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domenica 27 dicembre 2015

ATTORNO ALL'ALTARE CON SAN FRANCESCO D'ASSISI - PARTE QUINTA.




Lettera a tutti fedeli 

A tutti i cristiani, religiosi, chierici e laici, uomini e donne, a tutti coloro che abitano nel mondo intero, frate Francesco, loro servo e suddito, manda ossequio riverente, e invoca dal cielo vera pace e sincera carità nel Signore. 
Essendo io di tutti servo, sono tenuto a servire tutti e a diffondere le fragranti parole del Signore. Quindi con la mente considerando ch’io non posso personalmente per la infermità e debolezza del corpo mio visitare ciascuno, mi son proposto con la presente lettera e messaggio, di riferire le parole del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è il Verbo del Padre e le parole dello Spirito Santo le quali sono spirito e vita. 
Questo Verbo del Padre tanto degno, tanto Santo e tanto Glorioso, lo annunziò l’Altissimo Padre che dovesse venire dal cielo, per bocca del suo Santissimo Angelo Gabriele, alla Santissima e Gloriosissima Vergine Maria, dall’utero della quale prese la vera carne della nostra umanità e fragilità. Questi essendo ricco sopra ogni cosa, volle con la sua Beatissima Madre eleggere la povertà. E vicino al tempo della sua passione volle celebrare la Pasqua con i suoi discepoli. E pigliando il pane e avendo reso grazie e benedettolo, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: << Pigliate e mangiate, questo è il Corpo mio >>. E pigliando il calice disse: << Questo è il Sangue mio del nuovo Testamento, il quale per voi e per molti sarà sparso e versato in remissioni dei peccati >>. 
Di poi pregò il Padre dicendo: << Padre sia fatta la volontà tua, non come io voglio, ma come vuoi tu >>.  
La volontà del Padre fu tale che il suo Figlio Benedetto e Glorioso, che egli ci ha dato, offrì se stesso il proprio Sangue, Sacrificio e Ostia, sull’altare della Croce, non per sé, per il quale tutte le cose sono fatte, ma per i nostri peccati, lasciando l’esempio acciò seguiamole sue vestigia, e lo riceviamo con puro cuore e casto corpo. Ma pochi sono che vogliono riceverlo e per lui essere salvati, benché il gioco suo sia soave e il peso suo leggero. 
Coloro che non vogliono gustare come sia soave il Signore, non volendo adempiere i Comandamenti di Dio, sono maledetti, di loro dice il Profeta: Maledetti quelli che si discostano dai tuoi Comandamenti. Ma, oh, quanto beati e benedetti sono quelli cha amano Dio, e fanno come il Signore stesso dice nell’Evangelo: Ama il tuo Signore con tutto il cuore tuo e con tutta l’anima tua, e il prossimo tuo come te stesso. Amiamo dunque Dio e adoriamolo con puro cuore e con pura mente, perché egli sopra ad ogni cosa cerca questo quando dice: I veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità. E’ necessario che tutti quelli che l’adorano, l’adorino in Spirito e Verità. E diciamogli laude e orazioni giorno e notte dicendo: Padre nostro che sei nei cieli, perché è necessario sempre pregare e non stancarsi. 
Dobbiamo anche confessare al Sacerdote ogni peccato e da lui ricevere il Corpo e il Sangue del nostro Signore Gesù Cristo, perché il Signore dice: Chi non mangia la Carne mia e non beve il mio Sangue non può entrare nel regno di Dio. Degnamente però lo mangi e lo beva, perché chi lo riceve indegnamente mangia e beva il proprio giudizio, non giudicando il corpo del Signore, cioè non discernendolo dagli altri cibi. Facciamo ancora degni frutti di penitenza,e amiamo i nostri prossimi come noi medesimi. 
E se alcuno non vuole o non li può amare come se medesimo, almeno non faccia loro male; ma faccia loro del bene… 
Dobbiamo anche visitare le chiese frequentemente e riverire gli ecclesiastici, non tanto per loro che possono essere peccatori, ma per l’ufficio e il ministero del Santissimo Corpo e Sangue del nostro Signore Gesù Cristo che essi sacrificano sull’altare o ricevano e amministrano agli altri. E sappiamo tutti fermamente che nessuno può essere salvo se non per il Sangue del nostro Signore Gesù Cristo e per le sante parole di Dio, che i chierici dicono e annunciano e amministrano: ed essi soli debbono amministrare e non altri. Specialmente i religiosi, i quali hanno rinunciato al secolo, sono tenuti a fare ancora cose maggiori, ma non a lasciare queste. 
E tutti quelli che non fanno penitenza e non ricevono il Corpo e il Sangue del nostro Signore Gesù Cristo, ma operano vizi e peccati, e vanno dietro la mala concupiscenza e i mali desideri e non osservano quelle cose che hanno promesse e servono al mondo corporalmente e ai desideri carnali e alle cure e sollecitudine di questo secolo e con la mente servono al diavolo, ingannati da lui, del quale sono figliuoli e fanno le opere sue, son ciechi, perché non vedono il vero lume, cioè il Signore nostro Gesù Cristo. 
Questi non hanno la vera sapienza spirituale, perché non hanno in loro il Figlio di Dio, il quale è la era Sapienza del Padre. 

FONTE: Luciano Canonici - Francescano, 
Attorno all’altare con San Francesco d’Assisi. Edizioni FIAMMA NOVA ROMA 1968. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano