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giovedì 18 giugno 2015

LA SANTA DELL'EUCARISTIA GIULIANA FALCONIERI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA - PARTE QUINTA .

La Santa dell'Eucarestia 
Giuliana Falconieri 
dell'Ordine dei Servi di Maria 





Da quella piccola cella in una quieta e solitaria parte della casa materna, l'odore delle virtù di Giuliana si spargeva dovunque, ed in brevissimo spazio di tempo attirava a sé il fior fiore della gioventù fiorentina, ansiosa di porsi sotto la sua guida e di votarsi all'amore e servizio di Dio e della Vergine Maria. 
E non erano soltanto le fanciulle della sua età che le si affollavano intorno, ma anche donne di ogni grado e condizione di vita, che si sforzavano di praticare nelle loro case le virtù celesti inculcate dalla loro maestra, non sdegnando affatto la direzione di una così giovane e apparentemente priva di esperienze, ma piuttosto considerandosi onorate e privilegiate di essere dirette da lei. 
San Filippo Benizi, a cui essa aveva fatto voto di ubbidienza, si recava spesso a visitarla, istruendola in tutto ciò che concerneva la grande opera spirituale così felicemente iniziata. Scrisse la Regola per coloro che si sentivano attratti dall'Ordine dei Servi di Maria e vivevano nel mondo. Nella loro accettazione ricevevano un abito simile a quello vestito da Santa Giuliana, ed erano obbligate a indossarlo nelle adunanze tenute nelle chiese dei religiosi Servi di Maria. Dovevano pure fare un anno di noviziato, alla fine del quale emettevano la loro professione, promettendo di osservare la Regola per tutta la vita, ma non facevano voti. 
Queste consacrate nutrivano il più grande amore e rispetto verso Giuliana e mai facevano la minima difficoltà nell'ubbidirla. E come non potevano non amare, rispettare e ubbidire una, che era sempre la prima in quelle virtù che voleva praticate dagli altri, e come potevano non seguirne i consigli, mentre il suo esempio di vita bellamente e santamente regolata era assai più potente delle parole? Nessuna meraviglia che la piccola schiera di giovani, raccolta intorno a lei nel palazzo dei Falconieri presso l'Arno, si infervorasse alle sue commoventi parole e professasse piena soggezione alla sua persona, facendo a gara nell'imitare sì amata Maestra di cui fu detto essere difficile poterne trovare un'altra che, come lei, si assomigliasse a Maria, la Vergine delle Vergini. 
Ed ora, vediamo la stessa anziana madre di Giuliana, Recordata, attratta dall'eroica figlia, avanzarsi a chiederle per favore quello stesso abito, che le aveva altre volte rifiutato, e calpestato nobilmente ogni sentimento di rispetto umano, domandare con umiltà il permesso di poter finire i suoi giorni nella preghiera e nella penitenza, come consacrata Serva di Maria, sotto la direzione della figlia Giuliana. 
O meraviglioso trionfo della grazia di Dio! Noi non sappiamo che cosa sia più degno di ammirazione: l'umiltà e la semplicità di Recordata, ovvero l'ingenua sottomissione alla divina volontà che condusse Giuliana ad accettare la sua stessa madre come discepola. Alcune fra le sante massime con cui essa spronava le sue consorelle consacrate nel Terz'Ordine dei Servi di Maria, alla più alta santità in quel remoto secolo decimoterzo, potrebbero essere lette con molto profitto da noi: 
I – Fissarsi bene nella mente che questo mondo è un campo di battaglia, nel quale combattere indefessamente per la vittoria, senza cercare mai riposo. 
II – Riguardare la Beata Vergine come il loro modello, in qualunque condizione di vita possano trovarsi, essendo essa, non soltanto la più pura delle Vergini, ma anche un perfetto esemplare di obbedienza nello stato di matrimonio. 
III – Stimare il dolore più che la gioia, essendo più conforme ai Servi della Madre dei Dolori, e perché è impossibile unire le gioie di questo mondo con quel glorioso stato che essi hanno abbracciato. 
IV – Disprezzare le vanità dell'abbigliamento, onde esser più degne dell'abito che hanno ricevuto nella loro ammissione all'Ordine, e neppure far uso di quel lusso, che altre del medesimo grado e condizione potrebbero lecitamente fare; per paura che possano dar l'impressione di vergognarsi di quell'umiltà, che, come Serve della Vergine, sono obbligate a professare. 
V – Attendere alle proprie famiglie e agli interessi domestici, con quella carità che ordina bene tutte le cose, ma non con quella servile attività, la quale non lascia un momento di libertà e mantiene nella casa un costante disordine. 
VI – Non permettere che gli esercizi di devozione turbino la pace familiare, poiché il vero servizio di Dio, mentre si oppone a ciò che è peccato, non vieta quello che di per sé è indifferente. 
VII – Astenersi dal cercare la stima del mondo, ma giammai disprezzare gli altri con il pretesto che sono meno devoti di noi.
VIII – Non curarsi del disprezzo del mondo; ricordandosi le parole dell'Apostolo: “Se piacessi agli uomini, non sarei servo di Cristo”. 
IX – Tenere a mente che il bene fatto non sarà sempre apprezzato dagli altri; mentre, al contrario, come membri del Terz'Ordine dei Servi di Maria, i loro difetti, saranno molto più severamente giudicati dal pubblico, di quelli delle altre donne. 
X – Essere diligenti in tutte le opere buone convenienti alla loro condizione di vita, poiché la mancanza di occupazione è dannosissima alle donne devote, e un cuore vuoto si riempie presto di frivolezze mondane. 
XI – Nei travagli e nelle prove ricorrere immediatamente a Dio e alla Madonna e guardarsi bene dal cercare consolazioni dalla creature, le quali, con il conforto che recano, intralciano le affezioni in cose terrene, minando così i fondamenti della vera confidenza cristiana. 
XII – Non intraprendere mai alcun che di importante senza il consiglio del proprio direttore spirituale, né lasciarsi guidare dalle massime dell'umana prudenza, finché non si è provata la loro conformità con la legge di Dio. 
XIII – Esercitare carità e umiltà verso tutte le consorelle dell'Ordine, siano esse ricche o povere. 
XIV – Osservare fedelmente la Regola, mantenendo la sua puntualità con l'aiuto di atti di fervente contrizione e di penitenza. 

Basilica Patriarcale di San Pietro
Santa Giuliana Falconieri

Quinta Parte 
Tratto liberamente da: Maria Conrayville, La Santa dell'Eucarestia, Santa Giuliana dei Falconieri. Ed. L'Addolorata, Basilica SS.Annunziata, Firenze 1938. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano