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domenica 24 maggio 2015

SANTA MARIAM DI GESU' CROCIFISSO ( Marjam Baourday ) Carmelitana Scalza ( 1846 - 1878 ) PARTE QUINTA .



SANTA MARIAM DI GESU' CROCIFISSO 
(Marjam Baourday) 
Carmelitana Scalza 
(1846-1878) 
Il Piccolo nulla
 
Ciò che colpiva in Mariam era il candore: proprio il candore di una bambina che non conosce malizia alcuna. Ad esso univa una generosità senza limiti: non sapeva risparmiarsi, quando c'era bisogno di lei; la mortificazione le sembrava naturale.
Interiormente invece era come provata da forze disgregatrici. Diceva di sentirsi “un piccolo nulla”, ma c'era una lotta costante in lei e Dio la permetteva.
Così il demonio si sforzava in ogni modo di convincerla del suo peccato, della sua indegnità, della sua infedeltà, della sua vocazione mancata. La spingeva fino alla disperazione, a volte la costringeva a comportamenti strani cui non era abituata: allora era un nulla nel senso più umiliante del termine.
Si scatenavano in lei come durissime battaglie che duravano alcuni mesi, lotte durante le quali il demonio, infliggendole sofferenze atroci, cercava di strapparle di bocca qualche lamento nei riguardi di Dio e Mariam ribatteva ostinatamente: “Oh Gesù, rimpiango di non soffrire abbastanza per te”.
Dovettero sottoporla ad esorcismi, durante i quali la piccola araba sembrava abbandonata in preda al demonio, che tuttavia non riusciva mai a sopraffarla.
Una volta si udì Satana gridare con sarcasmo: “Ma sì, informate la veste bianca perché venga a canonizzarla!”.
Durante l'ultima e decisiva battaglia, i presenti vedevano solo Mariam, ma udivano questo dialogo, dato che il demonio parlava dal di dentro di lei con voce terribile e lei rispondeva soffrendo, ma con gioia e certezza.
Satana gridava: “Dio non c'è!” - E Mariam reagiva: “Ma io lo vedo nella creazione, vedo come crescono gli alberelli...”Non c'è alcuna Chiesa! - E Mariam: “Ma io vedo la sua immagine in ogni frutto. Se apro il frutto c'è il seme. Se apro il Tabernacolo c'è Gesù nell'Eucarestia”.
Non c'è amore! - Ma io vedo la legge dell'amore in tutti gli animali...Vedo la chioccia che raccoglie i pulcini sotto le ali....
Non era un gioco, era l'antica lotta tra Satana e Dio, che coinvolgeva questa figlia d'oriente (come un tempo il vecchio Giobbe) ed ella – senza cultura, semplice come una bambina – rispondeva con il suo più facile catechismo: quello della natura e quello dei sacramenti.
Poi, dopo la lotta, Dio la cullava come una bambina. Mariam allora diceva: “Il pensiero che io sono un niente mi fa trasalire di gioia. E' così bello essere un nulla....L'umiltà è felice di essere un nulla, non si attacca a niente, non si infastidisce mai. E' contenta, felice, ovunque felice, soddisfatta di tutto...Beati i piccoli”.
La chiamavano spontaneamente così: “la piccola araba”.
A volte aveva ripetutamente questa visione: vedeva una bambina di tre anni adagiata tra le braccia di Gesù, una bambina simile a lei, ma anche completamente diversa e Mariam diceva a Gesù: “Come è felice questa piccina, Tu l'ami tanto!” E Gesù rispondeva: “Sì, l'amo, guarda come la tengo tra le braccia, ma lei non lo sa” - Mariam riprendeva: “Lei non lo sa....Ah se fossi io, ti assicuro che lo sentirei e sarei felice”.
Poi raccontava alla Maestra con un senso di invidia: “Quella piccina nemmeno mi vedeva. Non guardava nessuno all'infuori di Gesù. E Gesù la guardava sempre!”.
Era il modo con cui Gesù le spiegava l'evangelico “se non diventerete come bambini....”
Mariam aveva inoltre una devozione struggente per lo Spirito Santo cosa a quei tempi piuttosto rara. Usava anche una preghiera tutta sua, molto bella, che le era nata in cuore durante la meditazione: 
O Spirito Santo
ispirami.
Amore di Dio
consumami.
Sul vero cammino
conducimi.
Maria, Madre mia,
guardami.
Con Gesù,
benedicimi.
Da ogni male,
da ogni illusione,
da ogni pericolo,
preservami.
(Suor Maria di Gesù Crocifisso)
Mariam diceva che il mondo andava male perché i cristiani da tanto tempo non pregavano più lo Spirito Santo. E anche i preti sembravano essersene dimenticati!
Il 21 agosto del 1870, assieme a un piccolo gruppo di altre 5 consorelle, Mariam fu inviata in India per fondare in quello sterminato paese, il primo Monastero di Carmelitane Scalze, a Mangalore.
Due monache morirono durante il lungo viaggio. Poi, a Calcutta, morì anche colei che era stata designata come Priora.
Delle tre superstiti, Mariam era ancora novizia e ottenne di poter svolgere i lavori più pesanti, solitamente riservati alle monache converse, incapace com'era anche solo di leggere in coro il breviario.
Le sue straordinarie esperienze continuavano con lo stesso ritmo e la stessa intensità, ma ciò non le impediva di affrontare tutti i travagli che sono sempre legati a una nuova fondazione, soprattutto quando ci si trova in una poverissima regione.
In cucina, quando la vedevano con il volto raggiante, tutte capivano che era, come usava dire, “in compagnia di Colui che ha creato il Cielo e la terra”.
Durante le estasi continuava a partecipare in spirito a ciò che accadeva nella Chiesa: Mariam era spiritualmente là dove scoppiavano persecuzioni, dove certi missionari venivano uccisi (in Cina, ad esempio), ed ella descriveva, come se fosse presente, gli avvenimenti più dolorosi che trovavano perfetta corrispondenza nelle notizie che i giornali riferivano alcuni mesi dopo.

Quinta Parte
Tratto da: Padre Antonio Maria Sicari, OCD, Libro dei Santi Carmelitani, Edizioni OCD, Roma 1999, pp.105-123.


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano