia intorno alla sua persona . Moti di questi potranno sembrare di piccolo conto e accessori , ma altri hanno tale spunto e significato da travalicare di molti il fatto semplice e occasionale . Da tutti poi , piccoli e grandi , potenzialmente emerge il fatto accertato della predilezione che la Provvidenza ebbe per questa creatura eccezionale .

< Nato per l’apostolato > 
Infatti , se ben consideriamo , la vita del Sarto fu tutta un apostolato . Apostolato quello del fanciullo che , a manine giunte , pregava nella sua Chiesa parrocchiale ; apostolato quello dello scolaretto che , due volte a giorno , d’inverno d’estate , percorreva a piedi nudi , con le scarpette a tracolla e un po’ di pan secco in saccoccia , le sette miglia che dividevano il suo villaggio dalla sua più vicina scuola comunale ; apostolato la condotta irreprensibile del giovinetto seminarista . Questo è apostolato potenziale , ma c’è poi l’apostolato attivo , quello del Ministro di Dio , in tutti i campi e in tutti i grandi della gerarchia , dal primo e più piccolo all’ultimo e più piccolo all’ultimo è più grande di tutti : il soglio Pontificio . Giuseppe Melchiorre Sarto nacque nel 1835 a Riese in condizione di estrema povertà . I suoi genitori erano soltanto dei poveretti di null’altro forniti se non di quella che sola si considera ricchezza dei poveri : nove figliuoli e un Santo timor di Dio . Quando poi Margherita Sanson rimase vedova aggiunse al patrimonio della famiglia altri due tesori , che il mondo non comprende e non apprezza , la rassegnazione e la virtù del sacrificio . Cosi essa , senza saperlo , diveniva la classica madre cristiana , il focolare domestico un Santuario e la casa dei Sarto scuola d’esempio nell’umile borgo del trevigiano . Il padre Giovan Battista fu un cristiano patriarcale , zelante e operosissimo che , quando avrebbe dovuto pensare alla sistemazione della numerosa figliolanza , morì ; sicché fu la madre che ebbe una parte preponderante nella formazione del futuro PASTORE , sia perché come mamma era toccata a lei la cura maggiore dell’educazione del figliolo , sia perché la vedovanza più che mai glielo dava in piena balìa , per il morale e per il materiale . Fu questa madre di nove figli , in strettezze e angustie , che appagò la VOCAZIONE del figlio per il SACERDOZIO col SACRIFICIO di tutta la sua vita , levandosi gli occhi , lavorando il giorno e la notte , sempre pronta e sempre propensa ad ogni pena e ad ogni rinuncia .

< Mamma “ cara mamma ” >
Si può ben comprendere allora perché il Sarto AMASSE SUA MADRE COSI’ DA ESSERNE TOTALMENTE COMPENETRATO ; l’amasse di una traboccante tenerezza che distanziava di molto ogni altro affetto terreno . Era devozione , culto . LA PROVVIDENZA CONCESSE ALLA PIA DONNA DI VIVER TANTO DA VEDERE IL FIGLIO INNALZATO ALLE PIU’ ALTE DIGNITA’ DELLA CHIESA . E quando la mamma morì , quali accenti di santo dolore traboccarono nel cuore di quel Patriarca nell’elogio che scrisse per i suffragi e nell’epigrafe che dettò nell’umile tomba !
Don Giuseppe percosse assai rapidamente i gradi della gerarchia : Cappellano , Parroco , Canonico e Maestro di anima in un seminario , Vicario Capitolare , Vescovo , Cardinale e Patriarca . 
E’ una progressione PRODIGIOSA in quanto che suo APOSTOLATO si circondò sempre di discrezione e di oscurità . Col crescere dei gradi cresceva la fama della sua probità . Il popolo lo idolatrava , le autorità lo additavano come il PASTORE ESEMPLARE . Così l’estimazione dell’ambito ristretto della parrocchia e della diocesi si amplificò facendosi UNIVERSALE IN BREVISSIMO TEMPO . 
Dio serbava il suo SERVO ai PIU’ ALTI DESTINI . Mirava a lui come al PILOTA della SUA BARCA .

< Le chiavi dello scrigno > 
Gli era necessario il Governo della sua CHIESA IN UN MOMENTO TANTO DIFFICILE , E GLI SERBAVA , IN SEGRETO , LE CHIAVI DEL SUO SCRIGNO .
Chi ci mancava ? Ancora un filo sottile che compisse la TRAMA INVISIBILE DEL SIGNORE e il Sarto si sarebbe INSEDIATO AL POSTO DI PIETRO . E quel giorno venne , quando , inaspettato e splendente , FU PAPA PIO X . Egli vi si assise , - MAESTRO - in maestosa regalità , l’eterna regalità che non è come quella del mondo , fluttuante e fallace , ma prudente e infallibile perché a consiglio e assistenza dello SPIRITO SANTO . Mai regalità di VICARIO fu meglio conforme a UMILTA’ e RASEGNAZIONE ; ché se , come la storia ci dice , qualcuno oppose rifiuto al grave peso per pusillanimità , Pio X si sottomise per mansuetudine , facendo SUE le PAROLE di CRISTO :  
Si calix iste a me transire non potest fiat voluntas Dei
E’ straordinario notare come la PROVVIDENZA GUIDI gli avvenimenti umani secondo i SUOI INSINDICABILI DISEGNI ; e come si SERVA proprio di coloro sui quali l’attenzione degli uomini meno si posa . Così un FIGLIO dei CAMPI , ancora una volta , ascese alla CATTEDRA DI PIETRO nel secolo in un cui la società civile più che mai si affanna e si agita per difendere le posizioni del povero e del lavoratore . Ciò nella Chiesa è quasi normale .
PIETRO FU IL PRIMO . La storia del papato è tutta una concatenazione di fatti sensazionali nei quali è palese l’INETERVENTO DELLA DIVINA VOLONTA’ . A quando a quando , con regolare ricorso , quasi che ciò fosse necessario per la conservazione d’un patrimonio ideale di principi , gli umili hanno giocato la parte più nobile nelle vicende del papato . Se non ci fossero altri precedenti Pio X ha avuto due grandi predecessori del suo umile rango , Benedetto XI e Sisto V anche loro figli di poveri campagnoli .

< L’avverarsi d’un presagio scritturale >
Pio X realizzò in pieno il vaticinio suscitans a terra inopie 
del Salmista , ed a pochi come a lui può essere applicato 
tutto intero il presagio scritturale << ut collocet eum cum principibus populi sui >> . Un tribolato che accettò la vita come Dio gliela aveva mandata , quasi letiziando , e per questa via giunse ai confini dell’umana perfezione , cioè quasi alle soglie della santità . Considerato nel suo complesso - morale e intellettuale , intimo e manifesto - Pio X fu quello che si dice una personalità . E’ vero che cercò sempre di nasconderla e umiliarla. Ma è proprio questo che lo rende amabile ed ammirabile . Egli ostentò di non essere né sapiente né dotto ed invece lo fu in GRADO ELEVATISSIMO . Saggezza e sapienza imparò sul LIBRO DEI LIBRI : LA SCRITTURA . 

Il VANGELO fu il suo ideale , la CROCE il suo forte . Non è facile trovare pienezza di pratica Evangelica più coerente della sua . Sta qui l’ascendente esercitato da lui sui cuori , il segreto della sua immensa popolarità sulle masse . Da vivo come da morto , da morto come da vivo irradia su tutti un fascino irresistibile . Prima era la sua persona che attirava i cuori come il nettare l’ape , ora è la sua tomba , nei sotterranei di San Pietro , che è meta di visite e pellegrinaggi di gente di ogni condizione e d’ogni paese .  
E’ LA POTENZA DELLA SUA PERSONALITA’ RISUSCITATA E RIUNITA CON CRISTO .
Ho letto il Liber Pontificalis , apologetico dei primi Santi Pontefici , in alcuni punti schematico e quasi scheletrico , e in altri invece ricco di edificanti dettagli ; e dalla lettura diligente di questo libro ho tratto la conclusione che non c’è almeno in questa storia , una figura di Santo Pontefice - anche di quelli che allora erano tanti vicini al popolo - che combaci perfettamente con la figura di Pio X .
Per la devozione alla suprema dignità Sacerdotale sì , ma per affetto e attaccamento alla persona , no . In ogni ordine e in ogni ceto - del mondo ecclesiastico e laico - si trovano i devoti , gli ammiratori che vogliono saper di lui , che si entusiasmano , che si appassionano delle cose che lo riguardano .  
Per quale altro Papa è stata fatta tanta letteratura , dirò meglio , è stato riunito tanto materiale biografico e bibliografico 
come per Pio X ? Perché mai tanta popolarità ?  
La spiegazione è facile . La bontà ha sempre fatto nei cuori degli uomini più breccia della prosopopea . La forza brutale casca in terra di scoppio , stramazzata . La forza spirituale è la leva che svolge il mondo e lo innalza . La semplicità , degli atti e delle parole , è tal forza persuasiva che ammansisce qualunque scontrosità di liberi mal pensanti , soggioga qualunque bassezza di animo sarcastico e scanzonato . Talvolta ho cercato d’immaginarmi , per ipotesi non del tutto oziosa , che sarebbe stato se San Pio X forse apparso inaspettatamente in luoghi impensati , fra la gente scioperata lontana le mille miglia da Dio . Facile immaginarlo . Sarebbe successo quello che del resto succedeva sempre : soltanto con l’augusta maestà dell’aspetto , con la bellezza dell’angelico viso avrebbe indotto in ammirazione , avrebbe forzato i peccatori più repulsivi a piegare il ginocchio dinanzi a lui . Tale è la potenza degli uomini che riverberano dal loro interno la presenza di Dio . 

< Come l'araldo di Cristo >
Così era San Francesco , così San Filippo Neri , così tutti i Santi , Araldi di Cristo , Corifei del Gran Re . Una certa patriarcale benomìa , quel non so che di paterno nell’accogliere la figliolanza spirituale si ritrova in qualche predecessore di Pio X - il Cardinale Lambertini per esempio che fu Papa Benedetto XIV , anche lui caro al suo clero e caro al suo popolo - ma è un’altra cosa . Senza poi contare l’assenza di ogni esteriore mondanità , il puro stile dell’uomo di Chiesa che era nel Sarto . Prestante della persona e dell’aspetto maestoso , l’occhio penetrante e vivo , insinuante nel trattare , per amare il Sarto non occorreva essere gente di Chiesa o cattolici , bastava essere uomini . Basta dire che lo vollero vedere , per baciare l’Anello del Pescatore , ebrei turchi e cinesi . Re , diplomatici , scrittori , nobili - italiani stranieri - ne restarono incantati , lo trovarono adorabile , ne ammirarono la finezza e il tatto . Non potevano sottrarsi dal correre col correre ai due Papi che avevano governato nel cinquantennio precedente , entrambi usciti dalla migliore società blasonata , per far il confronto con l’umile campagnolo di Riese . Il Pastor , il celebre autore della Storia dei Papi , scrisse che Pio X era semplicemente affascinante . Un altro illustre francese dice di lui queste testuali parole : << La ferrea tenacia nel tener fermo ai principali si concilia in lui alla più squisita cortesia delle forme >> .
Dopo la sua elezione al Pontificato un diplomatico tedesco , uscendo dalla udienza accordata al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede , diceva all’allora Monsignor Merj del Val : - << Ma che cos’ha quell’uomo da attirare in quella maniera ? >> - Ce lo dice il Bazin che cosa aveva , con una proposizioni acuta e geniale : << Aveva certe altissime relazioni che non tutti i diplomatici hanno . Mediatore da sessanta , conversare abitualmente con Cristo , con gli Angioli e coi Santi non è cosa che tolga alle belle maniere , e scema invece la timidezza davanti alle grandezza del mondo >> . Ecco che cosa aveva ! 

Testo Tratto : IL SANTO PAPA PIO X , Opere delle Biblioteche Francescane - ALESSANDRO FRANCINI BRUNI -
UNIONE FRANCESCANA , via Cappuccini 28 - FIRENZE . 1936  .


                                                             

LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano  

domenica 15 settembre 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI QUARTA ED ULTIMA PARTE .

 << MARIA E GIOVANNI SOTTO LA CROCE .  
Giovanni 19 , 25-27 >> .
Presso la Croce di Gesù 
stavano la Madre e la sorella di sua madre , Maria di Cleofa , 
e Maria Maddalena . 
Gesù , vedendo la Madre e vicino a lei il Discepolo ch'egli amava , disse alla Madre : 
<< Donna , ecco tuo figlio >> . 
Poi disse al Discepolo : 
<< Ecco tua Madre >> . 
E da quel momento il Discepolo la prese con sè .


LA SUA ANGELICA PUREZZA .

Che diremo della sua purezza ? 
In tutto il corso di questa vita , come in un giardino ricco dei più bei fiori , noi abbiamo respirato il soave profumo della Purezza Verginale che EMANAVA dall’anima del nostro Santo , sempre PURA ed IMMACOLATA come un GIGLIO .
Il suo motto programmatico che fin dall’infanzia aveva preso come norma della sua vita era :
<< La morte , ma non il peccato>> 
E l’innocenza fu la candida veste che lo accompagnò fino all’ultimo respiro . Parlando un giorno del tempo della sua gioventù , si rimproverava di essere stato un po’ troppo vivace , ma aggiungeva che Dio l’aveva preservato dagli scogli nei quali tanti giovani fanno triste naufragio . Durante la sua grave malattia che soffrì ad Orbetello , credendosi solo , si sfogava con Dio : 
<< Sapete , Signore che il vostro Paolo non sa , per grazia vostra , di aver macchiato l’anima con colpa da lui avvertita >> .
Non si creda però che la virtù in lui fosse frutto spontaneo di un temperamento freddo e insensibile . Aveva al contrario una squisita tenerezza di cuore , una costituzione ardente , una immaginazione viva . L’avere ritenuto la bellezza angelica nella sua anima era frutto di lotte e di sanguinosi combattimenti . La sua giovinezza dotata dei più ricchi tesori della natura e di quella attrattiva della virtù che non è senza pericolo , malgrado la sua più scrupolosa vigilanza , più volte dovette sostenere assalti che avrebbero scosso una virtù meno solida .
Il Giglio della Verginità BRILLO’ in lui in tutto il SUO SPLENDORE perché lo circondò delle SPINE di una vita austera e ne affidò la custodia ad una MODESTIA INVIOLABILE , sempre forte nella fuga delle occasioni , sempre piena di diffidenza di sé . La sua modestia , secondo la deposizione di un Sacerdote , l’avrebbe fatto scambiare per un Angelo . Arrivò a dire che avrebbe preferito farsi cavare gli occhi , anziché fissarli sul volto di una donna . Ad Orbetello tra le sue penitenti vi era una signora spagnola della quale tutti lodavano la rara avvenenza . Il nostro Santo , benché dovesse trattarci , la riconosceva solo dalla voce . Quando doveva trattare con donne , i suoi discorsi spiravano grande vita religiosa e unzione Celeste ; era di poche parole , voleva che la porta del parlatorio rimanesse aperta e un altro religioso , quasi Angelo Custode ,
doveva assistere ad una certa distanza .
Da questa norma Paolo non si allontanò mai , qualunque fosse la condizione della persona interlocutrice . Un giorno fu una principessa che venne a parlargli della sua vita spirituale . Qualcuno per riguardo socchiuse la porta . Il buon Padre , accortosene , alzò la voce :
<< Aprite , aprite perché parlare a porte chiuse è contro la Regola dell’Istituto >> . 
Il suo amore per la PUREZZA fu così GRANDE , che arrivò ad apparire incivile . E’ Paolo stesso che schiettamente lo confessa : << Non mi fido di me ; in questa materia ho usate tante cautele , che ho commesso perfino delle inciviltà >> . Gloriose inciviltà che creano i Santi !
Nella direzione spirituale delle anime di Paolo vigilava una somma cura per non farvi scivolare il più piccolo sentimento umano ; il suo unico scopo era la Gloria di Dio e il progresso delle anime . Il pensiero di poter essere ladro della Gloria di Dio l’atterriva . Una signora un giorno lo pregò che la raccomandasse al Signore . Il Santo promise di pregare per lei . Desiderando che quella preghiera fosse continua , si fece ardita a dirgli che l’avesse << tenuta sempre presente nelle sue orazioni senza mai scordarsi di lei >> . - << Questo poi , no , rispose Paolo ; quando io ho trattato con donne , aiutandole come ho potuto , le raccomando al Signore e procuro di scordarmi subito di loro >> .
La risposta non è certo un modello di gentilezza , ma esprime il segreto della sua PUREZZA ANGELICA . Era convinto che un po’ di Santa rustichezza con le persone dell’altro sesso salva il GIGLIO della PUREZZA ; al contrario un po’ di familiarità può metterla in serio pericolo . Ma il Servo di Dio voleva che la virtù degli Angeli risplendesse in grado eminente anche nei suoi figli della di Congregazione ; ed eccolo Maestro vigilante che insegna a custodire e rendere più profumato ed amabile questo bel fiore . Non si saprebbe dire con quanto zelo li esortasse a ricopiare in se stessi la modestia del Salvatore . Li esortava non solo alla vigilanza degli occhi e degli altri sensi , ma ad uniformare tutta la loro vita alle regole della più preziosa modestia , decenza e dignità . Era salito così in alto nell’amore Celeste , che anche la sua vita mortale Iddio lo innalzò ad essere un POTENTE PROTETTORE della castità di chi era in pericolo . Aveva predicato la missione a Valentano , provincia di Viterbo . Prima di partire gli si presenta una giovane . Paolo ha visto il suo avvenire e per metterla in guardia , le dice chiaramente : << Figlia , state attenta , Iddio mi ha fatto conoscere che dovrete sostenere una grande lotta , una persecuzione contro la vostra onestà >> . Però dopo questa triste notizia gliene dà una consolazione : abbiate grande fiducia in Dio ; col suo aiuto riuscirete vincitrice . Per qualche anno tutto andò bene , dimentica perfino della predizione , ma dopo quattro anni eccola realmente perseguitata da un dissoluto che tentò più volte di rapirle il prezioso tesoro della purezza . Sul punto di cadere vittima , non sapendo come respingere l’assalitore , le venne in mente quanto le era stato predetto ; invocò in aiuto il Padre Paolo e con la sua Celeste Assistenza riportò il più completo trionfo da quei pericolosi combattimenti . Quasi un premio dello zelo che Paolo spiegava per suscitare l’amore all’ANGELICA PUREZZA anche in altre anime , Iddio intervenne con SEGNI SOPRANNATURALI . Parlando con lui si provava una dolce attrattiva per la Santa Virtù . Alle volte emanava dalle sue mani , dagli oggetti che aveva toccato , dalle camere da lui abitate , da tutta la sua persona un PROFUMO SCONOSCIUTO alla terra . 
Alle volte la sua carne pareva avesse ricevuto in anticipo le qualità dei corpi gloriosi : l’impassibilità , la chiarezza , l’agilità , la sottigliezza . L’abbiamo visto : nelle estasi non sente più il dolore , brilla di vivissima luce e sollevato da terra , vola come gli Angeli ; l’abbiamo visto uscire di casa a porte chiuse , presente nello stesso tempo in più luoghi .

Questi fenomeni si sono ripetuti più volte nel corso della sua vita , ma in modo più SOLENNE negli ultimi mesi che precedettero la sua morte ,quando il nostro Santo continuamente avvolto nella luce soprannaturale , pareva che non appartenesse più alla terra , ma già fosse in Cielo . Ma per dare al nostro Santo quest’ultimo colpo di pennello ci vorrebbe un raggio della LUCE più PURA , la mano di un Angelo e i colori che abbelliscono la Gerusalemme Celeste .

PRELUDI DI GLORIA ETERNA 
Come abbiamo promesso narreremo qui i prodigi che avvennero durante i colloqui spirituali che Paolo tenne quasi tutti i giorni , per oltre due mesi , mezz’anno prima della sua morte con la pia vergine di Cerveteri , Rosa Calabresi . Parlando di Dio , il Santo vegliardo appariva tutto TRASFORMATO e le sue PAROLE parevano  FRECCE di AMORE . Un giorno , rapito in estasi , s’innalzò di due palmi al disopra della poltrona . Inebriandosi alla sorgente della Luce Divina , ne rifletteva anche i Raggi ; il suo volto divenne risplendente come il sole ; aveva le braccia ora stese , ora incrociate sul petto e le ginocchia piegate . In quest’atteggiamento devoto , sospeso tra il cielo e terra , con lo sguardo fisso in alto , rimase per lo spazio di un’ora .
Un’altra volta , parlando del Mistero della Trinità , si rinnovò quel che avvenne a San Giovanni della Croce con Santa Teresa : si accese il volto , il suo capo fu circondato da una specie di aureola luminosa e sentì i segni precursori dell’estasi . Credendo d’impedire quella manifestazione che tanto dispiaceva alla sua umiltà , si attaccò ai braccioli della poltrona , mentre si appoggiava fortemente al dorsale . Quell’industria della sua umiltà servì solo a far rispendere meglio il MIRACOLO , perché fu innalzato 7-8 palmi con tutta la poltrona . Dopo circa un’ora di altissima contemplazione trascorsa immobile con le mani giunte davanti al petto , la poltrona col Santo si ribassò e senza alcun rumore si rimise al posto di prima . In uno dei suoi colloqui essendo sorto un dubbio intorno ad una cosa manifestata dalla Serva di Gesù , Paolo la esortò alla preghiera . Rosa si mise in ginocchio e Paolo pregava dalla sua sedia che era di fronte all’Immagine della Madonna .
Mentre stavano in profonda preghiera all’improvviso Gesù in forma di grazioso Bambino ,
tutto festoso , così bello e leggiadro , che al vederlo rapiva il cuore ; era in mezzo ad una LUCE VIVISSIMA che abbagliava la vista .
Scomparsi tutti i dolori , di un IMPETO di AMORE , il nostro Santo si alza e si prostra in ginocchio con la faccia per terra . Dopo aver ricevuto la BENEDIZIONE , mentre la pia vergine rimase silenziosa , facendo atti d’amore nel suo cuore , il NOSTRO Paolo sopraffatto dalla MERAVIGLIA e dalla DOLCEZZA , esclama :
<< Oh , bontà ! Oh , benignità ! Oh , amore ! Degnarsi il FIGLIO di DIO farsi vedere da un vivissimo verme ! >> .
Avvolto dai raggi di quella LUCE PURISSIMA , si vede più colpevole che mai , gli pare che la sua vita sia tutta intessuta di colpe e sinceramente contrito , con parole interrotte da singhiozzi , tra un profluvio di lacrime , prega : << Signore , vi domando perdono delle innumerevoli colpe che avrò commesso in tanti anni di predicazione , in tanti sacramenti e ricevuti e amministrati , di tante irriverenze , di tante ingratitudini >> .
Gesù consolò il suo fedelissimo Servo con queste precise parole , da me chiaramente sentite -dice la fortunata verginella : - << Tutto è andato bene e secondo la mia Volontà >> .
Ma quell’umilissimo Paolo che non sapeva capire come il Figlio di Dio gli si fosse manifestato , ora ha un desiderio ardente di avere Gesù tra le sue braccia e poterlo stringere al cuore .
Gesù lo contentò e andato tra le sue braccia , gli strinse << amorosamente il collo >> , come io vidi - aggiunse la Calabresi . Era il momento più propizio per domandare la Grazia Suprema : la salvezza dell’anima .
E Gesù : << Questa è tanto certa , quanto è certo che tu mi tieni nella braccia >> .
La visione disparve lasciando il Santo vecchio in ginocchio , incapace da solo di rimettersi a sedere . 
In quel momento comparvero due Spiriti Celesti , San Michele Arcangelo e un altro Angelo che lo rimisero in poltrona . 
Ma la Vergine Benedetta non vuol essere da meno del suo Divin Figlio ; Maria lo ha iniziato alla sublime vocazione , tocca a Lei dare l’ultimo ritocco alla vita mistica del nostro Paolo , ed eccola in Santa gara con Gesù a chi può meglio e più abbondantemente BEATIFICARE il devotissimo SERVO , arrivato ormai alle PORTE DELL’ETRNITA’ . 
Era in conferenza spirituale con Rosa Calabresi . Inaspettatamente , da un grande quadro che rappresentava la Madonna col Bambino , parte una voce articolata , sensibile : 
<< Paolo , Paolo ! >> . Nel medesimo istante raggiante come un sole , appare Maria Santissima , in forma naturale ed umana , recante tra le braccia il Divin Figlio , sorprese da quella Celeste Visione e inondate di gioia ineffabile , le due anime contemplative si prostrano in ginocchio davanti alla Grande Signora . 
Indirizzandosi al nostro Santo , la Regina del Cielo gli dice : 
<< Figlio , chiedimi grazie >> . 
Paolo col volto chino , le risponde : 
<< La salvezza dell’anima mia >> . 
E Maria : << Sta sicuro che la grazia è fatta >> .
Ma Paolo pensava anche all’Opera Prediletta del suo cuore , alla sua amata Congregazione : 
<< Sta sicuro , gli dice la Madonna , che La Congregazione va molto bene ed il tuo operare è molto gradito a Dio >> .
Parla poi Gesù Bambino e gli dice cose ineffabili , che la fortunata spettatrice non si sente capace di esprimere . Consolò mirabilmente il suo Servo e tra le altre cose gli disse : 
<< che era Martire per i patimenti e le sofferenze >> .
Questa volta il desiderio del nostro Padre e di sentirsi posare la mano sul capo dai due Celesti visitatori che benignamente accondiscesero posando ciascuno una mano sul capo dei due devoti Servi . Ormai non rimaneva che scioglersi dai legami dal corpo ed entrare in quella beatitudine eterna che già aveva incominciato a pregustare . Paolo vive di questo ; la CELESTE REGINA gli annunzia che presto si realizzerà , nel prossimo Ottobre , in un giorno di mercoledì .
Verso la fine di quella visione avrebbe voluto essere benedetto da Gesù e dalla sua Santissima Madre .  
Non sentendosi però degno dice alla sua Santa figliuola che la domandi lei . La pia Calabresi non meno umile e confusa del Santo Direttore , gli rispondeva che toccava a lui domandarla . Gesù e la sua Santissima Madre godevano di quella gara di umiltà che finì col trionfo del nostro Santo il quale lo impose alla docile figliuola in virtù di Santa Obbedienza . 
La domanda fu subito esaudita : 
Madre e Figlio alzarono la mano e BENEDIRONO i loro devoti Servi che rimasero assorti in estasi . La pia verginella , tornata in sé , vide solo il suo venerato Padre , innalzato di alcuni palmi da terra , con le ginocchia piegate e col viso raggiante di luce . Quanto tempo durasse la visione e l’estasi non sapremo dirlo ; la devota Discepola dice << che durò molto tempo e non si riscosse , né tornò al suo stato naturale che verso la sera >> . Felice trasfigurazione merita con la sofferenza e con l’amore , preludio di quella eterna che avrà inizio tra non molto con la morte ! 

TESTO TRATTO DAL PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P.
SAN PAOLO DELLA CROCE 
FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA 

  
LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
                                   Terziario Francescano                                                      

giovedì 5 settembre 2013

SAN PAOLO DELLA CROCE E LE SUE QUALITA' NATURALI - PARTE TERZA .


LA SUA UMILTA’


Questi atti eroici di carità fluivano al nostro Santo dalla profonda umiltà che aveva acquistato e continuamente alimentava con la meditazione di Gesù Crocifisso . Il pensiero che richiamava agli altri : << Un Dio umiliato…! >> egli lo aveva fisso nella mente e nel cuore . Di qui , il non sentirsi mai sazio di disprezzo e di umiliazione ; di qui , la Santa ebbrezza della Croce . Andando al Santo Altare gli pareva di essere un orribile dragone con paramenti Sacri e tutto confuso ripeteva : << Si avvicina il momento che il Figlio dell’uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori >> . Con questa convinzione non fa meraviglia che si reputasse l’ultimo di tutti e ritenesse come adatti a sé gli uffici più faticosi e più umili . Finché ebbe forze sufficienti , non permise che gli pulissero e ordinassero la camera , ma volle farlo da se stesso . Alle volte andava in cucina a lavare i piatti , serviva i malati , si metteva in ginocchio davanti ai suoi religiosi e , battendosi il petto , si raccomandava , con le lacrime agli occhi . Il più grande dispiacere che gli si poteva dare , era fargli dimostrazioni di stima .
Dicendo il giorno della festa di Sant’Ignazio che gli << si era raccomandato di cuore perché suo amico >> , il religioso confermò che certamente era suo amico perché anch’egli Fondatore . 
Paolo , troncandogli la parola : << Tacete , che se Sant’Ignazio è un gran Santo , io sono peggiore di una bestia >> . 
Un’altra cosa che lo faceva tanto soffrire era il titolo di fondatore . 
 << Oh , se sapessero quei che mi chiamano fondatore e mostrano di avere qualche concetto a fare stima di me , che stoccate mi danno al cuore e che pena mi cagionano ! Per compassione non avrebbero cuore di dirmelo , né mostrerebbero il minimo segno di stima . Essi propriamente mi annientano e mi farebbero cadere in pusillanimità , se non mi sollevassi con una viva confidenza nella bontà ed infinita misericordia di Dio , nei meriti infiniti della Passione e Morte di Gesù Cristo . Col rammentarmi la fondazione della Congregazione , mi mettono avanti le mie ingratitudini e mi fanno ricordare di aver io imbrattate ed impedite con le mie colpe le Opere di Dio . Questa è una delle più terribili amarezze e pene di spirito che provo in tali circostanze >> . Per lui l’unico Fondatore della Congregazione era Gesù Crocifisso .
Avendogli domandato il Cardinale Orsini come avesse fatto a fondare la Congregazione , il nostro Santo rispose : << Eminenza , sono cose lunghe >> . Insistendo il Cardinale per sentire se egli fosse Fondatore , Paolo con sentimenti di profonda umiltà : << Il Fondatore , Eminenza , è il Crocifisso . Io ho imbrattata l’Opera con le mie imperfezioni >> . Un’altra volta , trovandosi a Roma nell’anticamera di un prelato , i domestici gli domandarono chi fosse il fondatore dei Passionisti . Paolo rispose che era un peccatore . Un giorno s’incontrarono insieme ad Acquapendente lui e San Leonardo da Porto Maurizio .Celebri l’uno e l’altro per Santità e per Zelo Apostolico , furono richiesti di tenere un discorso al popolo . Per il popolo l’uno valeva l’altro , bastava che uno dei due avesse parlato . Ma chi ? Ne nacque una santa gara di umiltà : tocca a lei ; - no , tocca a lei . Dopo essere rimandato reciprocamente l’onore di Predicare , il Santo Minorita non poté più resistere alle umili insistenze del nostro Paolo e dovette predicare .
Fatto coraggioso da quella vittoria , né tentò un’altra e l’ottenne : volle qualche consiglio per la buona riuscita delle Missioni . San Leonardo , umilissimo anche lui , non ardiva dar suggerimenti a chi già trascinava le folle ai Piedi del Crocifisso , ma Santamente importunato , dovette contentarlo , facendo però spiccare , nello stesso tempo che gareggiava in umiltà col Santo Fondatore dei Passionisti . << Io sono di sentimento , disse , che per essere un buon Missionario ci voglia un interno ben aggiustato >> . La sentenza piacque tanto , che Paolo non si mendicò più . Pietra di paragone della vera umiltà sono le offese e gli oltraggi sopportati pazientemente . Davanti a questa prova non c’è da confondere la vera con la falsa umiltà . Per il nostro Santo , niente di più caro , di più prezioso ed amabile che i disprezzi , gli insulti e le umiliazioni di ogni specie . Egli non solo ama e ricerca le umiliazioni , ma trovatele , ne gode , ci si riposa ; sente che allora è propriamente Discepolo di Colui che divenne l’obbrobrio e il rifiuto dell’umanità . Non si creda , però , che fosse così per temperamento ; no , era frutto di virtù . Egli gioiva negli affronti e soffriva negli onori perché il suo sguardo l’aveva continuamente a Gesù Crocifisso 
ed era deciso a ricopiarlo nella sua vita .
Sapendo che qualche documento conteneva cose risultavano a sua lode , se ne portava danno all’Istituto , lo strappava o lo bruciava : 
 << Se io potessi , e mi fosse lecito , scancellerei perfino il mio nome dai Brevi Pontifici . Non voglio che resti nessuna memoria di me nella Congregazione >> .
Nel Ritiro della Presentazione si conservarono alcuni documenti , riguardanti i primi anni della sua Consacrazione a Dio , che il Padre Fulgenzio aveva venire da Alessandria debitamente legalizzati . Il Santo Fondatore sospettò di qualche cosa e andato in Santa Visita in quel convento , ordinò che gli si consegnassero tutti gli scritti che riguardavano lui . Avutoli , nonostante le raccomandazioni dei religiosi , li bruciò . Il suo tiro non riuscì completamente perché il prudente Superiore della casa , prima di consegnare gli originali , trovando ora una scusa , ora un’altra , fece trascrivere i principali , senza che il nostro Santo ne venisse a conoscenza .
Un altro tormento , forse il maggiore , che ebbe a sperimentare per la sua umiltà fu la stima di Santo che spesso gli dimostravano . Paolo non riusciva a capire come si potesse aver di lui quel concetto e , affondandosi sempre più nel suo niente , esclamava :  
<< Oh , quanto s’ingannano sopra di me ! Ma io non ho mai avuto intenzione d’ingannare alcuno , e se il Signore mi concedesse il Purgatorio sino alla fine del mondo , mi userebbe una grande carità >> . 
Mons. Cavalieri , vedendo il fratello moribondo , gli applicò un segno usato dal Padre Paolo e all’istante guarì . Scrisse poi al Padre Fulgenti e questi lo comunicò al Santo . Non lo avesse mai fatto : Paolo incominciò a piangere inconsolabile .
Alle volte l’indiscrezione dei devoti arrivava al punto , che gli tagliavano il mantello per avere reliquie . Accorgendosene dopo il fatto , il Santo alle volte esclamava : << Mi hanno tagliato il mantello , credendo che io sia il Padre Abate , ed io sono il cuoco . Se mi conoscessero fuggirebbero via come il contagio . Iddio mi vuole confuso ed umiliato . Sia fatta la Sua Santissima Volontà >> .
Altre volte diceva :  << Questa buona gente vuole fare le calzette alle galline . Quanto sono ciechi . Diversi sono i giudizi degli uomini da quelli di Dio >> . Per amore all’umiltà fuggiva i luoghi dove poteva essere onorato e vigilava perché non gli venisse scambiata la sua biancheria . Accorgendosi della sostituzione faceva subito il più energico reclamo . Non permetteva neppure che gli baciassero la mano , benché fossero uomini .
Negli ultimi anni della sua vita , non potendo più camminare ai religiosi che lo recavano in portantina diceva : << Andate avanti e non vi fermate >> . Se quelli che lo portavano e gli facevano segni di venerazione erano persone secolari , egli diceva con tristezza : 
<< Me infelice ! Chi sa che questa povera non sia migliore di me innanzi a Dio ! >> .
Un giorno , recandosi da Orbatello al Monte Argentario con un compagno , incontrarono un pescatore il quale , dopo aver salutato i due religiosi , che non conosceva chi fossero , incominciò a dire : << Come siete felici di andare lassù , al convento dove abita un Santo , il Padre Paolo ! >> . Queste parole furono come un colpo di sferza per il nostro umile Santo che rimase quasi stordito . Poi per fargli cambiar parere disse : << Ma chi è questo santo , il Padre Paolo ? >> . - << Sì , rispose il pescatore , il Padre Paolo è un vero Santo >> . - << Io invece posso assicurarvi ch’egli non crede assolutamente di essere un santo >> - << Lo creda o non lo creda , riprese il pescatore un po’ indignato , io vi dico che è un Santo , un vero Santo , un gran Santo >> .
Non avendo la virtù dei Santi , ci sembra difficile a noi che a tanti onori e a tanti miracoli non si levi almeno qualche leggera aura di vanità ; per San Paolo della Croce invece la superbia sarebbe stata la cosa più assurda . Era tanta la sua umiltà , che arrivò a dire al suo Confessore : << La superbia , per grazia di Dio , non mi si accosta ; mi crederei dannato se mi venisse un pensiero di superbia >> . 
Come non è possibile che mendico tutto ricoperto di piaghe si inorgoglisce in mezzo ad un’assemblea di nobili , , riccamente vestiti , così Paolo , credendosi peccatore , non portava nessuna compiacenza di sé . Anziché un Santo , Paolo si credeva un peccatore , e che profonda convinzione ne aveva ; fino a tremare per la sua salvezza . << Iddio mi tiene aperto avanti agli occhi un gran libro , la cognizione dei miei peccati . Pregate per la povera anima mia affinché Iddio le usi misericordia >> .
Il testimonio di queste espressioni , che è lo stesso religioso che gli serviva da segretario , aggiunge : << Le proferiva con tale umiltà , che mi faceva piangere >> . Potremmo riferire molti tratti meravigliosi sull’umiltà , sulla mortificazione , sull’amore alla sofferenza , alla povertà , ma contenti di questo piccolo saggio , passiamo alla sua OBBEDIENZA e alla sua ANGELICA PUREZZA .

LA SUA OBBEDIENZA
Paolo fin da giovane aveva fatto voto di Obbedienza . Secondo questa promessa , suo superiore era chiunque l’avesse comandato . Percorrendo la sua vita prima nel Castellazzo , poi nel romitorio della Catena , alla Madonna della Civita e soprattutto a San Gallicano , noi vediamo Paolo rimaner fedele al voto di obbedire a tutti per amor di Dio . Fondatore e Superiore Generale della Congregazione , si trovava nella condizione di dover comandare , piuttosto che obbedire , eppure il suo amore all’Obbedienza sa trovare il modo di praticare ancora una virtù tanto cara a Dio . Avendo un vero culto alla Santa Regola e per la sua osservanza , al primo segnale del campanello correva prontamente a tutti gli esercizi della comunità . Per lui il Direttore Spirituale era il suo Superiore e non si permetteva un passo senza il suo permesso . Richiesto di una favore da un’anima che dirigeva , le risponde :
<< Pregherò il Padre Gian Battista che mi conceda di venire in Orbetello . Se si contenterà , domani… sarò in San Francesco , se no , bisognerà aver pazienza… >> . Nelle malattie il Santo vecchi si sottometteva all’infermiere con la semplicità di un bambino . Obbediva con rispetto profondo ai Vescovi ai Parroci , a tutti i superiori ecclesiastici ; quando poi si trattava del Papa , arrivava fino ad operar miracoli . 

TESTO TRATTO : PADRE LUIGI TERESA DI GESU' AGONIZZANTE , C. P. 
SAN PAOLO DELLA CROCE FONDATORE DEI PASSIONISTI 
POSTULAZIONE GENERALE  PP. PASSIONISTI 
SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA .


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano