Ciccina ( Francesca ) Costanzo
Terziaria Cappuccina
DESIDERIO D’AMARE
(Manoscritto A6)
Sei venuto in terra o Gesù, a portare il fuoco del tuo Amore, per divampar nelle anime......,ma perché nell'anima mia c'è né così poco? Mi piacerebbe tanto non vivere d'altro che di questo Amore e invece sono così fredda!
Mi nutro di desideri, ma sono sterili, inefficaci.....Non ci sei che tu solo capace di scuotere la mia indifferenza e mettere il fuoco dove incrudisce il gelo. Io perciò, ti prego, t'invoco, ti scongiuro...vieni.
Vieni a riscaldarmi il cuore mentre lavoro, mentre riposo, quando soffro, quando sono in chiesa o se rimango a casa...vieni!
Non contentarti di scendere in me nella Comunione sacramentale, ma ripeti la tua visita adesso e in ogni ora del giorno. Lo vedi anche tu: dopo la Comunione del mattino, non appena son tornata alle mie occupazioni, c'è un vento gelido che mi soffia nel cuore da cento parti, e se non mi raffredda del tutto, almeno mi rattiepidisce e il tuo fuoco minaccia di spegnersi.
Ho bisogno d'averti sempre con me a continuare l'opera incominciata presso l'Altare. Vieni a tenermi raccolti i pensieri in un po' di meditazione, perché se il mio cuore patisce di languori si è perché la mente è distratta. Vieni a parlarmi...tu le sai le parole che mi toccano più nel vivo e che più facilmente mi scuotono dal torpore.
Parlami del tuo Amore, dimmi quanto mi ami, quanto meriti di essere amato e d'insegnarmi come si fa ad amarti.
Dimmi che fui un'ingrata, che t'ho trattato male, che sarei degna del tuo abbandono..., fammi pure sentire qualche rimorso e qualche minaccia...., non m'importa, purchè io continui ad amarti....amarti....sempre!
Anche quando ti offendevo, nel fondo del cuore sentivo che avrei fatto meglio ad amarti e che sarei stata molto più felice vivendo nel tuo Amore che nel peccato.
E' vero che adesso meriterei i tuoi castighi in penitenza delle mie colpe; ma senti o caro Gesù, se vuoi farmi patire io mi rassegno a qualunque dolore, ma ti metto una condizione sola: quella di amarti a misura che soffro.
Se vuoi regalarmi il legno della Croce, fa pure....., ma che questo legno s'accenda e poi m'infiammi e mi consoli del tuo Amore.
Vieni e...., non guardare ai legami che ancor mi stringono alle creature...., ti eleggo a padrone assoluto del mio cuore: taglia, spezza, rompi, schianta, distruggi in me tutto quello che non ti piace e non riposarti finché io non t'ami quanto desideri e quanto meriti di essere amato.
Vieni a fermarti nell'anima mia....., non lasciarmi più sola...., sono troppe le seduzioni della terra; guai a me se son lontana dalla tua presenza!
Vieni, stà qui......, sorveglia, uno per uno, tutti i miei palpiti, i miei respiri, le mie azioni....
Vieni.....metti il tuo Cuore al posto del mio, affinché io non viva più d'altro che del tuo dolcissimo Amore.
Ciccina Costanzo, Terziaria Cappuccina
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano