La Venerata Madre
Agnese (Paolina)di Gesù
Carmelitana Scalza
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux
“Spirito di Carità”
La vita prodigiosamente attiva di Madre Agnese di Gesù lascia trapelare la ricchezza della sua grande anima, segreto di tanta meravigliosa fecondità. Dobbiamo fermarci un poco dinanzi a questo “dinamismo occulto”, a questa “carità ardente” che tutto ricapitola.
Nel dono di sé, la Priora del Carmelo di Lisieux non conosceva le mezze misure. Il suo amore non ammetteva limiti e si manifestava, talvolta, con una santa veemenza.
Un giorno, informata di alcuni fatti tristi per la Chiesa, la si vide fremere di sdegno e di dolore e ripetere:
<<No! Iddio non è amato, no! Non è amato>>.
Verso la fine della sua vita esclamava: <<Vorrei amare Dio come Egli si ama!>>.
Ben poteva dunque trascinare le altre a vele spiegate sulla via dell'Amore generoso, come già aveva fatto per Teresa e per le sue sorelle.
<<Le nostre disposizioni cambiano molto spesso, scriveva a Celina che era ancora nel mondo, ma che l'amore di Dio non muti, e che l'ago della nostra bussola sia sempre volto verso il meriggio dell'amore divino. Triste o lieta che sia la nostra anima, agitata o calma, poco importa, purché sappiamo rivolgere il nostro sguardo al Cielo, fare della fiducia il canto perenne dell'anima e disprezzare tutte le cose della terra>>.
E ancora:
<<Oh, che cosa sono mai tutti i nostri bei pensieri
e sentimenti? Nulla! Assolutamente nulla!......Conserviamo la pace
“fissando lo sguardo verso la santa montagna donde ci verrà l'aiuto”.
Guardare Gesù ed amarlo, ecco tutto. E' Lui il Cielo della terra prima
di diventare il Cielo dei Cieli>>.
Il suo grande spirito di fede la teneva ognora orientata verso questo polo. Ascoltiamola consolare Celina durante gli anni della malattia del padre:
<<Trovo Iddio stupendo verso di noi.... Le sue vie ci sono nascoste, la sua bontà però squarcia tutti i veli. Vediamo nella nostra vita lo scatenarsi di grandi temporali che durano a lungo! Ma il guizzo dei loro lampi invece di consumare, ristora le nostre anime. Lampi benedetti, che ci mostrano il niente di tutto ciò che passa e finisce! - Oh mia cara Celina, facciamoci sante; non è poi così difficile, perché quando si ama nulla pesa>>.
Dopo la morte del padre diletto, ritorna a colei che era stata l'angelo consolatore di quella tormentata vecchiaia:
<<Sì, Papà è in Cielo! Oh, che parola! Che risveglio per il nostro povero papà e che consolazione per noi!
Noi pure, come lui, già viviamo la realizzazione di quelle parole della Sacra Scrittura: “Il Giusto che muove i suoi passi nella semplicità, lascia dietro a sé felici i suoi figli”.
Ora piangiamo perché non abbiamo altro che lacrime per esprimere sia il dolore che la gioia, ma al Signore non sfugge che i sentimenti dei nostri cuori sono più un canto di gioia che un gemito di dolore. Questo canto gli fa piacere, Lo glorifica, questa melodia accresce le gioie celesti del nostro caro papà. Egli ci osserva dall'Alto e il Signore gli sussurra, certo, le medesime parole dell'Arcangelo Raffaele al vecchio Tobia: “Tu ti rallegrerai nei tuoi figli, perché essi saranno benedetti e un giorno saranno riuniti nel Signore, come te.
Celina, ringrazia il buon Dio del dono della fede che così abbondantemente ci ha dato. Noi guardiamo una bara e vediamo un trono di gloria. Ci troviamo di fronte alla morte e ci sentiamo avvolte di vita eterna.
Addio mia cara, sono solo io a scriverti, ma tu comprendi bene quanto i nostri cuori siano uniti al tuo in queste ore dolorose. Suor Teresa del Bambino Gesù stamane mi diceva: “No! Io non riesco a scrivere a Celina!” - Il suo sguardo celestiale e profondo lasciava capire che i sentimenti troppo alti della sua anima erano intraducibili. Celina, oh, comprendici!>>.
Beato Luigi Martin
La conversazione cadde un giorno su di una giovane religiosa, della cui vocazione Suor Maria del Sacro Cuore (Maria Martin) si era molto interessata e che fu poi costretta ad uscire dal monastero per motivi di salute:
<<Com'è possibile – dicevamo – che “Madrina” dal Cielo abbandoni la sua piccola protetta? Pure Lassù ci sono dei misteri – ribatté Madre Agnese di Gesù -. Quanto a me, ciò non mi scandalizza>>.
Né la stupiva il fatto di essere privata della presenza invisibile della cara sorella maggiore, dopo la di lei morte. A chi se ne mostrava un po' meravigliato, spiegò:
<<Da parte mia, non lo desidero affatto. Potrebbe ella fare più della piccola Teresa? Sarebbe forse più potente? E' normale che le cose siano così. Perché desiderarne altre? So che ella è felice e ciò mi basta>>.
Amava trovare nelle sue figlie le medesime disposizioni, chiese ad una di esse:
<<Sente la piccola Teresa vicino a lei?>>
L'interrogata rispose che era sicura, sì, dell'assistenza della Santa, ma non la gustava sensibilmente.
<<Se mi avesse detto il contrario, le avrei detto che la sua era una illusione. Neppure io la sento. Come è misterioso il Cielo!>>.
Allora la conversazione scivolò sopra coloro che ci hanno lasciati e, apparentemente, pare che non si interessino più di noi. La suora citava l'esempio del signor Martin, che prediligeva la sua Maria (Maria del Sacro Cuore) e che pure pareva non ne avesse mai alleviate le sofferenze negli undici anni che stette immobilizzata su una poltrona.
<<E' vero, - rispose Madre Agnese di Gesù -; ci ha evitato però un gran male: il peccato!>>.
Una sera, negli ultimi anni, pareva spossata; vi fu chi le fece notare:
<<Madre, il Signore deve veramente aiutarla per riuscire a fare tante cose in una sola giornata! - Rispose Madre Agnese: Sì, che mi aiuta, lo sento! Ne sono commossa. Anzi, talvolta mi pare di VederLo>>.
E di rimando, una suora, scherzosa:
<<Ecco, Nostra Madre, che ora ha delle estasi! - E Madre Agnese con dolcezza: “No, è nella pura fede. Tuttavia è come se Lo vedessi”>>.
Si parlava di certe infami calunnie contro il Papa e si aggiungeva:
<<Come si possono dire simili cose nei riguardi di un santo così dolce e così buono, com'è lui? - Rispose Madre Agnese: “E Gesù non è stato calunniato, fino a dire che era posseduto da un demonio?”>>.
La minaccia per una suora di una grave operazione chirurgica faceva uscire in lamenti le consorelle. Madre Agnese vi tagliò corto: <<Non spetta a noi fare processi al buon Dio; tutto ciò che Egli permette, nasconde delle grazie! - Non bisogna fare il viso scuro al Signore!>>.
Al finire della guerra, mentre perdurava quel periodo pieno di incertezze e di sconvolgimenti, esclamò: <<In quale mischia si è buttata la povera Francia!>>.
Le si obbiettò: Perché Dio, invece di mostrare la Sua giustizia castigando gli uomini, non mostra la sua <<misericordia>> facendola traboccare, come dice San Paolo?
Rispose Madre Agnese: “Dio sa bene quello che deve fare, via! - Egli scende nel fondo dei cuori e per mezzo dell'apparente rigore opera cose stupende, credetelo pure!”.
Si parlava di certe opposizioni, sorte, all'inizio, contro il progetto della Basilica. Madre Agnese di Gesù concluse:
<<E' così che si risolveranno tutte le nostre pene. Il Signore sa accomodare ogni cosa, a meraviglia. Egli voleva la Basilica lassù, in quella posizione meravigliosa; Egli dispone sempre ogni cosa per il nostro miglior bene>>.
Fine capitolo 23
Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma.
LAUS DEO
Pax et Bonum
Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano