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sabato 21 febbraio 2015

LA VENERATA MADRE AGNESE ( PAOLINA ) DI GESU' CARMELITANA SCALZA - LA " PICCOLA MADRE " DI SANTA TERESA DI LISIEUX - PARTE QUARTODICESIMA .



La Venerata Madre 
Agnese (Paolina)di Gesù 
Carmelitana Scalza 
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux 
La “Storia di un'Anima” 

Con il consenso della Madre Maria di San Luigi Gonzaga che in questo mostrò davvero una grande larghezza di vedute, Madre Agnese di Gesù ebbe la gioia di aprire le porte del Carmelo di Lisieux alla sorella Celina, dopo la morte del signor Louis Martin avvenuta nel 1894; poi, l'anno appresso, alla cugina Maria Guérin . 
Questo trovarsi insieme, nel medesimo monastero, di quattro sorelle e di una cugina avrebbe potuto dar luogo a qualche inconveniente, senza il buono spirito di cui diedero prova e senza il distacco che si sforzano di praticare. 
La Provvidenza d'altronde, si servì di questi accostamenti per un fine che doveva superare di molto le cause che li avevano determinati. Vogliamo riferirci al Manoscritto della Santa ed alle tante fatiche che richiese, più tardi, la sua glorificazione. 
Una sera del dicembre 1894, Madre Agnese di Gesù e le sorelle Maria e Teresa se ne stavano nella sala di ricreazione a scaldarsi. Suor Teresa del Bambin Gesù raccontava alcuni episodi della sua fanciullezza e lo faceva con tanta grazia e con sì ingenuo candore che Suor Maria del Sacro Cuore esclamò: “Ah! Madre, che peccato che di tutte queste cose nulla sia stato scritto. Perché non dice a Suor Teresa del Bambin Gesù di scrivere, per noi, i suoi ricordi d'infanzia?” 
Dapprima Madre Agnese esitò, poi, cedendo alle insistenze: …..”Mi rivolsi alla Serva di Dio -racconta- la quale rideva come se la si volesse prendere in giro, e le dissi di scrivere quanto ricordava della sua infanzia. 
Essendo sua Priora, dovette ubbidire. Scrisse solo nei momenti liberi e mi consegnò il quaderno il 21 gennaio del 1896, giorno del mio onomastico. 
Era di sera e mi trovavo all'orazione. Passandomi accanto per andare al suo posto, me lo pose fra le mani ed io, senza aprirlo, lo misi sullo stallo. 
Non ebbi tempo di sfogliarlo che due mesi dopo. Durante quest'intervallo, potei constatare e valutare la virtù di Suor Teresa del Bambin Gesù: compiuto l'atto di obbedienza, non mi chiese mai se avessi o non avessi letto il quaderno. Una volta le dissi che non trovavo il tempo di leggerlo ed ella non mostrò nessun disappunto”. 
Fu durante questo priorato che Santa Teresa del Bambin Gesù sollecitò da Madre Agnese l'autorizzazione a consacrarsi vittima all'Amore Misericordioso nella festa della Santissima Trinità, il 9 giugno del 1895. 
Pochi giorni dopo – il 14 giugno – ricevette la grazia insigne della ferita d'amore. 
Ne parlò subito alla Madre; ma questa, temendo si incamminasse per vie straordinarie, mostrò di non annettervi nessuna importanza. Teresa non ne parlò più con nessuno. 
Fortunatamente, il 7 luglio del 1897, la “piccola Madre”, vedendola presso a morire e presagendo la eccezionale importanza del fatto, se lo fece raccontare dettagliatamente. 
La Santa aveva avuto modo di apprezzare e la saggezza e insieme la dolcezza della giovane Priora nell'esercizio della sua carica. Ella non faceva parte del Capitolo comunitario, perché nel Carmelo di Lisieux vigeva l'uso che solo due religiose-sorelle, avessero voce e diritto di voto. 
Alla vigilia delle elezioni che avrebbero chiuso questo fecondo triennio, Suor Teresa del Bambin Gesù confidò alla sua “piccola Madre”la speranza che la scelta delle capitolari sarebbe caduta sopra di lei.... 
Durante l'elezione, che fu particolarmente difficile: 
“Suor Teresa del Bambin Gesù attendeva fuori dal Capitolo, in ansia e preghiera, il risultato. Quando la campana chiamò in coro le religiose non vocali per prestare obbedienza alla nuova Priora, e vide che era Madre Maria di San Luigi Gonzaga, grande fu il suo stupore; ma lo spirito di fede dominò questa prima impressione e i sentimenti esterni di filiale sottomissione furono espressione sincera di quelli che aveva nell'intimo del cuore”. 
Sono parole della stessa Madre Agnese di Gesù, la quale aggiunge: “In fin di vita, mi confessò anche che si sentiva felice di morire tra le braccia di nostra madre Maria di San Luigi Gonzaga. Con lei, mi disse, avrei avute troppe consolazioni umane naturali. Ciò che Dio ha fatto, è veramente ben fatto”. Suor Teresa del Bambin Gesù ebbe la prima emottisi il 4 aprile del 1896, la sera del Giovedì Santo. La Priora, Madre Maria di San Luigi Gonzaga, credette più conveniente di tacere il fatto alle sorelle per non allammarle, e il segreto fu mantenuto fino alla fine di maggio del 1897. L'ammalata, nell'estate precedente, era stata curata per una piccola tosse che il medico non trovò preoccupante, e poi, ristabilitasi un po', aveva ripreso la vita regolare. 
Quando nella primavera seguente ricadde sfinita, Madre Maria di San Luigi Gonzaga, addoloratissima per il timore di perdere colei, che, fra le sue figlie, amava chiamare “la migliore fra le buone”, diede ampi permessi alle sorelle di avvicinarla sia come aiuto-infermiere, sia per assisterla durante le ore di Ufficio. 
Fu così che Madre Agnese di Gesù poté raccogliere i <<Novissima Verba>> che sono documenti vivi della fisionomia della Santa sotto il torchio della sofferenza. 
Madre Agnese di Gesù pensava anche al prezioso Manoscritto, rimasto incompleto, perché Teresa si era limitata a quanto le era stato imposto: il racconto dei ricordi dell'infanzia e dei primi mesi della sua vita religiosa. Nella notte del 2 giugno 1897, non riuscendo a prendere sonno per questo pensiero, andò a bussare alla cella di Madre Maria di San Luigi Gonzaga, le confidò il segreto del tesoro di cui era in possesso e le suggerì do ordinare a Suor Teresa di continuare la narrazione che poi, alla morte di lei, avrebbe servito per redigere le notizie biografiche da inviare ai Monasteri dell'Ordine. 
La tattica fu indovinata. 
Il giorno dopo Suor Teresa del Bambin Gesù riceveva l'obbedienza di riprendere la penna. E la penna le cadde di mano prima che il Manoscritto fosse ultimato; le ultime parole sono scritte a matita. 
In tutto ciò, Madre Agnese di Gesù agiva con il più puro spirito soprannaturale e unicamente per la gloria di Dio, come lo attestano queste parole alla “sua figliolina”: 
“La Madonna mi ha fatto comprendere che tutte le vite dei santi, anche le più belle, non valgono un solo atto di obbedienza e di rinunzia. Anche se Nostra Madre, dopo la sua morte, farà a pezzi la sua piccola Vita, mi pare che sarò ancora nelle disposizioni di questa sera, che non sentirei altro che una più forte attrattiva per il Cielo. Volerei più alto, ecco tutto”. 
NOVISSIMA VERBA 
Nel corso degli ultimi mesi, Suor Teresa del Bambin Gesù, vedendo l'angoscia che stringeva il cuore delle sorelle per la morte vicina, cercava in tutte le maniere di manifestare loro le espressioni più delicate della sua tenerezza riconoscente. 
“Se un giorno sarà di nuovo Priora – diceva alla “sua piccola Madre Agnese” -, non si turbi, perché non avrà più a soffrire quello che sofferse l'altra volta. Ella sarà superiore a tutto; lascerà che pensino e dicano quel che vogliono, farà il suo dovere in pace. Non faccia nulla per essere Priora e neppure frapponga ostacoli. Del resto, le prometto che non la lascerò eleggere, se ciò dovesse essere di scapito per l'anima sua”. 
Ecco altre commoventi effusioni: 
Ho visto che il suo amore per me è disinteressato. Ebbene, se io riconosco che lei è la mia “piccola Madre”, anche lei un giorno conoscerà che io sono la sua “figliolina”. 
“Non so proprio come farò a dimenticarmi di lei in Cielo!”. Talvolta metteva una punta di umorismo nel suo parlare per gettare un po' di allegria intorno a sé. A Madre Agnese che le diceva che volevano prenderle la fotografia per fare piacere alla Priora, ella, sorridendo, con aria maliziosetta: 
“Beh! Dica piuttosto che è per lei! Brezza di tramontana, cessa di soffiare: ma non per me, no, ma per il compagno mio che veste non ha.....(Reminiscenza di una storiella ironica di Auvergnants). Quando sarò Lassù, il mio piccolo braccio sarà come se fosse lungo; se ne accorgerà la mia “piccola Madre”. 
Non importa ciò che mi dice. Siano pure le cose più insignificanti, Lei mi fa l'effetto di un piacevole trovatore che canta le sue canzoni su arie sempre nuove. 
Se più tardi dovrà essere il mio “Storiografo”, bisogna che ora si risparmi! 
Oh, se mi dimenticassi di Lei, mi pare che tutti i santi mi scaccerebbero dal Paradiso come un gufo screanzato! O mia “piccola Madre”, quando sarò Lassù, verrò a prenderla, affinché “là dove sono io, Lei pure ci sia”. 
Quando lei morrà, - le diceva Madre Agnese -, le metteremo in mano una palma. ...
Sì, purché mi si permetta di deporla quando vorrò, per poter spargere a piene mani grazie sulla mia “piccola Madre”; bisogna che io possa fare tutto quello che mi piacerà. 
Quando Madre Agnese di Gesù ebbe notizia dei primi sintomi polmonari del 1896, si sentì profondamente amareggiata per non esserle stato detto nulla. 
La santa malata si sforzò di confortarla: 
“Non si affligga, cara “piccola Madre”, se la sua figliolina parve averle nascosto qualche cosa; dico “parve”..., perché lo sa bene – se ha osato nasconderle un angolino della “busta”....non ha mai celato una sola riga della “lettera”. Chi meglio di lei conosce questa piccola lettera, a cui vuol tanto bene? Agli altri si può mostrare la busta da tutte le sue parti; solo questa essi possono vedere, ma lei!... 
Oh, mia piccola Madre, la “lettera” è sua! Continui, la prego, a scriverla fino al giorno in cui il buon Gesù straccerà del tutto la busta.... 
E la piccola Madre effondeva la piena del suo cuore in queste strofe che le sgorgarono come una preghiera e una speranza: 
“Lontano, oltre le nubi, quando sari, bambina, 
Nella celeste Patria godendo pace e amor, 
Quando il Libro di Vita tu sfoglierai, inchina 
Su me dolce tuo sguardo ognor. 
Vedi un po' se il mio nome al tuo sì luminoso 
In quel Libro di grazia già unito si è, 
Se un dì, Angelo mio, potrò dolce riposo 
Prendere vicino a te. 
A volte il buon Gesù nel suo infinito amore 
I lievi nostri falli neppure vuol guardar; 
Dimmi se così pensa, o bimba, il tuo Signore, 
Per chi in Lui sa fidar? 
Le accompagnò con un biglietto: 
“Ho composto questi versi per alleviare un po' il mio cuore. Oh, quanto l'amo! Ma tutto ciò non è nulla in confronto di quello che avrei voluto dirle; solo in Cielo saprà quanta poesia la sua anima mette nella mia. Mi sento felice di esserle sorella, “piccola Madre” e di sentirmi amata da lei. La ringrazio di tutte le finezze che ha per me. Oh, mi conduca via dalla terra con lei! 
Teresa rispondeva: 
“Solo in Cielo saprà quel che lei è per me...lei, per me è una lira, un canto, anche quando non proferisce parola. No, non esistono sulla terra due come lei! 
Abbiamo visto a quale potenza di tenerezza possa sublimarsi la sensibilità di un affetto puro quando è soprannaturalizzato dalla virtù. Alcune di queste espansioni fraterne contengono affermazioni di capitale importanza, come la definizione della Piccola Via , le caratteristiche della infanzia spirituale , la missione che la Santa sognava di compiere fino all'esaurirsi del tempo, e infine il mandato esplicito affidato a Madre Agnese di Gesù di pubblicare il Manoscritto, dopo averlo riveduto e completato, precisandole che tutte le iniziative che avrebbe preso sarebbero state: come se la prendessi io stessa. Se ne ricordi in avvenire, e su ciò non abbia scrupolo.... 
Teresa affida un mandato a Madre Agnese di Gesù, la sua piccola Madre, un mandato che purtroppo sarà successivamente nel tempo aspramente criticato da alcuni studiosi degli scritti della Santa, oggi Dottore della Chiesa. Più volte, nel tempo, abbiamo letto quelle aspre e crudeli critiche sull'opera di Madre Agnese di Gesù, reputata dai più come colei che maldestramente mutò l'originale manoscritto di Teresa in modo del tutto arbitrario. 
Accuse queste che non si possono accogliere né giustificare. Pertanto resta immutata la riconoscenza dei devoti di Santa Teresa del Bambin Gesù, alla piccola Madre Agnese di Gesù, la quale nulla mutò dell'originale manoscritto della sorella, la sua figliolina. Riconoscenza e gratitudine per aver fraternamente plasmato nelle virtù Teresa di Lisieux, non la “piccola Teresa”, ma la grande Teresa, maestra della Piccola Via dell'infanzia spirituale.

Fine capitolo 14 
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano