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giovedì 25 dicembre 2014

LA VENERATA MADRE AGNESE ( PAOLINA ) DI GESU' CARMELITANA SCALZA - LA " PICCOLA MADRE " DI SANTA TERESINA DI LISIEUX - PARTE QUARTA .

AUGURI DI BUON NATALE
FF. 1560.  Il Beato Francesco aveva per il Natale del Signore più devozione che per qualunque altra festività dell'anno, per la ragione che sebbene il Signore abbia operato la nostra salvezza nelle altre solennità, pure, diceva il Beato Francesco, fu dal giorno della sua nascita che Egli si impegnò a salvarci.



La Venerata Madre 
Agnese (Paolina)di Gesù 
Carmelitana Scalza 
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux  
Il trasferimento ai Buissonnets a Lisieux   
Quando la famiglia lasciò Alençon per Lisieux, la vita si organizzò ai Buissonnets, sotto la guida amorosa del signor Luigi Martin. Sì, sopra ogni cosa, presiedeva in quel focolare modello l'amore. 
Tutti gareggiavano nel dare a Dio il primo posto, e ciascuno si sforzava di rendere felici gli altri. 
Paolina si rivelò, come la sua mamma, eccellente educatrice delle sorelline, contemperando la fermezza con la dolcezza, mai lasciando passare alcunchè di imperfetto e mai ritornando sopra un ordine dato. Con profonda intuizione, la giovinetta sapeva formare quelle piccole anime, sapeva adattare alla loro capacità le verità più alte. Esigeva molto da loro, ma non insisteva mai e tanto meno le scoraggiava. La sua santa piccola Teresa ci ha lasciato a riguardo tanti particolari che ci dispensano dall'insistere di più; e a lei, fiore prediletto, bastò farsi modellare dalla mano fraterna per divenire quel capolavoro, quella << miniatura squisita di santità>> come ebbe a dire il Santo Padre Pio XI, miniatura di santità che tutti incantava. 
Madre Agnese, a sua volta, ci ha lasciato le impressioni avute nel suo compito materno: 
<< Mi occupavo della sua bella piccola anima, dei suoi primi studi, di tutto ciò che la riguardava. Essa stessa ha narrato in qual modo la educavo. Ma io mi debbo rimproverare certe severità, del tutto inutili per quel cuoricino del Cielo! ….Mi occupavo di Celina e la preparai alla Prima Comunione. N'ebbi la più bella ricompensa, perché Celina quel giorno era come un giglio d'innocenza. Tutti ne furono meravigliati. La sera, quando ci ritirammo ai Buissonnets, mio zio mi disse: “Che bella Prima Comunione ha fatto questa fanciulla! Paolina, è tutta opera tua”. 
E Paolina umilmente aggiunge: 
<< Ho ricordato sempre questo complimento; l'ho preso come se mi venisse dal Signore >>. 
Il signor Louis Martin dava piena fiducia alle figlie maggiori: a Maria, per la direzione materiale della casa, a Paolina, perché s'interessasse delle sorelline. Dinanzi alle decisioni della prudente maestra si piegava egli stesso, privandosi perfino di condurre a passeggio, ad esempio, la sua << piccola regina >> se mancava il permesso della << piccola madre >>
Tanta autorità, amorevole ma ferma, la facevano grande agli occhi della sua alunna! E con quanta gioia correva dal papà al Belvedere per annunciargli ora una lode, ora una ricompensa: << papà è stata Paolina a dirlo per prima >>. Come per dire che l'aveva proprio meritata! 
Maria, modello di abnegazione, indovinando il desiderio di Paolina la quale voleva lavorare un camice al filet per il loro comune direttore spirituale, Don Ducellier, primo vicario della cattedrale di San Pietro e in seguito arciprete, lasciava a sua disposizione tutto il tempo possibile. Per lo spazio di due anni, la valente trinaia si sacrificò otto ore e mezzo al giorno attorno a questo lavoro di squisita finezza, che ora arricchisce la sacristia del Carmelo di Lisieux e fu usato dal Cardinale Pacelli, divenuto Pio XII, quando si recò, in qualità di legato pontificio, a Lisieux nel 1937. Oltre al resto, la più giovane aveva ereditata anche l'abilità della madre. Il signor Louis Martin, ben lieto di incoraggiare le doti, non mancò mai, ogni volta che si recava a Parigi, di portarle conchiglie d'oro e quanto vi fosse di meglio per i suoi lavori di pittura su pergamena e su avorio. 
Se le circostanze richiedevano l'apporto di una nota festosa, il genio della nostra artista non si trovava mai a vuoto, tanta facilità aveva per ogni genere di cose. Componeva poesiole di auguri che le sorelline poi recitavano al babbo o alla zia Guérin; nella distribuzione dei premi che essa organizzava ai Buissonnets per la sua unica allieva – distribuzione regolata dalla più rigorosa giustizia – inscenava dei teatrini, assegnava le parti alle giovani attrici: Celina, Teresa e cuginetta. In una parola era una animatrice e una seminatrice di gioia, e tale rimase per tutta la vita. 
Si può affermare che, anche nel campo spirituale, Paolina era l'ispiratrice. Dopo la sua uscita dalla Visitazione, il babbo le aveva offerto un dono a scelta. Ella chiese la collezione dell'<< Anno Liturgico >> di Dom Guéranger, che le fu senz'altro comprata. In collegio aveva avuto l'occasione di vedere più volte l'illustre benedettino il cui sguardo intelligente e penetrante l'aveva colpita, ed aveva anche potuto gustare profondamente la sua opera. Fu così che le serate ai Buissonnets poterono essere santamente nutrite dalla lettura dell'<< Anno Liturgico >>. Più tardi, al Carmelo, la Madre Agnese di Gesù vi troverà sempre un alimento per la sua vita spirituale. 
Il signor Louis Martin aveva battezzata Maria il << suo diamante>>, dal cuore buono e impetuoso insieme, che proiettava senza calcoli il suo splendore. Paolina era la sua << perla fine >>, perché sapeva nascondere le sue grandi ricchezze d'anima, di intelletto e di sentimenti sotto un dolce velo di modestia. 
La sua delicatezza era tutta rinchiusa in questo nome. L'antico gioielliere era esperto di pietre preziose! 
Fine capitolo 4 
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano