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domenica 17 gennaio 2016

ATTORNO ALL'ALTARE CON SAN FRANCESCO D'ASSISI - SETTIMA ED ULTIMA PARTE.




Ammonizioni di San Francesco 


Dalla fede verso dio, delle riverenze verso il Sacramento dell’altare e della degna Comunione. 

Disse il Signore ai discepoli suoi: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per me. Se aveste conosciuto me, senza dubbio conoscerete anche mio Padre; ora lo conoscete e lo avete visto. Gli disse Filippo: << Signore, mostraci il Padre, e ci basta >>. Gli disse Gesù: << Da tanto tempo sono con voi, e non m’avete conosciuto? Filippo chi vede me, vede anche il Padre mio >>. 
Il Padre abita una luce inaccessibile, e Dio è Spirito, e nessuno ha mai visto Dio. Poiché Dio è Spirito, solo nello Spirito egli può essere veduto, perché è lo Spirito che vivifica, mentre la carne non giova a nulla. 
Ma nemmeno il Figlio, in quanto è uguale al Padre, è veduto da alcuno in modo diverso dal Padre e dallo Spirito Santo. 
Perciò tutti coloro che videro il Signore Gesù Cristo secondo la sua umanità, e non videro né credettero, secondo lo Spirito e la Divinità, che egli era il vero Figlio di Dio, sono dannati. Così anche ora tutti coloro che vedono il Sacramento del Corpo di Cristo, il quale viene sacrificato secondo le parole del Signore per mano del sacerdote sull’altare, sotto le specie del pane e di vino, e non vedono e non credono, secondo lo Spirito e la Divinità, che sia veramente il Santissimo Corpo e il Sangue del nostro Signore Gesù Cristo, sono dannati per testimonianza del medesimo Altissimo, il quale dice: Questo è il mio Corpo e il Sangue del nuovo Testamento; e chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue, ha la vita eterna. 
E’ dunque lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, che riceve il Santissimo Corpo e Sangue del Signore. Tutti gli altri, che non hanno parte di questo spirito, e presumono di riceverlo, mangiano e bevono la loro condanna. 
Perciò, figli degli uomini, fino a quando avrete il cuore così duro? Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio? Ecco, ogni giorno si umilia, come quando dal trono regale discese nell’utero della Vergine; ogni giorno egli viene a noi in umile sembiante; ogni giorno discende dal seno del Sommo Padre sull’altare tra le mani del sacerdote. E come apparve ai Santi Apostoli nella vera carne, così anche ora si rivela a noi nel Sacro Pane. Essi, con la vista della loro carne, vedevano soltanto la sua carne, ma credevano che egli era Dio contemplandolo con gli occhi dello Spirito; così anche noi, vedendo con gli occhi corporei il pane e il vino, vogliamo credere fermamente che è il suo Santissimo Corpo e il Sangue vivo e vero. 
Questo è il modo che egli ha scelto per essere sempre con i suoi fedeli, come e gli stesso ha detto: Ecco io sono con voi sino alla fine dei tempi. 


Che i servi di Dio devono onorare i chierici 

Beato il servo di Dio che ha fiducia nei chierici, che vivono rettamente secondo le norme della Santa Chiesa Romana, e guai a quelli che li disprezzano: infatti, anche se sono peccatori, nessuno deve giudicarli, perché solo il Signore riserva a sé il diritto di giudicarli. Infatti, di quanto è più grande di tutti il loro ministero, che esercitano intorno al Santissimo Corpo e al Santissimo Sangue del nostro Signore Gesù Cristo, che essi ricevono e solo amministrano agli altri, di tanto più grande è il peccato di coloro che peccano contro di essi, più che se peccassero contro tutti gli altri uomini di questo mondo. 


Testamento 
del Santo Padre Francesco 

…E il Signore mi diede tale fede nelle chiese sue, che così semplicemente pregavo e dicevo: Noi ti adoriamo, o Santissimo Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le chiese tue, che sono in tutto il mondo, e ti benediciamo, poiché con la tua Santa Croce hai salvato il mondo. 
Poi il Signore mi diede, e mi da ancora, tanta fede nei sacerdoti, che vivono secondo la norma della Santa Chiesa Romana secondo il loro Ordine, che anche se mi dovessero perseguitare, io vorrei ricorrere a loro. E se avessi tanta saggezza quanta ne aveva Salomone, e trovassi sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle chiese in cui essi dimorano, non vorrei predicare contro la loro volontà. E questi e gli altri tutti voglio temere, amare e onorare come miei padroni; e non voglio in loro considerare il peccato, perché vedo il Figlio di Dio in loro, e sono miei padroni. 
Faccio così, perché nulla vedo con gli occhi del corpo in questo mondo dell’Altissimo Figlio di Dio, se non il Santissimo Corpo e Sangue suo, che fanno scendere dall’altare e amministrano solo agli altri. E questi altissimi misteri, io voglio che sopra ogni cosa siano onorati e venerati e collocati in luoghi preziosi. E ogni volta che trovo i santissimi nomi e le parole sue scritte in luoghi indecorosi, voglio raccoglierli e supplico anche gli altri di raccoglierli e riporli in luoghi onesti. E dobbiamo anche onorare e venerare tutti i teologi, e coloro che dispensano a noi le santissime Parole Divine, come coloro che ci danno spirito e vita. 



LAVORO DI RICERCA 
1. Esamina una raccolta completa degli SCRITTI di San Francesco, per aggiungere ai brani antologici qui riportati espressioni che completino il suo pensiero sull’Eucaristia e sui temi relativi. 
2. Nella storia dei Santi Francescani, ricerca altri esempi di devozione e di dottrina sull’Eucaristia e sulla venerazione alle chiese, all’altare, ai sacerdoti (cfr. soprattutto i QUADERNI DI SPIRITUALITA’ FRANCESCANA ). 
3. Metti in risalto, in un attento confronto, i punti corrispondenti dell’insegnamento di San Francesco con quelli del Concilio Vaticano II e del più recente magistero pontificio sull’Eucaristia.

FINE 

FONTE: Luciano Canonici - Francescano, 
Attorno all’altare con San Francesco d’Assisi. 
Edizioni FIAMMA NOVA ROMA 1968. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano