Visualizzazioni totali

venerdì 12 giugno 2015

LA SANTA DELL'EUCARISTIA GIULIANA FALCONIERI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA - PARTE TERZA .

La Santa dell'Eucarestia 
Giuliana Falconieri 
dell'Ordine dei Servi di Maria 





Trascorrevano gli anni e Giuliana era ormai diventata una rigogliosa e svelta fanciulla quattordicenne; le sue fattezze erano di una bellezza straordinariamente rara. “La luce che splendeva sulla sua faccia, come scrisse Longfellow, veniva proiettata attraverso le finestre di un altro mondo” e la sua semplice presenza ispirava squisita purezza. 
In tempi assai posteriori noi leggiamo nella vita di San Giovanni Berchmans, che quando uno dei padri della Compagnia di Gesù, residente nel Collegio Romano ai tempi del santo, fece notare al Cardinale Bellarmino che gli sguardi del Berchmans ispiravano purezza; sciogliendosi in lacrime il santo e dotto uomo rispose: “Oh! Questo fu un privilegio concesso alla Madre di Dio, e non può essere stata che Lei, che lo ha comunicato al suo servo fedele...” 
Anche a Giuliana deve essere stata concessa quella grazia straordinaria per il suo tenero e filiale amore verso la Regina delle Vergini. Soltanto in questo modo possiamo renderci conto dei meravigliosi effetti che i suoi sguardi producevano immancabilmente su gli altri. Pure gli occhi di un uomo il più sfacciato, erano costretti ad abbassarsi dinanzi ai suoi così modesti e sommessi. 
Essa era veramente una copia perfetta di quel grande tipo di donna di cui parla Sant'Ambrogio: “ Nei suoi sguardi non vi era alcun che di arrogante; niente di ostentato nelle sue parole, niente di disdicevole nelle sue azioni. I suoi gesti non erano maldestri, il suo portamento era composto; la sua voce gentile, il suo esteriore era il riflesso dell'anima”.  
Recordata andava superba di avere un tal gioiello di figlia. Nella sua materna vanità si compiaceva sentir dire di Giuliana che era la più amabile fra le nobili nubili di Firenze. Mentre giaceva ancora bambina e incantava ogni cuore con la sua grazia infantile, Sant'Alessio con soprannaturale prescienza, aveva spesso assicurato alla cognata, che la di lei figlia era un dono di Dio, e che un giorno, vicino o lontano che fosse, doveva restituirla, perché destinata ad operare grandi cose a gloria di Lui nella Santa Religione, e Recordata fin d'allora risolvette di fare il generoso sacrifizio. 
Ma ora che la vedeva cresciuta robusta e bella fanciulla, graziosa nel tratto e compita possedere tutte le qualità richieste per fare una splendida figura nel mondo, Recordata non pensò altrimenti alla promessa fatta, e, messa da parte qualunque altra considerazione, si adoperò soltanto per soddisfare la propria vanità ed ambizione, cercando di accasare vantaggiosamente Giuliana con un brillante matrimonio. E qui cominciò per la nostra Santa un periodo di acute sofferenze e travagli dai quali uscì fuori dopo lunghe prove, vittoriosa, illesa, più forte e più pura di prima. Abbiamo veduto non esservi stato niente più disgustevole per Giuliana, che il mettersi in mostra nella società e prendere parte a divertimenti mondani, ma ora Recordata desiderava che indossasse ricche vesti e ornamenti confacevoli a una giovane del suo rango e fortunata; e Giuliana, contro ogni sua volontà, si trovò avvolta in un vortice di affascinante dissipazione, dal quale sembrava non potesse più uscire. 
Invano Sant'Alessio Falconieri si lagnava con la sua cognata e patrocinava la causa di Giuliana: Recordata era irremovibile. Deve essere stata una figura brillante – questa vaga e giovane figlia dei Falconieri – in quelle gaie assemblee fiorentine del Medioevo. I gioielli di famiglia splendevano smaglianti sulle nere fluenti trecce di capelli, è vero, ma chi mai in mezzo a quella folla dedita al piacere, che ammirava estasiata la rara amabilità della sua faccia, avrebbe immaginato che sotto quella fascia di perle si nascondessero lunghi e acuti aghi, che, trafiggendo la delicata sua testa, le causavano atroci pene, o che sotto i ricchi braccialetti d'oro stavano strettamente attorcigliate nodose cordicelle per martoriare quelle esili braccia. Sì, questa è la verità. 
Giuliana che fin dalla prima aurora della sua intelligenza aveva desiderato di consacrarsi interamente a Dio, vedendosi ora, per volere della madre Redordata, immischiata fra quelle vanità e piaceri mondani che aveva sempre aborrito, cercò, anche sulla scena dei suoi trionfi, il mezzo di mortificare il suo innocente corpo, per paura che qualche cosa, sia pur leggera, potesse appannare la beltà e purezza di quest'anima su cui regnava sovrano Gesù. 
Così nelle splendide sale di Firenze, piene di ricchezza, nobiltà ed eleganza, Giuliana dirigeva i suoi pensieri, tutt'altro che terreni, verso il Cielo, e là, mentre la musica dolce e voluttuosa, cresceva, fluttuava e svaniva incantevole nelle sue svariate armonie, essa ascoltava soltanto la sommossa e quieta voce di Colui che ama pascersi fra i gigli. 
Era lo splendore del suo Angelo Custode, o il lustro di quei tesori di grazia nascosti da questo invisibile Amante nella sua candida anima, che rifletteva in quei momenti sulla sua faccia? Non lo sappiamo. Sappiamo però che con l'andare del tempo essa diveniva sempre più impaziente di consacrarsi interamente a Dio, e i giorni che la separavano dalla santa e definitiva alleanza a cui tanto anelava, le sembravano secoli. Ma un'altra e più terribile prova doveva ancora intralciare l'adempimento dei suoi ardenti voti. Alcuni fra i più nobili e facoltosi giovani di Firenze, presi da tanta grazia e beltà, si disputavano la sua mano, ma essa però ferma nel suo santo proposito, li rigettava tutti senza eccezione dicendo alla madre, che la sollecitava affinché determinasse a chi dava la sua preferenza: “Quando sarà tempo, la Madonna provvederà....”. 
In questo frattempo, Falco, ricco e nobile giovane fiorentino, che alla bellezza ed eleganza accoppiava una vita assai virtuosa, pensò di chiederla in matrimonio. Recordata se ne compiacque. Ecco, diceva fra sé, colui a cui senza esitanza posso affidare la diletta mia figlia; questo sarà un genero secondo il mio cuore, poiché in lui ricchezze, nobiltà di nascita e virtù vanno di pari passo; non vi ha dubbio, questo è un partito il più vantaggioso, sotto ogni punto di vista, che prender si voglia. Ma quando essa stessa si recò da Giuliana per consultarla in materia e le parlò della gioia e soddisfazione provata al cospetto della felicità che le era riservata, se diveniva moglie di Falco, quale non dovette essere la sua sorpresa e disillusione nel trovare che Giuliana aveva fermamente risoluto di rigettare tutte le nozze terrene e di divenire sposa di Cristo. 
Avendo l'appassionata madre tentato invano di vincerla con carezze e affettuose parole, ricorse pure alle lacrime ed ai rimproveri. Le rammentava che non aveva altri figli, che in lei si concentrava tutta la sua speranza e la scongiurava per tutte le tenerezze che le aveva prodigate fin dalla nascita a non causarle in sì grande dolore. La giovinetta ne era vivamente commossa. E come non poteva non esserlo? Ma per quanto amasse teneramente la madre, rimaneva salda nella sua risoluzione. 
Con il cuore straziato dall'angoscia, tentò di resistere irremovibile agli attacchi sulla sua costanza, e quando Recordata, piena di dolore e di collera, ebbe ricorso anche alle percosse, la giovane santa, che temeva maggiormente la tenerezza che la severità della madre, si rallegrava di essere fatta degna di soffrire qualche cosa, sia pur piccola, per amore del suo Signore Crocifisso. Il suo principale rifugio di fortezza in tale frangente era il santo vecchio Alessio e a lui si rivolgeva per consiglio e per conforto. 
Non occorre il dirlo, Egli non l'abbandonò, che anzi l'incoraggiava e consolava ricordandole le promesse di Cristo a coloro che soffrono persecuzione per amor suo. Non mancò pure di offrire prolungate e ferventi preghiere dinanzi al Tabernacolo di Gesù, Sposo delle Vergini, affinché Giuliana non soccombesse nella più tremenda delle sue prove. Nel frattempo patrocinava la causa con la madre, ma Recordata, per quanto venerasse il vecchio cognato Alessio, da principio non volle ascoltarlo, tanto era fanatica pel matrimonio di sua figlia con Falco. 
Finalmente, stanca per gli inutili sforzi e disperando affatto di ottenere un qualche successo, dette ascolto alle ripetute istanze di Alessio e dell'accorata sua figlia e a malincuore acconsentì che essa divenisse sposa di Cristo. Giuliana, piena di gioia per la sua libertà caramente riconquistata, timorosa però di qualche altro progetto per parte della madre, che potesse nuovamente privarla, di propria mano senza por tempo in mezzo, tagliò la sua lunga e fluente capigliatura, e, dopo aver consultato suo zio, fece il voto di verginità, che doveva legarla irrevocabilmente a quel diletto sposo, per il quale aveva tanto sofferto. 


Basilica Patriarcale di San Pietro
Santa Giuliana Falconieri. 

Terza Parte 
Tratto liberamente da: Maria Conrayville, La Santa dell'Eucarestia, Santa Giuliana dei Falconieri. Ed. L'Addolorata, Basilica SS.Annunziata, Firenze 1938. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano