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martedì 8 dicembre 2015

ATTORNO ALL'ALTARE DI SAN FRANCESCO D'ASSISI - PARTE SECONDA.




II - L’Eucaristia 
preoccupazione fondamentale 


Il Dio con noi 

Non avremmo davanti San Francesco in tutta la sua grandezza e spiritualità, se trascurassimo - come, purtroppo, la maggioranza dei biografi ha fatto - il suo impegno di parlare e di scrivere a tutti, di ripetere in ogni circostanza la sua esperienza mistica e di invitare gli altri a fare altrettanto. 
Mentre ai fedeli in genere ( o, forse, in particolare ai Penitenti che, pur restando nelle loro case, avevano deciso di seguire le sue indicazioni ) scrisse una sola lettera, per i suoi frati, per i suoi intimi, impegnò molto maggior tempo e carta. Alle due Regole note ( quella del 1221 e quella del 1223 ) potremmo aggiungere soprattutto la raccolta di Ammonizioni, che forse il Santo non ha mai scritto ( almeno come raccolta sistematica ), ma che erano l’argomento delle sue quotidiane conversazioni con i frati, e rappresentano senz’altro il sustrato della Regola stesso, e di tutto il pensiero e il messaggio di San Francesco. 
Il fatto che esse ci siano state conservate dalle più antiche raccolte di Fonti Francescane ( almeno dall’anno 1245 ) sta a documentare non solo la genuinità della provenienza e l’importanza che ad esse dettero i primi frati, ma anche la volontà del Padre perché fossero tenute nel debito conto. 
Di contro alle Regole ( testi ufficiali e giuridici, con rimaneggiamenti esterni voluti dall’autorità ), le Ammonizioni restano, dunque, la voce più immediata tra Padre e Maestro. Vediamo le linee fondamentali. 
Alla base della fede e dell’insegnamento di San Francesco, come dicevano, è la realtà dell’Incarnazione del Figlio di Dio e della sua Presenza reale nell’Eucaristia. 
Ne parla nelle Regole ( soprattutto nel cap. XX della prima ); nella lettera a tutti i fedeli; interamente a questo argomento è dedicata la lettera a tutti i chierici; con insistenza ci tornerà nella lettera al Capitolo generale e a tutti frati; lo lascerà come sua estrema volontà nel Testamento; ad esso è dedicata la più lunga delle sue Ammonizioni, la prima: Del Corpo di Cristo. Qui il suo discorso diventa caldo, vivo, contemplativo e descrittivo: << Ecco, ogni giorno ( il Figlio di Dio ) si umilia, come quando dal trono regale discese nel seno della Vergine; ogni giorno egli viene a noi in umile sembiante; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. E come apparve ai Santi Apostoli nella vera Carne, così anche ora si mostra a noi nel Pane Consacrato; e come essi con la vita corporale vedevano solo la sua carne, ma credevano ch’egli era Dio contemplandolo con gli occhi dello Spirito, cos’ anche noi, vedendo con gli occhi del corpo il pane e il vino, dobbiamo vedere e credere fermamente che il suo santissimo Corpo e Sangue è vivo e vero. In tal modo il Signore è sempre coi suoi fedeli, come dice egli stesso: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo ( Mt. XXVIII, 20 ) >>. 
Tornerà poi, nelle beatitudini, ad esaltare chi rispetta i chierici perché amministrano il Corpo di Cristo. 
Altra testimonianza della continua sollecitudine di San Francesco per i suoi figli è la lettera che, verso la fine della sua vita ( probabilmente dopo le stimmate ), inviò al Capitolo e a tutti i suoi frati
Torna pressante l’invito alla lode costante di Dio, all’ascolto devoto della sua parola, al rispetto per l’Eucaristia; ed abbiamo qui meglio che in altre pagine l’esaltazione lirica del sacerdote, ministro del Corpo e del Sangue di Cristo. Una nota che riesce solo ora, dopo il Concilio Vaticano II, a comprendersi bene è quella di avere un’unica celebrazione quotidiana della Messa nei Conventi, per poter riunire tutti, sacerdoti e fratelli, attorno all’unico altare e all’unico Sacrificio.



L’Eucaristia e la Sacra Scrittura 

Unito al rispetto per l’Eucaristia è quello per la Sacra Scrittura; pensiero costante di Francesco, nelle Regole, nel Testamento, nelle Ammonizioni, oltre che in questa lettera: << Raccomando a tutti i miei frati, esortandoli nel nome di Cristo, che, dovunque troveranno scritte le divine parole, le venerino come possono, e per quanto tocca a loro, se non fossero ben collocate o giacessero abbandonate in un luogo indegno, le raccolgano e conservino, onorando in quelle parole il Signore che le ha profferite. Molte cose infatti vengono santificate dalle parole di Dio ( I Tim. IV, 5 ), e proprio in virtù delle parole di Cristo si compie il Sacramento dell’Altare >> ( Lettera al Capitolo Generale ). 
In un’altra lettera a tutti i custodi, oltre al richiamo costante sull’Eucaristia, c’è una novità, di cui sembra abbia poi avuto origine il suono della campana al tramonto: << Per ciò riguarda la lode ( di Dio ), insegnate e predicate che, ad ogni ora e al suonare delle campane, sempre da tutto il popolo siano rese lodi e grazie all’Onnipotente Iddio su tutta la terra >>. 
Il valore e la novità dell’esortazione si comprendono meglio se messi in rapporto con quanto troviamo nella lettera ai governanti: << Cercate che sia molto onorato il Signore dal popolo che vi è stato affidato, e perciò ogni sera fate ricordare o per mezzo di un messo o con qualche segno al popolo tutto, di rendere lode e grazie al Signore Iddio >>. 
Con i governanti, San Francesco non fa politica; anzi, accenna nemmeno alle realtà terrestri; fa soltanto richiami all’umiltà, alla penitenza, alla frequenza devota dei sacramenti. Termina così: << E se non lo farete, sappiate che dovrete rendere ragione davanti al Signore Iddio vostro Gesù Cristo, nel giorno del giudizio >>.


MOMENTI DI RIFLESSIONE 

1. Quale importanza hanno gli SCRITTI di San Francesco, per approfondire i temi fondamentali della spiritualità francescana? 
2. Qual è la preoccupazione costante di San Francesco nell’educare e formare i suoi figli ad una vita veramente << cattolica >>? 
3. In quali scritti soprattutto San Francesco parla dell’Eucaristia?

FONTE: 
Luciano Canonici - Francescano, 
Attorno all’altare con San Francesco d’Assisi. 
Edizioni FIAMMA NOVA ROMA 1968. 


LAUS  DEO

  Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano