Visualizzazioni totali

mercoledì 31 dicembre 2014

LA VENERATA MADRE AGNESE ( PAOLINA ) DI GESU' CARMELITANA SCALZA - LA " PICCOLA MADRE " DI SANTA TERESA DI LISIEUX - PARTE QUINTA .

AUGURI DI BUON ANNO 
FF. 1048 - Riparata anche questa Chiesa , 
andò finalmente in un luogo chiamato Porziuncola, 
nel quale era stata costruita anticamente una Chiesa 
dedicata alla Beatissima Vergine 
che allora era, però, abbandonata e non curata da nessuno.
Quando l'uomo di Dio la vide così abbandonata, 
spinto dalla sua fervente devozione per la Regina del mondo,
incominciò a dimorare assiduamente in quel luogo, 
con l'intento di ripararla. 
Sentendo che là vi erano apparizioni di Angeli, 
come indicava il nome della Chiesa stessa 
chiamata fin dall'antichità Santa Maria degli Angeli, 
decise di restarvi, 
a causa della sua venerazione per gli Angeli 
e del suo preminente amore 
per la Madre di Dio.


La Venerata Madre 
Agnese (Paolina) di Gesù 
Carmelitana Scalza 
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux  
I primi passi nel chiostro 

Teresa entrò nell'Abbazia delle Benedettine, come semiconvittrice, nell'ottobre del 1881. Il compito di Paolina nei suoi riguardi pareva quindi terminato; contava vent'anni e pensò che era ormai ora di rispondere all'appello divino, già da molto tempo intenso. 
Finora la sua simpatia era stata per la Visitazione di Mans, ed aveva chiesto a che età sarebbe potuta entrare. << A ventidue o ventitré anni >>, le era stato risposto. 
Chinato il capo dinanzi a questa dilazione, ne attendeva la scadenza senza inquietudine, quando il 16 febbraio del 1882, un colpo decisivo della grazia mutò tutti i suoi piani. Ecco come la riferisce: 
<< Con papà e Maria assistevo alla messa delle 6 a San Giacomo, nella cappella della Madonna del Carmelo. Improvvisamente una luce vivissima investì la mia anima, e Iddio mi fece capire chiaramente che non alla Visitazione bensì al Carmelo Egli mi voleva. Devo aggiungere che mi s'affacciò alla memoria il ricordo di un'amica morta in concetto di santità l'anno precedente. Essa certamente doveva pregare per me. Mi era stato detto che aveva l'intenzione di entrare al Carmelo di Lisieux e di prendere il nome di Suor Agnese di Gesù. Ricordo che diventai rossa per l'emozione e temevo che nell'andare o tornare dalla Comunione, potessi essere notata. Mai avevo pensato al Carmelo, e ora, tutto d'un colpo, mi sentivo invasa da una irresistibile attrattiva. Appena tornata ai Buissonnets, confidai a Maria il mio segreto. Lei si limitò a farmi notare l'austerità del Carmelo e aggiunse che la mia salute non era poi tanto robusta per poterlo abbracciare. Il giorno stesso chiesi l'autorizzazione a mio padre mentre si trovava al Belvedere, e la sua risposta fu uguale a quella di Maria. Però m'accorsi che, in fondo, era assai fiero di vedere in me questa vocazione. L'incontrai, nel pomeriggio, salendo le scale. Era un po' triste. << Paolina mia, mi disse, non credere che se io son lieto di darti a Dio, non dovrò soffrire nel separarmi da te >>. E mi abbracciò profondamente commosso. Tutto nel suo parlare, nel suo agire era semplice come la sua bella anima patriarcale>>. 
Per Paolina, prendere una decisione voleva dire mettersi senz'altro a tradurla nella realtà con volontà incrollabile. Ottenuto il consenso del babbo e di Maria, ne parlò con il suo direttore, poi agli zii Guérin, senza incontrare opposizione di sorta.  
<<Ma, ahimè, con il mio silenzio, confidava in seguito, feci sanguinare il cuore così delicato e intuitivo della nostra piccola Teresa. Oh, se avessi saputo di farla soffrire tanto, come avrei agito diversamente, come le avrei detto tutto! Aveva nove anni, ma possedeva una saggezza che io neppure sospettavo! Oggi però mi rallegro pensando che il mio errore servì ai disegni di Dio. Egli lo dimostrò con le grazie che seguirono>> .
La Reverenda Madre Maria di San Luigi Gonzaga, allora Priora, accolse benevolmente questo promettente soggetto. Paolina non credeva che al Carmelo di Lisieux ci fosse un posto vacante, e perciò si era limitata a chiedere che si volesse appoggiare la sua domanda per il Carmelo di Caen. Quale non fu la sua gioia e la sua sorpresa quando si sentì rispondere che a Lisieux c'era una cella per lei.... Alla visita successiva, le si diede il nome di Suor Agnese di Gesù, nome che pareva fatto proprio per lei.

Postulandato e Vestizione 

L'ingresso in monastero fu fissato per il 2 ottobre del 1882. << Giorno di lacrime e di benedizioni >>, scriverà Santa Teresa del Bambin Gesù. 
Il signor Louis Martin, accompagnato da Maria e dal signor Guérin, condusse egli stesso al Carmelo la sua Paolina. Sulla soglia della clausura si trovavano il canonico Delatroette, superiore del monastero, e il reverendo Ducellier. Questi, in qualità di direttore spirituale, rivolse parole commoventi alla sua figlia spirituale. Chiusa la porta del monastero, la Comunità abbracciò la nuova venuta e la vide sì pallida per l'emozione che l'invitò a sedersi. Essa protestò con fermezza: << Ma non sono malata! >> Le religiose sorrisero; compresero però che la piccola probanda non mancava di energia. 
Il giorno dopo la maestra delle novizie, Madre Genoveffa di Santa Teresa, fondatrice del Carmelo di Lisieux, vedendola pensosa le chiese: E' triste? 
- Madre, sì. - E perché? - Perché mi pare di essere entrata vecchia al Carmelo... 
Eppure non aveva che vent'anni! 
Benché avesse fatto pieno e generoso il sacrificio della famiglia, pure sentiva profondamente l'immenso dolore che consumava la piccola Teresa. 
E' facile intuire quanto dovette soffrire durante la strana malattia della Santa. Teresa aveva il cuore sempre teso alla sua << piccola Madre >> e non permetteva che Maria, la sorella maggiore, la lasciasse se non per recarsi alla Messa o per andare a trovare Paolina. 
S'avvicinava intanto la data della Vestizione: 6 aprile 1883. La << piccola Madre >> avrebbe mai potuto non vedere, in quella circostanza, la sua cara Teresa? Rassegnarvisi non era facile; mandò a dire alla piccola malata che il giorno del suo fidanzamento la voleva perfettamente guarita. 
Il pio desiderio fu esaudito. 
Una stasi del male permise di condurre la piccola Teresa in parlatorio, prima che iniziasse la cerimonia della Vestizione. Sentiamone il ricordo lasciatoci dalla penna stessa di Santa Teresa del Bambin Gesù: 
<<Potei abbracciare la mia Madre diletta, sedermi sulle sue ginocchia, nascondermi sotto il suo velo e ricevere le dolci carezze; la potei contemplare così, deliziosa nel suo abito bianco! Fu certamente un giorno bello nella mia triste prova, ma quel giorno, o piuttosto quell'ora, passò veloce e mi fu giocoforza risalire nella carrozza che mi portò lontana dal Carmelo!>>. 
L'indomani fu di nuovo assalita violentemente dalla malattia e durò così fino al 13 maggio seguente, giorno del miracoloso intervento della Vergine del Sorriso. Che gioia per la giovane novizia quando apprese la eco di quella visione celeste dalla bocca della sorella Maria! 
<<Quanto è buona la Madonna! Scriveva alla piccola privilegiata. Non vedo l'ora di rivedere il tuo visino tanto caro al mio cuore. E' vero che riesco a vederlo fin da qui, ma, da un po' di tempo, il mio cannocchiale non è più quello di prima; durante la tua malattia, ho lasciata cadere una lacrima sulla lente e improvvisamente si è appannata.....
Ora però Maria Santissima ci copre tutt'e due del suo manto, ci custodisce nel suo cuore, ci benedice, ci ama, ci carezza con la medesima mano. Come posso dirlo – dopo ciò che è accaduto – che Teresita è lontana da Agnese e Agnese da Teresita?....
….Addio, amiamo molto la Madonna, amiamoLa. Ella è Madre, e sotto il suo sguardo, sorretta dalla sua mano, la piccola barca del tuo cuore sarà sempre al sicuro e veleggerà tranquilla verso il Cielo....>>
Non passò molto e Teresa stessa, in parlatorio, narrava i particolari della sua guarigione. Rinfrancata nelle sue aspirazioni alla santità da questa grazia mariana, la novizia, alla fine di quest'anno di benedizioni, confidava a suo padre:
<<Chiedo al Signore di conservarti ancora per molti e lieti anni alla tua famigliola, della quale sei modello, sostegno, protettore, angelo tutelare! - Caro papà, se seguiremo le tue orme, avremo tutte quante un posto ben alto lassù! Quanto a me, che sono in questo momento la beniamina di Dio e di mio padre in terra, mi renderei la più colpevole, se non mi adoperassi a rendere il cento per uno. - Oh quanto lo desidero, babbo mio! Come bramo di essere santa! E' qui che converge tutta la mia ambizione. So che tutto passa, so che nulla vi è di stabile quaggiù, e allora voglio unirmi a Dio, più che posso. Quanto è stata grande la sua misericordia di avermi attratta a Sè, sì giovane e per prima! Dico per “prima”, perché il Suo sguardo divino, babbo mio diletto e privilegiato, affascinerà ancora parecchie piccole colombe del tuo nido. - Nell'attesa, prega molto per noi tutte; chiedi che la tua piccola Carmelitana, la tua povera piccola <<perla>>, sia davvero una perla preziosa agli occhi di Dio e dei suoi Angeli, e che un giorno possa posare sulla tua fronte e brillarvi per tutta l'Eternità>>. 
Nella primavera seguente, con sollecitudine tutta materna si adoperò, pur da lontano, a preparare il cuore della sorellina alla Prima Comunione. Compose per lei un piccolo librettino che è l'espressione della sua pietà, della sua fantasia, della sua arte; ivi tutti i fiori della natura s'intrecciano, nel loro mistico simbolismo, in una ghirlanda di virtù. 
E ancora, attraverso una corrispondenza continua e permessa eccezionalmente, incoraggiava gli sforzi perseveranti di Teresa:
<<Vedo che la mia Teresita prepara bene il suo cuore per il gran giorno. Bisogna perseverare e non fermarsi un istante, perché un istante perduto è un fiore di meno nel piccolo giardino..... - ….Tu sarai davvero la colombina che porta il cuore a Gesù. Penso a te mentre incollo quest'immaginetta a principio del libro. Sai come Gesù ti ricambierà? Ti porterà in dono il suo stesso Cuore! Si potrebbe forse credere che il cuore di Teresita non s'attenda altro che un posticino in quello di Gesù, ma niente affatto: è la piccola Ostia, il Cuore stesso di Gesù che reclama di entrare nel cuore di Teresa! Che meraviglia! Son troppi forse due mesi e mezzo per rifletterci e per seminare fiori sul passaggio di questa dolce Ostia che contiene il Cielo? - Addio, Beniamina mia, non ti stanchi la fatica del giardiniere; i giorni volano rapidi e Gesù s'avvicina ..- Agnese di Gesù>>. 
Fine capitolo 5 
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano