La Venerata Madre
Agnese (Paolina)di Gesù
Carmelitana Scalza
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux
Capitolo 1
La vita del mondo
Il risveglio dell’anima
Santa Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo, nell'accingersi a scrivere la storia della sua vita, esultava di gioia per dover pubblicare le premure affettuose e del tutto gratuite di Gesù. Perché, scriveva, fu Lui a disporre che il piccolo fiore nascesse in una terra santa e quasi impregnata di verginale fragranza; Lui che l'ha voluta far precedere da “otto gigli” meravigliosi per il loro candore.
E' nostra intenzione tracciare un abbozzo della storia del “secondo giglio”, perché la sua ombra eccezionalmente feconda sarà tutelare per la piccola santa Sorella, ripiena di amore e carica di vita.
Nacque Maria Paolina Martin ad Alençon, in via Pont-Neuf, il 7 settembre del 1861. Il giorno appresso, nella vetusta chiesa di Saint-Pierre di Montsort, ricevette il Battesimo.
Nella deliziosa corrispondenza con la secondogenita la signora Martin, il 5 dicembre 1875, amava ricordare così l'avvenimento:
<< … dunque mercoledì è la festa dell'Immacolata Concezione; gran festa per me! Proprio in questo giorno la Vergine s'è degnata concedermi grazie specialissime..., non ho più potuto dimenticare l'Otto dicembre del 1860. Quel giorno pregai la Mamma del Cielo di darmi una piccola Paolina, e non posso pensarci senza ridere perché mi trovavo nello stesso stato d'animo di una bambina che chiede, e vuole averla, una bambola alla mamma. Volevo avere, sì, una Paolina proprio come quella che ho; e mettevo i punti sugli i, temendo che la Vergine Santa non avesse a comprendere bene la portata del mio desiderio. Come prima condizione necessaria, volevo che avesse una bella piccola anima, capace di diventare una santa; ma la volevo anche molto carina. Quanto a questo, non è un incanto; io però la trovo bella, anzi bellissima. In una parola la trovo tale quale la desideravo!
Anche quest'anno voglio andare a trovare la Vergine Santa; ci andrò di buon mattino e voglio essere la prima ad arrivare. Non le domanderò più delle bambine. La pregherò invece di far sante quelle che mi ha dato, e anche me. Io le seguirò da vicino, voglio però che esse siano migliori di me....>>
Lasciamo pure che l'umile e coraggiosa mamma (oggi Beata) ignori il suo merito e raccogliamo invece la bella testimonianza che la figlia Paolina, divenuta Madre Agnese di Gesù, faceva dei suoi genitori durante il Processo di Beatificazione di Santa Teresa del Bambin Gesù:
<<..... Sempre mi son sembrati dei santi. Noi eravamo pieni di rispetto e di ammirazione verso di loro. Spesso mi facevo la domanda, se, sulla terra, ve ne fossero di simili ad essi...>>.
Diciamo senz'altro che, tra tutte le sorelle, Paolina era quella che rassomigliava maggiormente alla signora Martin, sia fisicamente che moralmente; e fu certamente per questo che nacque tra loro una intimità tutta particolare.
Le lettere della mamma sono ripiene di apprezzamenti assennati circa le figlie. Val la pena di sentire come dipinge la sua Paolina, preceduta in famiglia da Maria, nata il 22 febbraio del 1860.
Il I° gennaio 1863, essa, scrivendo al fratello signor Guérin, padrino di Paolina, così gli parlava della sua figlioccia:
<< …... Non puoi immaginare quanto sia carina e vezzosa. Continuamente, senza che glielo si dica, si slancia per abbracciare; invia bacetti al buon Gesù; non parla ancora, ma comprende tutto; è davvero una fenice!...>>.
Siamo nel marzo del 1864 e Paolina ha due anni e mezzo. Ha sentito parlare della zia monaca Visitandina a Mans, Suor Maria Dositea, sorella maggiore della signora Martin. Eccoci al Venerdì Santo in chiesa: dimenticando la santità del luogo e delle sacre funzioni un po' troppo lunghe per lei, la si vede sventolare al di sopra della testa una figurina di carta vestita da visitandina, e gridare a voce spiegata: “Ecco la zia!”.
La veneranda zia monaca, che ricevette poco dopo la visita della sorella, così ne parla al fratello:
<< ….. E' venuta a vedermi Zelia con la piccola Paolina; ma dopo due ore se n'é dovuta andare per quel suo piccolo folletto che non ci ha dato un minuto di calma. Però è tanto carina, e tu quando la conoscerai, le vorrai un gran bene...>> (25 maggio 1865).
Il padrino andò fiero della figlioccia e questa ebbe per lui una ammirazione ingenua. Ecco come la mamma gliela descrive:
<< ….. Paolina si rende sempre più interessante. Gode un mondo a stuzzicare Maria. Le mostra ogni giorno il tuo ritratto e : “Guarda il mio padrino, le dice, è bello il mio padrino; guardalo, Maria, ha i capelli in testa, il tuo invece non li ha”. Dice così perché il nonno (signor Guérin padre) è calvo....>>.
Tutto ciò non ostacolava affatto le sue disposizioni alla virtù. La zia suora se ne rallegrava anzi, riferendo al signor Guérin un particolare che le fu raccontato:
<< …... Quando le sorelle vogliono prenderle le sue cosettine, basta dirle: Dagliele, tesoruccio mio, è una nuova perla alla tua corona, che immediatamente non oppone più alcuna resistenza...>> (6 gennaio 1866).
Raccogliamo ora dalla bocca stessa della Madre Agnese di Gesù alcuni ricordi della sua infanzia:
<< ….. Quand'ero piccina, Mamma mi prendeva sopra le ginocchia e mi raccontava le storie delle vite dei santi. Una volta mi disse che in Cielo, soltanto le vergini seguiranno dovunque il buon Gesù, sotto la forma di Agnello immacolato; solo esse avranno una corona di rose bianche in testa e canteranno un cantico che gli altri non potranno cantare. Le dissi senz'altro che preferivo essere vergine ed avere una bella corona bianca. Poi le chiesi di quale colore sarebbe stata la sua perché essa mi aveva fatto notare che le persone sposate non potranno avere la corona bianca. Mi rispose che la sua corona sarebbe stata di rose rosse, probabilmente. Fu allora che gli gridai: “Ed io, Mamma, non mi sposerò, no! Non voglio avere la corona rossa in Cielo!....
Una volta vidi in sogno il mio Angelo Custode, contavo allora cinque o sei anni circa. Era grande, bello, aveva un vestito bianco e anche le ali. Tenendomi per mano, mi conduceva attraverso un piccolo sentiero così ombreggiato però che non potevo vedere che un fitto fogliame, sia ai lati che sopra la mia testa. Il viaggiare attraverso il sentiero mi parve molto lungo. Io non osavo parlare, però mi sentivo felice. Arrivammo infine in un gran prato deserto ed elevato, e vidi che in mezzo c'era Nostro Signore confitto in Croce.
Allora l'Angelo mi fece inginocchiare ai suoi piedi e disparve....>>.
E conclude:
<<....... Trovo che questo sogno, sotto vari aspetti, fu l'immagine della mia vita...>>.
La Madre Agnese di Gesù scrive ancora:
<< ….. Su per giù alla medesima età, vidi di notte, non già in sogno bensì in realtà, la Santissima Vergine. Oh quanto era bella! Chinata dolcemente sopra il mio lettino, mi fissava con tenerezza, come una madre che sta a vegliare il suo bambino. A mia volta, io la guardavo come rapita in estasi e pensavo tra me: “E' la Madonna!”........Non mi rivolse alcuna parola, però fece nascere nel mio cuore sentimenti di “purezza” così dolci che non so dire. Era un giorno di sabato......Il mattino seguente, Luisa, la domestica, chiamò Elena (Elena, una sorellina di Madre Agnese che morì il 22 febbraio 1870), e me per aiutarci a vestire. Io ero così raccolta in me stessa che non riuscivo a rivolgerle una parola. Essa cercava di ridere e scherzare. La pregai allora di lasciarmi tranquilla e le dissi che avevo visto la Madonna. Diede in uno scoppio di risa e cominciò a tempestarmi di domande......Mi sentii tanto triste, però non perdei affatto la mia intima convinzione di aver visto la Madonna. Non confidai nulla alla mamma, mi tratteneva un senso di timidezza. E la Vergine Santa permise questo silenzio, perché la mamma, così pia, avrebbe certamente sottolineato troppo la grazia da me ricevuta, io me ne sarei accorta e, chissà, avrei forse perduta quell'intima dolcezza che il tempo non è riuscito a cancellare...>>.
Fine capitolo I
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma.
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano