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sabato 24 gennaio 2015

LA VENERATA MADRE AGNESE ( PAOLINA ) DI GESU' CARMELITANA SCALZA - LA " PICCOLA MADRE " DI SANTA TERESA DI LISIEUX - PARTE NONA .



La Venerata Madre 
Agnese (Paolina)di Gesù 
Carmelitana Scalza 
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux 
“Commovente fraternità spirituale” 

La festa dell'Annunciazione del 1888 quell'anno era stata trasferita al 9 aprile, lunedì della prima domenica dopo Pasqua. Quel mattino Teresa faceva il suo ingresso al Carmelo di Lisieux, fresca di giovinezza, generosa e pura nell'amore. 
Santa Teresa del Bambin Gesù all'età di 16 anni
Nelle deposizioni ai Processi, Madre Agnese di Gesù, rievocando il fatto, dà i seguenti particolari:  
<<L'attesa, nella maggior parte delle Suore del nostro monastero, era quella di vedere una ragazza come le altre; invece in sua presenza si sentirono prese come da un senso di rispetto. Traspariva dalla sua persona un non so che di dignitoso, di risoluto, di modesto, che io stessa ne rimasi meravigliata. Una suora si era detta: “Che imprudenza permettere ad una ragazza tanto giovane di entrare al Carmelo! Che testa, questa Suor Agnese di Gesù! Ma avrà le sue delusioni”.
In seguito mi confessò di essersi ingannata>>.

La stessa suora aggiungeva: “Suor Teresa del Bambin Gesù è straordinaria; ci supera tutte”.
<<Fatta l'Adorazione al Santissimo Sacramento e lasciatasi accompagnare nella cella – continua nostra Madre -Suor Teresa del Bambin Gesù, con una espressione di pace e di gioia che non fu possibile dimenticare, mi disse: “E ora, sono qui, per sempre!”. Nonostante tutte le sofferenze che dovette sopportare, questa pace soprannaturale non la lasciò mai più.
La nota distintiva di quel periodo della sua vita che va dall'ingresso al Carmelo al tempo che le furono affidate le novizie, è l'umiltà, la preoccupazione di essere fedele fin nelle piccolissime cose, pur in mezzo a continue aridità. Tutto questo lo so dalle confidenze che mi faceva sullo stato della sua anima, nei giorni che la Regola ci permetteva di intrattenerci a parlare.
….Durante la ricreazione e nelle altre occasioni, essa si privava della nostra compagnia, preferendo le Suore che avevano per lei meno simpatia>>.
 
Questa testimonianza, deposta con la santità del giuramento, ci dipinge il comportamento della giovane santa di fronte alle due sorelle maggiori che tanto teneramente amava. Ma non vi troviamo forse anche il loro elogio? Non praticavano esse pure la medesima rinuncia? Poiché entrambe avevano supplito nei confronti della sorellina la mancanza della mamma diletta, è facile supporre quanto costasse loro il vederla talvolta incompresa o priva di quei riguardi che la sua stessa età richiedeva. Madre Agnese di Gesù non nasconde di aver sofferto un vero martirio. Eppure metteva in guardia Suor Maria del Sacro Cuore contro questa tentazione. Difatti, certamente dopo qualche caso del genere, così le scriveva:  
<<Questo piccolo incidente ci dice chiaramente che non dobbiamo affatto occuparci di Teresa del Bambin Gesù, per niente. Quanto a me la lascerei fare interamente: che chieda quel che vuole, che le si conceda tutto quello che desidera, noi non siamo responsabili di nulla. Cerchiamo la nostra pace, pensiamo alla nostra anima...ne abbiamo già troppo ad attendere bene a noi stesse. Così facendo, avremo le benedizioni di Dio. Tiriamo diritte per la nostra strada. Diversamente inciamperemo in scabrose situazioni. Abbiamo tanti motivi per rallegrarci; quali destini: Dio e la nostra anima! Abbandoniamo il resto alla Sua bontà, alla Sua provvidenza, al Suo amore>>.
 Il 22 maggio 1888 Suor Maria del Sacro Cuore emetteva la professione e la figlioccia aveva la gioia di posare sulla sua fronte la corona di rose. Il 10 gennaio del 1889 seguì la vestizione di Suor Teresa del Bambin Gesù. 
 Teresa del Bambin Gesù
 Teresa del Bambin Gesù
Durante il suo ritiro spirituale, le fu permesso di riversare la sua anima in quella delle due sorelle maggiori. Commossa dinanzi alle sue disposizioni, la <<piccola Madre>> le rispondeva: 
<<Sorellina cara, non dica di trovarsi nelle tenebre, è una impressione; la luce eterna brilla in lei. Come potrebbe, se non la possedesse, avere simili sentimenti? No, certo! Lei mi riempie il cuore di gioia, e vorrei piangere di felicità vedendo la mia piccola, cara sopra tutto, che nel suo olocausto non si riserva nulla>>
Sala Capitolare del Carmelo di Lisieux
   Cella di Santa Teresa del Bambin Gesù 
Ad evitare una nuova opposizione da parte del Superiore del Carmelo, si pensò di prolungare l'anno di noviziato di Teresa. Si trovavano nella Sala del Capitolo Madre Agnese di Gesù e Madre Maria di San Luigi Gonzaga. Questa lavorava ad un grande tappeto che doveva servire per l'altare maggiore. Il discorso cadde sul ritardo della professione di Suor Teresa del Bambin Gesù, e la fecero chiamare per avvertirla: 
<<Mi pare di vederla ancora quella povera piccina, ricorda Madre Agnese, andarsene tutta pallida e con il volto bagnato di lacrime. Mi ha poi confidato che si rasserenò presto, e che anzi le parve poco il tempo per fare bella la sua veste nuziale>>. Scoprendo man mano l'eccezionale maturità dell'anima della sua Santa sorella, più che consigli i suoi erano uno scambio di pensieri elevati per sostenerne il volo. Prima dell'8 settembre 1890, giorno della Professione della giovane religiosa, le indirizzò queste righe: <<Si prepari, granellino di sabbia, si prepari – le dico – non preparandosi, cioè confessando di essere incapace di prepararsi e di onorarsi per questa festa del Cielo. Se fossi una bianca colomba, so benissimo quel che mi resterebbe a fare: volare e posare la mia piccola testa nel seno di Gesù, e non di Gesù trionfante, ma di Gesù penante. Là il mio posto, senza proferir parola, in attesa che qualche perla lucente e qualche prezioso rubino cada sopra di me: le lacrime e il sangue di Gesù. Ecco, colombina mia, ciò che farà ricca la sua anima e la farà sì bella che gli occhi invaghiti degli Angeli forse ne potranno a stento sostenere lo splendore; e canteranno: “Nella tua maestosa beltà, t'avanza e impera.
Alla bagatella di ieri sera, non ci penso neppure più. Mio Dio, come tutto passa su questa terra! E ciò infonde coraggio. Mille e mille volte felice l'anima che sa elevarsi al di sopra delle umane vicende. Lo so che è difficile, ma la grazia opera meraviglie in un cuore fedele.
Ringrazi, fanciulla il suo Fidanzato, perché, fin dalla prima giovinezza, le ha fatto battere il sentiero della fedeltà. Egli non la consola, perché lei è nelle sue braccia; lei non cammina, perché è Lui che la porta; un bimbo tra le braccia di suo Padre, ha forse bisogno di altre carezze?>>.
Grazie, Mammina mia, - le rispondeva la Santa -. Sapessi gli echi della sua lettera nell'anima mia! 
La piena comprensione di queste due anime non doveva conoscere incrinature. Però è importante sottolineare; se Madre Agnese di Gesù incoraggiò Teresa alla fiducia ed al totale abbandono – che, sotto certi aspetti, era come un'eredità di famiglia – se seppe orientarla verso il distacco dalle labili cose di quaggiù e radicarla in una profonda umiltà, tuttavia ciascuna mantenne la propria personalità e indipendenza. La prova più bella sta nel fatto che Madre Genoveffa di Santa Teresa fece chiamare un giorno Suor Agnese di Gesù per farle notare che l'indirizzo spirituale di Suor Teresa del Bambin Gesù, a suo avviso, era troppo audace, e che cercasse perciò di moderarla un poco. Ella dunque non aveva il minimo dubbio sulla sorella maggiore che pur conosceva a fondo. Questa osservazione non turbò affatto la <<piccola Madre>>,  che tranquillamente lasciò che la sua figliola cercasse la sua via, sotto l'impulso dell'azione divina, non volendo interferire per nulla. 
Per questo più tardi la Santa potrà rispondere ad una novizia che le domandava donde avesse appresa la sua << Piccola Via>>: 
<<Da Gesù, da Lui solo! Né un libro, né un teologo me l'hanno insegnata!>>. 
Non avrebbe mancato, nella sua modestia, di insinuare l'influenza della Madre Agnese di Gesù, se l'avesse giudicata decisiva, come l'attestò invece per la devozione al Santo Volto di Nostro Signore. La cosa è tanto importante che val la pena di insistervi più ampiamente. Ecco un fatto inconfutabile: Madre Agnese di Gesù ci ha raccontato tante volte che gli esercizi spirituali predicati sconvolgevano lo spirito di Teresa.
<<In uno di questi ritiri, - diceva -, io servivo al refettorio e mi colpì il suo contegno velato di angoscia; non riusciva a mangiare. Gliene chiesi poi il motivo e mi confidò che erano state le prediche a farla piombare in quello stato. Io credo che, se i santi esercizi si fossero prolungati ancora, ne sarebbe morta.
Ma Lei Madre, le si domandò, che impressione ebbe di questi esercizi?
In generale, ne ero più che contenta e non ebbi alcun turbamento. Però le prediche erano basate sullo spirito di timore, e la nostra Santa che trovava dilatazione solo nella fiducia ne soffriva.
Ecco perché, lo confessò ella stessa, gustò tanta pace nel ritiro predicato dal Padre Alessio, francescano, che la lanciò a vele spiegate “sulle onde della confidenza e dell'amore”>>.
Torniamo all'8 settembre del 1890. Leggiamo quel che ne scrisse la Madre Agnese di Gesù: 
<< La festa fu senza nubi; neppure una comparve nel firmamento quel giorno. Bensì, fin dal mattino, migliaia di rondinelle volteggiarono sopra i nostri tetti. Mai avevamo visto un numero così grande di queste piccole emigranti. Quell'anno, come punto di partenza verso climi più caldi, avevano scelto il nostro Monastero. Forse era un simbolo lontano delle tante anime che sarebbero venute qui, più tardi, per emigrare gioiose dalla terra dei loro peccati al bel Cielo della fedeltà e della santa libertà dei figlioli di Dio>>. 

Fine capitolo 9 
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, 
Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano