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domenica 14 giugno 2015

LA SANTA DELL'EUCARISTIA GIULIANA FALCONIERI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA - PARTE QUARTA .

La Santa dell'Eucarestia 
Giuliana Falconieri 
dell'Ordine dei Servi di Maria 





Un sottile, fragrante e bianco giglio all'ombra delle mura di un severo palazzo presso l'Arno. Ecco che cosa era Giuliana all'età di quattordici anni, quando fece quel meraviglioso voto, per il quale fu annoverata tra coloro che seguono l'Agnello dovunque vada. 
Chi potrà mai ridire l'estatico amore onde fu ripieno il suo petto, o i profondi sentimenti di venerazione e gratitudine, che, quale balsamico zeffiro spirante dal sud, irroravano la sua purissima anima ogni qualvolta poteva realizzare che Egli, l'amante che scompiglia i nostri sogni, e gettandoci nel nostro nulla, ci obbliga a riconoscere che ogni cosa è opera del potente suo braccio, l'aveva fatta sua? 
Giuliana aveva ormai raggiunto il desiderio della sua vita, e nessuno poteva più contraddirla. Gesù era tutto suo ed essa tutta di Lui, dinanzi agli Angeli e agli uomini. Ed ora nei disegni della sua Provvidenza vide giunto il momento di concederle un altro pegno del suo favore e della sua grazia. Tale fu l'ispirazione di domandare l'abito dei Servi di Maria, così che potesse anche esternamente professare amore e stima verso la sua patrona – la Madre dei Dolori – sentimenti che crescevano in Lei a misura che si avanzava in età e che le erano stati istillati e nutriti dal suo santo zio. 
Tuttavia, non vi erano ancora monache nell'Ordine dei Servi di Maria, sembrò in un primo momento che il suo ardente desiderio non potesse tradursi ad effetto. Qui, nuovamente, Sant'Alessio mosso da quella pura simpatia che nutriva per la nipote, venne a consolarla con parole di incoraggiamento. Che cosa difatti vedeva egli nei di lei ardenti desideri se non i primi deboli albori presaghi di quella sublime vocazione alla quale con istinto profetico l'aveva preparata fin dalla più tenera infanzia? 
In questo tempo, il quinto Generale dell'Ordine dei Servi di Maria – il grande San Filippo Benizi -, venne a Firenze per tenervi un Capitolo e Alessio si valse dell'occasione per trattare con lui su Giuliana. 

San Filippo Benizi 

 San Filippo Benizi dell'Ordine dei Servi di Maria - Todi.

Urna San Filippo Benizi Ispirato dallo Spirito Santo, egli si compiacque di quanto udì intorno a Giuliana e ben volentieri accondiscese alla sua domanda vestendola dell'abito. 

 San Filippo Benizi e Sant'Alessio Falconieri
consegnano la Regola
dell'Ordine dei Servi di Maria
a Santa Giuliana Falconieri. 

Come già abbiamo scritto, nell'Ordine dei Servi di Maria non esisteva ancora un convento di monache nel quale Giuliana potesse ritirarsi, decise di restare nella casa di sua madre per assistere l'anziana madre Recordata. I biografi della nostra santa non sono concordi nell'ammettere se essa sia stata, o no, la prima consacrata che abbia ricevuto l'abito del Terz'Ordine dei Servi di Maria, ma poiché la parola “abito” si usava indifferentemente sia per lo scapolare dell'Addolorata, con il quale molte persone devote di ambo i sessi furono rivestite subito dopo la fondazione dell'Ordine; e sia per l'intera veste religiosa (una tonaca, cintura con rosario, uno scapolare lungo, un mantello o cappa, un soggolo di lino non inamidato e un velo), quale fu data a Santa Giuliana. Noi possiamo tenere per certo che le versioni date dai Padri Lorenzini e Cerchi sono giuste, e cioè che Santa Giuliana fu la prima donna a indossare le nere gramaglie della Madre dei Dolori. 
Inoltre, nelle letture (lezioni) dell'Ufficio divino approvato da Papa Benedetto XIII, la stessa cosa viene affermata positivamente: “Giuliana non aveva compiuti 15 anni quando rinunziò a un ampia eredità, e, rifiutando le nozze terrene, consacrò con voto la sua verginità a Dio nelle mani di San Filippo Benizi, e fu la prima a ricevere da lui l'abito religioso detto anche delle << Mantellate>>” (nome probabilmente dovuto al mantello o cocolla aperta, indossato sia dai religiosi che dalla nostra Giuliana). Mattutino, II Nocturn. IV lezione. 
In San Pietro, la sua statua figura fra quelle degli altri fondatori di Ordini religiosi e mostra come la Chiesa l'abbia sempre ritenuta per fondatrice delle Monache Serve di Maria. (Potremmo dire “suore”, ma all'epoca le consacrate anche dedite ad un fruttuoso apostolato, non erano definite “suore” bensì “monache” e tenute, all'interno del loro convento alla clausura.) 
Frattanto San Filippo Benizi continuava ancora a vestire dello scapolare dell'Ordine un gran numero di persone. Questi pii uomini e donne del mondo, occupavano una posizione presso a poco come quella dei nostri odierni “terziari”, non essendo obbligati a ritirarsi dalle loro famiglie in luoghi appartati, né a lasciare le loro occupazioni per dedicarsi esclusivamente ad opere di pietà, e neppure a portare l'intero abito religioso. Essi si contentavano di vestirne unicamente lo scapolare sotto gli abiti secolari, soddisfacendo a certe determinate devozioni in onore della Vergine Addolorata, sotto la guida dei Padri Servi di Maria. 
Anche fra le donne vivevano, di fatto insieme, conducendo una specie di vita comune, per darsi più interamente alla preghiera e al servizio di Dio e del prossimo, ma esse non avevano alcuna regola fissa, né alcun vestito per il quale si potessero distinguere dalle altre pie persone viventi nel secolo, e per questo non erano né si potevano chiamare religiose nel vero senso della parola. 
Queste anime elette erano carissime al cuore di San Filippo Benizi e già da lungo tempo nutriva vivo desiderio di vederle più regolarmente e perfettamente costituite, essendo convinto che con ciò avrebbe di molto aumentata la gloria di Dio ed assicurata una maggiore venerazione ed amore per Colei, che ama chiamarsi la Madre dei Dolori. Quest'opera di radunarle e metter loro a capo una, alla quale potessero ubbidire e tener come modello in ogni cosa, fu uno dei primi progetti della vita del grande Generale dell’Ordine dei Servi di Maria, San Filippo Benizi. 
Nonostante la sua giovane età, Giuliana sembrò la più adatta per questa carica piena di responsabilità. Già la Santa giovane aveva dato prova di quelle rare virtù che in modo sorprendente la designavano chiamata dal Cielo per divenire la prima Serva di Nostra Signora. La sua compassione per le sofferenze di Gesù e di Maria, il suo disprezzo per le cose terrene, il suo profondo spirito di umiltà e di amore alla Croce, erano mirabilmente uniti a rara prudenza, serio discernimento, zelo per le anime e a quell'indefinibile, quasi direi magnetica, personale attrattiva, che Dio vuol concedere a coloro che sono destinati a conquistare le anime degli uomini per unirle a Lui. 
Forse per San Filippo Benizi come pure per Sant'Alessio Falconieri quel mistico velo, tessuto, come essi dicevano, dall'Angelo della Misericordia, e che nascondeva il futuro di Giuliana, fu squarciato dalla mano dell'Onnipotente, così che, per breve spazio di tempo, poterono fissare estatici i loro occhi su di una radiante visione e contemplare la nobile figlia dei Falconieri, che avanzava lungo lo stretto ed erto sentiero della vita eterna, seguita da numeroso stuolo di vergini gloriose, le quali facevano risuonare l'aria del “dolcissimo e sconosciuto ritornello” - il cantico dell'Agnello. Sappiamo che fu un giorno felice per lui e per Sant'Alessio Falconieri, quando dopo un anno di noviziato, modellato su quello dei frati Servi di Maria, Giuliana si prostrò nuovamente dinanzi all'altare di Maria nella bella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze, e rinnovò solennemente il suo voto di castità, povertà e ubbidienza. 
La sua nuova vita doveva essere quella di una fervente religiosa. E che cosa è un religioso? 
Secondo le parole di un pio e dotto sacerdote francese del secolo scorso: “un religioso è una grande, nobile anima, con un cuore traboccante di amore e di gratitudine per essere stato eletto da Dio, chiamato dal suo Divino Sposo e che, come gli Apostoli, abbandona la sua barca, le sue reti, i suoi interessi temporali, la sua patria, la sua famiglia, le sue più care usanze e ascolta nel profondo del suo cuore la voce di Colui che l'ha attratto a Sé. Egli è un'anima che, con la semplicità dei primi tempi della Chiesa, deposita ai piedi del Divino Maestro, non solo i caduchi beni del mondo che allegramente sacrifica, ma le sue più care affezioni, il suo cuore, la sua mente, tutta la sua libertà, che è felice nel suo abbandono, e desidera avere di più per offrirlo al suo Sposo e per aumentare il suo sacrificio. Egli sa quanto costi seguire un Dio Crocifisso; egli ha sperimentato il peso della croce; ha provata la corona di spine; ha assaporato il calice; ha veduto la colonna, le corde, i flagelli, gli oltraggi che Gesù ha sofferti; ma sul Calvario, con le mani alzate verso il Cielo, ha contemplato il trono dell'Agnello; ha ascoltati gli angelici concenti di pace, l'armonia delle arpe d'oro risuonanti l'eterno Osanna; ha vedute le moltitudini di vergini biancovestite, i martiri che irrorarono la terra con il loro sangue, la falange dei beati di ogni età, sesso, rango, condizione, che sul medesimo suolo, circondati dai medesimi pericoli, trionfarono sul mondo e su se stessi; ed egli ha preso coraggio e con l'anima palpitante di speranza ha detto: <<sì, o mio Dio, io sono tuo, io sarò tuo, ti seguirò fino all'ultimo respiro, io verrò a te, io non voglio tardare più a lungo, io correrò, volerò, se la tua bontà mi sostiene; fortificami, conducimi. Sì, io desidero di essere perfetto, poiché tu hai detto, o mio Salvatore, che concederai ogni cosa a chi tutto domanda ed io non porrò alcun termine ai miei desideri, alle mie petizioni>>.

Basilica Patriarcale di San Pietro
Santa Giuliana Falconieri.

Quarta Parte
Tratto liberamente da:
Maria Conrayville, La Santa dell'Eucarestia, Santa Giuliana dei Falconieri. Ed. L'Addolorata, Basilica SS.Annunziata, Firenze 1938.



LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano