La Venerata Madre
Agnese (Paolina)di Gesù
Carmelitana Scalza
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux
“Le deposizioni ai Processi”
La devozione alla “Piccola Regina”, Santa Teresa del Bambin Gesù, acquistava ogni giorno proporzioni sempre più vaste che avevano del prodigioso.
Se ne sentiva l'eco dalla posta quotidiana. Non per nulla Teresa aveva detto alla sua <<piccola Madre>>:
“Dopo la mia morte, andrà alla cassetta delle lettere e vi troverà consolazioni. In Cielo, otterrò molte grazie per coloro che mi hanno fatto del bene. Saranno tante, che neppure tutte serviranno a lei, Madre mia. Molte le procureranno una grande gioia”.
La Madre Agnese di Gesù faceva copiare con scrupolosità le relazioni di grazie e le testimonianze più significative della devozione sempre crescente alla Serva di Dio, preparando così una documentazione solidissima che doveva servire a dimostrare la fama di santità.
Tuttavia sarebbe un errore credere che il suo orizzonte fosse circoscritto alla cerchia teresiana, benché già così vasta. Nel 1906, venne a sapere di un libello diffamatorio e blasfemo intitolato: Quel che Dio fa e quel che non fa; la sua anima amante fremette di sdegno, e tosto ella compose, in riparazione, una poesia dal titolo : Quanto buono è Dio con coloro che hanno un cuore retto (Salmo LXXXIII).
Vi si leggono dei versi di semplice e bella fattura:
“Chi, pazzo, scrutar vuole la tua gloria,
vedrà, Signor, la sua scienza illusoria,
che oppresso è l'uomo che tocca la Sua grandezza,
vuol la tua Luce? Gusti la tua dolcezza”
I pellegrinaggi all'umile tomba di Suor Teresa del Bambin Gesù, nel cimitero della città, aumentavano in proporzione alla “Pioggia di Rose” .
Si comunicò al Carmelo di Lisieux che Roma era favorevole all'introduzione della Causa, ma Madre Agnese di Gesù, mal consigliata sui passi iniziali da farsi, incontrò una forte opposizione da parte del Vescovo di Bayeux.
Si sottomise e tacque, aspettando l'ora della Provvidenza.
Questa giunse felicemente l'8 maggio del 1908, quando Madre Angela del Bambin Gesù, il giorno stesso della sua elezione a Priora, ripetè a Monsignor Lemonnier la domanda in precedenza respinta.
Questa volta il Vescovo senza alcuna difficoltà diede il consenso e, da allora, mise tutto il suo zelo per costituire il Tribunale Diocesano incaricato di istruire il processo informativo. Convocò i migliori elementi del suo clero, diresse e approvò la scelta del Postulatore e del Vice-Postulatore e egli stesso, all'occasione, si fece difensore della Causa e del Carmelo di Lisieux contro i loro avversari.
( S.E. Monsignor Lemonnier, Vescovo di Bayeux-Lisieux
e il Tribunale Diocesano che si occupò con grande generosità
della Serva di Dio Suor Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo )
Questi “avversari” difatti non mancarono, tanto che Nostra Madre osò parlare di
<<persecuzioni straordinarie e terribili subite per la Causa della sua piccola Teresa>>.
Alla morte della Madre Angela del Bambin Gesù, Madre Agnese veniva rieletta Priora il 27 novembre del 1909.
Non depose più la carica, sia per successive regolari elezioni, sia – come vedremo – per nomina di Priora a vita fatta da Sua Santità Papa Pio XI.
Lei dunque che vedrà l'introduzione della Causa di Suor Teresa del Bambin Gesù nei Tribunali di Roma per ordine del Santo Pontefice PIO X il 10 giugno 1914, lei che porterà in gran parte il peso del Processo.
In un mare di contrarietà, la Madre lottava intrepida con tutti i mezzi a sua disposizione, ora per mitigare l'ostilità degli uni, ora per scuotere la indolenza degli altri, per prevenire tempeste o per calmarle. Gli esagerati prudenti ne volevano smorzare l'ardore, stroncare le iniziative.
Ella però – l'abbiamo detto – possedeva un tatto così abile ed amabile insieme, da saper insinuarsi nel dedalo delle difficoltà e uscirne spesso cantando vittoria.
Le sue deposizioni ai due Processi, per la loro importanza e per il loro valore, furono considerate di primo grado: in quello Diocesano fu interrogata in 24 sedute e in quello Apostolico per dieci giorni e mezzo consecutivi.
E' facile immaginare il cumulo di lavoro preparatorio e la fatica delle sessioni di una gravità eccezionale, sia per l'onere di coscienza, sia per il rischio che improvvisamente sorgessero delle questioni alle quali bisognava rispondere seduta stante. Di più, tutte le testimonianze erano vincolate con il più rigoroso segreto e quindi l'impossibilità di chiedere ad altri un consiglio o uno schiarimento.
Per meglio inquadrare il merito e la virtù di Teresa nell'ambiente dove era maturata la sua santità, Madre Agnese di Gesù fu obbligata, insieme ad altre suore contemporanee alla Serva di Dio, a fare in una deposizione speciale parecchi rilievi circa la situazione del Monastero durante il governo della Madre Maria di San Luigi Gonzaga.
Tali deposizioni avrebbero dovuto essere rigorosamente riservate. Non mirando che a mettere in rilievo alcune ombre d'ambiente non potevano avere che il carattere di una testimonianza frammentaria.
Purtroppo se ne è stranamente abusato. Isolarle, staccarle dalle contropartite che si possono leggere in tante pagine del Summarium – molte della stessa Madre Agnese – raccogliere, quasi fossero abituali, altri fatti sparsi qua e là in un periodo di quaranta anni, volendo provare con questi la consistenza e realtà di quelle, fu tutto un gioco che a commentatori tendenziosi servì a falsare la storia.
La fisionomia morale di Madre Maria di San Luigi Gonzaga ne uscì fortemente travisata agli occhi dei lettori. Madre Agnese ne sentì amaramente il contraccolpo, talvolta fino all'angoscia, perché in simili interpretazioni c'era qualche cosa di ingiurioso per il suo Carmelo.
Se del carattere autoritario e bizzarro della vecchia Priora fu Madre Agnese a soffrirne più degli altri, non fu meno vero che fu la prima a riconoscere le buone qualità della Madre Maria di San Luigi Gonzaga.
Miserie ce n'erano – inevitabili del resto in ogni convivenza umana – ma certune erano conseguenze della sua malattia e non impedirono mai al Carmelo di Lisieux di offrire al mondo fulgidi esempi di mortificazione, di preghiera e di zelo.
Anche se lungo, conviene riportare qui l'estratto della Deposizione al Processo Apostolico del 1915. In esso, Madre Agnese di Gesù precisa che tutto il suo lavoro per la glorificazione della sua santa Sorella aveva una finalità unicamente soprannaturale:
“Desidero la Beatificazione di Suor Teresa del Bambin Gesù, perché ho la ferma convinzione, che mi si impone sempre più, che ella fu scelta da Dio per far conoscere sulla terra il suo amore paterno per le creature e il suo desiderio di essere da loro corrisposto con un amore tenero e filiale. I Santi canonizzati dalla Chiesa – parlando in generale – non sono dei luminari e dei modelli per tutti indistintamente; non ebbero missione di trascinare tutti gli uomini ad imitarli. La loro vita fu presentata troppo sovrumana: anime quindi che solo le grandi anime possono imitare.
Purtroppo le grandi anime sono molto rare; mentre invece è immenso il numero delle piccole anime, di quelle anime cioè che devono camminare nel sentiero comune della sola fede: si può dire di comprendere tutti i cristiani, perché anch'essi sono chiamati alla perfezione secondo l'invito di Nostro Signore: <<Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre Celeste>>.Dunque, per quanto grande sia, il Padre celeste è imitabile; e ce lo mostra la semplicità della vita di Gesù.
E perché ciò fu così poco compreso? Credo che la causa stia nell'orgoglio umano. Gli uomini pretendono o fare grandi cose o fare nulla.
La nostra piccola Teresa, proprio lei, ha perfettamente compreso e, per dir meglio, ha fatto come gli Apostoli che domandarono a Nostro Signore, nell'intimità, di spiegare loro le Sue parabole.
Per usare una sua parola, ella si è come “insinuata” nelle profondità del Cuore di Dio per rubarGli i Suoi segreti di perfezione e di amore e manifestarli poi al mondo. Ha visto quel che già si aspettava di vedere: un abisso di semplicità e di amore sconosciuto.
Allora il cuore le si è aperto tutto e ha implorato dal Signore una legione di altri cuori che vogliono ricevere gli ardori e le fiamme divine destinate al mondo e da questo purtroppo respinte.
Questa preghiera sta per essere esaudita. Nel mondo non mancano piccole anime sante, ma sono isolate nella Chiesa. Presagiscono queste cose, ma non osano credervi. Le vite di Gesù e di Maria hanno un fascino su di loro, ma queste divine fiaccole al tempo stesso le abbagliano. Oso dire che esse aspettano la <<piccola Teresa>>, guida creata appositamente per loro, nuovo sforzo della bontà di Dio per trascinarle nella via dell'amore attraverso l'umiltà e il più confidente abbandono.
Anche i peccatori profitteranno di queste sublimi scoperte e vi troveranno la loro salvezza. Un'anima, vittima d'amore, che si è voluta chiamare <<l'araldo della Piccola Regina>>, un'anima delle più illuminate che io abbia conosciute, scriveva: “Sì, la dottrina di Teresa è una misericordia che viene a completare quella delle rivelazioni del Sacro Cuore. Teresa è l'Angelo che viene a consolare il mondo vecchio e infreddolito. Come una celeste Antigone ella si offre a condurre questo grande cieco criminale al pentimento e all'amore. Perché Teresa <<era piccola>> è piaciuta all'Altissimo, il Quale ha lasciato straripare su di lei il torrente della sua luce e del suo amore, come forse non aveva più fatto dopo l'Immacolata Concezione.
La prova della sua missione è quella stessa della missione di Gesù: il miracolo, una fama senza precedenti attorno al suo nome. Non mancano quelli che, pure in buona fede, non comprendono ancora quel che avviene attorno a questa creatura; si meravigliano, si scandalizzano, proclamando effetti senza causa.....Ma quando la vedranno elevata sugli altari, allora vedranno che sotto questa umiltà esaltata si nascondeva un meraviglioso disegno di Dio, e avvicinandosi di più alla Santa si metteranno essi pure alla sua sequela.
Allora la legione delle piccole anime, vittime dell'Amore Misericordioso, diventerà numerosa come le stelle del cielo e la sabbia del mare, sarà terribile contro Satana ed aiuterà la Vergine a schiacciarne il capo orgoglioso. E la Chiesa vivrà un'era di amore che la consolerà e le farà dimenticare l'era del'odio che oggi attraversa con orrore”.
Nelle sue Deposizioni intorno alle virtù di Teresa, Madre Agnese di Gesù insiste specialmente su quelle che formano la caratteristica della <<Piccola Via>>.
“Suor Teresa del Bambin Gesù, riguardo ai doni soprannaturali, o meglio alla loro manifestazione esterna, si distingue da tanti altri santi canonizzati finora dalla Chiesa. Tolta la visione che ebbe della Madonna, quella ancora che le svelò la futura malattia di suo padre, tolta la ferita d'amore, alla quale ella accenna, e l'estasi della morte, nulla trovo nella sua vita che esca dalla via ordinaria.
Certo, ella sperimentò spesso la grande gioia di un profondissimo raccoglimento; siffatto stato d'orazione appariva però avvolto di semplicità e privo di manifestazioni straordinarie.
Pensare diversamente sarebbe un falsarne la fisionomia così caratteristica e incoraggiante che Iddio si è compiaciuto di dare alla Sua piccola serva, proprio per realizzare i suoi disegni di misericordia, cioè per chiamare al suo divino amore tutte le << piccole anime>> della terra, che ne volessero seguire l'esempio.
Suor Teresa del Bambin Gesù amava la sua via di semplicità, e non l'avrebbe abbandonata né per seguirne un'altra, né per realizzare la missione che già presentiva”.
Deposizioni di Madre Agnese di Gesù.
Ancora una volta con gioia interiore possiamo notare quanto vero e prezioso fu il mandato affidato da Teresa alla sua “piccola Madre”. Due sorelle, due Carmelitane Scalze perfettamente in sintonia, una simbiosi voluta dalla Provvidenza e che continua ad edificare tante anime, specialmente quelle che hanno deciso di vivere la sequela del Signore, laici o religiosi, seguendo la <<Piccola Via dell'Infanzia Spirituale>> ispirata da Dio nel cuore di Teresa di Lisieux.
Davvero possiamo dire senza alcuna ombra di smentita che: Teresa del Bambin Gesù e Madre Agnese (Paolina Martin) così come Maria del Sacro Cuore (Maria Martin)e Genoveffa del Volto Santo (Celina Martin) sono degne figlie della grande Teresa d'Avila, degne figlie del Carmelo riformato.
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma.
Francesco di Santa Maria di Gesù