Ciccina (Francesca) Costanzo
Terziaria Cappuccina
DOPO UNA VENIALITA’
(Manoscritto A 1)
Dopo tante promesse, eccomi o caro Gesù, nuovamente caduta! Non ho perso la stola di grazia, ma l'ho macchiata ma non divenni la tua nemica, ma nemmeno son più la tua diletta.
Tu forse mi stavi preparando delle carezze ed io ti ho dato uno schiaffo, povera me!
E adesso che mi resta a fare? Fuggire dinanzi alla tua presenza come Adamo? Io, fuggir da te perché t'ho offeso? Oh Gesù! Voglio anzi andarti più vicino di prima, e quando anche tu mi fuggissi, correrei a cercarti in tutti i Tabernacoli della terra. Ma tu, nonché fuggire, mi aspetti, mi chiami..... Ed eccomi qua! Guardami o Gesù! L'anima mia non è più come quella mattina quando feci la Comunione, tu sei il medesimo e puoi ricordarmi la bellezza spirituale che offuscai.
E adesso che mi resta a fare? Fuggire dinanzi alla tua presenza come Adamo? Io, fuggir da te perché t'ho offeso? Oh Gesù! Voglio anzi andarti più vicino di prima, e quando anche tu mi fuggissi, correrei a cercarti in tutti i Tabernacoli della terra. Ma tu, nonché fuggire, mi aspetti, mi chiami..... Ed eccomi qua! Guardami o Gesù! L'anima mia non è più come quella mattina quando feci la Comunione, tu sei il medesimo e puoi ricordarmi la bellezza spirituale che offuscai.
Oh, tu che hai fatto tanto un giorno per ridestarmi dalla morte alla vita, fa qualcosa ancora per guarirmi dalla presente infermità volontaria. Vieni in casa di questa povera ammalata e dì una parola, una parola sola, ed io sarò guarita. Vieni, sì, vieni a gettar un raggio di luce sulla mia mancanza, perché io conosca quanta ingratitudine vi è anche in un solo peccato veniale: vieni a darmi una contrizione proporzionata al male commesso; vieni a suggerirmi quale e quanta penitenza debbo fare per mia espiazione.
Lo so quel che merito, ma so pure ciò che debbo sperare. Meriterei di essere condannata ad un lungo digiuno eucaristico, ma spero che le accoglienze del mio cuor pentito ti saran più care d'ogni mio languore. Meriterei di vedermi respinta molte volte, ma spero che la tua fiducia d'essere ancora esaudita, ti sarà più cara che lo sconforto di sapermi abbandonata. Meriterei di non godere mai più nessuna delle tue dolcezze, ma spero che tu ami assai di più di regalarmi la Mamma Celeste che un calice di fiele.
Oh Gesù, mio buon Gesù, se una mancanza come la mia fosse una barriera insormontabile tra te e un'anima, quanti potrebbero fare la Comunione? Ahimé pochi!
E i pochi basterebbero a contentarti il cuore? Dunque perdona, dimentica la mia colpa e vieni. Vieni pure armato di flagello, colpisci pure la leggerezza che ha profanato il tempio del mio cuore, amareggiami pure col rimorso, mi è più caro il piangere e il soffrire con te, che star lontana da te a godermi la tranquillità delle anime abbandonate.
E i pochi basterebbero a contentarti il cuore? Dunque perdona, dimentica la mia colpa e vieni. Vieni pure armato di flagello, colpisci pure la leggerezza che ha profanato il tempio del mio cuore, amareggiami pure col rimorso, mi è più caro il piangere e il soffrire con te, che star lontana da te a godermi la tranquillità delle anime abbandonate.
E quando la tua visita mi avrà mortificata, allora torna ad abbellirmi il cuore. Ti prometto che non t'offenderò mai più, prometto......ma sarò più fedele alla mia promessa?
Sono confusa, lo so, ma chi riuscirà mai a farmi buona se non ti contento, o Gesù caro.
Il tuo cuore lo conosco già un poco......l'ho sperimentato le tante volte e so che la tua generosità è infinita ed immensa.
Sono confusa, lo so, ma chi riuscirà mai a farmi buona se non ti contento, o Gesù caro.
Il tuo cuore lo conosco già un poco......l'ho sperimentato le tante volte e so che la tua generosità è infinita ed immensa.
Dunque vieni, vieni a portarmi i tuoi regali: il dono del Timore e il dono della Pietà.
Con questi doni io acquisterò la delicatezza squisita che è propria delle anime eucaristiche.
Col Timore sarò vigilante sopra me stessa a segno da evitar ogni venialità solo perché ti dispiace e ti contrista il Cuore.
Con questi doni io acquisterò la delicatezza squisita che è propria delle anime eucaristiche.
Col Timore sarò vigilante sopra me stessa a segno da evitar ogni venialità solo perché ti dispiace e ti contrista il Cuore.
Con la Pietà mi farò uno studio di contentarti in ogni cosa e che saprò essere di tuo gusto, e moltiplicherò gli atti di virtù che conoscerò più conformi alle esigenze del tuo amore.
Dunque o Gesù, vieni?
La festa dei nostri cuori fu sospesa per un momento, ma la tua bontà e il pentimento mio non ne hanno forse rinnovate le giocondità sante?
Ah lo so! Lo sento! Siam tornati quelli di prima, torniamo ad amarci come prima........
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano