La Venerata Madre
Agnese (Paolina)di Gesù
Carmelitana Scalza
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux
“Le prove”
Se l'anima di Madre Agnese di Gesù era avvolta come da un tenue velo di tristezza soprannaturale pur tra i più puri e grandi trionfi della sua Santa, quanto maggiormente doveva soffrire, allorché il demonio geloso, scatenava i suoi attacchi cercando di oscurare la memoria ed il culto di Teresa!
Era profondamente addolorata della malafede di taluni; tutto osava per smascherare e combattere ogni artificio e far brillare la luce della verità. Il ruggito dello spirito infernale si faceva allora più lacerante, sappiamo che, durante certi esorcismi su anime possesse, egli sfogava la sua rabbia contro di lei che vedeva così vicina alla sua grande nemica: Teresa.
Ella tuttavia non si scomponeva e difendeva intrepida la sacra eredità lasciatele dalla sua santa Sorella. Era di tale rettitudine e lealtà che, a volte, gli stessi avversari si trasformarono in suoi buoni amici.
Ripetiamolo: la sua anima comprendeva appieno il valore della prova; nella corrispondenza con il Cardinale Vico, il quale era per lei un Padre e un Protettore devoto e affezionato, troviamo due testimonianze eloquenti:
“Ho molto sofferto nel leggere quel brutto opuscolo, ma poi mi sono ricordata di quelle parole dell'Autore dell'Imitazione: << Gesù Cristo ha avuto nemici e detrattori, tu vuoi invece solo amici e difensori...>>. Allora mi sono calmata. Del resto credo che mi sia necessario gustare un po' del pane dell'umiliazione alla vigilia della glorificazione della mia Sorellina e prima di gioire di tanta gloria! Dio sia benedetto sempre!”.
E così pure, in un'altra difficoltà confidava all'Eminente Porporato:
….”Ciò affligge molto sia me, sia le mie sorelle. Ma la canonizzazione della nostra Teresa è cosa tanto grande, divina, che la nostra gioia soprannaturale rimane intatta; vorrei quasi dire che è in aumento. A fianco di tante glorie e grazie celesti non stanno forse bene alcune umiliazioni e pene e nubi che ci spingono a salire, a volare al di sopra della terra, in alto, molto in alto? Sì, noi sentiamo le nostre gioie pure ora che la croce le ha sfiorate”.
Anche il Cielo veniva in suo aiuto; ecco un biglietto del 31 maggio 1926:
“Ero tristissima ieri dopo aver letto la critica del Padre Ubaldo sul libro di Monsignor Laveille. Mi domandavo: <<Non finirà dunque mai questa lotta?>> Oh, quanto mi fa male! Temo di non riuscire a sopportarla. Il mio sonno è stato tuttavia sereno. Mi sono svegliata per tempo e pensavo a tutte queste pene ed a quelle che ancora mi aspettano. Allora, immediatamente, come se qualcuno me le avesse dette all'orecchio, mi si sono presentate alla mente quelle parole di Nostro Signore a Santa Margherita Maria: << Ti mancheranno gli aiuti solo quando il mio Cuore mancherà di potenza>>. Mi pareva una parola viva; si è scolpita nella mia anima e mi fa tanto male”.