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sabato 8 marzo 2014

SUOR VERONICA BARONE 1856 - 1878 L'ESTATICA CAPPUCCINA DI PADRE PIO LA SCALA DA MAZZARINO MIN. CAPPUCCINO - TESTIMONIANZE 1 .




SUOR VERONICA BARONE 
1856-1878 
L'ESTATICA CAPPUCCINA 
di 
Padre Pio La Scala 
da Mazzarino 
Min.Cappuccino. 
Testimonianze 


Testimonianza n°5 
Nos Antonius Morana 
Dei et Apostolicae Sedis gratia Episcopus Calathayeronen 
Grammichele, 28 Gennaio 1878 
Innanzi a me sacerdote Gaetano Blandini, segretario di S.E.R.ma Monsignor Vescovo Antonino Morana, si è presentato il Reverendo Padre Giuseppe Sammartino dei Padri Cappuccini del Convento di Vizzini, qui dimorante, il quale per disposizione del lodato Mons. Vescovo, ha fatto la seguente dichiarazione, premesso il giuramento tacto pectore sacerdotali. Il giorno 4 Gennaio 1878, di venerdì, circa le ore venti italiane io andai a visitare la mia penitente Suor Veronica Barone, Terziaria Cappuccina, figlia di Francesco e Vincenza Vaina Cicero, la quale Veronica contava 20 anni anni e 19 giorni. La trovai come l'avevo lasciata il giorno innanzi abbattuta, pallidissima, quasi agonizzante. Scoccata l'ora ventuna (h.21), durante la quale sino alle ore 22 aveva soluto avere sempre costantemente ogni venerdì per circa trent'anni un'ora di assedio diabolico, mi avvidi che questa volta, contro il solito, non dava segno alcuno di combattimento o di assedio, ma solamente si lamentava della malattia. Io, che avevo udito da quattro anni circa, dalla bocca stessa di lei, e meco altri avevan pure ciò saputo che la morte di detta Veronica sarebbe stata vicina a quel venerdì, in cui non si sarebbe verificato il combattimento diabolico, la interrogai: << Veronica, non hai avuto la solita ora di tentazione?>> ed essa mi rispose - << Quando si muore non ci sono tentazioni>>; - ed io a lei: << Dunque ci licenziamo>>, - e lei << Sono pronta>>. Aggiunsi io: << Ma come faremo con tua madre, capace di farti perdere il frutto di tante fatiche?>>, - <<Come fa l'obbedienza>>. . La madre intanto era ansiosa e temeva qualche disastro, perché sapeva quanto sopra si è detto circa l'epoca della morte di Veronica, ed aveva notato che eran mancati in quel venerdì i soliti segni dell'assedio demoniaco. La tranquillizzai, facendo credere alla madre che il combattimento si fosse verificato. Tornato da Veronica le dissi: << Chi sa che dopo la mezzanotte ti sentirai più male? Allora mandami a chiamare senza timore>>. Io le avevo detto così, perché il cuore mi faceva temere che Veronica si approssimasse alla sua fine e dissi “dopo la mezzanotte” perché non poche volte avevo visto una positiva mutazione in meglio nella salute di Veronica da una mezzanotte in poi. Veronica rispose: << Sono morta tanto>>. Mi ritirai in convento e verso un'ora di notte, venne da me il padre di Veronica a dirmi: << Veronica si sente morire, brama al solito la santa obbedienza per tollerare i dolori>>, ed io la benedissi alla presenza del padre e di vari sacerdoti che erano presenti. Mi misi a letto verso le ore 4 del mattino, ma non sapevo addormentarmi perché temevo sempre in confuso di qualche grave crisi della salute di Veronica; anzi mi alzai e mi misi a sedere sulla sponda del letto, recitai i salmi in sollievo dell'abbattuta Veronica e così passai fino alle ore 9 e mezzo del mattino, quando udii suonare il campanello della portineria; corsi allora al balcone, chiesi chi suonasse e mi rispose il padre di Veronica, piangendo mi disse: << Veronica è morta!>>. Sollecitamente mi recai con lui e con Fra Salvatore da Militello, laico professo, in casa di Veronica. Entrandovi, udii da tutti: << E' morta!>>. Mi avvicinai, la vidi sul letto coricata, con gli occhi chiusi, le mani sul petto, da parere veramente morta. Le tastai i polsi e non battevano. Allora le presi la mano destra e le gridai forte per due volte: << Veronica!>>. Essa aprì un occhio e l'altro un pochino e con l'indice della sua mano, pareva volesse stringere la mia. Io, sospettando in tali segni e da altri che pure furono notati da Fra Salvatore da Militello, dalla madre il desiderio in essa di aversi la mia obbedienza a morire, la benedissi dicendole: << Va a dare soddisfazione a Dio>>. Questo sospetto mi nacque perché spesse volte, per lo spazio di due o tre anni, mi aveva essa detto: << Morrò con la vostra obbedienza>>. Subito chiuse gli occhi, abbandonò la mano, né più diede segno alcuno di vita. Dal padre, dalla madre e dalla sorella Giovanna, seppi che alle ore 8 italiane, Veronica chiedeva con istanza di chiamare me, ma la madre non lo volle fare e Veronica le rispose: << Io piglierò di qua stesso la obbedienza e lascio ogni rimorso sull'anima vostra>>. - Poco prima alla sorella aveva detto: << Tieni cara la veste di San Francesco, non ti fare levare mai l'abito di Terziaria Cappuccina; appena sarò morta, pigliati la medaglia (medaglia della Madonna che Suor Veronica indossava sempre al collo) ed il Crocifisso che tengo sul petto, se no, non ci arriverai; non voglio che la veste tua sia tinta a nero>> - Giovanna rispose: << Perché parli così? Forse devi morire?>> - E Veronica: << Altronde dobbiamo morire>>. Nella notte del 5 al 6, ossia dal sabato alla domenica, io per ben quattro volte, dal coro della nostra chiesa conventuale, guardando Veronica, già morta e sistemata in chiesa, le gridai: << Veronica! Rispondimi! Io ti do la santa obbedienza!>> - Ma non ebbi risposta alcuna. Feci così nella speranza di essere da lei ascoltato. Il corpo di Veronica rimase nella nostra chiesa conventuale dal sabato a Martedì mattino sino alle ore 15 del pomeriggio, sempre inodore, sempre flessibile dalla testa ai piedi e sempre di fisionomia bella e ridente. Un medico, dopo varie osservazioni dell'intero collegio, disse: << Si deve seppellire, perché l'addome dà inizio di putrefazione>>. Io credo che non ce ne fosse niente. Il cadavere è seppellito in un luogo separato e distinto, tengo io la chiave della cassa che è foderata di zinco. Questa dichiarazione dopo letta, viene sottoscritta dal Padre Giuseppe dichiarante e da me. 
Fra Giuseppe Sammartino da Vizzini, Cappuccino Sac. 
Gaetano Blandini, Segretario Vescovile 

Testimonianza n° 6 
Lettera di Dom Alfonso Spadaro, monaco Benedettino di Palazzolo Acreide (Siracusa). Le rimando la lettera di Monsignor Blandini. In essa è quanto avrei potuto dire sul conto di Suor Veronica. Avendo esaminato il suo spirito insieme con Monsignor Gaetano Blandini, allora Segretario di Monsignor Antonino Morana, della cui valentia, in affari di tal natura ebbi prove luminose, entrambi ci siamo trovati concordi nel riconoscere inappuntabile lo spirito di quella verginella; né ho altro da aggiungere. Sarei lietissimo se a quell'anima eletta fossero decretati gli onori degli Altari.  
Palazzolo Acreide, 1 Novembre 1900 
Dom Alfonso Spadaro dell'Ordine di San Benedetto 

Testimonianza n° 7 
Signor Cicero Salvatore fu Francesco 
Capo mastro al cimitero comunale di Vizzini 
Dopo 5 anni dalla morte di Suor Veronica Barone, il cadavere fu trovato intatto. Coscenziosamente mi consta che il 5 Gennaio 1878, cessava di vivere Suor Veronica Barone e fu seppellita presso questo Cimitero. Intanto avendo io costruita una sepoltura di mia pertinenza negli anni susseguenti, fui dai parenti incaricato al disseppellimento di detta Suor Veronica Barone e propriamente cinque anni dopo morta cioè il 1883. Spinto da quel desiderio che è innato in ogni individuo, fui curioso scoperchiare la cassa mortuaria per vedere in quale condizione trovavasi il cadavere. A dire il vero e con coscienza, fui grandemente sorpreso e meravigliato al vedere una cosa del tutto incredibile, cioè il cadavere sembrava morto lo stesso istante; era intatto, senza alcun cambiamento. Allora feci richiudere bene la cassa facendola adagiare su quei sostegni che in detta sepoltura si trovano appositi. Ciò è tutto quanto posso testimoniare.  
Vizzini, 31 Maggio 1908. 
Cicero Salvatore fu Francesco Capo Mastro 

Testimonianza n° 8 
Io, Fra Celestino da Ceppaloni, 
avendo il molto Rev.do Padre Serafino da Vizzini, Cappuccino, mandato alcune immagini di sua sorella, la Serva di Dio Suor Veronica Barone da Vizzini; la cui Causa di Beatificazione si sta trattando, ad un Missionario Cappuccino del Convento di Nostra Signora de Penha, nella città di Recife, capitale dello Stato di Pernambuco, in Brasile, il citato Missionario mandò distribuirle per alcune persone raccontando fatti straordinari della riferita Serva di Dio. La suora Terziaria Secolare Cappuccina, Adelaide di Albuquerque e Mello, di anni 22, avendo ottenuto una immagine di Suor Veronica Barone e udendo raccontare i suoi miracoli, concepì l'idea affinché per sua intercessione ottenesse la cura di una febbre intermittente che la perseguitava da circa 7 anni e per la quale non aveva potuto trovare un rimedio, fece secondo questa intenzione una novena alla Serva di Dio e subito, nel primo giorno, la febbre disparve rimanendo in seguito completamente guarita. Animata da questo avvenimento, consigliò ad una sua cugina, chiamata Maria da Gloria d'Albuquerque e Mello, di anni 15, che ricorresse alla Serva di Dio affinché guarisse da acuti dolori di denti, che da più tempo la tormentavano. Questa essendo stata assalita il giorno 20 di Giugno dal riferito dolore di un modo orribile, recitando una Salve Regina e applicando alla faccia l'immagine di Suor Veronica Barone, rimase immediatamente sana e fino ad oggi non si è ripetuto più questo male.  
Recife, 6 Agosto 1908. 
Padre Celestino Maria da Ceppaloni Missionario Cappuccino 

Suor Veronica Barone, che il tuo sguardo benevolo si posi sulla nostra Italia e vi susciti uomini forti e volenterosi, per appagare i voti e i desideri dell'angelico Pontefice Pio X sul nostro Serafico Ordine Cappuccino, i cui membri, come ebbe a dire un eminente Prelato, sono i figli più ossequiosi e devoti alla Chiesa e al Papa, e lo coadiuvi a rendersi sempre più benemerito della Religione cattolica e della società, seguendo le orme del gran Fondatore San Francesco d'Assisi, il più santo fra gli Italiani e il più Italiano fra i santi; su questa tua prediletta Provincia Monastica Siracusana dei Cappuccini, chiamata “l'aquila delle Provincie Cappuccine”, mentre dava all'Ordine 3 Padri Generali, di cui uno, Padre Innocenzo Marcinò (oggi Venerabile), sarà elevato agli onori degli altari e, ritemprata nella sua Fede, conscia della propria missione, rifulga per lo zelo delle anime, per lo splendore delle Virtù e vada avanti nel difendere la causa di Dio, del Papa e dei fedeli. Padre Pio La Scala, Cappuccino.  
* * * * 
Il Signore possa darci la gioia immensa di vedere prestissimo canonizzata Suor Veronica Barone Terziaria Cappuccina l'estatica francescana l'innamorata di Cristo Gesù il fiore più profumato tra i Santi di Sicilia e dell'Ordine Francescano Cappuccino.  

Fine. 



LAUS  DEO 

Pax et Bonum 


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano