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martedì 28 agosto 2012

LA PESTE , I CAPPUCCINI E FRA FRANCESCO DA RAGUSA DIACONO

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


LA PESTE , I CAPPUCCINI E FRA FRANCESCO DA RAGUSA DIACONO .

Nel 1626 una crudelissima pestilenza cominciò ad inferire in Sicilia , principalmente in questa nostra Provincia di Siracusa .
Il bisogno era urgente , onde parecchi Cappuccini pieni di CARITA’ alla vista dei mali che si aggravavano sulle famiglie , spontaneamente si OFFERSERO al servizio degli appestati , PRONTI a LASCIARE GLORIOSAMENTE la vita in questo pietoso Ministero di Misericordia .
Fra questi più si DISTINSERO e si VIDERO RISPLENDERE i Sacerdoti i M. R. P. Mario da Siracusa e Ruggiero da Piazza Armerina , i quali con instancabile sollecitudine e FERVIDO ZELO , in mezzo ad evidenti pericoli andarono sempre animosi ad UDIRE le SAGRAMENTALI CONFESSIONI , ad AMMINISTRARE IL SANTO VIATICO , ad assistere sino ALL’ULTIMO RESPIRO i miseri infetti dal morbo fatale .
A questi aggiunger si debbono FRA FRANCESCO DA RAGUSA CHIERICO DIACONO , che nella città di Scicli in quell’estremo pericolo fu DEPUTATO MINISTRO DEL BATTESIMO E DELLA SACRA EUCARISTIA , e due BUONI LAICI FRA MARIO DA MALTA E FRA MARCO DA PIAZZA ARMERINA , che si occuparono senza riposo nei più comuni ed abbietti servizi degli infermi .
Tutti costoro con pronto e lieto Spirito si affaticarono si affaticarono in quella universale pestilenza tutto ciò che era necessario al sollievo delle anime e dei corpi del prossimo , facendosi COMPAGNI nel giorno e nella notte ai Parroci e Sacerdoti Secolari nell’Amministrazione dei Sacramenti , e succedendo negl’impieghi a quegli OPERAI EVANGELICI , CHE LA MORTE AVEVA RAPITI .
Sebbene intanto sopravvivessero a tanti migliaia di estinti , non mai si atterrirono a fronte della morte sempre presente , ma costantissimi nello INCOMINCIATO UFFICIO vollero animosamente PERSEVERARE SINO A MORIRE , colpiti molti di essi dalla pestilenza .
A questi furono surrogati altri dei nostri i quali entrarono a parte della loro fatica , ma non dell’attuale conseguimento della stessa CORONA di MARTIRIO di CARITA’ ,


perché scamparono la morte .
In tutto il tempo che durò quest’orrida peste non mancarono di succedere altri e poi altri CAPPUCCINI in tutte le città e paesi , finché cessò il terribile contagio che tutta questa FIORENTE PROVINCIA aveva ridotto ad una LAGRIMEVOLE costernazione , e si vide riacquistata un’intera salute , quiete e felicità .
Mentre serpeggiava il rio male si RESE CELEBRE in Scicli per l’Operosità del DIACONO FRA FRANCESCO DA RAGUSA .
Poche notizie sappiamo di lui , ma esse sono tali , che mostrarono ad evidenza lo SPIRITO TUTTO SERAFICO di cui era animato il suo Operare retto ed alla GLORIA DI DIO .
Ammesso nel Noviziato , per le prove sostenute e le Virtù praticate , fu riconosciuto meritevole della Solenne Professione , alla quale si preparò con Preghiere e Digiuni e col fermo proposito di OSSERVARE LA REGOLA SINO ALLA MORTE . E MANTENNE LE GIURATE PROMESSE , GIACCHE’ L’OBBEDIENZA PIU’ PRONTA , LA POVERTA’ PIU’ RIGIDA , LA CASTIMONIA PIU’ PURA CHE IMPREZIOSIRONO LA SUA VITA DI BREVE DURATA .
All’esercizio delle Virtù , com’era suo dovere , accoppiava lo studio indefesso , nel quale fece tali progressi per la sua assiduità e svegliatezza d’ingegno , che dai Superiori fu riconosciuto capace di RICEVERE IL SUDDIACONATO E POI IL DIACONATO .
Era il 1626 quando la pestilenza si sviluppava con impetuosa fierezza , come dissi avanti , in Sicilia . Che errore ! Che desolazione ! Che pianti in tutte le famiglie !
La morte immatura o dello sposo o della consorte o dei figli , delle sorelle , degli amici , FACEVA risuonar l’aria di pietosi lamenti . Il trasporto funebre quotidiano di numerosi defunti agghiacciava il cuore dei viventi e infondeva timore di qualche altra vicina catastrofe .
I Cappuccini in quel doloroso frangente si diedero con tutta SPIRITUALE PREMURA A SERVIRE gli appestati in ogni città e paese , contentandosi alcuni di lasciare la vita nell’eroico esercizio della CARITA’ . Fra costoro fu il detto DIACONO .
Egli si trovava , forse da studente , nel Convento di Scicli , quando la peste cominciò a stendere la sua inesorabile falce a rovina di quella città .
FRA FRANCESO ne restò profondamente ADDOLORATO , onde PREGO’ , PIANSE , CHIESE , e finalmente OTTENNE di dedicarsi al servizio degli infelici colpiti dal rio malore . Lieto per essere stato soddisfatte le sue brame si CONSACRO’ CON TUTTO ZELO AL SOCCORSO DEI SUOI FRATELLI IN CRISTO , correndo di casa in casa , ovunque era chiamato , ovunque c’era il bisogno , ovunque si potava recare un CELESTE CONFORTO , AMMINISTRANDO IL DIVIN VIATICO E L’ESTREMA UNZIONE , consolando i moribondi con la FEDE IN DIO , aiutandoli a passar da questa a miglior vita , provvedendo che fosse data decente sepoltura ai trapassati .
Ma che ? Come GENTIL FIORE che mentre tramanda BALSAMI DI SOAVITA’ , viene in un istante battuto da FIERO TURBINE , egli colpito dal crudele morbo OFFRE A DIO la sua vita , DOMANDA I SACRAMENTI , adora umile e rassegnato gli ETERNI DISEGNI DELLA PROVVIDENZA INFINITA , e contento di aver SERVITO IL SIGNORE NELLA PERSONA de’ suoi simili , con morte SANTA VOLA IN CIELO A RICEVERE IL PREMIO ETERNO .


                                                                                      FINE

                                                                                LAUS DEO

                                                                              Pax et Bonum


                                                               Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                                       Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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