Visualizzazioni totali

domenica 17 maggio 2015

SANTA MARIAM DI GESU' CROCIFISSO ( Maryam Baourday ) Carmelitana Scalza ( 1846 - 1878 ) - Parte Terza .



SANTA MARIAM DI GESU' CROCIFISSO 
(Marjam Baourday) 
Carmelitana Scalza 
(1846-1878) 
Il Piccolo nulla 

Dopo tre mesi di sofferenze, Mariam si ricordò del fratello Paolo rimasto in Palestina e tentò di mettersi in contatto con lui. Si fece scrivere una lettera la sera, di nascosto, si recò a portarla a un servo musulmano che aveva conosciuto a casa dello zio e che era in procinto di recarsi a Nazaret. Il servo conosceva le traversie e i patimenti della ragazza. 
Quando ella giunse piena d'affanno, la famiglia stava per mettersi a cena. La moglie e la madre di lui insistettero perché si fermasse a cena, la trattarono con cortesia, le fecero raccontare gli ultimi avvenimenti. L'uomo si incolleriva sempre di più: diceva che i cristiani erano senza cuore, esortava la ragazza ad abbandonare i suoi correligionari, le offriva la sua casa... 
Allora gli odi religiosi erano violenti e pronti a scoppiare per un nonnulla, come accade ancora oggi. 
Mariam reagì: “Musulmana io? Mai! Sono figlia della Chiesa Cattolica e spero di restare tale per tutta la vita”. 
Per reazione l'uomo le sferrò un calcio che la fece stramazzare a terra; poi costui, ormai accecato dall'ira, sguainò la sua scimitarra e le tagliò la gola. Per disfarsi del cadavere, lo avvolsero in un lenzuolo e lo gettarono in una buia viuzza fuori mano. 
Era il 7 settembre 1858. 

Velo di Mariam con il taglio provocato dalla scimitarra.
Che cosa sia poi accaduto lo sappiamo solo da ciò che Mariam narrò molti anni dopo, quando era già diventata una santa monaca carmelitana scalza: raccontò che le era sembrato di entrare in Paradiso, d'aver visto la Vergine e i Santi e i suoi genitori, e la gloriosa Trinità. 
Ma una voce le aveva detto: “Il tuo libro non è ancora tutto scritto” e si era trovata in una grotta, per giorni e giorni, in preda alla febbre e assistita da una giovane donna, simile a una suora, che portava un velo azzurro: costei la nutriva, la assisteva, e la faceva lungamente dormire. Dopo circa quattro settimane quella suora l'aveva condotta alla chiesa dei frati francescani e lì l'aveva lasciata. Di solito Mariam non diceva che era stata assistita dalla Vergine Santa: mostrava solo la cicatrice di dieci centimetri di lunghezza e uno di larghezza che le attraversava il collo. 
Sedici anni dopo il fatto, un celebre medico ateo che la visiterà a Marsiglia, constatando che le mancavano alcuni anelli della trachea, dirà: Un Dio ci deve essere, perché nessuno al mondo, senza un miracolo, potrebbe vivere dopo una simile ferita. 
Solo durante un'estasi avvenuta il 7 settembre 1874 la si udrà esclamare: “Oggi era con me la Madre mia. Oggi io le ho consacrato tutta la vita....La sera mi avevano tagliato la gola, e il giorno dopo già Maria mi aveva presa con sé”. 
La famiglia adottiva di Mariam si era ormai convinta della fuga di quella figlia strana e disobbediente, e Mariam non li cercò mai più. Aveva appena tredici anni. Divenne una povera serva, prima ad Alessandria d'Egitto, poi a Gerusalemme, poi a Beirut. Di preferenza sceglieva famiglie povere e finì per prendersi cura di una famigliola malata e ridotta in miseria, per la quale lei stessa si ridusse a mendicare. 
Non le mancarono traversie, pericoli, umiliazioni, ma sembrava che qualcuno sempre la proteggesse. 
Nel 1863 accettò l'invito di entrare a servizio della famiglia Nadjar, siriana, che si trasferiva a Marsiglia. 
Aveva ormai diciassette anni ed era analfabeta. 

Terza Parte 
Tratto da: Padre Antonio Maria Sicari, OCD, Libro dei Santi Carmelitani, Edizioni OCD, Roma 1999, pp.105-123. 


 LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano